Vaccinazione contro il virus dell’influenza A (H1N1) in pazienti pediatrici oncoematologici Indicazioni dei Comitati di Disciplina (CSD) Infezioni e Terapia di Supporto dell’AIEOP Associazione Italiana di Ematologia Oncologia Pediatrica) Da Aprile 2009 è stato identificato un nuovo virus dell’influenza A (1), dichiarato nel giugno 2009 responsabile di pandemia dal WHO (2); è prevista una sua ampia diffusione durante il prossimo inverno. Tale virus è responsabile di una sintomatologia sovrapponibile a quella di altri tipi di influenza. Ad oggi la frequenza di casi a prognosi grave rimane bassa ma i dati epidemiologici hanno mostrato una maggiore diffusione e gravità dell’infezione in soggetti di età pediatrica, in adolescenti e in giovani adulti. Questa distribuzione è differente rispetto l’influenza stagionale che colpisce prevalentemente adulti ed anziani.(3), seppur coi medesimi fattori di rischio (4). La diagnosi specifica viene eseguita mediate un test PCR (5). L’andamento atteso della diffusione del virus suggerisce la utilità di vaccinare la popolazione generale per ridurre il disagio sociale legato alla simultanea comparsa della malattia in un elevato numero di soggetti e di lavoratori. La vaccinazione è certamente il modo migliore di prevenire l’infezione, ma è necessario un vaccino specifico dato che A/H1N1 non è coperto dalla comune vaccinazione stagionale. Il Viceministro alla Salute Prof. Ferruccio Fazio ha firmato l'11 settembre l’Ordinanza recante “Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell’Influenza pandemica A/H1N1”. Il provvedimento individua le categorie di persone a cui è diretta l’offerta della vaccinazione antinfluenzale con vaccino pandemico A/H1N1 a partire dal momento della effettiva disponibilità del vaccino (la consegna alle Regioni e Province Autonome è prevista nel periodo 15 ottobre-15 novembre 2009) fino a copertura di almeno il 40% della popolazione residente in Italia.In ordine di priorità l’offerta vaccinale sarà rivolta a: • • • • • persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici; donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. In particolare sono considerate persone a rischio quelle affette da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO; malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; neoplasie; gravi epatopatie e cirrosi epatica; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari; obesità con Indice di massa corporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti; condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati. In base alla disponibilità di vaccino pandemico nel corso della campagna vaccinale potranno essere inserite nel programma anche altre categorie di soggetti. • Per quanto riguarda i pazienti pediatrici che afferiscono presso i centri AIEOP essi sono inclusi nelle categorie a priorità di vaccinazione sia in quanto affetti da • • neoplasie, sia per il rischio maggiore collegato all’immunodepressione ed anche per il criterio dell’età . In questi pazienti non devono essere utilizzati vaccini attenuati, ma solo vaccini uccisi/inattivati o ricombinanti. Al fine di ridurre il rischio di contagio intraospedaliero e intrafamiliare, raccomandiamo la vaccinazione del personale sanitario (medici, infermieri, studenti, tecnici) e non sanitario (insegnanti, volontari) che svolge l’attività quotidiana a diretto contatto con i pazienti pediatrici oncoematologici nonché i familiari (genitori, fratelli-sorelle) o conviventi stretti. Data 14 settembre 2009 Bibliografia 1. CDC. Swine influenza A (H1N1) infection in two children—Southern California, March– April 2009. MMWR 2009;58:400–2. 2. World Health Organization. New influenza A (H1N1) virus: global epidemiological situation, June 2009. Wkly Epidemiol Rec 2009;84:249–57. 3. Morbidity and Mortality Weekly Report www.cdc.gov/mmwr. Recommendations and Reports August 28, 2009 / Vol. 58 / No. RR-10 Use of Influenza A (H1N1) 2009 Monovalent Vaccine Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP), 2009 4. CDC Prevention and control of seasonal influenza with vaccines: recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP), 2009. MMWR 2009;58(No. RR-8). 5. CDC. Evaluation of rapid influenza diagnostic tests for detection of novel influenza A (H1N1) virus—United States, 2009. MMWR 2009;58:826–9.