Cardiologia-stress e rumore minacciano anche il cuore

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31/8/2016
Cardiologia: perché stress, rumore e steroidi minacciano anche il cuore ­ Repubblica.it
Medicina
Cardiologia: perché stress,
rumore e steroidi minacciano
anche il cuore
Si conclude oggi a Roma, con la visita di Papa Francesco, il Congresso
della Società europea di cardiologia (Esc) che ha visto riuniti migliaia
di esperti da tutto il mondo. Si torna a parlare degli effetti che i disastri
naturali come tsunami e terremoti possono avere sul cuore, e del ruolo
dell'inquinamento acustico. Nuove ricerche sugli effetti degli
anabolizzanti sulla pressione e dei farmaci antiipertensivi sulla
disfunzione erettile
di IRMA D'ARIA
31 agosto 2016
Il Congresso della Società europea di
cardiologia (Esc) si conclude oggi a Roma
con un evento eccezionale per una
convention medica: papa Francesco farà
infatti visita alla Fiera di Roma per portare il
saluto e la benedizione ai circa 35 mila
specialisti giunti da 140 paesi del mondo a
presentare e conoscere le ultime ricerche
legate alle patologie cardiovascolari. Molti
degli studi presentati in questio giorni hanno
confermato come l'ambiente e gli eventi
naturali giochino un ruolo chiave anche per
questo tipo di malattie: terremoti, naufragi,
tsunami ed altri disastri hanno infatti un
Uno stand allestito negli spazi della Fiera di
effetto diretto sulla salute del cuore. Ma
Roma per il congresso dell'Esc anche l'inquinamento acustico, al quale
siamo costantemente esposti tutti, può avere un impatto.
Effetto tsunami anche sul cuore. Uno studio della Cornell University aveva già
evidenziato come la paura e lo stress conseguenti a un disastro naturale, come il
terremoto, provochino un incremento del 15% del rischio cardiovascolare anche in
soggetti sani. All'Esc è stata presentata ora un'altra ricerca che ha analizzato gli effetti a
lungo termine sulla popolazione del terremoto che colpì il Nord­est del Giappone nel 2011:
le scosse di magnitudo 9 provocarono un violento tsunami che costò la vita a oltre 15 mila
persone. L'incremento dei casi di sindrome coronarica acuta, cardiomiopatie, embolismo
polmonare ed eventi acuti cerebrovascolari si è evidenziato immediatamente, sia a causa
dello stress acuto che della mancanza di servizi efficienti e la carenza di medici e
volontari. In particolare, i ricercatori hanno analizzato il tasso di incidenza dell'insufficienza
cardiaca mettendo a confronto le aree più colpite con quelle meno interessate. Si è visto
che il numero dei casi era 1.66 volte più elevato nell'anno dello tsunami ed è rimasto alto
nei due anni successivi, mentre nelle zone meno colpite non si evidenziavano differenze
significative nell'incidenza. Altre ricerche avevano già mostrato come questo tipo di eventi
provochi alterazioni della pressione sanguigna, aumento dei livelli serici di colesterolo,
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trigliceridi, ematocrito, fibrinogeno e fluidità del sangue. Lo stress mentale, la paura e i
drammatici cambiamenti ambientali causano un'anomala attivazione del sistema nervoso
simpatico che determina cascate ormonali che interferiscono con pressione arteriosa,
aumento della coagulazione e l'attività delle piastrine, fattori che possono agire come
'scatenanti' di eventi cerebrovascolari.
Inquinamento acustico e cuore. Suoni, ronzii, rumori di fondo di apparecchi elettrici non
sono solo un fastidio o un problema per l'udito, ma possono avere delle ricadute anche sul
cuore. Ad indagare sugli effetti che l'inquinamento acustico può avere sulla salute è stato
uno studio dell'Università di Cracovia (Polonia) che si è concentrato sull'impatto che il
rumore aereo può avere sui livelli di pressione sanguigna degli abitanti nei pressi di
aeroporti, sulla prevalenza di ipertensione arteriosa e danni d'organo asintomatici come
rigidità delle arterie, ipertrofia ventricolare sinistra e funzione diastolica. Per svolgere lo
studio sono stati arruolati 101 residenti nei pressi di aeroporti esposti ad oltre 60 dB di
rumore. Mentre il gruppo di controllo di 100 persone è stato reclutato in aree a basso
livello di rumore o comunque inferiore al limite di 55 dB. L'analisi dei risultati ha rivelato
che la pressione sanguigna era più alta nei soggetti esposti a rumore rispetto al gruppo di
controllo con una prevalenza del 40% contro il 24%. Inoltre, gli indicatori di danno
d'organo asintomatici risultavano significativamente alterati tra un gruppo e l'altro,
permettendo di definire come l'esposizione a lungo termine al rumore del traffico aereo sia
associata a valori pressori elevati e prevalenza di ipertensione arteriosa insieme ad una
incidenza maggiore di danni all'organo cardiaco. Ma in che modo, esattamente, il rumore
danneggia il cuore? "Il rumore cronico o eccessivo interferisce innalzando i livelli di ormoni
dello stress come cortisolo, adrenalina e noradrenalina che a loro volta influiscono a
cascata sul sistema endocrino immunitario e su quello nervoso autonomo" spiega Franco
Romeo, direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata di Roma.
