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LE MALATTIE
A TRASMISSIONE SESSUALE
Opuscolo Informativo
Associazione Universitaria Koiné ONLUS
LE MALATTIE
A
TRASMISSONE SESSUALE
(MTS)
Le malattie a trasmissione sessuale (MTS) sono causate da batteri, virus,
funghi o parassiti che si trasmettono da una persona all’altra attraverso
i rapporti sessuali non protetti (eterosessuali e omosessuali). Nel trattamento delle MTS, particolare attenzione deve essere sempre rivolta anche
ai partners.
I numeri
L’Aids è sicuramente la più temibile tra le malattie a trasmissione sessuale, ma non è certo l’unica e nemmeno la più diffusa. Si contano oltre venti
patologie causate da microrganismi (batteri, virus, funghi e parassiti) che
utilizzano il sesso come veicolo per aggredire l’organismo. Sono infezioni
che colpiscono ogni anno circa 330 milioni di individui nel mondo, anche
se, nella maggior parte dei casi, esiste una cura in grado di sconfiggerle.
Lo stesso, purtroppo, non si può dire dell’Aids, che però fa registrare un
numero di contagi annui nettamente inferiore: 5 milioni circa. Il disturbo
più comune è la tricomoniasi (120 milioni di nuovi casi all’anno), seguita
dalla clamidia (50 milioni) e dalla gonorrea (25 milioni).
Le modalità di trasmissione
Lo dice il nome stesso: le MTS si trasmettono prevalentemente attraverso un contatto sessuale. I microrganismi che ne sono responsabili
sfruttano il contatto diretto dei liquidi organici (sperma e secrezioni vaginali) con le mucose per impiantarsi nell’organismo, dove possono vivere
e moltiplicarsi. Ma il contagio non si verifica solo nel corso dei cosiddetti
rapporti completi non protetti (cioè effettuati senza l’uso del profilattico); anche quelli anali e, seppure in misura minore, quelli orali possono
risultare a rischio. Non è da escludere, inoltre, che alcune malattie (per
esempio i condilomi) si propaghino grazie alla condivisione di asciugamani, biancheria, e articoli intimi in genere. È comunque scarsamente
probabile dal momento che questi microrganismi hanno scarse possibilità
di sopravvivere nell’ambiente esterno. Impossibile, invece, contrarre una
MTS per mezzo di tosse e starnuti, come pure per mezzo dei comuni
contatti sociali (per esempio frequentando piscine o servendosi di bagni
pubblici). A condizione, naturalmente, che si rispettino le più elementari
norme igieniche.
I soggetti a rischio
Anche un solo contatto intimo con una persona già infetta è sufficiente per contrarre una malattia a trasmissione sessuale. Va da sé che le
probabilità aumentano in proporzione al numero dei compagni di letto.
I soggetti più a rischio, pertanto, sono quelli che hanno rapporti con
partner diversi, specie se occasionali. Ciò non significa che con le relazioni stabili non si corrano rischi; i germi responsabili delle MTS, infatti,
possono essere presenti nell’organismo da molto tempo senza provocare alcun sintomo ed in tal caso il soggetto malato, non consapevole di
esserlo, può trasmettere l’infezione al proprio partner.
I sintomi
Inizialmente il soggetto portatore di una malattia a trasmissione sessuale
può non presentare sintomi, oppure questi possono essere talmente lievi
e vaghi da rendere difficile la diagnosi. A volte, i segni dell’infezione non
sono visibili perché si manifestano all’interno del corpo. Nella maggior
parte dei casi, tuttavia, sono piuttosto evidenti, e quelli locali più comuni
sono:
à perdite vaginali anomale per quantità, odore o colore
à secrezioni uretrali
à prurito, bruciore o dolore associato alla minzione (atto di urinare) o ai
rapporti sessuali
à piccole ulcere, bolle o vescicole nella zona genitale.
In generale la gravità dei sintomi, locali o ad organi profondi, varia in
funzione del tipo di patologia e della tempestività con cui la stessa è
riscontrata ed affrontata.
Le conseguenze
Ad eccezione di Aids ed Epatiti, patologie per le quali non esistono ancora
terapie risolutive, le MTS non comportano gravi conseguenze in termini
di salute, se trattate. Le Malattie Veneree “classiche” come Sifilide e
Gonorrea, che hanno seminato il panico fino agli anni Quaranta, sono
oggi pericolose quanto un comune raffreddore, grazie alla comparsa degli
antibiotici.
