Meteoriti cadute a Ferrara … e non solo!

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DENTRO LA TERRA
I ferri meteorici permettono di vedere di cosa e’
fatto l’inaccessibile nucleo della Terra.
Per vedere di cosa è composto il mantello
terrestre saranno invece in esposizione grossi
frammenti di mantello, detti XENOLITI, provenienti
da profondità fino a 300 km e trasportati
direttamente in superficie all’interno di lave di
particolari eruzioni vulcaniche.
L’esposizione si terrà nel Palazzo Renata di Francia,
sede dell’Università di Ferrara, nel salone dei Passi
perduti e sarà aperta al pubblico dalle 9 alle 19 nei
giorni feriali dal 13 al 23 settembre 2010.
Meteoriti cadute a Ferrara
Mantle Workshop
… eEuropean
non solo!
(EMAW 2007)
Petrological evolution of the
European Lithospheric mantle:
from Archean to present day
Il materiale esposto è stato messo a disposizione da:
Questi materiali sono importantissimi, perché ci
permettono di studiare profondità altrimenti
inaccessibili. Dei 6400 Km di spessore di rocce
(raggio terrestre) l’uomo, sinora è stato in grado di
perforare solo i primi 12 Km!
Il gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze
della Terra, dell'Università di Ferrara che da molti
anni si dedica allo studio di questi materiali
campionati in varie parti del nostro pianeta, inclusa
l’Antartide, mette a disposizione alcuni dei pezzi più
spettacolari.
Questa esposizione non sarebbe stata possibile
senza il contributo di numerosi ricercatori italiani
che hanno fornito i campioni esposti e collaborato
attivamente alla realizzazione dell’evento. Un
sentito ringraziamento a ciascuno di loro.
• Museo di Storia Naturale - Ferrara
• Museo “L. Bombicci” di Mineralogia - Bologna
• Museo di Storia Naturale e del Territorio
dell'Università di Pisa (Certosa di Calci)
• Museo di Scienze Planetarie - Prato
• Museo del Cielo e della Terra - San Giovanni in
Persiceto (Bologna)
• Museo Nazionale per l’Antartide (Siena, Genova,
Trieste)
Comitato Organizzatore:
Costanza Bonadiman (Università di Ferrara)
Anna Maria Fioretti (CNR-IGG e PNRA, Padova)
Massimo d’Orazio (Università di Pisa)
Massimo Coltorti (Università di Ferrara)
Ferrara, 29-31 August 2007
Palazzo Renata di Francia
Conveners: Coltorti M., Downes H., Grégoire M.,
O’Reilly S.Y.
Scientific Committee: Beccaluva L., Bonadiman C.,
Piccardo G.B., Rivalenti G., Siena F.
FERRARA, 13-23 Settembre 2010
Il Dipartimento di Scienze della Terra
Università di Ferrara
METEORITI FERRARESI
Insieme a queste due importanti meteoriti “ferraresi”
saranno esposte meteoriti di particolare interesse
scientifico, alcune frutto di recenti campagne di
ricerca nei deserti e in Antartide.
nell’ambito dell’89°Congresso della Società
Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP)
http://www.socminpet.it/SIMP2010/home.htm
organizza dal 13 al 23 settembre 2010, un
percorso espositivo di rocce terrestri ed
extraterresti (meteoriti) testimoni dei primi stadi
di formazione e dell’evoluzione del Sistema
Solare e del pianeta Terra.
FERRARA vanta un primato assoluto. Ben due
diverse meteoriti cadute nel suo territorio, a
Renazzo e a Vigarano Mainarda, danno il
nome a due importantissimi gruppi di meteoriti,
le Condriti Carbonacee (CC). Le CC tipo
“Renazzo” e tipo “Vigarano” sono tuttora
studiate nei più prestigiosi laboratori del mondo
perché sono tra le rocce più primitive del nostro
sistema solare. Queste rocce hanno la stessa
età del Sistema Solare e sono rimaste
pressoché immutate dal tempo della loro
formazione, 4,56 Miliardi di anni fa, ad oggi.
Lo studio delle CC tipo “Renazzo” e tipo
“Vigarano” ci ha permesso di conoscere la
composizione iniziale del Sistema Solare e di
risalire alla composizione globale della Terra,
prima che gli eventi geologici che tuttora
governano il nostro Pianeta concentrassero gli
elementi più pesanti (come ferro e nichel) nel
Nucleo, i minerali silicatici più leggeri (ricchi in
alluminio, sodio e potassio) nella Crosta e i
minerali silicatici più pesanti (ricchi in magnesio
e ferro) nel Mantello.
Con grande emozione saranno esposte per la
prima volta a Ferrara, la meteorite “Renazzo"
caduta il 15 Gennaio 1824 e la meteorite
“Vigarano" caduta il 22 Gennaio 1910.
RACCOLTA di METEORITI
Per gentile concessione del Museo L. Bombicci di Mineralogia di Bologna.
(Foto: G. Felice)
Renazzo (Ferrara/Emilia Romagna)
Data caduta: 15 gennaio 1824, ore 20:30.
Tipo: pietroso. Condrite Carbonacea tipo “R” (da “Renazzo”).
Annotazioni: dopo l'apparizione di un'intensa luce, seguita da tre
tuoni, caddero parecchi sassi, di cui tre furono raccolti. Il più
grosso pesava circa 5 kg ed il peso complessivo dei frammenti
era di 10 kg. Massa principale (441g) conservata presso
Università di Bologna.
Ritrovamento di una meteorite (peso complessivo dei frammenti
17 kg) nel Sahara. (Foto R. Serra - Museo del Cielo e della Terra
- S. Giovanni in Persiceto - Bologna)
Cartolina postale, apparsa nei negozi locali circa un anno dopo la caduta.
Vigarano (Ferrara/Emilia Romagna)
Data caduta: 22 gennaio 1910, ore 9.30.
Tipo: pietroso. Condrite Carbonacea tipo “V” (da “Vigarano”).
Annotazioni: pochi giorni dopo la caduta, un pezzo dal peso di
11.5 kg fu trovato nel podere Cariani (blocco Cariani). Parte deI
blocco Cariani, tardivamente recuperato e purtroppo non
adeguatamente conservato, è ora esposto al Museo di Storia
Naturale di Ferrara.
Dieci giorni dopo, a circa 700 metri dal cratere di impatto, nel
podere di Morandi, si rinvenne un secondo pezzo della meteorite
dal peso di 4.5 kg (blocco Morandi). La Vigarano, è tra le
meteoriti più grandi cadute sul territorio italiano, dopo la Alfianello
(BS) (ca. 220 kg) e la Bagnone (MS) (ca. 48 kg).
Panorama da Frontier Mountain, zona di ricerca di meteoriti del
Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA). Le meteoriti,
frammiste a più numerosi ciottoli del basamento, affiorano nelle zone
di ghiaccio blu. L’Antartide ha fornito finora ca. 30.000 meteoriti,
tra cui alcuni importanti pezzi di Luna e di Marte (Foto A.M. Fioretti).
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