TARLI E ALTRI PARASSITI: DOVE SI ANNIDANO, COME RICONOSCERLI E COME DISINFESTARLI Il legno è uno dei materiali da costruzione più importante nelle case. Infatti, viene impiegato come mobile, componente di montaggio o come rivestimento per pareti o pavimenti. In altre zone della casa invece, come per esempio l’orditura del tetto, il legno non può essere sostituito con un materiale alternativo. Eppure, il materiale è anche preso di mira dai parassiti. Se si annidano e iniziano a rodere, questo può comportare conseguenze fatali. Quanto prima viene scoperta un’infestazione, meglio è. Il legname invecchiato di oltre 60 anni non è più esposto a rischio di infestazione. Dopo questo periodo, l’assenza dell’umidità residua, dei profumi e degli aromi fa in modo che i parassiti non prendano più di mira il legno. CAPRICORNO DELLA CASA [HYLOTRUPES BAJULUS] Qual è il tipo d’infestazione più riscontrato da noi? - lunghezza: da 10 a 25 mm - maschi più piccoli delle femmine - corpo in generale un po’ appiattito - di colore quasi nero, sulle elitre macchie bianche formate da fine peluria bianca - sul torace due punti brillanti allungati - antenne all’indietro e lunghe da arrivare fino al primo terzo/quarto delle elitre - ovale foro di uscita dei coleotteri - larve di colore biancastro, lunghe fino a 30 mm, chiaramente strutturate, parte anteriore più larga rispetto al resto del corpo. Questi organismi che si nutrono del legno li possiamo trovare sia negli edifici che all’aria aperta, ecco perché vengono chiamati “xilofagi”. Si tratta di due diversi gruppi di organismi viventi: - insetti xilofagi - funghi xilofagi I parassiti del legno (infestanti del legno) si possono distinguere in infestanti del legno fresco e infestanti del legno secco. Per proteggere il materiale dai parassiti del legno la protezione costruttiva spesso non aiuta molto. Infatti, sono utili solo i prodotti antitarlo (come per es. i sali di boro). Per quanto riguarda il legno infestato, si dovrebbe individuare la capacità di portata del legno e verificare se gli infestanti del legno ci siano ancora. Gli infestanti del legno fresco hanno bisogno di un’elevata quantità di umidità del legno per potersi sviluppare. Perciò, attaccano alberi e legname appena abbattuto, non però legname secco già montato. Un’umidificazione a posteriori non basta per un’infestazione. Gli infestanti del legno secco possono svilupparsi in condizioni di bassa umidità. Attaccano pertanto il legname montato ed essiccato all’aria, sono i veri insetti distruttori del legname da costruzione. Di seguito vengono presentati alcuni infestanti del legno: Aspetto Ciclo vitale La femmina depone le uova nelle fessure e nella porosità del legno conifero. Lo sviluppo embrionale dura tra 2 e 4 settimane, poi si schiudono le larve di primo stadio. In testa la larva possiede delle mandibole forti (appendice del apparato boccale per mordere). La larva inizia a scavare delle gallerie prevalentemente nell’alburno e raramente nel durame. Il periodo di sviluppo è compreso tra i 3 e 10 anni, qualche volta anche di più. Più vecchio è il legno, più lentamente avviene lo sviluppo., perché il contenuto di lignina nel legno diminuisce. Si impupa prevalentemente in primavera, lo stadio di pupa dura circa un mese, poi compare il coleottero adulto. Abitudini vitali Infesta legname di conifera/latifoglie, preferisce condizioni ambientali calde/umide. Il capricorno della casa può nutrirsi anche dal legno secco, ecco perché è particolarmente temuto, sebbene compaia di solito nel legno più giovane. 