Candida e Tricomoniasi causano banali infezioni all’ultimo tratto delle
vie urinarie (balaniti e uretriti nell’uomo, vulviti e vaginiti nella donna),
curabili con l’applicazione locale di creme. Attenzione, però. La completa
guarigione è possibile solo se il disturbo viene diagnosticato e trattato
tempestivamente. In caso contrario si rischia non solo di contagiare altre
persone, ma anche di andare incontro a numerose complicazioni.
Virus quali l’herpes simplex e il papilloma umano, ad esempio, sono chiamati in causa nell’insorgenza di forme pre-tumorali e tumorali
che interessano il collo dell’utero. Infezioni come la clamidia e la stessa
gonorrea, poi, possono raggiungere i testicoli e la prostata nell’uomo,
nonché le parti alte, pelviche, dell’apparato genitale nelle donne (utero,
ovaie, tube): le conseguenze più importanti sono la malattia infiammatoria pelvica o PID nelle donne, e la sterilità in entrambe i sessi. Si tratta,
comunque, di casi estremi. In genere le MTS si limitano ad attaccare le
parti del corpo coinvolte nel contatto sessuale: la zona genitale e le vie
urinarie (uretra e vescica) nel coito tradizionale, la bocca e la gola nei
rapporti orali, il retto in quelli anali.
La prevenzione
L’unico strumento di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale è il preservativo. Detto questo, è bene ricordare un paio di regole
fondamentali per ridurre i rischi di contagio:
à curare sempre l’igiene personale e di coppia, lavando bene i genitali prima e dopo ogni rapporto sessuale. A tal fine è opportuno
utilizzare un sapone acido, mentre è sconsigliato ricorrere alle lavande vaginali, che possono facilitare l’attecchimento delle infezioni
in quanto alterano le secrezioni femminili. In condizioni normali,
infatti, la vagina possiede dei meccanismi di autodetersione che
fungono da efficace sistema di difesa. L’uso di lavande interne,
quindi, va limitato a particolari situazioni individuate dal medico.
à Quando si contrae una malattia a trasmissione sessuale è importante informare il partner. Così come è importante, a titolo cautelativo, non provare remore nel domandargli se soffre o ha sofferto
a sua volta di MTS.
La terapia
È importante rivolgersi subito al medico in presenza di segni o disturbi
localizzati ai genitali e quando si sospetta di essere stati infettati attraverso un rapporto non protetto. In alternativa è possibile contattare
il consultorio familiare di zona o uno specialista (ambulatori MTS, infettivologici, dermatologici, urologici, ginecologici). Di solito basta un
semplice colloquio o un rapido esame per accertare l’eventuale contagio,
con eventuali esami di laboratorio a completamento.
In caso di diagnosi di una qualsiasi MTS è bene sottoporsi ad un insieme di esami di laboratorio che i centri MTS propongono, al fine di
verificare la presenza di eventuali altre infezioni trasmesse sessualmente. Se necessario, un intervento tempestivo può risolvere rapidamente il
problema, impedendo che degeneri o si estenda ad altre persone. Naturalmente la terapia va calibrata in base ai microrganismi specifici che hanno
causato l’infezione: talvolta è sufficiente un trattamento locale, talaltra
uno “sistemico”, orale o iniettivo, eventualmente esteso al partner.
Solo per le patologie di origine virale (Aids, herpes genitale, epatiti e
condilomi) non esiste una cura definitiva perché i virus, di solito, restano
nell’organismo. A ogni modo la guarigione non garantisce l’immunità.
Diverse MTS, infatti, possono tornare a colpire chi ne ha sofferto in
passato ed è riuscito a venirne fuori. Un motivo in più per adottare
adeguate forme di prevenzione.
LE MALATTIE
CANDIDIASI
Cos’è?
Candida, può causare infezioni del tratto genitale e urinario, più facilmente nella donna ma anche nell’uomo. La candidosi è causata da un fungo
che vive sul nostro corpo senza dare problemi, e che si manifesta in caso
di scarsa igiene, di immunodepressione (patologie croniche, antibioticoterapia, diabete). Quindi, questa malattia non è necessariamente legata
all’attività sessuale, ma può essere trasmessa anche grazie a questa.
