La nascita dell’Europa LEZIONE 1 MODULO 1 I regni romano-barbarici e l’impero d’Oriente Ravenna tra goti e bizantini LO SPAZIO Le regioni dell’ex impero romano d’Occidente e l’impero romano d’Oriente Teodorico fa edificare la basilica di sant'Apollinare Dopo aver sconfitto Odoacre, Teodorico si insediò a Ravenna, che divenne la capitale del regno d'Italia. La città visse tra la fine del V e il VI secolo un periodo di grande splendore, come dimostra la basilica di sant'Apollinare Nuovo edificata per volere di Teodorico come cappella del palazzo reale. La basilica, divisa in tre navate (nella foto a sinistra, l’interno), rivela nelle splendide decorazioni la forte influenza della cultura bizantina, nella quale l'imperatore era cresciuto e si era formato. Le pareti della basilica sono decorate da magnifici mosaici (nella foto qui sopra, la “Teoria dei martiri incedenti”) che si snodano in modo simme- IL TEMPO V secolo d.C. VII secolo d.C. IN BREVE ■ Lo stanziamento delle tribù germaniche nei territori dell’impero romano d’Occidente segnò la nascita dei regni romano-barbarici, nell’ambito dei quali la convivenza tra elementi romani e barbari comportò delle difficoltà. ■ Nel regno di Clodoveo romani e franchi si fusero in un solo popolo anche grazie alla conversione al cattolicesimo; al contrario la religione ariana degli ostrogoti ostacolò l’integrazione, nonostante la politica di conciliazione di Teodorico. ■ Con l’imperatore d’Oriente Giustiniano fu temporaneamente e parzialmente ricomposta l’unità del grande impero romano. ■ L’invasione dei longobardi in Italia ruppe l’unità politica della penisola italiana. Essi sconfissero i bizantini e formarono un mosaico di ducati. 40 trico sulle pareti opposte della navata centrale. Sulla parete destra è raffigurato il celebre "Palatium" teodoriciano, il palazzo imperiale originariamente annesso alla basilica (sopra). Sullo sfondo di questo mosaico, possiamo osservare una veduta stilizzata della città di Ravenna. Nascono i regni romano-barbarici nei quali si trovano a confronto culture diverse, quella “barbara” e quella romana Gli storici hanno fissato per convenzione al 476 d.C. l’anno della caduta dell’impero romano d’Occidente, la fine dell’età antica e l’inizio del Medioevo, cioè di quell’“età di mezzo” che si situa tra l’epoca antica e l’età moderna. Nella seconda metà del V secolo le grandi migrazioni delle tribù germaniche ebbero fine e i germani, che si erano stanziati nei territori che avevano costituito l’impero romano d’Occidente, diedero vita a stati indipendenti. Questi stati vengono denominati regni romanobarbarici, perché in essi convivevano i germani vincitori “barbari”, e i romani vinti. All’inizio i rapporti tra germani e romani furono difficili: i germani infatti si impadronirono di gran parte dei terreni, confiscandoli alla popolazione romana. Essi inoltre erano di religione diversa dai romani: erano infatti pagani o, nella maggior parte dei casi, cristiani ma ariani. L’arianesimo era un’eresia nata in seno al cristianesimo che negava la natura divina di Gesù Cristo. nistrativo dei nuovi stati che mantenne le caratteristiche della precedente amministrazione romana. I germani infatti non avevano nessuna idea di quanto fosse complesso governare uno stato. La loro organizzazione sociale era fondata sulle tribù, sui legami di sangue e sul valore in guerra. Questi valori elementari, adatti a una società nomade, non bastavano però per governare la complessa organizzazione di una società sedentaria. I germani, quindi, dovettero ricorrere alla vecchia amministrazione statale romana, ma mantennero saldamente nelle proprie mani il potere militare. Le popolazioni germaniche cercarono di raggiungere un compromesso anche con la Chiesa cattolica e i regni romano-barbarici più stabili furono proprio quelli che seppero garantirsi l’alleanza della Chiesa, in alcuni casi anche con la conversione in massa di tutto il popolo al