I ragazzi della Prima G visitano la Città di Maddaloni Continua il progetto “Conoscere il nostro territorio” teso a valorizzare i beni storici, artistici e monumentali della città di Maddaloni che si sta tenendo nelle Scuole Medie del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno”. Questa volta la classe Prima G, nella mattinata di oggi, giovedì, 28 aprile 2016, alle ore 9:30, ha visitato il centro della nostra bellissima e antica città. Ad accompagnare gli alunni sono stati il curatore del progetto, il dott. Antonio Tedesco, in collaborazione con l’educatore Antonio Pagliaro, la referente del progetto, prof. Antonella D’addio e la prof. di sostegno, Anna Pia Manzo. La prima tappa è stata consumata nella Villa comunale sita in piazza della Pace dove la comitiva ha ascoltato con tanta passione e interesse la lezione tenuta dal dott. Antonio Tedesco, la quale, si è incentrata, particolarmente, sulla nobile famiglia dei Carafa della Stadera e sul loro Palazzo ducale, oggi Villaggio dei Ragazzi. L’esperto storico ha parlato anche della fiera settimanale che da secoli, sotto gli occhi vigili del Duca di Maddaloni di turno, si è tenuta in questo lungo e largo luogo (fino alla fine degli anni ottanta), sempre di martedì, la quale, comprendeva, il foro boario (vendita di bestiame), il mercato ortofrutticolo e tanti altri prodotti che interessavano le massaie e i cittadini maddalonesi. Dopo la prima lezione, l’intera classe si è diretta in piazza gen. Lorenzo Ferraro o piazza Fontana, come dicono i maddalonesi, ma, anticamente, veniva chiamata Largo Santa Sofia. Il dott. Tedesco ha riferito anche che, questo luogo, fu aperto nella seconda metà del 1800, per collegare la nascente stazione ferroviaria con il paese, e successivamente, nel 1885, anche con il Corso principale chiamato, in seguito, Umberto I. Salendo lo stesso corso, i ragazzi e i docenti si sono fermati in piazza della Vittoria, nello spiazzo antistante il Monumento ai Caduti, dove si è tenuta la terza lezione che ha avuto come argomento principe la Prima guerra mondiale e il significato del Milite Ignoto. Proseguendo, la classe prima G si è spostata verso la Basilica Minore del Corpus Domini, dove i ragazzi, seduti sui vecchi gradoni in pietra di calcare, posti all’adiacente chiesa, sollecitati dal dott. Tedesco, hanno immaginato un percorso a ritroso nel tempo, precisamente, nell’anno 1350, e riferire, secondo loro, memori delle lezioni precedenti, cosa potevano vedere dalla loro postazione. Una grande piazza e la chiesa dell’Annunziata, di fronte, la chiesa di Sant’Aniello, il Castello con la torre piccola e la chiesa di San Michele Arcangelo posta sull’Eremo, alle loro spalle, la chiesa di San Pietro Apostolo e la chiesa di San Martino, alla loro sinistra, infine, il convento di Maria Maddalena e la chiesa di San Benedetto Abate, alla loro destra. Poi, sempre in religioso silenzio, hanno udito la storia della costruzione della cinquecentesca chiesa del Corpus Domini, poi abbattuta e ricostruita più grande, nel 1756, e la costruzione del meraviglioso campanile ad opera di Orazio da Salerno. Dopo una piccola passeggiata nel vicolo Sant’Augusto, vescovo di Calatia, il nutrito gruppo si è diretto verso la vicina chiesa di Sant’Aniello, uno degli edifici ecclesiastici più antichi della nostra città (i documenti la citano già nel 1113 nella bolla di Senne) e abbandonata a se stessa dopo il violento sisma del 1980 che martoriò la Campania e la Basilicata. Dopo una bella foto di rito, la comitiva in itinere, dopo due ore di interessante e seguita lezione sul territorio, è rientrata a scuola. Per concludere, un doveroso ringraziamento va al Rettore del Convitto, prof. Michele Vigliotti, il quale, fin dal primo momento che ha assunto la direzione del prestigioso e antico Istituto maddalonese, ha voluto fortemente incoraggiare i docenti dei vari ordini di scuola ad avere un forte legame con il territorio e la sua storia per una buona crescita culturale dei suoi amatissimi alunni. Antonio Pagliaro Educatore del Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” Foto di Antonella D’Addio e Antonio Pagliaro