COMUNE DI CIVITAVECCHIA Provincia di Roma PROGETTO ESECUTIVO DEI PROVVEDIMENTI PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO NELLA SCUOLA MATERNA E PRIMARIA "COLLODI" Ubicazione della Scuola: Via Adige snc - CIVITAVECCHIA RELAZIONE DESCRITTIVA DI PROGETTO Committente: Comune di Civitavecchia Via Tarquinia 30 - CIVITAVECCHIA Progettista: Dott. Ing. Guglielmo Pepi Viale Guido Baccelli 56 - CIVITAVECCHIA Responsabile del Procedimento: Dott. Ing. Carlo Marta 1 1 PREMESSA La presente relazione descrive le caratteristiche principali degli interventi da realizzare per i lavori di adeguamento alle norme antincendio, della scuola materna e primaria collodi di via Adige Uliveto. Il presente progetto definitivo è stato redatto conformemente alle prescrizioni riportate nell’istruttoria tecnica espletata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, giusta nota prot. 110214 del 06/04/2006 per la scuola, e prot. 110855 del 19/12/2002 per l'impianto termico, che si allegano alla presente, unitamente alla relazione tecnica di richiesta parere preventivo. 2 CARATTERISTICHE DELL'IMMOBILE Il corpo di fabbrica in oggetto, edificato nei primi anni '80, è realizzato con struttura portante in calcestruzzo armato (pilastri e travi), solai latero cementizi, tamponature esterne a cassetta ed interne in blocchi forati intonacati sulle facciate. L'immobile si sviluppa su n.2 piani fuori terra ed uno interrato, con la seguente distribuzione: Piano interrato: locale deposito; Piano terra: aule, bagni, locale deposito, palestra; Piano primo: aule, bagni, mensa Sulla copertura dell'immobile, a terrazzo, è presente un impianto fotovoltaico per 20Kw. 3 CLASSIFICAZIONE DELLA SCUOLA (DPR 151/11 e DM 26/08/92) In relazione alle presenze effettive contemporanee di alunni e di personale docente e non docente, l’edificio oggetto della presente relazione è classificata in base al DPR 151/11 attività n. 67 categoria B (oltre 150 e fino a 300 persone), mentre in base a quanto previsto del D.M. 26/08/1992 la scuola è classificata di tipo 1 (presenza contemporanea da 101 a 300 persone). La distribuzione per piani è riportata nell'allegata progettazione presentata al comando dei VV.F.. 4 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Nel seguito si riporta una descrizione sintetica dei principali interventi da realizzare: 1. Isolamento R60: degli elementi strutturali (pilastri, travi), del vano scala, delle pareti confinanti con la scala esterna di esodo mediante applicazione di cartongesso certificato; 2. Isolamento R120 del piano interrato, mediante applicazione di cartongesso certificato all'intradosso del solaio e dei pilastri; 3. Fornitura e posa in opera di porte tagliafuoco REI 60, comprese le murature di tamponamento come da elaborati grafici allegati; 4. fornitura e posa in opera di infissi esterni REI 60, nelle aule in corrispondenza della scala di emergenza; 5. realizzazione della seconda via di esodo della palestra al piano terra, e della mensa al piano primo, compresi i gradini e le ringhiere per superare i salti di quota; 6. Revisione maniglioni antipanico e/o loro sostituzione con maniglioni marcati CE e conformi alla UNI EN 1125; 7. realizzazione di una passerella in acciaio zincato, della larghezza di 120 cm con parapetto metallico e fascia fermapiede, di collegamento tra le aule al piano intermedio e la via di esodo esterna al piano secondo. Fornitura e posa in opera di una scala retrattile di collegamento tra il secondo piano e il terrazzo; 8. Impianto elettrico. Ricognizione degli impianti elettrici esistenti mediante verifica della funzionalità degli stessi, dei quadri, della rete di terra di protezione con annotazione della tensione di isolamento, tempo di intervento e sensibilità degli interruttori differenziali; Integrazione e/o sostituzione di tutti i componenti in avaria o fuori norma. Per tutti gli impianti esistenti è previsto il rilascio della Dichiarazione di rispondenza DI.RI. e la 2 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. dichiarazione di conformità per tutte le parti sostituite o ampliate. Revisione contenitori quadro elettrico. nuovo quadro elettrico nei locali caldaia e idrico. - E' inoltre previsto, in posizione segnalata, all'esterno dell'edificio, un comando di interruzione dell'energia elettrica che in caso