cattolicesimo. Un altro elemento di contrasto scaturì dalla diversa concezione della giustizia. I barbari infatti permisero alle popolazioni locali di continuare a seguire le leggi romane, mentre essi restarono fedeli alle leggi delle loro tribù. Nei regni romano-barbarici sopravvivono elementi di continuità con il passato In Spagna si stabiliscono i visigoti, in Britannia gli angli e i sassoni, nel nord d’Africa i vandali Dopo la prima fase di contrapposizione anche violenta (non mancarono infatti stragi, distruzioni e saccheggi), i germani cercarono la collaborazione dell’elemento romano che era costituito dalla Chiesa di Roma e dall’aristocrazia. All’aristocrazia affidarono il sistema ammi- Vediamo ora dove si formarono i regni romano-barbarici più importanti. In Spagna si stanziò il popolo barbaro dei visigoti, che diede vita a un vasto e solido regno con capitale Toledo. Le tribù germaniche degli angli e dei sassoni, dopo lun- ghe lotte con la popolazione indigena dei celti, riuscirono a stanziarsi nella parte sudorientale della Britannia. I celti furono costretti a fuggire nel Galles o nella regione della Gallia che da allora prese il nome di Bretagna. I vandali, dopo aver attraversato la Spagna, si imposero con la forza nell’Africa del nord. Nel regno franco del re Clodoveo convivono pacificamente barbari e romani Il regno dei franchi fu il più solido tra i regni romano-barbarici, perché in esso si realizzò una piena fusione tra vincitori e vinti. Le diverse tribù franche pagane che avevano occupato la Gallia settentrionale e centrale furono unificate dal re Clodoveo. Nel 497 Clodoveo si convertì al cattolicesimo e con lui tutto il suo popolo: con la conversione al cattolicesimo, la monarchia franca ottenne l’appoggio della Chiesa e il consenso delle popolazioni di origine latina. Teodorico e i goti conquistano l’Italia Nel 488 gli ostrogoti, guidati da Teodorico, furono inviati in Italia dall’imperatore d’Oriente per destituire il barbaro Odoacre, che aveva deposto Romolo Augustolo. Dopo averlo sconfitto e ucciso, Teodorico s’insediò a Ravenna. Educato a Costantinopoli alla corte d’Oriente, grande ammiratore delle tradizioni romane, Teodorico cercò di realizzare una convivenza pacifica tra goti e romani: ai primi erano infatti affidati compiti e funzioni militari, 41 La nascita dell’Europa LEZIONE 1 Giustiniano dà nuovo splendore alla città Al tempo di Giustiniano furono realizzate a Ravenna grandiose opere architettoniche. La chiesa di San Vitale è l'edificio che più di ogni altro mostra lo splendore della città di Ravenna in epoca bizantina. La chiesa, che presenta una complessa struttura architettonica studiata per mentre ai secondi quelli civili e amministrativi. L’armonia tra goti e romani si rivelò però fragile, a causa della diversità di religione: i goti infatti erano ariani. Nel 526 Teodorico morì e iniziò in Italia un periodo di disordini che sfociarono nella guerra greco-gotica mossa da Giustiniano per la riconquista dell’Italia. Durata quasi vent’anni, dal 535 al 553, lasciò l’Italia distrutta e stremata. Giustiniano tenta di conquistare l’Occidente Tra il V e il VI secolo, mentre in Occidente si costituivano i regni romano-barbarici, l’Oriente conservava la propria unità e la propria potenza. La capitale Costantinopoli era difesa da mura inespugnabili, i commerci erano fiorenti, l’artigianato attivo e raffinato; ma soprattutto l’impero poteva contare su amministratori efficienti e preparati. Forte di un esercito moderno e di una flotta ben armata, l’impero d’Oriente poté far fronte alle invasioni germaniche e tenere a lungo a bada l’impero persiano, che minacciava le frontiere orientali. Caduto l’impero in Occidente, l’imperatore di Costantinopoli continuò a considerarsi l’erede della grandezza romana e delle sue tradizioni imperiali. Quando, nel 527, salì al trono Giustiniano, l’impero era tanto forte e ricco da permettergli di tentare la riunificazione di Oriente e Occidente. All’inizio egli riuscì nel suo intento riconquistando gran parte del territorio che aveva costituito l’impero romano d’Occidente. Per ristabilire l’unità dell’impero, Giustiniano mirò anche a restaurare l’unità religiosa. A questo scopo combatté tutte le eresie sorte in seno al cristianesimo. Instaurò così un governo che accentrava il potere politico e religioso nelle mani dell’imperatore. 