FE STIVAL PON TIN O DI MU SICA 2011 FESTIVAL PONTINO di MUSICA Organizzazione e realizzazione C am p u s I n t e r n a z i o n a l e d i M u s i c a Presidente onorario del Festival L u is d e P a b lo Consulenti artistici del Campus G a b r i e l e B o n om o , M i c h e l e d a l l o O n g a r o , F r a n c o P e t r a c c h i , R o b e r t o P r o s s e d a , A l e s s a n d r o S o lb ia t i , F a b r i z i o v o n A r x Coordinatorre artistico R i c c a r d o C e ro c c hi Contributi e patrocini Mi n is t er o pe r i B e ni e le A t t iv i ta` Cu l t ura l i - Di r ezi o ne G en er a le pe r l o Spe t ta co l o d al V i vo R e g i o n e L a z i o - A s s e s s o r a t o C u l t u r a , A r t e e S p or t P r o v i n c ia d i La t i n a C o m u n i d i La t i n a , S e r m o n e t a , P r iv e r n o F o n d a z i o n i l R o f f r e d o C a e t a n i m e l C a m i ll o C a e t a n im C o m un i d i F o nd i , L eno l a , S p e rl o ng a e C o r i A z i e n d a d i Pr o m o z i o n e T u r i s t i c a d e ll a P r o v i n c i a d i L a ti n a Collaborazioni RAI Radio 3 Istituto di Studi Musicali lGoffredo Petrassim di Latina Conservatorio Statale di Musica lO. Respighim di Latina Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic S.p.A. Comitato Roffredo Caetani Settimana Culturale Fondana Abbazia e Borgo di Fossanova Segreteria organizzativa Maria Teresa Censi, Elisa Cerocchi, Tiziana Cherubini, Alfredo Romano Amministrazione Nicola Astarita Ufficio stampa Sara Ciccarelli, Luca Pellegrini Accordatura pianoforti e assistenza tecnica Mauro Buccitti 2011 P ROGRA MMA GEN ERA LE CO NCER T I nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA, nelloABBAZIA DI FOSSANOVA, a FONDI, LENOLA, SPERLONGA e CORI I N C O N T R I I N T E R N A Z I O N A L I D I M U SI C A C O N T E M P O R A N EA a SERMONETA COR SI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE NEL CASTELLO CAETANI DI SERMONETA T E S T IM ONIA NZ E d a l 1 97 5 a l 20 1 0 ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, DEGLI INCONTRI DI STUDIO, DEI CONVEGNI, DELLE PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE Il Festival Pontino 2011 apre un nuovo ciclo delle attivita` del Campus Internazionale di Musica, essendosi concluso lo scorso anno il primo quarantennio delloAssociazione. Questo secondo inizio richiama alla memoria il primo ed evidenzia le diversita`. Le forze che determinarono il varo delloiniziativa lcostituentem furono, ovviamente, loamore per la musica dei quattro fondatori ma, soprattutto, loistanza sociale che con essa si annunciava. Ebbe la sua parte lo spirito innovatore di quel tempo e la giovinezza stessa dei promotori, la loro coraggiosa avventura di neofiti nel mondo ancora poco conosciuto della musica. Il Pontino 2011 e` organizzato sulla base tipologica delle edizioni precedenti, ma da un Campus arricchito da esperienze quarantennali, dalla consapevolezza del patrimonio culturale acquisito e del livello artistico raggiunto da difendere. Di contro, oggi, il Campus ha maturato coscienza anche delloinevitabile trasformazione in ltendenzam di avversita` esistenziali, riscontrate di anno in anno, ritenute allora episodiche, insignificanti e poco pericolose. A fronte di tali evidenze, il Campus ha trasformato il suo stato giuridico originario di Associazione in quello di lFondazionem, con delibera assunta allounanimita` dalloAssemblea Straordinaria del 20 dicembre 2010 lo stesso giorno del primo concerto tenuto dal Campus presso la Saletta delloACI nel 1970. Sono 23 i Soci lFondatorim, tra cui quelli storici dei Comuni di Latina e Sermoneta, loAzienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina, loAssociazione Federlazio. Gli altri membri delloAssociazione saranno lPartecipantim. Tutti dunque nel nuovo organismo in via di riconoscimento. Il Campus ha anche assunto loiniziativa programmatica, grazie al contributo della lFondazione Roma - Terzo Settorem, di promuovere loinserimento di giovani musicisti nei circuiti del lavoro e prepararli cosi` alla inevitabile competizione professionale che in musica ha dimensione internazionale. Inoltre, il Campus ha ritenuto di dedicare una riflessione a Roffredo Caetani - di cui cadono i cinquantoanni dalla morte - e al suo rapporto con loillustre padrino Franz Liszt, di cui il mondo celebra il bicentenario della nascita. Di tale rapporto scrive Roberto Prosseda che ha curato il convegno lLiszt, Caetani e la musica dooggim e sara` interprete del concerto del 2 luglio a Sermoneta... Il Presidente San Felice Circeo, Festival Pontino di Musica 1978: Incontri di Studio sulla musica contemporanea Da s. a d. Nino Rota, Riccardo Cerocchi, Fedele DoAmico, Goffredo Petrassi, Paolo Fenoglio, Sandro Gorli San Felice Circeo, Festival Pontino di Musica 1979: Incontro di Studio sulla musica contemporanea con i musicisti polacchi Da s. a d. Giuseppe Giuliano, Mario Bortolotto, Domenico Guaccero, Luigi Pestalozza, Paolo Renosto, Enrico Correggia INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA CASTELLO CAETANI DI SERMONETA I n c o n t r i In t e r n a z io n a li d i Mu s ic a C o n t e mp o r a n e a 1- 2 lu g lio Partecipano: Gab ri e l e Bo no mo, Mar i o B or t ol ot t o, Br u n o C ag li , Gi ov an n i C arl i Bal l ol a, Lu ci an o Ch i ap par i , M i c h e l e d a l l o O n g a r o, L u i s d e P a b l o, M a r c o D i Ba r i , F e d e r i c o Ga r d e l l a , M a s s i m i l i a n o G e´ n o t , M a r i o Me s s i n i s , R o b e r t o Pr o s s e d a , R i c c a r d o R i s a l i t i , A l e s s a n d r o S o l b i a t i . Ve ne r di` 1 l ug lio S e r mo ne ta , C a s te llo C a e ta ni ore 19.00 - l APE RTU RA D EL 4 7 ° FE STIVAL P ONT INO DI M U SI CAm I n d i r i z z i di s a l u t o de l P r es i d e n t e d el Ca m p u s , d e l Pre sid e nt e On o ra rio d e l Fe st iva l Pon tin o e de lle Au t orit a` ore 21.00 - Concerto di Francesco DoOrazio e del Divertimento Ensemble vedi pagine seguenti Sa b a t o 2 lug li o S e r mo ne ta , C a s te llo C a e ta ni C O N V EG N O D I ST U D I O : l L IS ZT , CA E TA N I E L A M US I C A D o OG G I m ore 10.00 - S a lu to de l Pr es id e n te d ella Fon d a zion e Rof fre d o C a e ta n i O n. G a br iele Pa n izz i ore 10.15 - I SES SIONE R el a z i o n i L u c i a n o Ch i a p pa r i Liszt e i Caetani, Michelangelo, Onorato e Roffredo R o be r t o P r o s s e d a La musica pianistica di Roffredo Caetani fra tradizione e modernita` Ric ca rd o Risa lit i Spiritualita` e religione nelloultimo Liszt ore 12.30 - Concerto di Maria Grazia Bellocchio vedi pagine seguenti ore 16.00 - I I SES SIONE R el a z i o n i M a ssim ilia n o G e´ e´n n ot Liszt e loarte della metamorfosi F ed e r i c o Ga r d e l l a Dal gesto al suono, unoeredita` lisztiana nella musica dooggi M a rc o D i Ba ri Il naturalismo in relazione agli approdi delle nuove geometrie A l es s a nd r o S o l b i a t i Le utopiche profezie di Liszt e la solida coscienza del presente di Caetani: quali insegnamenti per noi, oggi? ore 21.00 - Concerto di Roberto Prosseda vedi pagine seguenti Alcune linee guida contrassegnano gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea del Festival Pontino 2011, che, pur disegnate sui limiti imposti dai consueti tagli finanziari, offrono non pochi elementi di interesse. Per il secondo anno consecutivo si vuole contestualizzare la riflessione sul comporre odierno entro i piu` ampi percorsi della tradizione musicale. Se nel 2010 cio` era avvenuto creando un ponte tra taluni sorprendenti aspetti dellopera di Robert Schumann e la musica doggi, analogo stimolo proviene questanno dal Bicentenario della nascita di Franz Liszt e dal Cinquantenario della scomparsa di Roffredo Caetani. Ben al di la` dei motivi di interesse locale dovuti alle relazioni tra Liszt ed il genius loci Caetani, e` sufficiente prendere in considerazione le stupefacenti arditezze pianistiche lisztiane e le sconvolgenti profezie delle sue ultime opere per comprendere quanto sia possibile rispecchiare in esse alcune istanze della nostra contemporaneita`. Il nome di Liszt e` inestricabilmente legato al pianoforte. Ecco quindi che la doppia presenza pianistica di Roberto Prosseda e di Maria Grazia Bellocchio consente di accostare le forme, le articolazioni e i timbri pianistici di Liszt e di Caetani a quelli delle pagine di autori quali Ligeti, Kurtag, Clementi, Dusapin, Fedele, dallOngaro, fino ai piu` giovani Gervasoni e Momi, scritte tutte almeno centanni dopo la morte di Liszt, cioe` dopo il 1986. Limportante prima esecuzione di Luis de Pablo che il violino di Francesco DOrazio propone in apertura costituisce un affettuoso saluto al nuovo Presidente onorario del Festival, una delle figure piu` significative della musica e della cultura europea. Il ritorno al Campus del Divertimento Ensemble di Milano diretto da Sandro Gorli, che fu presente al Festival piu` di trentanni fa, vuole festeggiare il fatto che tale Ensemble e` nel frattempo divenuto una delle realta` italiane ed internazionali piu` impegnate ed attive nella diffusione della giovane musica europea, non solo mediante una stagione milanese di concerti, ma anche con concorsi ed attivita` seminariali e didattiche. Cio` prelude ad un futuro tema di riflessione delle Giornate di Musica Contemporanea, cioe` una ricognizione approfondita sulla musica composta dalle generazioni piu` giovani agenti nel nostro continente. Piu` del 50% del programma proposto dal Divertimento Ensemble e` costituito da brani composti da autori di eta` tra i venticinque e i quarantanni, due provenienti dal Corso di Composizione di Sermoneta, altri gia` ben noti a livello internazionale: bisogna ascoltare di piu` quanto di davvero nuovo sta avvenendo oggi. Tutti i tre concerti Divertimento Ensemble, Roberto Prosseda, Maria Grazia Bellocchio contengono un brano di Aldo Clementi: la notizia della scomparsa di uno dei grandi compositori amici piu` cari del Campus e` giunta troppo tardi per potergli subito dedicare un omaggio piu` organico ed ampio, ma costituisce la prima pietra di quanto il Festival fara` molto presto per lui. Al e s s a n d r o S o l b i a t i Aldo Cle m e nti L u i s d e P a b lo P E R V I O L I N O p e r v i ol in o s ol o Per violino nasce da una richiesta del mio amico e grandoartista Francesco DoOrazio. I primi abbozzi risalgono al 2009, ma il lavoro lseriom, cioe` con lointenzione di portare loopera a compimento, inizio` il 1° giugno 2010 a Madrid. In quel momento mi accompagnavano diversi libri con un comune denominatore: rappresentazioni arcaiche del volto umano. Volti del Fayoum, degli Iberi, del Peru` e del Messico precolombiani, della Polinesia... nessuno africano, non so perche´. In un primo tempo pensai a unoopera in diverse parti che corrispondessero a tali ritratti e scelsi gli Iberi in quanto i piu` antichi: un arcaismo ingenuo. La retta via ha pero` prevalso e ho deciso che loopera sarebbe stata cio` che doveva essere: un pezzo per violino solo, dedicato con rispetto allo strumento illustre e al suo interprete esimio. Senza dubbio qualcosa e` rimasto delloidea primigenia: nonostante la colata unica, vi sono evidenti sezioni contrastanti che eludono un lavoro tematico. Questo non significa certo il caos, ma il filo conduttore, come in quasi tutta la mia musica, si trova nel microelemento: forma doattacco, ricorrenza di intervalli, polarizzazione di altezze fino a tipologie di durata. Loopera e` stata scritta pensando alle mirabili capacita` del dedicatario, ma non si tratta affatto douna mera invenzione pirotecnica: il virtuosismo e` al servizio della musica e della sua capacita` espressiva, nella quale, per fortuna, tutto rientra. Per violino e` stato ultimato il 26 agosto 2010 nella nostra fruttuosa casa di San Sebastian, nei Paesi Baschi. L u is d e P ab l o A ld o C le me n t i B E RC E U S E p e r c l a r i n e t t o b a s s o , v i o l a e v i o l o n c e l l o a d l i bi t u m e p i a n o f o r t e p r e p a r a t o Ho composto questopera nel 1979 per il clarinettista basso olandese Harry Sparnaay. La prima idea era quella di scrivere un pezzo per un solista senza alcuna inclinazione verso un vuoto virtuosismo. Sparnaay e il suo strumento hanno ispirato lidea motivica di base di questo lavoro. Le forme a specchio hanno prodotto un canone a 8 voci. Quattro linee melodiche sono riservate al clarinetto basso, altre quattro al pianoforte preparato. Le voci del clarinetto basso sono eseguite in polifonia e con effetti deco anche dalla viola e dal violoncello. Nonostante questi intenti iniziali, il pezzo e` diventato tuttavia altamente virtuosistico, ma anche delicato e ricco, da qui il titolo. A ld o C le me n t i M a t t h ia s P in t sc h e r O N A C L EA R D A Y p e r p i a n o f o r t e Questo pezzo e` basato su un lavoro minimalista della grande artista americana Agnes Martin, morta nel dicembre 2004 alloeta` di 92 anni: lOn a Clear Daym, una raccolta di 30 stampe eseguite nel 1971, anno della mia nascita. Le stampe sono composte semplicemente da delicate linee orizzontali e verticali di colore grigio chiaro, su tela giapponese. Sono profondamente toccato dalla purezza e dallo stato mentale llimpido/clearm di questa serie di immagini. La composizione e` la mia riflessione sulloopera, mira alla stessa fragilita` e si mantiene in uno stato doanimo dolcemente oscillante. Tutte le alterazioni e gli sviluppi sono basati su unounica nota, il mi bemolle, che acusticamente puo` essere considerato come una linea orizzontale, estesa con discrezione in un asse armonico. Questo pezzo venne eseguito in prima assoluta da Mitsuko Uchida il 28 febbraio 2004, presso la Alte Oper di Francoforte. M at t h i a s P in t s c h e r A le ss a n d r o S o lb i a t i P E R A L D O p e r f l a u t o , c l ar i n e t t o , v io li n o , v i o l o n c e l lo e p i an o f o r t e Scritto su richiesta di Riccardo Cerocchi e del Campus Internazionale di Musica, Per Aldo e` un breve brano composto in breve tempo, sullonda dellemozione per la scomparsa di un caro amico quale Aldo Clementi. Quasi certamente, costituira` il movimento centrale di un piu` ampio lavoro in tre tempi, da affidare al Divertimento Ensemble. Ho pensato di far giocare insieme tre elementi, tre attitudini musicali e personali di Aldo: sopra alliniziale, denso tessuto armonico costituito da bicordi di flauto e clarinetto riverberati dagli archi ovattati dalla sordina, appare un carillon acuto di pianoforte, quasi un ipnotico ed innocente polo dattrazione. Unoscura polifonia canonica, anziche´ rimanere statica e disperdersi come le polifonie di Aldo, parte dalla regione piu` grave e via via sale unendosi al carillon in un danzante saluto finale. A l e s s an d r o S ol b ia t i A n t o n i o Co v e l l o FL U C H T p e r f l au t o , c la r in e t t o , v i o l i n o , v io l o n c e ll o e p i an o f o r t e Flucht e` la messa in scena di piu` stati psicologici appartenenti ad un unico immaginario personaggio. Ognuno di essi costituisce una zona formale tre in totale, alle quali si aggiunge un finale che non porta a soluzione il percorso del protagonista, ma semmai ne descrive il decadimento. La prima parte e` caratterizzata da un clima di soffocamento e lassenza di vocem. Gli strumenti sono concentrati in un cluster di quattro note delloottava centrale del pianoforte preparato, il flauto suona con loimboccatura interna, gli archi con la sordina pesante e un uso atipico del vibrato. Attraverso un levare di pianoforte e di clarinetto basso si accede alla seconda zona, dove unooscillazione limbambolatam di un intervallo di tritono e` looggetto principale e caratterizzante. Sempre rimanendo nelloambito del pianissimo il tessuto si fa sempre piu` inquieto fino ad esplodere: inizia quindi la terza zona che vede il pianoforte quasi come strumento concertante. La scrittura pianistica e` nevrotica e febbrile, gli altri strumenti inizialmente hanno una funzione riverberante ma poco a poco si lcoalizzanom impedendo di trovare una via di uscita. Nel finale, su un sottofondo fatto da rintocchi del pianoforte un accordo nel registro grave e le note preparate e da glissandi lenti degli archi nel registro acuto, ottavino e poi anche flauto in sol e clarinetto si fondono in un unico strumento. Suonano una breve sequenza, la quale si ripete lperdendom note e scendendo nel registro sino al ritorno, in unoaltra ottava e con altri timbri, dellooscillazione di tritono della seconda zona. A n t o n i o C o v e l lo M a r i n a L e o n a rd i Q U A D R O p e r f l a u t o / f l a u t o i n s o l , c l a r i n e t t o , v i o l i no , v i ol o n c e l l o e p ia n of o r t e Immagini, una dentro loaltra. Unoattesa su una frequenza generatrice - articolata, timbrata, ampliata, annullata - che riappare, esplodendo, nella sezione centrale fatta di contrasti, di raffiche e folate, dove le verticalita` si diacronizzano per alimentare un crescendo che convergera` in un lcantom riverberato del violoncello, tra ombre e risonanze. M a ri n a L e o n a r d i N ic ol as Tz or t z i s MN E´ E´S S I Q U E p e r f la u t o , c l ar i n e t t o , v io l in o , v i o l o n c e l l o e p i a n of o r t e Scritta fra marzo e maggio 2008, loopera e` ispirata dalla nozione della memoria a breve termine e cerca di applicare in musica alcune delle sue caratteristiche. Un gran numero di brevi oggetti musicali si collega rapidamente senza avere il momento di stabilizzarsi completamente. Questi oggetti ritornano sempre, cambiati ogni volta, come memorie distorte ed incerte. N ic ol as T z or t z is *Prima esecuzione assoluta 1 luglio VENE RDI` ore 2 1.0 0 Sermoneta, Castello Caetani FRANCESCO DoORAZIO violino DIVERTIMENTO ENSEMBLE LORENZO MISSAGLIA flauto MAURIZIO LONGONI clarinetto LORENZO GORLI violino MARTINA RUDIC violoncello MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte SANDRO GORLI direttore LUIS DE PABLO 1930 * Pe r vi o l in o per violino solo 2010 ALDO CLEMENTI 1925 - 2011 18/20o Be rc eu se per clarinetto basso, viola e violoncello ad libitum e pianoforte preparato 1979 7o On a C le a r D ay per pianoforte 2004 8o MATTHIAS PINTSCHER 1971 ALESSANDRO SOLBIATI 1956 * Pe r Al do per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte 2011 ANTONIO COVELLO 1985 * F lu c h t per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte 2011 MARINA LEONARDI 1970 * Qua dr o 5o 8o per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte 2011 6o Mne´ e´ssi que per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte 2008 8o NICOLAS TZORTZIS 1978 Sa n dro G or l i ha studiato composizione con Franco Donatoni frequentando contemporaneamente la facolta` di Architettura di Milano e diplomandosi in pianoforte. Ha svolto attivita` di ricerca presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano e ha seguito i corsi di direzione dorchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Nel 1977 ha fondato il Divertimento Ensemble, che ancor oggi dirige, svolgendo unintensa attivita` concertistica per la diffusione della musica contemporanea. Dal 1990 al 1998 e` stato direttore principale dellEnsemble Elision di Melbourne. Con le due formazioni ha realizzato negli ultimi anni di attivita` sedici CD. Ha realizzato con lOrchestra Sinfonica Siciliana la prima esecuzione italiana della Low Symphony di Philip Glass e, alla guida dellOrchestra Sinfonica di Milano G. Verdi, ha recentemente inciso due CD interamente dedicati a Bruno Maderna. Fra le sue composizioni, regolarmente eseguite nelle piu` importanti manifestazioni italiane e straniere, ricordiamo: Me-Ti, per orchestra, richiesta allautore da Bruno Maderna per lorchestra RAI di Milano premio SIMC 75, Chimera la luce, per sestetto vocale, pianoforte, coro e orchestra, che ha avuto la sua prima esecuzione al Festival di Royan del 76 sotto la direzione di Giuseppe Sinopoli, On a Delphic Reed, per oboe e 17 esecutori premio SIMC 80, Il bambino perduto, per orchestra, Quartetto, per archi, Le due Sorgenti, per orchestra da camera, Super flumina, per oboe, viola e orchestra, scritta per il Festival di Babilonia del 1987 premio Citta` di Trieste del 89 e Requiem, per coro misto a cappella, scritto per La Chapelle Royale diretta da Philippe Herrewege CD Harmonia Mundi. Ha vinto, nel 1985, il Premio Europa per il teatro musicale con lopera Solo e la sua seconda opera, Le mal de lune, e` andata in scena nel marzo 1994 a Colmar e a Strasburgo. Insegna composizione presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Fondato nel 1977 da alcuni solisti di fama internazionale e da alcune fra le prime parti delle due piu` importanti orchestre milanesi, sotto la direzione di Sandro Gorli, il D ive r tim en t o En s em bl e si e` rapidamente affermato in Italia e allestero realizzando fino ad oggi piu` di 1000 concerti e 10 CD. Nel 1978, secondo anno di attivita`, e` entrato nei prestigiosi cartelloni della Societa` del Quartetto di Milano e del Festival milanese Musica nel Nostro Tempo. Oltre ottanta compositori hanno dedicato nuove composizioni allensemble: questi e numerosi altri hanno contribuito a creare per il complesso un repertorio cameristico fra i piu` rappresentativi della nuova musica, non solo italiana. Nel 1981 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano con lopera Il Sosia di Flavio Testi e con un concerto monografico dedicato ad Aldo Clementi. Eo tornato nel cartellone del Teatro alla Scala nel 1996, 1997 e nel 1998 con un concerto dedicato a Frank Zappa. Presente nei maggiori festival di musica contemporanea in Europa, e` stato invitato dalla Biennale di Venezia 11 volte tra il 1979 e il 2008. Ha effettuato concerti in Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Germania, Austria, Belgio, Olanda, Inghilterra, Jugoslavia, Polonia, Messico, Stati Uniti, Argentina, Giappone e Russia, oltre che nelle piu` importanti citta` italiane. Fra le sue incisioni: lopera Solo di Sandro Gorli Ricordi; tre CD dedicati a Bruno Maderna; unantologia di giovani compositori italiani Fonit Cetra; tre CD monografici dedicati a Giulio Castagnoli, Alessandro Solbiati e Franco Donatoni Stradivarius. Sono in preparazione due CD dedicati a Stefano Gervasoni e Matteo Franceschini. Nel 2010 ha ricevuto una menzione al GrandesignEtico International Award per la sua attivita` in favore dei giovani musicisti. F r an ce sc o D oOr a zi o, nato a Bari, si e` diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa, Cristiano Rossi e poi con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di Salisburgo e Yair Kless presso lAccademia Rubin di Tel Aviv. Il suo vasto repertorio spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali e` il violinista delloEnsemble LoAstre´e di Torino alla musica classica, romantica e contemporanea. Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori per violino e orchestra: Ivan Fedele, Michele dallOngaro, Michael Nyman, Lorenzo Ferrero, Gilberto Bosco, Flavio Emilio Scogna, Marco Betta, Fabian Panisello, Nicola Campogrande, Raffaele Bellafronte. Luis de Pablo gli ha dedicato il suo ultimo brano solistico Per violino. Di particolare rilievo e` stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio. Nelloottobre 2007 ha inaugurato la 51a Biennale Musica di Venezia con le prime assolute del Secondo Concerto per violino e orchestra e della Suite lThe Libertinem per soprano, violino e orchestra di Michael Nyman con loOrchestra delloAccademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca, Stradivarius e Amadeus. E stato ospite di prestigiose istituzioni musicali quali lAccademia Nazionale di Santa Cecilia, New York University, Cadogan Hall a Londra, Cambridge Society for Early Music di Boston, Centre de Musique Baroque de Versailles, British Columbia University di Vancouver, Compagnia per la Musica in Roma September Concert 2008, South Bank Centre di Londra, Frick Collection di New York e i Festivals Cervantino in Messico, Breckenridge in Colorado, MiTo Settembre Musica, Lufthansa Festival of Baroque Music in London, Ravello, Istanbul, Montpellier, Ravenna, Urbino, Postdam, Salzburg, Strasbourg, Stresa e Tanglewood. Lo scorso 17 marzo a Washington ha preso parte al concerto che ha aperto le celebrazioni negli USA dei 150 anni delloUnita` doItalia suonando con loOrchestra della Fondazione Petruzzelli diretta da Lorin Maazel. Ha tenuto concerti con la OFUNAM e con lOrchestra Filarmonica di Citta` del Messico, lOrchestra Sinfonica Nazionale dIˆle de France, loOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la NRO di Denver, la Filarmonica di Timisoara, la Saarlandischer Rundfunk, loOrchestra Filarmonica di Shangai, loOrchestra Filarmonica di Nagoya, loOrchestra Filarmonica di Torino, loOrchestra Sinfonica Siciliana, lOrchestra da Camera Reina Sofia di Madrid, loAcademia Montis Regalis, lAccademia Bizantina, la Manitoba Chamber Orchestra, i Solisti Aquilani, nonche´ le orchestre ICO di Bari, Lecce, LoAquila, Lazio, diretto tra gli altri, da Boris Brott, Aaron Jay Kernis, Michael Nyman, Zuohuang Chen, Daniel Kawka, Hansjorg Schellenberger, Luciano Berio e Arturo Tamayo. Francesco DOrazio e` stato recentemente insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale Miglior Solista del 2009, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985. Suona un violino di Giuseppe Guarneri lComte de Cabriacm del 1711. M a r i a G r a z i a B e l l o c c h i o ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G. Verdi di Milano con Antonio Beltrami e Chiaralberta Pastorelli, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione donore, e ha proseguito gli studi alla Hochschule di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco Gei. Nelle sue prime apparizioni in pubblico ha eseguito il Concerto di Scriabin con lOrchestra della RAI di Milano e il Primo Concerto di Beethoven con lOrchestra del Conservatorio di Milano e lOrchestra Sinfonica Siciliana, e Les Noces di Strawinsky al Teatro Comunale di Bologna. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni concertistiche italiane e straniere. Il suo repertorio spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei. Collabora stabilmente con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli regolarmente presente nei maggiori festival italiani ed europei. Ha inciso CD per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni. Insegna pianoforte presso lIstituto Superiore di Studi Musicali G. Donizetti di Bergamo e tiene regolarmente corsi di perfezionamento pianistico dedicati al repertorio classico e contemporaneo. M ar c o M o mi - T R E NU D I Tre Nudi e` una piccola raccolta di tre brani per pianoforte solo. Sono stati scritti nel 2006 e ad oggi li riconosco essere la base del mio pensiero pianistico. Ogni brano e` inteso come una sorta di prosciugamento di lavori con organico maggiore: le icone private delle lamine doro e dargento di cui sono vestite, nude. E nudo e solo e` il mio pianoforte nellimmaginarsi le sue cadenze. Non eroico ma nervosamente ironico, plastico, mosso dalla ricerca di una dimensione dintima autenticita` piuttosto che da unesigenza desplorazione del possibile. Le preparazioni e i modes de jeum non sono altro che segni della sua storia, ricordi di lingue parlate, ecolalie differite. Mar co Momi A l d o C l e m e n t i - L O U RE Loure e` costituito da tre brevi movimenti, caratterizzati dal ritmo ternario delloomonima danza, e basati sul medesimo materiale tematico. Questo, come di consueto, e` molto limitato, con precise connotazioni armoniche, e subisce sovrapposizioni sempre diverse, dando origine ad un contrappunto a quattro parti, in cui ogni voce ha una diversa tonalita`. I tre movimenti presentano diversi andamenti: Mosso il primo, Moderato il secondo, Lento il terzo: il contrappunto viene quindi proposto in modo sempre piu` chiaro e loascoltatore ha modo di percepire gradualmente le affascinanti sovrapposizioni intervallari e la varieta` delloarticolazione, come osservando la partitura sotto una lente doingrandimento di volta in volta piu` potente. R oberto Pross eda G yo¨ o¨rr g y K u r ta g - J A´ A´T T E´ E´K K OK Nonostante loimmediata relazione che si potrebbe istintivamente ricercare in Mikrokosmos di Barto´k, Ja´te´kok non e` un metodo per lo studio del pianoforte concepito per i giovani allievi, bensi` unoopera - secondo le parole del compositore contemporaneo ungherese - lsuggerita dal bambino che si dimentica di se stesso mentre suona; quel bambino per il quale lo strumento e` ancora un giocom. Si tratta infatti di unoopera che prende le mosse dalloosservazione delle esperienze infantili intorno alla musica e che cerca di esorcizzare tali esperienze attraverso il recupero della memoria dei traumi di chi si accosta alla musica ancora in giovane eta`. La memorizzazione delle scale, il conteggio dei ritmi, loapproccio ritardato con il suono... Tutti questi momenti vengono superati dallouso quasi liberatorio della tastiera ad esempio attraverso loutilizzo dei cluster, al fine di coinvolgere immediatamente loesperienza sonora. Viene cosi` a crearsi un mosaico musicale costituito da decine di tessere eterogenee accostate una alloaltra quasi senza soluzione di continuita`, un cospicuo numero di brevi composizioni, raccolte in otto volumi, dal 1972 al 1993. M i c he l e C o r a l l i Ste fan o G er va so n i - PR E´ E´S S Pre´s e` un ciclo di dodici pezzi, divisi in quattro gruppi di tre, attualmente in corso di composizione. Le loro caratteristiche principali sono la brevita` e semplicita` piu` o meno apparente, il che li fa appartenere alla categoria dei pezzi per bambini nella duplice e ambigua accezione di essere eseguibili da pianisti non adulti o di ispirarsi al mondo dellinfanzia. Dodici piccoli pre´ludes, cosi` piccoli da doversi chiamare Pre´s, cioe` lpratim in francese. Da li` il tema soggiacente al ciclo, declinato in quattro modalita` diverse, di tre in tre pezzi: loapparente spensieratezza di un prato dove giocano bambini e la premonizione di qualcosa di oscuro che dovra` succedere e che lo sguardo innocente di un bimbo e` in grado di avvertire anticipatamente, con tutto il senso di minaccia che ladulto non sa o non vuole cogliere. Stefano Gervas oni Pa sc al Du s a pin - STUDIO N. 5 Venti anni di carriera sono stati necessari a Pascal Dusapin per decidersi a scrivere una partitura per pianoforte. Non che gli mancasse familiarita` con lo strumento; lo suonava infatti da lungo tempo, in privato, praticando il jazz e altre forme di improvvisazione. Ma come molti compositori hanno potuto sperimentare, il pianoforte porta con se´ un pesante bagaglio storico, per non dire delloabbondanza di interpretazioni lmusicalim degli esecutori. La scala temperata e la serie degli armonici costringono a unoattenzione alle implicazioni armoniche e tonali maggiore che scrivendo per altri strumenti. Gli Studi superano queste difficolta` con grande abilita`; assolutamente idiomatici nellouso delloarmonia, della sonorita` e delloarticolazione, essi prevengono tuttavia ogni assimilazione troppo facile a modelli esistenti. 6…7 Dusapin ha dichiarato di considerare questi pezzi piu` che degli studi di virtuosismo nel senso tradizionale del termine, degli lautentici studi di composizione racchiusi uno nelloaltro come delle bamboline russe matriochkam. 6…7 La scrittura pianistica riprende certi aspetti delle prime opere di Dusapin, ma sviluppandoli in una dimensione piu` originale. Le figure musicali, ispide, e non levigate e fra loro omogenee, presentano dei violenti contrasti dinamici e di articolazione, anche nei passaggi lenti. La tessitura volutamente limitata, conferisce un grado ulteriore di tristezza a una musica di llamentazionem, che si ritrova in numerosi pezzi. Vi si riflette anche lointeresse di Dusapin per le musiche popolari francesi, greche e del mondo arabo piu` esplicitamente nella melodia dal carattere popolare del secondo studio. La sua curiosita` per la scrittura pianistica derivata dal jazz si ritrova nellouso di unoarticolazione nella quale loultima nota di una frase e` leggermente separata e accentata. La musica ha sempre un carattere di improvvisazione e le strutture piu` complesse sembrano nascere spontaneamente da motivi semplici, presentati alloinizio dei pezzi. I primi quattro studi costituiscono una evidente unita` e sono spesso stati presentati insieme. Il ciclo avrebbe potuto concludersi cosi`. Ma con il pezzo piu` strano di tutti, il quinto, entriamo in un altro mondo che contrasta violentemente con quello precedente. Le melodie, i gesti e le armonie, benche´ legati agli studi precedenti, generano una struttura luminosa e in espansione; la raccomandazione espressa di utilizzare il meno possibile il pedale porta invece a una musica rarefatta, arida, disperata, apparentemente incapace di andare oltre looscillazione tra il si e il la bemolle. Ia n Pa ce S a n d r o G or l i - C A R I LL O N Carillon e` dedicato alla memoria di Aldo Clementi. A lui e alla sua musica mi hanno sempre legato simpatia e affinita`. Il suono del carillon e` sempre stato molto caro ad Aldo e torna evocato in molte sue composizioni. Tempo fa mi e` capitato di soffermarmi a ripensare a lui, ai nostri incontri e questo pezzo e` scaturito dallimmagine nata da quel ricordo. S a n dr o G o r l i *Prima esecuzione assoluta 2 luglio S A BA T O o r e 1 2.3 0 Sermoneta, Castello Caetani MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte MARCO MOMI 1978 T re N udi 2006 6o Lo u re 1998 4o ALDO CLEMENTI 1925 - 2011 GYO¨RGY KURTAG 1926 a´tt e´ e´k ko k: Fancifully, Les Adieux in Jana´cek Manier, da J a´ Pen Drawing, Valediction to Erzse´bet Schaa´r, Antifona fiszben, Doina 7o STEFANO GERVASONI 1962 e´ss : Pre´ ludique, Pre´ lubrique 2008-2010 da P r e´ PASCAL DUSAPIN 1955 St udi o n . 5 2000 SANDRO GORLI 1948 * C a ri l lo n 2011 5o 5o 5o R o b e r t o P r o s s e d a ha recentemente guadagnato una notorieta` internazionale in seguito alle quattro incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn, unanimemente elogiate dalle piu` autorevoli riviste specializzate American Record Guide, Fanfare, Diapason, Fono Forum, Amadeus. Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala, la Gewandhaus Orchester di Lipsia, la Mozarteum Orchester di Salisburgo, loOrchestra Santa Cecilia di Roma, i Berliner Symphoniker, la New Japan Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic. In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala, lOrchestra Verdi e Serate Musicali di Milano, lAccademia Filarmonica Romana, il Teatro la Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze, loUnione Musicale di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Festival Pontino, il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia, la Biennale di Venezia. Nato a Latina nel 1975, ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro. Alla sua formazione hanno contribuito Dmitri Bashkirov, Leon Fleisher, Alexander Lonquich, William Nabore´, Boris Petrushansky, Franco Scala, Charles Rosen, Karl Ulrich Schnabel, Fou Tsong, docenti con cui ha studiato presso lAccademia Pianistica di Imola, lInternational Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta. Si e` affermato in vari concorsi internazionali Micheli di Milano, Casagrande di Terni, Schubert di Dortmund, Mozart di Salisburgo. Oltre a Mendelssohn, ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e, per la Decca, un album chopiniano di grande successo. Recentemente si e` esibito in recital al Teatro alla Scala, alloAccademia di Santa Cecilia, al Rossini Opera Festival, e in concerti come solista con la London Philharmonic, la Calgary Philharmonic e la Gewandhaus Orchester di Lipsia. Con questoultima, diretta di Riccardo Chailly, ha inciso il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn per la Decca. Roffredo Caetani Franz Liszt e` spesso ricordato come il piu` grande pianista di tutti i tempi e loinventore del recital pianistico. Ma la sua importanza storica va ben oltre: Liszt e` stato uno dei piu` grandi e imprescindibili innovatori nella storia della musica occidentale, non solo per gli enormi progressi che ha fatto compiere alla tecnica pianistica k e, di pari passo, alla costruzione del pianoforte k, ma soprattutto per la sua concezione estetica e formale, spesso di sconvolgente modernita`. Sono infatti molteplici le influenze che egli ha esercitato su vari compositori del Novecento: questo programma, a chiusura del convegno lLiszt, Caetani e la musica dooggim, intende dunque evidenziare il forte legame che unisce alcuni aspetti della poetica di Franz Liszt ad alcuni musicisti a lui posteriori, con particolare riferimento a Roffredo Caetani, di cui questoanno si celebra il 50o anniversario della morte. Proprio Caetani e` stato, in Italia, un importante anello di congiunzione per tramandare la lezione impartita da Liszt alla generazione di compositori successiva. Ad essa apparteneva anche Goffredo Petrassi, che nella sua Toccata dimostra un esplicito debito verso la tecnica pianistica e le suggestioni arcaicizzanti di certa musica di Liszt. Nella seconda parte del programma sono presentati alcuni Studi di Ligeti, Clementi e Fedele. Essi, ben lungi dalloessere Studi in senso puramente tecnico-didattico, indagano alcune potenzialita` nascoste del linguaggio pianistico, secondo la concezione dello lStudiumm che trascende loaspetto puramente virtuosistico-atletico: un approccio, dunque, comune a quello degli Studi Trascendentali di Liszt. Michele dalloOngaro in Autodafe` esalta, invece, loaspetto gestuale e istrionico della performance pianistica. E` noto che Liszt, grande uomo di palcoscenico, aveva una gestualita` estremizzata e teatrale, che usava ad arte per conquistare e stregare il suo pubblico. Egli fu probabilmente il primo a sviluppare con la sua peculiare scrittura pianistica un linguaggio corporeo sistematico, finalizzato alloespressione poetica e al coinvolgimento emozionale del pubblico. Le raffiche di ottave, le lunghe pause, i salti vertiginosi assumono quindi una valenza semantica che va oltre il dato puramente auditivo o strutturale. Cio` sara` evidente anche nella grande Fantasia quasi Sonata apre`s une lecture de Dante, che conclude il concerto dimostrando ancora una volta la completezza e la visionarieta` della poetica lisztiana. R o b e r t o P r o ss e d a 2 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani ROBERTO PROSSEDA pianoforte FRANZ LISZT 1811 - 1886 Il P en se ro s o 4o Ba l l at a o p . 9 i n F a d ie s i s m i n o r e 6o ROFFREDO CAETANI 1871 - 1961 V a r i a z i o n i o p . 7 s u u n P r e lu d i o d i C h o p i n GOFFREDO PETRASSI 1904 - 2003 14o T oc ca t a 1933 7o L e g g e n d a d i S . F r a n c e s c o d i P a ol a c h e c a m m i n a s u l l e ac q u e 9o FRANZ LISZT FRANZ LISZT Le g g e n d a d i S . F r a n c e s c o d o As s i s i c h e p r e d i c a a g li u c c e l l i 11o E´tt ude n . 5 lAr c- e n- ci el m 1985 E´ 4o St udi o 2 su ll a mo n o to n ia 2004 5o 2 E´ E´tt ude s B o re´ e´a a l es : n. 1, n. 3 1990 5o Au to d af e` 1992 7o GYO¨RGY LIGETI 1923 - 2006 ALDO CLEMENTI 1925 - 2011 IVAN FEDELE 1953 MICHELE DALLoONGARO 1957 FRANZ LISZT Fantasia quasi Sonata lapre` e`ss une lecture de Dantem 15o Franz Liszt gItalia! Italia! 6...7 Si`, sempre luomo ispirato, filosofo, artista o poeta, si sentira` tormentato da un male segreto, da unaspirazione ardente verso di te. Il male dItalia sara` sempre il male delle anime belle; tutte torneranno a dire con il misterioso fanciullo di Goethe: Dahin! Dahin!, Laggiu`, laggiu`!h Fr a n z Li s z t da Lettres dun bachelier e`s musique, pubblicata sulla Gazette musicale de Paris il 12 febbraio 1837 Franz Liszt 1811-1886 e` stato il compositore che piu` ha valorizzato il patrimonio letterario ed artistico italiano attraverso la sua musica. Tra il 1837 e il 1839 Liszt viaggio` in Italia per circa due anni, soggiornando presso il Lago di Como, a Milano, Firenze, Lucca, Pisa e Roma. Si lascio` affascinare e permeare dalle bellezze delloarte e dei paesaggi italiani e lesse avidamente molti capolavori della nostra letteratura. Infine visse quasi stabilmente a Roma a partire dal 1861 fino alla fine della sua vita. Era arrivato nella Citta` Eterna per contrarre il matrimonio con la principessa Carolyne von Sayn Wittgenstein, che peraltro non riusci` a sposare a causa di problemi burocratici legati al precedente matrimonio di lei. Nel 1865 prese gli ordini minori e il suo legame con loItalia e con la religione cattolica divenne un elemento portante della sua vita. Durante il suo soggiorno a Roma ebbe modo di frequentare la famiglia Caetani, diventando amico di Michelangelo Caetani e seguendo i primi passi di Roffredo Caetani nel suo percorso di studio musicale. Le musiche di Liszt presenti in questo programma sono tutte ispirate alloItalia e concepite durante i suoi soggiorni italiani. Il Penseroso e la Fantasia quasi sonata apre`s une lecture de Dante sono tratti da Anne´es de Pe`lerinage, Italie, una raccolta di brani pubblicati nel 1858 ma inizialmente concepiti da Liszt durante il primo soggiorno italiano, tra il 1837 e il 1839. Si tratta di una sorta di diario di viaggio in cui loestrema padronanza del linguaggio strumentale si coniuga con unoacuta capacita` di penetrazione della cultura e delle caratteristiche delle fonti ispiratrici. Accade cosi` che Liszt riesca a farci apprezzare ancor piu` loarte di Raffaello, Michelangelo, Dante e di Petrarca, trasponendola in musica con grande sensibilita` e rispetto. I l P en s er o s o e` un modernissimo brano basato su un tema ossessivo: e` incentrato sulla nota mi, ripetuta con continui cambi di armonia. Si ispira alla tomba di Lorenzo deo Medici, scolpita da Michelangelo presso le Cappelle Medicee a Firenze. Liszt ha anche posto in partitura come motto un Sonetto dello stesso Michelangelo, che rende bene loatmosfera cupa e angosciante del brano: Grato moe` il sonno, e piu` loesser di sasso. Mentre che il danno e la vergogna dura. Non veder, non sentir moe` gran ventura Pero` non mi destar, deho-parla basso! Il tono plumbeo del testo trova unoadeguata corrispondenza nelloossessiva ripetizione di vuote ottave con ritmo puntato, che di volta in volta rivestono armonie diverse, latrici di scuri presagi. Roffredo Caetani 1871 - 1961 e` uno dei piu` interessanti compositori italiani vissuti a cavallo del 1900, anche se la sua notorieta` non e` ancora adeguata alloelevata statura artistica della sua musica. Loorigine aristocratica gli consenti` di avere contatti fin da bambino con eminenti personalita` della cultura del tempo. Figlioccio di Liszt e allievo di Sgambati, Caetani ebbe modo di conoscere le piu` attuali tendenze musicali della sua epoca, facendole proprie e filtrandole con la sua personale sensibilita`. Egli dedico` al pianoforte una parte cospicua della sua pur non estesa produzione compositiva. Tratti salienti della sua cifra stilistica sono la concezione fatalistica della narrazione musicale, la predilezione di atmosfere cupe e di sonorita` sfumate: un gusto forse ereditato proprio dalle musiche del tardo Liszt. Louso sistematico di una rigorosa polifonia e la costante ricerca di armonie molto ardite e dissonanti testimoniano una solida formazione compositiva e unoampia apertura alle piu` moderne correnti culturali europee. La Ba ll a ta in fa di es i s mi no re o p. 9 1899 e` forse il piu` moderno e ispirato tra i brani pianistici di Roffredo Caetani, in virtu` degli arditi cromatismi e delloossessiva insistenza sul pedale di tonica di fa diesis minore. Il tono narrativo mutuato da antiche leggende medievali, presente anche nelle Ballate di Chopin e di Brahms, assume qui un carattere fatalistico. Questo e` accentuato dalla costante, imperterrita scansione ritmica in tempo ternario che, senza alcuna soluzione di continuita`, innerva tutto loarco formale del brano, rafforzandone la coesione e la tensione drammatica. Roffredo fu un profondo e appassionato conoscitore delle opere di Wagner: nella Ballata si possono infatti scorgere numerose suggestioni wagneriane, qui efficacemente trasposte nella scrittura pianistica. La predilezione per il registro grave del pianoforte determina un clima di stregata cupezza. Ne deriva un senso di inquieto pessimismo, non piu` ancorato ad esperienze concrete, bensi` sublimato ad un superiore livello di astrazione. Le Douz e V a r ia ti ons s ur un Pr e´e´llude de C hopi n o p. 7 1898 sono basate sul celebre Preludio di Chopin op. 28 n. 20 in do minore. Questo viene dapprima presentato nella sua versione originale, ma senza la ripetizione della seconda parte. In ciascuna variazione esso subisce sempre maggiori rielaborazioni fino a perdere del tutto i connotati melodici e armonici originari. Caetani attua dunque un processo di graduale appropriazione dei contenuti emotivi del tema chopiniano, scorporandoli e sviluppandoli in maniera estrema e radicale, specialmente nelle variazioni finali. La scrittura sfrutta le conquiste della tecnica pianistica di Liszt con unoadeguata valorizzazione delle potenzialita` dinamiche e coloristiche del pianoforte. Non mancano riferimenti al pianismo di Schumann Variazioni III e IV, di Chopin la Variazione VI ricorda moltissimo il Notturno op. 48 n. 1 e di Mendelssohn la Variazione XII cita quasi esplicitamente un passaggio ad accordi alternati delle Variations Serieuses. Il pregio maggiore di questa rara composizione sta tuttavia nella profondita` dei contenuti emozionali, che, prendendo spunto dalla poesia del preludio chopiniano, ne sviluppano la varieta` degli stati doanimo con risultati di altissima levatura artistica, soprattutto nei momenti piu` intimi e in particolare nelle Variazioni VI, VIII e X. Goffredo Petrassi ha raccolto la lezione lisztiana sotto diversi aspetti, e il suo linguaggio pianistico mostra numerosi punti di contatto con quello di Caetani, per loattenzione alla costruzione polifonica e per il gusto timbrico che tende a preferire sonorita` gravi e solenni. Nella T o c c a t a 1933 Petrassi riesce a sintetizzare in maniera originale il genere della toccata barocca di Frescobaldi, basata su figurazioni virtuosistico-improvvisative e sul contrappunto, con la toccata novecentesca, caratterizzata da una forte propulsione ritmica. Dopo un inizio fugato, il pezzo presenta un progressivo ispessimento della scrittura, con grandi crescendo che sfociano in sonorita` maestose, tipiche dei ripieni organistici. Segue una seconda parte piu` percussiva e motoria, ricca di vivacita` ritmica, che conduce alla coda: una ripresa del fugato iniziale, in unatmosfera ancor piu` intima e contemplativa. Liszt compose le Deux Le´gendes a Roma tra il 1861 e il 1863, prendendo spunto da due episodi della vita di due grandi Santi italiani: San Francesco doAssisi e San Francesco di Paola. Nelloedizione originale Liszt riporta i testi su cui si e` basato, tratti rispettivamente dai Fioretti di San Francesco doAssisi e dalla Vita di San Francesco di Paola descritta da Giuseppe Miscimarra. Si tratta quindi ancora di un omaggio alloItalia, questa volta focalizzato sulloaspetto mistico e spirituale della nostra tradizione cristiana. La Le gg e nda di San Fr a nces co di P ao l a c he ca mm ina s ull e ac que racconta il miracolo del Santo che attraverso` lo stretto di Messina a piedi, approdando indenne in Sicilia nonostante le condizioni avverse. Liszt rende appieno sia la serena energia spirituale di San Francesco di Paola, sia la sconvolgente forza del mare in tempesta, con sonorita` materiche che sfruttano in particolare le risonanze del registro grave. La L eg g enda di Sa n Fr anc es co doA s si s i c he pr edi ca a g l i ucc el li riflette invece loapproccio serafico e la fede incrollabile di San Francesco, in un dialogo armonioso e mistico con gli uccelli. Il loro canto e` riprodotto al pianoforte con figurazioni nel registro sovracuto, che lasciano presagire le conquiste timbriche di Ravel e Messiaen. E` suggestivo ipotizzare che Liszt sia stato ispirato dalloatmosfera incantata di Ninfa, dove egli soggiorno` in quegli anni, per la composizione di questo brano. La peculiare ricerca di sonorita` cristalline, circondate da particolari risonanze ottenute con il pedale, accomuna questa Leggenda allo Stu di o n . 