File allegato - Campus Internazionale di Musica

FE STIVAL PON TIN O DI MU SICA
2011
FESTIVAL PONTINO di MUSICA
Organizzazione e realizzazione
C am p u s I n t e r n a z i o n a l e d i M u s i c a
Presidente onorario del Festival
L u is d e P a b lo
Consulenti artistici del Campus
G a b r i e l e B o n om o , M i c h e l e d a l l o O n g a r o , F r a n c o P e t r a c c h i ,
R o b e r t o P r o s s e d a , A l e s s a n d r o S o lb ia t i , F a b r i z i o v o n A r x
Coordinatorre artistico
R i c c a r d o C e ro c c hi
Contributi e patrocini
Mi n is t er o pe r i B e ni e le A t t iv i ta` Cu l t ura l i - Di r ezi o ne G en er a le pe r l o Spe t ta co l o d al V i vo
R e g i o n e L a z i o - A s s e s s o r a t o C u l t u r a , A r t e e S p or t
P r o v i n c ia d i La t i n a
C o m u n i d i La t i n a , S e r m o n e t a , P r iv e r n o
F o n d a z i o n i l R o f f r e d o C a e t a n i m e l C a m i ll o C a e t a n im
C o m un i d i F o nd i , L eno l a , S p e rl o ng a e C o r i
A z i e n d a d i Pr o m o z i o n e T u r i s t i c a d e ll a P r o v i n c i a d i L a ti n a
Collaborazioni
RAI Radio 3
Istituto di Studi Musicali lGoffredo Petrassim di Latina
Conservatorio Statale di Musica lO. Respighim di Latina
Edizioni Suvini Zerboni - SugarMusic S.p.A.
Comitato Roffredo Caetani
Settimana Culturale Fondana
Abbazia e Borgo di Fossanova
Segreteria organizzativa
Maria Teresa Censi, Elisa Cerocchi, Tiziana Cherubini, Alfredo Romano
Amministrazione
Nicola Astarita
Ufficio stampa
Sara Ciccarelli, Luca Pellegrini
Accordatura pianoforti e assistenza tecnica
Mauro Buccitti
2011
P ROGRA MMA GEN ERA LE
CO NCER T I
nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA, nelloABBAZIA DI FOSSANOVA,
a FONDI, LENOLA, SPERLONGA e CORI
I N C O N T R I I N T E R N A Z I O N A L I D I M U SI C A C O N T E M P O R A N EA
a SERMONETA
COR SI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE NEL CASTELLO CAETANI DI SERMONETA
T E S T IM ONIA NZ E d a l 1 97 5 a l 20 1 0
ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, DEGLI INCONTRI DI STUDIO, DEI CONVEGNI, DELLE PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
Il Festival Pontino 2011 apre un nuovo ciclo delle attivita` del Campus Internazionale di Musica, essendosi concluso
lo scorso anno il primo quarantennio delloAssociazione. Questo secondo inizio richiama alla memoria il primo ed
evidenzia le diversita`.
Le forze che determinarono il varo delloiniziativa lcostituentem furono, ovviamente, loamore per la musica dei quattro fondatori ma, soprattutto, loistanza sociale che con essa si annunciava.
Ebbe la sua parte lo spirito innovatore di quel tempo e la giovinezza stessa dei promotori, la loro coraggiosa avventura di neofiti nel mondo ancora poco conosciuto della musica.
Il Pontino 2011 e` organizzato sulla base tipologica delle edizioni precedenti, ma da un Campus arricchito da esperienze quarantennali, dalla consapevolezza del patrimonio culturale acquisito e del livello artistico raggiunto da
difendere. Di contro, oggi, il Campus ha maturato coscienza anche delloinevitabile trasformazione in ltendenzam di
avversita` esistenziali, riscontrate di anno in anno, ritenute allora episodiche, insignificanti e poco pericolose.
A fronte di tali evidenze, il Campus ha trasformato il suo stato giuridico originario di Associazione in quello di
lFondazionem, con delibera assunta allounanimita` dalloAssemblea Straordinaria del 20 dicembre 2010 lo stesso giorno del primo concerto tenuto dal Campus presso la Saletta delloACI nel 1970. Sono 23 i Soci lFondatorim, tra cui
quelli storici dei Comuni di Latina e Sermoneta, loAzienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina,
loAssociazione Federlazio. Gli altri membri delloAssociazione saranno lPartecipantim. Tutti dunque nel nuovo organismo in via di riconoscimento.
Il Campus ha anche assunto loiniziativa programmatica, grazie al contributo della lFondazione Roma - Terzo
Settorem, di promuovere loinserimento di giovani musicisti nei circuiti del lavoro e prepararli cosi` alla inevitabile
competizione professionale che in musica ha dimensione internazionale.
Inoltre, il Campus ha ritenuto di dedicare una riflessione a Roffredo Caetani - di cui cadono i cinquantoanni dalla
morte - e al suo rapporto con loillustre padrino Franz Liszt, di cui il mondo celebra il bicentenario della nascita. Di
tale rapporto scrive Roberto Prosseda che ha curato il convegno lLiszt, Caetani e la musica dooggim e sara` interprete
del concerto del 2 luglio a Sermoneta...
Il Presidente
San Felice Circeo, Festival Pontino di Musica 1978: Incontri di Studio sulla musica contemporanea
Da s. a d. Nino Rota, Riccardo Cerocchi, Fedele DoAmico, Goffredo Petrassi, Paolo Fenoglio, Sandro Gorli
San Felice Circeo, Festival Pontino di Musica 1979: Incontro di Studio sulla musica contemporanea con i musicisti polacchi
Da s. a d. Giuseppe Giuliano, Mario Bortolotto, Domenico Guaccero, Luigi Pestalozza, Paolo Renosto, Enrico Correggia
INCONTRI INTERNAZIONALI DI MUSICA CONTEMPORANEA
CASTELLO CAETANI DI SERMONETA
I n c o n t r i In t e r n a z io n a li d i Mu s ic a C o n t e mp o r a n e a 1- 2 lu g lio
Partecipano:
Gab ri e l e Bo no mo, Mar i o B or t ol ot t o, Br u n o C ag li , Gi ov an n i C arl i Bal l ol a, Lu ci an o Ch i ap par i ,
M i c h e l e d a l l o O n g a r o, L u i s d e P a b l o, M a r c o D i Ba r i , F e d e r i c o Ga r d e l l a , M a s s i m i l i a n o G e´ n o t , M a r i o
Me s s i n i s , R o b e r t o Pr o s s e d a , R i c c a r d o R i s a l i t i , A l e s s a n d r o S o l b i a t i .
Ve ne r di`
1 l ug lio
S e r mo ne ta , C a s te llo C a e ta ni
ore 19.00 - l APE RTU RA D EL 4 7 ° FE STIVAL P ONT INO DI M U SI CAm
I n d i r i z z i di s a l u t o de l P r es i d e n t e d el Ca m p u s ,
d e l Pre sid e nt e On o ra rio d e l Fe st iva l Pon tin o e de lle Au t orit a`
ore 21.00 - Concerto di Francesco DoOrazio e del Divertimento Ensemble vedi pagine seguenti
Sa b a t o
2 lug li o
S e r mo ne ta , C a s te llo C a e ta ni
C O N V EG N O D I
ST U D I O :
l L IS ZT , CA E TA N I
E L A M US I C A D o OG G I m
ore 10.00 - S a lu to de l Pr es id e n te d ella Fon d a zion e Rof fre d o C a e ta n i O n. G a br iele Pa n izz i
ore 10.15 - I SES SIONE
R el a z i o n i
L u c i a n o Ch i a p pa r i
Liszt e i Caetani, Michelangelo, Onorato e Roffredo
R o be r t o P r o s s e d a
La musica pianistica di Roffredo Caetani fra tradizione e modernita`
Ric ca rd o Risa lit i
Spiritualita` e religione nelloultimo Liszt
ore 12.30 - Concerto di Maria Grazia Bellocchio vedi pagine seguenti
ore 16.00 - I I SES SIONE
R el a z i o n i
M a ssim ilia n o G e´
e´n
n ot
Liszt e loarte della metamorfosi
F ed e r i c o Ga r d e l l a
Dal gesto al suono, unoeredita` lisztiana nella musica dooggi
M a rc o D i Ba ri
Il naturalismo in relazione agli approdi delle nuove geometrie
A l es s a nd r o S o l b i a t i
Le utopiche profezie di Liszt e la solida coscienza del presente di Caetani:
quali insegnamenti per noi, oggi?
ore 21.00 - Concerto di Roberto Prosseda vedi pagine seguenti
Alcune linee guida contrassegnano gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea del Festival Pontino 2011, che, pur disegnate sui limiti imposti dai consueti tagli finanziari, offrono non pochi elementi di interesse.
Per il secondo anno consecutivo si vuole contestualizzare la riflessione sul comporre odierno entro i piu` ampi percorsi della tradizione musicale. Se nel 2010 cio` era avvenuto creando un ponte tra taluni sorprendenti aspetti dellopera di Robert Schumann
e la musica doggi, analogo stimolo proviene questanno dal Bicentenario della nascita di Franz Liszt e dal Cinquantenario della
scomparsa di Roffredo Caetani. Ben al di la` dei motivi di interesse locale dovuti alle relazioni tra Liszt ed il genius loci Caetani, e`
sufficiente prendere in considerazione le stupefacenti arditezze pianistiche lisztiane e le sconvolgenti profezie delle sue ultime
opere per comprendere quanto sia possibile rispecchiare in esse alcune istanze della nostra contemporaneita`.
Il nome di Liszt e` inestricabilmente legato al pianoforte. Ecco quindi che la doppia presenza pianistica di Roberto Prosseda e di
Maria Grazia Bellocchio consente di accostare le forme, le articolazioni e i timbri pianistici di Liszt e di Caetani a quelli delle
pagine di autori quali Ligeti, Kurtag, Clementi, Dusapin, Fedele, dallOngaro, fino ai piu` giovani Gervasoni e Momi, scritte tutte
almeno centanni dopo la morte di Liszt, cioe` dopo il 1986.
Limportante prima esecuzione di Luis de Pablo che il violino di Francesco DOrazio propone in apertura costituisce un affettuoso saluto al nuovo Presidente onorario del Festival, una delle figure piu` significative della musica e della cultura europea.
Il ritorno al Campus del Divertimento Ensemble di Milano diretto da Sandro Gorli, che fu presente al Festival piu` di trentanni
fa, vuole festeggiare il fatto che tale Ensemble e` nel frattempo divenuto una delle realta` italiane ed internazionali piu` impegnate ed attive nella diffusione della giovane musica europea, non solo mediante una stagione milanese di concerti, ma anche con
concorsi ed attivita` seminariali e didattiche.
Cio` prelude ad un futuro tema di riflessione delle Giornate di Musica Contemporanea, cioe` una ricognizione approfondita sulla
musica composta dalle generazioni piu` giovani agenti nel nostro continente. Piu` del 50% del programma proposto dal
Divertimento Ensemble e` costituito da brani composti da autori di eta` tra i venticinque e i quarantanni, due provenienti dal
Corso di Composizione di Sermoneta, altri gia` ben noti a livello internazionale: bisogna ascoltare di piu` quanto di davvero
nuovo sta avvenendo oggi.
Tutti i tre concerti Divertimento Ensemble, Roberto Prosseda, Maria Grazia Bellocchio contengono un brano di Aldo
Clementi: la notizia della scomparsa di uno dei grandi compositori amici piu` cari del Campus e` giunta troppo tardi per potergli
subito dedicare un omaggio piu` organico ed ampio, ma costituisce la prima pietra di quanto il Festival fara` molto presto per lui.
Al e s s a n d r o S o l b i a t i
Aldo Cle m e nti
L u i s d e P a b lo
P E R V I O L I N O p e r v i ol in o s ol o
Per violino nasce da una richiesta del mio amico e grandoartista Francesco DoOrazio. I primi abbozzi risalgono al 2009, ma
il lavoro lseriom, cioe` con lointenzione di portare loopera a compimento, inizio` il 1° giugno 2010 a Madrid. In quel momento
mi accompagnavano diversi libri con un comune denominatore: rappresentazioni arcaiche del volto umano. Volti del
Fayoum, degli Iberi, del Peru` e del Messico precolombiani,
della Polinesia... nessuno africano, non so perche´. In un primo
tempo pensai a unoopera in diverse parti che corrispondessero
a tali ritratti e scelsi gli Iberi in quanto i piu` antichi: un arcaismo ingenuo. La retta via ha pero` prevalso e ho deciso che loopera sarebbe stata cio` che doveva essere: un pezzo per violino
solo, dedicato con rispetto allo strumento illustre e al suo
interprete esimio. Senza dubbio qualcosa e` rimasto delloidea
primigenia: nonostante la colata unica, vi sono evidenti sezioni contrastanti che eludono un lavoro tematico. Questo non
significa certo il caos, ma il filo conduttore, come in quasi
tutta la mia musica, si trova nel microelemento: forma doattacco, ricorrenza di intervalli, polarizzazione di altezze fino a
tipologie di durata. Loopera e` stata scritta pensando alle mirabili capacita` del dedicatario, ma non si tratta affatto douna
mera invenzione pirotecnica: il virtuosismo e` al servizio della
musica e della sua capacita` espressiva, nella quale, per fortuna, tutto rientra. Per violino e` stato ultimato il 26 agosto 2010
nella nostra fruttuosa casa di San Sebastian, nei Paesi Baschi.
L u is d e P ab l o
A ld o C le me n t i
B E RC E U S E p e r c l a r i n e t t o b a s s o , v i o l a e v i o l o n c e l l o
a d l i bi t u m e p i a n o f o r t e p r e p a r a t o
Ho composto questopera nel 1979 per il clarinettista basso olandese Harry Sparnaay. La prima idea era quella di scrivere un
pezzo per un solista senza alcuna inclinazione verso un vuoto
virtuosismo. Sparnaay e il suo strumento hanno ispirato lidea
motivica di base di questo lavoro. Le forme a specchio hanno
prodotto un canone a 8 voci. Quattro linee melodiche sono riservate al clarinetto basso, altre quattro al pianoforte preparato. Le
voci del clarinetto basso sono eseguite in polifonia e con effetti
deco anche dalla viola e dal violoncello. Nonostante questi
intenti iniziali, il pezzo e` diventato tuttavia altamente virtuosistico, ma anche delicato e ricco, da qui il titolo.
A ld o C le me n t i
M a t t h ia s P in t sc h e r
O N A C L EA R D A Y p e r p i a n o f o r t e
Questo pezzo e` basato su un lavoro minimalista della grande
artista americana Agnes Martin, morta nel dicembre 2004 alloeta`
di 92 anni: lOn a Clear Daym, una raccolta di 30 stampe eseguite
nel 1971, anno della mia nascita. Le stampe sono composte semplicemente da delicate linee orizzontali e verticali di colore grigio
chiaro, su tela giapponese. Sono profondamente toccato dalla
purezza e dallo stato mentale llimpido/clearm di questa serie di
immagini. La composizione e` la mia riflessione sulloopera, mira
alla stessa fragilita` e si mantiene in uno stato doanimo dolcemente oscillante. Tutte le alterazioni e gli sviluppi sono basati su
unounica nota, il mi bemolle, che acusticamente puo` essere considerato come una linea orizzontale, estesa con discrezione in un
asse armonico. Questo pezzo venne eseguito in prima assoluta
da Mitsuko Uchida il 28 febbraio 2004, presso la Alte Oper di
Francoforte.
M at t h i a s P in t s c h e r
A le ss a n d r o S o lb i a t i
P E R A L D O p e r f l a u t o , c l ar i n e t t o , v io li n o , v i o l o n c e l lo
e p i an o f o r t e
Scritto su richiesta di Riccardo Cerocchi e del Campus
Internazionale di Musica, Per Aldo e` un breve brano composto in
breve tempo, sullonda dellemozione per la scomparsa di un caro
amico quale Aldo Clementi. Quasi certamente, costituira` il movimento centrale di un piu` ampio lavoro in tre tempi, da affidare al
Divertimento Ensemble. Ho pensato di far giocare insieme tre
elementi, tre attitudini musicali e personali di Aldo: sopra alliniziale, denso tessuto armonico costituito da bicordi di flauto e
clarinetto riverberati dagli archi ovattati dalla sordina, appare un
carillon acuto di pianoforte, quasi un ipnotico ed innocente polo
dattrazione. Unoscura polifonia canonica, anziche´ rimanere statica e disperdersi come le polifonie di Aldo, parte dalla regione
piu` grave e via via sale unendosi al carillon in un danzante saluto
finale.
A l e s s an d r o S ol b ia t i
A n t o n i o Co v e l l o
FL U C H T p e r f l au t o , c la r in e t t o , v i o l i n o , v io l o n c e ll o
e p i an o f o r t e
Flucht e` la messa in scena di piu` stati psicologici appartenenti ad
un unico immaginario personaggio. Ognuno di essi costituisce
una zona formale tre in totale, alle quali si aggiunge un finale
che non porta a soluzione il percorso del protagonista, ma semmai ne descrive il decadimento.
La prima parte e` caratterizzata da un clima di soffocamento e
lassenza di vocem. Gli strumenti sono concentrati in un cluster di
quattro note delloottava centrale del pianoforte preparato, il
flauto suona con loimboccatura interna, gli archi con la sordina
pesante e un uso atipico del vibrato. Attraverso un levare di pianoforte e di clarinetto basso si accede alla seconda zona, dove
unooscillazione limbambolatam di un intervallo di tritono e` looggetto principale e caratterizzante. Sempre rimanendo nelloambito del pianissimo il tessuto si fa sempre piu` inquieto fino ad
esplodere: inizia quindi la terza zona che vede il pianoforte quasi
come strumento concertante. La scrittura pianistica e` nevrotica
e febbrile, gli altri strumenti inizialmente hanno una funzione
riverberante ma poco a poco si lcoalizzanom impedendo di trovare una via di uscita. Nel finale, su un sottofondo fatto da rintocchi del pianoforte un accordo nel registro grave e le note preparate e da glissandi lenti degli archi nel registro acuto, ottavino
e poi anche flauto in sol e clarinetto si fondono in un unico
strumento. Suonano una breve sequenza, la quale si ripete lperdendom note e scendendo nel registro sino al ritorno, in unoaltra
ottava e con altri timbri, dellooscillazione di tritono della seconda
zona.
A n t o n i o C o v e l lo
M a r i n a L e o n a rd i
Q U A D R O p e r f l a u t o / f l a u t o i n s o l , c l a r i n e t t o , v i o l i no ,
v i ol o n c e l l o e p ia n of o r t e
Immagini, una dentro loaltra. Unoattesa su una frequenza generatrice - articolata, timbrata, ampliata, annullata - che riappare,
esplodendo, nella sezione centrale fatta di contrasti, di raffiche e
folate, dove le verticalita` si diacronizzano per alimentare un crescendo che convergera` in un lcantom riverberato del violoncello,
tra ombre e risonanze.
M a ri n a L e o n a r d i
N ic ol as Tz or t z i s
MN E´
E´S
S I Q U E p e r f la u t o , c l ar i n e t t o , v io l in o , v i o l o n c e l l o
e p i a n of o r t e
Scritta fra marzo e maggio 2008, loopera e` ispirata dalla nozione
della memoria a breve termine e cerca di applicare in musica
alcune delle sue caratteristiche. Un gran numero di brevi oggetti
musicali si collega rapidamente senza avere il momento di stabilizzarsi completamente. Questi oggetti ritornano sempre, cambiati ogni volta, come memorie distorte ed incerte.
N ic ol as T z or t z is
*Prima esecuzione assoluta
1 luglio
VENE RDI` ore 2 1.0 0
Sermoneta, Castello Caetani
FRANCESCO DoORAZIO violino
DIVERTIMENTO ENSEMBLE
LORENZO MISSAGLIA flauto
MAURIZIO LONGONI clarinetto
LORENZO GORLI violino
MARTINA RUDIC violoncello
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
SANDRO GORLI direttore
LUIS DE PABLO 1930
* Pe r
vi o l in o per violino solo 2010
ALDO CLEMENTI 1925 - 2011
18/20o
Be rc eu se per clarinetto basso, viola e violoncello
ad libitum e pianoforte preparato 1979
7o
On a C le a r D ay per pianoforte 2004
8o
MATTHIAS PINTSCHER 1971
ALESSANDRO SOLBIATI 1956
* Pe r
Al do per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte 2011
ANTONIO COVELLO 1985
* F lu c h t
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte 2011
MARINA LEONARDI 1970
* Qua dr o
5o
8o
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte 2011
6o
Mne´
e´ssi que per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte 2008
8o
NICOLAS TZORTZIS 1978
Sa n dro G or l i ha studiato composizione con Franco Donatoni frequentando contemporaneamente la facolta` di Architettura di Milano e diplomandosi in pianoforte. Ha svolto attivita` di ricerca
presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano e ha seguito i corsi di direzione dorchestra di
Hans Swarowsky a Vienna. Nel 1977 ha fondato il Divertimento Ensemble, che ancor oggi dirige,
svolgendo unintensa attivita` concertistica per la diffusione della musica contemporanea. Dal
1990 al 1998 e` stato direttore principale dellEnsemble Elision di Melbourne. Con le due formazioni ha realizzato negli ultimi anni di attivita` sedici CD. Ha realizzato con lOrchestra Sinfonica
Siciliana la prima esecuzione italiana della Low Symphony di Philip Glass e, alla guida
dellOrchestra Sinfonica di Milano G. Verdi, ha recentemente inciso due CD interamente dedicati a
Bruno Maderna. Fra le sue composizioni, regolarmente eseguite nelle piu` importanti manifestazioni italiane e straniere, ricordiamo: Me-Ti, per orchestra, richiesta allautore da Bruno Maderna
per lorchestra RAI di Milano premio SIMC 75, Chimera la luce, per sestetto vocale, pianoforte,
coro e orchestra, che ha avuto la sua prima esecuzione al Festival di Royan del 76 sotto la direzione di Giuseppe Sinopoli, On a Delphic Reed, per oboe e 17 esecutori premio SIMC 80, Il bambino
perduto, per orchestra, Quartetto, per archi, Le due Sorgenti, per orchestra da camera, Super flumina, per oboe, viola e orchestra, scritta per il Festival di Babilonia del 1987 premio Citta` di
Trieste del 89 e Requiem, per coro misto a cappella, scritto per La Chapelle Royale diretta da
Philippe Herrewege CD Harmonia Mundi. Ha vinto, nel 1985, il Premio Europa per il teatro
musicale con lopera Solo e la sua seconda opera, Le mal de lune, e` andata in scena nel marzo
1994 a Colmar e a Strasburgo. Insegna composizione presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.
Fondato nel 1977 da alcuni solisti di fama internazionale e da alcune fra le prime parti delle due
piu` importanti orchestre milanesi, sotto la direzione di Sandro Gorli, il D ive r tim en t o En s em bl e si
e` rapidamente affermato in Italia e allestero realizzando fino ad oggi piu` di 1000 concerti e 10
CD. Nel 1978, secondo anno di attivita`, e` entrato nei prestigiosi cartelloni della Societa` del
Quartetto di Milano e del Festival milanese Musica nel Nostro Tempo. Oltre ottanta compositori
hanno dedicato nuove composizioni allensemble: questi e numerosi altri hanno contribuito a
creare per il complesso un repertorio cameristico fra i piu` rappresentativi della nuova musica, non
solo italiana. Nel 1981 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano con lopera Il Sosia di Flavio
Testi e con un concerto monografico dedicato ad Aldo Clementi. Eo tornato nel cartellone del
Teatro alla Scala nel 1996, 1997 e nel 1998 con un concerto dedicato a Frank Zappa. Presente nei
maggiori festival di musica contemporanea in Europa, e` stato invitato dalla Biennale di Venezia 11
volte tra il 1979 e il 2008. Ha effettuato concerti in Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera,
Germania, Austria, Belgio, Olanda, Inghilterra,
Jugoslavia, Polonia, Messico, Stati Uniti,
Argentina, Giappone e Russia, oltre che nelle piu`
importanti citta` italiane. Fra le sue incisioni: lopera Solo di Sandro Gorli Ricordi; tre CD dedicati a Bruno Maderna; unantologia di giovani
compositori italiani Fonit Cetra; tre CD monografici dedicati a Giulio Castagnoli, Alessandro
Solbiati e Franco Donatoni Stradivarius. Sono
in preparazione due CD dedicati a Stefano
Gervasoni e Matteo Franceschini. Nel 2010 ha
ricevuto una menzione al GrandesignEtico
International Award per la sua attivita` in favore
dei giovani musicisti.
