Un sistema trifase è un insieme di tre tensioni sinusoidali, con la stessa frequenza, sfasate di 120° una rispetto all’altra. I tre del sistema, essendo interessati ciascuno da una tensione caratterizzata da una propria fase, sono chiamati del sistema. Se, come nella rappresentazione vettoriale precedente, hanno , si parla di . Noi ci occuperemo solo di sistemi SIMMETRICI 1. 1 E’ invece DISSIMMETRICO un sistema trifase di tre tensioni sinusoidali, con la stessa I sistemi trifase sono tipicamente utilizzati nella , in impianti che coinvolgono . di La generazione di un sistema di tensioni trifase è ottenuta mediante un’unica macchina: Questo alternatore genera un campo magnetico induttore che agisce su , situati sulla periferia della macchina e che si vuole ottenere che vengono indotte nei singoli avvolgimenti. Sia i generatori che gli utilizzatori (o carichi) trifasi hanno una struttura interna che può essere basata su due differenti tipi di collegamento: - collegamento - collegamento frequenza ma con rispetto all’altra. o una Premettiamo che possono essere collegati a stella (oppure, come vedremo,”a triangolo”) sia gli utilizzatori che i generatori, occupiamoci ora degli utilizzatori. Le presenti o tensioni e sono indicate con La loro somma vettoriale è nulla: Il sono chiamate . è il , in modo tale che, per ciascuna fase, le altre due costituiscano il circuito di ritorno. Un sistema trifase può anche essere a quattro fili, , filo che viene detto Le tensioni stellate possono essere misurate mediante tre voltmetri, collegati ciascuno fra una delle fasi e il centro-stella. Per il collegamento a stella, oltre alle tensioni E (tensioni stellate o “di fase”), si definiscono anche le che sono le tensioni misurate (e non fra ciascuna fase e il centro-stella, come le tensioni concatenate). Ciascuna è la . (I vettori sono indicati i grassetto e senza il trattino sopra) Per esempio: Osserviamo che, data una coppia di fasi (cioè di fili), fra esse si possono misurare due tensioni concatenate uguali e opposte. Per esempio: Se il sistema è , le espressioni delle correnti sono: (dove Ii, Ei e Zi sono vettori) e sono sfasate, rispetto alle relative tensioni ì definiti: Se l’ a stella, si parla di è formato da tra loro, collegate Le tensioni concatenate V sono 1,73 volte più grandi delle tensioni E stellate. Il fattore 1,73 deriva dal calcolo: . Se ipotizziamo un sistema trifase a 230 V (sistema con tensioni stellate, o “di fase” di 230 V), le tensioni concatenate risultano di 400 V in quanto: . Se ipotizziamo un sistema trifase a 220 V (sistema con tensioni stellate o “di fase” di 220 V), le tensioni concatenate risultano di 380 V in quanto: . ed essendo la somma vettoriale E1+E2 (coincidente con E1), uguale e opposta al vettore E3, si ha E3=: -E1 e quindi: Le tre correnti che percorrono i conduttori si chiamano “correnti di fase” e la loro somma vettoriale, per il primo principio di Kirchhoff applicato al centrostella, deve risultare Il sistema trifase a tre fili è adatto per l’alimentazione di un carico trifase a stella , mentre non può alimentare un carico squilibrato. Se il sistema trifase è a quattro fili, cioè se ha un quarto conduttore, detto NEUTRO (derivato dal centro-stella), allora la somma vettoriale delle tre correnti che percorrono i conduttori risulta : Il sistema trifase a quattro fili è adatto per l’alimentazione di un carico trifase a stella . Il sistema trifase a quattro fili è usato nella . Dalla linea trifase vengono poi derivate le linee monofase delle utenze domestiche. Se le tre impedenze del carico trifase simmetrico sono poco diverse tra loro (e quindi risultano tali anche le correnti), allora la corrente sul filo neutro risulta molto piccola e pertanto trascurabile. Da ciò si comprende come sia praticamente possibile realizzare