Come si manifesta?
Con perdite dalla vie genitali di aspetto caratteristico a seconda del tipo
di infezione, prurito e arrossamento nell’area genitale o anale, dolore al
passaggio di urina e durante il rapporto sessuale.
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti.
Diagnosi
Esaminando al microscopio le secrezioni genitali e con l’esame colturale.
Cura
Antibiotici/antimicotici per bocca e/o terapia locale (ovuli, creme, lavande).
EPATITI VIRALI (HAV. HBV, HCV)
Cosa sono?
Sono malattie virali che colpiscono prevalentemente il fegato.
Come si manifestano?
à Epatite acuta: può essere l’espressione dell’avvenuta infezione, si
palesa con nausea, vomito, malessere generale più o meno intenso,
talora ittero (colore giallo della pelle e degli occhi). Può essere però
totalmente senza sintomi, rilevandosi solo alterazioni di laboratorio;
à Epatite cronica: possibile evoluzione, anche silente (ossia asintomatica) dell’infezione da HBV ed HCV; può progredire negli anni
fino a dare cirrosi e/o tumori del fegato.
Come si trasmette?
Epatite da HAV con:
à Rapporti oro-genitali/anali.
Epatiti da HBV e HCV con:
à Rapporti sessuali non protetti (vaginali, anali);
à Sangue: scambio di siringhe infette, strumenti per tatuaggi e piercing contaminati con sangue infetto, uso in comune di oggetti
(rasoi, forbicine, spazzolino da denti, ecc.) contaminati da sangue;
à Da madre infetta al bambino (durante la gravidanza, il parto e
l’allattamento al seno).
Diagnosi
Con test specifici del sangue.
Cura
L’epatite HAV guarisce senza complicazioni; per le epatiti da HBV ed
HCV, che possono cronicizzare, esistono dei trattamenti farmacologici,
pur complessi e costosi.
Prevenzione
Esistono i vaccini contro l’Epatite de HAV e da HBV.
GONORREA
Cos’è?
È un’infezione batterica, causata da Neisseria gonorreae presente nelle
secrezioni purulente dei genitali delle persone infette.
Come si manifesta?
Dopo 2-20 giorni dal contagio, bruciore a urinare o all’ano, perdita dai
genitali di materia purulenta (più evidente nell’uomo), mal di gola in caso
di infezione al cavo orale. Se non trattata, nella donna, può portare a
sterilità.
Come si trasmette?
Rapporti sessuali non protetti, attraverso il contatto con i genitali esterni,
vagina, bocca, ano. L’assenza di contatto con lo sperma, non evita il
contagio.
Diagnosi
Con un tampone delle secrezioni genitali o del cavo orale.
Cura
Viene curata con antibiotici, ma si sta diffondendo resistenza ad essi.
L’infezione può essere contratta nuovamente.
HERPES GENITALE
Cos’è?
È una infezione causata dal virus HSV.
Come si manifesta?
Può dare sia manifestazioni lievi (arrossamento e bruciore), sia numerose
vescicole/ulcerazioni dolorose in zona genitale. L’infezione tende a ripresentarsi nel tempo, soprattutto in occasione di stress fisici o psichici,
poiché il virus persiste nell’organismo.
Come si trasmette?
Con i rapporti sessuali non protetti, per contatto con le mucose infette.
Diagnosi
È clinica con l’osservazione delle lesioni.
Cura
Non esiste una terapia risolutiva; i farmaci antivirali disponibili sono però in grado di abbreviare la durata delle lesioni e ridurre l’intensità dei
sintomi, oltre a diminuire la ricomparsa delle recidive.
HIV/AIDS
Cos’è?
L’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) è una malattia causata dal virus HIV e consiste nella progressiva diminuzione delle difese
dell’organismo.
Come si manifesta?
I sintomi di prima infezione sono aspecifici e non costanti; successivamente per anni possono mancare completamente, essendo l’infezione rilevabile solo con esami di laboratorio specifici. Nel tempo però, al realizzarsi di
una situazione di immunodeficienza, compaiono altre malattie, infettive
e non, anche molto gravi.
Come si trasmette?