F r an ce sc o D oOr a zi o, nato a Bari, si e` diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa, Cristiano Rossi e poi con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum
di Salisburgo e Yair Kless presso lAccademia Rubin di Tel Aviv. Il suo vasto repertorio spazia dalla
musica antica eseguita con strumenti originali e` il violinista delloEnsemble LoAstre´e di Torino alla
musica classica, romantica e contemporanea. Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori
per violino e orchestra: Ivan Fedele, Michele dallOngaro, Michael Nyman, Lorenzo Ferrero,
Gilberto Bosco, Flavio Emilio Scogna, Marco Betta, Fabian Panisello, Nicola Campogrande,
Raffaele Bellafronte. Luis de Pablo gli ha dedicato il suo ultimo brano solistico Per violino. Di
particolare rilievo e` stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio. Nelloottobre 2007 ha
inaugurato la 51a Biennale Musica di Venezia con le prime assolute del Secondo Concerto per violino e orchestra e della Suite lThe Libertinem per soprano, violino e orchestra di Michael Nyman con
loOrchestra delloAccademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e
Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca,
Stradivarius e Amadeus. E stato ospite di prestigiose istituzioni musicali quali lAccademia
Nazionale di Santa Cecilia, New York University, Cadogan Hall a Londra, Cambridge Society for
Early Music di Boston, Centre de Musique Baroque de Versailles, British Columbia University di
Vancouver, Compagnia per la Musica in Roma September Concert 2008, South Bank Centre di
Londra, Frick Collection di New York e i Festivals Cervantino in Messico, Breckenridge in
Colorado, MiTo Settembre Musica, Lufthansa Festival of Baroque Music in London, Ravello,
Istanbul, Montpellier, Ravenna, Urbino, Postdam, Salzburg, Strasbourg, Stresa e Tanglewood. Lo
scorso 17 marzo a Washington ha preso parte al concerto che ha aperto le celebrazioni negli USA
dei 150 anni delloUnita` doItalia suonando con loOrchestra della Fondazione Petruzzelli diretta da
Lorin Maazel. Ha tenuto concerti con la OFUNAM e con lOrchestra Filarmonica di Citta` del
Messico, lOrchestra Sinfonica Nazionale dIˆle de France, loOrchestra Sinfonica Nazionale della
RAI, la NRO di Denver, la Filarmonica di Timisoara, la Saarlandischer Rundfunk, loOrchestra
Filarmonica di Shangai, loOrchestra Filarmonica di Nagoya, loOrchestra Filarmonica di Torino,
loOrchestra Sinfonica Siciliana, lOrchestra da Camera Reina Sofia di Madrid, loAcademia Montis
Regalis, lAccademia Bizantina, la Manitoba Chamber Orchestra, i Solisti Aquilani, nonche´ le
orchestre ICO di Bari, Lecce, LoAquila, Lazio, diretto tra gli altri, da Boris Brott, Aaron Jay Kernis,
Michael Nyman, Zuohuang Chen, Daniel Kawka, Hansjorg Schellenberger, Luciano Berio e Arturo
Tamayo. Francesco DOrazio e` stato recentemente insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica
Musicale Italiana quale Miglior Solista del 2009, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985. Suona un violino di Giuseppe Guarneri
lComte de Cabriacm del 1711.
M a r i a G r a z i a B e l l o c c h i o ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G. Verdi di Milano con Antonio Beltrami e
Chiaralberta Pastorelli, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione donore, e ha proseguito gli studi alla
Hochschule di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco Gei. Nelle sue prime apparizioni in pubblico ha eseguito il Concerto
di Scriabin con lOrchestra della RAI di Milano e il Primo Concerto di Beethoven con lOrchestra del Conservatorio di Milano e
lOrchestra Sinfonica Siciliana, e Les Noces di Strawinsky al Teatro Comunale di Bologna. Suona regolarmente per le maggiori
istituzioni concertistiche italiane e straniere. Il suo repertorio spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei. Collabora
stabilmente con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli regolarmente presente nei maggiori festival italiani ed europei. Ha inciso CD per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli, Franco
Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni. Insegna pianoforte presso lIstituto Superiore di Studi Musicali G.
Donizetti di Bergamo e tiene regolarmente corsi di perfezionamento pianistico dedicati al repertorio classico e contemporaneo.
M ar c o M o mi - T R E NU D I
Tre Nudi e` una piccola raccolta di tre brani per pianoforte solo.
Sono stati scritti nel 2006 e ad oggi li riconosco essere la base
del mio pensiero pianistico. Ogni brano e` inteso come una sorta
di prosciugamento di lavori con organico maggiore: le icone private delle lamine doro e dargento di cui sono vestite, nude. E
nudo e solo e` il mio pianoforte nellimmaginarsi le sue cadenze.
Non eroico ma nervosamente ironico, plastico, mosso dalla
ricerca di una dimensione dintima autenticita` piuttosto che da
unesigenza desplorazione del possibile. Le preparazioni e i
modes de jeum non sono altro che segni della sua storia, ricordi
di lingue parlate, ecolalie differite.
Mar co Momi
A l d o C l e m e n t i - L O U RE
Loure e` costituito da tre brevi movimenti, caratterizzati dal
ritmo ternario delloomonima danza, e basati sul medesimo
materiale tematico. Questo, come di consueto, e` molto limitato,
con precise connotazioni armoniche, e subisce sovrapposizioni
sempre diverse, dando origine ad un contrappunto a quattro
parti, in cui ogni voce ha una diversa tonalita`. I tre movimenti
presentano diversi andamenti: Mosso il primo, Moderato il
secondo, Lento il terzo: il contrappunto viene quindi proposto in modo sempre piu` chiaro e loascoltatore ha modo di percepire gradualmente le affascinanti sovrapposizioni intervallari e
la varieta` delloarticolazione, come osservando la partitura sotto
una lente doingrandimento di volta in volta piu` potente.
R oberto Pross eda
G yo¨
o¨rr g y K u r ta g - J A´
A´T
T E´
E´K
K OK
Nonostante loimmediata relazione che si potrebbe istintivamente ricercare in Mikrokosmos di Barto´k, Ja´te´kok non e` un metodo per lo studio del pianoforte concepito per i giovani allievi,
bensi` unoopera - secondo le parole del compositore contemporaneo ungherese - lsuggerita dal bambino che si dimentica di se
stesso mentre suona; quel bambino per il quale lo strumento e`
ancora un giocom. Si tratta infatti di unoopera che prende le
mosse dalloosservazione delle esperienze infantili intorno alla
musica e che cerca di esorcizzare tali esperienze attraverso il
recupero della memoria dei traumi di chi si accosta alla musica
ancora in giovane eta`. La memorizzazione delle scale, il conteggio dei ritmi, loapproccio ritardato con il suono... Tutti questi
momenti vengono superati dallouso quasi liberatorio della
tastiera ad esempio attraverso loutilizzo dei cluster, al fine di
coinvolgere immediatamente loesperienza sonora. Viene cosi` a
crearsi un mosaico musicale costituito da decine di tessere eterogenee accostate una alloaltra quasi senza soluzione di continuita`, un cospicuo numero di brevi composizioni, raccolte in
otto volumi, dal 1972 al 1993.
M i c he l e C o r a l l i
Ste fan o G er va so n i - PR E´
E´S
S
Pre´s e` un ciclo di dodici pezzi, divisi in quattro gruppi di tre,
attualmente in corso di composizione. Le loro caratteristiche
principali sono la brevita` e semplicita` piu` o meno apparente, il
che li fa appartenere alla categoria dei pezzi per bambini nella
duplice e ambigua accezione di essere eseguibili da pianisti non
adulti o di ispirarsi al mondo dellinfanzia. Dodici piccoli pre´ludes, cosi` piccoli da doversi chiamare Pre´s, cioe` lpratim in francese. Da li` il tema soggiacente al ciclo, declinato in quattro modalita` diverse, di tre in tre pezzi: loapparente spensieratezza di un
prato dove giocano bambini e la premonizione di qualcosa di
oscuro che dovra` succedere e che lo sguardo innocente di un
bimbo e` in grado di avvertire anticipatamente, con tutto il
senso di minaccia che ladulto non sa o non vuole cogliere.
Stefano Gervas oni
Pa sc al Du s a pin - STUDIO N. 5
Venti anni di carriera sono stati necessari a Pascal Dusapin per
decidersi a scrivere una partitura per pianoforte. Non che gli
mancasse familiarita` con lo strumento; lo suonava infatti da
lungo tempo, in privato, praticando il jazz e altre forme di
improvvisazione. Ma come molti compositori hanno potuto
sperimentare, il pianoforte porta con se´ un pesante bagaglio
storico, per non dire delloabbondanza di interpretazioni lmusicalim degli esecutori. La scala temperata e la serie degli armonici
costringono a unoattenzione alle implicazioni armoniche e tonali
maggiore che scrivendo per altri strumenti. Gli Studi superano
queste difficolta` con grande abilita`; assolutamente idiomatici
nellouso delloarmonia, della sonorita` e delloarticolazione, essi prevengono tuttavia ogni assimilazione troppo facile a modelli esistenti. 6…7 Dusapin ha dichiarato di considerare questi pezzi piu`
che degli studi di virtuosismo nel senso tradizionale del termine,
degli lautentici studi di composizione racchiusi uno nelloaltro
come delle bamboline russe matriochkam. 6…7 La scrittura pianistica riprende certi aspetti delle prime opere di Dusapin, ma
sviluppandoli in una dimensione piu` originale. Le figure musicali, ispide, e non levigate e fra loro omogenee, presentano dei
violenti contrasti dinamici e di articolazione, anche nei passaggi
lenti. La tessitura volutamente limitata, conferisce un grado
ulteriore di tristezza a una musica di llamentazionem, che si
ritrova in numerosi pezzi. Vi si riflette anche lointeresse di
Dusapin per le musiche popolari francesi, greche e del mondo
arabo piu` esplicitamente nella melodia dal carattere popolare
del secondo studio. La sua curiosita` per la scrittura pianistica
derivata dal jazz si ritrova nellouso di unoarticolazione nella
quale loultima nota di una frase e` leggermente separata e accentata. La musica ha sempre un carattere di improvvisazione e le
strutture piu` complesse sembrano nascere spontaneamente da
motivi semplici, presentati alloinizio dei pezzi. I primi quattro
studi costituiscono una evidente unita` e sono spesso stati presentati insieme. Il ciclo avrebbe potuto concludersi cosi`. Ma con
il pezzo piu` strano di tutti, il quinto, entriamo in un altro
mondo che contrasta violentemente con quello precedente. Le
melodie, i gesti e le armonie, benche´ legati agli studi precedenti,
generano una struttura luminosa e in espansione; la raccomandazione espressa di utilizzare il meno possibile il pedale porta
invece a una musica rarefatta, arida, disperata, apparentemente
incapace di andare oltre looscillazione tra il si e il la bemolle.
Ia n Pa ce
S a n d r o G or l i - C A R I LL O N
Carillon e` dedicato alla memoria di Aldo Clementi. A lui e alla
sua musica mi hanno sempre legato simpatia e affinita`. Il suono
del carillon e` sempre stato molto caro ad Aldo e torna evocato
in molte sue composizioni. Tempo fa mi e` capitato di soffermarmi a ripensare a lui, ai nostri incontri e questo pezzo e` scaturito
dallimmagine nata da quel ricordo.
S a n dr o G o r l i
*Prima esecuzione assoluta
2 luglio
S A BA T O o r e 1 2.3 0
Sermoneta, Castello Caetani
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
MARCO MOMI 1978
T re N udi 2006
6o
Lo u re 1998
4o
ALDO CLEMENTI 1925 - 2011
GYO¨RGY KURTAG 1926
a´tt e´
e´k
ko k: Fancifully, Les Adieux in Jana´cek Manier,
da J a´
Pen Drawing, Valediction to Erzse´bet Schaa´r,
Antifona fiszben, Doina
7o
STEFANO GERVASONI 1962
e´ss : Pre´ ludique, Pre´ lubrique 2008-2010
da P r e´
PASCAL DUSAPIN 1955
St udi o n . 5 2000
SANDRO GORLI 1948
* C a ri l lo n 2011
5o
5o
5o
R o b e r t o P r o s s e d a ha recentemente guadagnato una notorieta` internazionale in seguito alle
quattro incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn, unanimemente elogiate
dalle piu` autorevoli riviste specializzate American Record Guide, Fanfare, Diapason, Fono
Forum, Amadeus. Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala, la Gewandhaus
Orchester di Lipsia, la Mozarteum Orchester di Salisburgo, loOrchestra Santa Cecilia di Roma, i
Berliner Symphoniker, la New Japan Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles
Philharmonic. In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala, lOrchestra Verdi e Serate
Musicali di Milano, lAccademia Filarmonica Romana, il Teatro la Fenice di Venezia, il Maggio
Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze, loUnione Musicale di Torino, il Teatro
Comunale di Bologna, il Festival Pontino, il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia, la Biennale di
Venezia. Nato a Latina nel 1975, ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e
Sergio Cafaro. Alla sua formazione hanno contribuito Dmitri Bashkirov, Leon Fleisher, Alexander
Lonquich, William Nabore´, Boris Petrushansky, Franco Scala, Charles Rosen, Karl Ulrich Schnabel,
Fou Tsong, docenti con cui ha studiato presso lAccademia Pianistica di Imola, lInternational
Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta. Si e` affermato in vari concorsi internazionali Micheli
di Milano, Casagrande di Terni, Schubert di Dortmund, Mozart di Salisburgo. Oltre a
Mendelssohn, ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e, per la Decca, un
album chopiniano di grande successo. Recentemente si e` esibito in recital al Teatro alla Scala,
alloAccademia di Santa Cecilia, al Rossini Opera Festival, e in concerti come solista con la London
Philharmonic, la Calgary Philharmonic e la Gewandhaus Orchester di Lipsia. Con questoultima,
diretta di Riccardo Chailly, ha inciso il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn per la Decca.
Roffredo Caetani
Franz Liszt e` spesso ricordato come il piu` grande pianista di
tutti i tempi e loinventore del recital pianistico. Ma la sua
importanza storica va ben oltre: Liszt e` stato uno dei piu` grandi e imprescindibili innovatori nella storia della musica occidentale, non solo per gli enormi progressi che ha fatto compiere alla tecnica pianistica k e, di pari passo, alla costruzione
del pianoforte k, ma soprattutto per la sua concezione estetica e formale, spesso di sconvolgente modernita`. Sono infatti
molteplici le influenze che egli ha esercitato su vari compositori del Novecento: questo programma, a chiusura del convegno lLiszt, Caetani e la musica dooggim, intende dunque evidenziare il forte legame che unisce alcuni aspetti della poetica
di Franz Liszt ad alcuni musicisti a lui posteriori, con particolare riferimento a Roffredo Caetani, di cui questoanno si celebra
il 50o anniversario della morte. Proprio Caetani e` stato, in
Italia, un importante anello di congiunzione per tramandare la
lezione impartita da Liszt alla generazione di compositori successiva. Ad essa apparteneva anche Goffredo Petrassi, che
nella sua Toccata dimostra un esplicito debito verso la tecnica
pianistica e le suggestioni arcaicizzanti di certa musica di
Liszt. Nella seconda parte del programma sono presentati
alcuni Studi di Ligeti, Clementi e Fedele. Essi, ben lungi dalloessere Studi in senso puramente tecnico-didattico, indagano
alcune potenzialita` nascoste del linguaggio pianistico, secondo la concezione dello lStudiumm che trascende loaspetto puramente virtuosistico-atletico: un approccio, dunque, comune a
quello degli Studi Trascendentali di Liszt. Michele dalloOngaro
in Autodafe` esalta, invece, loaspetto gestuale e istrionico della
performance pianistica. E` noto che Liszt, grande uomo di palcoscenico, aveva una gestualita` estremizzata e teatrale, che
usava ad arte per conquistare e stregare il suo pubblico. Egli
fu probabilmente il primo a sviluppare con la sua peculiare
scrittura pianistica un linguaggio corporeo sistematico, finalizzato alloespressione poetica e al coinvolgimento emozionale
del pubblico. Le raffiche di ottave, le lunghe pause, i salti vertiginosi assumono quindi una valenza semantica che va oltre il
dato puramente auditivo o strutturale. Cio` sara` evidente
anche nella grande Fantasia quasi Sonata apre`s une lecture de
Dante, che conclude il concerto dimostrando ancora una volta
la completezza e la visionarieta` della poetica lisztiana.
R o b e r t o P r o ss e d a
2 luglio
S A BA T O o re 2 1 .0 0
Sermoneta, Castello Caetani
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
FRANZ LISZT 1811 - 1886
Il P en se ro s o
4o
Ba l l at a o p . 9 i n F a d ie s i s m i n o r e
6o
ROFFREDO CAETANI 1871 - 1961
V a r i a z i o n i o p . 7 s u u n P r e lu d i o d i C h o p i n
GOFFREDO PETRASSI 1904 - 2003
14o
T oc ca t a 1933
7o
L e g g e n d a d i S . F r a n c e s c o d i P a ol a
c h e c a m m i n a s u l l e ac q u e
9o
FRANZ LISZT
FRANZ LISZT
Le g g e n d a d i S . F r a n c e s c o d o As s i s i
c h e p r e d i c a a g li u c c e l l i
11o
E´tt ude n . 5 lAr c- e n- ci el m 1985
E´
4o
St udi o 2 su ll a mo n o to n ia 2004
5o
2 E´
E´tt ude s B o re´
e´a
a l es : n. 1, n. 3 1990
5o
Au to d af e` 1992
7o
GYO¨RGY LIGETI 1923 - 2006
ALDO CLEMENTI 1925 - 2011
IVAN FEDELE 1953
MICHELE DALLoONGARO 1957
FRANZ LISZT
Fantasia quasi Sonata lapre`
e`ss une lecture de Dantem 15o
Franz Liszt
gItalia! Italia! 6...7 Si`, sempre luomo ispirato, filosofo, artista o poeta, si sentira` tormentato da un male segreto,
da unaspirazione ardente verso di te. Il male dItalia sara` sempre il male delle anime belle;
tutte torneranno a dire con il misterioso fanciullo di Goethe: Dahin! Dahin!, Laggiu`, laggiu`!h
Fr a n z Li s z t
da Lettres dun bachelier e`s musique, pubblicata sulla Gazette musicale de Paris il 12 febbraio 1837
Franz Liszt 1811-1886 e` stato il compositore che piu` ha valorizzato il patrimonio letterario ed artistico italiano attraverso la
sua musica. Tra il 1837 e il 1839 Liszt viaggio` in Italia per circa due anni, soggiornando presso il Lago di Como, a Milano, Firenze,
Lucca, Pisa e Roma. Si lascio` affascinare e permeare dalle bellezze delloarte e dei paesaggi italiani e lesse avidamente molti capolavori della nostra letteratura. Infine visse quasi stabilmente a Roma a partire dal 1861 fino alla fine della sua vita. Era arrivato
nella Citta` Eterna per contrarre il matrimonio con la principessa Carolyne von Sayn Wittgenstein, che peraltro non riusci` a sposare a causa di problemi burocratici legati al precedente matrimonio di lei. Nel 1865 prese gli ordini minori e il suo legame con
loItalia e con la religione cattolica divenne un elemento portante della sua vita. Durante il suo soggiorno a Roma ebbe modo di
frequentare la famiglia Caetani, diventando amico di Michelangelo Caetani e seguendo i primi passi di Roffredo Caetani nel suo
percorso di studio musicale.
Le musiche di Liszt presenti in questo programma sono tutte ispirate alloItalia e concepite durante i suoi soggiorni italiani. Il
Penseroso e la Fantasia quasi sonata apre`s une lecture de Dante sono tratti da Anne´es de Pe`lerinage, Italie, una raccolta di brani
pubblicati nel 1858 ma inizialmente concepiti da Liszt durante il primo soggiorno italiano, tra il 1837 e il 1839. Si tratta di una
sorta di diario di viaggio in cui loestrema padronanza del linguaggio strumentale si coniuga con unoacuta capacita` di penetrazione della cultura e delle caratteristiche delle fonti ispiratrici. Accade cosi` che Liszt riesca a farci apprezzare ancor piu` loarte di
Raffaello, Michelangelo, Dante e di Petrarca, trasponendola in musica con grande sensibilita` e rispetto. I l P en s er o s o e` un
modernissimo brano basato su un tema ossessivo: e` incentrato sulla nota mi, ripetuta con continui cambi di armonia. Si ispira
alla tomba di Lorenzo deo Medici, scolpita da Michelangelo presso le Cappelle Medicee a Firenze. Liszt ha anche posto in partitura come motto un Sonetto dello stesso Michelangelo, che rende bene loatmosfera cupa e angosciante del brano:
Grato moe` il sonno, e piu` loesser di sasso.
Mentre che il danno e la vergogna dura.
Non veder, non sentir moe` gran ventura
Pero` non mi destar, deho-parla basso!
Il tono plumbeo del testo trova unoadeguata corrispondenza nelloossessiva ripetizione di vuote ottave con ritmo puntato, che di
volta in volta rivestono armonie diverse, latrici di scuri presagi.
Roffredo Caetani 1871 - 1961 e` uno dei piu` interessanti compositori italiani vissuti a cavallo del 1900, anche se la sua notorieta`
non e` ancora adeguata alloelevata statura artistica della sua musica. Loorigine aristocratica gli consenti` di avere contatti fin da
bambino con eminenti personalita` della cultura del tempo. Figlioccio di Liszt e allievo di Sgambati, Caetani ebbe modo di conoscere le piu` attuali tendenze musicali della sua epoca, facendole proprie e filtrandole con la sua personale sensibilita`. Egli dedico`
al pianoforte una parte cospicua della sua pur non estesa produzione compositiva. Tratti salienti della sua cifra stilistica sono la
concezione fatalistica della narrazione musicale, la predilezione di atmosfere cupe e di sonorita` sfumate: un gusto forse ereditato proprio dalle musiche del tardo Liszt. Louso sistematico di una rigorosa polifonia e la costante ricerca di armonie molto ardite
e dissonanti testimoniano una solida formazione compositiva e unoampia apertura alle piu` moderne correnti culturali europee.
La Ba ll a ta in fa di es i s mi no re o p. 9 1899 e` forse il piu` moderno e ispirato tra i brani pianistici di Roffredo Caetani, in virtu`
degli arditi cromatismi e delloossessiva insistenza sul pedale di tonica di fa diesis minore. Il tono narrativo mutuato da antiche
leggende medievali, presente anche nelle Ballate di Chopin e di Brahms, assume qui un carattere fatalistico. Questo e` accentuato dalla costante, imperterrita scansione ritmica in tempo ternario che, senza alcuna soluzione di continuita`, innerva tutto loarco formale del brano, rafforzandone la coesione e la tensione drammatica. Roffredo fu un profondo e appassionato conoscitore
delle opere di Wagner: nella Ballata si possono infatti scorgere numerose suggestioni wagneriane, qui efficacemente trasposte
nella scrittura pianistica. La predilezione per il registro grave del pianoforte determina un clima di stregata cupezza. Ne deriva
un senso di inquieto pessimismo, non piu` ancorato ad esperienze concrete, bensi` sublimato ad un superiore livello di astrazione.
Le Douz e V a r ia ti ons s ur un Pr e´e´llude de C hopi n o p. 7 1898 sono basate sul celebre Preludio di Chopin op. 28 n. 20 in do
minore. Questo viene dapprima presentato nella sua versione originale, ma senza la ripetizione della seconda parte. In ciascuna
variazione esso subisce sempre maggiori rielaborazioni fino a perdere del tutto i connotati melodici e armonici originari.
Caetani attua dunque un processo di graduale appropriazione dei contenuti emotivi del tema chopiniano, scorporandoli e sviluppandoli in maniera estrema e radicale, specialmente nelle variazioni finali. La scrittura sfrutta le conquiste della tecnica pianistica di Liszt con unoadeguata valorizzazione delle potenzialita` dinamiche e coloristiche del pianoforte. Non mancano riferimenti al pianismo di Schumann Variazioni III e IV, di Chopin la Variazione VI ricorda moltissimo il Notturno op. 48 n. 1 e di
Mendelssohn la Variazione XII cita quasi esplicitamente un passaggio ad accordi alternati delle Variations Serieuses. Il pregio
maggiore di questa rara composizione sta tuttavia nella profondita` dei contenuti emozionali, che, prendendo spunto dalla poesia del preludio chopiniano, ne sviluppano la varieta` degli stati doanimo con risultati di altissima levatura artistica, soprattutto
nei momenti piu` intimi e in particolare nelle Variazioni VI, VIII e X.
Goffredo Petrassi ha raccolto la lezione lisztiana sotto diversi aspetti, e il suo linguaggio pianistico mostra numerosi punti di
contatto con quello di Caetani, per loattenzione alla costruzione polifonica e per il gusto timbrico che tende a preferire sonorita`
gravi e solenni. Nella T o c c a t a 1933 Petrassi riesce a sintetizzare in maniera originale il genere della toccata barocca di
Frescobaldi, basata su figurazioni virtuosistico-improvvisative e sul contrappunto, con la toccata novecentesca, caratterizzata
da una forte propulsione ritmica. Dopo un inizio fugato, il pezzo presenta un progressivo ispessimento della scrittura, con grandi crescendo che sfociano in sonorita` maestose, tipiche dei ripieni organistici. Segue una seconda parte piu` percussiva e motoria, ricca di vivacita` ritmica, che conduce alla coda: una ripresa del fugato iniziale, in unatmosfera ancor piu` intima e contemplativa.