un sistema trifase a soli tre fili sopprimendo o interrompendo il filo neutro. I tre elementi, cioè le tre impedenze del sistema sono collegati uno di seguito all’altro in modo da formare un triangolo dai vertici del quale si dipartono le tre fasi, cioè le tre linee o fili del sistema trifase. In questo sistema le tensioni V “ possono essere definite come le Anche stavolta ogni tensione concatenata V è la differenza di sue tensioni di fase E. Le (che portano, per esempio, energia dal generatore al triangolo di carico) vengono chiamate . Invece le che formano il triangolo vengono chiamate . Siccome ciascuna corrente di fase nasce dalla suddivisione di una corrente di linea, le sono sempre delle correnti di linea, il che equivale a dire che l delle correnti che scorrono nelle linee o fasi del sistema. Quindi nel collegamento a triangolo bisogna fare sempre attenzione alla differenza fra le correnti di fase (più piccole), che scorono nelle singole impedenze del triangolo, e le correnti di linea (più grandi) che scorrono sui conduttori che hanno una terminazione sui vertici del triangolo. In particolare, se il sistema è ( loro anche le del triangolo (sistema ) e se sono ) si ha: Cioè: Inoltre: 12 12 12 fra Dato un sistema trifase con tensioni “E” (tensioni “di fase” o stellate) di 220 V (e quindi con tensioni concatenate di 380 V), da esso si possono derivare due differenti tensioni monofase: 1) una tensione monofase di 220 V ottenuta derivando (cioè collegando) si fa per le ); con il (il che 2) una tensione ottenuta derivando (cioè collegando) e quindi usufruendo delle del sistema (il che si fa per i ). Se si vuole realizzare una distribuzione di energia elettrica trifase a , cioè con tre fasi , sul tipo di configurazione né riguardo alla terna di generatori, né riguardo alla terna di impedenze utilizzatrici. Se infatti la terna generatrice è a stella a tre fili, allora l’utilizzatore potrà essere a triangolo (nel qual caso non c’è bisogno del neutro) o a stella senza neutro. Analogamente, se la terna generatrice è a triangolo, allora l’utilizzatore potrà essere a triangolo (nel qual caso non c’è bisogno del neutro) o a stella senza neutro. Se si vuole realizzare una distribuzione di energia elettrica trifase a , cioè con tre fasi più il filo allora è necessario che le fasi generatrici (cioè la terna dei ) siano collegate (solo in questo modo infatti è possibile realizzare il filo neutro, che ha origine nel centro stella) . , cioè la configurazione , è quella nella . L’energia elettrica trifase può essere utilizzata: da specificamente per essere alimentati da apparecchi , cioè concepiti dalla linea trifase; che possono essere derivati: - singolarmente dalla linea trifase in modo da costituire il lato di un - fra luogo al ramo di una in modo da dare Le macchine e gli sono dei perché sono costituiti da tre circuiti interni uguali. Questi circuiti, essendo alimentati ai loro capi da tensioni simmetriche, assorbono tre correnti uguali fra loro e ugualmente sfasate. Per queste apparecchiature utilizzatrici sono possibili due tipi di collegamento: “ ” oppure “ ”. La scelta può essere fatta a seconda delle caratteristiche elettriche richieste all’apparecchiatura: - Collegamento a triangolo: ogni fase dell’utilizzatore (ogni lato del triangolo) deve essere alimentata dalla una tensione concatenata e deve essere percorsa da una corrente 1,73 volte più piccola di quella di linea; - Collegamento a stella senza filo neutro: ogni fase (ogni lato del triangolo) deve essere alimentata da una tensione stellata (1,73 volte più piccola della concatenata) e deve essere percorsa dall’intera corrente di linea (1,73 volte più grande di quella che attraverserebbe il lato del triangolo). Per , cioè sono , i collegamenti a ea . Nel caso che i sistemi siano