à Rapporti sessuali non protetti (vaginali, anali) con persone infette;
à Sangue: scambio di siringhe infette, strumenti per tatuaggi e piercing contaminati con sangue infetto, uso in comune di oggetti
(rasoi, forbicine, spazzolino da denti, ecc.) contaminati da sangue;
à Da madre infetta al bambino (durante la gravidanza, il parto e
l’allattamento al seno).
Come non si trasmette?
à Con strette di mano, baci, abbracci, morsi, graffi.
à Saliva, tosse, lacrime, sudore, urina, feci.
à Piatti, bicchieri, posate.
à Gabinetti, docce, piscine, saune, palestre.
Diagnosi
Con il test per la ricerca degli anticorpi per HIV. Nei primi mesi dopo il
contagio può rimanere negativo, perciò è bene ripeterlo, fino a 3 mesi
dopo il rapporto a rischio.
Cura
La terapia con farmaci antivirali, anche questi complessi e costosi, è
attualmente abbastanza efficace nel cronicizzare l’infezione ma va proseguita per tutta la vita, e ha inoltre possibili effetti collaterali anche
piuttosto gravi.
INFEZIONE DA CHLAMYDIA ed ALTRE INFEZIONI DEL
TRATTO GENITALE
Cos’è?
Chlamydia è un genere di batteri che vive all’interno delle cellule e determina infiammazioni urinarie genitali. Nelle stesse sedi possono agire
altri microrganismi, come Mycoplasma e Ureaplasma.
Come si manifestano?
Spesso senza disturbi, dopo 1-3 settimane possono dare sintomi alle vie
uro-genitali: nell’uomo provocano bruciore a urinare e secrezioni dal pene, nella donna anche dolori addominali e coinvolgimento degli organi
pelvici, con possibili aborti e sterilità. Non vi è specificità dei sintomi rispetto alle diverse cause possibili. Alcuni ceppi di Chlamydia provocano
in Linfogranuloma venereo, caratterizzato da tumefazioni dei linfonodi
inguinali, febbre, ulcerazioni genitali od anorettali.
Come si trasmette?
Con rapporti sessuali non protetti.
Diagnosi
Con uno specifico tampone delle secrezioni genitali o su un campione di
urine.
Cura
Con antibiotici, di diverso tipo a seconda dei germi riscontrati.
CONDILOMI E ALTRE MANIFESTAZIONI DA HPV
Cos’è?
È un’infezione dovuta a diversi tipi del virus HPV.
Come si manifesta?
L’infezione decorre, nella maggioranza dei casi, senza sintomi oppure si
manifesta con escrescenze (verruche o condilomi) ai genitali. Talora, in
caso di infezioni che persistono nel tempo e dopo diversi anni, può dare
origine a tumori delle vie genitali (all’utero, nelle donne).
Come si trasmette?
Durante i rapporti sessuali non protetti. Il virus può comunque trasmettersi anche attraverso il contatto con altre parti del corpo, determinando
la comparsa delle cosiddette “verruche” nella sede di penetrazione.
Diagnosi
Clinica con l’osservazione delle lesioni o, nelle donne, con il PAP test.
Nelle donne il virus può infatti localizzarsi al collo dell’utero e causare
un tumore. Per questo motivo tutte le donne, tra i 25 e i 64 anni,
dovrebbero eseguire, ogni 3 anni, il PAP test, per una diagnosi precoce.
Analogamente, gli uomini portatori di Hpv possono essere a rischio di
tumore al pene e all’ano.
Cura
Applicazione locale di preparati specifici, “bruciatura” delle lesioni. L’infezione può essere contratta nuovamente.
Prevenzione
Oltre al profilattico, è a disposizione un vaccino per le donne che non
sono ancora venute al contatto col virus.
PEDICULOSI
Cos’è?
È una parassitosi causata dai pidocchi, i quali depongono uova (lendini)
che si schiudono in 7-10 giorni. Le larve completano il loro sviluppo in
7-13 giorni. Le uova sono attaccate alla base dei capelli con una sostanza
collosa molto resistente e possono sfuggire al pettine.
Come si manifesta?
Il sintomo più caratteristico, ma non sempre presente, è il prurito localizzato al cuoio capelluto o nell’area genitale.
Come si trasmette?
La parassitosi si diffonde prevalentemente in condizioni di affollamento
(scuole, oratori, colonie, ecc) tramite contatto diretto con una persona infestata (anche durante il rapporto sessuale) o indiretto attraverso
pettini, spazzole, cappelli. L’infestazione avviene indipendentemente dal
livello di pulizia personale.