Liszt compose le Deux Le´gendes a Roma tra il 1861 e il 1863, prendendo spunto da due episodi della vita di due grandi Santi italiani: San Francesco doAssisi e San Francesco di Paola. Nelloedizione originale Liszt riporta i testi su cui si e` basato, tratti rispettivamente dai Fioretti di San Francesco doAssisi e dalla Vita di San Francesco di Paola descritta da Giuseppe Miscimarra. Si tratta
quindi ancora di un omaggio alloItalia, questa volta focalizzato sulloaspetto mistico e spirituale della nostra tradizione cristiana.
La Le gg e nda di San Fr a nces co di P ao l a c he ca mm ina s ull e ac que racconta il miracolo del Santo che attraverso` lo stretto di
Messina a piedi, approdando indenne in Sicilia nonostante le condizioni avverse. Liszt rende appieno sia la serena energia spirituale di San Francesco di Paola, sia la sconvolgente forza del mare in tempesta, con sonorita` materiche che sfruttano in particolare le risonanze del registro grave. La L eg g enda di Sa n Fr anc es co doA s si s i c he pr edi ca a g l i ucc el li riflette invece loapproccio
serafico e la fede incrollabile di San Francesco, in un dialogo armonioso e mistico con gli uccelli. Il loro canto e` riprodotto al pianoforte con figurazioni nel registro sovracuto, che lasciano presagire le conquiste timbriche di Ravel e Messiaen. E` suggestivo
ipotizzare che Liszt sia stato ispirato dalloatmosfera incantata di Ninfa, dove egli soggiorno` in quegli anni, per la composizione
di questo brano.
La peculiare ricerca di sonorita` cristalline, circondate da particolari risonanze ottenute con il pedale, accomuna questa
Leggenda allo Stu di o n . 5 di Ligeti, lA r c- en -c ie lm. Qui Ligeti a sua volta esplora le particolari risonanze del registro acuto del
pianoforte, suscitate da particolari successioni armoniche, di grande raffinatezza e poesia. Elementi jazz affiorano di continuo,
immersi in un gioco timbrico di chiara ascendenza impressionista e, indirettamente, lisztiana. Perche` larc-en-cielm? Forse per la
tenera fragilita` della trama contrappuntistica, o per loiridescenza delle sonorita`, o per i colori armonici sempre cangianti e a
volte non detti o dipinti, ma soltanto suggeriti.
Nello St udio 2 s ull a mo noto ni a, del 2004, Aldo Clementi esaspera la ricerca di un incanto timbrico dato da particolari risonanze, spingendosi quasi alla sospensione della percezione di scansione temporale. Cio` avviene attraverso un complesso con-
trappunto a quattro parti, che ripropongono costantemente e in diversi registri un disegno di due sole note, La e Si bemolle,
derivate dal nome di Mario Bortolotto, dedicatario del brano. Il disegno contrappuntistico da` vita ad un complesso groviglio di
linee, che si evolve continuamente, pur sembrando sempre identico a se stesso. La scansione ritmica generale e`, infatti, costantemente basata sulla pulsazione di croma, ma ogni singola voce e` caratterizzata da un profilo metrico diverso, che si ripete con
continui cambiamenti. Loarticolazione cantabile, dolce o staccato e la dinamica mf, mp, p, pp, o ppp sono differenziate per
ogni linea, dimostrando come la percezione della monotonia possa essere paradossalmente alimentata da unoestrema varieta`
degli elementi musicali.
E´ttu des Bo r e´
e´a
a le s indaga a sua volta il parametro timbrico, ma con un notevole rigore formale ed unoestrema
Ivan Fedele nelle E´
precisione nelloelaborazione del materiale sonoro. Fedele spesso utilizza il pedale centrale del pianoforte, che consente di lasciar
vibrare soltanto alcune note dello strumento, anche quando il pianista non ha la possibilita` di tenere abbassati i tasti corrispondenti. Oggetto delle E´tudes Bore´ales e`, dunque, la risonanza, intesa non solo come fenomeno acustico, ma anche come paradigma per loaffermazione delloidentita` di ogni oggetto sonoro. Il primo Studio e` costituito da una serie di accordi basati su pochi,
ripetuti intervalli: settima maggiore, quarta e quinta giusta. Anche la dinamica e le prescrizioni di articolazione sono altrettanto
attente e limitate, cosi` da generare una simmetrica struttura timbrica che e` alla base dello svolgimento formale del brano. Il
terzo Studio potrebbe considerarsi uno studio sulle acciaccature ribattute. Ma il vero protagonista di questa sezione e` lo spazio
armonico in cui queste due note rimbalzano, accuratamente delimitato dalla selezione delle risonanze ottenuta con il pedale
tonale. Le fulminee acciaccature ribattute, che arrivano fino a quattro ripetizioni della stessa nota, gravitano rapidissime, e
imprevedibili come elettroni, attorno ad un nucleo mai evidente, identificabile con il do centrale, che rappresenta loasse di simmetria attorno al quale si snodano i disegni intervallari. La sezione B, per contrasto, e` invece costituita da una tesissima linea di
note lunghe e raddoppiate a distanza di due ottave. Qui lo spazio di risonanza della sezione precedente si concreta in un canto
ben percepibile e luminosissimo, trasformando quelloinquietudine gia` prevista dalloindicazione di andamento lUn poco inquietom in una tensione verso mondi sospesi e ultraterreni.
In A uto daf e` 1992 Michele dalloOngaro dunque sfrutta appieno le potenzialita` evocative e gestuali del linguaggio corporeo
connesso con loesecuzione al pianoforte in modo estremamente efficace e suggestivo. La composizione e` divisa in cinque movimenti, ognuno dei quali estremizza un diverso aspetto espressivo, un diverso tipo di leresia musicalem per cui qualcuno potrebbe essere condannato: attese e sospensioni il primo movimento, languore e sogno il secondo: una ninna nanna su soli tasti
bianchi, schizofrenia e isterismo il terzo, che ricorda un pianista jazz impazzito, rintocchi di campane il quarto, cluster e
aggressivita` sfrenata il quinto. Loautore paragona lointerpretazione di Autodafe` ad un atto divinatorio o alla lettura dei tarocchi, per sottolineare il particolare rapporto che deve crearsi tra il pianista e la partitura. In tal senso questoultima, anche se scritta minuziosamente, puo` essere interpretata come un canovaccio, da cui loesecutore prenda spunto per una propria rielaborazione il piu` possibile creativa ed individuale del messaggio artistico. Liszt sarebbe stato un grandissimo interprete di Autodafe`.
La F a nt a s i a qu a s i So n a t a l a p r e`e`ss u ne l e c tu r e d e D a n te m e` un affresco musicale di vaste dimensioni ispirato alla Divina
Commedia e in particolare alloInferno. Liszt riesce qui a rappresentare il clima cupo e sconvolgente delloInferno, i lamenti dei
dannati, lo sguardo impaurito e sgomento di Dante. Non si tratta, pero`, di musica a programma. In questo caso, infatti, Liszt
non ha dichiarato alcun esplicito riferimento a personaggi o episodi della Divina Commedia. Nella sezione centrale del brano,
tuttavia, pare chiaramente individuabile loepisodio di Paolo e Francesca. Lo sguardo di Dio e` altrettanto percepibile ed assume
sempre maggiore evidenza nella parte conclusiva, in cui il tema del corale gia` ascoltato in precedenza ritorna con una luce prorompente, quasi a sottolineare loonnipotenza di Dio e il suo definitivo trionfo sul Male.
Ro b e r t o P r o s s e d a
E li s so` V ir s a la dze e` cresciuta a Tiblisi, in una famiglia che per generazioni ha partecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia. Ha iniziato a studiare piano con la nonna, la
professoressa Anastasia Virsaladze. Dopo aver frequentato il Conservatorio, ha lasciato la citta`
natale e si e` trasferita a Mosca. A ventanni si e` aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso
Cˇajkovskij. A Mosca ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak. Questi insegnanti
di grande talento lhanno immersa nella rinomata tradizione russa della pedagogia del pianoforte.
Non sorprende pertanto che sia considerata uninsegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano ottenuto straordinari riconoscimenti. Elisso` Virsaladze insegna regolarmente al
Conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come membro della
giuria a pressoche´ tutti i piu` importanti concorsi internazionali: Santander, Geza Anda di Zurigo e
Rubinstein di Tel Aviv. A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di
Zwickau. La pianista e` altresi` nota per il vasto repertorio che si estende fino a comprendere i compositori russi moderni. Elisso` Virsaladze si esibisce regolarmente a Londra, Milano, Roma, Parigi,
Lisbona, Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo con Natalia Gutman a Vienna, Berlino,
Bruxelles, Madrid, Monaco, Milano, Ginevra e Losanna, solo per citare le principali citta` europee.
Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal
Philharmonia London ha effettuato tourne´e nel Nord America, in Giappone e in Europa. Elisso`
Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in Francia, Germania, Italia,
Spagna, Svizzera, Stati Uniti e in altri paesi, collaborando con direttori dorchestra quali Rudolf
Barschai, Kyril Kondraschin, Riccardo Muti, Kurt Sanderling, Wolfgang Sawallisch, Evgeny
Svetlanov, Juri Temirkanov o Antoni Wit. Letichetta Live Classics, con cui ha pubblicato numerose opere, apre unampia prospettiva sulla personalita` musicale di Elisso` Virsaladze.
Liszt nutriva una grande ammirazione per Chopin, che aveva
conosciuto a Parigi. E linfluenza esercitata dal compositore
polacco emerge in molte sue composizioni. Ne sono un esempio i Tre Studi da concerto composti nel 1848, dove linventiva
tecnica si fonde con una grande eleganza formale e finezza
melodica. Il sottotitolo Caprices poe´tiques si trovava nelledizione originale francese, cosi` come i titoli dei singoli brani: Il
lamento, dominato da un canto intensamente espressivo; La
leggerezza, una sorta di perpetuum mobile e insieme esercizio
per le cinque dita; Un sospiro, imperniato su una semplice
melodia, cantabile e dal carattere elegiaco gdolce, con graziah, ma da suonarsi a mani alternate, perche´ sovrapposta a
un continuo fluire di arpeggi. Da Parigi, Liszt se ne era andato
nel 1835, insieme alla contessa Marie dAgoult: una fuga damore che duro` quattro anni e che porto` il compositore in
Svizzera e in Italia. Questi viaggi ispirarono una specie di diario musicale, i tre cicli delle Anne´es de pe`lerinage, un autoritratto psicologico, strettamente legato a spunti letterari, che
rappresentarono altrettanti stimoli per una ricerca sistematica
di tutte le risorse espressive del pianoforte. Il secondo ciclo
dedicato allItalia, pubblicato nel 1858, si ispira alla letteratura e allarte italiana, da Dante a Petrarca, da Michelangelo a
Raffaello: fu proprio un dipinto di Raffaello, Lo sposalizio
della Vergine, a suggerire a Liszt il primo pezzo del ciclo, una
pagina dalle forme semplici e pure, di grande delicatezza timbrica, che prende avvio da una semplice melodia pentatonica,
trasformata in una specie di marcia nuziale, e che raggiunge
un climax attraverso sofisticate armonie e originali progressioni. Dalla stessa raccolta e` tratto il Sonetto 104 del Petrarca,
trasposizione pianistica di un precedente lavoro vocale. La
poesia petrarchesca gPace non trovo, e non ho da far guerra,
e temo e spero, e brucio, e son di ghiaccioh si traduce in un
gioco di contrasti musicali, un breve preludio dal carattere di
recitativo, una melodia elegiaca gmolto espressivoh, grandi
slanci gvibrato, con esultazioneh e squarci di tristezza glanguido, dolce dolenteh. Oltre allarte e alla letteratura italiana,
un altro tema ricorrente nella poetica lisztiana e` il personaggio di Mefistofele, alla base di una serie di diaboliche, caustiche pagine pianistiche, elemento opposto e complementare
alla ricerca del sacro che domina in gran parte delle opere dellultimo periodo gChi crede in Dio non puo` mettere in dubbio
lesistenza del Malignoh. Il Mephisto Walzer n.1, composto
tra il 1859 e il 1860 e` un pezzo trascinante e virtuosistico, che
evoca la scena faustiana della danza nella locanda: le iniziali
quinte vuote ribattute mimano i colpi darco del violino di
Mefistofele, e i due temi contrapposti si fondono in una grande fantasmagoria sonora, su ritmi vorticosi, come in una ridda
3 luglio
D O M E N I C A o r e 1 9 . 30
Priverno, Abbazia di Fossanova
ELISSO` VIRSALADZE pianoforte
FRANZ LISZT 1811 - 1886
Tr o is E´
E´ttu des de c on ce r t
1 - Il lamento in La bemolle maggiore
2 - La leggerezza in Fa minore
3 - Un sospiro in Re bemolle maggiore
S o n et t o 1 04 d e l Pet r a r ca
da Anne´es de pe`lerinage, Deuxie`me Anne´e: Italie
M e p h is t o - W al z e r n . 1
S p o s al iz io
da Anne´es de pe`lerinage, Deuxie`me Anne´e: Italie
R apsodia spagno la Folies doEspagne et Jota aragonesca
infernale. Allultimo periodo lisztiano appartiene anche la
Rhapsodie espagnole composta nel 1863: una serie di variazioni sulla Follia, antico tema di origine iberica, che fondono
uno smagliante virtuosismo con ardite scelte armoniche.
G i a n l u i gi M a t t i e t t i
N at a l i a Gu t ma n, violoncellista russa, ha iniziato la sua prima formazione musicale con il nonno
A. Berlin e con G. Kozolupova, si e` poi perfezionata con M. Rostropovich. Dalloeta` di 14 anni e`
stata profondamente influenzata dal grande pianista S. Richter con il quale successivamente ha
formato un duo. Dal 1970 ha formato una straordinaria partnership musicale con il marito, il violinista O. Kagan. Nel 1961 la vittoria del Premio Dvora´k di Praga loha lanciata nella sua carriera
internazionale e il successivo anno si e` classificata terza al Premio Cˇajkovskij. Nel 1967 vince il
Concorso ARD in duo con il pianista A. Nasedkin. Poco dopo il suo sensazionale debutto negli
Stati Uniti con L. Stokowski a Filadelfia, la sua carriera internazionale e` stata bruscamente interrotta per otto anni quando le autorita` sovietiche le hanno proibito di suonare e di viaggiare fuori
dalloUnione Sovietica. Dal 1979, quando ha potuto ricominciare a viaggiare, si e` esibita regolarmente con prestigiose orchestre come come i Wiener, i Berliner, la London Symphony, le
Filarmoniche di Monaco e San Pietroburgo, loOrchestra del Concertgebouw di Amsterdam e molte
altre. Le sue partecipazioni a Festival includono il Salzburg Summer Festival, il Berliner e il
Wiener Festwochen. W. Sawallisch, R. Muti, C. Abbado, B. Haitink, Y. Svetlanov, Y. Temirkanov,
S. Celibidache, M. Rostropovich e K. Masur sono tra i tanti direttori che prediligono Natalia
Gutman. Un altro grande interesse delloartista e` la musica da camera e suoi partner musicali abituali sono e sono stati S. Richter, O. Kagan, E. Virsaladze, Y. Bashmet, A. Lubimov, V. Tretjakov. E`
stata spesso interprete di prime assolute; A. Schnittke le ha dedicato una sonata e il suo primo
Concerto per violoncello. Ha eseguito le sei suite per violoncello di Bach a Mosca, Berlino,
Monaco, Madrid, Barcellona e altri luoghi. Ha inciso per RCA/BMG-Ariola, EMI. Ultimamente
Natalia Gutman incide di frequente per Life Classics, una piccola compagnia dedicata principalmente al gruppo di musicisti associati a Oleg Kagan. Si dedica ai giovani musicisti e tiene masterclass in tutto il mondo, e` stata per molti anni insegnante alla Musikhochschule di Stoccarda e
insegna ancora a Mosca, dove ha insegnato dalloeta` di 24 anni. Ogni anno alloinizio di luglio,
Natalia Gutman invita artisti di fama internazionale alloInternational Musikfest a Tegernsee sulle
Alpi bavaresi, un festival di musica da camera che ha fondato nel 1990 con Oleg Kagan. Il festival,
alla sua XXI edizione, e` stato dedicato a Kagan dopo la sua prematura scomparsa ed un festival
simile che porta il nome di Kagan si tiene ogni novembre a Mosca.
Quando, alla fine del Settecento, il violoncello comincio` a liberarsi dal ruolo di basso di accompagnamento, e a rivendicare le
sue potenzialita` di strumento solista, si affacciarono sulla scena
musicale anche i primi grandi solisti, come Jean-Baptiste Bre´val,
Luigi Boccherini, e Jean-Pierre Duport, che nel 1796 era al servizio del re di Prussia, Federico Guglielmo II, anchegli appassionato violoncellista. Nel giugno di quellanno si reco` a Berlino
anche Beethoven, che dedico` al re violoncellista le due sonate
op.5, e le suono` insieme a Duport. Un Beethoven appena venticinquenne, che affrontava in maniera pionieristica e sperimentale un genere che ne´ Haydn ne´ Mozart avevano mai praticato.
Laffrancamento dai modelli del passato e` piu` evidente nella
seconda sonata, opera dallespressione grave e dolente, che
mette in gioco nuove soluzioni formali si apre ad esempio con
un movimento lento; lAllegro che segue, ha unesposizione con
tre temi e due sviluppi e ardite invenzioni armoniche come i
bicordi dissonanti nella parte del pianoforte, nel primo movimento, o gli slittamenti armonici che caratterizzano il tema del
rondo`. Anche le due sonate dellop.102 del 1815 furono scritte
per un grande violoncellista, Joseph Linke, con dedica alla contessa Marie Erdo¨dy, amica e sostenitrice del compositore.
Soprattutto la sonata n.2 rappresenta un manifesto estetico dellultima maniera beethoveniana, per la radicalita` delle scelte,
per la grande liberta` formale, che mina gli equilibri classici
aprendo le porte al romanticismo: il discorso musicale si snoda
attraverso brevi cellule motiviche, essenziali, ma dalla forte
carica gestuale e variamente sviluppate; le forme tradizionali si
fondono in nuovi organismi, ad esempio nellAdagio dove, dietro una superficie rapsodica, la canzone tripartita diventa anche
gioco di variazioni; lordito strumentale si fa fittamente contrappuntistico, e culmina alla fine in una vera e propria fuga a
quattro voci, primo esperimento di una lunga serie. Una fuga si
trova anche nel movimento finale del Quintetto op.44 di
Schumann. Composto a Lipsia nel 1842, fu eseguito anche alla
presenza di Wagner, che scrisse a Schumann: gil vostro
Quintetto, carissimo Schumann, mi ha colpito molto; ho pregato la vostra cara sposa di suonarlo due volte. 6…7 Vedo quale
strada volete seguire e posso assicurarvi che e` anche la mia,
questa e` lounica possibilita` di salvezza: la bellezzah. LoAllegro
brillante e` dominato dal grande slancio del celebre primo tema,
dallointenso lirismo del secondo, intonato dal violoncello, e da
un vasto sviluppo in stile concertante, che si snoda su due crescendo simmetrici. Concepito come un omaggio alloEroica di
Beethoven e al Trio in mi bemolle di Schubert, il secondo movimento e` una marcia funebre, con un Trio movimentato
Agitato nella parte centrale. Dopo lo Scherzo, con due Trii, il
Quintetto si conclude con un monumentale Allegro ma non
troppo, nel quale proliferano le idee tematiche che poi si intrecciano in uno drammatico sviluppo e trovano la loro apoteosi,
appunto nella fuga e nella ripresa del tema del primo movimento.
Gian lui gi Mattietti
9 luglio
S A BA T O o re 2 1 .0 0
Sermoneta, Castello Caetani
NATALIA GUTMAN
ELISSO` VIRSALADZE
violoncello
pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN 1770 - 1827
S o n at a i n S ol m in o r e o p . 5 n . 2
per violoncello e pianoforte
Adagio sostenuto ed espressivo
Allegro molto, piu` tosto presto
Rondo: Allegro
S o n at a i n R e m ag g io r e o p . 1 0 2 n . 2
per violoncello e pianoforte
Allegro con brio
Adagio con molto sentimento doaffetto
Allegro, Allegro fugato
ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856
Q u i n t e t t o i n M i b e m ol l e m ag g io r e o p . 4 4
per pianoforte e archi
Allegro brillante
In modo di una marcia. Un poco largamente
Scherzo: Molto vivace, Trio
Allegro ma non troppo
I violini e la viola che eseguiranno il Quintetto saranno selezionati da
Natalia Gutman tra i partecipanti al corso di musica da camera che
loartista terra` a Sermoneta dal 5 allo8 luglio 2011.
Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al
lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re.
Fr a n ce sc o D oOr a zi o nato a Bari si e` diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa, Cristiano Rossi e poi con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di
Salisburgo e Yair Kless presso lAccademia Rubin di Tel Aviv. Si e` laureato in lettere con una tesi in
Storia della Musica sul compositore Virgilio Mortari. Il suo vasto repertorio spazia dalla musica
antica eseguita con strumenti originali alla musica classica, romantica e contemporanea.
Numerosi compositori hanno scritto per lui lavori per violino e orchestra. Di particolare rilievo e`
stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e
Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca,
Stradivarius e Amadeus. E stato ospite di prestigiose istituzioni musicali in Italia e alloestero.
Francesco DOrazio e` stato recentemente insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale
Italiana quale Miglior Solista del 2009, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso
riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985. Suona un violino di Giuseppe Guarneri lComte
de Cabriacm del 1711.
G ia mpa o lo Nu ti e` nato a Firenze, dove ha compiuto gli studi pianistici sotto la guida di Antonio
Bacchelli; successivamente ha studiato con Franco Scala ad Imola ed ha seguito corsi di perfezionamento in Italia e alloestero, sia di pianoforte che di musica da camera. Ha compiuto inoltre studi
di clavicembalo - diplomandosi col massimo dei voti e lode - musica elettronica e direzione doorchestra. Vincitore di numerosi concorsi pianistici nazionali, ha tenuto concerti in Austria,
Germania, Irlanda, Svezia, Slovenia, Stati Uniti, Canada, Peru` e Messico, nonche´ nei maggiori centri italiani, dove suona regolarmente in importanti stagioni e festival concertistici. La sua discografia, per Stradivarius, Decca, Brilliant e Raitrade, comprende alcune importanti integrali, recensite e premiate dalle riviste specializzate europee. Nel 2010, centenario della nascita di Samuel
Barber, Stradivarius ha pubblicato la sua esecuzione del Concerto per pianoforte, con Daniel
Kawka e loOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI, disco accolto con grande attenzione dalla critica specializzata, prima incisione europea. Insegna al Conservatorio lA. Boitom di Parma e tiene
regolarmente masterclass per varie associazioni ed accademie italiane, oltre che per la Showa
University di Tokyo e per la Escuela Nacional de Musica di Citta` del Messico.
Cresciuto a Parigi tra molteplici stimoli musicali ed artistici,
Ravel comincio` a studiare il pianoforte a sei anni. Poi entro` al
Conservatoire, dove fu allievo di Andre´ Gedalge e Gabriel Faure´,
e dove ebbe come compagno di studi il violinista e compositore
Georges Enesco. Insieme a lui esegui` la sua prima Sonata per
violino e pianoforte, scritta nellaprile del 1897, e pubblicata
postuma solo nel 1975. E` una pagina ancora acerba, in un solo
movimento Allegro moderato in la minore. Una forma sonata
caratterizzata da continui cambiamenti di metro e ambiguita`
armoniche, con venature vagamente orientali, e un melodizzare
dolce, un po artificioso, modellato sugli esempi di Franck e di
Faure´. Un lavoro giovanile e` anche la Sonata di Busoni, scritta
nel 1890. Nei tre movimenti, tematicamente legati, si ammira la
chiarezza del tessuto e lequilibrio della struttura, costruita
intorno a una linea del violino non virtuosistica, che appare
spesso sagomata come unaria dopera. Tuttavia limpronta
dominante e` quella del romanticismo tedesco, soprattutto nel
movimento lento, pieno di echi schumanniani, e nel trascinante
finale, con lansimante melodia del violino che si dipana su una
corsa a perdifiato del pianoforte. Unurgenza di tipo virtuosistico si coglie invece nella Sonatina di Salvatore Sciarrino, in quel
tentativo di superare i limiti degli strumenti ad arco e del pianoforte che caratterizza tutta la produzione del compositore
siciliano nella meta` degli anni Settanta tra il 1975 e il 1976 compone anche i Sei Capricci per violino, sullesempio di Paganini e
di Liszt. Quasi un virus - gil virus del virtuosismo trascendentale,
lebbrezza di chi forza i limiti di uno strumento per spingersi
oltreh Vinay - che determina un uso sistematico di tecniche
come il tremolo, il jete´, i glissati, gli armonici nella parte del violino, anche se la struttura resta quella classica della sonatina
strumentale in tre tempi, timbricamente molto differenziati:
nellAdagio centrale, ad esempio, il violino si muove per armonici di corde doppie e trillati, e il pianoforte abbandona gli arpeggi
liquescenti del primo movimento per dare spazio a cluster glissati; nel Rondino finale, velocissimo e pirotecnico, il violino
suona sempre al ponticello e il pianoforte combina le figurazioni dei movimenti precedenti con scalette cromatiche per terze
minori parallele nel registro acuto. La seconda sonata di
Schumann fu composta di getto, in una sola settimana tra ottobre e novembre del 1851. E` un grande affresco che inizia, come
la Sonata a Kreutzer, con unintroduzione lenta dove si profila
gia` il tema principale, e che da` avvio a un primo movimento
incandescente e pieno di elementi sincopati. Lo scherzo, col suo
tema di ballata suonato allunisono dai due strumenti, e con due
trii, precede il movimento lento, una serie di variazioni su un
motivo dolce e delicato che echeggia il corale gGelobet seist Du
Jesu Christh. Il finale, in forma sonata, ripristina il tono appassionato ed energico che caratterizza tutta la sonata, con uno
sviluppo fugato e canonico, e una coda che e` una sintesi brillante di tutto il materiale esposto.
