Diapositiva 1 - Università degli studi di Bergamo

Anno accademico 2016-2017
Dipartimento di Scienze umane e sociali
Processi urbani e dinamiche di
comunità
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 16 febbraio 2016
Quali gli obiettivi delle discipline
geografiche?
La Geografia scienza del territorio
• Geografia: scienza che indaga e
rappresenta le manifestazioni prodotte
sulla superficie terrestre dalla presenza
umana e dalla sua interazione con la
natura
Teoria della territorializzazione
• - Il processo di territorializzazione si articola in
tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che
riguarda la sfera intellettuale
•
Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che
riguarda la sfera materiale
•
Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che
riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
•
Strutturazione
Per uno studio geografico attivo, critico e propositivo
sul paesaggio e sul territorio
• La geografia diviene storia del territorio o dello spazio che
si fa territorio e deve individuare i complessi spaziotemporali prodotti dalle comunità umane e saldare il
passato al presente integrando all’assetto attuale l’analisi
dei documenti storici e cartografici senza la paura di
affiancarsi o sovrapporsi alla storia o ad altre discipline, con
le quali deve stabilire forme di collaborazione ma anche di
competizione.
• Il fine è individuare le strutture e le organizzazione
territoriali nei loro elementi e fattori più significativi e
determinanti e nel modo meno deformante e riduttivo.
Per una geografia attiva e propositiva
- Per un dovere di conoscenza
- Per l’intensità e irreversibilità delle dinamiche territoriali
- Per una cittadinanza attiva e consapevole
- Per il valore ambientale, paesaggistico e storico-artistico e
architettonico in gioco
- Per la complessità dei luoghi che abitiamo
- Per il dovere di costruire un domani il più significativo e
accogliente possibile
Varietà della geografia: limiti e forza della disciplina
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La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
Il processo di territorializzazione
(slides)
La varietà della geografia
Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
Funzioni e crescita delle città
Popolazioni urbane
Ambiente e paesaggio
Sistemi territoriali urbani e reti di città
Politiche urbane
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di
Formazione alla formazione del luogo;
La geografia delle geografie, Varietà
della disciplina
• La geografia non è una scienza unitaria
per fini e metodi perseguiti, ma procede
lungo molti, paralleli, ma distinti binari
di ricerca, fortemente intrecciata ad altre
discipline scientifiche, umanistiche e
persino filosofiche, che insieme ad essa
hanno tentato di interpretare la realtà
della superficie terrestre.
• Geografi, specialisti nello studio e nella
rappresentazione dell’organizzazione territoriale
Varietà delle geografie
• Varietà degli oggetti di studio:
• Naturali, antropici, spesso nuovi (megalopoli,
problemi ambientali, settori dei trasporti e della
telematica, ecc.)
• Varietà dei fruitori (diversi gli uni dagli altri e
quindi diversamente capaci e interessati
all’interpretazione dell’organizzazione
territoriale)
• Varietà degli operatori ( con diversificata
formazione professionale, scientifica,
umanistica, ecc.)
• Varietà degli approcci scientifici (fisico-analitico,
economico-politologico, umanistico)
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 10-11)
Varietà delle geografie
• Originario e universale è il problema di
rapportarsi allo spazio, localizzando sé
stessi e gli altri oggetti geografici gli uni
rispetto agli altri, nonché qualificandoli
nella loro tipicità, cioè descrivendoli
qualitativamente e, progressivamente,
classificarli e interpretarli.
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)
• Le tre domande che hanno guidato gli studi geografici:
Dove, Come, Perché?
• Geografia classica
• Le origini più antiche della Geografia classica possono
essere ricondotte alle Periegesi, opere storiografiche
sorte in epoca ellenistica che intorno a un itinerario
geografico raccoglievano notizie storiche su popoli,
persone, località, verificate, per quanto possibile
dall’esperienza personale
• Ecateo di Mileto (VI –V secolo a. C.), articola l’opera
Periegesi in due libri: Europa e Asia ‘Io scrivo cose che
credo vere, invece molti racconti greci sono ridicoli’.