42 MODULO 1 PAROLE E SIGNIFICATI Barbari I greci chiamavano barbari tutti coloro che non parlavano il greco, per il balbettio duro e aspro che a loro sembravano emettere. Il termine veniva usato con un valore dispregiativo che non aveva la parola xénos, con cui si indicavano gli stranieri. Per i greci, anche i romani erano “barbari”, ma passando nel lessico romano, la parola finì per designare tutti coloro che non erano né greci né romani. Per i romani, “barbari” erano soprattutto i popoli, per lo più di origine germanica, che premevano ai confini dell’impero: e in questo senso la parola è usata comunemente anche dalla storiografia contemporanea, quando parla di “invasioni barbariche” o di “regni romano-barbarici”. Per i romani, che avevano un’alta considerazione della propria cultura, la parola barbaro aveva un valore dispregiativo. Così, nella storia dell’Occidente, la parola barbaro ha conservato un senso dispregiativo anche nel linguaggio comune, in contrapposizione a “civilizzato”. dilatare visivamente lo spazio (sopra, a sinistra l’interno), mostra, negli splendidi mosaici in cui domina l’oro, uno stretto legame con la cultura e l'arte di Costantinopoli. Tra le rappresentazioni dei mosaici spicca la figura dell'imperatore Giustiniano contornato dai dignitari della corte e dal vescovo Massimiano, l'unico di cui viene indicato, in alto, il nome (sopra, nell’immagine a destra). Nel progetto di recupero della tradizione romana rientra l’iniziativa di Giustiniano di far compilare una raccolta di leggi, il Corpus iuris civilis, che fosse valida per tutto l’impero. Esso salvò il grande patrimonio giuridico romano e divenne il principale testo di diritto del Medioevo. Oriente e Occidente si dividono per sempre La riunificazione realizzata da Giustiniano non durò a lungo. Costantinopoli, che aveva esaurito le proprie risorse per riconquistare l’Occidente, dovette fronteggiare i persiani, che nuovamente la minacciavano. Entro la fine del VII secolo l’impero aveva nuovamente perso l’Italia, la Spagna, la Siria, l’Egitto e l’Africa settentrionale. Il sogno di fare di Costantinopoli la “nuova Roma” era crollato. Il latino cessò di essere la lingua ufficiale dell’impero, che divenne e rimase il greco, e Costantinopoli riprese il vecchio nome di Bisanzio. Oriente e Occidente non si sarebbero mai più riuniti. I longobardi giungono in Italia Verso la metà del VI secolo i longobardi, una popolazione di origine germanica, occuparono vari territori dell’Italia del nord. Quando, nel 568, il re longobardo Alboino si presentò ai confini nordorientali d’Italia, i bizantini opposero una debole resistenza e furono sconfitti, mentre le popolazioni locali, che avevano subito il governo avido e dispotico di Bisanzio, rimasero quasi indifferenti. I bizantini si ritirarono lungo le fasce costiere dell’Adriatico e del Tirreno: in tal modo poterono conservare i principali porti della penisola e quindi il collegamento con Bisanzio e il dominio incontrastato sul commercio marittimo. Quando giunsero in Italia, i longobardi erano i più arretrati tra i popoli germanici; essi non erano stati in alcun modo influenzati dalla civiltà romana, erano in parte ariani, ma per lo più erano ancora pagani. L’occupazione longobarda in Italia attraversò due fasi. Dapprima gli invasori decimarono la vecchia classe dirigente romano-gotica e ne espropriarono le terre, che lavoravano secondo un’agricoltura rudimentale e arretrata. Essi preparavano i campi da coltivare con il fuoco: bruciavano cioè le