5 di Ligeti, lA r c- en -c ie lm. Qui Ligeti a sua volta esplora le particolari risonanze del registro acuto del pianoforte, suscitate da particolari successioni armoniche, di grande raffinatezza e poesia. Elementi jazz affiorano di continuo, immersi in un gioco timbrico di chiara ascendenza impressionista e, indirettamente, lisztiana. Perche` larc-en-cielm? Forse per la tenera fragilita` della trama contrappuntistica, o per loiridescenza delle sonorita`, o per i colori armonici sempre cangianti e a volte non detti o dipinti, ma soltanto suggeriti. Nello St udio 2 s ull a mo noto ni a, del 2004, Aldo Clementi esaspera la ricerca di un incanto timbrico dato da particolari risonanze, spingendosi quasi alla sospensione della percezione di scansione temporale. Cio` avviene attraverso un complesso con- trappunto a quattro parti, che ripropongono costantemente e in diversi registri un disegno di due sole note, La e Si bemolle, derivate dal nome di Mario Bortolotto, dedicatario del brano. Il disegno contrappuntistico da` vita ad un complesso groviglio di linee, che si evolve continuamente, pur sembrando sempre identico a se stesso. La scansione ritmica generale e`, infatti, costantemente basata sulla pulsazione di croma, ma ogni singola voce e` caratterizzata da un profilo metrico diverso, che si ripete con continui cambiamenti. Loarticolazione cantabile, dolce o staccato e la dinamica mf, mp, p, pp, o ppp sono differenziate per ogni linea, dimostrando come la percezione della monotonia possa essere paradossalmente alimentata da unoestrema varieta` degli elementi musicali. E´ttu des Bo r e´ e´a a le s indaga a sua volta il parametro timbrico, ma con un notevole rigore formale ed unoestrema Ivan Fedele nelle E´ precisione nelloelaborazione del materiale sonoro. Fedele spesso utilizza il pedale centrale del pianoforte, che consente di lasciar vibrare soltanto alcune note dello strumento, anche quando il pianista non ha la possibilita` di tenere abbassati i tasti corrispondenti. Oggetto delle E´tudes Bore´ales e`, dunque, la risonanza, intesa non solo come fenomeno acustico, ma anche come paradigma per loaffermazione delloidentita` di ogni oggetto sonoro. Il primo Studio e` costituito da una serie di accordi basati su pochi, ripetuti intervalli: settima maggiore, quarta e quinta giusta. Anche la dinamica e le prescrizioni di articolazione sono altrettanto attente e limitate, cosi` da generare una simmetrica struttura timbrica che e` alla base dello svolgimento formale del brano. Il terzo Studio potrebbe considerarsi uno studio sulle acciaccature ribattute. Ma il vero protagonista di questa sezione e` lo spazio armonico in cui queste due note rimbalzano, accuratamente delimitato dalla selezione delle risonanze ottenuta con il pedale tonale. Le fulminee acciaccature ribattute, che arrivano fino a quattro ripetizioni della stessa nota, gravitano rapidissime, e imprevedibili come elettroni, attorno ad un nucleo mai evidente, identificabile con il do centrale, che rappresenta loasse di simmetria attorno al quale si snodano i disegni intervallari. La sezione B, per contrasto, e` invece costituita da una tesissima linea di note lunghe e raddoppiate a distanza di due ottave. Qui lo spazio di risonanza della sezione precedente si concreta in un canto ben percepibile e luminosissimo, trasformando quelloinquietudine gia` prevista dalloindicazione di andamento lUn poco inquietom in una tensione verso mondi sospesi e ultraterreni. In A uto daf e` 1992 Michele dalloOngaro dunque sfrutta appieno le potenzialita` evocative e gestuali del linguaggio corporeo connesso con loesecuzione al pianoforte in modo estremamente efficace e suggestivo. La composizione e` divisa in cinque movimenti, ognuno dei quali estremizza un diverso aspetto espressivo, un diverso tipo di leresia musicalem per cui qualcuno potrebbe essere condannato: attese e sospensioni il primo movimento, languore e sogno il secondo: una ninna nanna su soli tasti bianchi, schizofrenia e isterismo il terzo, che ricorda un pianista jazz impazzito, rintocchi di campane il quarto, cluster e aggressivita` sfrenata il quinto. Loautore paragona lointerpretazione di Autodafe` ad un atto divinatorio o alla lettura dei tarocchi, per sottolineare il particolare rapporto che deve crearsi tra il pianista e la partitura. In tal senso questoultima, anche se scritta minuziosamente, puo` essere interpretata come un canovaccio, da cui loesecutore prenda spunto per una propria rielaborazione il piu` possibile creativa ed individuale del messaggio artistico. Liszt sarebbe stato un grandissimo interprete di Autodafe`. La F a nt a s i a qu a s i So n a t a l a p r e`e`ss u ne l e c tu r e d e D a n te m e` un affresco musicale di vaste dimensioni ispirato alla Divina Commedia e in particolare alloInferno. Liszt riesce qui a rappresentare il clima cupo e sconvolgente delloInferno, i lamenti dei dannati, lo sguardo impaurito e sgomento di Dante. Non si tratta, pero`, di musica a programma. In questo caso, infatti, Liszt non ha dichiarato alcun esplicito riferimento a personaggi o episodi della Divina Commedia. Nella sezione centrale del brano, tuttavia, pare chiaramente individuabile loepisodio di Paolo e Francesca. Lo sguardo di Dio e` altrettanto percepibile ed assume sempre maggiore evidenza nella parte conclusiva, in cui il tema del corale gia` ascoltato in precedenza ritorna con una luce prorompente, quasi a sottolineare loonnipotenza di Dio e il suo definitivo trionfo sul Male. Ro b e r t o P r o s s e d a E li s so` V ir s a la dze e` cresciuta a Tiblisi, in una famiglia che per generazioni ha partecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia. Ha iniziato a studiare piano con la nonna, la professoressa Anastasia Virsaladze. Dopo aver frequentato il Conservatorio, ha lasciato la citta` natale e si e` trasferita a Mosca. A ventanni si e` aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Cˇajkovskij. A Mosca ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak. Questi insegnanti di grande talento lhanno immersa nella rinomata tradizione russa della pedagogia del pianoforte. Non sorprende pertanto che sia considerata uninsegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano ottenuto straordinari riconoscimenti. Elisso` Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come membro della giuria a pressoche´ tutti i piu` importanti concorsi internazionali: Santander, Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di Tel Aviv. A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau. La pianista e` altresi` nota per il vasto repertorio che si estende fino a comprendere i compositori russi moderni. Elisso` Virsaladze si esibisce regolarmente a Londra, Milano, Roma, Parigi, Lisbona, Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo con Natalia Gutman a Vienna, Berlino, Bruxelles, Madrid, Monaco, Milano, Ginevra e Losanna, solo per citare le principali citta` europee. Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tourne´e nel Nord America, in Giappone e in Europa. Elisso` Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e in altri paesi, collaborando con direttori dorchestra quali Rudolf Barschai, Kyril Kondraschin, Riccardo Muti, Kurt Sanderling, Wolfgang Sawallisch, Evgeny Svetlanov, Juri Temirkanov o Antoni Wit. Letichetta Live Classics, con cui ha pubblicato numerose opere, apre unampia prospettiva sulla personalita` musicale di Elisso` Virsaladze. Liszt nutriva una grande ammirazione per Chopin, che aveva conosciuto a Parigi. E linfluenza esercitata dal compositore polacco emerge in molte sue composizioni. Ne sono un esempio i Tre Studi da concerto composti nel 1848, dove linventiva tecnica si fonde con una grande eleganza formale e finezza melodica. Il sottotitolo Caprices poe´tiques si trovava nelledizione originale francese, cosi` come i titoli dei singoli brani: Il lamento, dominato da un canto intensamente espressivo; La leggerezza, una sorta di perpetuum mobile e insieme esercizio per le cinque dita; Un sospiro, imperniato su una semplice melodia, cantabile e dal carattere elegiaco gdolce, con graziah, ma da suonarsi a mani alternate, perche´ sovrapposta a un continuo fluire di arpeggi. Da Parigi, Liszt se ne era andato nel 1835, insieme alla contessa Marie dAgoult: una fuga damore che duro` quattro anni e che porto` il compositore in Svizzera e in Italia. Questi viaggi ispirarono una specie di diario musicale, i tre cicli delle Anne´es de pe`lerinage, un autoritratto psicologico, strettamente legato a spunti letterari, che rappresentarono altrettanti stimoli per una ricerca sistematica di tutte le risorse espressive del pianoforte. Il secondo ciclo dedicato allItalia, pubblicato nel 1858, si ispira alla letteratura e allarte italiana, da Dante a Petrarca, da Michelangelo a Raffaello: fu proprio un dipinto di Raffaello, Lo sposalizio della Vergine, a suggerire a Liszt il primo pezzo del ciclo, una pagina dalle forme semplici e pure, di grande delicatezza timbrica, che prende avvio da una semplice melodia pentatonica, trasformata in una specie di marcia nuziale, e che raggiunge un climax attraverso sofisticate armonie e originali progressioni. Dalla stessa raccolta e` tratto il Sonetto 104 del Petrarca, trasposizione pianistica di un precedente lavoro vocale. La poesia petrarchesca gPace non trovo, e non ho da far guerra, e temo e spero, e brucio, e son di ghiaccioh si traduce in un gioco di contrasti musicali, un breve preludio dal carattere di recitativo, una melodia elegiaca gmolto espressivoh, grandi slanci gvibrato, con esultazioneh e squarci di tristezza glanguido, dolce dolenteh. Oltre allarte e alla letteratura italiana, un altro tema ricorrente nella poetica lisztiana e` il personaggio di Mefistofele, alla base di una serie di diaboliche, caustiche pagine pianistiche, elemento opposto e complementare alla ricerca del sacro che domina in gran parte delle opere dellultimo periodo gChi crede in Dio non puo` mettere in dubbio lesistenza del Malignoh. Il Mephisto Walzer n.1, composto tra il 1859 e il 1860 e` un pezzo trascinante e virtuosistico, che evoca la scena faustiana della danza nella locanda: le iniziali quinte vuote ribattute mimano i colpi darco del violino di Mefistofele, e i due temi contrapposti si fondono in una grande fantasmagoria sonora, su ritmi vorticosi, come in una ridda 3 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova ELISSO` VIRSALADZE pianoforte FRANZ LISZT 1811 - 1886 Tr o is E´ E´ttu des de c on ce r t 1 - Il lamento in La bemolle maggiore 2 - La leggerezza in Fa minore 3 - Un sospiro in Re bemolle maggiore S o n et t o 1 04 d e l Pet r a r ca da Anne´es de pe`lerinage, Deuxie`me Anne´e: Italie M e p h is t o - W al z e r n . 1 S p o s al iz io da Anne´es de pe`lerinage, Deuxie`me Anne´e: Italie R apsodia spagno la Folies doEspagne et Jota aragonesca infernale. Allultimo periodo lisztiano appartiene anche la Rhapsodie espagnole composta nel 1863: una serie di variazioni sulla Follia, antico tema di origine iberica, che fondono uno smagliante virtuosismo con ardite scelte armoniche. G i a n l u i gi M a t t i e t t i N at a l i a Gu t ma n, violoncellista russa, ha iniziato la sua prima formazione musicale con il nonno A. Berlin e con G. Kozolupova, si e` poi perfezionata con M. Rostropovich. Dalloeta` di 14 anni e` stata profondamente influenzata dal grande pianista S. Richter con il quale successivamente ha formato un duo. Dal 1970 ha formato una straordinaria partnership musicale con il marito, il violinista O. Kagan. Nel 1961 la vittoria del Premio Dvora´k di Praga loha lanciata nella sua carriera internazionale e il successivo anno si e` classificata terza al Premio Cˇajkovskij. Nel 1967 vince il Concorso ARD in duo con il pianista A. Nasedkin. Poco dopo il suo sensazionale debutto negli Stati Uniti con L. Stokowski a Filadelfia, la sua carriera internazionale e` stata bruscamente interrotta per otto anni quando le autorita` sovietiche le hanno proibito di suonare e di viaggiare fuori dalloUnione Sovietica. Dal 1979, quando ha potuto ricominciare a viaggiare, si e` esibita regolarmente con prestigiose orchestre come come i Wiener, i Berliner, la London Symphony, le Filarmoniche di Monaco e San Pietroburgo, loOrchestra del Concertgebouw di Amsterdam e molte altre. Le sue partecipazioni a Festival includono il Salzburg Summer Festival, il Berliner e il Wiener Festwochen. W. Sawallisch, R. Muti, C. Abbado, B. Haitink, Y. Svetlanov, Y. Temirkanov, S. Celibidache, M. Rostropovich e K. Masur sono tra i tanti direttori che prediligono Natalia Gutman. Un altro grande interesse delloartista e` la musica da camera e suoi partner musicali abituali sono e sono stati S. Richter, O. Kagan, E. Virsaladze, Y. Bashmet, A. Lubimov, V. Tretjakov. E` stata spesso interprete di prime assolute; A. Schnittke le ha dedicato una sonata e il suo primo Concerto per violoncello. Ha eseguito le sei suite per violoncello di Bach a Mosca, Berlino, Monaco, Madrid, Barcellona e altri luoghi. Ha inciso per RCA/BMG-Ariola, EMI. Ultimamente Natalia Gutman incide di frequente per Life Classics, una piccola compagnia dedicata principalmente al gruppo di musicisti associati a Oleg Kagan. Si dedica ai giovani musicisti e tiene masterclass in tutto il mondo, e` stata per molti anni insegnante alla Musikhochschule di Stoccarda e insegna ancora a Mosca, dove ha insegnato dalloeta` di 24 anni. Ogni anno alloinizio di luglio, Natalia Gutman invita artisti di fama internazionale alloInternational Musikfest a Tegernsee sulle Alpi bavaresi, un festival di musica da camera che ha fondato nel 1990 con Oleg Kagan. Il festival, alla sua XXI edizione, e` stato dedicato a Kagan dopo la sua prematura scomparsa ed un festival simile che porta il nome di Kagan si tiene ogni novembre a Mosca. Quando, alla fine del Settecento, il violoncello comincio` a liberarsi dal ruolo di basso di accompagnamento, e a rivendicare le sue potenzialita` di strumento solista, si affacciarono sulla scena musicale anche i primi grandi solisti, come Jean-Baptiste Bre´val, Luigi Boccherini, e Jean-Pierre Duport, che nel 1796 era al servizio del re di Prussia, Federico Guglielmo II, anchegli appassionato violoncellista. Nel giugno di quellanno si reco` a Berlino anche Beethoven, che dedico` al re violoncellista le due sonate op.5, e le suono` insieme a Duport. Un Beethoven appena venticinquenne, che affrontava in maniera pionieristica e sperimentale un genere che ne´ Haydn ne´ Mozart avevano mai praticato. Laffrancamento dai modelli del passato e` piu` evidente nella seconda sonata, opera dallespressione grave e dolente, che mette in gioco nuove soluzioni formali si apre ad esempio con un movimento lento; lAllegro che segue, ha unesposizione con tre temi e due sviluppi e ardite invenzioni armoniche come i bicordi dissonanti nella parte del pianoforte, nel primo movimento, o gli slittamenti armonici che caratterizzano il tema del rondo`. Anche le due sonate dellop.102 del 1815 furono scritte per un grande violoncellista, Joseph Linke, con dedica alla contessa Marie Erdo¨dy, amica e sostenitrice del compositore. Soprattutto la sonata n.2 rappresenta un manifesto estetico dellultima maniera beethoveniana, per la radicalita` delle scelte, per la grande liberta` formale, che mina gli equilibri classici aprendo le porte al romanticismo: il discorso musicale si snoda attraverso brevi cellule motiviche, essenziali, ma dalla forte carica gestuale e variamente sviluppate; le forme tradizionali si fondono in nuovi organismi, ad esempio nellAdagio dove, dietro una superficie rapsodica, la canzone tripartita diventa anche gioco di variazioni; lordito strumentale si fa fittamente contrappuntistico, e culmina alla fine in una vera e propria fuga a quattro voci, primo esperimento di una lunga serie. Una fuga si trova anche nel movimento finale del Quintetto op.44 di Schumann. Composto a Lipsia nel 1842, fu eseguito anche alla presenza di Wagner, che scrisse a Schumann: gil vostro Quintetto, carissimo Schumann, mi ha colpito molto; ho pregato la vostra cara sposa di suonarlo due volte. 6…7 Vedo quale strada volete seguire e posso assicurarvi che e` anche la mia, questa e` lounica possibilita` di salvezza: la bellezzah. LoAllegro brillante e` dominato dal grande slancio del celebre primo tema, dallointenso lirismo del secondo, intonato dal violoncello, e da un vasto sviluppo in stile concertante, che si snoda su due crescendo simmetrici. Concepito come un omaggio alloEroica di Beethoven e al Trio in mi bemolle di Schubert, il secondo movimento e` una marcia funebre, con un Trio movimentato Agitato nella parte centrale. Dopo lo Scherzo, con due Trii, il Quintetto si conclude con un monumentale Allegro ma non troppo, nel quale proliferano le idee tematiche che poi si intrecciano in uno drammatico sviluppo e trovano la loro apoteosi, appunto nella fuga e nella ripresa del tema del primo movimento. Gian lui gi Mattietti 9 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani NATALIA GUTMAN ELISSO` VIRSALADZE violoncello pianoforte LUDWIG VAN BEETHOVEN 1770 - 1827 S o n at a i n S ol m in o r e o p . 5 n . 2 per violoncello e pianoforte Adagio sostenuto ed espressivo Allegro molto, piu` tosto presto Rondo: Allegro S o n at a i n R e m ag g io r e o p . 1 0 2 n . 2 per violoncello e pianoforte Allegro con brio Adagio con molto sentimento doaffetto Allegro, Allegro fugato ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856 Q u i n t e t t o i n M i b e m ol l e m ag g io r e o p . 4 4 per pianoforte e archi Allegro brillante In modo di una marcia. Un poco largamente Scherzo: Molto vivace, Trio Allegro ma non troppo I violini e la viola che eseguiranno il Quintetto saranno selezionati da Natalia Gutman tra i partecipanti al corso di musica da camera che loartista terra` a Sermoneta dal 5 allo8 luglio 2011. Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re. Fr a n ce sc o D oOr a zi o nato a Bari si e` diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa, Cristiano Rossi e poi con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di Salisburgo e Yair Kless presso lAccademia Rubin di Tel Aviv. Si e` laureato in lettere con una tesi in Storia della Musica sul compositore Virgilio Mortari. Il suo vasto repertorio spazia dalla musica antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea. Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori per violino e orchestra. Di particolare rilievo e` stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca, Stradivarius e Amadeus. E stato ospite di prestigiose istituzioni musicali in Italia e alloestero. Francesco DOrazio e` stato recentemente insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale Miglior Solista del 2009, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985. Suona un violino di Giuseppe Guarneri lComte de Cabriacm del 1711. G ia mpa o lo Nu ti e` nato a Firenze, dove ha compiuto gli studi pianistici sotto la guida di Antonio Bacchelli; successivamente ha studiato con Franco Scala ad Imola ed ha seguito corsi di perfezionamento in Italia e alloestero, sia di pianoforte che di musica da camera. Ha compiuto inoltre studi di clavicembalo - diplomandosi col massimo dei voti e lode - musica elettronica e direzione doorchestra. Vincitore di numerosi concorsi pianistici nazionali, ha tenuto concerti in Austria, Germania, Irlanda, Svezia, Slovenia, Stati Uniti, Canada, Peru` e Messico, nonche´ nei maggiori centri italiani, dove suona regolarmente in importanti stagioni e festival concertistici. La sua discografia, per Stradivarius, Decca, Brilliant e Raitrade, comprende alcune importanti integrali, recensite e premiate dalle riviste specializzate europee. Nel 2010, centenario della nascita di Samuel Barber, Stradivarius ha pubblicato la sua esecuzione del Concerto per pianoforte, con Daniel Kawka e loOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI, disco accolto con grande attenzione dalla critica specializzata, prima incisione europea. Insegna al Conservatorio lA. Boitom di Parma e tiene regolarmente masterclass per varie associazioni ed accademie italiane, oltre che per la Showa University di Tokyo e per la Escuela Nacional de Musica di Citta` del Messico. Cresciuto a Parigi tra molteplici stimoli musicali ed artistici, Ravel comincio` a studiare il pianoforte a sei anni. Poi entro` al Conservatoire, dove fu allievo di Andre´ Gedalge e Gabriel Faure´, e dove ebbe come compagno di studi il violinista e compositore Georges Enesco. Insieme a lui esegui` la sua prima Sonata per violino e pianoforte, scritta nellaprile del 1897, e pubblicata postuma solo nel 1975. E` una pagina ancora acerba, in un solo movimento Allegro moderato in la minore. Una forma sonata caratterizzata da continui cambiamenti di metro e ambiguita` armoniche, con venature vagamente orientali, e un melodizzare dolce, un po artificioso, modellato sugli esempi di Franck e di Faure´. Un lavoro giovanile e` anche la Sonata di Busoni, scritta nel 1890. Nei tre movimenti, tematicamente legati, si ammira la chiarezza del tessuto e lequilibrio della struttura, costruita intorno a una linea del violino non virtuosistica, che appare spesso sagomata come unaria dopera. Tuttavia limpronta dominante e` quella del romanticismo tedesco, soprattutto nel movimento lento, pieno di echi schumanniani, e nel trascinante finale, con lansimante melodia del violino che si dipana su una corsa a perdifiato del pianoforte. Unurgenza di tipo virtuosistico si coglie invece nella Sonatina di Salvatore Sciarrino, in quel tentativo di superare i limiti degli strumenti ad arco e del pianoforte che caratterizza tutta la produzione del compositore siciliano nella meta` degli anni Settanta tra il 1975 e il 1976 compone anche i Sei Capricci per violino, sullesempio di Paganini e di Liszt. Quasi un virus - gil virus del virtuosismo trascendentale, lebbrezza di chi forza i limiti di uno strumento per spingersi oltreh Vinay - che determina un uso sistematico di tecniche come il tremolo, il jete´, i glissati, gli armonici nella parte del violino, anche se la struttura resta quella classica della sonatina strumentale in tre tempi, timbricamente molto differenziati: nellAdagio centrale, ad esempio, il violino si muove per armonici di corde doppie e trillati, e il pianoforte abbandona gli arpeggi liquescenti del primo movimento per dare spazio a cluster glissati; nel Rondino finale, velocissimo e pirotecnico, il violino suona sempre al ponticello e il pianoforte combina le figurazioni dei movimenti precedenti con scalette cromatiche per terze minori parallele nel registro acuto. La seconda sonata di Schumann fu composta di getto, in una sola settimana tra ottobre e novembre del 1851. E` un grande affresco che inizia, come la Sonata a Kreutzer, con unintroduzione lenta dove si profila gia` il tema principale, e che da` avvio a un primo movimento incandescente e pieno di elementi sincopati. Lo scherzo, col suo tema di ballata suonato allunisono dai due strumenti, e con due trii, precede il movimento lento, una serie di variazioni su un motivo dolce e delicato che echeggia il corale gGelobet seist Du Jesu Christh. Il finale, in forma sonata, ripristina il tono appassionato ed energico che caratterizza tutta la sonata, con uno sviluppo fugato e canonico, e una coda che e` una sintesi brillante di tutto il materiale esposto. Gian lui gi Mattietti 10 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova FRANCESCO DoORAZIO violino GIAMPAOLO NUTI pianoforte MAURICE RAVEL 1875 - 1937 So n at a per violino e pianoforte op. postuma Allegro FERRUCCIO BUSONI 1866 - 1924 So n at a i n Mi mi n or e o p. 2 9 per violino e pianoforte Allegro deciso Molto sostenuto Allegro molto deciso SALVATORE SCIARRINO 1947 So n at in a per violino e pianoforte Presto Adagio Rondino prestissimo ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856 So n at a i n R e m in o r e o p. 1 21 per violino e pianoforte Ziemlich Langsam assai lento - Lebhaft animato Sehr Lebhaft molto animato Leise, Einfach dolcemente, semplicemente Bewegt mosso Laur a Catran i, nata a Rimini, ha intrapreso in giovane eta` gli studi musicali, diplomandosi poi a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Verdi di Milano, sotto la guida di Daniela Uccello; soprano con voce duttile ed estesa, ha saputo unire musicalita` ed espressivita` teatrale, tanto da poter affrontare generi e stili diversi, specializzandosi nel repertorio barocco e settecentesco e nella musica del Novecento e contemporanea, anche in ruoli di cantante-attrice. Ha cantato in diversi teatri e istituzioni musicali, tra i quali La Scala di Milano, il Teatro Regio di Torino, Il teatro Carlo Felice, Il Festival Rossini in Wildbad, Il Festival Dino Ciani, il Festival delle Settimane Musicali di Stresa e loAccademia Montis Regalis, diretta da Stefan Anton Reck, Gianandrea Noseda, Fabio Biondi, Alan Curtis, Massimiliano Caldi e Enrico DoOnofrio per citarne alcuni. Lattenzione per la musica contemporanea lha vista interprete di numerose esecuzioni di autori del Novecento, tra cui si ricorda Luciano Berio Sequenza III, e di composizioni in prime mondiali quali quelle di Azio Corghi, Gioacomo Manzoni, Alessandro Solbiati, Michele Tadini e Matteo Franceschini. Fruttuosa la collaborazione con il compositore Azio Corghi, per cui ha cantato in diverse occasioni. Nel 2010 e` stata interprete della nuova opera di Matteo Franceschini lIl gridariom andata in scena alla Biennale Musica di Venezia con repliche a Stoccarda e Madrid e ha eseguito in prima esecuzione assoluta lKokin bm di Giacomo Manzoni. Nel corso della propria formazione artistica lo studio della recitazione presso la Scuola Civica doArte Drammatica Paolo Grassi di Milano loha portata ad esibirsi anche in ruoli di cantante-attrice. Ha vinto il Premio Bel Canto 2006 nelloambito del Festival Rossini in Wildbad. Ha inciso per Stradivarius lAgli inquieti spiritim, musiche di Alessandro Solbiati e Massimo Botter con il Quartetto doarchi di Torino. Mar ia Gr azi a Bel loc chi o ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G. Verdi di Milano con Antonio Beltrami e Chiaralberta Pastorelli, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione donore, e ha proseguito gli studi alla Hochschule di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco Gei. Nelle sue prime apparizioni in pubblico ha eseguito il concerto di Scriabin con l Orchestra della RAI di Milano e il primo concerto di Beethoven con lOrchestra del Conservatorio di Milano e lOrchestra Sinfonica Siciliana, e Les Noces di Strawinsky al Teatro Comunale di Bologna. Successivamente, sempre in veste di solista, ha suonato con lOrchestra da camera di Pesaro, Milano Classica, Scottish Chamber Orchestra, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra da Camera di Padova e Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. E stata invitata a far parte dellOrchestra Schleswig Holstein Music Festival diretta da Leonard Bernstein. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni concertistiche italiane e straniere: Amici della Musica di Padova, Perugia, Firenze, Palermo, Siracusa, Pescara, Campobasso, Sulmona, Mestre, Messina e Vicenza, Settembre Musica di Torino, MITOMilano, Autunno Musicale di Como, Teatro Comunale di Bologna e Ferrara, Teatro Regio di Parma, Societa` Barattelli di lAquila, Teatro Grande di Brescia, Teatro Bibiena di Mantova, Universita` di Bologna e Ferrara, Teatro Donizetti di Bergamo, Societa` dei Concerti di Milano, Musica nel nostro tempo, Milano Musica, Rec Festival, New Music of Middelburg, Klangforum di Vienna, Fondazione Gulbenkian di Lisbona, Festival Musica di Strasburgo, Festival Presences di Parigi, Biennale di Venezia, Printemps des Arts de Monte-Carlo. Ha collaborato in formazioni da camera con musicisti quali Ingo Goritzki, Han de Vries, Renate Greis, Wolfgang Mayer, William Bennet, Sergio Azzolini, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna. Suona in duo pianistico con Stefania Redaelli. Collabora stabilmente con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli regolarmente presente nei maggiori festival italiani ed europei. Ha inciso CD per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni. Prossimamente, sempre per letichetta Stradivarius, uscira` un CD dedicato alle musiche per pianoforte di Ivan Fedele. Insegna pianoforte presso lIstituto Superiore di Studi Musicali G. Donizetti di Bergamo. 15 luglio V ENERD i` ore 21.0 0 Sermoneta, Castello Caetani LAURA CATRANI soprano MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte Wo r k sh o p N u o v e m u si c h e a S e r m o n e t a Come ogni anno, il corso di composizione approda al concerto finale con lesecuzione dei brani composti dagli studenti durante il corso stesso: nulla di cio` che si ascoltera` in questo concerto, quindi, esiste solo quindici giorni prima del concerto stesso. Si e` confermata per il 2011 la straordinaria coppia di interpreti che aveva stupito tutti nel concerto finale del 2010: la soprano Laura Catrani e la pianista Maria Grazia Bellocchio. Se e` vero, infatti, che i giovani compositori hanno a disposizione solo dieci giorni per comporre il loro brano, e` altrettanto vero che le due musiciste avranno non piu` di settantadue ore per studiare ed interpretare le opere, brevi ma certo non semplici. Al termine del concerto, una giuria, formata dai docenti dei Corsi di Sermoneta, dalle due interpreti e dal docente del corso di composizione, scegliera`, ad insindacabile giudizio, se e quali giovani compositori promuovere al Festival Pontino 2012, inserendo una loro prima esecuzione assoluta nelle Giornate di Musica Contemporanea: in questo caso, quindi, la didattica apre direttamente uno spazio per i giovani nellattivita` artistica di livello internazionale. Una vera didattica di perfezionamento artistico, oggi, non puo` limitarsi al puro insegnamento ma deve contribuire allinserimento dei giovani piu` meritevoli nellattivita` professionale. A l es s an d r o S ol b i at i Es e c u z i o n e d e i b r a n i c o m p o s t i d a g l i a l l i e v i d e l C o r s o d i Co m p o s i z i o n e d i A l e s s a n d r o S o l b i a t i Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re. M a r i a n a S i r b u , nata a Iasi, in Romania, ha compiuto i suoi studi alloAccademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu. Ha iniziato giovanissima la carriera concertistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle piu` importanti sale da concerto di tutto il mondo. Nel 1968 e` stata tra i fondatori del Quartetto Academica. Nel 1985 entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini, con il quale ha partecipato a numerose tourne´es in Europa, USA, Canada e Australia. Nel 1992 Mariana Sirbu e` divenuta il leader del gruppo I Musici. Dal 1994 e` anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari. Ha inciso per la Philips, Dynamic, Schwann - Harmonia Mundi, UNICEF e Decca. Ha insegnato alloAccademia di Musica di Bucarest, alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, alloAccademia Europea di Musica di Erba-Como e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta. Attualmente e` docente alla Scuola di Musica di Fiesole e alloUniversity of Limerick in Irlanda. Mariana Sirbu suona un violino A. Stradivari del 1702, soprannominato lConte de Fontanam. Br u n o G iu r a n n a, nato in una famiglia di musicisti, e` stato tra i fondatori de I Musici, membro del Quartetto di Roma, e del Trio Italiano doArchi. Ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta la Musica da Concerto per viola e orchestra doarchi dedicatagli da Giorgio Federico Ghedini sotto la direzione di Herbert von Karajan. Ha suonato con orchestre quali Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, e direttori come Claudio Abbado, Sir John Barbirolli, Sergiu Celibidache, Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti. Titolare fino al 1998 della cattedra di viola presso la Hochschule der Ku¨nste di Berlino, ha insegnato nella Musik-Akademie di Detmold, nel Conservatorio S.Cecilia di Roma, nel Royal College e nella Royal Academy di Londra ed in master classes in tutto il mondo. Frequentemente invitato al Festival di Marlboro negli Stati Uniti, insegna attualmente nei corsi della Fondazione Stauffer di Cremona, delloUniversita` di Limerick in Irlanda, delloAccademia Chigiana di Siena. Dal 1983 al 1992 e` stato direttore artistico delloOrchestra da Camera di Padova e del Veneto e nel 1988 ha presieduto la giuria della First International Bruno Giuranna Viola Competition in Brasile. La sua vasta discografia comprende registrazioni per Philips, Deutsche Grammophon, EMI. Come violista ha ottenuto una Grammy Award Nomination e come direttore ha vinto un Grand Prix du Disque delloAcade´mie Charles Cros di Parigi. Attuale Principal Guest Conductor della Irish Chamber Orchestra e` anche presidente di ESTA-Italia European String Teachers Association. Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto nel 2003 una laurea in lettere honoris causa dalloUniverita` di Limerick. Rocco Filippin i e` nato a Lugano in una famiglia di artisti. Compiuti gli studi sotto la guida di Pierre Fournier, ha vinto nel 1964 il Concorso Internazionale di Ginevra, iniziando subito dopo la sua carriera. Ha dato centinaia di concerti nei principali centri musicali dEuropa, delle due Americhe, del Giappone e dellAustralia, ospite della piu` grandi sale La Scala di Milano, lAlbert Hall e il Festival Hall di Londra, il The´aˆtre des Champs Elyse´es di Parigi, la Filarmonica di Berlino, il Musikverein e il Konzerthaus di Vienna, lHerkules Saal di Monaco, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall e il Lincoln Center di New York, lOpera House di Sydney, il Teatro Colon di Buenos Aires, etc e di famosi festivals Lucerna, Spoleto, Salisburgo, Marlboro dove e` stato invitato ripetutamente da Rudolf Serkin, Edimburgo, Stresa, Pesaro, Newport, Gerusalemme, Ravenna, Helsinki. Svolge unintensa attivita` discografica. Nel 1968 ha fondato il Trio di Milano e, piu` recentemente, il Quartetto Accardo. Suona in duo con il pianista Michele Campanella. Nella musica da camera collabora da anni con alcuni tra i piu` grandi concertisti del nostro tempo. In tempi recenti, ha intensificato la sua attivita` di direttore dorchestra, alla testa di alcune delle principali orchestre italiane. E` accademico di Santa Cecilia. Docente di violoncello presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dal 2003 tiene la classe di musica da camera ai corsi di perfezionamento delloAccademia di Santa Cecilia. Ha inoltre dato vita nel 1985 ai corsi dellAccademia Stauffer di Cremona. Gia` membro della facolta` dellAcademy of the European Mozart Foundation diretta da Sandor Ve´gh, tiene numerosissimi corsi di perfezionamento tra cui quello alla Scuola di Fiesole. Nel 1997 e` stato insignito del Premio della Fondazione del Centenario della Banca Svizzera Italiana per il contributo allo sviluppo dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia. Alcuni tra i massimi compositori del Novecento, quali Luciano Berio, Franco Donatori e Salvatore Sciarrino, gli hanno dedicato loro opere. Il suo violoncello e` il Gore Booth, ex Baron Rothschild di Antonio Stradivari 1710. Fr anco Petr acchi compie i suoi studi a Roma presso il Collegio di Musica di Santa Cecilia dove si e` diplomato con il massimo dei voti. Inizia immediatamente loattivita` concertistica e nel contempo studia composizione con Di Donato e Margola e direzione doorchestra con Franco Ferrara. Il primo concerto importante e` a Venezia 1960 al Festival di Musica Contemporanea, dove presenta in prima esecuzione il concerto di Firmino Sifonia per contrabbasso e orchestra. La critica e` unanime nel definirlo lastro nascente del concertismo di questo strumentom. Molti compositori gli hanno dedicato importanti composizioni Rota, Mortari, Donatoni, Berio, Trovajoli. Nel 1960 vince il concorso di Primo contrabbasso alla Rai di Torino e nel n62 si trasferisce a Roma dove diventera` il Primo contrabbasso titolare della RAI fino al 1980, anno in cui intraprende definitivamente loattivita` di solista e direttore doorchestra. In orchestra ha suonato con i piu` importanti direttori, da Bernstein a Karajan, Celibidache, Kubelik, Jochum, Sawallisch, Giulini, Muti, Abbado, Metha, Maazel, Barbirolli, Munch ed altri. Unoesperienza preziosa che Franco Petracchi ha trasmesso a numerosi allievi nel mondo. Nel 1971 vince la cattedra di contrabbasso per i Conservatori ed insegna a Bari, Frosinone, LoAquila e Roma. Nel 1986 ottiene la classe di perfezionamento e lvirtuosite´m al Conservatorio di Ginevra. In questo stesso anno, insieme ai colleghi Accardo, Giuranna e Filippini fonda la Scuola per Strumenti ad Arco lAccademia Walter Staufferm di Cremona e viene invitato ad insegnare anche presso la Scuola di Musica di Fiesole. Eo direttore e docente, da trenta anni, dei prestigiosi Corsi Internazionali di Sermoneta del Campus Internazionale di Musica. Nel 2003 e` stato insignito dal Presidente Ciampi del titolo di lCavaliere di Gran Croce al merito della Repubblicam. E` Accademico di Santa Cecilia. Schubert, ventenne, compose due trii per archi D 471 e D 581, a un anno di distanza luno dallaltro, entrambi in si bemolle maggiore, in un periodo in cui era ancora alla ricerca di uno stile personale nei generi cameristici. Il primo dei due trii, scritto nel settembre del 1816, rimase incompiuto, limitato al primo movimento Allegro e a un breve abbozzo di un secondo movimento Andante sostenuto in mi bemolle maggiore. Il secondo trio, composto nel settembre del 1817, fu invece portato a termine nei tradizionali quattro movimenti, ma non fu ne´ pubblicato ne´ eseguito durante la vita del compositore, anche se contiene alcuni tratti originali e gia` molto schubertiani. LAllegro del Trio D 471 appare ancora piu` acerbo e meno caratterizzato: una semplice forma sonata dallo stile pimpante e scorrevole, gmolto aggraziato, un po mozartiano, fluido e armonioso, ma niente di piu`h Alfred Einstein. I suoi temi ricordano molto da vicino quelli dellOuverture per orchestra in si bemolle D 470, scritta nello stesso periodo a riprova di quanto Schubert non avesse ancora le idee chiare nella musica da camera, e lintero movimento mostra solo nella sezione dello sviluppo qualche intenzione drammatica. Una composizione giovanile e` anche la Serenata n.2 per trio darchi, composta da Beethoven tra il 1796 e il 1797. Come il precedente Trio op.3, riprende lo schema della cassazione o del divertimento settecentesco, in sei movimenti. E` un lavoro di grande freschezza inventiva, con alcune originali soluzioni tese ad accentuare gli affetti di contrasto: ad esempio la Marcia iniziale suddivisa in un Allegro e un Adagio; il terzo movimento che giustappone un Adagio in re minore e uno Scherzo in re maggiore, su una rapida corsa di crome; il raffinatissimo Andante, dalla grazia mozartiana, in forma di tema con variazioni; lAllegro finale che riprende il ritmo della marcia introduttiva. Un esempio di ricchezza espressiva e` anche il Quintetto in do minore di Giovanni Bottesini, detto anche gGran quintettoh, per due violini, viola, violoncello e contrabbasso. Contrabbassista di fama mondiale fu definito gil Paganini del contrabbassoh, ma anche apprezzato direttore dorchestra diresse la prima di Aida, al Cairo nel 1871, fondatore della Societa` del Quartetto nel 1863, nominato nel 1889 direttore del Conservatorio di Parma su segnalazione di Verdi, Bottesini e` stato solo recentemente riscoperto come compositore ha scritto anche opere teatrali di successo come Cristoforo Colombo, Ali` Baba`, Ero e Leandro. Questa elegante pagina cameristica e` un esempio della sua abilita` compositiva, per la varieta` e la finezza dei temi, per il gusto descrittivo che mostra linfluenza della musica francese, e in particolare di Berlioz, per il melos romantico che lo pervade e che alterna modi del classicismo viennese, echi operistici, squarci lirici e drammatici. Nei quattro movimenti, il contrabbasso ha solo il ruolo di supporto armonico non di solista, mentre e` la parte del primo violino ad emergere con una scrittura complessa e vivace, come nella trascinante tarantella e nel grande fugato dellultimo movimento. G i an l u ig i M at t ie t t i Gabriel e Ceci, ha iniziato lo studio del violino alleta` di 8 anni sotto la guida della madre. A nove e` ammesso al Conservatorio N. Piccinni di Bari, nella classe di Carmine Scarpati, dove si diploma con lode e menzione speciale. Nel 2004 vince il primo premio per la sua categoria al concorso Vittorio Veneto e nel 2007 il primo premio al concorso Bruno Zanella. Si e` perfezionato con Alessandro Perpich, Massimo Quarta, Ana Chumachenco ed in trio con il fratello Mirco pianista ed il violoncellista Alessandro Mazzacane con lAltenberg Trio di Vienna presso lAccademia di Pinerolo. Dal 2005 i suoi studi proseguono sotto la guida di Mariana Sirbu ai Corsi di Sermoneta e alla Hochschule Felix Mendelssohn Bartholdy di Lipsia. Frequenta i corsi di Salvatore Accardo allAccademia Chigiana di Siena e allAccademia Stauffer di Cremona. Nel 2007 ha suonato per Mantova Musica Contemporanea. Nel 2008 ha collaborato con lOrchestra Sinfonica di Bari. In duo col fratello Mirco, ha suonato nella stagione organizzata dal Dipartimento di Musica e Spettacolo dellUniversita` di Bologna e, nellestate 2010 per il Festival Pontino. Ha collaborato con artisti di chiara fama come Giulio Rovighi, Alfredo Zamarra, Franco Petracchi. Nel febbraio 2011 e` stato selezionato insieme a suo fratello Mirco per un corso di musica da camera nella citta` di Schaffhausen con i maestri Menahem Pressler, Ana Chumachenco, Wen-Sinn Yang e Werner Ba¨rtschi. 