di incendio possa togliere tensione elettrica a tutto l'immobile; Sistema di allarme, revisione dell'impianto a campanelli usato normalmente per la scuola; Realizzazione della rete antincendio, con fornitura e posa in opera di n. 5 naspi DN25; All'interno del locale interrato, fornitura e posa in opera di serbatoi sino al raggiungimento di 21,6mc, alimentati dal limitrofo locale di riserva idrica della scuola; Fornitura e posa in opera di una stazione di pompaggio per la rete antincendio, formata da un gruppo di pressurizzazione a norma UNI 9490 composto da due elettropompe della portata di 60m3/h, con quadro elettrico indipendente ed alimentato da linea ad uso esclusivo; automazione della serranda di accesso al piano seminterrato; Attacco VVF esterno UNI70 ; Fornitura e posa in opera di sistema di illuminazione d’emergenza predisposto lungo le vie di fuga ed in grado di assicurare un illuminamento minimo pari a 5 lux; Fornitura e posa in opera di cartellonistica di sicurezza; Ai fini della sicurezza, e per abbattere il carico di incendio, rimozione e trasporto a discarica di tutti i materiali di risulta presenti all'interno e all'esterno della scuola, ivi compresi quelli presenti all'interno del piano interrato; realizzazione di una apertura di 1mq in corrispondenza del vano scala, e relativa fornitura di un infisso con apertura permanente; modifica larghezza porte di tre aule e del locale mensa, palestra e piano mezzanino (120cm); rimozione pavimentazione palestra e sua sostituzione con pavimentazione ignifuga certificata Fornitura e posa in opera di corrimano nelle scale interne; Fornitura e posa in opera di estintori; Tinteggiatura interna di tutti i locali della scuola con tinta lavabile; 1.0 Norme di riferimento: - D.M. 18/12/1975 Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica. - D.M. 30 novembre 1983 : Termini e definizioni generali (Gazzetta Ufficiale n.339del 12 dicembre 1983) - D.M. 26 giugno 1984: Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi. - Decreto Ministeriale del 3 settembre 2001 - Modifiche ed integrazioni al decreto 26 giugno 1984 concernente classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi; - D.M. 26/08/92 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica; - Lettera-Circolare P954/4122 sott. 32 del 17/05/96 e D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica- Chiarimenti.(larghezza porte aule didattiche ed esercitazioni) - Lettera-Circolare P2244/4122 sott. 32 del 30/10/09 D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica – Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e 5.2. (numero di uscite dagli spazi per esercitazioni e sulle aperture di ventilazione degli spazi suddetti- tipo di reti idranti da installare negli edifici scolastici- criteri per la concessione della deroga); 3 - D.P.R. n.37 del 12 gennaio 1998 – Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi. - D.M. 10 marzo 1998 – Criterio generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. - D.M. 7/01/05 - Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili d’incendio; - D.M. 10 marzo 2005 – Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali e' prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio. - M.I. Decreto 15 marzo 2005: Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo. - M.I. Circolare 18 aprile 2005: Decreto del Ministro dell’interno 15 marzo 2005 recante "Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo" – Chiarimenti e primi indirizzi applicativi. - DM 09/03/2007 – Criteri per determinare le prestazioni di resistenza al fuoco che devono possedere le costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, ad esclusione delle attività per le quali le prestazioni di resistenza al fuoco sono espressamente stabilite da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi. - Lettera Circolare prot. n. P414/ 4122 sott. 55 del 28 Marzo 2008 - DECRETO 16 febbraio 2007 - Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione. - Circolare del MI Prot 1968 del 15/02/2008 - DM 9 marzo 2007 - Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del CNVVF. Chiarimenti ed indirizzi applicativi. - DPR 1 agosto 2011, n. 151: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi - D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008 e s.m.i. – Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. - DECRETO 16 FEBBRAIO 2009 - Modifiche ed integrazioni al decreto del 15 marzo 2005 recante i requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione. - MINISTERO DELL'INTERNO - DECRETO 7 agosto 2012: Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. 