RADIAZIONE SOLARE: VALUTAZIONE DEI RISCHI E SORVEGLIANZA SANITARIA Il Titolo VIII del D. Lgs. 81/8, “Agenti Fisici”, disciplina le norme di prevenzione e protezione per la salute e la sicurezza dei lavoratori relative alla presenza di agenti fisici, come definiti dall’art. 181. Tra questi vi sono le “radiazioni ottiche di origine artificiale”, ma non quelle di origine naturale: la radiazione solare, pertanto, resta esclusa dal ed in particolare la sua componete UV, può causare gli stessi effetti nocivi delle radiazioni UV prodotte artificialmente. Analogamente possiamo dire per le radiazioni infrarosse ed anche per quelle visibili: non c’è bisogno di soffermarsi più di tanto sui danni oculari, anche retinici, provocati dall’irradiazione solare, diretta o riflessa. Tuttavia non potendosi applicare le norme specifiche del Capo V del titolo VIII (Radiazioni Ottiche Artificiali) ne’ potendosi considerare “microclima” la combinazione di temperatura, umidità e ventilazione ambientali esterne, può risultare problematico effettuare una corretta valutazione dei rischi, e stabilire l’obbligo o meno di sottoporsi a sorveglianza sanitaria, per i lavoratori esposti professionalmente alla radiazione solare: agricoltori, floricoltori, lavoratori edili, operai di edilizia stradale e ferroviaria, marinai e similari, operatori ecologici, parcheggiatori, lavoratori di miniere e cave a cielo aperto, addetti automezzi movimentazione terra, operai linee elettriche ed idrauliche esterne, vigili urbani, bagnini, istruttori di sport all’aperto, benzinai, ecc. Il tema diventa periodicamente attuale soprattutto con la stagione estiva e, anche al turismo invernale (montagna). Dovendosi comunque valutare “tutti i rischi” (art. 28 comma 1 del D. Lgs. 81/08) è evidente che il rischio derivante dalla esposizione a radiazione solare deve essere considerato e valutato “di routine” in tutte le lavorazioni, quali quelle citate sopra, in cui l’esposizione e a raggi solari sia significativa, in quanto si svolgano in tutto o in gran parte in ambiente esterno, in qualsiasi stagione. Inoltre, sempre a norma dell’art. 28 comma 1, occorrerà tenere particolarmente presente, tra i “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”, l’eventuale presenza di lavoratori appartenenti ai fototipi da 1 a 3. Gli effetti biologici della radiazione solare dipendono infatti anche dalla suscettibilità individuale associata al fototipo, criterio di classificazione che si basa sul colore della pelle, dei capelli, sulla facilità di comparsa di eritemi e sull’attitudine ad abbronzarsi. Più basso è il fototipo maggiori è la probabilità di ustione e di effetti nocivi connessi all’esposizione solare, in particolare comparsa di tumori cutanei. I 6 fototipi sono riportati nella sottostante tabella. FOTOTIPO 1 2 CAPELLI PELLE Lattea, Rossi/biondi spesso con efelidi PREDISPOSIZIONE USTIONI PREDISPOSIZIONE ABBRONZATURA Altissima nulla Biondi/casta no chiari Chiara Alta scarsissima Castani Chiara/app ena colorita Media scarsa 4 Bruni/castan o scuri Olivastra Bassa Facile 5 Neri Olivastra Bassissima Molto scura 6 Neri Nera Nulla —– 3 La radiazione solare, in particolare quella ultravioletta può peraltro essere considerata un fattore di rischio professionale per tutti i lavoratori che lavorano all’aperto (lavoratori outdoor). L’esposizione a UV in ambiente outdoor può variare in relazione a vari fattori quali latitudine e altitudine,condizioni meteorologiche, orario della giornata, riflessione delle radiazioni da parte di superfici (neve, acqua, ecc.). La nuvolosità attenua ma non elimina la radiazione UV. Ai fini della valutazione del rischio può essere utilizzato l’Indice UV (Indice Universale della Radiazione Solare UV). Si tratta di un indice, misurato o previsto, che valuta l’intensità dell’esposizione giornaliera alla radiazione ultravioletta solare basandosi sulla posizione del sole, sulla nuvolosità prevista, sull’altitudine, sulla concentrazione di ozono. La scala dell’indice UV è crescente e va da 1 a 12. Di solito i valori dell’indice UV sono raggruppati per categorie di esposizione, come mostrato dalla tabella 2 VALORE INDICE UV Ind UV ