Classe Quinta Percorso Rosso Primo bimestre
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EQUIPE SCUOLA
A CURA DI SAMARANI BARBARA
CLASSE QUINTA: PERCORSO
ROSSO
Primo bimestre: sett. - ott. – nov.
N. 1: I VALORI DELLE RELIGIONI
Obiettivi Specifici di Apprendimento
Il cristianesimo e le grandi religioni: origine e sviluppo.
La Bibbia e i testi sacri delle grandi religioni.
Leggere e interpretare i principali segni religiosi espressi dai diversi popoli e dalle
principali religioni.
Evidenziare la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla
con quella delle principali religioni.
Traguardi di sviluppo:
L’alunno conosce e confronta le origini, le tradizioni e lo sviluppo di alcune grandi religioni
e scopre che in tutte vi sono valori che danno senso alla vita degli uomini. Inoltre coglie in
ogni grande religione una identità spirituale, pacifica e accogliente verso il diverso.
Percorsi di Apprendimento
a)
Canto il sogno del mondo
b)
Punto di vista
c)
Induismo
d)
Buddismo
Accenniamo con semplici parole ai ragazzi il percorso che stiamo per iniziare insieme.
1° incontro (2 ore)
materiale: poesia “Canto il sogno del mondo” di D. M. Turoldo – un mezzo foglio A4 per
ogni alunno – telo grande, meglio se colorato – tempere colorate e pennelli
a) Canto il sogno del mondo
Leggiamo lentamente agli alunni la poesia:
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Canto il sogno del mondo
Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta.
Ama
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda
solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai godere.
Godi del nulla che hai
del poco che basta
giorno dopo giorno:
e pure quel poco
–se necessariodividi.
E vai, vai leggero
dietro il vento
e il sole
e canta.
vai di paese in paese
e saluta tutti
il nero, l’olivastro
e perfino il bianco.
Canta il sogno
del mondo
che tutti i paesi
si contendano
di averti generato.
David Maria Turoldo
“Il grande male”
Ed. Mondadori
Dettiamo sulla prima pagina del quaderno la poesia, sarà la copertina.
Analizziamo con gli alunni il testo, riflettendo insieme, attraverso semplici domande: quali
sono le parole più usate? Quali suoni sentiamo? Ci sono le rime? Di cosa parla la poesia?
Quanti verbi vi sono nel testo? Proviamo a sottolineare i più significativi insieme. Chi è il
soggetto? C’ è un messaggio? Qual’ è? Quali sono le “parole della pace” (anche
sottintese) in questa poesia? Mentre le esprimono noi le scriviamo alla lavagna. In genere
le idee dei ragazzi sono: amicizia, amore, perdono, rispetto,… questo tipo di parole vanno
bene per poi, negli incontri successivi, poter svolgere l’ attività di scelta della parola, dopo
l’ ascolto di un racconto per ogni grande religione. Sarà importante ricordare agli alunni
che i cristiani credono nell’ amore e nell’ amicizia di Gesù e di Dio Padre: “Voi siete miei
amici…Vi ho chiamati amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ ho fatto conoscere a
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voi…” e Gesù, attraverso gli insegnamenti nelle parabole, invita alla pace fraterna, al
perdono e alla riconciliazione insegnando durante la sua predicazione: “Amate i vostri
nemici, pregate per coloro che vi fanno del male”. Egli stesso sulla croce perdona chi lo
sta uccidendo. Se abbiamo letto, l’ anno precedente, nei Libri Sacri delle religioni le regole
per vivere bene, riprendiamo l’ insegnamento ricordando quanto la pace sia ricercata in
ogni parte del mondo.
Invitiamo i ragazzi a ricopiare dalla lavagna le “parole della pace”, espresse poco prima da
loro, riscrivendole liberamente (in palloncini colorati, o in verticale, o con le lettere
ricciolute,…), con colori a pastello, nelle stesse pagine del quaderno dove c’è il testo della
poesia (nello spazio libero a destra). Mentre i ragazzi eseguono il compito che gli abbiamo
affidato passiamo tra i banchi per osservare ciò che ognuno di loro sta creativamente
realizzando.
