DURKHEIM
Istituto Universitario Architettura Venezia
so
656
Servizio Bibliografico Audiovisivo
e di Documentazione
'
ÉMILE DURKHEIM
LE REGOLE
EL METODO SOCIOLOGICO
;ocIOLOGIA E FILOSOFIA
Introduzione di Carlo A. Viano
EDIZIONI DI COMUNITÀ
INDICE
Introduzione (di CARLO AUGUSTO VIANO)
Avvertenza
pag. XIII
»XXXI
LE REGOLE DEL METODO SOCIOLOGICO
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE
pag.
PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE
INTRODUZIONE
5
9
)>
23
Stato rudimentale della metodologia nelle scienze sociali :
oggetto dell'opera.
CHE
cos'È UN FATTO SOCIALE?
25
Il fatto sociale non può essere definito in base alla sua
generalità all'interno della società. Caratteri distintivi
del fatto sociale: 1) la sua esteriorità rispetto alle CO·
scienze individuali; 2) l'azione coercitiva che esercita o è
suscettibile di esercitare su queste coscienze. Applicazione
di tale definizione alle pratiche stabilite e alle correnti
sociali. Verificazione della definizione.
Un'altra maniera di caratterizzare il fatto sociale: lo stato
di indipendenza in cui si trova rispetto alle sue manifestazioni individuali. Applicazione di questa caratteristica
alle pratiche stabilite e alle correnti sociali. Il fatto sociale
si generalizza perché è sociale, anziché essere sociale perché è generale. Come questa seconda definizione rientra
nella prima.
In quale maniera i fatti di morfologia sociale rientrano
in questa stessa definizione. Formula generale del fatto
sociale.
Il
REGOLE RELATIVE ALL'OSSERVAZIONE DEI FATTI SOCIALI
I.
35
La regola fondamentale : considerare i fatti sociali come
cose.
La fase ideologica che tutte le scienze attraversano, elaborando nozioni volgari e pratiche anziché descrivere
e spiegare le cose. Perché questa fase doveva prolun·
garsi nella sociologia più che nelle altre scienze. Fatti
V
II.
III
REGOLE RELATIVE ALLA DISTINZIONE TRA NORMALE E
PATOLOGICO
I.
Il.
VI
tratti dalla sociologia di Cornee, da quella di Spencer,
dalla situazione attuale della morale e del!' economia politica, che mostrano come questo stadio non sia stato
ancora oltrepassato.
Ragioni per oltrepassarlo: 1) i fatti sociali devono essere
considerati come cose perché costituiscono i data immediati della scienza, mentre le idee, di cui essi sono stati
ritenuti lo sviluppo, non sono date immediatamente;
2) essi hanno tutti i caratteri della cosa.
Analogie di questa riforma con quella che ha recentemente trasformato la psicologia: motivi per sperare, nel
futuro, in un rapido progresso della sociologia.
Corollari immediati della regola precedente.
1) È necessario scartare dalla scienza tutte le prenozioni :
il punto di vista mistico si oppone all'applicazione di
questa regola.
2) La maniera in cui si deve costituire l'oggetto positivo
della ricerca: raggruppare i fatti in base ai loro caratteri
esteriori comuni. Rapporti del concetto così formato con
il concetto volgare. Esempi degli errori in cui si cade
dimenticando questa regola o applicandola male: Spencer
e la sua teoria dell'evoluzione del matrimonio; Garofalo
e la sua definizione del reato; l'errore comune che nega
l'esistenza di una morale delle società inferiori. L'esteriorità dei caratteri a cui si ricorre in queste definizioni
iniziali non costituisce un ostacolo alle spiegazioni scientifiche.
3) Questi caratteri esteriori devono inoltre essere il più
possibile oggettivi. Mezzo per realizzare questo scopo:
accostarsi ai fatti sociali dal lato in cui si presentano
isolati da tutte le manifestazioni individuali.
Utilità teorica e pratica di questa distinzione: occorre
che essa sia scientificamente possibile affinché la scienza
possa servire a dirigere la condotta.