1 Significato Nelle orditure del tetto calde esposte al sole il rischio d’infestazione è alto. Oltre al legno negli edifici (particolarmente le travature reticolari) lo è anche nel legname da costruzione deposto all’aria aperta (per es. palo del telegrafo, pergole ecc.) ICTIDE COMUNE [LYCTUS BRUNNEUS] Aspetto TARLO DEL LEGNO [ANOBIUM PUNCTATUM] - lunghezza: da 2,5 a 7 mm - di colore marrone - torace sulla parte anteriore più largo rispetto alla parte posteriore - ali ricoperte di linee di punti - presenza di due gobbe arrotondate ciascuna sulla testa davanti agli occhi - larva simile a quella degli scarabeidi, biancastra Aspetto Ciclo vitale - lunghezza: da 2,5 a 6 mm (al solito 3-5 mm) - torace con una gobba - torace nasconde la testa incassata - di colore marrone - elitre ordinate di chiare linee di punti paralleli - larve lunghe fino a 6 mm, color crema, ricoperte di peli fini , forma come le larve degli scarabeidi Ciclo vitale Le uova vengono deposte nei pori o fenditure dei rispettivi legnami. Lo sviluppo embrionale è compreso tra gli 8 e i 10 giorni. La femmina depone le uova singolarmente o raggruppate nelle fessure e nelle porosità (anche nei fori) del legno. Lo sviluppo embrionale dura tra le 2 e 3 settimane, poi le larve iniziano a scavare delle gallerie nel legno. Il periodo di sviluppo delle larve dipende dal tipo e dall’età del legno e dura tra i 2 e 4 anni. (Condizioni ottimali a 22°C, 30% di umidità); in caso di condizioni sfavorevoli il periodo di sviluppo può durare anche fino a 10 anni. Lo stadio di pupa dura circa due fino a quattro settimane, poi compaiono i coleotteri adulti dai fori di uscita rotondi (diametro di circa 1 fino a 3 mm). Abitudini vitali Le larve si sviluppano all’interno di una galleria piena di segatura (frammenti di escrementi). La superficie del legno infestato viene danneggiata solo dal coleottero adulte che fuoriesce. Il tarlo del legno infesta sia legname di conifera che di latifoglie e preferisce l’alburno e il legno tenero. Il durame intatto viene infestato dal tarlo solo dopo che i funghi l’hanno danneggiato. Nelle stanze con riscaldamento centrale, le sue larve possono svilupparsi anche se non sussistono le condizioni di vita per i capricorni della casa e per gli anobidi. Lo sviluppo delle larve avviene in condizioni favorevoli (umidità del legno attorno al 14%) entro 3 mesi, in condizioni sfavorevoli entro 2 anni. Lo stadio di pupa dura circa 3 settimane, producono fori di uscita rotondi con un diametro dai 0,3 ai 0,5 mm. Abitudini vitali Preferisce il legname importato a larghi pori e ricco di amido (per es. il Limba), anche l’alburno dei seguenti legnami locali: quercia, frassino, olmo, noce, castagno dolce. Significato Si sviluppano velocemente e quindi spesso c’è un’alta intensità d’infestazione. Le gallerie scavate si trovano una accanto all’altra e sono piene di segatura. Malgrado l’alta intensità d’infestazione, la superficie del legno rimane inizialmente senza danni. Infatti, l’infestazione è riconoscibile solo successivamente, tramite i fori di uscita causati dai coleotteri adulti. La distruzione del legno è molto più forte rispetto a quella provocata dal tarlo del legno comune. Infestano rivestimenti di pareti, mobili, pezzi d’esposizione di arte e musei. Significato Parassita del legno temuto, specie più frequente degli anobidi, diffuso in tutta l‘Europa. 2 FUNGHI DELLA CARIE DEL LEGNO VESPE DEL LEGNO Le vespe del legno fanno parte degli infestanti del legno fresco. Depongono le loro uova solo negli alberi malaticci o nel legname appena abbattuto. Attraverso il legname da costruzione appena tagliato, le vespe del legno possono arrivare all’interno dei nuovi edifici. Non sono considerati dei veri e propri distruttori del legno. A seconda dell’intensità dell’infestazione, il legno colpito può avere tante o poche gallerie scavate, il che raramente comporta una perdita di stabilità. Qual è l’aspetto delle vespe del legno? A seconda della specie, le vespe del legno possono avere una lunghezza massima di 4 cm. La vespa del legno gigante rappresenta una colorazione nero-gialla. La vespa del legno comune si distingue per il colore del corpo blu brillante e per le zampe rosso-gialle. L‘addome è portatore, nelle femmine di entrambe le specie, d‘un lungo ovopositore. Le larve che rodono il legno sono bianche, presentano sei piccole zampe toraciche e uno scuro aculeo sull’addome. I fori di sfarfallamento delle vespe