foreste, poi aravano servendosi di rudimentali aratri in legno e seminavano avena, grano e orzo. L’unico concime che usavano era la cenere. I terreni, inoltre, non venivano suddivisi in parti da coltivare e parti da lasciare a riposo ad anni alterni e perciò perdevano fertilità nell’arco di qualche stagione. In pochi anni dilagarono nelle regioni del nord e del centro, stanziandosi in Lombardia, che da loro prese il nome, e in Toscana e posero la loro capitale a Pavia. Si spinsero poi a sud, nei territori di Spoleto e di Benevento. I duchi longobardi, sempre in lotta tra loro e spesso anche con il sovrano, si spartirono i territori conquistati. Il dominio longobardo ebbe come conseguenza la rottura dell’unità politica della penisola italiana, che era stata creata da Roma e si era conservata durante il dominio ostrogoto. Rileggo, ripenso, riformulo Spunti per l’autoapprendimento L’ARGOMENTO I regni romano-barbarici 1. Nei regni romano-barbarici la convivenza tra germani e romani fu difficile. Ricerca nel testo i motivi di forte contrasto tra le due popolazioni ed elencali di seguito. 1. ___________________________________________ 2. ___________________________________________ 3. ___________________________________________ L’impero romano d’Oriente 2. Completa il brano che segue inserendo le parole che mancano. A differenza della parte occidentale, l’impero romano d’Oriente seppe difendersi dalle _________ barbariche e anche dalle minacce del vicino impero __________ grazie a un ________ ben organizzato e a una potente flotta. Costantinopoli era davvero una capitale imperiale, ben difesa, amministrata in modo _____________ , in cui le attività più fiorenti erano il __________ e l’artigianato. Il progetto di Giustiniano 3. Giustiniano, salito al trono dell’impero d’Oriente forte e ricco, progettò di ricostituire il grande impero romano, riunificando la parte occidentale con quella orientale. Riordina le frasi che seguono e trascrivile sul tuo quaderno. Giustiniano… a. deve affrontare l’attacco dei persiani; b. riesce a conquistare gran parte dell’ex impero d’Occidente; c. impone la conversione ai pagani e combatte gli eretici; d. combatte contro i popoli barbari che hanno occupato l’Occidente; e. fonda l’unità dell’impero sull’elemento religioso; f. esaurita ogni risorsa, perde in poco tempo i territori conquistati. L’evoluzione del regno longobardo Nei primi decenni del VII secolo, con i re Agilulfo e Rotari, ebbe inizio la seconda fase del dominio longobardo in Italia. Questi re consolidarono le strutture amministrative e ricondussero i duchi del nord d’Italia sotto il potere regale: si costituì così un regno unitario. Nel 643 fu anche emanato un codice legislativo, l’Editto di Rotari, che dettò le leggi che tutto il popolo longobardo doveva rispettare. Intanto la Chiesa di Roma, soprattutto per opera di Gregorio Magno, riusciva a ottenere la conversione dei longobardi al cattolicesimo. A poco a poco, i contrasti con la popolazione romana si attenuarono e il regno longobardo d’Italia diventò forte e potente quanto quello dei franchi. Esso si estese con la conquista dell’Emilia, della Liguria e del Veneto. I CONCETTI E LE PAROLE I regni romano-barbarici 4. I regni che si costituirono dopo il crollo dell’impero romano d’Occidente furono detti romano-barbarici perché in essi coesistevano elementi della civiltà romana con elementi barbarici. Completa lo schema attribuendo i termini elencati al riquadro appropriato. elementi romani __ a. esercito b. popolazioni sottomesse elementi barbarici __ c. amministrazione dello stato d. sovrano 43 La nascita dell’Europa IERI E OGGI: SOCIETÀ E MENTALITÀ Solo lo stato può fare giustizia ■ Ogni popolo si dà delle leggi che regolano la vita della comunità: l’insieme di tali leggi si chiama “diritto” e ci consente di capire l’organizzazione sociale, la cultura, la mentalità di un popolo. ■ Anche i “barbari” possedevano un loro diritto che si