anche simmetrici ed equilibrati, essi (sia che vengano collegati a stella sia che vengano connessi a triangolo) sono caratterizzati da: - stessa potenza attiva e reattiva e quindi stesso fattore di potenza - stesse tensioni di linea - stesse correnti di linea. Pertanto per un sistema trifase a tre fili (ossia senza neutro), simmetrico ed equilibrato, la scelta fra collegamento a triangolo o a stella può essere fatta in base ai criteri che seguono. Nel collegamento (rispetto a quello a triangolo) ogni ramo deve sopportare una (tensione stellata che è della tensione concatenata cui è sottoposto il ramo del triangolo), mentre deve essere percorso dall’intera corrente di linea, cioè da una (corrente che è -detta "corrente di fase"- che scorre nel ramo del triangolo). Perciò si usa il collegamento a stella (in modo che il collegamento a stella, essendo caratterizzato da tensioni più basse sui rami, cui sono sottoposti i rami del sistema, con i relativi vantaggi tecnologici che questa riduzione comporta). Nel caso dei motori e dei generatori elettrici, per esempio, il fatto di poterli far lavorare a tensioni più basse permette di realizzare gli avvolgimenti con un e di avere meno difficoltà nell’effettuazione dell’isolamento. Nel collegamento (rispetto a quello a stella) ogni ramo deve sopportare una (tensione concatenata che è grande della tensione stellata cui è sottoposto il ramo della stella), mentre deve essere percorso da una (corrente -detta "corrente di fase"che è re nel ramo della stella). Perciò si usa il collegamento a triangolo in quanto in questa situazione non c’è bisogno della “riduzione di tensione” sui rami che potrebbe essere offerta dal collegamento a stella). Molti dispositivi sono dotati di una morsettiera, cui fanno capo i terminali degli avvolgimenti di fase, che permette di commutare facilmente il collegamento di questi avvolgimenti da triangolo a stella e viceversa. Uno stesso dispositivo, con le fasi collegate a e funzionante alla tensione può lavorare anche alla tensione di se le fasi vengono . Viceversa un dispositivo collegato a stella e funzionante alla tensione può lavorare anche alla tensione di V se le fasi vengono . I pregi dei sistemi trifase sono i seguenti: Un sistema trifase (che impiega 3 conduttori) è in grado di della potenza trasportabile da una linea monofase (a 2 conduttori) impiegando una ; tale aspetto è particolarmente utile nella realizzazione delle ; possibilità di creare un campo magnetico rotante senza bisogno di ruotare meccanicamente un elettromagnete; questa possibilità (scoperta da Galileo Ferraris) è sfruttata per la realizzazione dei motori asincroni; maggiore semplicità e razionalità costruttiva di alternatori (generatori di alternata) e trasformatori trifase rispetto alle analoghe apparecchiature monofase. 2 Infatti, per realizzare un sistema monofase, occorrono due fili. Per realizzare un sistema trifase (senza neutro) servono tre fili. Se eseguiamo sia il collegamento monofase che il trifase con conduttori identici, il sistema trifase richiederà una quantità di conduttore 3/2 più elevata (1,5 volte più elevata) di quella richiesta dal monofase. D’altra parte la potenza attiva trasportata dal sistema monofase è mentre la potenza attiva trasportata dal sistema trifase è il che significa che il sistema trifase trasporta (a parità di V e di I) una potenza attiva che è 1,73 volte più grande della potenza del monofase. Pertanto il sistema trifase risulta più conveniente del monofase perché trasporta una potenza 1,73 volte più grande con una quantità di conduttore che è solo 1,5 volte più grande. il collegamento trifase è più vantaggioso perché consente un aumento di potenza maggiore dell’aumento della quantità di conduttore richiesta. Per i motivi ora esposti i sistemi trifasi sono - per: