Italiano scritto per Filosofia - test anni precedenti A

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Università di Trento - Facoltà di Lettere e Filosofia - A.A. 2012-2013 Test di Italiano scritto, 15 febbraio 2013
Cognome e Nome …………………..…………....................................................……. Matricola ...…...............……
aula………..……... fila ……………… Corso di Laurea ……............…....................……………………….
anno di nascita ………....…........................................... anno di frequenza (barrare): I II III
fuori corso
scuola superiore frequentata ……………………………………………...…………........................…………
lingua madre (indicare solo se diversa dall’italiano) ....................................................……….................……
Se studente già laureato: laurea in……………………… conseguita presso l’Università di .............................
Indicazioni e consigli per lo svolgimento della prova
La prova ha la durata di 3 ore. Per lo svolgimento della prova è necessario avere il libretto e un
documento di riconoscimento; non è consentito l’uso del Dizionario; occorre usare solo i fogli che saranno
consegnati. Gli studenti saranno pregati di lasciare i cellulari in custodia agli incaricati dell’assistenza alla
prova e dovranno compilare subito, scrivendo in stampatello, i dati richiesti nel primo foglio e le
intestazioni in tutti gli altri fogli della prova, per evitare possibili scambi di persona, in corso di correzione.
Qualche consiglio e suggerimento
Scrivere sempre e solo in corsivo, non in stampatello, con una grafia sobria, ordinata e non troppo
marcata, per far leggere senza difficoltà le persone addette alla valutazione del vostro scritto; pertanto:
- evitare scritture eccessivamente ‘personalizzate’, come quelle che portano a confondere la vocale “a”
con la vocale “o” o a rendere indecifrabili alcune consonanti (come ‘p’, ‘b’, ‘d’, ‘f’…);
- non usare lo stampato maiuscolo (es.: ARTICOLO, MARE, SEMBRA), neanche per singole lettere
incastonate in parole scritte in minuscolo (del tipo: aRticolo, maRe, sEmbrA, …), data la funzione
diversa delle minuscole e delle maiuscole; evitare anche le scritture sintetiche del tipo di quelle
degli SMS e simili;
- meglio evitare il bianchetto per cancellare un’espressione o una parola che si vuole sostituire o
espungere; è possibile fare le cancellature come in quest’esempio: .. dovendo dimostrare che la
situazione era cambiata…(ed eventualmente soprascrivete, in modo leggibile);
- rispettare le convenzioni di editing più diffuse, anche se state scrivendo con la penna, e i rientri di
capoverso; ricordare anche che i segni paragrafematici (accenti, apostrofi, virgolette, parentesi,
lineette, corsivi/grassetti ecc.) sono parte integrante di ogni testo, come la punteggiatura, che ne è
una componente fondamentale.
Svolgere i vari esercizi senza superare il numero di righe che vengono assegnate. Un buon
accorgimento è quello di strutturare, quando serve, il proprio testo in capoversi che segnalano al lettore
la scansione tematica da voi ritenuta necessaria, e costituiscono perciò un importante elemento
strutturale e semantico di quanto state scrivendo.
Rispettare le indicazione della richiesta: diversamente il lavoro non sarà considerato positivo.
Consigliamo, in proposito, di leggere e rileggere spesso quanto viene richiesto, in maniera da evitare
ogni interpretazione parziale o fuorviante: le consegne sono proposte esplicite che vanno rispettate per
eseguire correttamente gli esercizi richiesti con le caratteristiche e i ‘limiti’ che esse indicano.
1a
Università di Trento - Facoltà di Lettere e Filosofia - A.A. 2012-2013 Test di Italiano scritto, 15 febbraio 2013
Cognome e Nome …………………..…………....................................................……. Matricola ...…...............……
Esercizio1 - LISTA
Richiesta: indicare con una crocetta le forme giuste o sbagliate/non appropriate; sostituire le
forme sbagliate o non appropriate con forme adatte al contesto di una scrittura accademica.
FORME
giusto
sbagliato/non
appropriato
SOSTITUZIONE
del poema di Parmenide ci sono
pervenuti un centinaio di esametri
conflagrazzione
o un ente è caldo e un ente è freddo
i dati sono poco pertinenti il
problema in questione
Socrate c'ha ragione: bisogna
conoscere se stessi
se non studi, non puoi pigliare buoni
voti!
si possono redarre tesi compilative o
di ricerca
il libro che ho letto non ci ho capito
nulla
è l'esperienza pastorale a porre a
Barth il problema della predicazione
che hai letto di Deleuze?
il principio di verificazione proposto
dal positivismo logico, è un criterio
di significanza empirica
l'ha scritto Gadamer Verità e metodo
Cartesio tira le cuoia nel 1650
nommologico
bigiare la scuola è di moda
è necessario iscriversi all'esame che
altrimenti non sarà possibile
registrare il voto
penso che vi può interessare la teoria
dei casi profondi di Fillmore
sono andato al convegno con dei
compagni di corso
non ricordo il giorno esatto che c’è
l’appello
empatia
Jonas è un filosofo e storico delle
religioni. Lui ha studiato con
Husserl e Heidegger
era stato comunicato che i risultati
dell'esame sarebbero usciti la scorsa
settimana
l'etica analitica di Moore mi
affascina più di quanto potevo
2a
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immaginare
è bene sapere, che il quadrato
aristotelico si può chiamare anche
quadrato delle opposizioni
mentre che studio, apprendo
Esercizio 2 - COMPLETAMENTO
Richiesta: completare le frasi inserendo un’unica parola adatta al contesto.