del legno sono rotondi e, a seconda della specie, presentano un diametro di 4-7 mm. Quale danno provocano le vespe del legno? Come infestanti del legno fresco, le vespe del legno, sfarfallate dalle uova, non infestano ancora il legno già montato. Perciò, solitamente non è necessario effettuare una disinfestazione. Tuttavia, nel momento dello sfarfallamento delle vespe del legno, si possono creare dei danni sui materiali come tappeti o parquet posti sulla superficie del legno. I funghi della carie del legno diminuiscono la capacità di portata del legno, poiché, a differenza dei funghi da colorazione, degradano i componenti della parete cellulare delle cellule del legno. I funghi della carie del legno vengono distinti in base al tipo di carie che provocano: - funghi della carie bruna - funghi della carie bianca - funghi della carie soffice Per quanto riguarda gli edifici, finora in Europa centrale sono stati evidenziati 65 tipi di funghi della carie bruna e bianca. Funghi della carie bruna I funghi della carie bruna attaccano principalmente la cellulosa e le emicellulose delle pareti cellulari, la lignina marrone verrà conservata. Una caratteristica tipica della carie bruna, detta anche carie distruttiva, è il legno che assume una colorazione scura con fessure longitudinali e trasversali, il che comporta la decomposizione del legno in cubetti (carie a cubetti). Nella fase finale, il legno attaccato dalla carie bruna diviene friabile creando una polvere. Esempi tipici per i funghi della carie bruna sono: - fungo delle case - fungo delle cantine Funghi della carie bianca Tramite questi funghi avviene la degradazione della lignina ovvero sia della lignina che della cellulosa. Il legno attaccato dalla carie bianca spesso presenta una colorazione chiara (da questo deriva il nome di carie bianca!), una densità particolarmente bassa nonché un aspetto superficiale fibroso. Funghi della carie soffice I funghi della carie soffice rappresentano un tipo di carie indipendente causata da ca. 300 diversi tipi del gruppo degli Ascomiceti. Il danno causato è simile a quello provocato dalla carie bruna, poiché, anche in questo caso, viene decomposta prevalentemente la cellulosa accompagnata da una fessurazione fine a cubetti. A differenza dei funghi della carie bruna e bianca che crescono negli spazi vuoti delle cellule del legno, i funghi della carie soffice si diffondono nelle pareti cellulari creando dei buchi allineati con delle fenditure (riconoscibili al microscopio). I funghi della carie soffice hanno bisogno di un’alta umidità del legno. Il legno può essere attaccato simultaneamente da due o addirittura da tutti e tre tipi di carie. 3 L’IDENTIFICAZIONE DELL’INFESTAZIONE E METODI DI INDIVIDUAZIONE: Normalmente si riconosce un’infestazione in base a tre caratteristiche: Identificazione visibile: - Fori di uscita nel legno (ovali o rotondi), a seconda del parassita, questo causa piccoli fori quando esce dal legno. Succede nel momento in cui il tarlo diventa un insetto. In questa ultima fase di vita, il parassita non distrugge più il legno, ma si dedica all’accoppiamento ovvero allo scopo della riproduzione. - Polvere di legno ossia segatura direttamente sotto o sul legno infestato. Per il loro ciclo vitale, i tarli hanno bisogno delle cellulose del legno. La parte povera di sostanze nutritive del legno morsicato viene, a seconda del tipo di insetto, deposto nelle vie laterali o trasportato fuori dal legno attraverso le vie centrali. Attenzione: cambiando le condizioni abitative, per es. variando le temperature, la larva o il verme smettono il nutrimento per un po’ di tempo riprendendolo però dopo alcuni giorni. - In caso d’infestazione eventuali coleotteri del legno adulti e insetti morti non sono fuori dal comune. L’insetto adulto ha solo il compito di riprodursi. Ecco perché succede spesso che l’insetto, dopo aver assolto questo compito, non riesce più a ritirarsi. Spesso questi insetti si trovano stesi supini. Identificazione acustica È