Criterio della verosimiglianza, razionalismo, illuministico
ionico’
Carta della Terra nell’opera di Ecateo di Mileto (550-476 a.C.). Le
terre emerse sono fasciate dall’Oceano. L’ecumene è diviso in
Europa, Asia e Libia. Le ultime due divise dal Nilo.
• Geografia classica
• Erodoto (484-425 a.C.)
• Interpretazione dell’organizzazione territoriale
•
Nelle sua opera Storie, articolata in nove volumi, dedica lunghe
digressioni geografiche su paesi e popoli allora poco conosciuti
(Egitto, Libia, Persia, Scizia). Merito di Erodoto è quello di
sfrondare dal mito le conoscenze geografiche del tempo: per
esempio afferma di non avere notizia di un fiume Oceano citato da
Omero e daaltri autori antichi.
• ‘Gli intellettuali greci del primo periodo ellenistico
avevano più interesse per i problemi di geografia fisica e
di astronomia che desiderio di conoscere le nazioni in
cui si muovevano come padroni.’ A. Momigliano 1955.
• ‘I greci, matematici impareggiabili, gettarono le
fondamenta della cartografia riconoscendo la sfericità
della Terra, inventando le coordinate geografiche
(latitudine e longitudine), inventando terre e mari del
bacino mediterraneo e delle aree limitrofe.’ A. Frémont,
• Geografia classica
• Dove?
• Localizzazione e rappresentazione degli oggetti e fatti
geografici e definizione della forma della Terra
• Dicearco da Messina (IV sec.a.C.), Eratostene di
Cirene (III sec. a.C.), Claudio Tolomeo (II sec. d.C.)
• Dicearco da Messina formula il diafragma, linea di riferimento
orizzontale, che divide in due parti il mondo conosciuto e tocca le
Colonne d’Ercole, lo stretto di Messina, Atene e Rodi.
• Eratostene crea un mappamondo con reticolo geografico e
scrive il testo Geografia, prima grande sintesi delle conoscenze del
mondo.
• Tolomeo elabora un mappamondo con reticolo geografico
“regolare” geometrico e formula le leggi del sistema planetario
geocentrico o sistema tolemaico.
Nell’'Itinerario intorno alla Terra, autorevole opera geografica, Dicearco
da Messina, mostra per la prima volta una carta dotata di due linee di
riferimento, paragonabili alla odierna suddivisione topografica in
meridiani e paralleli.
Planisfero di Tolomeo, ricostituito dalla Geographia tolemaica (circa
150 d.C.) nel XV secolo, che mostra la "Sinae" (Cina) all'estrema
destra, oltre l'isola di "Taprobane" (Sri Lanka, più grande del
normale) e l'"Aurea Chersonesus" (penisola del Sud-Est asiatico).
Il cartografo uno studioso che osserva il cielo e le stelle per
descivere la Terra!
Il Geografo, cartografo un matematico alle prese con la
rappresentazione geometrica della superficie terrestre - Jan
Vermeer, 1668.
Il prodotto della cartografia: Il mondo in una carta, la carta diviene il mondo, ma
la carta è una rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica della realtà!
Planisfero di Mercatore. L'Europa
(10.521.324 kmq), risulta più vasta
del Sud America (17.842.000 kmq),
che invece è quasi il doppio.
Geografia classica
• Come?
• Alcuni eruditi greci portati a Roma si specializzarono nel
fornire ai governanti le conoscenze etnografiche di cui
avevano bisogno per governare e godere il mondo.
• La moderna concezione di utilizzare una guida storicogeografica per visitare i luoghi deriva da tale sensibilità
storica.
• Strabone (58 a. C. – tra 21 e 25 d.C.)
• Autore dell’opera Geografia e dei Commentari storici
• La Geografia comprende 17 libri che descrivono le
regione dell’epoca conosciute e abitate. I primi due libri
trattano dei problemi, degli scopi, dei limiti e dei
destinatari della scienza geografica, il V e il VI affrontano
il territorio italiano.