basava su principi molto diversi da quelli del diritto romano, che a sua volta è alla base del diritto vigente oggi nella nostra società. Nel 643 il re longobardo Rotari emise un Editto in cui venivano messe per iscritto le leggi del suo popolo. Composto in un rozzo latino, che era per i longobardi l’unica lingua scritta disponibile, l’Editto contiene 388 capitoli nei quali sono raccolte e aggiornate le principali leggi che, tramandate oralmente per secoli, regolavano il diritto dei longobardi. Gli elementi più interessanti dell’Editto sono quelli del diritto penale, cioè le leggi che riguardavano reati come il furto, l’omicidio, le offese e violenze personali. Il diritto penale germanico era dominato dall’antica consuetudine della faida: la faida prevedeva che, se una persona si riteneva offesa o danneggiata da un’altra, i membri della sua famiglia avessero non solo il diritto, ma anche il dovere di vendicarsi sulla famiglia dell’offensore. “Fare giustizia” era perciò affidato alla vendetta personale, sulla base del legame di sangue. Capitolo 49: «Se qualcuno avrà tagliato il naso a un altro, pagherà un indennizzo pari alla metà del valore di quella persona.» Capitolo 51: «Se qualcuno avrà fatto cadere a un altro un dente di quelli visibili quando ride, gli paghi per un dente sedici soldi: se saranno stati due o più, visibili quando ride, il risarcimento sia valutato in proporzione al numero.» La legge è uguale per tutti Il diritto vigente oggi si basa su due principi fondamentali. Il primo è che non ci si può fare giustizia da sé: solo lo stato, attraverso un suo organo specifico, la magistratura, può amministrare la giustizia; il secondo è che la legge è uguale per tutti; la pena per un reato dipende solo dalla sua gravità e non dalla posizione sociale delle persone che hanno fatto o subito il danno. Sopra, l’inaugurazione dell’anno giudiziario italiano; sotto una udienza della Corte di giustizia europea. Dalla faida al guidrigildo Alcuni capitoli dell’Editto Capitolo 19: «Se qualcuno, per vendicare un affronto subito, alzerà la mano armata sull’avversario, o entrerà in un centro abitato con un gruppo di armigeri fino a quattro, il loro capo venga messo a morte per l’illecito arbitrio, oppure paghi un’ammenda di novecento soldi [una cifra enorme], per metà al re e per metà alla vittima.» I capitoli successivi elencano vari tipi di lesioni fisiche e di offese all’onore, con le relative ammende. Per esempio: 44 Capitolo 44: «Se qualcuno avrà percosso un altro con un pugno, gli paghi tre soldi di risarcimento, se con il palmo della mano, sei.» Capitolo 48: «Se qualcuno avrà cavato un occhio a un altro, si valuti il risarcimento come se l’avesse ucciso a seconda del valore della persona.» L’Editto di Rotari L’Editto di Rotari modificò la consuetudine della faida, stabilendo un risarcimento in denaro commisurato all’entità del danno subito. Non si trattava di una pena come la riteniamo noi oggi, ma di un’offerta fatta alla famiglia dell’offeso, in modo da evitare la catena delle vendette. Il risarcimento in denaro si chiamava guidrigildo: importante è osservare che l’entità del guidrigildo era commisurata con il “valore” dell’offeso, cioè con la sua condizione sociale (il risarcimento era maggiore per le lesioni inflitte a un uomo libero, minore per quelle subite da un servo). Leggiamo insieme i capitoli che meglio illustrano questo principio. MODULO 1 Capitolo 74: «Per tutte le soprascritte lesioni e ferite tra uomini liberi, abbiamo stabilito dei risarcimenti perché si ponga fine alla faida, cioè all’inimicizia e, dopo aver ricevuto il soprascritto risarcimento, non si chieda di più né venga tenuto rancore, ma la questione sia considerata chiusa, e la concordia sia duratura.» Altri capitoli riguardano la possibilità di dimostrare la propria innocenza attraverso il cosiddetto duello giudiziario: chi è stato accusato di un delitto può sfidare a duello il suo accusatore o