Esame dei criteri di uso corrente: il dolore non è il
segno distintivo della malattia, poiché appartiene allo
stato di salute; e neppure lo è la diminuzione delle
possibilità di sopravvivenza, perché essa è talvolta prodotta da fatti normali (come la vecchiaia, il parto ecc.) e
non risulta necessariamente dalla malattia : inoltre, questo
criterio è spesso inapplicabile, soprattutto in sociologia.
La malattia· si distingue dallÒ stato di salute come l'anormale dal normale. Il tipo medio o specifico: necessita
di tener conto dell'età per determinare se il fatto sia
normale o meno.
Come questa definizione del patologico coincida in generale con il concetto corrente della malattia: l'anormale è l'accidentale; per quale motivo l'anormale costituisca in generale ressere in stato di inferiorità.
L'udlicà che deriva dal verificare i risultati del metodo
precedente cercando le cause della normalità del fatto,
pag. 35
»
47
59
61
cioè della sua generalità. Necessità di procedere a questa
verificazione quando si tratta di fatti che si riferiscano
a società che non hanno concluso la loro storia. Per quale
motivo questo secondo criterio può venir impiegato soltanto a titolo complementare e in secondo luogo.
Enunciato delle regole.
III. Applicazione di queste regole ad alcuni casi, e soprattutto alla questione del reato. Per quale motivo l'esistenza
di una criminalità costituisce un fenomeno normale.
Esempio degli errori in cui si cade non seguendo queste
regole: la scienza stessa diventa impossibile.
IV
REGOLE RELATIVE ALLA COSTITUZIONE DEI TIPI SOCIALI
La distinzione tra normale e anormale implica la costituzione di specie sociali. Utilità del concetto di specie,
come intermediario tra la nozione del genus homo e
quella di società particolari.
I.
Il mezzo per costituirle non è quello di procedere per
via monografica. Impossibilità di raggiungere lo scopo
per tale cammino e inutilità della classificazione che
sarebbe costruita in questa maniera. Principio di metodo
da applicare: distinguere le società in base al loro grado
di composizione.
Il. Definizione della società semplice: l'orda. Esempi di alcune maniere in cui la società semplice si compone con
se stessa, ed in cui i suoi composti si compongono tra
loro.
All"interno delle specie costituite in questo modo occorre
distinguere le loro varietà, a seconda che i segmenti componenti siano coalescenti o meno.
Enunciato della regola.
III. In quale maniera quanto precede dimostra l'esistenza di
specie sociali. Differenze nella natura della specie in biologia e in sociologia.
V
REGOLE RELATIVE ALLA SPIEGAZIONE DEI FATTI SOCIALI
I.
IL
Carattere finalistico delle spiegazioni in uso. L"utilità
di un fatto non ne spiega l'esistenza. Differenza delle
due questioni, stabilita in base ai fatti della sopravvivenza, all'indipendenza dell'organo e della funzione e alla
diversità dei servizi che una medesima istituzione può
rendere successivamente. Necessità della ricerca delle cause
efficienti dei fatti sociali. Importanza preponderante di
queste cause in sociologia, dimostrata dalla generalità
delle pratiche sociali, ed anche delle più minuziose.
La causa efficiente deve dunque venir determinata indipendentemente dalla funzione. Perché la prima ricerca
deve precedere la seconda: utilità di quest"ultima.
Carattere psicologico del metodo di spiegazione generalmente seguito. Questo metodo disconosce la natura del fatto
sociale, che è irriducibile ai fatti puramente psichici per
pag. 68
»
72
))
81
»
82
))
85
))
88
))
91
91
VII
la sua stessa definizione. I fatti sociali possono essere
spiegati soltanto da fatti sociali.
Come accade che le cose stiano così, benché la società
abbia per materia soltanto coscienze individuali. Importanza del fatto dell'associazione, che dà origine a un
essere nuovo e a un ordine nuovo di realtà. Soluzione
di continuità tra la sociologia e la psicologia, analoga a
quella che separa la biologia dalle scienze fisico-chimiche.
Se questa proposizione si applichi al fatto della formazione della società.