16 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani MARIANA SIRBU GABRIELE CECI BRUNO GIURANNA ROCCO FILIPPINI FRANCO PETRACCHI violino violino II viola violoncello contrabbasso FRANZ SCHUBERT 1797 - 1828 T r io p e r a r c h i in S i b e m ol l e m ag g i or e D 4 7 1 per violino, viola e violoncello Allegro LUDWIG VAN BEETHOVEN 1770 - 1827 Se r en a ta i n R e m ag g i or e o p. 8 per trio doarchi Marcia: Allegro - Adagio Menuetto: Allegretto Adagio - Scherzo: Allegro molto Allegretto alla Polacca Andante quasi Allegretto Marcia: Allegro GIOVANNI BOTTESINI 1821 - 1889 Q u i n t e t t o p e r a r c hi i n D o m i n o r e Allegro moderato Scherzo: Allegro ma non troppo Adagio Allegro con brio Giovanni Bottesini Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re. Alessandro Cervo Federico Stassi Roberto Della Vecchia Anna Armatys Il Q u in te tto Bo ttes i n i e` nato dal desiderio dei suoi componenti incontratisi per la prima volta nel 2006 per eseguire il famoso Forellen-quintett di Franz Schubert di valorizzare e approfondire lo studio del repertorio cameristico per archi e pianoforte, dai capolavori classici e romantici fino alla musica moderna e contemporanea. La presenza del contrabbasso nelloorganico ha ispirato la scelta del nome delloensemble, dedicato al grande virtuoso, compositore e direttore doorchestra Giovanni Bottesini.Unica formazione stabile in Italia con questo organico, il QB si esibisce anche in combinazioni che vanno dal trio al settimino e grazie a tale caratteristica il repertorio del gruppo spazia da Vivaldi a Bottesini, dal classicismo al romanticismo mitteleuropeo con opere di Schumann, Goetz, Louise Farrenc, Onslow, dal n900 di Vaughan Williams a Piazzolla, Rota, Morricone e autori italiani contemporanei, Stefano Taglietti, Raffaele Bellafronte, Carlo Crivelli, Fabrizio Festa che hanno scritto espressamente per loro. Il QB si e` esibito in diverse rassegne e festival in Italia, in sale prestigiose come le sale lPetrassim e lSinopolim del Parco della Musica a Roma, la cappella Paolina in Roma per lI concerti del Quirinale di Radio Trem, Ridotto del Teatro lLa Pergolam di Firenze, Sala della Provincia di Teramo, Auditorium lLa Vallisam di Bari, Teatro lAlfieri l di Asti, Palazzo della cultura di Latina, Festival Pontino, Festival Schumann 2010 a Terni, Festival Corti di Capitanata di Foggia, Emilia Romagna Festival, Compagnia della Musica di Roma, Palazzo delle Esposizioni a Roma, Festival di Piediluco ecc. Ha effettuato anche importanti tourne´es in Polonia 2006, USA, Ecuador, Venezuela e Brasile 2007, Giordania 2008, Stati Uniti doAmerica 2010 ricevendo notevoli apprezzamenti da parte del pubblico e della stampa specializzata. Nel dicembre 2007 il gruppo e` stato invitato a tenere un concerto in onore del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione di una sua visita di lavoro a Washington. Eo stato pubblicato, nel numero di novembre 2010 di lAmadeusm, un loro CD contenente il Quintetto op.16 di Hermann Goetz e il lForellen-quintettm di Franz Schubert, registrato in esclusiva per la rivista. In autunno il gruppo sara` nuovamente ospite dei lConcerti del Quirinale di Radio Trem 17 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova lRAGIONE E SENTIMENTOm QUINTETTO BOTTESINI ALESSANDRO CERVO violino FEDERICO STASSI viola ANNA ARMATYS violoncello ROBERTO DELLA VECCHIA contrabbasso LINDA DI CARLO pianoforte LOUISE FARRENC 1804 - 1875 Q u i n t e t t o i n M i ma g g io r e n . 2 op . 3 1 Andante sostenuto - Allegro grazioso Grave Scherzo Vivace Finale Allegro RALPH VAUGHAN WILLIAMS 1872 - 1958 Q u i n t e t t o i n D o m i n o re Allegro con fuoco Andante Fantasia, quasi variazioni Moderato Linda Di Carlo Tra le poche donne compositrici nella storia della musica, Louise Farrenc, nata Jeanne-Louise Dumont, e` una di quelle che raggiunsero la fama maggiore, anche se poi la sua produzione e` caduta nelloblio. Parigina, nata e cresciuta in una famiglia di pittori e scultori, fu una grande pianista, allieva di Muzio Clementi, Ignaz Moscheles, Johann Nepomuk Hummel, e fu lunica donna in tutto il XIX secolo ad ottenere, nel 1842, la cattedra di pianoforte al Conservatorio di Parigi. La sua attivita` di compositrice fu allieva di Antonin Reicha fu favorita dal marito editore e dal sostegno di importanti musicisti come Schumann e il violinista Joseph Joachim. Per un decennio, dal 1820 al 1830, compose esclusivamente lavori pianistici, poi comincio` a dedicarsi anche alla musica da camera e a quella sinfonica e` autrice di tre sinfonie, ma senza mai avvicinarsi al mondo dellopera. Nel suo catalogo compaiono due quintetti op.30 e op.31, composti rispettivamente nel 1839 e nel 1840, con pianoforte e contrabbasso: lo stesso organico del celebre Forellen-Quintett di Schubert, che fu forse stimolato anche dallamicizia della Farrenc con Achille-Victor Gouffe´, contrabbassista delloOpe´ra di Parigi. Il secondo quintetto e` un lavoro di vasto respiro e tra le composizioni piu` note ed eseguite di Louise Farrenc. Usa un impianto tonale molto tradizionale e la classica forma in quattro movimenti, ma e` unopera intimamente romantica, per le sue morbide melodie, la scrittura armonica originale, incalzante, piena di modulazioni a toni lontani, la complessita` della parte pianistica, una scrittura strumentale che coinvolge tutti gli strumenti nel gioco tematico, compreso il contrabbasso, riservando loro anche delle sortite virtuosistiche. Ne risulta un pezzo pieno di colore, capace di suggerire una grande varieta` di umori e di atmosfere. Allo stesso organico e` destinato anche il Quintetto in do minore di Ralph Vaughan Williams, compositore che ha giocato un ruolo fondamentale nel panorama musicale inglese del primo Novecento. La sua formazione Royal College of Music, dove studio` con due compositori di fede brahmisana come Charles Villiers Stanford e Hubert Parry, lamicizia con Gustav Holst, gli studi in Germania con Max Bruch e a Parigi con Ravel, lammirazione per Stravinskij e per Hindemith, definiscono una complessa trama di influenze che Vaughan Williams sintetizzo` in un linguaggio molto personale, nel quale confluiscono anche elementi della musica antica in particolare Bach, Byrd, e il repertorio elisabettiano e strutture modali tipiche degli inni e dei canti popolari inglesi, ai quali Vaughan Williams dedico` approfonditi studi. Un certo gusto modale emerge anche in alcune scelte armoniche del Quintetto in do minore, composto nel 1903. Pezzo basato su una solida impalcatura formale, con una texture strumentale assai densa, con echi brahmsiani e schubertiani, con momenti di grande pathos soprattutto nel primo movimento che trascolorano nel morbido melodizzare liederistico dellAndante, o nellestroverso gioco di variazioni della Fantasia finale. Gian lui gi Mattietti Or ch e st ra di R om a e del La zi o nasce nel 1991 su iniziativa di Ottavio Ziino, Gabriele Pizzuti, LoO Pierluigi Capanni e Sergio Ursino, con lo scopo di creare un complesso stabile professionale per Roma e il Lazio sul modello di altri gia` esistenti in Italia. Fin dalloinizio, segno distintivo delloORL e` stata loattenzione rivolta alla divulgazione della musica contemporanea, accostata, nei concerti, ai grandi e piu` noti capolavori classici. Nei suoi cartelloni loOrchestra offre prime esecuzioni assolute k spesso appositamente commissionate k e prime esecuzioni italiane. Da sempre, loORL svolge unointensa attivita`, prima di tutto a Roma con i tradizionali Concerti della domenica k che oggi si tengono nel nuovo Auditorium Parco della Musica k ma anche in numerosi centri della Regione, nelle scuole e in tante localita` normalmente escluse dai circuiti concertistici. Nel 2003 e` stato dato avvio al progetto del Circuito Lirico Regionale con loesecuzione de Il Barbiere di Siviglia di Rossini nei teatri di Latina, Rieti e Civitavecchia. Tra le finalita` prioritarie delloORL coe` quella di promuovere i giovani musicisti, individuati spesso tra i vincitori dei grandi concorsi nazionali e internazionali. Con loOrchestra hanno collaborato direttori e solisti di fama Sinopoli, Melles, Tamajo, De Bernart, Panni, Renzetti, Aprea, Belkin, Giuranna, Maisky, Petracchi, Lonquich, Gallois, Schellenberger, Leister, Azzolini, Vlatkovic, Cassone, Barrueco, Antonelli. I primi direttori musicali sono stati Gyo¨rgy Gyo¨ryvanyi Rath e Stefan Anton Reck. Il compositore Mauro Bortolotti e` stato direttore artistico dal 1995 al 2000. Dal 2001 al 2007 il Maestro Lu¨ Jia ha assunto loincarico di Direttore Musicale. Nel 1997 loORL e` stata riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attivita` Culturali come Istituzione Concertistico Orchestrale ICO e nel n99 si e` trasformata in Fondazione, i cui membri sono, oltre ai fondatori originari, anche il Comune di Roma e la Regione Lazio. Il 22 settembre 2007 al Colosseo loORL ha eseguito dal vivo le musiche di Napole´on 1927 durante la proiezione del film muto di Abel Gance nella versione restaurata da Francis Ford Coppola per festeggiare i trentoanni delloEstate Romana. gNella vasta produzione di musica per il cinema di Ennio Morricone un posto di primo piano occupano quei film che per argomento e interpretazione ci fanno compiere il viaggio piu` lungo e lontano che si possa mai intraprendere - Roberto Granata spiega come ha voluto rendere omaggio alla musica di Morricone, intrecciando nella partitura di Celebrating Morricone alcuni dei temi delle piu` famose colonne sonore -. E cosi` la colonna sonora sottolinea tali sentimenti come la musica degli Untouchables, che grazie a ripetizioni di note veloci descrive appieno la difficolta` e il dramma interiore del protagonista che non riesce ad incastrare Al Capone, o gli splendidi temi di Nuovo Cinema Paradiso che mostrano laffetto e la gratitudine per un proiezionista che ha trasmesso con il suo lavoro lamore per il cinema, o il tema struggente ed epico di Marco Polo simbolo del desiderio di conoscenza delluomo, o infine il famosissimo brano della Leggenda del Pianista sullOceano che da` allo sguardo impenetrabile e sognatore di Novecento una voce intima e poetica, facendo raggiungere vette di lirismo elevato che non puo` lasciare indifferente lascoltatoreh. Considerato il naturale erede di Morricone, anche Nicola Piovani ha conquistato la sua celebrita` come compositore di musica per il cinema. Tra le colonne sonore piu` famose ce` quella del Marchese del Grillo 1981 di Mario Monicelli, e quella scritta per La vita e` bella 1997 di Roberto Benigni, che gli valse anche lOscar: la prima rievoca alcune celebri ouverture rossiniane, sottolineando cosi` latmosfera comica del film e fornendo ad Alberto Sordi la possibilita` di esibirsi anche come basso; la seconda rimanda invece allo stile di Nino Rota, soprattutto nel Grand Hotel Valse. Nel mondo del jazz ci conduce In a Sentimental Mood di Duke Ellington, uno standard jazz composto nel 1935, trasformato anche in canzone, caratterizzato da un tecnica di ornamentazione contrappuntistica e cromatica su unarmonia statica. E una forte impronta jazz e` presente anche nella musica di Roberto Molinelli autore della colonna sonora della vecchia pubblicita` della Barilla, che ha composto il suo concerto per sax, Four pictures from New York, come una serie di reminiscenze musicali e paesaggistiche: g6…7 In Dreamy dawn ho descritto il sorgere del sole in unalba radiosa 6…7: il giorno si risveglia sullo sfondo dei grattacieli di Manhattan in uno spettacolo incantevole. Tango Club e` un brano dedicato a Astor Piazzolla, newyorkese di adozione, scritto nello stile del tango argentino 6…7 e immaginato in uno dei tanti club della metropoli dove si suona e si balla musica latino-americana. 6…7 Sentimental evening, una jazz ballad sicuramente particolare per la presenza di un trio jazz ad accompagnare il sassofono solista piano, contrabbasso, batteria. 6…7 Broadway night, rappresenta leccitante vita notturna che anima la scintillante strada di Manhattan, le giganti e variopinte insegne luminose lampeggianti che rendono Time Square uno spettacolo di luci e di colori, e dove gia` allesterno dei famosi Teatri di Broadway si respira atmosfera di Musicalh. Gian lui gi Mattietti 19 luglio MARTE DI` ore 2 1.0 0 Fondi, Auditorium S. Domenico ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO FEDERICO MONDELCI direttore e sassofono ENNIO MORRICONE 1928 C el eb r a t i n g M or r i con e arrangiamento di Roberto Granata NICOLA PIOVANI 1946 da La vi ta e` bel la : - Buongiorno principessa - Foxtrot - Grand Hotel Valse - Finale I l M a r c h e s e d e l Gr i l l o DUKE ELLINGTON 1899 - 1974 I n a S e n t im e n t a l M oo d ROBERTO MOLINELLI 1963 F ou r pictu r es fr om Ne w Y or k, concerto per sax e orchestra - Dreamy dawn - Tango Club - Sentimental evening - Broadway night F e d e r i c o M o n de l c i ha studiato sassofono al Conservatorio Statale di Musica lG. Rossinim di Pesaro diplomandosi con lode nel 1979. Ha anche studiato canto, composizione e direzione doorchestra. Nel 1981 si e` diplomato al Conservatorio Superiore di Bordeaux sotto la guida di JeanMarie Londeix con il conferimento di Medaglia dooro allounanimita`. Da allora Federico Mondelci e` apparso solista con le piu` importanti Orchestre, tra le quali loOrchestra Filarmonica del Teatro alla Scala diretta da Seiji Ozawa. Loesibizione al Festival di San Pietroburgo e alla sala Cˇajkovskij di Mosca lo ha portato ad una stretta collaborazione con la Moscow Chamber Orchestra e il loro CD con i Tanghi di Piazzolla per la casa americana Delos ha ricevuto critiche esaltanti. La sua discografia, principalmente con le etichette Delos e Chandos, comprende il repertorio solistico con orchestra, il duo con pianoforte e il quartetto. Altri dischi riflettono il suo entusiasmo per la musica contemporanea come il CD edito dalla RCA con composizioni di autori italiani e il CD monografico su Giacinto Scelsi, edito dalla INA in Francia, il quale ha ottenuto il lDiapason doOrm. Nel luglio 2002, in Germania, ha eseguito il Concerto di Glazunov con lI Solisti di Moscam diretti da I. Bashmet. Nel Marzo 2003 ha eseguito in prima europea il Concerto Cyberbird per sassofono, pianoforte e orchestra di Takashi Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra a Manchester. Nel giugno 2004 ha eseguito il Concerto di Glazunov alla Filarmonica di San Pietroburgo e di nuovo nel 2005, alla sala Tchaikovsky di Mosca nellambito della Stagione della Filarmonica. Accanto alloattivita` internazionale di solista Federico Mondelci affianca una importante attivita` di direttore doorchestra collaborando con solisti di fama internazionale come Ilya Grubert, Michael Nyman, Kathryn Stott, Pavel Vernikov, Nelson Goerner, Francesco Manara, Luisa Castellani. E` docente di sassofono al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, direttore artistico delloEnte Concerti di Pesaro e direttore della ISO - Italian Saxophone Orchestra, da lui stesso fondata nel 1995. Eo inoltre fondatore delloItalian Saxophone Quartet che dal 1985 si esibisce con successo in ambito internazionale. gNella vasta produzione di musica per il cinema di Ennio Morricone un posto di primo piano occupano quei film che per argomento e interpretazione ci fanno compiere il viaggio piu` lungo e lontano che si possa mai intraprendere - Roberto Granata spiega come ha voluto rendere omaggio alla musica di Morricone, intrecciando nella partitura di Celebrating Morricone alcuni dei temi delle piu` famose colonne sonore -. E cosi` la colonna sonora sottolinea tali sentimenti come la musica degli Untouchables, che grazie a ripetizioni di note veloci descrive appieno la difficolta` e il dramma interiore del protagonista che non riesce ad incastrare Al Capone, o gli splendidi temi di Nuovo Cinema Paradiso che mostrano laffetto e la gratitudine per un proiezionista che ha trasmesso con il suo lavoro lamore per il cinema, o il tema struggente ed epico di Marco Polo simbolo del desiderio di conoscenza delluomo, o infine il famosissimo brano della Leggenda del Pianista sullOceano che da` allo sguardo impenetrabile e sognatore di Novecento una voce intima e poetica, facendo raggiungere vette di lirismo elevato che non puo` lasciare indifferente lascoltatoreh. Considerato il naturale erede di Morricone, anche Nicola Piovani ha conquistato la sua celebrita` come compositore di musica per il cinema. Tra le colonne sonore piu` famose ce` quella del Marchese del Grillo 1981 di Mario Monicelli, e quella scritta per La vita e` bella 1997 di Roberto Benigni, che gli valse anche lOscar: la prima rievoca alcune celebri ouverture rossiniane, sottolineando cosi` latmosfera comica del film e fornendo ad Alberto Sordi la possibilita` di esibirsi anche come basso; la seconda rimanda invece allo stile di Nino Rota, soprattutto nel Grand Hotel Valse. Nel mondo del jazz ci conduce In a Sentimental Mood di Duke Ellington, uno standard jazz composto nel 1935, trasformato anche in canzone, caratterizzato da un tecnica di ornamentazione contrappuntistica e cromatica su unarmonia statica. E una forte impronta jazz e` presente anche nella musica di Roberto Molinelli autore della colonna sonora della vecchia pubblicita` della Barilla, che ha composto il suo concerto per sax, Four pictures from New York, come una serie di reminiscenze musicali e paesaggistiche: g6…7 In Dreamy dawn ho descritto il sorgere del sole in unalba radiosa 6…7: il giorno si risveglia sullo sfondo dei grattacieli di Manhattan in uno spettacolo incantevole. Tango Club e` un brano dedicato a Astor Piazzolla, newyorkese di adozione, scritto nello stile del tango argentino 6…7 e immaginato in uno dei tanti club della metropoli dove si suona e si balla musica latino-americana. 6…7 Sentimental evening, una jazz ballad sicuramente particolare per la presenza di un trio jazz ad accompagnare il sassofono solista piano, contrabbasso, batteria. 6…7 Broadway night, rappresenta leccitante vita notturna che anima la scintillante strada di Manhattan, le giganti e variopinte insegne luminose lampeggianti che rendono Time Square uno spettacolo di luci e di colori, e dove gia` allesterno dei famosi Teatri di Broadway si respira atmosfera di Musicalh. Gian lui gi Mattietti 20 luglio M ERC OLEDI` or e 21.3 0 Sperlonga, Museo Grotta Tiberio ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO FEDERICO MONDELCI direttore e sassofono ENNIO MORRICONE 1928 C el eb r a t i n g M or r i con e arrangiamento di Roberto Granata NICOLA PIOVANI 1946 da La vi ta e` bel la : - Buongiorno principessa - Foxtrot - Grand Hotel Valse - Finale I l M a r c h e s e d e l Gr i l l o DUKE ELLINGTON 1899 - 1974 I n a S e n t im e n t a l M oo d ROBERTO MOLINELLI 1963 F ou r pictu r es fr om Ne w Y or k, concerto per sax e orchestra - Dreamy dawn - Tango Club - Sentimental evening - Broadway night Franz Schubert A mm i el Bu s h ak e vi tz, nato a Gerusalemme nel 1986 ha iniziato a suonare il pianoforte alloeta` di cinque anni. Si e` esibito come solista e in gruppi come musicista da camera in tutto il Sudafrica e in Europa a Londra, Parigi, Vienna, Berlino, Roma, Zurigo, Bonn, Amburgo e Milano. Ha collaborato come solista con numerose orchestre in Sud Africa incluse la Cape Philharmonic, la Johannesburg Philharmonic, la KwaZulu-Natal Philharmonic e la Chamber Orchestra of South Africa. Attualmente segue un Master in Interpretazione liederistica con il Prof. Phillip Moll presso la Hochschule fu¨r Musik und Theater lFelix Mendelssohn Bartholdym a Lipsia, Germania. Eo risultato vincitore del primo premio nei seguenti concorsi: Musicon National Piano Competition, Unisa Music Scholarship Competition, Philip Moore National Music Competition, ATKV National Music Competition k Piano Category, Lionel Bowman Beethoven Competition. Si interessa come musicologo e come esperto ricercatore di Franz Schubert e Richard Wagner. Eo membro onorario della Richard Wagner Society of South Africa ed e` stato invitato a partecipare come lettore alla conferenza internazionale sulle ultime opere di Schubert, che si terra` a Dublino nelloottobre del 2011. Le ultime tre sonate schubertiane D 958, D 959, D 960, composte negli ultimi mesi di vita del compositore, tra la primavera e lautunno del 1828, sono state spesso considerate come ununica trilogia Alfred Brendel ha cercato di dimostrare che derivano dal medesimo materiale intervallare. Nonostante la forma classica in quattro movimenti, appaiono completamente emancipate da tutti i modelli tradizionali: linusuale schema tonale, i continui cambiamenti di tempo, la struttura ciclica, la profondita` dellespressione, ne fanno delle opere modernissime, soprattutto nel caso della terza sonata, che puo` essere considerata il vero testamento spirituale di Schubert. Latmosfera magica e spirituale che la pervade scaturisce dalle originali invenzioni tematiche e timbriche e dalle continue escursioni armoniche: il primo movimento, concepito come una grande fantasia, introdotto da morbidi accordi e da una melodia onirica, tocca tre diverse aree tonali nellesposizione, e nello sviluppo si muove con una straordinaria varieta` di modulazioni. Ma il cuore emozionale della sonata e` lAndante sostenuto, una musica interiorizzata, basata su una cupa melodia e su una sorta di corale, trasfigurato ed estatico, nella sezione centrale. Innovative sul piano armonico e formale sono anche le quattro Ballate di Chopin, scritte tra il 1831 e il 1842, pezzi di vaste proporzioni, dal carattere narrativo, ma tra loro assai diversi. La Ballata n.1, scritta durante i primi anni parigini, e` unopera drammatica e malinconica, un misto di sonata, di rondo` e di variazione, costruita con precise simmetrie e come un graduale crescendo di tensione: dalle misure di introduzione, dal carattere di recitativo, al tema principale, languido e ondeggiante, al secondo tema col suo eloquio soave gsottovoceh, al climax in fortissimo, fino alla coda esplosiva e virtuosistica Presto con fuoco. Su una piu` complessa trama polifonica che contiene anche giochi di imitazioni a canone e su una forma piu` ampia e composita e` costruita la Ballata n.4. Inizia in modo sospeso con dieci sol ripetuti, una voce che entra quasi in punta di piedi, come provenendo da un mondo lontano. Cosi` viene introdotto il tema principale una barcarola cantata a gmezza voceh che viene poi ripresentato in numerose varianti creando una progressiva agitazione, ma punteggiata da magici momenti di rarefazione. Chopin compose anche quattro Scherzi , trattati come un genere autonomo, dal carattere drammatico, basati su un finissimo lavoro tematico e un sofisticato gioco di contrasti, tra parti vivaci e leggere, dal ritmo fulmineo, e sezioni melodiche e cariche di intensita` emotiva. Lo Scherzo n.2 del 1837, prende avvio da tre battute dal carattere interrogativo, delle rapide terzine suonate gsottovoceh alle quali rispondono energici accordi: da queste due cellule deriva lo svolgimento 22 luglio VE NERD I` o re 21. 30 Cori, Chiostro di S. Oliva AMMIEL BUSHAKEVITZ pianoforte FRANZ SCHUBERT 1840 - 1876 S o n a t a n . 