• (Strabone, Geografia.L’Italia libri V-VI, Milano, BUR – Rizzoli, 1988)
L’opera Geografia di Strabone è così divisa:
libri I e II: introduzione all'opera, in cui Strabone vuole dimostrare che
Eratostene ha avuto torto a invalidare l'opera di Omero dal punto di vista
geografico.
libri dal III al X: descrivono l‘ Europa e più in particolare la Grecia antica
(libri VIII-X).
libri dall'XI al XVI: descrivono l‘Asia minore.
libro XVII: descrive l‘Africa (Egitto e Libia).
La sua opera è il trattato geografico più ampio dell'antichità e riprende
talvolta testi di diversi secoli più antichi del suo. A differenza della
geografia tolemaica, improntata su uno studio ed una analisi più
rigidamente matematiche, la Geografia di Strabone presenta un impianto
più storico-antropologico risultando il più importante autore di questo
filone. È solo a partire dal VI secolo che Strabone diventa l'archetipo del
geografo.
Gli storici classici hanno riconosciuto l'interesse della sua opera e il suo
talento letterario, grazie al quale egli riusciva a descrivere un luogo dove
non era stato, meglio di chi c'era stato davvero.
Nella B.U.R sono pubblicati, con testo greco a fronte i libri: III e IV Geografia. Iberia e Gallia; V e VI - Geografia. L'Italia; VIII - Geografia. Il
Peloponneso; XI e XII - Geografia. Il Caucaso, Asia Centrale e Anatolia
• Come
• Descrizione della molteplicità degli aspetti
della superficie terrestre
• Strabone (58 a. C. 21/25 d.C.) Geografia,
17 voll.; Pomponio Mela Chorographia 44
d.C.; Plinio il Vecchio (23-79 d.C.)
Naturalis historia
Il corografo, un geografo
‘con gli stivali’ a caccia
delle forme e dei
paesaggi mondo
La descrizione del mondo una ‘fatica’ mai
esaurita!
• Perché
• Ricerca delle connessioni esistenti tra gli oggetti
geografici e i fatti descritti legata agli indirizzi
illuministici e a un nuovo rispetto per i processi razionali
del pensiero umano.
• Alexander von Humboldt (1769-1859) Viaggio alle
regioni equinoziali del nuovo continente, Kosmos
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio
• La geografia esce dalla sua fase avventurosa e, in
qualche modo, fabulistica, per entrare in quella della
precisa osservazione del territorio con i mezzi oggettivi e
spersonalizzati che si dispone.
Alexander von Humboldt (1769-1859) Secondo
Charles Darwin, Alexander von Humboldt
(1769-1859) “è il più grande esploratore di tutti i
tempi”. Dal 1799 al 1804 esplorò il bacino
dell’Orinoco, la Cordigliera andina, il
Messico e Cuba. Nel 1829, a sessant’anni,
si spinse nella Russia asiatica, oltre gli Urali,
fino alla frontiera con la Mongolia. Conobbe
Federico il Grande, Napoleone e il Presidente
Jefferson. Fu amico di Goethe, Schiller,
Gay-Lussac, Volta e Gauss. La sua opera
e il suo esempio di naturalista-esploratore
contribuirono a far nascere in Darwin,
Wallace, Haeckel e in molti altri scienziati
di entrambi gli emisferi, l’amore per
la scienza e per la ricerca naturalistica
“sul campo”.
Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo. Il 5 giugno 1799
salparono da La Coruña a bordo della nave "Pizarro". A bordo si trovavano
moderni strumenti, sestanti, quadranti, telescopi, cronometri, teodoliti,
inclinometri, cianometri, igrometri, barometri e termometri, per effettuare il
maggior numero di misurazioni possibili.
Alexander von Humboldt inseguì per tutta la sua esistenza un sogno. È un
modello di ricercatore sentimentale, che mai niente e nessuno ha potuto
fermare.
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Due piante di grande importanza ci sono giunte dall'America, una per il
nostro profitto, l'altra per la nostra rovina. La pianta benemerita è la patata,
la pianta maledetta è il tabacco.