Chi termina l’ attività riceverà da noi un mezzo A4 con il compito di appoggiarvi sopra la
propria mano, farne il contorno, dipingerla, decorarla a piacere e ritagliarla.
Attacchiamo momentaneamente il telo ad una parete ad altezza utile per potervi scrivere
sopra e invitiamo uno o due alunni a scrivere, in doppio, il titolo della poesia con i
pennarelli.
Mentre gli alunni decorano la loro mano, a turno li invitiamo a scrivere nello spazio sotto il
titolo del telo, con le tempere e i pennelli, “le parole della pace” che sono ancora elencate
alla lavagna. Se le parole non sono una per alunno, le più lunghe le assegneremo a due
alunni che decideranno come dividersi il compito di scriverle.
Una volta che tutte le parole sono state scritte, invitiamo gli alunni ad applicare ognuno la
propria mano incollandola sul telo tra le parole della pace.
VALENZA EDUCATIVA: scoprire la pace universale. L’ IRC promuove negli alunni la
riflessione sulla parola pace, guidando l’ alunno a collegare il sentimento dell’ amore a
quello del perdono, a comprendere il comportamento degli altri che fanno scelte diverse
dalle sue, maturando atteggiamenti di tolleranza.
2° incontro (4 ore)
materiale: scheda-passaporto – la storia “Il lupo cattivo…” di Lief Fearn – scheda con
doppio senso di lettura
b) Punto di vista
Proponiamo un’ attività a coppie che ci permetterà di avere il passaporto per viaggiare
“nelle religioni”: spieghiamo cos’ è un passaporto e invitiamo i ragazzi ad alzarsi e a
mettersi a coppie tra amici. E’ ovvio che tutti in una classe si dovrebbero considerare
amici, ma in questo caso si intende l’ “amico del cuore”, il compagno di banco di cui
dovremmo sapere tutto, anche i segreti. Se la classe è formata da un numero dispari di
alunni, è consentito ad un gruppetto d’ essere formato da tre, sarà nostra cura controllare
che le risposte di ognuno dei tre componenti siano riferite ad un solo amico.
I gruppi dovrebbero formarsi spontaneamente, ma nell’ ambiente scolastico spesso i litigi
per banalità sono all’ ordine del giorno, quindi la nostra osservazione in questo caso ci
permette di analizzare il carattere e la maturità degli alunni ed eventualmente il nostro
intervento mediatore garantisce agli alunni stessi un confronto con le regole del
comportamento sociale.
Comunichiamo che faremo un gioco per scoprire cosa conosciamo del nostro amico e
invitiamo i ragazzi a prendere la penna nera o blu dall’ astuccio e a sedersi a terra,
schiena contro schiena con l’ amico (o gli amici a seconda della necessità), per ascoltare
bene le regole del gioco:
- ognuno guarda le sue schede-passaporto, non è consentito guardare quelle del
compagno;
- non si possono fare domande al compagno, né agli altri;
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si può chiedere chiarimenti all’ insegnante e le risposte devono essere ascoltate da
tutti, possono essere utili per chiarire i dubbi;
se non sappiamo la risposta scriviamo: “Non lo so”;
prima di scrivere pensiamo bene e scriviamo ciò che riteniamo sia giusto;
se sbagliamo qualche risposta non fa nulla, è un gioco;
riceveremo due schede, le compileremo aspettandoci, senza fretta. Ecco le schede:
(tratte da IL MONDO DA UN OBLO’ – di
Luca Cristaldi, SEI)
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Consegnata la prima scheda leggiamo lentamente le voci per consentire agli alunni di
procedere simultaneamente e terminare tutti insieme. Come si vede è personale, oltre ai
propri dati anagrafici vi sono domande sulle qualità, sui “segni personali” (questa voce può
riguardare cicatrici, nei,… qualcosa di fisico), sugli interessi,….
Una volta che la prima scheda è stata compilata invitiamo i ragazzi a voltare il foglio a
terra e consegniamo la seconda (il disegno del mezzo busto dell’ amico lo faremo a fine
incontro), eseguendola sempre con la nostra lettura e aspettando che tutti abbiano
accuratamente compilato le voci.