2 3 i n S i b e m o ll e m a g g i o r e o p . p o s t . D 96 0 Molto moderato Andante sostenuto Scherzo: Allegro vivace con delicatezza Allegro, ma non troppo FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849 B a ll a t a n . 1 i n S o l m i n o r e o p . 2 3 B a ll a t a n . 4 i n Fa mi n o r e o p . 5 2 S c h e r z o n . 2 in S i b e m o ll e m in o r e o p . 3 1 Vivace ma non troppo Adagio Allegro molto moderato Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re. dellintero pezzo, una forma ampia e psicologicamente variata, in cui si alternano toni eroici e passaggi piu` cantabili e appassionati, arpeggi e sinuosi arabeschi. Schumann lo defini` gun pezzo estremamente affascinante, che non ingiustamente potrebbe essere paragonato ad una poesia di Lord Byron, cosi` tenero e cosi` ardito, cosi` pieno doamore e di orgoglioso disprezzoh. G i a n l u i gi M a t t i e t t i Pe ter -L u k as G r a f e` nato a Zurigo nel 1929, citta` nella quale ha ricvuto la sua prima educazione musicale. Prima del diploma Andre´ Jaunet - il grande didatta con cui studiava a Zurigo - gli ha consigliato di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse. Nel 1949 ha ottenuto il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet, e loanno successivo il diploma in direzione doorchestra con Euge`ne Bigot. Nel 1950 e` diventato primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al 1957. Dal 1951 e` stato chiamato regolarmente nelloOrchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualita` di primo flauto. Nel 1953 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel 1958 il Bablock Prize della H. Cohan International Music Award di Londra. Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra, alloeta` di ventuno anni si e` guadagnato immediatamente una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate attivita`: una cameristica, una concertistica ed una prettamente direttoriale. Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tourne´e, una ricca e pluripremiata discografia, registrazioni radiofoniche e televisive. Dal 1960 al 1966 e` stato direttore stabile al Teatro doOpera di Lucerna. E` stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam, Biella, Monaco di Baviera, Imola, Mainz, Quebec, Ramsgate, Saarbru¨cken, Sendai, Salisburgo, St. Prex, Sermoneta, Sion, Stoccarda, Tokyo, Vienna. Dal 1973 al 1994 e` stato professore nelloAccademia di Musica di Basilea. Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm, Ba¨rtschi, Bovey, Fassbind, Gasser, Holliger, Prinz, Yamada, Zimmermann. E` autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla casa editrice tedesca Schott Check-up, Interpretation e The singing flute che, nel loro insieme, costituiscono uno dei piu` moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto ed e` frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi internazionali. U r s u l a Ho l l i g e r ha studiato arpa a Basilea e a Bruxelles. Svolge la sua attivita` di solista nel mondo intero, accompagnata, fra le altre, dalle orchestre filarmoniche di Berlino, Vienna e Los Angeles, dai Musici di Roma, loEnglish Chamber Orchestra, loOrchestre de Paris, sotto la bacchetta di direttori come Michael Gielen, Pierre Boulez, Simon Rattle, Sir Neville Marriner. Ha realizzato numerose registrazioni per le etichette Philips, Deutsche Gramophon, Archiv Produktion, Claves e Novalis. Fra i suoi colleghi di musica da camera si trovano Aure`le Nicolet, Peter-Lukas Graf, Heinz Holliger. Il suo repertorio comprende tutti gli stili. Accanto al repertorio usuale, Ursula Holliger si e` occupata in special modo della figura di Louis Spohr e ha curato le prime mondiali di molte opere di musica contemporanea. Del resto molti compositori hanno scritto brani per lei: Elliott Carter, Hans Werner Henze, Witold Lutoslawski, Ernst Krenek, Frank Martin, Isang Yun, Toru Takemitsu, Heinz Holliger e altri. Insegna da tempo presso la Musikhochschule di Friburgo in Brisgovia e alla Musikakademie di Basilea. Ammirato dai suoi contemporanei, e considerato uno dei pionieri del romanticismo musicale in Germania nella prima meta` dellOttocento, Louis Spohr fu anche direttore doorchestra e violinista di fama. Nella sua produzione cameristica si e` cimentato con varie combinazioni strumentali, componendo anche quattro sonate per violino o flauto e arpa. La gSonata Concertanteh op.113 e` una delle piu` ispirate, per il raffinato gusto timbrico, labilita` nello sfruttare i registri estremi dei due strumenti, loriginale lavoro armonico soprattutto nel secondo movimento. A un gusto tipicamente salottiero si rifanno invece le Variazioni per flauto e pianoforte che Chopin scrisse a 14 anni sul celebre tema dellaria gNon piu` mesta accanto al fuocoh, dalla Cenerentola di Rossini compositore amatissimo da Chopin: pezzo aggraziato, dalla scrittura brillante, che enfatizza lo stile belcantistico con abbellimenti, arpeggi, e un moto perpetuo, in staccato, molto virtuosistico. Una vena elegiaca, e malinconica, domina nei due pezzi di Camille Saint-Sae¨ns: nella Romance per violino o flauto e pianoforte e nella lirica Une fluˆte invisible, pagina breve e bucolica, composta su una poesia di Victor Hugo gViens! une fluˆte invisible / Soupire dans les vergersh, originariamente per voce, flauto e pianoforte, dove il flauto ha una funzione di eco paesaggistica. Nella Francia a cavallo tra Otto e Novecento imperava un gusto arcaizzante, la seduzione dellantico che investi` anche i linguaggi musicali, e che si puo` cogliere in molti pezzi delloepoca: nelle giovanili Arabesques di Debussy, originariamente per pianoforte, che mostrano la sua propensione per un nuovo tipo di melodizzare, ispirato al cantus planus e basato su gamme pentatoniche; nella Pavane pour une infante de´funte di Ravel, che si rifa` allincedere lento e dolente della pavana, antica danza di corte spagnola; nelle Quatre danses me´die´vales di Anton Joseph Lauber compositore svizzero allievo di Rheinberger e di Massenet, poi maestro di Frank Martin, piccola suite del 1928 che svela loinfluenza di Faure´ e Duparc. A culture primitive rimandano invece le Cinq Incantations per flauto solo 1936, nate dalla suggestione di un flauto tunisino che Jolivet aveva ascoltato durante un viaggio in Africa: pagine magiche e incantatorie, caratterizzate da ritmi asimmetrici, da strutture ripetitive, corrispondenti ad altrettante tappe della vita umana, dalla nascita alloaldila`. Cosi` come legato alla cultura tradizionale giapponese e` MEI di Kazuo Fukushima, composto per commemorare Wolfgang Steinecke il direttore dei Ferienkurse di Darmstadt morto in un tragico incidente ed eseguito per la prima volta da Severino Gazzelloni. In MEI che significa oscuro, indistinto, intangibile Fukushima si ispira alla leggenda giapponese che ritiene il suono del flauto capace di raggiungere lanima dei morti, e trasferisce sul flauto moderno i suoni dei tradizionali flauti giapponesi: il nohkan il flauto traverso di bambu`, usato nel teatro No¯, che sottolinea con suoni bervi e acuti le espressioni dei personaggi e il shakuhachi flauto dritto che produce suoni gravi, meditativi, come lunghi respiri. Gian lui gi Mattietti 23 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani PETER-LUKAS GRAF URSULA HOLLIGER flauto arpa LUDWIG SPOHR 1784 - 1859 S o n a t a i n M i be m o l l e m a g g i o r e o p . 1 1 3 Allegro brillante Adagio Rondo Allegretto ANDRE´ JOLIVET 1905 - 1974 Incan tatio n per flauto solo Pour une communion sereine... CLAUDE DEBUSSY 1862 - 1918 D eu x Pr e´ e´llu de s per arpa sola La fille aux cheveux de lin - Voiles D eu x A r abe sq u e s per arpa sola Andantino con moto - Allegretto scherzando KAZUO FUKUSHIMA 1930 ME I per flauto solo FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849 Variazioni sopra un tema di Rossini La Cenerentola op. post. CAMILLE SAINT-SAE¨NS 1835 - 1921 R o m a n c e i n R e b e m o l l e m a gg i o r e o p . 3 7 Un e fl uˆ uˆtte i n vi si bl e MAURICE RAVEL 1875 - 1937 P ava n e po u r u n e i n fan te de´ e´ff un t e P ie` e`cce e n fo rm e de Ha ban er a JOSEPH LAUBER 1864-1952 Qu a tr e da n s es me´ e´d die´ e´v v al es Rigaudon Allegretto Mascarade Allegro moderato Gaillarde Moderato Pavane Moderato E ma n u el e A r ci u l i si e` imposto come una delle voci originali e interessanti della nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica dooggi, di cui k con speciale riferimento agli Stati Uniti k e` considerato uno dei piu` convinti interpreti dagli stessi compositori, con molti dei quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e collaborazione. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni italiane e straniere e collabora con direttori doorchestra quali Petr Altrichter, Marc Andreae, Yoel Levi, James MacMillan, Anton Nanut, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Arturo Tamayo, Mario Venzago. Il suo interesse per la cultura degli indiani doAmerica, inoltre, ha ispirato uno speciale progetto eseguito nel novembre 2008 allo Smithsonian Museum di Washington, e continua nella collaborazione con i maggiori musicisti amerindi. Ha inciso numerosi cd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius, tra i quali lintegrale pianistica di Berg e Webern e il Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondiale. Lalbum dedicato a George Crumb, inciso per Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il CD Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski e` stato votato dalla critica come miglior disco italiano del 2006. E titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 e` professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati ed in altre universita` americane. Nel 2011 gli e` stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista. I Gesa¨nge der Fru¨he Canti delloaurora op.133 sono loultima composizione pianistica di Schumann. Si tratta di un breve ciclo di cinque brani di sconvolgente modernita`, nei quali appare chiaro come loaurora per il musicista tedesco non rappresenti la nascita di un nuovo giorno, quanto piuttosto lo svanire della notte e della sua dimensione fantastica e onirica. A differenza di Albumbla¨tter e Bunte Bla¨tter, che pure appartengono alloultima stagione creativa di Schumann, i Gesa¨nge sono concepiti come percorso unitario, nel quale ogni brano annuncia il successivo, fino alla meravigliosa, commossa conclusione. La Sonata in fa minore op.14 Concert sans orchestre di Schumann e` una delle composizioni cui il musicista tedesco ha lavorato piu` a lungo, pubblicandone differenti versioni, una risalente al 1836 in tre movimenti e loaltra al 1850-51 che reintegra uno dei due scherzi composti inizialmente, ed e` dunque in quattro movimenti. Si tratta di un lavoro ambizioso ed importante, il cui repertorio tematico e` basato su un breve inciso tratto da un tema di Clara Wieck. E proprio le Variazioni sul tema della Wieck costituiscono il nucleo emotivo dellointera opera nella versione in tre movimenti, scelta in questo caso, si tratta del secondo movimento. Il pianismo della Sonata, che raggiunge nel Finale esiti di folgorante virtuosita`, e` percorso da una visionarieta` febbrile. Im Freien 1926 di Barto´k e` una suite di cinque brani che celebrano e sublimano la dimensione naturalistica al di fuori di qualunque oleografia. Le Variazioni in Fa minore di Haydn costituiscono una eccezione allointerno della sua opera pianistica, composta quasi per intero da Sonate. Non e` tanto loaspetto formale, pero`, ne´ la scrittura, quanto piuttosto il tono quasi romantico a fare di questa pagina un unicum allointerno del catalogo del musicista viennese. Il tema si compone di due parti, una lirica in fa minore, loaltra - dal carattere piu` decorativo - in fa maggiore. Le variazioni riguardano prevalentemente la linea del canto, la mano sinistra restando pressoche´ identica. Dopo un climax di forte tensione emotiva, la musica si incammina ad una coda di melanconico lirismo. Tra le pagine meno note dello sterminato catalogo lisztiano, Hymne de la Nuit costituisce il primo pannello di un dittico - loaltro e` Hymne du Matin. Si tratta di una composizione tipica del cote´ lirico di Liszt, alla pari dei Notturni e di numerose pagine delle Anne´es de Pe`lerinage o di Harmonies Poetiques et Religieuses, di questoultima raccolta condividendo anche loafflato fortemente spirituale che sembra impregnare di se´ questa breve e toccante composizione. Il primo brano, Con pifferi e tamburi, dal carattere percussivo, e` basato interamente sullointervallo di seconda, usato da Barto´k sia per creare il colore armonico che per definire una linea melodica. La successiva Barcarola suona come una nenia, dolcissima e struggente assieme, che - nella sua inesorabilita`, nelloasciuttezza, o nel pudore, dei sentimenti - mi ricorda una grande scrittrice, anchoella ungherese, Agota Kristof. La Musette echeggia danze tradizionali rivestendole di un colore inedito e invocando, quasi, un ampliamento del ventaglio di frequenze del pianoforte, specie 24 luglio D O M E N I C A o r e 1 9 . 30 Priverno, Abbazia di Fossanova EMANUELE ARCIULI pianoforte ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856 G es a¨ a¨n n ge der F r u¨ u¨h h e op . 1 33 Im ruhigen Tempo Belebt, nicht zu rasch Lebhaft Bewegt Im Anfange ruhiges, im Verlauf bewegtes Tempo S o n a t a i n F a m i n o re o p . 1 4 l C o n c e r t s a n s O r c h e s t r e m FRANZ JOSEPH HAYDN 1732 - 1809 V a r i a z i o n i i n F a m i n o r e H o b X V I I n. 1 6 FRANZ LISZT 1811 - 1886 H y mn e d e l a N u it BE´LA BARTO´K 1881 - 1945 S z a b a d b a n l I m F r e i e n m Al l o a r i a a p e r t a Mit Trommeln und Pfeifen Pesante Barcarolla Andante Musettes Moderato Kla¨nge der Nacht Lento Hetzjagd Presto nelle figurazioni veloci - quasi tremolo. Con Musica della notte, centro emotivo dellointera opera, questo allargamento dello spettro acustico del pianoforte si realizza come per magia, con una scrittura di grande efficacia. Loelemento naturalistico, quasi onomatopeico, fa da contrappunto ad un arcano corale e alloincedere capriccioso e lancinante, di una triste cantilena. La Caccia conclusiva e` una sorta di moto perpetuo di estrema tensione emotiva e difficolta` strumentale che si conclude, drammaticamente, su un Fa nella regione grave del pianoforte. Emanu ele Ar ciuli Pa o lo R ec ch i a nasce a Fondi. Rimane affascinato e si appassiona al sassofono contralto fin da bambino, grazie al padre che ne aveva uno in casa. Inizia a suonare alloeta` di 11 anni, dedicandosi dapprima agli studi classici e poi al jazz, che scopre ed inizia profondamente ad amare ascoltando alcuni dischi di Charlie Parker e Massimo Urbani. A 18 anni si trasferisce a Roma ed inizia una intensa attivita` professionistica. Frequenta master classes tenute da Harry Allen, Bob Mintzer, Rick Margitza, Rita Marcotulli, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Paolo Fresu, Enrico Rava. Nel 2003 partecipa al Premio Massimo Urbani vincendo una borsa di studio per Siena Jazz. Nel 2004 riceve il 2° premio al Concorso Nazionale lGiovani Talenti del Jazz Italianom a Piacenza e il lPremio Palazzo Valentinim al Festival lJAZZ&IMAGEm di Villa Celimontana a Roma. Nel 2005 il 2° posto al concorso nazionale di musica jazz di Baronissi. Trascorre un periodo a Parigi e li` suona con Laurent Coq, Alain Jean-Marie, Stephane Belmondo, Pierre Boussaguet, Remi Vignolo. Molteplici le collaborazioni con loorchestra lIodice&Corvini Roma Jazz Ensamblem e con la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco. Fa parte del gruppo lSIX SAXm guidato da Javier Girotto; membro del sestetto di Luca Mannutza, con il quale registra lSound Six- Tributo ai Sestetti anni 60m, per loetichetta Albore Jazz e del quartetto di Nicola Angelucci, con il quale registra lThe First Onem, per la Via Veneto Jazz. Ni co l a Mu r es u inizia loattivita` da professionista alla fine degli anni Ottanta, suonando con diversi gruppi nei jazz club e festivals nazionali. Frequenta la Scuola di Perfezionamento di Siena Jazz, dove segue i corsi di musica dassieme tenuti da Furio Di Castri e da Stefano Battaglia, ed il corso di contrabbasso tenuto da Furio Di Castri. Come contrabassista della Big Band del Centro Jazz di Torino collabora prima con Enrico Rava e poi con Lee Konitz. Entra a far parte del lSestetTom gruppo con il quale partecipa al festival di Coutance in Normandia, ai festivals internazionali di Namur Belgio e Tours Francia nel 1996. Con la Big Band di Torino, diretta da Gianni Basso, partecipa al lJVC Newport jazz festivalm tenutosi a Torino e al festival di ldue Laghi Jazzm di Avigliana vantando la collaborazione del trombettista americano Benny Bailey. Si inserisce poi nel trio del pianista Antonio Farao` e nel quartetto del sassofonista Renato DoAiello. Collabora con Giulio Capiozzo con il quale partecipa a lunghissimi tours italiani ed europei con artisti internazionali quali Jimmy Owens, Tony Scott, George Cables, Harold Land, Paola West e con Antonio Ciacca con il quale suona in in festivals internazionali con ospiti americani illustri, tra i quali Steve Lacy, Art Farmer, John Betsch, Larry Smith, Eliot Zigmund, Doug Hammond, Benny Golson, Steve Grossman, Johnny Griffin. Ni co l a A n g el u cc i inizia giovanissimo in Abruzzo, sua terra dorigine lo studio della batteria con il batterista e percussionista Alberto Biondi. Si trasferisce a Roma dove approfondisce gli studi jazzistici con il batterista Lorenzo Tucci e con il pianista Luca Mannutza. Musicista dallesperienza ormai indiscussa, sideman di molti tra i piu` interessanti leader del Jazz, quali Benny Golson, Steve Grossman, Sonny Fortune, Wess Anderson, Jeremy Pelt, Joel Frahm, Andy Gravish, Jim Rotondi, John Hicks. Di recente si e` esibito a New York, nel prestigioso Dizzys Club al Lincoln Center, con Joey De Francesco, George Garzone, Rosario Giuliani, in occassione dell mItalian Jazz Daysm. Eo stato membro del trio di Enrico Pieranunzi, del llive tourm 2008 di Mario Biondi ed attualmente fa parte di diversi progetti come ad esempio la band di Rosario Bonaccorso, Max Ionata, Luca Mannutza, Paolo Recchia, Stefania Tallini. Vanta diverse registrazioni e collaborazioni con Franceco Cafiso, Bob Mintzer, Mike Stern, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Gabriele Mirabassi, Maurizio Rolli, Maurizio Giammarco, Javier Girotto. Ha vinto numerosi premi e borse di studio tra cui una presso il prestigioso Columbia College a Chicago nel 2000, il concorso lBaronissi Jazzm nel 2000 e 2004, il lGran Prix du Publicm al Tramplin Jazz dAvignon nel 2002 e del l26th Hoeilaart Jazz Contestm in Belgio nel 2004. In cantiere gia` dal 2008, loidea di questo disco, come molti altri dischi del genere, era nata grazie alloesperienza dei live, a piccole gigs, registrazioni e tutte quelle situazioni musicali che un qualsiasi jazzista vive e sperimenta nel corso della propria carriera. Oltretutto, vista loottima uscita del precedente, nonche´ esordio discografico, Introducing Paolo Recchia feat. Dado Moroni, i presupposti per un buon disco coerano tutti: la solida presenza di Nicola Angelucci batteria e di Nicola Muresu contrabbasso. Sarebbe stato sicuramente un ottimo disco, non unico pero`. A renderlo tale e` stato un evento eccezionale nella vita di Paolo, qualcosa che lha fatto cambiare le genesi dei miei brani, la direzione delle mani sullo strumento e il suono di ogni singolo giorno della mia vita, ovvero, la nascita della mia famigliam. Il titolo delloalbum, infatti, prende il nome da un brano originale, Arios desire, dedicato a sua moglie che lo ha reso di recente padre per la prima volta. lAscolto questa musica con il sorriso sulle labbra. La maggior parte dei musicisti riesce a raggiungere un livello musicale per cui diventano buoni imitatori ed esecutori. Ce ne sono alcuni pero` che passano a un livello successivo, trasformando le informazioni assimilate con lo studio in un linguaggio ed in un suono personale. Paolo appartiene alla seconda categoriam. Queste alcune delle parole spese da Rick Margitza nei confronti di Paolo Recchia, talento emergente del sax alto. Legato fedelmente alla tradizione Coltrane, Rollins, etc., Paolo Recchia opera da un lato precise e coraggiose scelte stilistiche proponendosi di ripercorrere, con originalita` e intelligenza interpretativa, alcuni capolavori del jazz, dalloaltro cavalca con estro e sensibilita` la sua vena compositiva offrendo brani originali, intimi e ricchi di spunti free. 26 luglio M ARTED I` or e 21. 