un suo rappresentante e se ne uscirà vincitore dimostrerà che l’accusa era falsa. L’uso del duello giudiziario durò ancora per molti secoli e fu diffuso nella società medievale. I capitoli dell’Editto sono tratti da: Editto di Rotari, in G.L. Barni, I longobardi in Italia, De Agostini. Germani e romani: due modi diversi di fare giustizia Il diritto, presso i germani, si fondava su principi molto diversi da quelli vigenti presso i romani. La differenza principale era questa: il diritto romano si basava sull’esistenza di uno stato, cioè di una forza che ha il potere di emanare le leggi e di farle rispettare. Il diritto germanico, invece, era un diritto personale: questo vuol dire che ciò che contava erano i rapporti fra le persone, i legami di sangue, di fedeltà, di onore; per questo, per esempio, i germani riconoscevano come cosa giusta e legittima la faida, cioè la vendetta personale. L’Editto di Rotari sostituì la vendetta con il risarcimento in denaro, che dipendeva però dalle condizioni sociali dell’offeso: molto tempo doveva ancora passare prima che la legge fosse considerata “uguale per tutti”. In alto una miniatura del IX secolo, tratta dal Codex Legum Langobardorum, rappresenta Rotari. PER RIFLETTERE • L’Editto di Rotari cercò di modificare l’antica consuetudine germanica della faida. Che cos’era la faida? Perché, secondo te, il re longobardo voleva eliminare, o almeno ridurre, le faide? • In che modo l’Editto fissava il risarcimento per le offese (guidrigildo)? Che riflessioni puoi fare in proposito? • Nella nostra società il diritto si basa su principi completamente diversi. Quali sono le differenze principali? 45 La nascita dell’Europa ESERCIZI MODULO 1 Ora completa la tabella. Per sintetizzare RIORDINO LE FRASI E COLLOCO NEL TEMPO 1. Riordina cronologicamente le frasi trascrivendole nella tabella, distinguendo quelle che si riferiscono alla prima fase della dominazione longobarda in Italia da quelle relative alla seconda fase. a. I longobardi scacciano i bizantini che si ritirano sulle coste dell’Adriatico e del Tirreno. b. Agilulfo e Rotari riconducono sotto la loro autorità i duchi longobardi, rafforzando il regno. c. I longobardi si convertono al cattolicesimo e riconoscono l’autorità religiosa del papa. d. I longobardi, guidati dal re Alboino, giungono in Italia. e. Il regno longobardo si estende con la conquista di Emilia, Liguria e Veneto. f. I duchi longobardi si dividono le terre conquistate e l’Italia perde l’unità politica. g. Rotari promulga un codice che contiene le leggi per tutto il popolo longobardo. Prima fase della dominazione longobarda popolazione IMPARO A SCRIVERE UN RIASSUNTO 3. Completa il brano seguente con i termini che mancano e trascrivilo sul tuo quaderno. Carlo Magno, abile uomo politico e valoroso _____________ , riuscì a consolidare il regno ______ e a estendere i suoi domini. Sconfisse gli _____ e sottomise numerosi popoli, tra cui ______, ______, ______. Conquistato infine anche il regno longobardo, costituì un grande impero e, nella notte di Natale dell’anno ____, il papa ____________ lo incoronò imperatore del ______ _______ ________: sacro, perché egli voleva che fosse _________ e romano perché era la continuazione dell’___ ________________ . Carlo Magno volle anche favorire lo sviluppo della cultura. Con una scrittura semplice e comprensibile chiamata ____________ ________ furono per suo ordine trascritte moltissime opere di autori antichi. Il _______ divenne la lingua ufficiale del regno e per istruire i suoi ________ venne preparato un ____________ scolastico da seguire in tutto l’impero. Inoltre presso la corte imperiale di _______________ raccolse dotti e studiosi che diedero vita alla cosiddetta _____________________ . COLLOCO NEL TEMPO 4. Sulla linea del tempo segna le date dell’inizio e della fine del Sacro romano impero; indica poi il lungo periodo dell’anarchia feudale e l’anno della rinascita dell’impero con Ottone