Terminata la stesura delle schede, una alla volta le coppie presenteranno alla classe
quello che hanno scritto l’uno dell’altro (chi ha sbagliato od omesso le notizie, può
correggere, aggiungere,… non è una verifica) ascoltando così come sono visti dall’ altro,
come si presentano nella vita quotidiana, ed esprimendo anche come loro vedono l’ altro:
portiamo i ragazzi, attraverso un discorso guidato a capire che ciò che abbiamo fatto
insieme è un gioco per confrontarci in modo positivo, per imparare a vederci con occhi
“diversi” e cominciare a capire che per viaggiare non è necessario partire e andare
lontano, ma qualche volta, è sufficiente avere altri occhi per vedere altrettanti “mondi”
vicini. Alla fine di questo percorso nelle religioni, i ragazzi devono cominciare a pensare da
un punto di vista diverso dal loro, senza per forza esprimere un giudizio su ciò che di
nuovo imparano.
Nella seconda parte della lezione sul quaderno scriviamo la data che sarà costituita dai
due nomi degli amici che hanno costituito la coppia nel gioco, il numero il mese e l’anno
(es. Luca e Fabio, 12 ottobre 2008).
Facciamo quindi applicare le schede dei passaporti, in due pagine diverse con ognuna il
suo titolo: IL MIO PASSAPORTO e IL MIO AMICO E’…
Scriviamo di seguito un testo con le conclusioni, ad es.: non sempre gli altri pensano di noi
quello che immaginiamo o che vorremmo pensassero. Questo perché ognuno di noi ha le
sue idee, il suo modo di percepire chi gli sta accanto. Siamo diversi fisicamente, di famiglie
diverse, abitiamo in paesi diversi,…abbiamo abitudini, pensieri, storie diverse. Eppure
siamo tutti uguali perché apparteniamo alla stessa famiglia umana: abbiamo due occhi, un
naso, … siamo uguali in dignità e abbiamo gli stessi diritti umani.
L’ “altro” è il prossimo, è colui che non sono io, che è diverso da me. E, allo stesso modo,
io sono l’ “altro” o il prossimo per lui. Facciamo disegnare l’ amico nel riquadro.
Si può proseguire, in un’ altro incontro, approfondendo con un esempio semplice: si
invitano i ragazzi a far memoria della storia di “ Cappuccetto Rosso” (un eventuale libro
animato può aiutare). Insieme ripetiamo la storia ponendo alla fine delle semplici
domande: chi è il cattivo? Quali sono le sue caratteristiche? Chi sono i personaggi
indifesi? Quali sono le loro caratteristiche? Chi è il personaggio salvatore della storia?
Al termine leggiamo loro “La storia di Cappuccetto Rosso raccontata dal Lupo” di Lief
Fearn, (trad. di F. Bacciocchi), anticipando che è una storia speciale, vista con gli occhi di
qualcun altro. Se abbiamo preparato le immagini dei personaggi sarà per gli alunni più
immediato e divertente capire che ognuno ha il suo punto di vista.
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Dialoghiamo ponendo alcune domande: chi è il cattivo in questa storia? Quali sono le sue
caratteristiche? Chi è il personaggio indifeso? Quali le sue caratteristiche? Come finisce
la storia? Il finale è lo stesso della storia che ci raccontavano da bambini? Quali sono gli
insegnamenti delle due storie?
Concludiamo insieme con una riflessione sul fatto che noi abbiamo da sempre creduto a
una verità (Cappuccetto Rosso è buona e il lupo è cattivo) ma oggi, con “occhi diversi”
abbiamo imparato che forse non era una verità assoluta, ma relativa al punto di vista col
quale abbiamo conosciuto la stessa storia.
Sul quaderno, dopo la data e il titolo: PUNTO DI VISTA, invitiamo gli alunni a fare un
disegno di Cappuccetto Rosso e a fianco uno del lupo, con elencate sotto le loro
caratteristiche.
Concludiamo con un breve testo che raccolga le idee scaturite dai dialoghi dei ragazzi e
che riassuma i contenuti dell’ incontro, ad es.: abbiamo letto la storia di Cappuccetto
Rosso vista da due occhi diversi, quelli del lupo.
Abbiamo imparato che ognuno ha il suo punto di vista e dobbiamo civilmente rispettarlo:
ciascuno di noi vede quello che lo interessa, quello che lo motiva di più. Bisogna
accettare il confronto e dialogare raccontandosi, senza poi dover cambiare opinione.
Ciò ci permette di arricchire il nostro punto di vista con il racconto dell’ altro e avere così la
possibilità di vivere un mondo più ricco di idee.
Prepariamo, piegate in quattro parti, le schede con doppio senso di lettura (una
esemplificativa è a pagina 8).
Le consegneremo agli alunni chiedendo loro di scegliere prima un verso di lettura e poi di
aprire e leggere le didascalie sotto le illustrazioni.
Facciamo alzare la mano a chi di loro ha letto e “visto coi suoi occhi” la storia del fantasma
e poi a chi ha letto e “visto coi suoi occhi” la storia delle foglioline.
A pagina nuova del quaderno facciamo incollare, nel verso che preferiscono, e colorare la
scheda, introducendola con un titolo, scelto insieme, e che sottolinei la libertà di opinione.
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VALENZA EDUCATIVA: rispettare il punto di vista dell’ altro. L’ IRC contribuisce a far
crescere nell’ alunno la consapevolezza che ogni punto di vista, espresso civilmente, ha il
suo valore.
3° incontro (4 ore)
materiale: planisfero - oggetti indù: statuette, incenso, candele a fiore - immagini di dei,
luoghi, persone… - leggenda induista - video riguardanti la vita religiosa degli indù musica indiana
c) Induismo
Ricordiamo agli alunni che ora abbiamo tutti il passaporto e …possiamo partire!
Iniziando l’argomento delle grandi religioni è utile che portiamo in classe un planisfero per
visualizzare in quale parte del mondo la religione in questione è più diffusa, senza
dimenticare di spiegare che oggi le grandi religioni sono diffuse in tutto il mondo.
Ogni volta che presentiamo una religione mostriamo immagini, si trovano belle sui
cataloghi delle agenzie di viaggi e sono utili per eventuali cartelloni. Oppure se abbiamo la
fortuna di conoscere qualcuno che ha fatto viaggi in Paesi interessanti per il percorso che
stiamo realizzando, chiediamogli oggetti come statuette, cartoline o poster degli dei,…
O rechiamoci in un negozio etnico e procuriamoci oggetti caratteristici della religione che
stiamo affrontando.
Iniziamo, quindi, mostrando ai ragazzi sul planisfero le zone di diffusione dell’ Induismo
indicandone il periodo storico della nascita e dando qualche sintetica informazione.
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Invitiamo gli alunni all’ ascolto di una leggenda indù, ad es.: “L’ eco”:
(tratta da L’ Ora di religione)
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Al termine del racconto incarichiamo due alunni di farne il riassunto e proponiamo alla
classe la ricerca della morale (accettando eventuali punti di vista diversi).
Insieme guardiamo il telo eseguito la prima lezione e in silenzio facciamo scegliere agli
alunni, con la massima libertà, una “parola della pace”, che dal loro punto di vista sia stata
trasmessa dal racconto appena ascoltato.
Sul quaderno, dopo la data che può essere una città dell’India, numero, mese e anno (ad
es.: Benares, 26 Ottobre 2008) facciamo scrivere in grande il titolo con il nome della
religione.
Dettiamo un breve riassunto (già preparato) della leggenda, che può iniziare così:
abbiamo letto e commentato insieme la leggenda dell’ Induismo “L’ eco”. Racconta di… e
ci insegna che …
Invitiamo poi gli alunni a scrivere grande la “parola della pace”, che hanno scelto prima,
sotto il testo del riassunto. Mentre la decorano ogni ragazzo esprime la sua scelta a tutta
la classe: ci saranno scelte uguali e scelte differenti, a seconda del loro diverso punto di
vista.
Chiediamo agli alunni se hanno materiali riguardanti questa religione di portarli a scuola,
per poterli visionare insieme nel prossimo incontro.