30 Lenola, Anfiteatro Loc. Il Colle PAOLO RECCHIA TRIO PAOLO RECCHIA sax contralto NICOLA MURESU contrabbasso NICOLA ANGELUCCI batteria PAOLO RECCHIA 1980 A r i os d e s i r e SONNY ROLLINS 1930 T e n o r M a d n e ss PAOLO RECCHIA P ea ce H o t e l JOHN COLTRANE 1926 - 1967 L az y B ir d LESLIE BRICUSSE & ANTONY NEWLEY W ho C a n I turn T o PAOLO RECCHIA B o u le v ar d V i c t o r RODGERS & HART E v e r y t h i ng I o v e g o t PAOLO RECCHIA N ov e mb e r SONNY ROLLINS P en t - U p h ou s e La u r a C a tr an i, nata a Rimini, ha intrapreso in giovane eta` gli studi musicali, diplomandosi poi a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Verdi di Milano, sotto la guida di Daniela Uccello; soprano con voce duttile ed estesa, ha saputo unire musicalita` ed espressivita` teatrale, tanto da poter affrontare generi e stili diversi, specializzandosi nel repertorio barocco e settecentesco e nella musica del Novecento e contemporanea, anche in ruoli di cantante-attrice. Lattenzione per la musica contemporanea lha vista interprete di numerose esecuzioni di autori del Novecento, tra cui si ricorda Luciano Berio Sequenza III, e di composizioni in prime mondiali quali quelle di Azio Corghi, Gioacomo Manzoni, Alessandro Solbiati, Michele Tadini e Matteo Franceschini. Fruttuosa la collaborazione con il compositore Azio Corghi, per cui ha cantato in diverse occasioni.Nel 2010 e` stata interprete della nuova opera di Matteo Franceschini lIl gridariom andata in scena alla Biennale Musica di Venezia con repliche a Stoccarda e Madrid e ha eseguito in prima esecuzione assoluta lKokin bm di Giacomo Manzoni. Nel corso della propria formazione artistica lo studio della recitazione presso la Scuola Civica doArte Drammatica Paolo Grassi di Milano loha portata ad esibirsi anche in ruoli di cantante-attrice. Ha vinto il Premio Bel Canto 2006 nelloambito del Festival Rossini in Wildbad. Ha inciso per Stradivarius lAgli inquieti spiritim, musiche di Alessandro Solbiati e Massimo Botter con il Quartetto doarchi di Torino. I m n u s d e S an c t a M ar i a Ave generosa gloriosa et intacta puella, tu pupilla castitatis, tu materia sanctitatis quae Deo placuit. Nam haec superna infusio in Te fuit, quod supernum Verbum in Te carnem induit. Tu candidum lilium, quod Deus ante omnes creaturam inspexit. pulcherrima et dulcissima; quam valde Deus in Te delectabatur! Cum amplexione caloris sui in Te posuit, ita quod filius eius de Te lactatus est. Venter enim tuus gaudium habuit, cum omnis celestis symphonia de Te sonuit, quia , Virgo, Filium Dei portasti ubi castitas tua in Deo claruit. Nunc omnis Ecclesia in gaudio rutilet Ac in symphonia sonet, propter dulcissimam Virginem et laudabilem Mariam Dei genitricem, Amen. I l m a re a nti co Testo di Ivo Gigli Il mare antico. Quello delle vele. Quello delloadolescente. Nessuno meglio del bambino conosce il mare. Il mare terrestre affioravano alghe umane fiato di mucosa immensa. Il mare totale si avverte nelle crepe. Dove sono le rive? La` oltre loarcipelago lo stupore Apre le sue ali di pallido gabbiano. Gli uccelli sorvolano con estrea lentezza loansia. La vastita` e` troppo grande. Solo una solitaria idea di bellezza Si libra come unoisola. Se que nza II I Testo di Markus Kutter Give me a few words for a woman To sing a truth allowing us To build a house without worrying before night comes Be stia ir e I I Testo di Guillaume Apollinaire Le Serpent Tu toacharnes sur la beaute´. Et quelles femmes ont e´te´ Victimes de ta cruaute´ ! E`ve, Eurydice, Cle´opaˆtre ; Joen connais encor trois ou quatre. Orphe´e La femelle de loalcyon, LoAmour, les volantes Sire`nes, Savent de mortelles chansons Dangereuses et inhumaines. Nooyez pas ces oiseaux maudits, Mais les Anges du paradis. Les Sire`nes Sache`-je doou` provient, Sire`nes, votre ennui Quand vous vous lamentez, au large, dans la nuit ? Mer, je suis comme toi, plein de voix machine´es Et mes vaisseaux chantants se nomment les anne´es. T o w ho m? Who, Whom? To Who? What? To you! L e Be che t e Testo di Andrea Franceschini Da fare la pasta di straoboli E, a volere, col zuccher Prepara la farina, con un pocco di sale, se sale un pocco, sprepara la farina, che fa rima di poi prendi buttiro fresco, e buttalo e scaldalo e buttalo e scalda il buttiro in una padella, bella pappa in una padella, choe` quella! E poi gettavi dentro un pocco di latte, e, senzoaltro scaldarlo, gettalo e alloingiu`, addirittura nella preparata farina, che fa rima, e fa una dura pasta. Ma non basta la pasta. Tasta. E poi schiarissela un poco col rompervi dentro alcuni ovi, uno o doi, e un pocco vino bianco grosso, e non rosso, ma fallo adesso e mangi un sacco e non un sasso, e gnache un osso. Accio` venga che possa passara fuori per il stam-po, stam-po, pocco o tanto campo, e li arrostirai nel buttiro ben caldo, e non gia` saldo da farne un soldo, e che sia una padella fonda, accio` abbino da cressere, e infonda infonda, riusciranno perfetti. E li, E li Testo di Hannah Sennesh Eli Eli Mio Dio, mio Dio shelo yigamer lolam fa che non abbiano mai fine hachol vhayam la sabbia e il mare rishrush shel hamayim il mormorio delle acque brak hashamayim il luccichio del cielo tfilat haadam la preghiera degli uomini hachol vhayam sabbia e mare rishrush shel hamayim mormorio delle acque brak hashamayim luccichio del cielo tfilat haadam preghiera degli uomini 27 luglio M ERC OLEDI` or e 21.3 0 Sperlonga, Auditorium lVOX IN FEMINAm per voce femminile e immagini video LAURA CATRANI soprano HILDEGARD VON BINGEN 1098 - 1179 Im n u s de Sa n cta Mar i a XII Sec. CATHY BERBERIAN 1925 - 1983 S t ri p s o d y MASSIMO BOTTER 1965 I l m ar e an t i c o LAURA CATRANI 1975 I m p r ov v is a z io n e LUCIANO BERIO 1925 - 2003 S e q u en za I I I VITTORIO MONTALTI 1984 Be sti a ir e II prima esecuzione assoluta ALESSANDRO SOLBIATI 1956 T o w h o m? MATTEO FRANCESCHINI 1979 L e B e ch et e DAVID ZEHAVI 1910 - 1975 E l i, El i su testo di Hannah Sennesh Fr a nce sc o L upi T i mi ni , per Stalkervideo immagini Ma tteo Z ol i nasce a Latina nel 1996 dove inizia lo studio del Pianoforte alloeta` di 5 anni sotto la guida del padre. Entra successivamente in Conservatorio alloeta` di 8 anni dove studia attualmente con Patrizia Convenevole. Alloeta` di 11 anni consegue la licenza di Teoria Solfeggio e Dettato Musicale e, loanno dopo, il Compimento Inferiore di Pianoforte con il massimo dei voti. Partecipa nel 2009 ad un seminario su Beethoven e Schubert con Antonella Lunghi e, successivamente, nel 2010, ad una lezione magistrale con il pianista Aldo Ciccolini nelloambito delle rassegne musicali del Conservatorio di Musica lOttorino Respighim. Sempre nello stesso anno si esibisce al Teatro Comunale lArmando Cafarom di Latina nel bicentenario della morte di Chopin. Nonostante la giovane eta` partecipa e vince numerosi concorsi Nazionali: Concorso Nazionale Citta` di Ortona, 2005 primo premio; Concorso Hyperion Citta` di Ciampino Roma, 2005 secondo premio; Lia Tortora Latina, 2006 primo premio assoluto; Idelmo Poggioli Napoli, 2006 primo premio assoluto; Vietri sul Mare SA, 2006 e 2007 secondo premio; Citta` di Bucchianico CH, 2007 primo premio assoluto; Magliano Sabina RI, 2008 secondo premio; S. Giovanni Teatino CH, 2008 secondo premio; Ciampino Roma, 2010 primo premio; Giovani Talenti Citta` di Rocchetta Isernia, 2010 primo premio assoluto. C ec il ia Ma r tel l u cci si avvicina alle percussioni alleta` di 12 anni grazie alla scuola media ad indirizzo musicale del suo paese e successivamente e` ammessa al corso di strumenti a percussioni tenuto da Rodolfo Rossi presso lIstituto Superiore di Studi Musicali Conservatorio Ottorino Respighi di Latina, di cui attualmente frequenta il VI anno strumentale. Partecipa con massimo impegno alle attivita` dellIstituto collaborando con lorchestra sinfonica diretta da Benedetto Montebello, con il coro di voci bianche diretto da Nicolo` Iucolano e con Ruben Zahra alla master class tenuta presso i conservatori di Latina e di Roma. Partecipa come interprete al Festival lLe forme del suonom eseguendo in prima assoluta opere della compositrice rumena Doina Rotaru suonando con Mario Caroli. Oltre loambito del Conservatorio collabora con diverse formazioni tra le quali loEnsemble Ars Ludi Laboratorio e il Freon Ensemble con le quali ha partecipato al festival I Concerti del Parco, alla rassegna Note di Pace e alle attivita` musicali del Museo Explora. Ha seguito stage di perfezionamento con il percussionista americano Famodou Don Moye e con lo svedese Anders Astrand. G ia n lu c a Man f re don i a si e` diplomato in giovane eta` con il massimo dei voti in Strumenti a percussione presso il Conservatorio di musica nOttorino Respighio di Latina dove attualmente frequenta il primo anno del Biennio di specializzazione in Discipline Musicali sotto la guida di Rodolfo Rossi. Partecipa con impegno alle attivita` dellIstituto collaborando con lorchestra sinfonica diretta da Benedetto Montebello, con la lLibera orchestram di Latina diretta da Giuseppe Cangialosi e con Aura, loensemble di percussioni del Conservatorio, con cui partecipa tra loaltro alla diretta radiofonica delle musiche di John Cage effettuata dalla Radio Vaticana. Oltre loambito del Conservatorio collabora con diverse formazioni tra le quali: loEnsemble Ars Ludi con il quale ha partecipato alla manifestazione Internazionale Malta Arts Festival e al Festival delloIstituzione Universitaria dei Concerti, Il Freon Ensemble con il quale ha partecipato alloevento Atlante Sonoro a Roma e al Museo Madre di Napoli, LoOrchestra di Musica Barocca di Flavio Colusso, loOrchestra di Latina. Ha partecipato alla registrazione della colonna sonora del film lIl comandante Renaum trasmesso su Rai Tre, con musiche di Paolo Vivaldi. Ha partecipato alla XXVII edizione del Corso internazionale di interpretazione musicale a Norcia e agli stages di perfezionamento di Anders Astrand e di Momoko Kamiya a Roma. Le due raccolte di studi per pianoforte op.10 e op.25 rappresentano una specie di summa del linguaggio musicale chopiniano, perche´ Chopin aveva trasformato lo studio, da genere didattico a vera e propria composizione artistica, banco di prova per nuove invenzioni non solo tecniche, ma musicali tout court: ogni studio e` infatti espressamente dedicato ad una particolare tecnica pianistica, ma svela sempre, sotto la superficie del gioco virtuosistico, complessita` contrappuntistiche e la ricerca di nuove prospettive timbriche e armoniche. Lo dimostrano il movimento impetuoso che accompagna lo studio sulluguaglianza delle dita di ambedue le mani op.10 n.4, il gioco melodico delle terzine della mano destra su un semplice accompagnamento accordale op.10 n.5, il lavoro di estensione della mano sinistra op.10 n.9, lo studio sullespressivita` delle ornamentazioni op.25 n.7, il melodizzare col pollice sui tasti neri op.25 n.9, lo studio sulle ottave nelle due mani op.25 n.10. Con il genere dello studio si cimento` anche Liszt, che nel 1838 compose una raccolta di sei pezzi dedicati a Clara Schumann, di estrema audacia tecnica, concepiti come una vera e propria sfida, sul pianoforte, ai sei capricci di Paganini, tanto da mutuare alcune arditezze proprio dalla scrittura violinistica i glissati, i salti veloci su ampi intervalli, i tremoli, le note ribattute, i trilli a due mani, e da riprenderne alcuni giochi descrittivi come i corni evocati nello Studio n.5 gLa Chasseh. Dal primo volume delle Anne´es de pe`lerinage, dedicato alle escursioni di Liszt in Svizzera, e` tratto Valle´e dObermann, ampia pagina molto articolata, piena di dissonanze e di strane modulazioni, ritratto musicale di un uomo solitario, e della sua disperazione, ispirato al romanzo epistolare Obermann di Se´nancour. Di derivazione lisztiana e` anche il virtuosismo pianistico di Isaac Albe´niz, che si sposa sempre con elementi folklorici spagnoli, come in Asturias, pagina in sol minore composta nel 1890, che evoca immagini moresche e il flamenco andaluso nella ridda di semicrome ribattute, nei trascinanti crescendo, negli squarci danzanti, nelle suggestioni chitarristiche. Nel repertorio originale per marimba spicca lo Studio op.6 n.10 di Clair Omar Musser, percussionista e compositore americano, ricordato come un virtuoso di questo strumento, inventore di nuovi strumenti a percussione come la Marimba-Celesta, autore di numerosi studi dove ha sviluppato la tecnica dellesecuzione con quattro bacchette. Un carattere piu` semplice e primitivistico emerge in un altro lavoro per sole percussioni, Asanga 1997 di Kevin Volans, compositore sudafricano che e` stato allievo di Stockhausen, e che e` poi diventato un importante esponente della corrente della Nuova Semplicita`. La forte carica gestuale di Asanga parola che in sanscrito significa gliberta` dagli affettih, si ritrova anche in Specchio 1998 del percussionista pugliese Luigi Marinaro: brano trascinante, basato su gesti speculari tra i due interpreti, su patterns ripetitivi, ma capaci anche di trasformarsi in una schermaglia tra bacchette. Gian lui gi Mattietti 28 luglio G I O VE DI o o r e 21 .0 0 Fondi, Cortile della Giudea MATTEO ZOLI CECILIA MARTELLUCCI GIANLUCA MANFREDONIA pianoforte percussioni percussioni FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849 St udi o p. 1 0 - n . 4 i n Do die si s mi n or e Presto - n . 5 i n So l be mo ll e m ag g i or e Vivace - n . 9 in F a m i n or e Allegro molto agitato St udi o p. 2 5 - n . 7 i n Do di es is m in o r e Lento - n . 9 in S ol bem ol le ma g g io r e Allegro vivace - n . 1 0 i n Si mi n or e Allegro con fuoco FRANZ LISZT 1811 - 1886 S t u d io n . 5 i n M i ma g g io r e l L a c ac c i am A l bu m do u n vo yag e u r: V a ll e´ e´e e d oO b e r ma n n ISAAC ALBE´NIZ 1860 - 1909 A s tu r ia s trascrizione per marimba di K. Stensgaard KEVIN VOLANS 1949 A s an g a per set di tamburi JOHANN SEBASTIAN BACH 1685 - 1750 F u g a da l C o n cer to n . 1 trascrizione per marimba CLAIR OMAR MUSSER 1901 - 1998 St u dio in D o m ag g i or e o p. 6 n . 10 per marimba LUIGI MARINARO 1972 Spe cc h io per due percussionisti In collaborazione con il Conservatorio lO. Respighim di Latina Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re. Or c h es tr a F on da zi o n e C R T e` il risultato di un progetto Composta da trentacinque musicisti, loO maturato in seno alla Fondazione stessa con loambizione di costituire un organismo in grado di valorizzare le eccellenze musicali diplomate nei conservatori di Piemonte e Valle doAosta. Frutto del Progetto Master dei Talenti Musicali, nato nel 2004 e finalizzato al perfezionamento di giovani talenti presso accademie e scuole superiori italiane o straniere, loOrchestra della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino si e` ampliata con loambizione di lavorare al piu` alto livello professionale possibile. Scegliendo come partner loAccademia Perosi, la Fondazione CRT ha voluto delineare un moderno profilo dorchestra basato sulla continua riqualificazione dei propri musicisti, principalmente attraverso stage e concerti con ospiti internazionali quali Pavel Vernikov, Ana Chumachenco, Roberto Ranfaldi, Enrico Maria Baroni, Pavel Berman, e molti altri. Il repertorio comprende opere dei musicisti classici quali Bach, Mozart, Ciaikovskij, Mendelssohn, Grieg, Schubert, Prokofiev, Telemann, Beethoven, Mozart, ma anche programmi piu` contemporanei ed eterogenei. Si segnala che, nelloedizione del Festival MITO 2010, loorchestra si e` esibita a Torino e a Milano con un programma di musiche di Nino Rota riscuotendo un grande successo di pubblico. Tra i progetti piu` recenti si annovera la tourne´e in Israele in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per celebrazioni dei 150 anni dellUnita` dItalia. Organizzata sotto la supervisione delloAmbasciata doItalia, loorchestra si e` esibita sotto la direzione del maestro Claudio Vandelli ospitando il lTrio Tchaikovskym. Nel corso della sua carriera P a v e l B e r m a n ha suonato con orchestre quali la Dresden Staatskapelle, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Atlanta Symphony, la Dallas Symphony, la Prague Symphony, la Royal Philharmonic di Liverpool, la Beijing Philharmonic, i Berliner Sinfoniker e ha tenuto concerti nelle piu` prestigiose sale del mondo quali la Carnegie Hall di New York, il The´aˆtre des Champs Elyse´es e la Salle Gaveau di Parigi, la Herkulessaal di Monaco, il Bunkakaikan di Tokyo, il Teatro alla Scala di Milano, il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, collaborando con direttori doorchestra come Iliahu Inbal, Andrei Boreiko, Raimond Leppard, George Hanson, Petr Altrichter. Oltre alla lunga collaborazione cameristica con suo padre Lazar Berman, ha collaborato con eccellenti artisti di varie generazioni tra i quali: Andras Schiff, Bruno Canino, Nabuko Imai, Gustav Rivenius, Alexander Kniazev, Daniel Muller-Schott. Pavel Berman appare inoltre nel ruolo di Solista e/o Direttore con orchestre quali loOrchestra Sinfonica Nazionale di RAI di Torino, loOrchestra Sinfonica Abruzzese, loOrchestra da Camera di Mantova, loOrchestra di Padova e del Veneto, la Sinfonica Toscanini di Parma, il Carlo Felice di Genova, Orchestra del Teatro Sao Carlo di Lisbona, Moscow Symphony Orchestra, Romanian National Radio, Wurtembergische Philharmonie, i Virtuosi di Mosca e Baltic Virtuosi. I progetti del 2011 lo vedono impegnato nel concerto di Brahms per violino e orchestra op. 77 con loOrchestra del Teatro lLa Fenicem di Venezia diretta Yutaka Sado, in una tourne´e di recital in Giappone e il Gala Rachmaninoff al Festival di Stresa in collaborazione con il pianista Alexander Romanovsky e il violoncellista Enrico Dindo. Tra le sue registrazioni ricordiamo il CD delloopera completa di Prokofiev per violino e pianoforte Dynamic 2010, Vardan Mamikonian,pianoforte che ha ricevuto un importante riscontro di pubblico e di critica. Pavel Berman ha proseguito la sua esplorazione nella musica di Prokofiev registrando i due Concerti con Orchestra di Radio Svizzera Italiana Lugano con Andrey Boreyko. Berman ha inciso inoltre per Koch International, Audiofon, Discover, Supraphon, Phoenix Classics e Dynamic. Pavel Berman e` nato a Mosca dove ha studiato al Conservatorio Cˇajkovskij; ha proseguito gli studi con Dorothy DeLay nel 1992 alla Juilliard School di New York perfezionandosi poi con Isaac Stern. Ha fondato la Kaunas Chamber Orchestra in Lituania nel 1998, dalla quale e` nata la Kaunas Symphony Orchestra. Suona il violino Antonio Stradivari nMare´chal Berthiero 1716 della Fondazione Pro Canale di Milano. Tra i compositori che influenzarono di piu` lo stile di Mozart ci fu Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann Sebastian Bach, considerato uno dei maggiori compositori della meta` del Settecento. Dopo aver studiato a Berlino, si trasferi` a Milano nel 1754, dove studio` con Padre Martini e Sammartini, e nel 1762 ando` a Londra, dove fu musicista da camera della regina Charlotte, e dove rimase fino alla morte, venendo poi ricordato come il Bach inglese. Esponente dello stile galante, si ispiro` alla tradizione italiana anche nelle sue sinfonie, concepite in maniera molto simile alle ouvertures dopera in tre movimenti. E` anche la struttura delle sei sinfonie op.6, composte per i concerti pubblici organizzati insieme a Carl Friedrich Abel, pubblicate ad Amsterdam nel 1770, tutte caratterizzate da unintonazione brillante, tranne lultima che ha accenti drammatici con il frequente uso di tremoli, di accenti improvvisi, dei corni nel registro grave, e lunica in tonalita` minore anche nellAndante centrale. Linfluenza della musica italiana e` evidente anche nei cinque concerti per violino e orchestra che Mozart compose nel 1775, prendendo a modello i concerti di Tartini e di Boccherini. Ma emergono anche tratti tipicamente mozartiani: nella fluidita` nellarticolazione formale, nella finezza dellelaborazione tematica, nel sottile gioco delle variazioni. Il Concerto il la maggiore K 219 e` lultimo attribuibile con certezza a Mozart, e sicuramente il piu` elaborato, oltre che il piu` celebre. Qui Mozart esplora a fondo tutte le possibilita` dello strumento solista, tratta con cura estrema lorchestrazione, e ottiene un risultato, dal punto di vista dellelaborazione tematica, molto piu` organico rispetto ai concerti precedenti. Di un anno precedente e` la composizione della sinfonia in la maggiore K 201, che insieme con le Sinfonie K 183 e K 200 forma la triade delle prime grandi sinfonie salisburghesi. Partitura pervasa da spirito leggero, nella quale Mozart mette in risalto i diversi temi e strumenti, attraverso un sofisticato gioco di imitazioni e di scarti dinamici come quelli che caratterizzano il tema iniziale, con i suoi salti di ottava e le crome ribattute, e con raffinate invenzioni timbriche ad esempio nellAndante, dove violini suonano con sordina: glo stile galante e` superato, ma dallinterno, con tecnica omeopatica, spingendolo a estremi ignoti di squisitezza melodica, di sofisticazione tematica e di fascinosa sensualita` di combinazionih Pestelli. Uno dei violinisti piu` celebri nella seconda meta` dellOttocento fu Pablo de Sarasate, autore anche di una grande quantita` di pezzi virtuosistici, di grande successo, come le Danze spagnole, e come le numerose fantasie su temi dopera, allora di gran moda. La piu` fortunata fu proprio la Fantasia sulla Carmen, costruita con alcuni dei temi piu` popolari dellopera di Bizet, rielaborati con virtuosismi e ornamentazioni: in un preludio e quattro movimenti che presentano adattamenti dell Aragonaise , dell Habanera , della Seguidilla , fino alla sfrenata Danse Bohe`me, che richiede vere doti atletiche al solista. Gian lui gi Mattietti 30 luglio S A BA T O o re 2 1 .0 0 Sermoneta, Castello Caetani ORCHESTRA FONDAZIONE CRT PAVEL BERMAN direttore e violino solista JOHANN CHRISTIAN BACH 1735 - 1782 S i n f o n i a i n S o l m i n o re o p . 6 n . 6 Allegro Andante piu` tosto - Adagio Allegro molto WOLFGANG AMADEUS MOZART 1756 - 1791 C o n c e r t o n . 5 i n L a m a g g i o r e K 2 19 Allegro aperto, Adagio, Allegro aperto Adagio Tempo di Menuetto, Allegro, Tempo di Menuetto WOLFGANG AMADEUS MOZART S i n f o n ia n . 2 9 in L a m ag g i or e K 2 0 1 Allegro moderato Andante Menuetto Allegro con spirito PABLO DE SARASATE 1844 - 1908 / STRELNIKOV C a rm e n S u i t e 2011 Co r si d i Pe r fe zio n ame n to e d i I n t er p r e t a z i o n e M u s i c a l e nel Castello Caetani di Sermoneta D I R E T T O R E : F R AN C O P E T R AC C H I ALE SS AND R O SO LBI AT I composizione 2 luglio - 15 luglio EL ISS O o V IR SA LADZ E pianoforte 4 luglio - 10 luglio NAT AL IA GU TM AN musica da camera 5 luglio - 8 luglio R OC CO FI LIP PIN I violoncello e musica da camera 7 luglio - 18 luglio F RA NCO P ET R ACCH I contrabbasso 11 luglio - 23 luglio M IR ELA VE DE VA tecnica del contrabbasso 11 luglio - 23 luglio BR UN O GIU R ANN A viola 12 luglio - 21 luglio PE T ER -L UK AS G RA F flauto 18 luglio - 25 luglio M AR IAN A S IR BU violino 18 luglio - 27 luglio U RS U LA H O LLI GE R arpa 22 luglio - 27 luglio T E S T I M ON I AN Z E ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, INCONTRI DI STUDIO, CONVEGNI, PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE D O C EN T I D E I C O R S I D E G L I A N N I P A S S A T I d a l 1 9 7 5 A RP A Ur s ul a Hol l ig er dal 1987 al 1998-2001-04 -05-06-07-08 C AN T O Mas ci a Pr edi t 1981-82 C LA R I NE T TO A n ton y Pay dal 1984 al 1997 C ir o Sca r pon i 1984-85-86-87-88-89-91-92 R ic h ar d Sto lt zma n dal 1999 al 2009 C O M PO S I ZI O NE Sal va tor e Sci ar r i n o 1987 A le ss a ndr o So lbi at i dal 2007 al 2010 C O NT R A B B A S S O G ar y K a rr 1987-89 Fr a n co Petr a cc h i dal 1978 al 2010 Je an -M ar c R o ll ez 1992 Mir e la V ede va dal 2001 al 2010 tecnica del contrabbasso FA G O T TO Ser g i o A zz ol in i 1999-2002-04-06-07-09 FL A U TO Pi er r e- Yv es A r tau d 1991 R ober to F abbr i ci an i dal 1984 al 1989 Pet er -L u k as G ra f dal 1981 al 2010 MUSIC A D A C A ME R A Br u n o C an i n o 1984-86-88-90-92-94-96-98-2000-02-04-06 C es ar e F er r a r es i 1975-76-77-78-79 Rocco Filippini 1982-83-85-89 e dal 1993 al 2010 Br u n o G i ur a n n a 1981-91 Lo n don G abr i el i Qu ar te t 1987 Qu ar te tto Bor o din 1989 San do r V eg h 1972 P I A N O F O R TE Dm it ri Ba sh k i r ov 2002 C ar l o Br u n o 1980 Ser g i o C a far o 1978 Mi ch el e C a mpa n el la 1995 Br u n o C a n in o 1977-82 A ldo C ic co li n i 1981-82-88 Ph i li ppe En tr e mo n t 1984 A le xan de r Lo n q u ic h 1998-99-2000 Ni k i ta Ma g al of f 1981 Br u n o Me zze n a 1979 Bor i s Pet ru s h a n sk i j dal 1989 al 1995 Charles Rosen 1985-86-87-89-96-97-98-99-02-03-05-10 Fo u Ts o on g 2001 E li s so` V ir s al a dze dal 2003 al 2010 V in c en zo V it al e 1983 V IOL A Di n o A s ci ol l a 1985 Br u n o G i u r an n a 1980-81-92-93-94-95-96 dal 1998 al 2004 2006-07-08-2010 A r r ig o Pel l ic ci a 1979 Pe ter Sc h idl of 1986 C h r is top h S ch i ll er 1982-83-84-88-90-91-92 R ei n er Sc h mi dt 1997 V I O L I NO Pi er r e A m oy al 2001 C es ar e Fe rr a r es i dal 1975 al 1979 A lberto L ysy 1997 C or r a do R om a no dal 1981 al 2000 G ott fr ie d Sch n e ide r 1980 Ma ri a n a Si r bu dal 2002 al 2010 V la di mi r Spiv ak o v 1992 Sa n dor V eg h 1972 Je an - Pi er r e W al l ez 1999-2000 V I O L O NC E LL O Rocco Filippi ni 1977-79-81-89 e dal 1991 al 2010 Jo h an n e s G o r itz k y 1980 Iva n Mon i g h ett i dal 1992 al 1995 A n dr e` N ava r r a dal 1982 al 1988 Fr a n co Mag g i o O rm ez ow s k i 1990 I N C O N T R I D I S T U D IO e C ON V E G N I O R G A N I Z Z A T I D A L 1 9 7 7 1 9 7 7 C o l l o q ui o d i G o f f r e d o P e t r a s s i c o n F e d e l e 19 78 19 79 19 80 19 81 D oA m ic o: Petrassi e Salviucci T a vol a r o to nda : La musica nuova I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i p o l a c c h i I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i f r a n c e s i I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i I generi musicali e il loro pubblico 19 82 I nco nt ro co n i mus ic is ti s pagnol i Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? 