La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera
cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un
popolo rozzo e ignobile. Oggi, quasi tutti i popoli sono più o meno barbari
verso gli animali.
È falso e grottesco sottolineare in ogni occasione il loro apparente alto
grado di civilizzazione, mentre allo stesso tempo permettono o perpetrano
ogni giorno con indifferenza le più atroci crudeltà contro milioni di vittime
indifese. C'è forse da meravigliarsi se questi cosiddetti popoli civilizzati sono
sulla tragica via della decadenza?
La gente prima nega una cosa; poi la minimizza; infine decide che la si
sapeva gia da tempo.
La stessa superficie di terreno che, come pascolo, ossia come foraggio per
gli animali, nutre indirettamente dieci persone con la carne degli animali
che vi vengono allevati, potrebbe sostenere e nutrire cento persone con
miglio, piselli, lenticchie e orzo.
"La morte è la fine di quella condizione di noia che chiamiamo vita".
Dalla Geografia razionalista alla Geografia culturale
verso la comprensione della dimensione umana.
• Discussione sulla presunta oggettività della
ricerca scientifica: le stesse realtà sono
diversamente percepite e valutate da chi le
possiede o da chi le guarda dall’esterno, da chi
le domina e da chi le subisce. I diversi punti di
vista dei fruitori del territorio, fino ad allora
ritenuti ininfluenti, rispetto alla lettura scientifica
del territorio stesso, diventano invece il punto
focale da cui far partire ogni esame del reale.
• (posmodernismo, indirizzo semiotico, indirizzo spiritualista, ecc.)
La grammatica umanistica
• Al primato dell’oggetto, connotato
caratterizzante della grammatica razionalista, si
sostituisce il primato del soggetto.
• Alla impostazioni orientate a rappresentare la
territorializzazione come frutto di
procedimenti razionali da parte del soggetto si
contrappone l’analisi delle condizioni
esistenziali del soggetto in rapporto al
territorio e, quindi, del senso che lo spazio
geografico e i luoghi acquisiscono nei
riguardi della sfera intellettuale e spirituale.
Geografia culturale
• Da quando
• Anni Settanta
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Opere paradigmatiche
Yi-Fu Tuan, 1976; 1978
Anne Buttimer 1979; 1993
Herbert Lehmann, 1986
Giuliana Adreotti, 1994-2002
Luisa Bonesio, 2002
• Asserti
• La specie umana si distingue da ogni altra specie vivente per la sua
capacità di creare simboli e di dedurne significati; la cultura è
costituita dalle manifestazioni di questa prerogativa.
• La geografia umanistica o culturale consiste nello studio delle
manifestazioni geografiche della cultura, cioè nello studio dei
simboli, e dei relativi significati, attribuiti ai luoghi.
• Il soggetto diventa il protagonista della rappresentazione del
territorio.
Geografia culturale
• Il territorio è considerato soltanto se e in quanto entra nelle
dimensioni esistenziali del soggetto.
•
(Impostazione morbida: I luoghi esistono di per sé, ma sono
rilevanti per la rappresentazione geografica soltanto se vivono nel
soggetto).
•
(Impostazione dura: Il mondo esterno non esiste di per sé, ma
soltanto nel soggetto, per cui i luoghi sono oggetto di
rappresentazione soltanto in quanto fanno parte della sfera
spirituale del soggetto).
• L’oggetto di interesse è il luogo (e non lo spazio o il territorio)
fonte di emozioni nel soggetto.
• La rappresentazione dei luoghi privilegia l’emozione e non
l’intelligenza.
• La rappresentazione si esprime attraverso una simbolizzazione,
intesa come attribuzione di simboli a oggetti, luoghi e spazi, ognuno
dei quali conduce a significati culturalmente rilevanti.
• I simboli costituiscono, in sostanza, metafore degli oggetti, nel
senso che stanno al posto degli oggetti.
• Il simbolo non è finalizzato alla spiegazione, ma alla
comprensione dell’oggetto (simbolo comprensione).