2.0 Impianto elettrico di sicurezza. L’impianto di illuminazione di sicurezza (emergenza) sarà adeguato alla norma UNI EN 1838; la norma richiede un illuminamento minimo di 5 lux a 1 m dal suolo (come anche la norma CEI 64-8 par 752.56.5) per questo saranno installate delle plafoniere autonome con lampade fluorescenti da 18 W, tipo S.E. (solo emergenza) installate nei corridoi in numero sufficiente. In prossimità delle vie di fuga verranno installate lampade fluorescenti da 18 W, tipo S.A. (sempre accese) con pittogrammi indicanti le uscite. 3.0 Impianto di diffusione sonora. L'edificio è dotato di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Tale sistema di allarme è in grado di raggiungere tutti gli occupanti del complesso scolastico, inoltre il suo comando è posto in locale costantemente presidiato. 4.0 Rete naspi. 4 La rete di naspi comprende i seguenti componenti principali: - alimentazione idrica (gruppo di pressurizzazione e riserva idrica); - rete di tubazioni fisse ad uso esclusivo antincendio; - attacco di mandata per autopompa; - valvole di intercettazione; - valvole di ritegno; - naspi. Sarà prevista l’installazione di n. 5 naspi (alimentati da una rete di tubazioni a loro volta protette dal gelo, da urti, dal fuoco), in cassetta incassata, completo di tubazione semirigida e lancia erogatrice, dotato di valvola di intercettazione manuale, completo di segnaletica a parete. Al piede della colonna montante, verrà installato un idoneo attacco di mandata per autopompa UNI 70. L’impianto sarà dimensionato per garantire l’erogazione ai tre naspi idraulicamente più sfavoriti di 120 l/min cad., con una pressione residua al bocchello di 2 bar per un tempo di almeno 60 minuti. Pertanto l’impianto idrico dovrà garantire una portata complessiva di almeno 360 lt/min. per una durata di 60 minuti (riserva idrica da 21,6mc). Al fine di assicurare efficienza dell’impianto anche nell’eventualità in cui l’acquedotto non possa garantire le caratteristiche di erogazione sopra indicate è prevista la realizzazione di una riserva idrica di capacità pari a 22.000 lt alimentata da acquedotto cittadino. Tale riserva è prevista all’interno dell'esistente locale idrico posto al piano terra con accesso su strada. Le elettropompe di alimentazione della rete antincendio saranno alimentate elettricamente da una propria linea preferenziale. L’avviamento del gruppo di pompaggio sarà automatico. 5.0 Estintori. Gli estintori previsti sono portatili e di capacità estinguente non inferiore 21A, 89B, C di tipo approvato dal Ministero dell’interno. Devono essere collocati ad un'altezza di 150 cm da terra e distribuiti uno ogni 200 mq. E' comunque necessario che si trovino in prossimità degli accessi ed in vicinanza delle aree di maggior pericolo. 6.0 Impianto di rivelazione automatica di fumo L'immobile scolastico non necessita di tale impianto. 7.0 Segnaletica di sicurezza. Si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 524 (Gazzetta Ufficiale n. 218 del 10 agosto 1982) come modificato dal Dlgs 81/08 e s.m.i..In particolare è prevista principalmente l’affissione della seguente segnaletica: Vietato usare fiamme libere; Apparecchiature in Tensione Quadro elettrico; Cassetta PS ad ogni piano presso i servizi igienici; Estintori Lungo le vie di esodo e negli spazi a rischio specifico; Idranti dell’Edificio (Vedi elaborato grafico). 8.0 Comandi di emergenza Ai sensi del punto 7 del D.M. 26/08/1992 la scuola deve essere munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all’impianto elettrico dell’attività (ad eccezione dei servizi di sicurezza); tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell’ingresso o in posizione presidiata. Si prevede pertanto l’installazione dei seguenti comandi di emergenza con la funzione di: - interruzione dell’alimentazione elettrica generale dei circuiti normali; - interruzione dell’alimentazione elettrica dei circuiti di sicurezza, ad uso esclusivo dei vigili del fuoco; Come comandi di emergenza, saranno utilizzati pulsanti di sgancio normalmente chiusi sotto vetro frangibile con circuito di comando di tipo SELV con tensione fino a 25V in c.a. o 60V in c.c. funzionanti in apertura. Tutti i comandi di emergenza saranno del tipo omnipolari ed installati in posizione facilmente accessibile e individuabile, il loro posizionamento sarà concordato con la direzione lavori. 