(dio Shiva)
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(abluzioni nel Gange)
Nella seconda lezione sull’ Induismo ascoltiamo un po’ di musica indiana, osserviamo le
immagini e gli oggetti portati dall’ insegnante ed eventualmente dagli alunni. Dialoghiamo
e raccontiamo agli alunni gli usi e i costumi dei fedeli indù:
- l’ affollatissimo pantheon degli dei con il primato della Trimurti (letteralmente “che
ha 3 aspetti”) che si presenta nelle 3 diverse forme di Brama, Shiva e Visnù;
- la reincarnazione;
- le caste;
- i riti e le feste (con particolare attenzione alla festa di Diwali, la festa delle luci, dove
la luce rappresenta la vittoria del bene sul male);
- i luoghi sacri;
- il pensiero di Gandhi;
- la meditazione yoga.
Se è possibile visioniamo dei video per osservare le caratteristiche di questa religione (ad
es.: “India, viaggio al centro dell’ uomo. Il Gange, la grande Madre” – FABBRI VIDEO o dei
documentari tratti dalle programmazioni televisive “La macchina del tempo”, “GEO&GEO”,
“Melevisione” dove si illustrano le case e le scuole del mondo,…).
Dettiamo sul quaderno una presentazione degli aspetti essenziali dell’ Induismo e
facciamo eseguire un disegno libero su ciò che ha colpito di più gli alunni.
Possiamo allestire un cartellone a immagini.
VALENZA EDUCATIVA: conoscere le caratteristiche principali dell’ Induismo. L’ IRC porta
l’ alunno all’ incontro con culture diverse e lo aiuta a comprendere le ragioni dei
comportamenti differenti dai propri.
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4° incontro (4 ore)
materiale: planisfero – oggetti buddisti: rosario, statuette del Budda, incenso,… - immagini
del Budda, dei monaci, dei templi,… - leggenda buddista – video riguardanti la vita
religiosa dei buddisti
d) Buddismo
Iniziamo mostrando agli alunni le zone di diffusione di questa religione sul planisfero
indicandone il periodo storico della nascita e dando sintetiche informazioni.
Ascoltiamo una leggenda del buddismo, per esempio: “La parolina”:
(tratta dall’ Ora di Religione – Elledici)
Al termine del racconto incarichiamo due alunni di farne il riassunto e proponiamo alla
classe la ricerca della morale (accettando eventuali punti di vista diversi).
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Insieme guardiamo il telo eseguito la prima lezione e in silenzio facciamo scegliere agli
alunni una “parola della pace”, diversa da quella scelta per la religione indù e che, dal
loro punto di vista, sia stata trasmessa dal racconto appena ascoltato.
Sul quaderno facciamo scrivere la data che può essere preceduta dal nome di una città
del Tibet e scriviamo poi in grande il titolo: BUDDISMO. Dettiamo un breve riassunto (già
preparato) della leggenda, che può iniziare così: abbiamo letto e commentato insieme la
leggenda del Buddismo “La parolina”. Racconta di… e ci insegna che …
Invitiamo poi gli alunni a scrivere grande e a decorare la “parola della pace”, che hanno
scelto prima, sotto il testo del riassunto.
Chiediamo agli alunni se hanno materiali riguardanti questa religione di portarli a scuola,
per poterli visionare insieme nel prossimo incontro.
(monaci buddisti)
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(statua del Buddha)
Nella seconda lezione sul Buddismo osserviamo le immagini e gli oggetti. Dialoghiamo, se
è possibile vediamo un video sulla vita dei monaci buddisti, e presentiamo agli alunni le
caratteristiche dei fedeli buddisti:
- la storia del maestro Buddha;
- la reincarnazione;
- le quattro Verità e gli otto Sentieri;
- le figure dei monaci e dei laici;
- i riti e le feste (con particolare attenzione alla festa delle candele galleggianti il cui
messaggio è: “Se segui la luce del Buddismo raggiungerai la verità”);
- la meditazione yoga e il mandala.
Dettiamo sul quaderno un testo con le caratteristiche essenziali della religione buddista e
lasciamo il compito di fare un disegno su un aspetto che più ha colpito gli alunni.
Possiamo allestire un cartellone insieme ai ragazzi.
VALENZA EDUCATIVA: conoscere le caratteristiche principali del Buddismo. L’ IRC
favorisce l’ incontro con culture diverse e aiuta l’ alunno a comprendere le ragioni dei
comportamenti differenti dai propri.