Anabolizzanti e pressione. Chi fa uso di anabolizzanti steroidei va incontro a
ipertensione notturna. Lo sostiene uno studio dell'Università di Copenhagen che ha
valutato l'impatto dell'abuso di sostanze per l'aumento della massa muscolare sulla
pressione arteriosa arruolando un gruppo di uomini con meno di 50 anni. Dai risultati è
emerso che chi abusava di steroidi aveva livelli di pressione diurna più alti pari a 133,8 (da
127,5 a 140) rispetto agli ex utilizzatori che vantavano un valore medio di 126,8 ed al
gruppo di controllo, al riparo con il suo 125,7mmHg. Ancor più significativi i valori notturni:
al calare della notte i valori dei consumatori rimaneva a livelli di guardia con una media di
125,6 mentre gli ex utilizzatori vedevano i valori scendere a 118,2 e i soggetti di controllo
dormivano sonni tranquilli con 115,3mmHg. L'ipertensione sistolica 'notturna' si verificava
con maggiore frequenza nei soggetti utilizzatori, pari al 55,6% mentre non sono state più
rilevate differenze nella pressione diastolica. "Gli anabolizzanti sono sostanze che
ripropongono gli effetti del testosterone e sono ricercati da alcuni sportivi per la loro
capacità di aumentare la massa muscolare e potenziare le prestazioni atletiche" spiega
Michele Gulizia, direttore Cardiologia dell'ospedale Garibaldi di Catania. "L'uso e
soprattutto l'abuso presentano però effetti collaterali e rischi: aumento dell'aggressività,
sintomi eccitatori­maniacali, episodi psicotici ma anche aumento della pressione arteriosa,
ritenzione idrica e un conseguente affaticamento del muscolo cardiaco".
Un "doppler intimo" per la disfunzione erettile. In circa il 10­20% di chi assume farmaci
antiipertensivi, in particolare diuretici e beta­bloccanti, si può verificare come effetto
avverso la disfunzione erettile. Finora, però, nessuno studio aveva investigato
esattamente l'effetto di ciascuna classe di farmaci sull'emodinamica delle arterie del pene.
Lo hanno fatto i medici dell'Hippokration General Hospital di Atene che hanno sottoposto
156 pazienti in terapia da almeno 6 mesi e 47 soggetti che non avevano mai ricevuto
trattamenti per l'ipertensione con disfunzione erettile ad un doppler ad ultrasuoni del pene
dopo una iniezione intra cavernosa di prostaglandine per valutare la funzionalità e la
severità della malattia vascolare dei corpi cavernosi. I ricercatori hanno studiato l'effetto di
ogni classe di farmaci sul picco di velocità sistolica nei pazienti trattati in monoterapia e li
hanno poi paragonati agli effetti della combinazione di due molecole specifiche sullo
stesso parametro. Un basso valore della Velocità di Picco Sistolico (Psv) indicava una
compromissione del flusso sanguigno al pene e quindi una disfunzione erettile severa. I
risultati hanno mostrato che paragonati ai soggetti che non ricevevano il trattamento per la
pressione alta quelli in terapia mostravano un valore Psv inferiore pari al 31,5 contro 36,3
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Cardiologia: perché stress, rumore e steroidi minacciano anche il cuore ­ Repubblica.it
cm/s. I pazienti che ricevevano un beta­bloccante o un bloccante dei canali del calcio
mostravano valori inferiori rispetto a quelli che assumevano un Ace inibitore o un farmaco
bloccante del recettore dell'angiotensina II. Lo studio ha quindi mostrato che la
combinazione di un diuretico con un Arb (Bloccanti del Recettore dell'Angiotensina) o con
un Ace ha un importante impatto negativo sull'emodinamica delle arterie peniene. "Se
pensiamo che le proiezioni mondiali stimano oltre 320 milioni di uomini affetti da disturbi
dell'erezione entro il 2025 ­ dichiara Gulizia ­ ecco come un problema da andrologi chiama
in campo anche la comunità cardiologica. Basti pensare che hanno questo problema il
31% dei soggetti
con ipertensione, il 60% di quelli con una storia di ictus, il 40,75 dei pazienti cardiopatici e
con vasculopatie periferiche. E l'Omstead County Study ha sottolineato come la
disfunzione erettile sia associata a un rischio più alto di circa l'80% di malattia coronarica".
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