9.0 Quadro impianti di pressurizzazione 5 Avendo necessità di linea preferenziale, sarà totalmente indipendente dal quadro generale della struttura, rispetto il quale, ne risulterà collegato a monte di quest’ultimo, proprio per garantirne l’indipendenza. 10.0 Alimentazione idrica L’alimentazione idrica a servizio delle reti di idranti dovrà essere realizzata secondo i criteri di buona tecnica, con riferimento preciso alla normativa citata, che saranno tali da soddisfare le caratteristiche di sicurezza ed affidabilità dell’impianto. L’alimentazione idrica sarà in grado, come minimo, di garantire la portata e la pressione richiesta dall’impianto, nonché avere la capacità 22 m3 e di assicurare i tempi di erogazione previsti 60'. L’alimentazione idrica manterrà permanentemente in pressione la rete di distribuzione. La rete di idranti avrà alimentazione idrica adibita a suo esclusivo servizio in relazione al fatto che l’acquedotto cittadino non dà garanzie di continuità di erogazione e pressioni adeguate. I componenti degli impianti dovranno essere costruiti, collaudati ed installati in conformità alla legislazione vigente ed a quanto precisato nella norma specifica e nella presente relazione. La pressione nominale dei componenti del sistema non sarà minore della pressione massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque non minore di 1,2 MPa. Nei tratti fuori terra si devono utilizzare tubazioni metalliche conformi alla specifica normativa di riferimento, aventi pressione nominale come definite nel punto precedente. Le diramazioni in acciaio, di diametro minore di DN 100, devono essere conformi alla UNI EN 10255 serie media e devono essere esternamente protette contro la corrosione mediante rivestimento normalizzato (per esempio bituminoso). Nel caso vengano adottate tubazioni di materia plastica esse devono avere PN minimo come già indicato ed essere, a seconda del materiale utilizzato, conformi alle UNI EN 12201, UNI EN 13244, UNI EN ISO 15494, UNI EN 1452, UNI EN ISO 15493, UNI 9032 e UNI EN ISO 14692. Nel caso vengano adottate, tubazioni in ghisa esse devono avere PN minimo come già indicato ed essere conformi alla UNI EN 545. In prossimità di ogni idrante si installerà un manometro, completo di valvola porta manometro, atto ad indicare la presenza di pressione nella diramazione ed a misurare la pressione residua durante la prova di funzionamento della rete. 11.0 Attacchi di mandata per autopompa L’attacco di mandata per autopompa sarà installato in modo da garantire le seguenti caratteristiche: - bocca di immissione accessibile alle autopompe in modo agevole e sicuro, anche durante l’incendio; - protezione da urti o altri danni meccanici e dal gelo; - ancoraggio stabile al suolo o ai fabbricati. Gli attacchi devono essere contrassegnati in modo da permettere l’immediata individuazione dell’impianto che alimentano. CALCOLO DELLA RETE IDRANTI L'attività, consistente in una scuola di "tipo 1", è dotata di una rete idranti del tipo a pettine alimentata da un estremo, costituita da un collettore primario in acciaio zincato del diametro di 3 "per un tratto iniziale, e per la restante parte del diametro di 2", con due colonne montanti del diametro di 1"½ , sempre in acciaio zincato , ubicate in prossimità delle uscite. Le caratteristiche della posa in opera, in cavedio sotto il primo solaio, ed il tipo di materiale, acciaio zincato, assicurano la protezione delle tubazioni dal gelo, dagli urti e dal fuoco. 6 Da ogni colonna è derivato ad ogni piano un idrante con attacco UNI45 a disposizione per il collegamento della tubazione flessibile, costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, con caratteristiche di lunghezza tali da consentire di raggiungere col getto ogni punto dell' area protetta. All'esterno del locale riserva idrica è installato un idoneo attacco di mandata per autopompa UNI70. Si veda in proposito la allegata relazione di dimensionamento della condotta antincendio. 7