Rapporto positivo dei fatti psichici e dei fatti sociali. I
primi costituiscono la materia indeterminata trasformata
dal fattore sociale: esempi. Se i sociologi hanno attribuito ad essi una funzione più diretta nella genesi della
vita sociale, ciò è accaduto perché hanno interpretato
come fatti puramente psichici certi stati di coscienza che
sono soltanto fenomeni sociali trasformati.
Altre prove a sostegno della medesima proposizione:
1) indipendenza dei fatti sociali rispetto al fattore etnico,
che è di ordine organico-psichico; 2) l'evoluzione sociale
non può essere spiegata in base a cause puramente psichiche.
Enunciato delle regole in proposito. Per il fatto che
queste sono misconosciute le spiegazioni sociologiche
hanno un carattere uoppo generale che le scredita. Necessità di una cultura propriamente sociologica.
III. Importanza primaria dei fatti di morfologia sociale nelle
spiegazioni sociologiche: l'ambiente interno è l'origine di
ogni processo sociale di qualche importanza. Funzione
preponderante dell'elemento umano di questo ambiente.
Il problema sociologico consiste perciò soprattutto nel
trovare le proprietà di tale ambiente che agiscono maggiormente sui fenomeni sociali. Due specie di caratteri
rispondono in particolare a questa condizione: il volume
della società e la densità dinamica misurata dal grado
di coalescenza dei segmenti. Gli ambienti interni secondari: il loro rapporto con l'ambiente generale e con
gli aspetti particolari della vita collettiva.
Importanza della nozione di ambiente sociale. Qualora
la rifiuti, il sociologo non può più stabilire rapporti di
causalità, ma solamente rapporti di successione che non
comportano una previsione scientifica : esempi tratti da
Cornee e da Spencer. Importanza della stessa nozione
per spiegare come il valore c;H utilità delle pratiche sociali
possa variare senza dipendere da assetti arbitrari. Rapporto
della questione con quella dei tipi sociali.
La vita sociale così intesa dipende da cause interne.
IV. Carattere generale di questa concezione sociologica. Per
Hobbes il vincolo tra lo psichico e il sociale è sintetico
e artificiale; per Spencer e per gli economisti è naturale
ma analitico; a nostro parere è invece naturale e sintetico. Come possano conciliarsi questi due caratteri:
conseguenze generali che ne derivano.
VIII
pag. 97
» 107
» 113
VI
REGOLE RELATIVE ALL'AMMINISTRAZIONE DELLA PROVA
pag. 117
I.
Il metodo comparativo o sperimentazione indiretta è il
metodo di prova in sociologia. Inutilità del metodo chiamato storico da Corate. Risposta alle obiezioni di Mill
in merito all'applicazione del metodo comparativo alla
sociologia. Importanza del principio: a uno stesso effetto
corrisponde sempre una stessa causa.
II. Per quale motivo tra i diversi procedimenti del metodo
comparativo il metodo delle variazioni concomitanti costituisce lo strumento per eccellenza della ricerca in sociologia. La sua superiorità: 1) per il fatto che coglie il
legame causale dal di dentro; 2) per il fatto che consente
l'impiego di documenti più scelti e meglio criticati. La
sociologia, pur essendo ridotta a un solo procedimento,
non si trova però in uno stato di inferiorità di fronte
alle altre scienze a causa della ricchezza delle variazioni
di cui dispone il sociologo. Necessità di comparare soltanto serie continue ed estese di variazioni, e non già
variazioni isolate.
III. Diverse maniere di comporre queste serie. Casi in cui I
termini non possono essere tratti da una sola società;
casi in cui occorre trarli da società differenti, ma della
stessa specie; casi in cui occorre comparare specie differenti. Per quale motivo quest'ultimo è il caso più generale. La sociologia comparativa si identifica con la sociologia stessa.
Precauzioni necessarie per evitare alcuni errod nel corso
di queste comparazioni.