quasi impossibile non sentire i rumori provocati dal tarlo mentre si sta nutrendo del legno. Se ci sono più tarli che scavano le gallerie nel legno, ciò può dare fastidio e disturbare il sonno. Come già detto prima, anche in questo caso si deve stare attenti. Senz’altro, i tarli possono interrompere il nutrimento per alcuni giorni. Tuttavia, questo tipo d’identificazione serve a inquadrare la posizione dell’infestazione nonché la sua intensità. Distruzione del legno Se si trovano delle gallerie scavate e del legno friabile, si tratta nella maggior parte dei casi di un’infestazione acuta. Spesso, in questo caso il legno non è più stabile e si sbriciola al tatto. Questo stato è particolarmente pericoloso per le travi portanti, ma anche i mobili possono rompersi con queste condizioni. PREVENIRE L’INFESTAZIONE DAL TARLO DEL LEGNO La vernice con dei principi attivi biocidi dovrebbe proteggere il legno dai parassiti. Il consumatore medio non può usare i prodotti antitarlo molto aggressivi e infatti sarebbe anche meglio tenersi lontano da quelli acquistabili nei centri fai-da te. È possibile proteggere il legno ancora di più e in parte si deve fare. Se il legno viene impiegato per costruzioni portanti, deve essere protetto contro i funghi che lo distruggono, di modo che la casa non crolli. Infatti, questo avviene tramite sostanze molto forti che dovrebbero penetrare nel legno. A questo scopo, le sostanze devono essere testate e abilitate all’uso e possono essere lavorate solo da esperti. Tanti consumatori non sanno, però, che nei centri fai-da te si trovano solo preservanti del legno con principi attivi “innocui” che normalmente dovrebbero prevenire ai funghi di azzurramento. Proteggono solo la superficie contro i funghi da colorazione. Quest’ultimi, all’inizio non provocano danni notevoli, poiché il legno viene danneggiato tramite l’azzurramento solo a livello visivo. Tuttavia, l’acqua entra in maniera più semplice nelle parti danneggiate e anche gli organismi xilofagi riescono a introdursi più facilmente. Secondo gli esperti, i preservanti del legno contengono formule in grado di prevenire o disinfestare gli organismi che distruggono o colorano il legno. Tuttavia, questo termine non è certificato ed ecco perché nei centri fai-da te è possibile vendere di tutto sotto il termine “protezione del legno” e “preservante del legno” tra cui vernici senza principi attivi specifici che, tramite i pigmenti dovrebbero proteggere il legno dai raggi UV o dovrebbero proteggere solo la verniciatura. Nei centri fai-da te, l’acquirente resta in asso. A questo proposito si pone la domanda: possono dei prodotti contenenti principi attivi biocidi essere usati dai consumatori medi. L’istituto federale per la valutazione dei rischi li considera essere „per se prodotti pericolosi per la salute degli esseri umani e degli animali nonché per l’ambiente”. Per rendere questi prodotti più sicuri, vengono attualmente valutati e disciplinati i principi attivi nell’ambito di una direttiva sull’uso di biocidi. Per alcune combinazioni ciò è stato già fatto: Sono state inserite in un elenco positivo i principi attivi ammessi. Inoltre è disciplinato, per quale scopo e sotto quali condizioni possono essere impiegate. Tutti i prodotti contenenti questi principi attivi vengono attualmente esaminati per decidere se possono essere venduti in futuro. 4 MISURE DI DISINFESTAZIONE CONTRO I PARASSITI DEL LEGNO Di seguito vengono elencati i metodi di disinfestazione più comuni: La disinfestazione dai parassiti del legno di qualsiasi tipo rappresenta una grande sfida per ogni disinfestatore. Ogni disinfestazione da un parassita può essere efficiente e avere successo solo se: TRATTAMENTO CHIMICO a) il parassita viene individuato fisicamente. b) viene individuata la posizione. c) il parassita viene fatto uscire per individuare il grado di disinfestazione. Nel caso degli insetti del legno, questi tre requisiti non vengono soddisfatti. A questo proposito si dovrebbe segare il legno, però