Gian lui gi Mattietti
10 luglio
D O M E N I C A o r e 1 9 . 30
Priverno, Abbazia di Fossanova
FRANCESCO DoORAZIO violino
GIAMPAOLO NUTI
pianoforte
MAURICE RAVEL 1875 - 1937
So n at a per violino e pianoforte op. postuma
Allegro
FERRUCCIO BUSONI 1866 - 1924
So n at a i n Mi mi n or e o p. 2 9 per violino e pianoforte
Allegro deciso
Molto sostenuto
Allegro molto deciso
SALVATORE SCIARRINO 1947
So n at in a per violino e pianoforte
Presto
Adagio
Rondino prestissimo
ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856
So n at a i n R e m in o r e o p. 1 21 per violino e pianoforte
Ziemlich Langsam assai lento - Lebhaft animato
Sehr Lebhaft molto animato
Leise, Einfach dolcemente, semplicemente
Bewegt mosso
Laur a Catran i, nata a Rimini, ha intrapreso in giovane eta` gli studi musicali, diplomandosi poi a pieni
voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Verdi di Milano, sotto la guida di
Daniela Uccello; soprano con voce duttile ed estesa, ha saputo unire musicalita` ed espressivita` teatrale, tanto da poter affrontare generi e stili diversi, specializzandosi nel repertorio barocco e settecentesco e nella musica del Novecento e contemporanea, anche in ruoli di cantante-attrice. Ha cantato in diversi teatri e istituzioni musicali, tra i quali La Scala di Milano, il Teatro Regio di Torino, Il
teatro Carlo Felice, Il Festival Rossini in Wildbad, Il Festival Dino Ciani, il Festival delle Settimane
Musicali di Stresa e loAccademia Montis Regalis, diretta da Stefan Anton Reck, Gianandrea Noseda,
Fabio Biondi, Alan Curtis, Massimiliano Caldi e Enrico DoOnofrio per citarne alcuni. Lattenzione per
la musica contemporanea lha vista interprete di numerose esecuzioni di autori del Novecento, tra
cui si ricorda Luciano Berio Sequenza III, e di composizioni in prime mondiali quali quelle di Azio
Corghi, Gioacomo Manzoni, Alessandro Solbiati, Michele Tadini e Matteo Franceschini. Fruttuosa la
collaborazione con il compositore Azio Corghi, per cui ha cantato in diverse occasioni. Nel 2010 e`
stata interprete della nuova opera di Matteo Franceschini lIl gridariom andata in scena alla Biennale
Musica di Venezia con repliche a Stoccarda e Madrid e ha eseguito in prima esecuzione assoluta
lKokin bm di Giacomo Manzoni. Nel corso della propria formazione artistica lo studio della recitazione presso la Scuola Civica doArte Drammatica Paolo Grassi di Milano loha portata ad esibirsi anche in
ruoli di cantante-attrice. Ha vinto il Premio Bel Canto 2006 nelloambito del Festival Rossini in
Wildbad. Ha inciso per Stradivarius lAgli inquieti spiritim, musiche di Alessandro Solbiati e Massimo
Botter con il Quartetto doarchi di Torino.
Mar ia Gr azi a Bel loc chi o ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G. Verdi di Milano con
Antonio Beltrami e Chiaralberta Pastorelli, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione donore, e ha proseguito gli studi alla Hochschule di Berna con Karl Engel e a Milano con Franco
Gei. Nelle sue prime apparizioni in pubblico ha eseguito il concerto di Scriabin con l Orchestra della
RAI di Milano e il primo concerto di Beethoven con lOrchestra del Conservatorio di Milano e
lOrchestra Sinfonica Siciliana, e Les Noces di Strawinsky al Teatro Comunale di Bologna.
Successivamente, sempre in veste di solista, ha suonato con lOrchestra da camera di Pesaro, Milano
Classica, Scottish Chamber Orchestra, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra da Camera di Padova
e Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. E stata invitata a far parte dellOrchestra Schleswig
Holstein Music Festival diretta da Leonard Bernstein. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni
concertistiche italiane e straniere: Amici della Musica di Padova, Perugia, Firenze, Palermo, Siracusa,
Pescara, Campobasso, Sulmona, Mestre, Messina e Vicenza, Settembre Musica di Torino, MITOMilano, Autunno Musicale di Como, Teatro Comunale di Bologna e Ferrara, Teatro Regio di Parma,
Societa` Barattelli di lAquila, Teatro Grande di Brescia, Teatro Bibiena di Mantova, Universita` di
Bologna e Ferrara, Teatro Donizetti di Bergamo, Societa` dei Concerti di Milano, Musica nel nostro
tempo, Milano Musica, Rec Festival, New Music of Middelburg, Klangforum di Vienna, Fondazione
Gulbenkian di Lisbona, Festival Musica di Strasburgo, Festival Presences di Parigi, Biennale di
Venezia, Printemps des Arts de Monte-Carlo. Ha collaborato in formazioni da camera con musicisti
quali Ingo Goritzki, Han de Vries, Renate Greis, Wolfgang Mayer, William Bennet, Sergio Azzolini,
Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna.
Suona in duo pianistico con Stefania Redaelli. Collabora stabilmente con il Divertimento Ensemble
diretto da Sandro Gorli regolarmente presente nei maggiori festival italiani ed europei. Ha inciso CD
per Ricordi e Stradivarius con opere di Bruno Maderna, Mauro Cardi, Giulio Castagnoli, Sandro Gorli,
Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni. Prossimamente, sempre per letichetta
Stradivarius, uscira` un CD dedicato alle musiche per pianoforte di Ivan Fedele. Insegna pianoforte
presso lIstituto Superiore di Studi Musicali G. Donizetti di Bergamo.
15 luglio
V ENERD i` ore 21.0 0
Sermoneta, Castello Caetani
LAURA CATRANI soprano
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
Wo r k sh o p
N u o v e m u si c h e a S e r m o n e t a
Come ogni anno, il corso di composizione approda al concerto
finale con lesecuzione dei brani composti dagli studenti
durante il corso stesso: nulla di cio` che si ascoltera` in questo
concerto, quindi, esiste solo quindici giorni prima del concerto
stesso.
Si e` confermata per il 2011 la straordinaria coppia di interpreti
che aveva stupito tutti nel concerto finale del 2010: la soprano Laura Catrani e la pianista Maria Grazia Bellocchio. Se e`
vero, infatti, che i giovani compositori hanno a disposizione
solo dieci giorni per comporre il loro brano, e` altrettanto vero
che le due musiciste avranno non piu` di settantadue ore per
studiare ed interpretare le opere, brevi ma certo non semplici.
Al termine del concerto, una giuria, formata dai docenti dei
Corsi di Sermoneta, dalle due interpreti e dal docente del
corso di composizione, scegliera`, ad insindacabile giudizio, se e
quali giovani compositori promuovere al Festival Pontino
2012, inserendo una loro prima esecuzione assoluta nelle
Giornate di Musica Contemporanea: in questo caso, quindi, la
didattica apre direttamente uno spazio per i giovani nellattivita` artistica di livello internazionale.
Una vera didattica di perfezionamento artistico, oggi, non puo`
limitarsi al puro insegnamento ma deve contribuire allinserimento dei giovani piu` meritevoli nellattivita` professionale.
A l es s an d r o S ol b i at i
Es e c u z i o n e d e i b r a n i c o m p o s t i d a g l i a l l i e v i d e l C o r s o d i
Co m p o s i z i o n e d i A l e s s a n d r o S o l b i a t i
Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al
lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re.
M a r i a n a S i r b u , nata a Iasi, in Romania, ha compiuto i suoi studi alloAccademia di Musica di
Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu. Ha iniziato giovanissima la carriera concertistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle piu` importanti
sale da concerto di tutto il mondo. Nel 1968 e` stata tra i fondatori del Quartetto Academica. Nel
1985 entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco
Filippini, con il quale ha partecipato a numerose tourne´es in Europa, USA, Canada e Australia. Nel
1992 Mariana Sirbu e` divenuta il leader del gruppo I Musici. Dal 1994 e` anche membro fondatore
e primo violino del Quartetto Stradivari. Ha inciso per la Philips, Dynamic, Schwann - Harmonia
Mundi, UNICEF e Decca. Ha insegnato alloAccademia di Musica di Bucarest, alla Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo, alloAccademia Europea di Musica di Erba-Como e ai Corsi di
Perfezionamento di Sermoneta. Attualmente e` docente alla Scuola di Musica di Fiesole e
alloUniversity of Limerick in Irlanda. Mariana Sirbu suona un violino A. Stradivari del 1702, soprannominato lConte de Fontanam.
Br u n o G iu r a n n a, nato in una famiglia di musicisti, e` stato tra i fondatori de I Musici, membro del
Quartetto di Roma, e del Trio Italiano doArchi. Ha iniziato la carriera solistica presentando in
prima esecuzione assoluta la Musica da Concerto per viola e orchestra doarchi dedicatagli da
Giorgio Federico Ghedini sotto la direzione di Herbert von Karajan. Ha suonato con orchestre
quali Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, e direttori come Claudio Abbado, Sir John Barbirolli, Sergiu Celibidache, Carlo Maria Giulini e Riccardo
Muti. Titolare fino al 1998 della cattedra di viola presso la Hochschule der Ku¨nste di Berlino, ha
insegnato nella Musik-Akademie di Detmold, nel Conservatorio S.Cecilia di Roma, nel Royal
College e nella Royal Academy di Londra ed in master classes in tutto il mondo. Frequentemente
invitato al Festival di Marlboro negli Stati Uniti, insegna attualmente nei corsi della Fondazione
Stauffer di Cremona, delloUniversita` di Limerick in Irlanda, delloAccademia Chigiana di Siena. Dal
1983 al 1992 e` stato direttore artistico delloOrchestra da Camera di Padova e del Veneto e nel 1988
ha presieduto la giuria della First International Bruno Giuranna Viola Competition in Brasile. La
sua vasta discografia comprende registrazioni per Philips, Deutsche Grammophon, EMI. Come
violista ha ottenuto una Grammy Award Nomination e come direttore ha vinto un Grand Prix du
Disque delloAcade´mie Charles Cros di Parigi. Attuale Principal Guest Conductor della Irish
Chamber Orchestra e` anche presidente di ESTA-Italia European String Teachers Association.
Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto nel 2003 una laurea in lettere honoris causa dalloUniverita` di Limerick.
Rocco Filippin i e` nato a Lugano in una famiglia di artisti. Compiuti gli studi
sotto la guida di Pierre Fournier, ha vinto nel 1964 il Concorso Internazionale
di Ginevra, iniziando subito dopo la sua carriera. Ha dato centinaia di concerti
nei principali centri musicali dEuropa, delle due Americhe, del Giappone e
dellAustralia, ospite della piu` grandi sale La Scala di Milano, lAlbert Hall e il
Festival Hall di Londra, il The´aˆtre des Champs Elyse´es di Parigi, la Filarmonica
di Berlino, il Musikverein e il Konzerthaus di Vienna, lHerkules Saal di
Monaco, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall e il Lincoln Center
di New York, lOpera House di Sydney, il Teatro Colon di Buenos Aires, etc e
di famosi festivals Lucerna, Spoleto, Salisburgo, Marlboro dove e` stato invitato ripetutamente da Rudolf Serkin, Edimburgo, Stresa, Pesaro, Newport,
Gerusalemme, Ravenna, Helsinki. Svolge unintensa attivita` discografica. Nel
1968 ha fondato il Trio di Milano e, piu` recentemente, il Quartetto Accardo.
Suona in duo con il pianista Michele Campanella. Nella musica da camera collabora da anni con alcuni tra i piu` grandi concertisti del nostro tempo. In
tempi recenti, ha intensificato la sua attivita` di direttore dorchestra, alla testa
di alcune delle principali orchestre italiane. E` accademico di Santa Cecilia.
Docente di violoncello presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dal
2003 tiene la classe di musica da camera ai corsi di perfezionamento
delloAccademia di Santa Cecilia. Ha inoltre dato vita nel 1985 ai corsi
dellAccademia Stauffer di Cremona. Gia` membro della facolta` dellAcademy of the European
Mozart Foundation diretta da Sandor Ve´gh, tiene numerosissimi corsi di perfezionamento tra cui
quello alla Scuola di Fiesole. Nel 1997 e` stato insignito del Premio della Fondazione del Centenario
della Banca Svizzera Italiana per il contributo allo sviluppo dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia.
Alcuni tra i massimi compositori del Novecento, quali Luciano Berio, Franco Donatori e Salvatore
Sciarrino, gli hanno dedicato loro opere. Il suo violoncello e` il Gore Booth, ex Baron Rothschild di
Antonio Stradivari 1710.
Fr anco Petr acchi compie i suoi studi a Roma presso il Collegio di Musica di Santa Cecilia dove si e`
diplomato con il massimo dei voti. Inizia immediatamente loattivita` concertistica e nel contempo
studia composizione con Di Donato e Margola e direzione doorchestra con Franco Ferrara. Il primo
concerto importante e` a Venezia 1960 al Festival di Musica Contemporanea, dove presenta in
prima esecuzione il concerto di Firmino Sifonia per contrabbasso e orchestra. La critica e` unanime
nel definirlo lastro nascente del concertismo di questo strumentom. Molti compositori gli hanno
dedicato importanti composizioni Rota, Mortari, Donatoni, Berio, Trovajoli. Nel 1960 vince il concorso di Primo contrabbasso alla Rai di Torino e nel n62 si trasferisce a Roma dove diventera` il Primo
contrabbasso titolare della RAI fino al 1980, anno in cui intraprende definitivamente loattivita` di solista e direttore doorchestra. In orchestra ha suonato con i piu` importanti direttori, da Bernstein a
Karajan, Celibidache, Kubelik, Jochum, Sawallisch, Giulini, Muti, Abbado, Metha, Maazel, Barbirolli,
Munch ed altri. Unoesperienza preziosa che Franco Petracchi ha trasmesso a numerosi allievi nel
mondo. Nel 1971 vince la cattedra di contrabbasso per i Conservatori ed insegna a Bari, Frosinone,
LoAquila e Roma. Nel 1986 ottiene la classe di perfezionamento e lvirtuosite´m al Conservatorio di
Ginevra. In questo stesso anno, insieme ai colleghi Accardo, Giuranna e Filippini fonda la Scuola per
Strumenti ad Arco lAccademia Walter Staufferm di Cremona e viene invitato ad insegnare anche
presso la Scuola di Musica di Fiesole. Eo direttore e docente, da trenta anni, dei prestigiosi Corsi
Internazionali di Sermoneta del Campus Internazionale di Musica. Nel 2003 e` stato insignito dal
Presidente Ciampi del titolo di lCavaliere di Gran Croce al merito della Repubblicam. E` Accademico di
Santa Cecilia.
Schubert, ventenne, compose due trii per archi D 471 e D
581, a un anno di distanza luno dallaltro, entrambi in si
bemolle maggiore, in un periodo in cui era ancora alla ricerca
di uno stile personale nei generi cameristici. Il primo dei due
trii, scritto nel settembre del 1816, rimase incompiuto, limitato
al primo movimento Allegro e a un breve abbozzo di un
secondo movimento Andante sostenuto in mi bemolle maggiore. Il secondo trio, composto nel settembre del 1817, fu
invece portato a termine nei tradizionali quattro movimenti,
ma non fu ne´ pubblicato ne´ eseguito durante la vita del compositore, anche se contiene alcuni tratti originali e gia` molto
schubertiani. LAllegro del Trio D 471 appare ancora piu` acerbo e meno caratterizzato: una semplice forma sonata dallo
stile pimpante e scorrevole, gmolto aggraziato, un po mozartiano, fluido e armonioso, ma niente di piu`h Alfred Einstein.
I suoi temi ricordano molto da vicino quelli dellOuverture per
orchestra in si bemolle D 470, scritta nello stesso periodo a
riprova di quanto Schubert non avesse ancora le idee chiare
nella musica da camera, e lintero movimento mostra solo
nella sezione dello sviluppo qualche intenzione drammatica.
Una composizione giovanile e` anche la Serenata n.2 per trio
darchi, composta da Beethoven tra il 1796 e il 1797. Come il
precedente Trio op.3, riprende lo schema della cassazione o
del divertimento settecentesco, in sei movimenti. E` un lavoro
di grande freschezza inventiva, con alcune originali soluzioni
tese ad accentuare gli affetti di contrasto: ad esempio la
Marcia iniziale suddivisa in un Allegro e un Adagio; il terzo
movimento che giustappone un Adagio in re minore e uno
Scherzo in re maggiore, su una rapida corsa di crome; il raffinatissimo Andante, dalla grazia mozartiana, in forma di tema
con variazioni; lAllegro finale che riprende il ritmo della marcia introduttiva. Un esempio di ricchezza espressiva e` anche il
Quintetto in do minore di Giovanni Bottesini, detto anche
gGran quintettoh, per due violini, viola, violoncello e contrabbasso. Contrabbassista di fama mondiale fu definito gil
Paganini del contrabbassoh, ma anche apprezzato direttore
dorchestra diresse la prima di Aida, al Cairo nel 1871, fondatore della Societa` del Quartetto nel 1863, nominato nel 1889
direttore del Conservatorio di Parma su segnalazione di Verdi,
Bottesini e` stato solo recentemente riscoperto come compositore ha scritto anche opere teatrali di successo come
Cristoforo Colombo, Ali` Baba`, Ero e Leandro. Questa elegante pagina cameristica e` un esempio della sua abilita` compositiva, per la varieta` e la finezza dei temi, per il gusto descrittivo
che mostra linfluenza della musica francese, e in particolare
di Berlioz, per il melos romantico che lo pervade e che alterna
modi del classicismo viennese, echi operistici, squarci lirici e
drammatici. Nei quattro movimenti, il contrabbasso ha solo il
ruolo di supporto armonico non di solista, mentre e` la parte
del primo violino ad emergere con una scrittura complessa e
vivace, come nella trascinante tarantella e nel grande fugato
dellultimo movimento.
G i an l u ig i M at t ie t t i
Gabriel e Ceci, ha iniziato lo studio del violino alleta` di 8 anni sotto la guida della madre. A nove e`
ammesso al Conservatorio N. Piccinni di Bari, nella classe di Carmine Scarpati, dove si diploma con
lode e menzione speciale. Nel 2004 vince il primo premio per la sua categoria al concorso Vittorio
Veneto e nel 2007 il primo premio al concorso Bruno Zanella. Si e` perfezionato con Alessandro
Perpich, Massimo Quarta, Ana Chumachenco ed in trio con il fratello Mirco pianista ed il violoncellista Alessandro Mazzacane con lAltenberg Trio di Vienna presso lAccademia di Pinerolo. Dal 2005
i suoi studi proseguono sotto la guida di Mariana Sirbu ai Corsi di Sermoneta e alla Hochschule Felix
Mendelssohn Bartholdy di Lipsia. Frequenta i corsi di Salvatore Accardo allAccademia Chigiana di
Siena e allAccademia Stauffer di Cremona. Nel 2007 ha suonato per Mantova Musica
Contemporanea. Nel 2008 ha collaborato con lOrchestra Sinfonica di Bari. In duo col fratello
Mirco, ha suonato nella stagione organizzata dal Dipartimento di Musica e Spettacolo
dellUniversita` di Bologna e, nellestate 2010 per il Festival Pontino. Ha collaborato con artisti di
chiara fama come Giulio Rovighi, Alfredo Zamarra, Franco Petracchi. Nel febbraio 2011 e` stato selezionato insieme a suo fratello Mirco per un corso di musica da camera nella citta` di Schaffhausen
con i maestri Menahem Pressler, Ana Chumachenco, Wen-Sinn Yang e Werner Ba¨rtschi.
16 luglio
S A BA T O o re 2 1 .0 0
Sermoneta, Castello Caetani
MARIANA SIRBU
GABRIELE CECI
BRUNO GIURANNA
ROCCO FILIPPINI
FRANCO PETRACCHI
violino
violino II
viola
violoncello
contrabbasso
FRANZ SCHUBERT 1797 - 1828
T r io p e r a r c h i in S i b e m ol l e m ag g i or e D 4 7 1
per violino, viola e violoncello
Allegro
LUDWIG VAN BEETHOVEN 1770 - 1827
Se r en a ta i n R e m ag g i or e o p. 8 per trio doarchi
Marcia: Allegro - Adagio
Menuetto: Allegretto
Adagio - Scherzo: Allegro molto
Allegretto alla Polacca
Andante quasi Allegretto
Marcia: Allegro
GIOVANNI BOTTESINI 1821 - 1889
Q u i n t e t t o p e r a r c hi i n D o m i n o r e
Allegro moderato
Scherzo: Allegro ma non troppo
Adagio
Allegro con brio
Giovanni Bottesini
Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al
lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re.
Alessandro Cervo
Federico Stassi
Roberto Della Vecchia
Anna Armatys
Il Q u in te tto Bo ttes i n i e` nato dal desiderio dei suoi componenti incontratisi per la prima volta
nel 2006 per eseguire il famoso Forellen-quintett di Franz Schubert di valorizzare e approfondire
lo studio del repertorio cameristico per archi e pianoforte, dai capolavori classici e romantici fino
alla musica moderna e contemporanea. La presenza del contrabbasso nelloorganico ha ispirato la
scelta del nome delloensemble, dedicato al grande virtuoso, compositore e direttore doorchestra
Giovanni Bottesini.Unica formazione stabile in Italia con questo organico, il QB si esibisce anche
in combinazioni che vanno dal trio al settimino e grazie a tale caratteristica il repertorio del gruppo spazia da Vivaldi a Bottesini, dal classicismo al romanticismo mitteleuropeo con opere di
Schumann, Goetz, Louise Farrenc, Onslow, dal n900 di Vaughan Williams a Piazzolla, Rota,
Morricone e autori italiani contemporanei, Stefano Taglietti, Raffaele Bellafronte, Carlo Crivelli,
Fabrizio Festa che hanno scritto espressamente per loro. Il QB si e` esibito in diverse rassegne e
festival in Italia, in sale prestigiose come le sale lPetrassim e lSinopolim del Parco della Musica a
Roma, la cappella Paolina in Roma per lI concerti del Quirinale di Radio Trem,
Ridotto del Teatro lLa Pergolam di Firenze, Sala della Provincia di Teramo,
Auditorium lLa Vallisam di Bari, Teatro lAlfieri l di Asti, Palazzo della cultura di
Latina, Festival Pontino, Festival Schumann 2010 a Terni, Festival Corti di
Capitanata di Foggia, Emilia Romagna Festival, Compagnia della Musica di
Roma, Palazzo delle Esposizioni a Roma, Festival di Piediluco ecc. Ha effettuato
anche importanti tourne´es in Polonia 2006, USA, Ecuador, Venezuela e
Brasile 2007, Giordania 2008, Stati Uniti doAmerica 2010 ricevendo notevoli apprezzamenti da parte del pubblico e della stampa specializzata. Nel
dicembre 2007 il gruppo e` stato invitato a tenere un concerto in onore del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione di una sua visita
di lavoro a Washington. Eo stato pubblicato, nel numero di novembre 2010 di
lAmadeusm, un loro CD contenente il Quintetto op.16 di Hermann Goetz e il
lForellen-quintettm di Franz Schubert, registrato in esclusiva per la rivista. In autunno il gruppo
sara` nuovamente ospite dei lConcerti del Quirinale di Radio Trem
17 luglio
D O M E N I C A o r e 1 9 . 30
Priverno, Abbazia di Fossanova
lRAGIONE E SENTIMENTOm
QUINTETTO BOTTESINI
ALESSANDRO CERVO
violino
FEDERICO STASSI
viola
ANNA ARMATYS
violoncello
ROBERTO DELLA VECCHIA contrabbasso
LINDA DI CARLO
pianoforte
LOUISE FARRENC 1804 - 1875
Q u i n t e t t o i n M i ma g g io r e n . 2 op . 3 1
Andante sostenuto - Allegro grazioso
Grave
Scherzo Vivace
Finale Allegro
RALPH VAUGHAN WILLIAMS 1872 - 1958
Q u i n t e t t o i n D o m i n o re
Allegro con fuoco
Andante
Fantasia, quasi variazioni
Moderato
Linda Di Carlo
Tra le poche donne compositrici nella storia della musica, Louise
Farrenc, nata Jeanne-Louise Dumont, e` una di quelle che raggiunsero la fama maggiore, anche se poi la sua produzione e`
caduta nelloblio. Parigina, nata e cresciuta in una famiglia di
pittori e scultori, fu una grande pianista, allieva di Muzio
Clementi, Ignaz Moscheles, Johann Nepomuk Hummel, e fu lunica donna in tutto il XIX secolo ad ottenere, nel 1842, la cattedra di pianoforte al Conservatorio di Parigi. La sua attivita` di
compositrice fu allieva di Antonin Reicha fu favorita dal marito editore e dal sostegno di importanti musicisti come
Schumann e il violinista Joseph Joachim. Per un decennio, dal
1820 al 1830, compose esclusivamente lavori pianistici, poi
comincio` a dedicarsi anche alla musica da camera e a quella
sinfonica e` autrice di tre sinfonie, ma senza mai avvicinarsi al
mondo dellopera. Nel suo catalogo compaiono due quintetti
op.30 e op.31, composti rispettivamente nel 1839 e nel 1840,
con pianoforte e contrabbasso: lo stesso organico del celebre
Forellen-Quintett di Schubert, che fu forse stimolato anche dallamicizia della Farrenc con Achille-Victor Gouffe´, contrabbassista delloOpe´ra di Parigi. Il secondo quintetto e` un lavoro di vasto
respiro e tra le composizioni piu` note ed eseguite di Louise
Farrenc. Usa un impianto tonale molto tradizionale e la classica
forma in quattro movimenti, ma e` unopera intimamente
romantica, per le sue morbide melodie, la scrittura armonica
originale, incalzante, piena di modulazioni a toni lontani, la
complessita` della parte pianistica, una scrittura strumentale che
coinvolge tutti gli strumenti nel gioco tematico, compreso il
contrabbasso, riservando loro anche delle sortite virtuosistiche.
Ne risulta un pezzo pieno di colore, capace di suggerire una
grande varieta` di umori e di atmosfere. Allo stesso organico e`
destinato anche il Quintetto in do minore di Ralph Vaughan
Williams, compositore che ha giocato un ruolo fondamentale
nel panorama musicale inglese del primo Novecento. La sua formazione Royal College of Music, dove studio` con due compositori di fede brahmisana come Charles Villiers Stanford e Hubert
Parry, lamicizia con Gustav Holst, gli studi in Germania con
Max Bruch e a Parigi con Ravel, lammirazione per Stravinskij e
per Hindemith, definiscono una complessa trama di influenze
che Vaughan Williams sintetizzo` in un linguaggio molto personale, nel quale confluiscono anche elementi della musica antica
in particolare Bach, Byrd, e il repertorio elisabettiano e strutture modali tipiche degli inni e dei canti popolari inglesi, ai quali
Vaughan Williams dedico` approfonditi studi. Un certo gusto
modale emerge anche in alcune scelte armoniche del Quintetto
in do minore, composto nel 1903. Pezzo basato su una solida
impalcatura formale, con una texture strumentale assai densa,
con echi brahmsiani e schubertiani, con momenti di grande
pathos soprattutto nel primo movimento che trascolorano nel
morbido melodizzare liederistico dellAndante, o nellestroverso
gioco di variazioni della Fantasia finale.
Gian lui gi Mattietti
Or ch e st ra di R om a e del La zi o nasce nel 1991 su iniziativa di Ottavio Ziino, Gabriele Pizzuti,
LoO
Pierluigi Capanni e Sergio Ursino, con lo scopo di creare un complesso stabile professionale per
Roma e il Lazio sul modello di altri gia` esistenti in Italia. Fin dalloinizio, segno distintivo delloORL e`
stata loattenzione rivolta alla divulgazione della musica contemporanea, accostata, nei concerti, ai
grandi e piu` noti capolavori classici. Nei suoi cartelloni loOrchestra offre prime esecuzioni assolute
k spesso appositamente commissionate k e prime esecuzioni italiane. Da sempre, loORL svolge
unointensa attivita`, prima di tutto a Roma con i tradizionali Concerti della domenica k che oggi si
tengono nel nuovo Auditorium Parco della Musica k ma anche in numerosi centri della Regione,
nelle scuole e in tante localita` normalmente escluse dai circuiti concertistici. Nel 2003 e` stato
dato avvio al progetto del Circuito Lirico Regionale con loesecuzione de Il Barbiere di Siviglia di
Rossini nei teatri di Latina, Rieti e Civitavecchia. Tra le finalita` prioritarie delloORL coe` quella di
promuovere i giovani musicisti, individuati spesso tra i vincitori dei grandi concorsi nazionali e
internazionali. Con loOrchestra hanno collaborato direttori e solisti di fama Sinopoli, Melles,
Tamajo, De Bernart, Panni, Renzetti, Aprea, Belkin, Giuranna, Maisky, Petracchi, Lonquich,
Gallois, Schellenberger, Leister, Azzolini, Vlatkovic, Cassone, Barrueco, Antonelli. I primi direttori
musicali sono stati Gyo¨rgy Gyo¨ryvanyi Rath e Stefan Anton Reck. Il compositore Mauro
Bortolotti e` stato direttore artistico dal 1995 al 2000. Dal 2001 al 2007 il Maestro Lu¨ Jia ha assunto loincarico di Direttore Musicale. Nel 1997 loORL e` stata riconosciuta dal Ministero per i Beni e le
Attivita` Culturali come Istituzione Concertistico Orchestrale ICO e nel n99 si e` trasformata in
Fondazione, i cui membri sono, oltre ai fondatori originari, anche il Comune di Roma e la Regione
Lazio. Il 22 settembre 2007 al Colosseo loORL ha eseguito dal vivo le musiche di Napole´on 1927
durante la proiezione del film muto di Abel Gance nella versione restaurata da Francis Ford
Coppola per festeggiare i trentoanni delloEstate Romana.
gNella vasta produzione di musica per il cinema di Ennio
Morricone un posto di primo piano occupano quei film che per
argomento e interpretazione ci fanno compiere il viaggio piu`
lungo e lontano che si possa mai intraprendere - Roberto
Granata spiega come ha voluto rendere omaggio alla musica di
Morricone, intrecciando nella partitura di Celebrating
Morricone alcuni dei temi delle piu` famose colonne sonore -. E
cosi` la colonna sonora sottolinea tali sentimenti come la musica
degli Untouchables, che grazie a ripetizioni di note veloci descrive appieno la difficolta` e il dramma interiore del protagonista
che non riesce ad incastrare Al Capone, o gli splendidi temi di
Nuovo Cinema Paradiso che mostrano laffetto e la gratitudine
per un proiezionista che ha trasmesso con il suo lavoro lamore
per il cinema, o il tema struggente ed epico di Marco Polo simbolo del desiderio di conoscenza delluomo, o infine il famosissimo brano della Leggenda del Pianista sullOceano che da` allo
sguardo impenetrabile e sognatore di Novecento una voce intima e poetica, facendo raggiungere vette di lirismo elevato che
non puo` lasciare indifferente lascoltatoreh. Considerato il naturale erede di Morricone, anche Nicola Piovani ha conquistato la
sua celebrita` come compositore di musica per il cinema. Tra le
colonne sonore piu` famose ce` quella del Marchese del Grillo
1981 di Mario Monicelli, e quella scritta per La vita e` bella
1997 di Roberto Benigni, che gli valse anche lOscar: la prima
rievoca alcune celebri ouverture rossiniane, sottolineando cosi`
latmosfera comica del film e fornendo ad Alberto Sordi la possibilita` di esibirsi anche come basso; la seconda rimanda invece
allo stile di Nino Rota, soprattutto nel Grand Hotel Valse. Nel
mondo del jazz ci conduce In a Sentimental Mood di Duke
Ellington, uno standard jazz composto nel 1935, trasformato
anche in canzone, caratterizzato da un tecnica di ornamentazione contrappuntistica e cromatica su unarmonia statica. E una
forte impronta jazz e` presente anche nella musica di Roberto
Molinelli autore della colonna sonora della vecchia pubblicita`
della Barilla, che ha composto il suo concerto per sax, Four pictures from New York, come una serie di reminiscenze musicali e
paesaggistiche: g6…7 In Dreamy dawn ho descritto il sorgere
del sole in unalba radiosa 6…7: il giorno si risveglia sullo sfondo
dei grattacieli di Manhattan in uno spettacolo incantevole.
Tango Club e` un brano dedicato a Astor Piazzolla, newyorkese
di adozione, scritto nello stile del tango argentino 6…7 e immaginato in uno dei tanti club della metropoli dove si suona e si
balla musica latino-americana. 6…7 Sentimental evening, una
jazz ballad sicuramente particolare per la presenza di un trio
jazz ad accompagnare il sassofono solista piano, contrabbasso,
batteria. 6…7 Broadway night, rappresenta leccitante vita notturna che anima la scintillante strada di Manhattan, le giganti e
variopinte insegne luminose lampeggianti che rendono Time
Square uno spettacolo di luci e di colori, e dove gia` allesterno
dei famosi Teatri di Broadway si respira atmosfera di Musicalh.
Gian lui gi Mattietti
19 luglio
MARTE DI` ore 2 1.0 0
Fondi, Auditorium S. Domenico
ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO
FEDERICO MONDELCI direttore e sassofono
ENNIO MORRICONE 1928
C el eb r a t i n g M or r i con e
arrangiamento di Roberto Granata
NICOLA PIOVANI 1946
da La vi ta e` bel la :
- Buongiorno principessa
- Foxtrot
- Grand Hotel Valse
- Finale
I l M a r c h e s e d e l Gr i l l o
DUKE ELLINGTON 1899 - 1974
I n a S e n t im e n t a l M oo d
ROBERTO MOLINELLI 1963
F ou r pictu r es fr om Ne w Y or k, concerto per sax e orchestra
- Dreamy dawn
- Tango Club
- Sentimental evening
- Broadway night
F e d e r i c o M o n de l c i ha studiato sassofono al Conservatorio Statale di Musica lG. Rossinim di
Pesaro diplomandosi con lode nel 1979. Ha anche studiato canto, composizione e direzione doorchestra. Nel 1981 si e` diplomato al Conservatorio Superiore di Bordeaux sotto la guida di JeanMarie Londeix con il conferimento di Medaglia dooro allounanimita`. Da allora Federico Mondelci e`
apparso solista con le piu` importanti Orchestre, tra le quali loOrchestra Filarmonica del Teatro alla
Scala diretta da Seiji Ozawa. Loesibizione al Festival di San Pietroburgo e alla sala Cˇajkovskij di
Mosca lo ha portato ad una stretta collaborazione con la Moscow Chamber Orchestra e il loro CD
con i Tanghi di Piazzolla per la casa americana Delos ha ricevuto critiche esaltanti. La sua discografia, principalmente con le etichette Delos e Chandos, comprende il repertorio solistico con
orchestra, il duo con pianoforte e il quartetto. Altri dischi riflettono il suo entusiasmo per la musica contemporanea come il CD edito dalla RCA con composizioni di autori italiani e il CD monografico su Giacinto Scelsi, edito dalla INA in Francia, il quale ha ottenuto il lDiapason doOrm. Nel
luglio 2002, in Germania, ha eseguito il Concerto di Glazunov con lI Solisti di Moscam diretti da I.
Bashmet. Nel Marzo 2003 ha eseguito in prima europea il Concerto Cyberbird per sassofono, pianoforte e orchestra di Takashi Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra a Manchester. Nel
giugno 2004 ha eseguito il Concerto di Glazunov alla Filarmonica di San Pietroburgo e di nuovo
nel 2005, alla sala Tchaikovsky di Mosca nellambito della Stagione della Filarmonica. Accanto
alloattivita` internazionale di solista Federico Mondelci affianca una importante attivita` di direttore doorchestra collaborando con solisti di fama internazionale come Ilya Grubert, Michael Nyman,
Kathryn Stott, Pavel Vernikov, Nelson Goerner, Francesco Manara, Luisa Castellani. E` docente di
sassofono al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, direttore artistico delloEnte Concerti di Pesaro e
direttore della ISO - Italian Saxophone Orchestra, da lui stesso fondata nel 1995. Eo inoltre fondatore delloItalian Saxophone Quartet che dal 1985 si esibisce con successo in ambito internazionale.
gNella vasta produzione di musica per il cinema di Ennio
Morricone un posto di primo piano occupano quei film che per
argomento e interpretazione ci fanno compiere il viaggio piu`
lungo e lontano che si possa mai intraprendere - Roberto
Granata spiega come ha voluto rendere omaggio alla musica di
Morricone, intrecciando nella partitura di Celebrating
Morricone alcuni dei temi delle piu` famose colonne sonore -. E
cosi` la colonna sonora sottolinea tali sentimenti come la musica
degli Untouchables, che grazie a ripetizioni di note veloci descrive appieno la difficolta` e il dramma interiore del protagonista
che non riesce ad incastrare Al Capone, o gli splendidi temi di
Nuovo Cinema Paradiso che mostrano laffetto e la gratitudine
per un proiezionista che ha trasmesso con il suo lavoro lamore
per il cinema, o il tema struggente ed epico di Marco Polo simbolo del desiderio di conoscenza delluomo, o infine il famosissimo brano della Leggenda del Pianista sullOceano che da` allo
sguardo impenetrabile e sognatore di Novecento una voce intima e poetica, facendo raggiungere vette di lirismo elevato che
non puo` lasciare indifferente lascoltatoreh. Considerato il naturale erede di Morricone, anche Nicola Piovani ha conquistato la
sua celebrita` come compositore di musica per il cinema. Tra le
colonne sonore piu` famose ce` quella del Marchese del Grillo
1981 di Mario Monicelli, e quella scritta per La vita e` bella
1997 di Roberto Benigni, che gli valse anche lOscar: la prima
rievoca alcune celebri ouverture rossiniane, sottolineando cosi`
latmosfera comica del film e fornendo ad Alberto Sordi la possibilita` di esibirsi anche come basso; la seconda rimanda invece
allo stile di Nino Rota, soprattutto nel Grand Hotel Valse. Nel
mondo del jazz ci conduce In a Sentimental Mood di Duke
Ellington, uno standard jazz composto nel 1935, trasformato
anche in canzone, caratterizzato da un tecnica di ornamentazione contrappuntistica e cromatica su unarmonia statica. E una
forte impronta jazz e` presente anche nella musica di Roberto
Molinelli autore della colonna sonora della vecchia pubblicita`
della Barilla, che ha composto il suo concerto per sax, Four pictures from New York, come una serie di reminiscenze musicali e
paesaggistiche: g6…7 In Dreamy dawn ho descritto il sorgere
del sole in unalba radiosa 6…7: il giorno si risveglia sullo sfondo
dei grattacieli di Manhattan in uno spettacolo incantevole.
Tango Club e` un brano dedicato a Astor Piazzolla, newyorkese
di adozione, scritto nello stile del tango argentino 6…7 e immaginato in uno dei tanti club della metropoli dove si suona e si
balla musica latino-americana. 6…7 Sentimental evening, una
jazz ballad sicuramente particolare per la presenza di un trio
jazz ad accompagnare il sassofono solista piano, contrabbasso,
batteria. 6…7 Broadway night, rappresenta leccitante vita notturna che anima la scintillante strada di Manhattan, le giganti e
variopinte insegne luminose lampeggianti che rendono Time
Square uno spettacolo di luci e di colori, e dove gia` allesterno
dei famosi Teatri di Broadway si respira atmosfera di Musicalh.
Gian lui gi Mattietti
20 luglio
M ERC OLEDI` or e 21.3 0
Sperlonga, Museo Grotta Tiberio
ORCHESTRA DI ROMA E DEL LAZIO
FEDERICO MONDELCI direttore e sassofono
ENNIO MORRICONE 1928
C el eb r a t i n g M or r i con e
arrangiamento di Roberto Granata
NICOLA PIOVANI 1946
da La vi ta e` bel la :
- Buongiorno principessa
- Foxtrot
- Grand Hotel Valse
- Finale
I l M a r c h e s e d e l Gr i l l o
DUKE ELLINGTON 1899 - 1974
I n a S e n t im e n t a l M oo d
ROBERTO MOLINELLI 1963
F ou r pictu r es fr om Ne w Y or k, concerto per sax e orchestra
- Dreamy dawn
- Tango Club
- Sentimental evening
- Broadway night
Franz Schubert
A mm i el Bu s h ak e vi tz, nato a Gerusalemme nel 1986 ha iniziato a suonare il pianoforte alloeta` di
cinque anni. Si e` esibito come solista e in gruppi come musicista da camera in tutto il Sudafrica e
in Europa a Londra, Parigi, Vienna, Berlino, Roma, Zurigo, Bonn, Amburgo e Milano. Ha collaborato come solista con numerose orchestre in Sud Africa incluse la Cape Philharmonic, la
Johannesburg Philharmonic, la KwaZulu-Natal Philharmonic e la Chamber Orchestra of South
Africa. Attualmente segue un Master in Interpretazione liederistica con il Prof. Phillip Moll presso
la Hochschule fu¨r Musik und Theater lFelix Mendelssohn Bartholdym a Lipsia, Germania. Eo risultato vincitore del primo premio nei seguenti concorsi: Musicon National Piano Competition,
Unisa Music Scholarship Competition, Philip Moore National Music Competition, ATKV National
Music Competition k Piano Category, Lionel Bowman Beethoven Competition. Si interessa come
musicologo e come esperto ricercatore di Franz Schubert e Richard Wagner. Eo membro onorario
della Richard Wagner Society of South Africa ed e` stato invitato a partecipare come lettore alla
conferenza internazionale sulle ultime opere di Schubert, che si terra` a Dublino nelloottobre del 2011.
Le ultime tre sonate schubertiane D 958, D 959, D 960,
composte negli ultimi mesi di vita del compositore, tra la primavera e lautunno del 1828, sono state spesso considerate
come ununica trilogia Alfred Brendel ha cercato di dimostrare che derivano dal medesimo materiale intervallare.
Nonostante la forma classica in quattro movimenti, appaiono
completamente emancipate da tutti i modelli tradizionali: linusuale schema tonale, i continui cambiamenti di tempo, la
struttura ciclica, la profondita` dellespressione, ne fanno delle
opere modernissime, soprattutto nel caso della terza sonata,
che puo` essere considerata il vero testamento spirituale di
Schubert. Latmosfera magica e spirituale che la pervade scaturisce dalle originali invenzioni tematiche e timbriche e dalle
continue escursioni armoniche: il primo movimento, concepito come una grande fantasia, introdotto da morbidi accordi e
da una melodia onirica, tocca tre diverse aree tonali nellesposizione, e nello sviluppo si muove con una straordinaria
varieta` di modulazioni. Ma il cuore emozionale della sonata e`
lAndante sostenuto, una musica interiorizzata, basata su una
cupa melodia e su una sorta di corale, trasfigurato ed estatico,
nella sezione centrale. Innovative sul piano armonico e formale sono anche le quattro Ballate di Chopin, scritte tra il 1831 e
il 1842, pezzi di vaste proporzioni, dal carattere narrativo, ma
tra loro assai diversi. La Ballata n.1, scritta durante i primi anni
parigini, e` unopera drammatica e malinconica, un misto di
sonata, di rondo` e di variazione, costruita con precise simmetrie e come un graduale crescendo di tensione: dalle misure di
introduzione, dal carattere di recitativo, al tema principale,
languido e ondeggiante, al secondo tema col suo eloquio
soave gsottovoceh, al climax in fortissimo, fino alla coda
esplosiva e virtuosistica Presto con fuoco. Su una piu` complessa trama polifonica che contiene anche giochi di imitazioni a canone e su una forma piu` ampia e composita e` costruita
la Ballata n.4. Inizia in modo sospeso con dieci sol ripetuti,
una voce che entra quasi in punta di piedi, come provenendo
da un mondo lontano. Cosi` viene introdotto il tema principale
una barcarola cantata a gmezza voceh che viene poi ripresentato in numerose varianti creando una progressiva agitazione, ma punteggiata da magici momenti di rarefazione.
Chopin compose anche quattro Scherzi , trattati come un
genere autonomo, dal carattere drammatico, basati su un
finissimo lavoro tematico e un sofisticato gioco di contrasti,
tra parti vivaci e leggere, dal ritmo fulmineo, e sezioni melodiche e cariche di intensita` emotiva. Lo Scherzo n.2 del 1837,
prende avvio da tre battute dal carattere interrogativo, delle
rapide terzine suonate gsottovoceh alle quali rispondono
energici accordi: da queste due cellule deriva lo svolgimento
22 luglio
VE NERD I` o re 21. 30
Cori, Chiostro di S. Oliva
AMMIEL BUSHAKEVITZ pianoforte
FRANZ SCHUBERT 1840 - 1876
S o n a t a n . 2 3 i n S i b e m o ll e m a g g i o r e o p . p o s t . D 96 0
Molto moderato
Andante sostenuto
Scherzo: Allegro vivace con delicatezza
Allegro, ma non troppo
FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849
B a ll a t a n . 1 i n S o l m i n o r e o p . 2 3
B a ll a t a n . 4 i n Fa mi n o r e o p . 5 2
S c h e r z o n . 2 in S i b e m o ll e m in o r e o p . 3 1
Vivace ma non troppo
Adagio
Allegro molto moderato
Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al
lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re.
dellintero pezzo, una forma ampia e psicologicamente variata, in cui si alternano toni eroici e passaggi piu` cantabili e
appassionati, arpeggi e sinuosi arabeschi. Schumann lo defini`
gun pezzo estremamente affascinante, che non ingiustamente potrebbe essere paragonato ad una poesia di Lord Byron,
cosi` tenero e cosi` ardito, cosi` pieno doamore e di orgoglioso
disprezzoh.
G i a n l u i gi M a t t i e t t i
Pe ter -L u k as G r a f e` nato a Zurigo nel 1929, citta` nella quale ha ricvuto la sua prima educazione
musicale. Prima del diploma Andre´ Jaunet - il grande didatta con cui studiava a Zurigo - gli ha
consigliato di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse. Nel 1949
ha ottenuto il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet, e loanno successivo il diploma in
direzione doorchestra con Euge`ne Bigot. Nel 1950 e` diventato primo flauto solista della
Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al 1957. Dal 1951 e` stato chiamato regolarmente
nelloOrchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualita` di primo flauto. Nel 1953
ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e
nel 1958 il Bablock Prize della H. Cohan International Music Award di Londra. Con la registrazione
del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra, alloeta` di ventuno anni si e` guadagnato
immediatamente una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate attivita`: una
cameristica, una concertistica ed una prettamente direttoriale. Da allora ha realizzato in tutto il
mondo concerti e tourne´e, una ricca e pluripremiata discografia, registrazioni radiofoniche e televisive. Dal 1960 al 1966 e` stato direttore stabile al Teatro doOpera di Lucerna. E` stato docente in
numerosissime masterclass: Amsterdam, Biella, Monaco di Baviera, Imola, Mainz, Quebec,
Ramsgate, Saarbru¨cken, Sendai, Salisburgo, St. Prex, Sermoneta, Sion, Stoccarda, Tokyo, Vienna.
Dal 1973 al 1994 e` stato professore nelloAccademia di Musica di Basilea. Molti sono i compositori
che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm, Ba¨rtschi, Bovey, Fassbind, Gasser,
Holliger, Prinz, Yamada, Zimmermann. E` autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla
casa editrice tedesca Schott Check-up, Interpretation e The singing flute che, nel loro insieme,
costituiscono uno dei piu` moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto ed e` frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi internazionali.
U r s u l a Ho l l i g e r ha studiato arpa a Basilea e a Bruxelles. Svolge la sua attivita` di solista nel
mondo intero, accompagnata, fra le altre, dalle orchestre filarmoniche di Berlino, Vienna e Los
Angeles, dai Musici di Roma, loEnglish Chamber Orchestra, loOrchestre de Paris, sotto la bacchetta
di direttori come Michael Gielen, Pierre Boulez, Simon Rattle, Sir Neville Marriner. Ha realizzato
numerose registrazioni per le etichette Philips, Deutsche Gramophon, Archiv Produktion, Claves e
Novalis. Fra i suoi colleghi di musica da camera si trovano Aure`le Nicolet, Peter-Lukas Graf, Heinz
Holliger. Il suo repertorio comprende tutti gli stili. Accanto al repertorio usuale, Ursula Holliger si
e` occupata in special modo della figura di Louis Spohr e ha curato le prime mondiali di molte
opere di musica contemporanea. Del resto molti compositori hanno scritto brani per lei: Elliott
Carter, Hans Werner Henze, Witold Lutoslawski, Ernst Krenek, Frank Martin, Isang Yun, Toru
Takemitsu, Heinz Holliger e altri. Insegna da tempo presso la Musikhochschule di Friburgo in
Brisgovia e alla Musikakademie di Basilea.