Diagnosi
Con il riscontro, tramite una lente, del pidocchio e/o delle uova tra i
capelli o i peli del pube e, in alcuni casi, alle ciglia, sopracciglia, barba.
Cura
Il trattamento è costituito da prodotti appositi, in crema, schiuma e gel,
da applicare localmente. Nella maggior parte dei casi, le uova e i pidocchi
devono anche essere meccanicamente rimossi con un pettine. Dopo una
settimana, per eliminare i pidocchi nati da eventuali uova sopravvissute,
bisogna ripetere il trattamento. Non esistono trattamenti preventivi.
Ulteriori provvedimenti
Controllare tutti i componenti della famiglia e le persone venute a stretto
contatto. Lavare in lavatrice (60°) o a secco federe, lenzuola, asciugamani e gli indumenti (in particolare cappelli, sciarpe, giocattoli in stoffa,
ecc.) a contatto con il capo e con il collo; passare l’aspirapolvere su
poltrone, divani, materassini e tappeti dove i bambini giocano. Pettini e
spazzole vanno immersi in acqua bollente per 10 minuti. La disinfestazione dei locali non porta vantaggi poiché il pidocchio non è in grado di
sopravvivere a lungo nell’ambiente. Per evitare la diffusione del contagio
si raccomanda alle famiglie un controllo frequente, almeno settimanale,
dei capelli.
SCABBIA
Cos’è?
È una malattia della pelle provocata da un piccolissimo insetto non visibile
ad occhio nudo, l’acaro. Gli acari si attaccano agli indumenti che sono a
contatto con la pelle malata e quindi possono diffondersi.
Come si manifesta?
La malattia si manifesta con un fastidioso prurito prevalentemente notturno.
Come si trasmette?
Il parassita si trasmette alle persone attraverso:
à Il contatto diretto, da persone malate.
à Il contatto indiretto, con l’uso in comune di biancheria, asciugamani o biancheria intima ecc., usati da poco.
Diagnosi
Con il riscontro dell’acaro dalla cute.
Cura
Con farmaci applicati localmente su tutta la cute.
SIFILIDE
Cos’è?
È causata da un batterio (spirocheta), il Treponema Pallidum.
Come si manifesta?
Il periodo di incubazione varia tra i 10 e i 90 giorni (in media 21 gg.), dopo
il quale si possono manifestare diversi quadri clinici, prevalentemente: il
cosiddetto sifiloma, piccola ulcerazione non dolente, nel punto in cui è
avvenuto il contagio (genitali o bocca), di breve durata; dopo anche vari
mesi, le roseole, eruzioni cutanee diffuse, ingrossamento dei linfonodi.
Come si trasmette?
Attraverso il contatto diretto con ulcere infette (sesso vaginale, anale e
orale).Si può trasmettere, in gravidanza, dalla madre al feto, causando
morte in utero o la nascita di un bimbo affetto da sifilide congenita.
Diagnosi
Con un test su sangue per la ricerca degli anticorpi, in media positivo
dopo almeno 40 giorni dal contagio.
Cura
Terapia antibiotica. L’infezione può essere contratta nuovamente.
TIGNA del capo e del corpo
Cos’è?
La Tigna è una malattia contagiosa della pelle, dei peli e delle unghie
causata da varie specie di funghi conosciuti con il nome di dermatofiti.
Come si manifesta?
Il periodo di incubazione è variabile, in genere tra i 5 e i 14 giorni dal
contatto. La malattia si manifesta con chiazze rotondeggianti arrossate
che tendono ad estendersi in periferia e a schiarirsi al centro. Nel caso
di Tigna del capo, i capelli si spezzano facilmente.
Come si trasmette?
L’infezione si trasmette per contatto diretto da animali infetti (cane,
gatto) o da persone ammalate. Può essere contratta anche per contatto
indiretto, in particolare con l’uso in comune di indumenti, pettini, spazzole, cappelli e calzature. Dopo l’inizio di un adeguato trattamento, la
malattia non è più contagiosa.
Diagnosi
La effettua lo specialista con l’esame clinico e la microscopia.
Cura
Con farmaci locali e per bocca.
Come si può prevenire?