in questo caso, la disinfestazione si risolverebbe da sola. Infatti, spesso si procede alla disinfestazione senza sapere contro chi, dove e contro quanti insetti agire. Fino a oggi non è stato trovato nessun procedimento che protegge i mobili in legno per sempre. I metodi di disinfestazione sbagliati usano dei prodotti chimici “estremi”. Tuttavia, invece di applicare questi metodi, spesso è possibile servirsi di trattamenti più delicati ed ecologici per la disinfestazione dai tarli del legno. Disinfestando il legno dai tarli, non si consiglia di usare dei prodotti o dei trattamenti comuni quali l’aceto di legno oppure di tappare i fori causati dai tarli con la cera: si perde solo tempo ed energia. Anche se si effettua la disinfestazione da soli, è consigliabile in ogni caso farsi consultare prima da un’azienda specializzata nella disinfestazione dai parassiti. Da un lato, il mercato offre un’ampia gamma di prodotti che promettono il migliore risultato. Dall’altro lato, i prodotti chimici con principi attivi non vengono consigliati per l’uso. In ogni caso, tutti questi prodotti non hanno effetto se l’insetto non entra in contatto con essi: questa è la vera sfida. Non importa quale sia il tipo di disinfestazione: prima di tutto è importante effettuare una dettagliata valutazione dei rischi. Questa valutazione comprende i rischi di: - rischio alla salute per l’uomo e per gli animali per via dell’uso di prodotti chimici - impatto ambientale tramite i principi attivi usati - deformazione dei mobili - danni sull’infrastruttura e sull’arredamento, per es. in caso di riscaldamento Il metodo di disinfestazione più noto e frequente è quello con prodotti chimici. Tutti i prodotti offerti sul mercato hanno un procedimento simile. Verniciando, la rispettiva sostanza viene applicata sul legno. Oltre al tarlo, il vapore tossico che si crea distrugge anche le larve nascoste nel legno. Il vantaggio di questo metodo di disinfestazione dai tarli consiste nell’uso semplice e nei costi relativamente contenuti in casa. Lo svantaggio invece consiste nel fatto che i prodotti chimici impiegati non sono solo tossici per il tarlo, ma sono anche nocivi per l’uomo. Una volta decisi per questo trattamento è importante che i prodotti vengano impiegati in stanze ben aerate. Soprattutto i bambini non dovrebbero entrare in contatto con i vapori che fuoriescono. Nel caso di mobili particolarmente vecchi e rari, è sconsigliato effettuare il trattamento con prodotti chimici poiché i colori e le superfici del legno potrebbero subire forti cambiamenti. TRATTAMENTO CON GAS Per la disinfestazione dai tarli con gas vengono impiegati i gas tossici quali l’acido cianidrico, l’ossido di etilene o il fosfuro di idrogeno. Come per il trattamento chimico convenzionale, anche in questo caso bisogna considerare dei fattori quali l’ambiente e la salute. Tuttavia, oggigiorno vengono impiegati per la disinfestazione dai tarli del legno sempre di più i gas meno pericolosi come l’anidride carbonica e l’azoto. In questo modo, il tarlo è privato di ossigeno. Questo metodo richiede più giorni e può essere effettuato solo in stanze preparate a questo scopo da esperti. Il vantaggio della disinfestazione con azoto e anidride carbonica consiste nel fatto che il mobile non entra in contatto con sostanze tossiche né deve subire calore. Lo svantaggio di questo tipo di disinfestazione è che richiede un grande impegno a livello tecnico, un lungo periodo di trattamento e quindi è collegato anche a maggiori costi. TRATTAMENTO CON INIEZIONE A PRESSIONE DI LIQUIDO Malgrado la formazione di un’alta sovrappressione creata dalle pistole ad aria calda, può succedere che il legname murato o isolato impiegato per la costruzione di travature reticolari, il perlinato o l’impalcato non vengano raggiunti dall’aria calda. Spruzzare semplicemente su questi legnami non ha effetti sulle larve dei capricorni della casa che scavano in profondità. Ecco perché questi legnami vengono trattati con un’iniezione