Ammirato dai suoi contemporanei, e considerato uno dei pionieri del romanticismo musicale in Germania nella prima meta`
dellOttocento, Louis Spohr fu anche direttore doorchestra e
violinista di fama. Nella sua produzione cameristica si e`
cimentato con varie combinazioni strumentali, componendo
anche quattro sonate per violino o flauto e arpa. La gSonata
Concertanteh op.113 e` una delle piu` ispirate, per il raffinato
gusto timbrico, labilita` nello sfruttare i registri estremi dei
due strumenti, loriginale lavoro armonico soprattutto nel
secondo movimento. A un gusto tipicamente salottiero si
rifanno invece le Variazioni per flauto e pianoforte che Chopin
scrisse a 14 anni sul celebre tema dellaria gNon piu` mesta
accanto al fuocoh, dalla Cenerentola di Rossini compositore
amatissimo da Chopin: pezzo aggraziato, dalla scrittura brillante, che enfatizza lo stile belcantistico con abbellimenti,
arpeggi, e un moto perpetuo, in staccato, molto virtuosistico.
Una vena elegiaca, e malinconica, domina nei due pezzi di
Camille Saint-Sae¨ns: nella Romance per violino o flauto e
pianoforte e nella lirica Une fluˆte invisible, pagina breve e
bucolica, composta su una poesia di Victor Hugo gViens! une
fluˆte invisible / Soupire dans les vergersh, originariamente
per voce, flauto e pianoforte, dove il flauto ha una funzione di
eco paesaggistica. Nella Francia a cavallo tra Otto e
Novecento imperava un gusto arcaizzante, la seduzione dellantico che investi` anche i linguaggi musicali, e che si puo`
cogliere in molti pezzi delloepoca: nelle giovanili Arabesques di
Debussy, originariamente per pianoforte, che mostrano la sua
propensione per un nuovo tipo di melodizzare, ispirato al cantus planus e basato su gamme pentatoniche; nella Pavane
pour une infante de´funte di Ravel, che si rifa` allincedere lento
e dolente della pavana, antica danza di corte spagnola; nelle
Quatre danses me´die´vales di Anton Joseph Lauber compositore svizzero allievo di Rheinberger e di Massenet, poi maestro di Frank Martin, piccola suite del 1928 che svela loinfluenza di Faure´ e Duparc. A culture primitive rimandano
invece le Cinq Incantations per flauto solo 1936, nate dalla
suggestione di un flauto tunisino che Jolivet aveva ascoltato
durante un viaggio in Africa: pagine magiche e incantatorie,
caratterizzate da ritmi asimmetrici, da strutture ripetitive,
corrispondenti ad altrettante tappe della vita umana, dalla
nascita alloaldila`. Cosi` come legato alla cultura tradizionale
giapponese e` MEI di Kazuo Fukushima, composto per commemorare Wolfgang Steinecke il direttore dei Ferienkurse di
Darmstadt morto in un tragico incidente ed eseguito per la
prima volta da Severino Gazzelloni. In MEI che significa oscuro, indistinto, intangibile Fukushima si ispira alla leggenda
giapponese che ritiene il suono del flauto capace di raggiungere lanima dei morti, e trasferisce sul flauto moderno i suoni
dei tradizionali flauti giapponesi: il nohkan il flauto traverso
di bambu`, usato nel teatro No¯, che sottolinea con suoni bervi
e acuti le espressioni dei personaggi e il shakuhachi flauto
dritto che produce suoni gravi, meditativi, come lunghi respiri.
Gian lui gi Mattietti
23 luglio
S A BA T O o re 2 1 .0 0
Sermoneta, Castello Caetani
PETER-LUKAS GRAF
URSULA HOLLIGER
flauto
arpa
LUDWIG SPOHR 1784 - 1859
S o n a t a i n M i be m o l l e m a g g i o r e o p . 1 1 3
Allegro brillante
Adagio
Rondo Allegretto
ANDRE´ JOLIVET 1905 - 1974
Incan tatio n per flauto solo Pour une communion sereine...
CLAUDE DEBUSSY 1862 - 1918
D eu x Pr e´
e´llu de s per arpa sola
La fille aux cheveux de lin - Voiles
D eu x A r abe sq u e s per arpa sola
Andantino con moto - Allegretto scherzando
KAZUO FUKUSHIMA 1930
ME I per flauto solo
FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849
Variazioni sopra un tema di Rossini La Cenerentola op. post.
CAMILLE SAINT-SAE¨NS 1835 - 1921
R o m a n c e i n R e b e m o l l e m a gg i o r e o p . 3 7
Un e fl uˆ
uˆtte i n vi si bl e
MAURICE RAVEL 1875 - 1937
P ava n e po u r u n e i n fan te de´
e´ff un t e
P ie`
e`cce e n fo rm e de Ha ban er a
JOSEPH LAUBER 1864-1952
Qu a tr e da n s es me´
e´d
die´
e´v
v al es
Rigaudon Allegretto
Mascarade Allegro moderato
Gaillarde Moderato
Pavane Moderato
E ma n u el e A r ci u l i si e` imposto come una delle voci originali e interessanti della nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica dooggi, di cui k con speciale riferimento agli
Stati Uniti k e` considerato uno dei piu` convinti interpreti dagli stessi compositori, con molti dei
quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e collaborazione. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni italiane e straniere e collabora con direttori doorchestra quali Petr Altrichter, Marc
Andreae, Yoel Levi, James MacMillan, Anton Nanut, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck,
Arturo Tamayo, Mario Venzago. Il suo interesse per la cultura degli indiani doAmerica, inoltre, ha
ispirato uno speciale progetto eseguito nel novembre 2008 allo Smithsonian Museum di
Washington, e continua nella collaborazione con i maggiori musicisti amerindi. Ha inciso numerosi cd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius, tra i quali lintegrale pianistica di Berg e Webern e
il Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondiale. Lalbum dedicato a George
Crumb, inciso per Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il CD
Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski e` stato votato dalla critica come miglior
disco italiano del 2006. E titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e
dal 1998 e` professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati ed in altre universita`
americane. Nel 2011 gli e` stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista.
I Gesa¨nge der Fru¨he Canti delloaurora op.133 sono loultima composizione pianistica di Schumann. Si tratta di un breve ciclo di
cinque brani di sconvolgente modernita`, nei quali appare chiaro
come loaurora per il musicista tedesco non rappresenti la nascita
di un nuovo giorno, quanto piuttosto lo svanire della notte e
della sua dimensione fantastica e onirica.
A differenza di Albumbla¨tter e Bunte Bla¨tter, che pure appartengono alloultima stagione creativa di Schumann, i Gesa¨nge sono
concepiti come percorso unitario, nel quale ogni brano annuncia
il successivo, fino alla meravigliosa, commossa conclusione.
La Sonata in fa minore op.14 Concert sans orchestre di
Schumann e` una delle composizioni cui il musicista tedesco ha
lavorato piu` a lungo, pubblicandone differenti versioni, una risalente al 1836 in tre movimenti e loaltra al 1850-51 che reintegra
uno dei due scherzi composti inizialmente, ed e` dunque in quattro movimenti. Si tratta di un lavoro ambizioso ed importante,
il cui repertorio tematico e` basato su un breve inciso tratto da un
tema di Clara Wieck. E proprio le Variazioni sul tema della Wieck
costituiscono il nucleo emotivo dellointera opera nella versione
in tre movimenti, scelta in questo caso, si tratta del secondo
movimento. Il pianismo della Sonata, che raggiunge nel Finale
esiti di folgorante virtuosita`, e` percorso da una visionarieta` febbrile.
Im Freien 1926 di Barto´k e` una suite di cinque brani che celebrano e sublimano la dimensione naturalistica al di fuori di qualunque oleografia.
Le Variazioni in Fa minore di Haydn costituiscono una eccezione
allointerno della sua opera pianistica, composta quasi per intero
da Sonate. Non e` tanto loaspetto formale, pero`, ne´ la scrittura,
quanto piuttosto il tono quasi romantico a fare di questa pagina
un unicum allointerno del catalogo del musicista viennese. Il
tema si compone di due parti, una lirica in fa minore, loaltra - dal
carattere piu` decorativo - in fa maggiore. Le variazioni riguardano prevalentemente la linea del canto, la mano sinistra restando
pressoche´ identica. Dopo un climax di forte tensione emotiva, la
musica si incammina ad una coda di melanconico lirismo.
Tra le pagine meno note dello sterminato catalogo lisztiano,
Hymne de la Nuit costituisce il primo pannello di un dittico - loaltro e` Hymne du Matin. Si tratta di una composizione tipica del
cote´ lirico di Liszt, alla pari dei Notturni e di numerose pagine
delle Anne´es de Pe`lerinage o di Harmonies Poetiques et
Religieuses, di questoultima raccolta condividendo anche loafflato
fortemente spirituale che sembra impregnare di se´ questa breve
e toccante composizione.
Il primo brano, Con pifferi e tamburi, dal carattere percussivo, e`
basato interamente sullointervallo di seconda, usato da Barto´k sia
per creare il colore armonico che per definire una linea melodica.
La successiva Barcarola suona come una nenia, dolcissima e
struggente assieme, che - nella sua inesorabilita`, nelloasciuttezza,
o nel pudore, dei sentimenti - mi ricorda una grande scrittrice,
anchoella ungherese, Agota Kristof. La Musette echeggia danze
tradizionali rivestendole di un colore inedito e invocando, quasi,
un ampliamento del ventaglio di frequenze del pianoforte, specie
24 luglio
D O M E N I C A o r e 1 9 . 30
Priverno, Abbazia di Fossanova
EMANUELE ARCIULI pianoforte
ROBERT SCHUMANN 1810 - 1856
G es a¨
a¨n
n ge der F r u¨
u¨h
h e op . 1 33
Im ruhigen Tempo
Belebt, nicht zu rasch
Lebhaft
Bewegt
Im Anfange ruhiges, im Verlauf bewegtes Tempo
S o n a t a i n F a m i n o re o p . 1 4 l C o n c e r t s a n s O r c h e s t r e m
FRANZ JOSEPH HAYDN 1732 - 1809
V a r i a z i o n i i n F a m i n o r e H o b X V I I n. 1 6
FRANZ LISZT 1811 - 1886
H y mn e d e l a N u it
BE´LA BARTO´K 1881 - 1945
S z a b a d b a n l I m F r e i e n m Al l o a r i a a p e r t a Mit Trommeln und Pfeifen Pesante
Barcarolla Andante
Musettes Moderato
Kla¨nge der Nacht Lento
Hetzjagd Presto
nelle figurazioni veloci - quasi tremolo. Con Musica della notte,
centro emotivo dellointera opera, questo allargamento dello
spettro acustico del pianoforte si realizza come per magia, con
una scrittura di grande efficacia. Loelemento naturalistico, quasi
onomatopeico, fa da contrappunto ad un arcano corale e alloincedere capriccioso e lancinante, di una triste cantilena. La Caccia
conclusiva e` una sorta di moto perpetuo di estrema tensione
emotiva e difficolta` strumentale che si conclude, drammaticamente, su un Fa nella regione grave del pianoforte.
Emanu ele Ar ciuli
Pa o lo R ec ch i a nasce a Fondi. Rimane affascinato e si appassiona al sassofono contralto fin da
bambino, grazie al padre che ne aveva uno in casa. Inizia a suonare alloeta` di 11 anni, dedicandosi
dapprima agli studi classici e poi al jazz, che scopre ed inizia profondamente ad amare ascoltando
alcuni dischi di Charlie Parker e Massimo Urbani. A 18 anni si trasferisce a Roma ed inizia una
intensa attivita` professionistica. Frequenta master classes tenute da Harry Allen, Bob Mintzer,
Rick Margitza, Rita Marcotulli, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Paolo Fresu, Enrico Rava. Nel
2003 partecipa al Premio Massimo Urbani vincendo una borsa di studio per Siena Jazz. Nel 2004
riceve il 2° premio al Concorso Nazionale lGiovani Talenti del Jazz Italianom a Piacenza e il
lPremio Palazzo Valentinim al Festival lJAZZ&IMAGEm di Villa Celimontana a Roma. Nel 2005 il 2°
posto al concorso nazionale di musica jazz di Baronissi. Trascorre un periodo a Parigi e li` suona
con Laurent Coq, Alain Jean-Marie, Stephane Belmondo, Pierre Boussaguet, Remi Vignolo.
Molteplici le collaborazioni con loorchestra lIodice&Corvini Roma Jazz Ensamblem e con la PMJO
Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco. Fa parte del gruppo lSIX
SAXm guidato da Javier Girotto; membro del sestetto di Luca Mannutza, con il quale registra
lSound Six- Tributo ai Sestetti anni 60m, per loetichetta Albore Jazz e del quartetto di Nicola
Angelucci, con il quale registra lThe First Onem, per la Via Veneto Jazz.
Ni co l a Mu r es u inizia loattivita` da professionista alla fine degli anni Ottanta, suonando con diversi
gruppi nei jazz club e festivals nazionali. Frequenta la Scuola di Perfezionamento di Siena Jazz,
dove segue i corsi di musica dassieme tenuti da Furio Di Castri e da Stefano Battaglia, ed il corso
di contrabbasso tenuto da Furio Di Castri. Come contrabassista della Big Band del Centro Jazz di
Torino collabora prima con Enrico Rava e poi con Lee Konitz. Entra a far parte del lSestetTom
gruppo con il quale partecipa al festival di Coutance in Normandia, ai festivals internazionali di
Namur Belgio e Tours Francia nel 1996. Con la Big Band di Torino, diretta da Gianni Basso,
partecipa al lJVC Newport jazz festivalm tenutosi a Torino e al festival di ldue Laghi Jazzm di
Avigliana vantando la collaborazione del trombettista americano Benny Bailey. Si inserisce poi nel
trio del pianista Antonio Farao` e nel quartetto del sassofonista Renato DoAiello. Collabora con
Giulio Capiozzo con il quale partecipa a lunghissimi tours italiani ed europei con artisti internazionali quali Jimmy Owens, Tony Scott, George Cables, Harold Land, Paola West e con Antonio
Ciacca con il quale suona in in festivals internazionali con ospiti americani illustri, tra i quali Steve
Lacy, Art Farmer, John Betsch, Larry Smith, Eliot Zigmund, Doug Hammond, Benny Golson,
Steve Grossman, Johnny Griffin.
Ni co l a A n g el u cc i inizia giovanissimo in Abruzzo, sua terra dorigine lo studio della batteria con
il batterista e percussionista Alberto Biondi. Si trasferisce a Roma dove approfondisce gli studi jazzistici con il batterista Lorenzo Tucci e con il pianista Luca Mannutza. Musicista dallesperienza
ormai indiscussa, sideman di molti tra i piu` interessanti leader del Jazz, quali Benny Golson, Steve
Grossman, Sonny Fortune, Wess Anderson, Jeremy Pelt, Joel Frahm, Andy Gravish, Jim Rotondi,
John Hicks. Di recente si e` esibito a New York, nel prestigioso Dizzys Club al Lincoln Center, con
Joey De Francesco, George Garzone, Rosario Giuliani, in occassione dell mItalian Jazz Daysm. Eo
stato membro del trio di Enrico Pieranunzi, del llive tourm 2008 di Mario Biondi ed attualmente fa
parte di diversi progetti come ad esempio la band di Rosario Bonaccorso, Max Ionata, Luca
Mannutza, Paolo Recchia, Stefania Tallini. Vanta diverse registrazioni e collaborazioni con
Franceco Cafiso, Bob Mintzer, Mike Stern, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Gabriele Mirabassi,
Maurizio Rolli, Maurizio Giammarco, Javier Girotto. Ha vinto numerosi premi e borse di studio
tra cui una presso il prestigioso Columbia College a Chicago nel 2000, il concorso lBaronissi Jazzm
nel 2000 e 2004, il lGran Prix du Publicm al Tramplin Jazz dAvignon nel 2002 e del l26th
Hoeilaart Jazz Contestm in Belgio nel 2004.
In cantiere gia` dal 2008, loidea di questo disco, come molti altri
dischi del genere, era nata grazie alloesperienza dei live, a piccole gigs, registrazioni e tutte quelle situazioni musicali che un
qualsiasi jazzista vive e sperimenta nel corso della propria carriera. Oltretutto, vista loottima uscita del precedente, nonche´
esordio discografico, Introducing Paolo Recchia feat. Dado
Moroni, i presupposti per un buon disco coerano tutti: la solida
presenza di Nicola Angelucci batteria e di Nicola Muresu
contrabbasso.
Sarebbe stato sicuramente un ottimo disco, non unico pero`. A
renderlo tale e` stato un evento eccezionale nella vita di Paolo,
qualcosa che lha fatto cambiare le genesi dei miei brani, la direzione delle mani sullo strumento e il suono di ogni singolo giorno della mia vita, ovvero, la nascita della mia famigliam. Il titolo
delloalbum, infatti, prende il nome da un brano originale, Arios
desire, dedicato a sua moglie che lo ha reso di recente padre per
la prima volta.
lAscolto questa musica con il sorriso sulle labbra. La maggior
parte dei musicisti riesce a raggiungere un livello musicale per
cui diventano buoni imitatori ed esecutori. Ce ne sono alcuni
pero` che passano a un livello successivo, trasformando le informazioni assimilate con lo studio in un linguaggio ed in un
suono personale. Paolo appartiene alla seconda categoriam.
Queste alcune delle parole spese da Rick Margitza nei confronti
di Paolo Recchia, talento emergente del sax alto.
Legato fedelmente alla tradizione Coltrane, Rollins, etc.,
Paolo Recchia opera da un lato precise e coraggiose scelte stilistiche proponendosi di ripercorrere, con originalita` e intelligenza interpretativa, alcuni capolavori del jazz, dalloaltro cavalca
con estro e sensibilita` la sua vena compositiva offrendo brani
originali, intimi e ricchi di spunti free.
26 luglio
M ARTED I` or e 21. 30
Lenola, Anfiteatro Loc. Il Colle
PAOLO RECCHIA TRIO
PAOLO RECCHIA
sax contralto
NICOLA MURESU contrabbasso
NICOLA ANGELUCCI batteria
PAOLO RECCHIA 1980
A r i os d e s i r e
SONNY ROLLINS 1930
T e n o r M a d n e ss
PAOLO RECCHIA
P ea ce H o t e l
JOHN COLTRANE 1926 - 1967
L az y B ir d
LESLIE BRICUSSE & ANTONY NEWLEY
W ho C a n I turn T o
PAOLO RECCHIA
B o u le v ar d V i c t o r
RODGERS & HART
E v e r y t h i ng I o v e g o t
PAOLO RECCHIA
N ov e mb e r
SONNY ROLLINS
P en t - U p h ou s e
La u r a C a tr an i, nata a Rimini, ha intrapreso in giovane eta` gli studi musicali, diplomandosi poi a
pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Verdi di Milano, sotto la
guida di Daniela Uccello; soprano con voce duttile ed estesa, ha saputo unire musicalita` ed espressivita` teatrale, tanto da poter affrontare generi e stili diversi, specializzandosi nel repertorio
barocco e settecentesco e nella musica del Novecento e contemporanea, anche in ruoli di cantante-attrice. Lattenzione per la musica contemporanea lha vista interprete di numerose esecuzioni
di autori del Novecento, tra cui si ricorda Luciano Berio Sequenza III, e di composizioni in prime
mondiali quali quelle di Azio Corghi, Gioacomo Manzoni, Alessandro Solbiati, Michele Tadini e
Matteo Franceschini. Fruttuosa la collaborazione con il compositore Azio Corghi, per cui ha cantato in diverse occasioni.Nel 2010 e` stata interprete della nuova opera di Matteo Franceschini lIl
gridariom andata in scena alla Biennale Musica di Venezia con repliche a Stoccarda e Madrid e ha
eseguito in prima esecuzione assoluta lKokin bm di Giacomo Manzoni. Nel corso della propria formazione artistica lo studio della recitazione presso la Scuola Civica doArte Drammatica Paolo
Grassi di Milano loha portata ad esibirsi anche in ruoli di cantante-attrice. Ha vinto il Premio Bel
Canto 2006 nelloambito del Festival Rossini in Wildbad. Ha inciso per Stradivarius lAgli inquieti
spiritim, musiche di Alessandro Solbiati e Massimo Botter con il Quartetto doarchi di Torino.
I m n u s d e S an c t a M ar i a
Ave generosa gloriosa et intacta puella,
tu pupilla castitatis,
tu materia sanctitatis quae Deo placuit.
Nam haec superna infusio in Te fuit,
quod supernum Verbum in Te carnem induit.
Tu candidum lilium,
quod Deus ante omnes creaturam inspexit.
pulcherrima et dulcissima;
quam valde Deus in Te delectabatur!
Cum amplexione caloris sui in Te posuit,
ita quod filius eius de Te lactatus est.
Venter enim tuus gaudium habuit,
cum omnis celestis symphonia de Te sonuit,
quia , Virgo, Filium Dei portasti
ubi castitas tua in Deo claruit.
Nunc omnis Ecclesia in gaudio rutilet
Ac in symphonia sonet,
propter dulcissimam Virginem et laudabilem
Mariam Dei genitricem,
Amen.
I l m a re a nti co Testo di Ivo Gigli
Il mare antico.
Quello delle vele.
Quello delloadolescente.
Nessuno meglio del bambino conosce il mare.
Il mare terrestre affioravano alghe umane
fiato di mucosa immensa.
Il mare totale si avverte nelle crepe.
Dove sono le rive?
La` oltre loarcipelago lo stupore
Apre le sue ali di pallido gabbiano.
Gli uccelli sorvolano con estrea lentezza loansia.
La vastita` e` troppo grande.
Solo una solitaria idea di bellezza
Si libra come unoisola.
Se que nza II I Testo di Markus Kutter
Give me
a few words
for a woman
To sing
a truth
allowing us
To build a house without worrying before night comes
Be stia ir e I I Testo di Guillaume Apollinaire
Le Serpent
Tu toacharnes sur la beaute´.
Et quelles femmes ont e´te´
Victimes de ta cruaute´ !
E`ve, Eurydice, Cle´opaˆtre ;
Joen connais encor trois ou quatre.
Orphe´e
La femelle de loalcyon,
LoAmour, les volantes Sire`nes,
Savent de mortelles chansons
Dangereuses et inhumaines.
Nooyez pas ces oiseaux maudits,
Mais les Anges du paradis.
Les Sire`nes
Sache`-je doou` provient, Sire`nes, votre ennui
Quand vous vous lamentez, au large, dans la nuit ?
Mer, je suis comme toi, plein de voix machine´es
Et mes vaisseaux chantants se nomment les anne´es.
T o w ho m?
Who, Whom? To Who?
What?
To you!
L e Be che t e Testo di Andrea Franceschini
Da fare la pasta di straoboli
E, a volere,
col zuccher
Prepara la farina,
con un pocco di sale,
se sale un pocco, sprepara la farina, che fa rima
di poi prendi buttiro fresco,
e buttalo e scaldalo
e buttalo e scalda il buttiro in una padella,
bella pappa in una padella,
choe` quella!
E poi gettavi dentro un pocco di latte,
e, senzoaltro scaldarlo, gettalo
e alloingiu`,
addirittura nella preparata farina,
che fa rima,
e fa una dura pasta.
Ma non basta la pasta.
Tasta.
E poi schiarissela un poco col rompervi dentro alcuni ovi,
uno o doi,
e un pocco vino bianco grosso,
e non rosso, ma fallo adesso e mangi un sacco
e non un sasso, e gnache un osso.
Accio` venga che possa passara fuori per il stam-po,
stam-po, pocco o tanto campo,
e li arrostirai nel buttiro ben caldo,
e non gia` saldo da farne un soldo,
e che sia una padella fonda,
accio` abbino da cressere, e infonda infonda,
riusciranno perfetti.
E li, E li Testo di Hannah Sennesh
Eli Eli
Mio Dio, mio Dio
shelo yigamer lolam
fa che non abbiano mai fine
hachol vhayam
la sabbia e il mare
rishrush shel hamayim
il mormorio delle acque
brak hashamayim
il luccichio del cielo
tfilat haadam
la preghiera degli uomini
hachol vhayam
sabbia e mare
rishrush shel hamayim
mormorio delle acque
brak hashamayim
luccichio del cielo
tfilat haadam
preghiera degli uomini
27 luglio
M ERC OLEDI` or e 21.3 0
Sperlonga, Auditorium
lVOX IN FEMINAm
per voce femminile e immagini video
LAURA CATRANI soprano
HILDEGARD VON BINGEN 1098 - 1179 Im n u s de Sa n cta Mar i a XII Sec.