il Grande. territori raggiunti danesi norvegesi COMPLETO LA TABELLA 9. La società feudale era costituita da tre ordini con funzioni sociali specifiche che venivano svolte con compiti diversi. Costruisci sul tuo quaderno una tabella come la seguente e completala. Ordine Oratores (il clero) Bellatores (nobiltà) Laboratores (contadini e schiavi) svedesi COMPLETO LO SCHEMA 6. La figura del vescovo-conte divenne l’elemento portante della riforma delle strutture politiche avviate in Germania da Ottone I. Ricostruisci sul tuo quaderno lo schema seguente e completalo, indicando i tre principali risultati di tale riforma. Riforma di Ottone I b. .................................... .................................... .................................... .................................... .................................... .................................... .................................... .................................... COMPRENDO LA MAPPA CONCETTUALE E SCRIVO UN TESTO 7. Usando la mappa come traccia, scrivi sul tuo quaderno un breve testo che spieghi i motivi che provocarono nei primi secoli del Medioevo la pratica di un’agricoltura di sussistenza. c. Seconda fase della dominazione longobarda OSSERVO LA CARTINA E COMPLETO LA TABELLA 5. Osserva gli itinerari seguiti dai normanni (danesi, norvegesi, svedesi) che partendo dal nord dell’Europa si diressero verso l’Atlantico, verso est, verso il sud e il Mediterraneo. Su ogni freccia indica il nome del popolo. terreno seminato campi lasciati incolti decadenza dell’agricoltura agricoltura di sussistenza paludi e boschi che avanzano attrezzi e tecniche inadeguate ZOOM SUI CONCETTI CHIAVE 8. Durante i primi secoli del Medioevo la principale attività economica in Europa fu l’agricoltura. Si tratta comunque di un’agricoltura di sussistenza; questa espressione significa che... a. la produzione agricola è pienamente sufficiente per la popolazione; b. viene prodotto solo quanto serve per la sopravvivenza di chi coltiva la terra; c. solo una parte della produzione agricola è destinata al commercio. 78 bannalità tassa corvées 1. Lavoro gratuito cui è obbligato il contadino o il servo della gleba. 2. Obbligo di utilizzare impianti e attrezzature del signore. 3. Quota in denaro imposta dal signore nell’esercizio del suo potere. RIFLETTO E FORMULO IPOTESI 11. Completa i due schemi individuando quale si riferisce alla pratica della rotazione triennale. Analizza poi le conseguenze di questa tecnica completando correttamente le frasi che seguono. ................................................ ................................................ Guerre, epidemie e carestie spopolamento Attività principali PAROLE E SIGNIFICATI 10. A ogni termine abbina la definizione esatta. a. .................................... .................................... .................................... .................................... Funzione maggese semina in ............ semina maggese in ............ a. Rispetto alla rotazione biennale, nella rotazione triennale un terzo del terreno... b. In estate si avevano... c. Numerosi furono i vantaggi apportati dalla rotazione triennale... IMPARO A SCRIVERE UN RIASSUNTO 12. La Chiesa e l’impero collaborarono alla costruzione della civiltà medievale. A un certo punto però entrarono in contrasto ed ebbe inizio la lotta per le investiture. Sul tuo quaderno completa le seguenti frasi su questo argomento. a. b. c. d. e. e. f. g. h. i. Con la politica ottoniana i vescovi erano diventati... Questa politica aveva avuto conseguenze negative:... Inoltre l’imperatore controllava anche l’... Con il Concilio Lateranense del 1059... I protagonisti della fase più acuta della lotta furono... Infatti papa Gregorio VII stabilì... Tuttavia Enrico IV continuò... L’imperatore infatti non poteva accettare... Una soluzione di compromesso al problema dell’investitura dei vescovi fu... Con questo accordo si stabiliva che... 79