Con le comuni norme igieniche che tutti dovrebbero osservare, come:
à Uso strettamente personale di indumenti, cappelli, spazzole, pettini
e articoli da toeletta in genere;
à Evitare di camminare a piedi nudi in luoghi pubblici quali piscine,
palestre, docce ecc.;
à Effettuare accurata e prolungata disinfezione dei piedi prima di
entrare in piscina;
à Evitare di accarezzare cani, gatti o altri animali di cui non si conosce
lo stato di salute, a maggior ragione se si nota che hanno il pelo
malato;
à Far controllare periodicamente dal veterinario i propri animali domestici.
Come fare per non diffonderla?
È importante osservare le seguenti indicazioni:
à Lavare separatamente la biancheria in lavatrice ad alta temperatura
(90°);
à Far controllare dal Veterinario gli animali eventualmente venuti a
contatto con le persone che si sono ammalate (gli animali possono
essere portatori sani).
TRICOMONIASI
Cos’è?
Un’infezione del tratto genitourinario da Trichomonas vaginalis. un protozoo flagellato che può colpire ambo i sessi.
Come si manifesta?
Il periodo di incubazione varia tra i 10 e i 90 giorni (media 21 gg.) dopo
il quale si possono manifestare diversi quadri clinici: negli uomini si può
presentare in forma asintomatica, o con irritazione all’interno del pene o
piccole perdite e leggero bruciore dopo la minzione o l’eiaculazione; nelle
donne, invece, perdite vaginali dall’odore forte, dolori durante i rapporti
sessuali e la minzione, irritazione o prurito nella zona dei genitali.
Come si trasmette?
Mediante i rapporti sessuali, vaginali, o il semplice contatto con la vulva
di una partner infetta.
Diagnosi
Nelle donne con l’esame di un campione di secrezione vaginale. Negli
uomini, con l’esame delle urine. E’ sempre opportuno eseguire altri test
per escludere altre MST.
Cura
Viene curata con terapia antibiotica.
VAGINOSI BATTERICA
Cos’è?
E’ la più frequente infezione vaginale nelle donne in età fertile; si sviluppa quando la flora batterica vaginale perde il normale equilibrio, per
cui alcuni tipi di batteri iniziano a proliferare e prevalere: tra questi il
principale è Gardenella vaginalis.
Come si manifesta?
Il cattivo odore, spesso descritto come “odore di pesce”, è il primo sintomo della vaginosi: molto più forte e intenso del normale, lo si nota
immediatamente. Può essere più o meno intenso a seconda della paziente, ma è comunque piuttosto tipico. E’ sempre bene però rivolgersi al
medico per una corretta diagnosi.
Come si trasmette?
Nella donna la vaginosi potrebbe essere collegata all’attività sessuale, ma
non ci sono prove incontrovertibili a favore della sua trasmissione sessuale, tanto che anche ragazze ancora vergini possono contrarla. Essendo
provocata da uno squilibrio chimico e biologico della flora batterica vaginale, può essere causata anche dall’uso di antibiotici o da squilibri del
pH dovuti a cause diverse.
Diagnosi
E’ necessaria una visita ginecologica ed analisi di laboratorio di vario tipo.
Cura
La infezione da Gardnerella può regredire spontaneamente, senza alcuna
terapia, ma tutte le donne che avvertono i sintomi dovrebbero farsi curare
per evitare complicazioni, soprattutto in caso di gravidanza. Si può curare
con una terapia di tipo antibiotico, ma può ripresentare.
Come si può prevenire? Come fare per non diffonderla?
I ricercatori non sono ancora riusciti a far luce completamente sulla vaginosi batterica e sulla gardnerella, quindi non si sa esattamente quali
siano le tecniche di prevenzione più efficaci; si sa che però che la vaginosi è spesso collegata alla presenza di un nuovo partner maschile o
di diversi partner. Le seguenti semplici tecniche di prevenzione possono
contribuire a diminuire il rischio di squilibri della flora batterica vaginale
e di conseguenti vaginosi dovute ad insediamento della gardnerella:
à astinenza,
à riduzione del numero di partner,
à igiene corretta, senza lavande vaginali,
à assunzione di tutti i farmaci prescritti, anche se i sintomi sono
scomparsi.
Associazione Universitaria Koiné
ONLUS
Con il patrocinio di:
Comune di Forlì
Assessorato alle Politiche Giovanili