CATHY BERBERIAN 1925 - 1983
S t ri p s o d y
MASSIMO BOTTER 1965
I l m ar e an t i c o
LAURA CATRANI 1975
I m p r ov v is a z io n e
LUCIANO BERIO 1925 - 2003
S e q u en za I I I
VITTORIO MONTALTI 1984
Be sti a ir e II prima esecuzione assoluta
ALESSANDRO SOLBIATI 1956
T o w h o m?
MATTEO FRANCESCHINI 1979
L e B e ch et e
DAVID ZEHAVI 1910 - 1975
E l i, El i su testo di Hannah Sennesh
Fr a nce sc o L upi T i mi ni , per Stalkervideo immagini
Ma tteo Z ol i nasce a Latina nel 1996 dove inizia lo studio del Pianoforte alloeta` di 5 anni sotto la
guida del padre. Entra successivamente in Conservatorio alloeta` di 8 anni dove studia attualmente
con Patrizia Convenevole. Alloeta` di 11 anni consegue la licenza di Teoria Solfeggio e Dettato
Musicale e, loanno dopo, il Compimento Inferiore di Pianoforte con il massimo dei voti. Partecipa
nel 2009 ad un seminario su Beethoven e Schubert con Antonella Lunghi e, successivamente, nel
2010, ad una lezione magistrale con il pianista Aldo Ciccolini nelloambito delle rassegne musicali
del Conservatorio di Musica lOttorino Respighim. Sempre nello stesso anno si esibisce al Teatro
Comunale lArmando Cafarom di Latina nel bicentenario della morte di Chopin. Nonostante la giovane eta` partecipa e vince numerosi concorsi Nazionali: Concorso Nazionale Citta` di Ortona,
2005 primo premio; Concorso Hyperion Citta` di Ciampino Roma, 2005 secondo premio; Lia
Tortora Latina, 2006 primo premio assoluto; Idelmo Poggioli Napoli, 2006 primo premio
assoluto; Vietri sul Mare SA, 2006 e 2007 secondo premio; Citta` di Bucchianico CH, 2007
primo premio assoluto; Magliano Sabina RI, 2008 secondo premio; S. Giovanni Teatino
CH, 2008 secondo premio; Ciampino Roma, 2010 primo premio; Giovani Talenti Citta` di
Rocchetta Isernia, 2010 primo premio assoluto.
C ec il ia Ma r tel l u cci si avvicina alle percussioni alleta` di 12 anni grazie alla scuola media ad indirizzo musicale del suo paese e successivamente e` ammessa al corso di strumenti a percussioni tenuto da Rodolfo Rossi presso lIstituto Superiore di Studi Musicali Conservatorio Ottorino Respighi
di Latina, di cui attualmente frequenta il VI anno strumentale. Partecipa con massimo impegno
alle attivita` dellIstituto collaborando con lorchestra sinfonica diretta da Benedetto Montebello,
con il coro di voci bianche diretto da Nicolo` Iucolano e con Ruben Zahra alla master class tenuta
presso i conservatori di Latina e di Roma. Partecipa come interprete al Festival lLe forme del
suonom eseguendo in prima assoluta opere della compositrice rumena Doina Rotaru suonando con
Mario Caroli. Oltre loambito del Conservatorio collabora con diverse formazioni tra le quali
loEnsemble Ars Ludi Laboratorio e il Freon Ensemble con le quali ha partecipato al festival I
Concerti del Parco, alla rassegna Note di Pace e alle attivita` musicali del Museo Explora. Ha
seguito stage di perfezionamento con il percussionista americano Famodou Don Moye e con lo
svedese Anders Astrand.
G ia n lu c a Man f re don i a si e` diplomato in giovane eta` con il massimo dei voti in Strumenti a percussione presso il Conservatorio di musica nOttorino Respighio di Latina dove attualmente frequenta il primo anno del Biennio di specializzazione in Discipline Musicali
sotto la guida di Rodolfo Rossi. Partecipa con impegno alle attivita`
dellIstituto collaborando con lorchestra sinfonica diretta da Benedetto
Montebello, con la lLibera orchestram di Latina diretta da Giuseppe
Cangialosi e con Aura, loensemble di percussioni del Conservatorio, con cui
partecipa tra loaltro alla diretta radiofonica delle musiche di John Cage
effettuata dalla Radio Vaticana. Oltre loambito del Conservatorio collabora
con diverse formazioni tra le quali: loEnsemble Ars Ludi con il quale ha partecipato alla manifestazione Internazionale Malta Arts Festival e al Festival
delloIstituzione Universitaria dei Concerti, Il Freon Ensemble con il quale ha
partecipato alloevento Atlante Sonoro a Roma e al Museo Madre di Napoli,
LoOrchestra di Musica Barocca di Flavio Colusso, loOrchestra di Latina. Ha
partecipato alla registrazione della colonna sonora del film lIl comandante
Renaum trasmesso su Rai Tre, con musiche di Paolo Vivaldi. Ha partecipato
alla XXVII edizione del Corso internazionale di interpretazione musicale a
Norcia e agli stages di perfezionamento di Anders Astrand e di Momoko
Kamiya a Roma.
Le due raccolte di studi per pianoforte op.10 e op.25 rappresentano una specie di summa del linguaggio musicale chopiniano,
perche´ Chopin aveva trasformato lo studio, da genere didattico
a vera e propria composizione artistica, banco di prova per
nuove invenzioni non solo tecniche, ma musicali tout court:
ogni studio e` infatti espressamente dedicato ad una particolare
tecnica pianistica, ma svela sempre, sotto la superficie del gioco
virtuosistico, complessita` contrappuntistiche e la ricerca di
nuove prospettive timbriche e armoniche. Lo dimostrano il
movimento impetuoso che accompagna lo studio sulluguaglianza delle dita di ambedue le mani op.10 n.4, il gioco melodico delle terzine della mano destra su un semplice accompagnamento accordale op.10 n.5, il lavoro di estensione della
mano sinistra op.10 n.9, lo studio sullespressivita` delle ornamentazioni op.25 n.7, il melodizzare col pollice sui tasti neri
op.25 n.9, lo studio sulle ottave nelle due mani op.25 n.10.
Con il genere dello studio si cimento` anche Liszt, che nel 1838
compose una raccolta di sei pezzi dedicati a Clara Schumann, di
estrema audacia tecnica, concepiti come una vera e propria
sfida, sul pianoforte, ai sei capricci di Paganini, tanto da mutuare alcune arditezze proprio dalla scrittura violinistica i glissati, i
salti veloci su ampi intervalli, i tremoli, le note ribattute, i trilli a
due mani, e da riprenderne alcuni giochi descrittivi come i
corni evocati nello Studio n.5 gLa Chasseh. Dal primo volume
delle Anne´es de pe`lerinage, dedicato alle escursioni di Liszt in
Svizzera, e` tratto Valle´e dObermann, ampia pagina molto articolata, piena di dissonanze e di strane modulazioni, ritratto
musicale di un uomo solitario, e della sua disperazione, ispirato
al romanzo epistolare Obermann di Se´nancour. Di derivazione
lisztiana e` anche il virtuosismo pianistico di Isaac Albe´niz, che si
sposa sempre con elementi folklorici spagnoli, come in Asturias,
pagina in sol minore composta nel 1890, che evoca immagini
moresche e il flamenco andaluso nella ridda di semicrome ribattute, nei trascinanti crescendo, negli squarci danzanti, nelle suggestioni chitarristiche. Nel repertorio originale per marimba
spicca lo Studio op.6 n.10 di Clair Omar Musser, percussionista e
compositore americano, ricordato come un virtuoso di questo
strumento, inventore di nuovi strumenti a percussione come la
Marimba-Celesta, autore di numerosi studi dove ha sviluppato
la tecnica dellesecuzione con quattro bacchette. Un carattere
piu` semplice e primitivistico emerge in un altro lavoro per sole
percussioni, Asanga 1997 di Kevin Volans, compositore sudafricano che e` stato allievo di Stockhausen, e che e` poi diventato
un importante esponente della corrente della Nuova
Semplicita`. La forte carica gestuale di Asanga parola che in
sanscrito significa gliberta` dagli affettih, si ritrova anche in
Specchio 1998 del percussionista pugliese Luigi Marinaro:
brano trascinante, basato su gesti speculari tra i due interpreti,
su patterns ripetitivi, ma capaci anche di trasformarsi in una
schermaglia tra bacchette.
Gian lui gi Mattietti
28 luglio
G I O VE DI o o r e 21 .0 0
Fondi, Cortile della Giudea
MATTEO ZOLI
CECILIA MARTELLUCCI
GIANLUCA MANFREDONIA
pianoforte
percussioni
percussioni
FRYDERYK CHOPIN 1810 - 1849
St udi o p. 1 0
- n . 4 i n Do die si s mi n or e Presto
- n . 5 i n So l be mo ll e m ag g i or e Vivace
- n . 9 in F a m i n or e Allegro molto agitato
St udi o p. 2 5
- n . 7 i n Do di es is m in o r e Lento
- n . 9 in S ol bem ol le ma g g io r e Allegro vivace
- n . 1 0 i n Si mi n or e Allegro con fuoco
FRANZ LISZT 1811 - 1886
S t u d io n . 5 i n M i ma g g io r e l L a c ac c i am
A l bu m do u n vo yag e u r: V a ll e´
e´e
e d oO b e r ma n n
ISAAC ALBE´NIZ 1860 - 1909
A s tu r ia s trascrizione per marimba di K. Stensgaard
KEVIN VOLANS 1949
A s an g a per set di tamburi
JOHANN SEBASTIAN BACH 1685 - 1750
F u g a da l C o n cer to n . 1 trascrizione per marimba
CLAIR OMAR MUSSER 1901 - 1998
St u dio in D o m ag g i or e o p. 6 n . 10 per marimba
LUIGI MARINARO 1972
Spe cc h io per due percussionisti
In collaborazione
con il Conservatorio lO. Respighim di Latina
Il concerto e` realizzato nelloambito del progetto lMusica: avvio al
lavorom sostenuto dalla Fon da zion e Rom a - T erzo Se tto re.
Or c h es tr a F on da zi o n e C R T e` il risultato di un progetto
Composta da trentacinque musicisti, loO
maturato in seno alla Fondazione stessa con loambizione di costituire un organismo in grado di
valorizzare le eccellenze musicali diplomate nei conservatori di Piemonte e Valle doAosta. Frutto
del Progetto Master dei Talenti Musicali, nato nel 2004 e finalizzato al perfezionamento di giovani talenti presso accademie e scuole superiori italiane o straniere, loOrchestra della Fondazione
Cassa di Risparmio di Torino si e` ampliata con loambizione di lavorare al piu` alto livello professionale possibile. Scegliendo come partner loAccademia Perosi, la Fondazione CRT ha voluto delineare un moderno profilo dorchestra basato sulla continua riqualificazione dei propri musicisti, principalmente attraverso stage e concerti con ospiti internazionali quali Pavel Vernikov, Ana
Chumachenco, Roberto Ranfaldi, Enrico Maria Baroni, Pavel Berman, e molti altri. Il repertorio
comprende opere dei musicisti classici quali Bach, Mozart, Ciaikovskij, Mendelssohn, Grieg,
Schubert, Prokofiev, Telemann, Beethoven, Mozart, ma anche programmi piu` contemporanei ed
eterogenei. Si segnala che, nelloedizione del Festival MITO 2010, loorchestra si e` esibita a Torino e
a Milano con un programma di musiche di Nino Rota riscuotendo un grande successo di pubblico.
Tra i progetti piu` recenti si annovera la tourne´e in Israele in occasione della visita del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano per celebrazioni dei 150 anni dellUnita` dItalia. Organizzata
sotto la supervisione delloAmbasciata doItalia, loorchestra si e` esibita sotto la direzione del maestro
Claudio Vandelli ospitando il lTrio Tchaikovskym.
Nel corso della sua carriera P a v e l B e r m a n ha suonato con orchestre quali la Dresden
Staatskapelle, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Atlanta Symphony, la Dallas Symphony, la
Prague Symphony, la Royal Philharmonic di Liverpool, la Beijing Philharmonic, i Berliner
Sinfoniker e ha tenuto concerti nelle piu` prestigiose sale del mondo quali la Carnegie Hall di New
York, il The´aˆtre des Champs Elyse´es e la Salle Gaveau di Parigi, la Herkulessaal di Monaco, il
Bunkakaikan di Tokyo, il Teatro alla Scala di Milano, il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, collaborando con direttori doorchestra come Iliahu Inbal, Andrei Boreiko, Raimond Leppard, George
Hanson, Petr Altrichter. Oltre alla lunga collaborazione cameristica con suo padre Lazar Berman,
ha collaborato con eccellenti artisti di varie generazioni tra i quali: Andras Schiff, Bruno Canino,
Nabuko Imai, Gustav Rivenius, Alexander Kniazev, Daniel Muller-Schott. Pavel Berman appare
inoltre nel ruolo di Solista e/o Direttore con orchestre quali loOrchestra Sinfonica Nazionale di RAI
di Torino, loOrchestra Sinfonica Abruzzese, loOrchestra da Camera di Mantova, loOrchestra di
Padova e del Veneto, la Sinfonica Toscanini di Parma, il Carlo Felice di Genova, Orchestra del
Teatro Sao Carlo di Lisbona, Moscow Symphony Orchestra, Romanian National Radio,
Wurtembergische Philharmonie, i Virtuosi di Mosca e Baltic Virtuosi. I progetti del 2011 lo vedono
impegnato nel concerto di Brahms per violino e orchestra op. 77 con loOrchestra del Teatro lLa
Fenicem di Venezia diretta Yutaka Sado, in una tourne´e di recital in Giappone e il Gala
Rachmaninoff al Festival di Stresa in collaborazione con il pianista Alexander Romanovsky e il
violoncellista Enrico Dindo. Tra le sue registrazioni ricordiamo il CD delloopera completa di
Prokofiev per violino e pianoforte Dynamic 2010, Vardan Mamikonian,pianoforte che ha ricevuto un importante riscontro di pubblico e di critica. Pavel Berman ha proseguito la sua esplorazione nella musica di Prokofiev registrando i due Concerti con Orchestra di Radio Svizzera Italiana
Lugano con Andrey Boreyko. Berman ha inciso inoltre per Koch International, Audiofon,
Discover, Supraphon, Phoenix Classics e Dynamic. Pavel Berman e` nato a Mosca dove ha studiato
al Conservatorio Cˇajkovskij; ha proseguito gli studi con Dorothy DeLay nel 1992 alla Juilliard
School di New York perfezionandosi poi con Isaac Stern. Ha fondato la Kaunas Chamber
Orchestra in Lituania nel 1998, dalla quale e` nata la Kaunas Symphony Orchestra. Suona il violino
Antonio Stradivari nMare´chal Berthiero 1716 della Fondazione Pro Canale di Milano.
Tra i compositori che influenzarono di piu` lo stile di Mozart ci
fu Johann Christian Bach, undicesimo figlio di Johann
Sebastian Bach, considerato uno dei maggiori compositori della
meta` del Settecento. Dopo aver studiato a Berlino, si trasferi` a
Milano nel 1754, dove studio` con Padre Martini e Sammartini, e
nel 1762 ando` a Londra, dove fu musicista da camera della regina Charlotte, e dove rimase fino alla morte, venendo poi ricordato come il Bach inglese. Esponente dello stile galante, si
ispiro` alla tradizione italiana anche nelle sue sinfonie, concepite in maniera molto simile alle ouvertures dopera in tre movimenti. E` anche la struttura delle sei sinfonie op.6, composte
per i concerti pubblici organizzati insieme a Carl Friedrich Abel,
pubblicate ad Amsterdam nel 1770, tutte caratterizzate da
unintonazione brillante, tranne lultima che ha accenti drammatici con il frequente uso di tremoli, di accenti improvvisi,
dei corni nel registro grave, e lunica in tonalita` minore anche
nellAndante centrale. Linfluenza della musica italiana e` evidente anche nei cinque concerti per violino e orchestra che
Mozart compose nel 1775, prendendo a modello i concerti di
Tartini e di Boccherini. Ma emergono anche tratti tipicamente
mozartiani: nella fluidita` nellarticolazione formale, nella finezza dellelaborazione tematica, nel sottile gioco delle variazioni.
Il Concerto il la maggiore K 219 e` lultimo attribuibile con certezza a Mozart, e sicuramente il piu` elaborato, oltre che il piu`
celebre. Qui Mozart esplora a fondo tutte le possibilita` dello
strumento solista, tratta con cura estrema lorchestrazione, e
ottiene un risultato, dal punto di vista dellelaborazione tematica, molto piu` organico rispetto ai concerti precedenti. Di un
anno precedente e` la composizione della sinfonia in la maggiore K 201, che insieme con le Sinfonie K 183 e K 200 forma la
triade delle prime grandi sinfonie salisburghesi. Partitura pervasa da spirito leggero, nella quale Mozart mette in risalto i
diversi temi e strumenti, attraverso un sofisticato gioco di imitazioni e di scarti dinamici come quelli che caratterizzano il
tema iniziale, con i suoi salti di ottava e le crome ribattute, e
con raffinate invenzioni timbriche ad esempio nellAndante,
dove violini suonano con sordina: glo stile galante e` superato, ma dallinterno, con tecnica omeopatica, spingendolo a
estremi ignoti di squisitezza melodica, di sofisticazione tematica e di fascinosa sensualita` di combinazionih Pestelli. Uno dei
violinisti piu` celebri nella seconda meta` dellOttocento fu Pablo
de Sarasate, autore anche di una grande quantita` di pezzi virtuosistici, di grande successo, come le Danze spagnole, e come
le numerose fantasie su temi dopera, allora di gran moda. La
piu` fortunata fu proprio la Fantasia sulla Carmen, costruita con
alcuni dei temi piu` popolari dellopera di Bizet, rielaborati con
virtuosismi e ornamentazioni: in un preludio e quattro movimenti che presentano adattamenti dell Aragonaise ,
dell Habanera , della Seguidilla , fino alla sfrenata Danse
Bohe`me, che richiede vere doti atletiche al solista.
Gian lui gi Mattietti
30 luglio
S A BA T O o re 2 1 .0 0
Sermoneta, Castello Caetani
ORCHESTRA FONDAZIONE CRT
PAVEL BERMAN direttore e violino solista
JOHANN CHRISTIAN BACH 1735 - 1782
S i n f o n i a i n S o l m i n o re o p . 6 n . 6
Allegro
Andante piu` tosto - Adagio
Allegro molto
WOLFGANG AMADEUS MOZART 1756 - 1791
C o n c e r t o n . 5 i n L a m a g g i o r e K 2 19
Allegro aperto, Adagio, Allegro aperto
Adagio
Tempo di Menuetto, Allegro, Tempo di Menuetto
WOLFGANG AMADEUS MOZART
S i n f o n ia n . 2 9 in L a m ag g i or e K 2 0 1
Allegro moderato
Andante
Menuetto
Allegro con spirito
PABLO DE SARASATE 1844 - 1908 / STRELNIKOV
C a rm e n S u i t e
2011
Co r si d i Pe r fe zio n ame n to e
d i I n t er p r e t a z i o n e M u s i c a l e
nel Castello Caetani di Sermoneta
D I R E T T O R E : F R AN C O P E T R AC C H I
ALE SS AND R O SO LBI AT I composizione
2 luglio - 15 luglio
EL ISS O o V IR SA LADZ E pianoforte
4 luglio - 10 luglio
NAT AL IA GU TM AN musica da camera
5 luglio - 8 luglio
R OC CO FI LIP PIN I violoncello e musica da camera
7 luglio - 18 luglio
F RA NCO P ET R ACCH I contrabbasso
11 luglio - 23 luglio
M IR ELA VE DE VA tecnica del contrabbasso
11 luglio - 23 luglio
BR UN O GIU R ANN A viola
12 luglio - 21 luglio
PE T ER -L UK AS G RA F flauto
18 luglio - 25 luglio
M AR IAN A S IR BU violino
18 luglio - 27 luglio
U RS U LA H O LLI GE R arpa
22 luglio - 27 luglio
T E S T I M ON I AN Z E
ELENCO DEI DOCENTI DEI CORSI, INCONTRI DI STUDIO, CONVEGNI, PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
D O C EN T I D E I C O R S I D E G L I A N N I P A S S A T I d a l 1 9 7 5
A RP A
Ur s ul a Hol l ig er dal 1987 al 1998-2001-04 -05-06-07-08
C AN T O
Mas ci a Pr edi t 1981-82
C LA R I NE T TO
A n ton y Pay dal 1984 al 1997
C ir o Sca r pon i 1984-85-86-87-88-89-91-92
R ic h ar d Sto lt zma n dal 1999 al 2009
C O M PO S I ZI O NE
Sal va tor e Sci ar r i n o 1987
A le ss a ndr o So lbi at i dal 2007 al 2010
C O NT R A B B A S S O
G ar y K a rr 1987-89
Fr a n co Petr a cc h i dal 1978 al 2010
Je an -M ar c R o ll ez 1992
Mir e la V ede va dal 2001 al 2010 tecnica del contrabbasso
FA G O T TO
Ser g i o A zz ol in i 1999-2002-04-06-07-09
FL A U TO
Pi er r e- Yv es A r tau d 1991
R ober to F abbr i ci an i dal 1984 al 1989
Pet er -L u k as G ra f dal 1981 al 2010
MUSIC A D A C A ME R A
Br u n o C an i n o 1984-86-88-90-92-94-96-98-2000-02-04-06
C es ar e F er r a r es i 1975-76-77-78-79
Rocco Filippini 1982-83-85-89 e dal 1993 al 2010
Br u n o G i ur a n n a 1981-91
Lo n don G abr i el i Qu ar te t 1987
Qu ar te tto Bor o din 1989
San do r V eg h 1972
P I A N O F O R TE
Dm it ri Ba sh k i r ov 2002
C ar l o Br u n o 1980
Ser g i o C a far o 1978
Mi ch el e C a mpa n el la 1995
Br u n o C a n in o 1977-82
A ldo C ic co li n i 1981-82-88
Ph i li ppe En tr e mo n t 1984
A le xan de r Lo n q u ic h 1998-99-2000
Ni k i ta Ma g al of f 1981
Br u n o Me zze n a 1979
Bor i s Pet ru s h a n sk i j dal 1989 al 1995
Charles Rosen 1985-86-87-89-96-97-98-99-02-03-05-10
Fo u Ts o on g 2001
E li s so` V ir s al a dze dal 2003 al 2010
V in c en zo V it al e 1983
V IOL A
Di n o A s ci ol l a 1985
Br u n o G i u r an n a 1980-81-92-93-94-95-96 dal 1998 al 2004
2006-07-08-2010
A r r ig o Pel l ic ci a 1979
Pe ter Sc h idl of 1986
C h r is top h S ch i ll er 1982-83-84-88-90-91-92
R ei n er Sc h mi dt 1997
V I O L I NO
Pi er r e A m oy al 2001
C es ar e Fe rr a r es i dal 1975 al 1979
A lberto L ysy 1997
C or r a do R om a no dal 1981 al 2000
G ott fr ie d Sch n e ide r 1980
Ma ri a n a Si r bu dal 2002 al 2010
V la di mi r Spiv ak o v 1992
Sa n dor V eg h 1972
Je an - Pi er r e W al l ez 1999-2000
V I O L O NC E LL O
Rocco Filippi ni 1977-79-81-89 e dal 1991 al 2010
Jo h an n e s G o r itz k y 1980
Iva n Mon i g h ett i dal 1992 al 1995
A n dr e` N ava r r a dal 1982 al 1988
Fr a n co Mag g i o O rm ez ow s k i 1990
I N C O N T R I D I S T U D IO e C ON V E G N I O R G A N I Z Z A T I D A L 1 9 7 7
1 9 7 7 C o l l o q ui o d i G o f f r e d o P e t r a s s i c o n F e d e l e
19 78
19 79
19 80
19 81
D oA m ic o: Petrassi e Salviucci
T a vol a r o to nda : La musica nuova
I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i p o l a c c h i
I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i f r a n c e s i
I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i
I generi musicali e il loro pubblico
19 82 I nco nt ro co n i mus ic is ti s pagnol i Sono ancora
individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi?
19 83 I nco nt ro co n i mus ic is ti s tatuni tens i Convergenze e
divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee
19 84 C o nvegno : Committenza e composizione
1 9 8 5 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i g i a p p o n e s i
La musica e il suo spazio. Il compositore parla di se´ ...
1 9 8 6 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i u n g h e r e s i
Prospettive italiane e ungheresi
La musica in Italia tra pubblico e privato
1 9 8 7 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i t e d e s c h i
La musica in Germania dopo Darmstadt
Loeditoria musicale in Italia
19 88 In con tr o di S tu di o: Quale passato ha la musica oggi?
Ad Elliott Carter per i suoi 80 anni
1 9 9 0 I n c o nt r o c o n i m u s i c i s t i s o v i e t i c i
S em in a r io di s tu di : Il libro musicale in Italia
19 91 I nco nt ro di st udi o : Dove va la musica dooggi?