a pressione di liquido. Distribuiti a una distanza di 15-20 cm vengono creati dei fori di 9,5 mm in cui viene inserita una valvola a sfera di plastica. Attraverso questa valvola, un preservante del legno contenente boro viene iniettato ad elevata pressione 5 all’interno del trave. Il liquido scorre facilmente attraverso le gallerie scavate il che comporta una veloce uccisione del parassita del legno. Dopo il trattamento, la valvola viene affondata nel legno e il foro viene chiuso con del durame. Con lo stesso trattamento viene effettuata anche la disinfestazione della travatura reticolare esterna dai parassiti animali (tarlo del legno, capricorno della casa) e vegetali (vari tipi di funghi). Per quanto riguarda gli insetti la cosiddetta coagulazione proteica (denaturazione) inizia a partire dai 42°C. Nella biochimica questo significa che le biomolecole cambiano e la cellula perde la sua funzione di legare le proteine. Se la temperatura viene alzata a 50-60°C per più ore si ottiene il seguente risultato: inevitabilmente ogni organismo muore! Al 100%! TRATTAMENTO CON RAGGI A MICROONDE PER CONCLUDERE… Il trattamento con l’energia del campo elettromagnetico porta all’uccisione di tutti gli organismi nocivi senza recare alcun danno alla sostanza legnosa e all’ambiente. Contrariamente a trattamenti convenzionali termici, il campo elettromagnetico agisce direttamente e esclusivamente sul materiale da trattare e non riscalda l’aria. Gli impianti che generano le onde elettromagnetiche fanno sì che le molecole di acqua negli insetti e nel legno iniziano a vibrare. La movimentazione e la vibrazione delle molecole creano energia termica. In questo modo, il legno viene riscaldato alla temperatura minima richiesta di 56°C e i parassiti del legno (infestanti di legno: scolitidi, teredini e altri tarli, tarlo del legno) muoiono. Per effettuare una disinfestazione è necessario ricorrere a personale esperto. È consigliato richiedere i rispettivi certificati di specializzazione dal disinfestatore. Inoltre c’è da aggiungere che questo processo di riscaldamento termico del materiale attraverso il campo elettromagnetico avviene più intensivamente laddove c’è più presenza di acqua. Gli organismi (nel nostro caso sono gli insetti) consistono del 70-90% di acqua. Esposti alle onde elettromagnetiche, si riscaldano più intensamente rispetto al legno in cui si sono sviluppati. Questo garantisce una loro completa ed efficace uccisione. Inoltre, il disinfestatore dovrebbe soddisfare i seguenti criteri: - essere capace di effettuare almeno due o più trattamenti di disinfestazione - consegna della scheda di dati di sicurezza dei preparati con i principi attivi - piano d’azione per iscritto - valutazione dei rischi di eventuali danni durante il trattamento - offerta vincolante fino all’ultimazione, non dopo l’intervento - rischio residuo di disinfestazione non effettuata L’orientamento dell’influenza del campo elettromagnetico nonché la mobilità dell’impianto stesso conferiscono al trattamento un’efficienza pari al 100%. Inoltre, le onde elettromagnetiche non recano alcun danno all’ambiente, il che vuol dire che nel momento dell’avviamento dell’impianto, l’uomo e gli animali domestici non devono lasciare la loro casa. TRATTAMENTO TERMICO Il trattamento con calore (disinfestazione termica dai parassiti) è un procedimento di ricircolo dell’aria durante il quale le temperature all’interno delle strutture vengono lentamente portate da specifici forni ad aria calda a un valore compreso di 55°C. Questo valore viene manutenuto per oltre 24 ore, affinché i parassiti e le uova deposte vengano davvero distrutte. Il trattamento con calore ovvero la disinfestazione termica avviene fondamentalmente senza l’uso di tossici. Nelle strutture private o alberghiere, grazie al trattamento termico è possibile disinfestare i parassiti nelle stanze singole o nell’intero edificio anche con più piani. Woodnews a colloquio con Roman Unterrainer, amminstratore delegato Insectokill. 6