19 83 I nco nt ro co n i mus ic is ti s tatuni tens i Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee 19 84 C o nvegno : Committenza e composizione 1 9 8 5 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i g i a p p o n e s i La musica e il suo spazio. Il compositore parla di se´ ... 1 9 8 6 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i u n g h e r e s i Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato 1 9 8 7 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i t e d e s c h i La musica in Germania dopo Darmstadt Loeditoria musicale in Italia 19 88 In con tr o di S tu di o: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi 80 anni 1 9 9 0 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i S em in a r io di s tu di : Il libro musicale in Italia 19 91 I nco nt ro di st udi o : Dove va la musica dooggi? 1 9 9 2 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica dooggi tra produzione, diffusione e documentazione 1 9 9 3 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia 1 9 9 4 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo. 30 anni di Festival Pontino; Per Petrassi: ricordi e testimonianze 1 9 9 5 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a Donne compositrici: una nuova realta` musicale Ritratto di Aldo Clementi 1 9 9 6 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a lluCiAnoBEriom T a vol a r o to nda : Roffredo Caetani Musicista I n co nt r o di st udi o : San Tommaso doAquino e il ruolo delloestetica nella cultura 1997 Incontri internazionali di musica contemporanea lLEMm C o l l o q u i o d i R a f f a e le P o z z i c o n F a u st o R a z z i: lParole/suoni/gesto/visivita`m Ta vo la r oto n da: Il Compositore e il rock. La musica dooggi tra valore estetico e mercato C on fe r en za : lVortex Temporum I-III: unoautoanalisim di Ge´rard Grisey C o l l o q u i o d i E n z o R e s t a g n o c o n F r a n c o Do n a t o n i : lSette volte diecim C on ve g n o di s tu di: lGino Contilli 1907-1978m 1998 Incontri internazionali di musica contemporanea l90+m Ta vola ro ton d a: lElliott Carter: un ritratto a tre vocim Ta vola ro ton d a: lIncontro con Heinz Holligerm Ta vola ro ton d a: lLoEuropa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporaneam 1 9 9 9 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a Le dialogue du son et de loimage I Ta vola ro ton d a: lSuono e immagine: riflessioni, ricerche, tendenzem Ta vola ro ton d a: lLa musica come centro e presenza. Incontro con Robert Cahenm Ta vola ro ton d a: lMusica, immagini, figuralita`m 20 0 0 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a Le dialogue du son et de loimage II Ta vola ro ton d a: lDalla Spagna alloEuropa: profilo di Luis de Pablom Tavola rotonda: lFunzione e identita` del compositore oggim 2 0 0 4 l I l S e c o lo d i P e t r a s si m Convegno di Studi - Mostra documentaria - Concerti 20 0 5 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a: Aldo Clementi e Luis de Pablo 20 0 6 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a: Suoni dal Mito 20 0 7 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a: Widmung. Incontro di studio su Mario Bortolotto 20 0 9 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a: Il Restauro in Musica 20 1 0 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a: lQuarantoanni di musica: memoria e futuro del Campusm lHeinz Holliger e il suo rapporto con Schumannm lPer Luis de Pablom lUtopie del comporre, da Schumann ad oggim P R I ME E SE C U Z I O N I A S S OL U T E E S E G U I T E D A L 1 9 7 7 A CI LU , A . G o n z a le s PIANO AUTO-FORMAS per pianoforte 1 98 4 A L A N DI A , Ed g a r ROCIO per violino, violoncello e pianoforte 1 9 8 2 ... Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA 1 9 92 PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte 1 9 98 A L B I N , Co r r a d o QUINTETTO per archi 1 9 8 2 LE LE´THE´ per flauto, violoncello e soprano 1 9 8 4 A MB R O SI N I , C l au d i o IMPROVVISO NOCHE OSCURA 1 9 8 6 A N DR I E S S E N / V A N D E R A A THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway 1 9 9 1 A N Z AG H I , D a v i d e SEGNI E SUONI per pianoforte 1 9 8 4 A R AT A , P a o l o LE TEMPS DoUN SOUPIR 19 7 8 ARCA` , Pa ol o FLASH per chitarra 1 9 8 7 FLUMEN per chitarra 19 8 8 TRIO NOTTURNO per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 A R ME N T E R O S , E d u ar d o CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto doarchi 1 9 8 2 B AC C I L E , W a l t e r E POI ? per viola, violoncello, flauto, oboe, percussione, pianoforte e voce recitante 19 8 3 B O N A T O , Gi o v a n n i ARPSODIA per arpa sola 1 9 8 6 B O S C O , G i l be r t o A DUE, DoIMPROVVISO per chitarra e clavicembalo 1 99 4 B R IZ Z I, A l d o DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono 19 8 6 B U SS O T T I , S y l v a n o LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte 1 9 8 4 FOGLIO DoALBUM PER PETRASSI. al pianoforte: versione 1994 8 AGOSTO quartetto doarchi da Sypario 1993 1 9 9 4 C AL L I G AR I S , S e r g i o SONATA OP. 38 per clarinetto e pianoforte 20 01 C AN I N O , B r u n o QUATTRO RITRATTI dedicato al Quartetto Mantegna 2 00 8 C AP P E L L I , G i l b e r t o LA MONTAGNA DI CE´ZANNE 2 004 FRAMMENTO per pianoforte 200 7 C AP R I O L I , A l b e r t o STELLE ASSENTI 200 4 SENZA TEMPO per pianoforte 20 07 PIe`CE LIBRE POUR GILLES DELEUZE per viola e cinque strumenti a microintervalli 2 00 9 C AR D I , M a u r o NUAGES per clarinetto e sei strumenti 19 9 4 FIL ROUGE per trio doarchi e pianoforte 1 9 97 CHAT per clarinetto basso e violoncello 1 99 8 SOUFFLE 1.2 20 04 B AR C E , R a m o n KAMPA per pianoforte, violino e violoncello 1 98 4 C AR T E R , E l l i o t t RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino 19 84 TRILOGY: BARIOLAGE, INNER SONG, IMMER NEU 1 99 2 GRA per clarinetto 1 9 93 90+ per pianoforte 1 9 94 TEMPO E TEMPI per soprano, violino, corno inglese e clarinetto basso 19 9 8 UNA COLOMBA per voce e clarinetto 1 9 9 9 B E R IO , L u c i an o 15 DUETTI per violino e flauto 1979/81 versione a cura di A.Morini ed E.Porta dei Duetti per due violini, autorizzata dalloAutore 1 9 95 C AS T A L D I , P a o l o SIMILE C 1 97 8 SONATA SCARLATTI 19 8 5 HUIT PRE´LUDES AUX lSIRE`NESm 2 00 6 B AR A T E L L O , M a r i n o NOTTURNO per clarinetto solo 1 98 7 PRE´LUDE 1 98 7 FOLK GUITAR per chitarra sola 19 8 8 B AT T I S T E L L I , G i o r g i o SECRET per flauto e clarinetto 1 9 8 7 C AS T A G N O L I , G i u l i o DUE MOTI DoACQUA per due pianoforti 19 9 8 C A STIG LIONI , Ni cc ol o` DOPPIO CORO per 10 strumenti a fiato 1 97 8 C E R CH I O , B r u n o CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona 19 7 9 C I MA , G i ov an n i lFAIR PLAY FOR PAYm per clarinetto 1 99 6 C L E M E N T I , Al d o STUDI per violino, tromba e pianoforte 19 8 1 1904 per 4 trombe, 2 corni e 2 tromboni 1 98 4 FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino 1 9 85 NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND lCANONIm per tre trombe e due tromboni 1 9 8 5 FANTASIA per quattro chitarre 19 8 7 TRIBUTE per quartetto doarchi 1 98 8 1492 per 16 strumenti 1 9 9 2 VOCALIZZO 1994 per voce e 11 strumenti 1 99 4 luCIAnoBErio per violino e flauto 1 9 95 ETWAS per per flauto, oboe, clarinetto, violino, viola e violoncello 19 9 7 DEDICA per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 QUATTRO FOGLI per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello 2 000 2003 per sette strumenti e voce 20 04 VERTIGO per ensemble 20 05 MADRIGALE 2 per due pianoforti 2 00 7 C O L O M B O T AC C A N I , G i o r g i o IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti 2006 WORTH OHNE LIED per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 2 009 C O R R E G G I A, P a o l o EPHEMERAL 3 per chitarra, strumenti e nastro magnetico 1979 D AL L o O N G A R O , M ic h e l e SETU per violino, viola, contrabbasso, flauto, clarinetto e chitarra 19 9 1 ELOGIO PER UNoOMBRA 1.2 20 04 LoOMBRA DI TIRESIA per sei strumenti 2 00 6 TON SUR TON per due pianoforti 2 00 7 CADEAU per piccolo ensemble 2 01 0 D A M I AN I , G i o v a n n i PERCHE` FIBONACCI? SU GoFFrEDo 2 00 4 D o A MI C O , M at t e o DRILLS per violino, violoncello, flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 8 3 ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B. Cagli 19 8 6 IN TRE per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 NUNC ET... 2 004 SUB SPECIE MODAE per ensemble su testo di Bruno Cagli 2010 D E L PU E R TO , D av i d VELADURA per clarinetto, pianoforte e vibrafono 1 9 97 D E N H O F F , M ic h ae l MITTEN INS METAPHERNGESTO¨BER per pianoforte 1 9 8 7 PA B LO , L u i s DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani 19 8 4 SCHERZO per violino solo 1 9 8 8 PARAI´SO Y TRES DANZAS MACABRAS 1 99 2 NADERI´A per pianoforte 19 9 4 UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto 1 99 7 CIRCE DE ESPAN˜A per mezzosoprano e sei strumenti 2 00 6 OH! per pianoforte 200 7 MUSICA PARA MARIO per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 2 00 9 UN DIA´LOGO CORDIAL per due clarinetti 2 01 0 DE D E R O SSI R E , F ab r i z io MARE OBSCURITATUM 1 99 1 D E S T E F A N I , M ir c o IRRTUM per soprano, flauto e percussioni 1 9 9 4 D I B AR I , M a r c o SEI STUDI SUL NATURALISMO INTEGRALE per pianoforte 1 9 8 8 PRIMA SONATA per pianoforte 1 99 4 STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra 199 8 STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte 19 9 8 D I N E SC U , V i o l e t a KATA 1 99 0 D I T T R I CH , P . H e i n z KLAVIERMUSIK nr. II per pianoforte 1 98 4 D O N A T O N I , F r a nc o LEM primo dei due pezzi per contrabbasso 1 9 8 4 SERENATA II per 5 strumenti 1 99 4 TRIPLUM per flauto, oboe e clarinetto in si bem 19 9 5 lCEROCCHI 70m per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 E INA UD I , L u d ov i co AI MARGINI DELLoARIA per quintetto di fiati 19 8 2 P e´ e´tte´ e´rr E O¨ a´n n JENEY , Z ol ta´ a´n n KO C S I S , O¨T T VO¨ O¨S S , Z ol t a´ L a´ a´ss zl o´ SA RY, La´ a´ss zlo´ VIDO VS ZKY HOMMAGE A KURTA´G per quattro pianoforti 1 9 8 6 E SP A J , A n d r e j MELODIA UNGHERESE 1 9 8 4 F A N T I C I N I , F a b ri z i o CANTO DI LAURA per flauto in do 1 98 7 FE D E LE , I v a n ETUDES BOREALES 1 99 0 NOTTURNO 20 04 FR A N CE S CH I N I , A r m a n d o ORGANA per strumenti 1 9 79 FR A N CE S CH I N I , M a t t e o EIMi` per soprano, percussioni ed elettronica 2 006 G AL D I , E n z o RICERCARE per pianoforte e quartetto doarchi 1 98 7 G AR U T I , M a r i o QUARTETTO N. 2 1 9 8 7 G E N T I LE , A d a MISTY per flauto e corno 19 8 1 COME DAL NULLA per clarinetto 1 9 83 RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre 1 9 8 7 ZAPPING per flauto, clarinetto, violino e viola 1 99 5 A GIFT FOR YOU per clarinetto 1 9 98 G E N T I LU CCI , A r ma n d o OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo 1 98 1 METAFORE DEL TEMPO per pianoforte 1 98 4 G I U LI A N O , G iu s e p p e VIKRTIS 1980 DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND 1 9 81 PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica 1 9 8 3 GRI SEY, G er a rd ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso 1 98 4 ACCORDS PERDUS per due corni 1 9 8 8 G U AR N I E R I , A d r i a n o DA ... lPIERROT PIERROT!m per flauto solo 1 9 8 0 H A L F F T E R , C ri s t o b a l DIALOGO per violino e viola 1 98 4 H O CH , Fr a n c e s c o SPURLOS per 10 strumenti a fiato 1 9 78 H O LL I GE R , H e i n z PER URSULA per arpa 1 98 8 TREMA per violino 1 9 8 8 PER MARIA TERESA 20 01 TO ELLIOTT WITH LOVE per oboe e arpa 2 00 8 OTTETTINO PER RICCARDO OTTANTENNE 2 00 8 I A N N OTTA , C l ar a AL DI LAo DEL BIANCO per clarinetto basso e trio doarchi 2009 I N C AR D O N A , F e d e r i c o SOAVE SIA IL VENTO sestetto 19 8 2 SED NEC LINGUA LOQUI 19 8 6 K N AP I K, E u g e n i u s z SONATA per flauto solo 1 97 9 K OENIG , G . M i ch a el SEGMENTE 85-91 per flauto, clarinetto, basso e violoncello 1987 STREICHQUARTETT 1 9 88 K O N DO , J o BONJIN per soprano, contrabbasso e flauto 1 9 85 BIRTHDAY HOCKET per flauto, clarinetto, pianoforte, violino e violoncello 2 00 0 K URTA´A´G o¨rr g y G, G yo¨ SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op. 30 per voce e pianoforte 1 9 9 3 EIN AUGENBLICK LANG... vers. per oboe solo 19 9 8 OMAGGIO A E. CARTER vers. per corno inglese 1 9 9 8 LA GA NA` , R u g g er o SONATINA per flauto e pianoforte 1 98 0 DAI SETTE STUDI per violoncello solo n. 1,2 19 8 2 LA N D U Z Z I , C r is t i n a ELEGIA NOTTURNA 2 00 4 LOM BA RD I, Dan i el e AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte 1 9 9 8 MINOTAURUS 2 per pianoforte preparato amplificato, danzatore e videoclip 20 00 LU G O , C l au d i o BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti 1 98 6 M A E ST R I , Fa b io STUDIO PER I lNOTTURNIm per flauto basso 1 9 8 0 M A GGI , D a r io IRRLICHT per nove strumenti 1 9 78 BRENNEND per pianoforte solo 1 9 8 2 M A N C A , G a b ri e l e CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello 1 9 8 6 M A N C A , G a b r i e l e / V AC C A , R o b e r t a / P AC H I N I , P a o l o VISIONI. TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video, due voci recitanti e pianoforte 1 9 9 9 MA NN, R o b er t CORN 1 98 5 M A N N U CC I , A n d r e a SESTETTO DoARCHI 19 8 6 M A N Z O N I , G ia c o mo 4 EPIGRAMMI per baritono, clarinetto basso e strumenti 19 93 MTRC 1998 per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 VIDEOMUSIC per ensemble 1 9 99 M A R TIN O , D o n al d CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto 19 8 4 M E L CH I O R R E , A l e s s an d r o LONTANANDO per quartetto doarchi 19 9 4 M I R I G L I A N O , Ro s a r i o IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra 19 8 1 M ONN ET, M a r c FANTASIA DOLOROSA per violino 1 9 8 4 M O N T AL T I , V i t t o r i o IL GIARDINO DEI SENTIERI CHE SI BIFORCANO per violino e pianoforte 200 9 M OR R IC ONE , E n n i o RIVERBERI per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi 20 04 ROMA Pensando al lRicercare cromaticom di Girolamo Frescobaldi per soprano, voce recitante e sette strumenti su testo di Valentina Morricone 2 01 0 M O S CA , L u c a SONATA per pianoforte 1 9 8 0 CADAQUES per due pianoforti 1 98 1 RITRATTO SU UNA SERIE DI PETRASSI 20 04 IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti 2006 TRE SATIRE per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte 200 9 BUS 130 canzonetta per mezzosoprano e ensemble su testo di Gianluigi Melega 2010 N O N O , L u ig i DUETTO lIO, FRAMMENTO DAL lPROMETEOm per flauto e clarinetto 1 98 3 N O VA , R i c c a r d o STUDIO per pianoforte solista e 6 strumenti 19 9 5 OL IVE RO , Bet ty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti 1 9 96 MORENICA SOS per voce femminile e strumenti 1 99 6 O P P O , F ra n c o ALCUNE VERITA` INDIMOSTRABILI 200 4 P A L L AS Z , E d w a r d TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba 19 8 4 P A N N I , M a rc e l l o TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti 1 9 88 LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo 116 2004 P AS Q U O T T I , C o r r a d o GRAFFITI per oboe solo 1 98 0 P E N N I S I , F ra n c e s c o PROMENADE per pianoforte 1 9 80 ACANTHIS per flauto e pianoforte 19 8 1 CANZONE DA SONARE per pianoforte 1 98 5 THE GARDEN versione con pianoforte per soprano e pianoforte 1 9 8 5 NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre 1 9 8 7 TRE PEZZI per clarinetto, viola e pianoforte 19 9 0 ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani 1 99 5 ETUDE-RHAPSODIE per flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 9 7 FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98 CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello 2 000 P E T R AS S I , G o f f r e d o FANFARE PER TRE TROMBE IN DO 1 9 77 TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA 1 9 77 ROMANZETTA per flauto e pianoforte 1 9 8 1 INNO per ottoni 1 98 4 FRAMMENTO per orchestra 1 9 8 8 P I SA T I , M au r i z io popHACK 2004 P O SS I O , G i an n i VARIANTI A DIARIO per flauto, clarinetto, oboe, fagotto e pianoforte 1 9 8 3 P O U SS E U R , H e n r y LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto 1 9 8 8 LoANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e 5 strumenti 2006 P RI ORI, Ma s si mo SONATINA 19 9 0 P T AS Z Y M S K A , M a r t a UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano, flauto e arpa 19 79 R A Z Z I , F au s t o LARGHETTO per clarinetto e quartetto doarchi 1 9 95 SMORFIE per tre voci, flaauto, violino, pianoforte e nastro magnetico da E. Sanguineti 1 9 97 STUDIO PER lINSOGNOm per voce e nastro magnetico 1 9 9 8 PER SETTE 2 00 4 R ENNA , E n r i co ABWECHSELN per clarinetto solo 1 98 0 FERMENTUM per flauto, oboe e clarinetto 1 98 1 TIEF per clarinetto e contrabbasso 19 8 2 R E N O ST O , P a o lo ADAGIO per pianoforte 1 9 8 0 BALLATA per pianoforte a quattro mani 1 98 2 R I J N VO S N , R i c h a r d PIECE OF CAKE per ensemble 1 99 5 S B O R DO N I , A l e s s a n d r o DEDALUS per violino, viola, violoncello e contrabbasso 19 8 3 S CH N E B E L , D ie t e r CIRCE per arpa 19 8 8 S CI A R R I N O , S al v a t or e LET ME DIE BEFORE I WAKE 1984 CANZONA DI RINGRAZIAMENTO. COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto 1 9 8 5 S CO G N A , F la v i o E mi l io LA MAR per marimba 1 9 90 S E CO , M a n u e l TRIO N.2 per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 80 S I M O N AC C I , G i a n c a r l o DUE STUDI per pianoforte 200 7 S O C C I O , Gi u s e p p e SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo 1 98 7 SPIRALI III per chitarra sola 1 98 8 PULSAR SONGS per chitarra sola 1 99 0 PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce, pianoforte e ensemble 1 99 4 PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble 19 9 4 PULSAR SONGS VII per ensemble 1 99 7 ANCORA SPRING per pianoforte 19 9 8 S O L B I AT I , A l e s s a n d r o ...E LA FLORS... per arpa, celesta, clavicembalo e vibrafono 1980 LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani 19 8 2 DoOMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello 1 9 83 TRE PEZZI per chitarra 19 8 7 POEM per percussioni II VERSIONE 19 9 0 PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti 1 99 1 DUE DIALOGHI per voce recitante, clarinetto, violoncello e percussioni 19 9 4 TRE PEZZI per 5 strumenti 1 9 94 AM FUSS DES GEBIRGS per flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 91 -1 9 9 7 PICCOLO TRIO per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8 INNO video 2 000 WEG 200 4 NESOS DUE MOVIMENTI per soprano, percussioni e mezzo elettroacustico 2 006 FEˆTE per pianoforte solo 20 07 MANET per violoncello e pianoforte 20 08 SLANCI 40 variazioni brevi per tre trombe in Do 2 01 0 STA CHOWS KI , Ma r ek MADRIGALI DELLoESTATE per violino, viola, violoncello e soprano 19 8 4 SZO¨ a´ss O¨L LL O¨ O¨S SY , A n d r a´ SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte 1 98 6 TA D I N I , M ic h e l e TEATRO II per ensemble 1 9 9 8 COME SEGUENDO UN CANTO per voce, percussione ed elettronica 20 06 TE S E I , T o n in o CANONE COME MITO 20 06 TE S T O N I , G ia n p a o l o SERENATA per flauto 19 8 1 T O G N I , Ca m i l l o PER MAILA per flauto e pianoforte 19 8 4 DER DOPPELGA¨NGER per quartetto di chitarre 1 98 7 T O S I , G i o rg i o DUE NOTTURNI per pianoforte solo 1 98 2 IMPROVVISO per pianoforte 1 9 86 TU T I N O , M a r c o TRIO CANTATO per violino, viola, violoncello 1 9 80 U GO LE T T I , P a ol o FANTASIA SONATA per pianoforte 19 8 3 DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte 19 8 0 V ac c h i , F ab i o CAPRICCIO SOPRA l LA STATION THERMALEm per 2 pianoforti 1 99 8 V AN D O R , I v a n TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto 1988 SCHWEBENDE STERNE per voce femminile, flauto, violoncello e pianoforte 1 99 6 HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 9 8 ASSEMBLAGE 2 00 4 VARIAZIONI per pianoforte 2 00 7 Z I M M E R M AN , R . H e e n d n OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte 1 9 87 Z I M M E R M AN N , W a l t e r LIED IM WU¨STEN-VOGEL-TON per flauto basso e pianoforte 1 9 8 7 XIX Festival Pontino 1983 - Antica Infermeria delloAbbazia di Fossanova Goffredo Petrassi di spalle assiste alle prove di Laudes Creaturarum CA M P US I N T E R N A ZI O N A L E D I M US I CA V i a V a r s a v ia , 3 1 - 0 4 1 0 0 L A T I N A S e g r e t e r i a d i La t i n a T e l . 0 7 7 3 6 0 5 5 5 1 - F a x 0 7 7 3 6 28 4 9 8 S e g r e t e r i a d i S e r m o n e t a T e l . e F a x 0 7 7 3 3 0 2 5 0 d a l 3 0 g iu g n o h t t p : / / w w w . c am p u s m u s i c a . i t | E - m a i l : in f o @ c a m p u s m u s i c a . i t BI GL I E T T I Concerti a Sermoneta e Priverno: i nt e ro E . 1 5 , 0 0 - ri d o t t o E . 10 , 0 0 la riduzione e` valida per giovani fino a 18 anni, studenti del Conservatorio e delloUniversita` di Latina, persone con piu` di 65 anni di eta` Concerti del 1 e 22 luglio: u ni co E . 5 ,00 Finito di stampare nel mese di giugno 2011 dalla Tipografia Monti S.r.l. - Cisterna di Latina Campus Internazionale di Musica