1 9 9 2 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a
Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti
Verso il Duemila: la musica dooggi tra produzione,
diffusione e documentazione
1 9 9 3 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a
Ritratto di Witold Lutoslawski
Les liaisons dangereuses: musica parola poesia
1 9 9 4 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a
Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo. 30 anni di Festival
Pontino; Per Petrassi: ricordi e testimonianze
1 9 9 5 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a
Donne compositrici: una nuova realta` musicale
Ritratto di Aldo Clementi
1 9 9 6 I n c o nt r i i n t e r n a z i o n a l i d i m u s i c a c o n t e m p o r a n e a
lluCiAnoBEriom
T a vol a r o to nda : Roffredo Caetani Musicista
I n co nt r o di st udi o : San Tommaso doAquino
e il ruolo delloestetica nella cultura
1997 Incontri internazionali di musica contemporanea lLEMm
C o l l o q u i o d i R a f f a e le P o z z i c o n F a u st o R a z z i:
lParole/suoni/gesto/visivita`m
Ta vo la r oto n da: Il Compositore e il rock. La musica
dooggi tra valore estetico e mercato
C on fe r en za : lVortex Temporum I-III: unoautoanalisim
di Ge´rard Grisey
C o l l o q u i o d i E n z o R e s t a g n o c o n F r a n c o Do n a t o n i :
lSette volte diecim
C on ve g n o di s tu di: lGino Contilli 1907-1978m
1998 Incontri internazionali di musica contemporanea l90+m
Ta vola ro ton d a: lElliott Carter: un ritratto a tre vocim
Ta vola ro ton d a: lIncontro con Heinz Holligerm
Ta vola ro ton d a: lLoEuropa in Italia: idee e progetti per
la promozione della musica contemporaneam
1 9 9 9 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a
Le dialogue du son et de loimage I
Ta vola ro ton d a: lSuono e immagine: riflessioni,
ricerche, tendenzem
Ta vola ro ton d a: lLa musica come centro e presenza.
Incontro con Robert Cahenm
Ta vola ro ton d a: lMusica, immagini, figuralita`m
20 0 0 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a
Le dialogue du son et de loimage II
Ta vola ro ton d a: lDalla Spagna alloEuropa: profilo di
Luis de Pablom
Tavola rotonda: lFunzione e identita` del compositore oggim
2 0 0 4 l I l S e c o lo d i P e t r a s si m
Convegno di Studi - Mostra documentaria - Concerti
20 0 5 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a:
Aldo Clementi e Luis de Pablo
20 0 6 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a:
Suoni dal Mito
20 0 7 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a:
Widmung. Incontro di studio su Mario Bortolotto
20 0 9 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a:
Il Restauro in Musica
20 1 0 I n c o n t r i in t e r n az i on a l i d i mu s i c a c o n t e m p or a n e a:
lQuarantoanni di musica: memoria e futuro del Campusm
lHeinz Holliger e il suo rapporto con Schumannm
lPer Luis de Pablom
lUtopie del comporre, da Schumann ad oggim
P R I ME E SE C U Z I O N I A S S OL U T E E S E G U I T E D A L 1 9 7 7
A CI LU , A . G o n z a le s
PIANO AUTO-FORMAS per pianoforte 1 98 4
A L A N DI A , Ed g a r
ROCIO per violino, violoncello e pianoforte 1 9 8 2
... Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA 1 9 92
PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello
e pianoforte 1 9 98
A L B I N , Co r r a d o
QUINTETTO per archi 1 9 8 2
LE LE´THE´ per flauto, violoncello e soprano 1 9 8 4
A MB R O SI N I , C l au d i o
IMPROVVISO NOCHE OSCURA 1 9 8 6
A N DR I E S S E N / V A N D E R A A
THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film
di Peter Greenaway 1 9 9 1
A N Z AG H I , D a v i d e
SEGNI E SUONI per pianoforte 1 9 8 4
A R AT A , P a o l o
LE TEMPS DoUN SOUPIR 19 7 8
ARCA` , Pa ol o
FLASH per chitarra 1 9 8 7
FLUMEN per chitarra 19 8 8
TRIO NOTTURNO per clarinetto, violoncello
e pianoforte 1 9 98
A R ME N T E R O S , E d u ar d o
CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per
quartetto doarchi 1 9 8 2
B AC C I L E , W a l t e r
E POI ? per viola, violoncello, flauto, oboe, percussione,
pianoforte e voce recitante 19 8 3
B O N A T O , Gi o v a n n i
ARPSODIA per arpa sola 1 9 8 6
B O S C O , G i l be r t o
A DUE, DoIMPROVVISO per chitarra e clavicembalo 1 99 4
B R IZ Z I, A l d o
DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono 19 8 6
B U SS O T T I , S y l v a n o
LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte 1 9 8 4
FOGLIO DoALBUM PER PETRASSI.
al pianoforte: versione 1994 8 AGOSTO quartetto doarchi
da Sypario 1993 1 9 9 4
C AL L I G AR I S , S e r g i o
SONATA OP. 38 per clarinetto e pianoforte 20 01
C AN I N O , B r u n o
QUATTRO RITRATTI dedicato al Quartetto Mantegna 2 00 8
C AP P E L L I , G i l b e r t o
LA MONTAGNA DI CE´ZANNE 2 004
FRAMMENTO per pianoforte 200 7
C AP R I O L I , A l b e r t o
STELLE ASSENTI 200 4
SENZA TEMPO per pianoforte 20 07
PIe`CE LIBRE POUR GILLES DELEUZE per viola
e cinque strumenti a microintervalli 2 00 9
C AR D I , M a u r o
NUAGES per clarinetto e sei strumenti 19 9 4
FIL ROUGE per trio doarchi e pianoforte 1 9 97
CHAT per clarinetto basso e violoncello 1 99 8
SOUFFLE 1.2 20 04
B AR C E , R a m o n
KAMPA per pianoforte, violino e violoncello 1 98 4
C AR T E R , E l l i o t t
RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino 19 84
TRILOGY: BARIOLAGE, INNER SONG, IMMER NEU 1 99 2
GRA per clarinetto 1 9 93
90+ per pianoforte 1 9 94
TEMPO E TEMPI per soprano, violino, corno inglese e
clarinetto basso 19 9 8
UNA COLOMBA per voce e clarinetto 1 9 9 9
B E R IO , L u c i an o
15 DUETTI per violino e flauto 1979/81
versione a cura di A.Morini ed E.Porta dei Duetti per due
violini, autorizzata dalloAutore 1 9 95
C AS T A L D I , P a o l o
SIMILE C 1 97 8
SONATA SCARLATTI 19 8 5
HUIT PRE´LUDES AUX lSIRE`NESm 2 00 6
B AR A T E L L O , M a r i n o
NOTTURNO per clarinetto solo 1 98 7
PRE´LUDE 1 98 7
FOLK GUITAR per chitarra sola 19 8 8
B AT T I S T E L L I , G i o r g i o
SECRET per flauto e clarinetto 1 9 8 7
C AS T A G N O L I , G i u l i o
DUE MOTI DoACQUA per due pianoforti 19 9 8
C A STIG LIONI , Ni cc ol o`
DOPPIO CORO per 10 strumenti a fiato 1 97 8
C E R CH I O , B r u n o
CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e
strumenti su versi di Gian Piero Bona 19 7 9
C I MA , G i ov an n i
lFAIR PLAY FOR PAYm per clarinetto 1 99 6
C L E M E N T I , Al d o
STUDI per violino, tromba e pianoforte 19 8 1
1904 per 4 trombe, 2 corni e 2 tromboni 1 98 4
FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino 1 9 85
NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND lCANONIm per tre
trombe e due tromboni 1 9 8 5
FANTASIA per quattro chitarre 19 8 7
TRIBUTE per quartetto doarchi 1 98 8
1492 per 16 strumenti 1 9 9 2
VOCALIZZO 1994 per voce e 11 strumenti 1 99 4
luCIAnoBErio per violino e flauto 1 9 95
ETWAS per per flauto, oboe, clarinetto, violino, viola
e violoncello 19 9 7
DEDICA per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8
QUATTRO FOGLI per flauto, clarinetto, pianoforte, violino,
viola e violoncello 2 000
2003 per sette strumenti e voce 20 04
VERTIGO per ensemble 20 05
MADRIGALE 2 per due pianoforti 2 00 7
C O L O M B O T AC C A N I , G i o r g i o
IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti 2006
WORTH OHNE LIED per flauto, clarinetto, violino, viola,
violoncello e pianoforte 2 009
C O R R E G G I A, P a o l o
EPHEMERAL 3 per chitarra, strumenti e nastro magnetico 1979
D AL L o O N G A R O ,
M ic h e l e
SETU per violino, viola, contrabbasso, flauto, clarinetto
e chitarra 19 9 1
ELOGIO PER UNoOMBRA 1.2 20 04
LoOMBRA DI TIRESIA per sei strumenti 2 00 6
TON SUR TON per due pianoforti 2 00 7
CADEAU per piccolo ensemble 2 01 0
D A M I AN I , G i o v a n n i
PERCHE` FIBONACCI? SU GoFFrEDo 2 00 4
D o A MI C O , M at t e o
DRILLS per violino, violoncello, flauto, clarinetto e
pianoforte 1 9 8 3
ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su
testi di B. Cagli 19 8 6
IN TRE per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 98
NUNC ET... 2 004
SUB SPECIE MODAE per ensemble su testo di Bruno Cagli 2010
D E L PU E R TO , D av i d
VELADURA per clarinetto, pianoforte e vibrafono 1 9 97
D E N H O F F , M ic h ae l
MITTEN INS METAPHERNGESTO¨BER per pianoforte 1 9 8 7
PA B LO , L u i s
DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani 19 8 4
SCHERZO per violino solo 1 9 8 8
PARAI´SO Y TRES DANZAS MACABRAS 1 99 2
NADERI´A per pianoforte 19 9 4
UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto 1 99 7
CIRCE DE ESPAN˜A per mezzosoprano e sei strumenti 2 00 6
OH! per pianoforte 200 7
MUSICA PARA MARIO per flauto, clarinetto, violino, viola,
violoncello e pianoforte 2 00 9
UN DIA´LOGO CORDIAL per due clarinetti 2 01 0
DE
D E R O SSI R E , F ab r i z io
MARE OBSCURITATUM 1 99 1
D E S T E F A N I , M ir c o
IRRTUM per soprano, flauto e percussioni 1 9 9 4
D I B AR I , M a r c o
SEI STUDI SUL NATURALISMO INTEGRALE per
pianoforte 1 9 8 8
PRIMA SONATA per pianoforte 1 99 4
STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra 199 8
STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE
per pianoforte 19 9 8
D I N E SC U , V i o l e t a
KATA 1 99 0
D I T T R I CH , P . H e i n z
KLAVIERMUSIK nr. II per pianoforte 1 98 4
D O N A T O N I , F r a nc o
LEM primo dei due pezzi per contrabbasso 1 9 8 4
SERENATA II per 5 strumenti 1 99 4
TRIPLUM per flauto, oboe e clarinetto in si bem 19 9 5
lCEROCCHI 70m per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8
E INA UD I , L u d ov i co
AI MARGINI DELLoARIA per quintetto di fiati 19 8 2
P e´
e´tte´
e´rr E O¨
a´n
n JENEY , Z ol ta´
a´n
n KO C S I S ,
O¨T
T VO¨
O¨S
S , Z ol t a´
L a´
a´ss zl o´ SA RY, La´
a´ss zlo´ VIDO VS ZKY
HOMMAGE A KURTA´G per quattro pianoforti 1 9 8 6
E SP A J , A n d r e j
MELODIA UNGHERESE 1 9 8 4
F A N T I C I N I , F a b ri z i o
CANTO DI LAURA per flauto in do 1 98 7
FE D E LE , I v a n
ETUDES BOREALES 1 99 0
NOTTURNO 20 04
FR A N CE S CH I N I , A r m a n d o
ORGANA per strumenti 1 9 79
FR A N CE S CH I N I , M a t t e o
EIMi` per soprano, percussioni ed elettronica 2 006
G AL D I , E n z o
RICERCARE per pianoforte e quartetto doarchi 1 98 7
G AR U T I , M a r i o
QUARTETTO N. 2 1 9 8 7
G E N T I LE , A d a
MISTY per flauto e corno 19 8 1
COME DAL NULLA per clarinetto 1 9 83
RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre 1 9 8 7
ZAPPING per flauto, clarinetto, violino e viola 1 99 5
A GIFT FOR YOU per clarinetto 1 9 98
G E N T I LU CCI , A r ma n d o
OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo 1 98 1
METAFORE DEL TEMPO per pianoforte 1 98 4
G I U LI A N O , G iu s e p p e
VIKRTIS 1980
DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND 1 9 81
PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed
elaborazione elettronica 1 9 8 3
GRI SEY, G er a rd
ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso 1 98 4
ACCORDS PERDUS per due corni 1 9 8 8
G U AR N I E R I , A d r i a n o
DA ... lPIERROT PIERROT!m per flauto solo 1 9 8 0
H A L F F T E R , C ri s t o b a l
DIALOGO per violino e viola 1 98 4
H O CH , Fr a n c e s c o
SPURLOS per 10 strumenti a fiato 1 9 78
H O LL I GE R , H e i n z
PER URSULA per arpa 1 98 8
TREMA per violino 1 9 8 8
PER MARIA TERESA 20 01
TO ELLIOTT WITH LOVE per oboe e arpa 2 00 8
OTTETTINO PER RICCARDO OTTANTENNE 2 00 8
I A N N OTTA , C l ar a
AL DI LAo DEL BIANCO per clarinetto basso e trio doarchi 2009
I N C AR D O N A , F e d e r i c o
SOAVE SIA IL VENTO sestetto 19 8 2
SED NEC LINGUA LOQUI 19 8 6
K N AP I K, E u g e n i u s z
SONATA per flauto solo 1 97 9
K OENIG , G . M i ch a el
SEGMENTE 85-91 per flauto, clarinetto, basso e violoncello 1987
STREICHQUARTETT 1 9 88
K O N DO , J o
BONJIN per soprano, contrabbasso e flauto 1 9 85
BIRTHDAY HOCKET per flauto, clarinetto, pianoforte,
violino e violoncello 2 00 0
K URTA´A´G
o¨rr g y
G, G yo¨
SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op. 30 per voce
e pianoforte 1 9 9 3
EIN AUGENBLICK LANG... vers. per oboe solo 19 9 8
OMAGGIO A E. CARTER vers. per corno inglese 1 9 9 8
LA GA NA` , R u g g er o
SONATINA per flauto e pianoforte 1 98 0
DAI SETTE STUDI per violoncello solo n. 1,2 19 8 2
LA N D U Z Z I , C r is t i n a
ELEGIA NOTTURNA 2 00 4
LOM BA RD I, Dan i el e
AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte 1 9 9 8
MINOTAURUS 2 per pianoforte preparato amplificato,
danzatore e videoclip 20 00
LU G O , C l au d i o
BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti 1 98 6
M A E ST R I , Fa b io
STUDIO PER I lNOTTURNIm per flauto basso 1 9 8 0
M A GGI , D a r io
IRRLICHT per nove strumenti 1 9 78
BRENNEND per pianoforte solo 1 9 8 2
M A N C A , G a b ri e l e
CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino
e violoncello 1 9 8 6
M A N C A , G a b r i e l e / V AC C A , R o b e r t a / P AC H I N I , P a o l o
VISIONI. TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per
video, due voci recitanti e pianoforte 1 9 9 9
MA NN, R o b er t
CORN 1 98 5
M A N N U CC I , A n d r e a
SESTETTO DoARCHI 19 8 6
M A N Z O N I , G ia c o mo
4 EPIGRAMMI per baritono, clarinetto basso e strumenti 19 93
MTRC 1998 per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8
VIDEOMUSIC per ensemble 1 9 99
M A R TIN O , D o n al d
CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per
violoncello e clarinetto 19 8 4
M E L CH I O R R E , A l e s s an d r o
LONTANANDO per quartetto doarchi 19 9 4
M I R I G L I A N O , Ro s a r i o
IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra 19 8 1
M ONN ET, M a r c
FANTASIA DOLOROSA per violino 1 9 8 4
M O N T AL T I , V i t t o r i o
IL GIARDINO DEI SENTIERI CHE SI BIFORCANO
per violino e pianoforte 200 9
M OR R IC ONE , E n n i o
RIVERBERI per i cento anni della nascita di Goffredo
Petrassi 20 04
ROMA Pensando al lRicercare cromaticom di Girolamo
Frescobaldi per soprano, voce recitante e sette strumenti su
testo di Valentina Morricone 2 01 0
M O S CA , L u c a
SONATA per pianoforte 1 9 8 0
CADAQUES per due pianoforti 1 98 1
RITRATTO SU UNA SERIE DI PETRASSI 20 04
IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti 2006
TRE SATIRE per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello
e pianoforte 200 9
BUS 130 canzonetta per mezzosoprano e ensemble
su testo di Gianluigi Melega 2010
N O N O , L u ig i
DUETTO lIO, FRAMMENTO DAL lPROMETEOm per
flauto e clarinetto 1 98 3
N O VA , R i c c a r d o
STUDIO per pianoforte solista e 6 strumenti 19 9 5
OL IVE RO , Bet ty
CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti 1 9 96
MORENICA SOS per voce femminile e strumenti 1 99 6
O P P O , F ra n c o
ALCUNE VERITA` INDIMOSTRABILI 200 4
P A L L AS Z , E d w a r d
TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per
clarinetto basso e marimba 19 8 4
P A N N I , M a rc e l l o
TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti 1 9 88
LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo 116 2004
P AS Q U O T T I , C o r r a d o
GRAFFITI per oboe solo 1 98 0
P E N N I S I , F ra n c e s c o
PROMENADE per pianoforte 1 9 80
ACANTHIS per flauto e pianoforte 19 8 1
CANZONE DA SONARE per pianoforte 1 98 5
THE GARDEN versione con pianoforte per soprano e
pianoforte 1 9 8 5
NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre 1 9 8 7
TRE PEZZI per clarinetto, viola e pianoforte 19 9 0
ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani 1 99 5
ETUDE-RHAPSODIE per flauto, clarinetto e pianoforte 1 9 9 7
FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto,
violoncello e pianoforte 1 9 98
CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto, clarinetto,
pianoforte, violino, viola e violoncello 2 000
P E T R AS S I , G o f f r e d o
FANFARE PER TRE TROMBE IN DO 1 9 77
TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA 1 9 77
ROMANZETTA per flauto e pianoforte 1 9 8 1
INNO per ottoni 1 98 4
FRAMMENTO per orchestra 1 9 8 8
P I SA T I , M au r i z io
popHACK 2004
P O SS I O , G i an n i
VARIANTI A DIARIO per flauto, clarinetto, oboe, fagotto e
pianoforte 1 9 8 3
P O U SS E U R , H e n r y
LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico
acuto 1 9 8 8
LoANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e 5 strumenti 2006
P RI ORI, Ma s si mo
SONATINA 19 9 0
P T AS Z Y M S K A , M a r t a
UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano, flauto e arpa 19 79
R A Z Z I , F au s t o
LARGHETTO per clarinetto e quartetto doarchi 1 9 95
SMORFIE per tre voci, flaauto, violino, pianoforte e nastro
magnetico da E. Sanguineti 1 9 97
STUDIO PER lINSOGNOm per voce e nastro magnetico 1 9 9 8
PER SETTE 2 00 4
R ENNA , E n r i co
ABWECHSELN per clarinetto solo 1 98 0
FERMENTUM per flauto, oboe e clarinetto 1 98 1
TIEF per clarinetto e contrabbasso 19 8 2
R E N O ST O , P a o lo
ADAGIO per pianoforte 1 9 8 0
BALLATA per pianoforte a quattro mani 1 98 2
R I J N VO S N , R i c h a r d
PIECE OF CAKE per ensemble 1 99 5
S B O R DO N I , A l e s s a n d r o
DEDALUS per violino, viola, violoncello e contrabbasso 19 8 3
S CH N E B E L , D ie t e r
CIRCE per arpa 19 8 8
S CI A R R I N O , S al v a t or e
LET ME DIE BEFORE I WAKE 1984
CANZONA DI RINGRAZIAMENTO. COME VENGONO
PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto 1 9 8 5
S CO G N A , F la v i o E mi l io
LA MAR per marimba 1 9 90
S E CO , M a n u e l
TRIO N.2 per clarinetto, violoncello e pianoforte 1 9 80
S I M O N AC C I , G i a n c a r l o
DUE STUDI per pianoforte 200 7
S O C C I O , Gi u s e p p e
SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo 1 98 7
SPIRALI III per chitarra sola 1 98 8
PULSAR SONGS per chitarra sola 1 99 0
PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce,
pianoforte e ensemble 1 99 4
PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble 19 9 4
PULSAR SONGS VII per ensemble 1 99 7
ANCORA SPRING per pianoforte 19 9 8
S O L B I AT I , A l e s s a n d r o
...E LA FLORS... per arpa, celesta, clavicembalo e vibrafono 1980
LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani 19 8 2
DoOMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello 1 9 83
TRE PEZZI per chitarra 19 8 7
POEM per percussioni II VERSIONE 19 9 0
PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti 1 99 1
DUE DIALOGHI per voce recitante, clarinetto, violoncello e
percussioni 19 9 4
TRE PEZZI per 5 strumenti 1 9 94
AM FUSS DES GEBIRGS per flauto, clarinetto
e pianoforte 1 9 91 -1 9 9 7
PICCOLO TRIO per clarinetto, violoncello e pianoforte 19 9 8
INNO video 2 000
WEG 200 4
NESOS DUE MOVIMENTI per soprano, percussioni e mezzo
elettroacustico 2 006
FEˆTE per pianoforte solo 20 07
MANET per violoncello e pianoforte 20 08
SLANCI 40 variazioni brevi per tre trombe in Do 2 01 0
STA CHOWS KI , Ma r ek
MADRIGALI DELLoESTATE per violino, viola, violoncello
e soprano 19 8 4
SZO¨
a´ss
O¨L
LL O¨
O¨S
SY , A n d r a´
SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte 1 98 6
TA D I N I , M ic h e l e
TEATRO II per ensemble 1 9 9 8
COME SEGUENDO UN CANTO per voce, percussione ed
elettronica 20 06
TE S E I , T o n in o
CANONE COME MITO 20 06
TE S T O N I , G ia n p a o l o
SERENATA per flauto 19 8 1
T O G N I , Ca m i l l o
PER MAILA per flauto e pianoforte 19 8 4
DER DOPPELGA¨NGER per quartetto di chitarre 1 98 7
T O S I , G i o rg i o
DUE NOTTURNI per pianoforte solo 1 98 2
IMPROVVISO per pianoforte 1 9 86
TU T I N O , M a r c o
TRIO CANTATO per violino, viola, violoncello 1 9 80
U GO LE T T I , P a ol o
FANTASIA SONATA per pianoforte 19 8 3
DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte 19 8 0
V ac c h i , F ab i o
CAPRICCIO SOPRA l LA STATION THERMALEm
per 2 pianoforti 1 99 8
V AN D O R , I v a n
TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto 1988
SCHWEBENDE STERNE per voce femminile, flauto,
violoncello e pianoforte 1 99 6
HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto, violoncello
e pianoforte 1 9 9 8
ASSEMBLAGE 2 00 4
VARIAZIONI per pianoforte 2 00 7
Z I M M E R M AN , R . H e e n d n
OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte 1 9 87
Z I M M E R M AN N , W a l t e r
LIED IM WU¨STEN-VOGEL-TON per flauto basso
e pianoforte 1 9 8 7
XIX Festival Pontino 1983 - Antica Infermeria delloAbbazia di Fossanova
Goffredo Petrassi di spalle assiste alle prove di Laudes Creaturarum
CA M P US I N T E R N A ZI O N A L E D I M US I CA
V i a V a r s a v ia , 3 1 - 0 4 1 0 0 L A T I N A
S e g r e t e r i a d i La t i n a T e l . 0 7 7 3 6 0 5 5 5 1 - F a x 0 7 7 3 6 28 4 9 8
S e g r e t e r i a d i S e r m o n e t a T e l . e F a x 0 7 7 3 3 0 2 5 0 d a l 3 0 g iu g n o h t t p : / / w w w . c am p u s m u s i c a . i t | E - m a i l : in f o @ c a m p u s m u s i c a . i t
BI GL I E T T I
Concerti a Sermoneta
e Priverno:
i nt e ro E . 1 5 , 0 0 - ri d o t t o E . 10 , 0 0
la riduzione e` valida per giovani fino a 18 anni, studenti del Conservatorio
e delloUniversita` di Latina, persone con piu` di 65 anni di eta`
Concerti del 1 e 22 luglio: u ni co E . 5 ,00
Finito di stampare nel mese di giugno 2011
dalla Tipografia Monti S.r.l. - Cisterna di Latina
Campus Internazionale di Musica