• La grammatica umanistica
• Il referenziale attraverso cui è indaga la
superficie terrestre è il luogo
• La superficie terrestre è connotata da una
tessitura di luoghi
• Il luogo è considerato come un sito di
estensione variabile, da un monumento
naturale, come un albero secolare, fino al centro
storico di una città, che però possiede un’unica
connotazione simbolica, vale a dire rimanda a
uno specifico significato nella sfera esistenziale
del soggetto.
• Un luogo è un sito fonte d’impatti emotivi
• Tipologia di luoghi: Topofilia, Eterotopia,
Nonluogo, Luogo iperreale
• La Geografia culturale, la comprensione della
dimensione dell’uomo
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio (Ma
gli uomini sognano, gli uomini hanno una sensibilità)
• La geografia è la scienza della comprensione e non della
spiegazione
• Varietà e ricchezza della Geografia
• Le molteplicità dei generi si possono ordinare secondo
tre tipi di concezione:
• Descrittiva, (dove, come)
• Esplicativa, nel senso della scienza positivista (perché)
• Comprensiva, che si sforzi cioè di considerare gli uomini
nella loro diversità piuttosto che partire da uno schema a
priori.
• Queste concezioni non si escludono l’un l’altra: da
questa diversità di approcci nasce il continuo
arricchimento e sviluppo della Geografia
Adalberto Vallega, Le grammatiche della geografia,
Bologna, Patron, 2004.
• Approccio geografico.
• Possiamo considerare il territorio come un insieme di elementi,
umani e naturali, che si compongono variamente tra loro e
interagiscono formando strutture. In tal modo costruiamo
conoscenza e produciamo rappresentazioni usando una piattaforma
razionalista, grazie alla quale consideriamo strutture territoriali
costituite da elementi legati tra loro da relazioni casuali.
(grammatica razionalista)
• Valori culturali dei luoghi, le loro ragioni di essere in rapporto alla
vita delle persone e delle singole comunità umane, in sostanza ci
consente di comprendere il senso esistenziale del modo con cui
la superficie terrestre è immaginata, abitata, utilizzata, (grammatica
umanistica)
• Le due grammatiche costituiscono due modi nettamente
differenziati di costruzione del discorso geografico.
Varietà delle geografie
• Caratteristico del procedere e del contrapporsi
delle diverse scuole di pensiero geografico è
che non si sono mai sostituite l’una all’altra.
Ciò contraddice, almeno per la geografia,
l’ipotesi di Thomas Kuhn, secondo la quale, nel
procedere della riflessione scientifica, sempre
nuovi paradigmi interpretativi sostituiscono quelli
precedenti, i quali tendono a rilevarsi obsoleti.
Nella ricerca geografica non è stato cosi.
• (Corna-Pellegrini, 1992, p. 15)
Varietà delle geografie
• Tutto ciò complica un poco i modelli tradizionali
di ricerca geografica, ma li arricchisce
straordinariamente, e soprattutto li avvicina ad
un diffuso bisogno di conoscere e capire il
mondo. Inoltre ciò facilita l’interazione tra le
geografie e le altre discipline scientifiche ed
umanistiche, molto delle quali hanno pieno titolo
per “leggere” aspetti diversi e peculiari del
territorio.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà delle geografie
• Balza in primo piano l’esigenza di una geografia che,
insieme a tutte le altre materie curriculari, arricchisca la
personalità dell’allievo e del cittadino insegnandogli a:
• guardare il territorio (quello vicino, ma anche quello
lontano), decodificare i suoi segni, leggere talune sue
immagini sintetiche, capire le sue capacità d’uso da
parte degli uomini, rispettarne le culture così varie, e
conservarne, infine, i valori ambientali così delicati e
spesso irripetibili.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà della geografia: limiti e forza della disciplina
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La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
Il processo di territorializzazione
(slides)
La varietà della geografia
(slides)
Attualità della geografia urbana
Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
Funzioni e crescita delle città
Popolazioni urbane
Ambiente e paesaggio
Sistemi territoriali urbani e reti di città
Politiche urbane
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di
Formazione alla formazione del luogo;