1. La virtù è ancora possibile – insegnava Pomponazzi – in un ….......……….............. mondano,
come possibili sono il sacrificio e la dedizione di sé.
2. È noto a tutti quell’articolo «Rorarius» del Dictionnaire che si colloca al centro delle due più
grandi questioni del tempo, fra loro ….......……….............. da vincoli stretti: il problema degli
animali e quello del male del mondo.
3. Se la natura è bella quando ha l’apparenza dell’arte, l’arte è bella quando ha l’apparenza della
….......………..............
4. Esplicitamente, è solo nella seconda ….......……….............. degli anni Sessanta che la teologia
cattolica, nel suo insieme, si confronta con il fenomeno della secolarizzazione.
5. La ‘teologia radicale’ intende essere una teologia radicalmente nuova, che esige una riforma
teologica, la quale ….......……….............. una rottura con il passato ecclesiastico, incapace di
capire e di interpretare la modernità.
Esercizio 3 – SCHEMA ARGOMENTATIVO
Richiesta: indicare con uno schema la struttura argomentativa del seguente testo di Emanuele
Severino.
Il nulla assoluto e la morte
La filosofia è qualcosa di inaudito perché per la prima volta porta alla luce il senso del nulla come
ciò che è contrapposto alle cose che costituiscono la totalità. E non si tratta di un evento accidentale.
Sono appunto i primi pensatori greci – in questo caso soprattutto Parmenide – a pensare a questa
distanza infinita che c'è tra ciò che «è» e l'assolutamente nulla.
L'assolutamente nulla non è l'assenza di qualcosa. Quando io chiedo a qualcuno «Che
cos'hai?», e lui mi risponde «Non ho nulla», questo «nulla» indica l'assenza di un certo numero di
cose, tante o poche che siano. Quando si parla di totalità delle cose e si contrappone la totalità delle
cose al nulla, il nulla acquista una radicalità che mai era stata pensata. Ma saremmo fuori strada se
pensassimo che si tratta semplicemente di un'invenzione teorica. Il rapporto tra questo significato
«nulla» e la vita è invece essenziale: crediamo forse che sia la stessa cosa morire senza sapere
3a
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alcunché del nulla, e morire sapendo invece o credendo che la morte sia un andare nel nulla e
dunque in ciò da cui non c'è ritorno?
Nel pensiero mitico i morti, quelli per esempio di cui parla Omero, fanno un viaggio verso
un luogo da cui si ritorna. E quindi l'angoscia della morte ha un grado che è infinitamente inferiore
all'angoscia che si produce quando si pensa che il morire sia l'andare là da dove non c'è ritorno
perché si è diventati niente. Proprio perché la filosofia è la responsabile dell'emersione di questo
significato terrificante, cioè del significato del nulla, proprio perché la filosofia espone al massimo
dei pericoli (il pericolo cioè che il dolore e la morte siano un finire totalmente), essa si impegna sin
dall'inizio a trovare un rimedio contro la morte che non sia semplicemente quello del mito: si
impegna a trovare un rimedio che sia sommo.
Schema
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Esercizio 4 – RIASSUNTO
Richiesta: riassumere il testo di Emanuele Severino in 10 righe.
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Esercizio 5 – BREVE SAGGIO ACCADEMICO
Richiesta: leggere attentamente i due brani e costruire un testo di 10 righe sul loro contenuto.
Il testo deve contenere citazioni da tutti e due i brani con almeno una citazione testuale diretta
da uno di essi. In nota verranno messi i rimandi bibliografici riferiti alle citazioni, usando con
coerenza un sistema convenzionale di citazione bibliografica.
Una nuova fisica
1) In Dal mondo del pressappoco all'universo della precisione di Alexandre Koyré, pubblicato
nel 1967, riedito nel 2000 e tradotto da Paola Zambelli a Torino per Einaudi, si può leggere
alle pagine 90 e 91: “Nella natura non ci sono cerchi, ellissi, linee rette. È ridicolo voler
misurare con esattezza le dimensioni di un essere naturale: il cavallo è senza dubbio più
grande del cane e più piccolo dell'elefante, ma né il cane né il cavallo, né l'elefante hanno
dimensioni strettamente e rigidamente determinate: c'è dovunque un margine di
imprecisione, di «giuoco», di «più o meno», di «pressappoco». Queste sono idee cui il
pensiero greco è restato ostinatamente fedele [...] Ora è attraverso lo strumento di misura
che l'idea di esattezza prende possesso di questo mondo e che il mondo della precisione
arriva a sostituirsi al mondo del «pressappoco».”
2) Nel libro del 1997 di Paolo Rossi intitolato La nascita della scienza moderna in Europa,
pubblicato a Roma-Bari da Laterza, nel primo capitolo, a pagina 16, si può leggere: “Nel
1609 Galilei puntava verso il cielo il suo cannocchiale. Ciò che segna una rivoluzione è la
fiducia galileiana in uno strumento nato nell'ambiente dei meccanici, progredito solo per
pratica, parzialmente accolto negli ambienti militari, ma ignorato, quando non disprezzato,
dalla scienza ufficiale. [...] Per prestare fede a ciò che si vede con il cannocchiale bisogna
credere che quello strumento serva non a deformare, ma a potenziare la vista. Bisogna
considerare gli strumenti come una fonte di conoscenza, abbandonare quell'antico, radicato
punto di vista antropocentrico che considera il guardare naturale degli occhi umani come un
criterio assoluto di conoscenza.”
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Cognome e Nome …………………..…………....................................................……. Matricola ...…...............……
Titolo: Una nuova fisica
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Rimandi bibliografici
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