117
120
)) 124
)) 129
CONCLUSIONE
Caratteri generali di questo metodo:
1) Indipendenza di fronte a ogni filosofia (indipendenza
uale alla filosofia stessa) e di fronte alle dottrine prati.:he. Rapporti della sociologia con queste dottrine. In
quale maniera essa permette di dominare le fazioni.
2) La sua oggemvna: i fatti sociali sono considerati
come cose. Come questo principio predomina in tutto
il metodo.
3) Il suo carattere sociologico: i fatti sociali vengono
spiegati conservando però la loro specificità; la sociologia come scienza autonoma. La conquista di questa autonomia rappresenta il progresso più importante che rimanga
da compiere alla sociologia.
Autorità maggiore della sociologia in tal modo pratica.
SOCIOLOGIA E FILOSOFIA
RAPPRESENTAZIONI
COLLETIIVE
INDIVIDUALI
E
RAPPRESENTAZIONI
»
137
IX
II
LA DETERMINAZIONE DEL FATTO MORALE
pag. 165
Tesi
))
Discussione
))
III RISPOSTE ALLE OBIEZIONI
))
I
Lo stato della società e lo stato del!' opinione
))
II
La ragione individuale e la realtà morale
))
165
169
191
191
193
III Il sentimento dell'obbligazione e il carattere sacro
della morale
))
IV L'autorità morale della collettività
))
V
))
La filosofia e i fatti morali
VI Le rappresentazioni soggettive della morale
))
196
200
202
205
207
IV GIUDIZI DI VALORE E GIUDIZI DI REALTÀ
))
Indice dei nomi
)) 225
Indice derdi argomenti
))
X
227
e forze dell'universo non soltanto fanno capo ad essa, ma anche si
1intetizzano in essa in modo da dare origine a un prodotto che oltreJassa in ricchezza, in complessità e in potenza d'azione tutto ciò che è
;ervito a formarlo. In una parola, essa è la natura - ma la natura per•enuta al massimo punto del suo sviluppo, che concentra tutte le
;ue energie per superare in certo qual modo se stessa.
D~Pr.~: ~-
E
SJ.:.;;:.~.:.
221
• Le regole del metodo soclologlco • costituiscono una chiara e rigorosa
formulazione dei presupposti e del procedimenti della ricerca sociologica.
I diversi capitoli dell'opera sono dedicai.I rispettivamente alla determinazione del concetto di • fatto sociale •, alle condizioni della loro osservazione, alla distinzione tra fatti normai! e fatti patologici, alla costruzione dei
tipi soclall, al problema della spiegazione sociologica e a quello della verificazione In sociologia. Attraverso quest'anallsl Ourkhelm ha formulato I
principi di una sociologia concepita come scienza oggettiva, che trae le
condizioni della propria validità dalla capacità di determinare un campo
autonomo di ricerca, e di procedere alla spiegazione del fatti sociali sulla
base del riferimento ad altri fatti anch'essi di natura sociale, e non già
a fenomeni di altra natura. Il presupposto dell'autonomia della sociologia,
e Il corollario della possibilità di Impostare la ricerca sociologica su base
oggettiva, hanno segnato una svolta decisiva nello sviluppo della sociologia contemporanea, ed hanno Ispirato per moltl decenni l'opera della
scuola sociologica francese.
I saggi di • Sociologia e filosofia• - che riguardano In particolare la differenza tra rappresentazioni Individuali e rappresentazioni collettive, la determinazione del ratto morale, Il problema della distinzione e del rapporto tra giudizi di valore e giudizi di realtà - proseguono la discussione
delle •Regola del metodo sociologico• In relaziona a punti più particolari. In essi Ourkheim cerca di Impiegare i presupposti dell'analisi aoclologlca in vista di una più oggettiva comprensione del fenomeni morall e
del giudizi di valore. I probleml metodologici della sociologia sfociano
cosi In un più ampio dibattito, di carattere più largamente filosofico, sul
rapporti tra fatti e valori, tra giudizi di realtà e giudizi di valore ecc., In cui
si rivelano gli interessi più ampi che animano la più tarda fase dello sviluppo del pensiero durkhalmlano.
Durkheim, Regc
ISBN 88-245-00
L. 8.000 iva compr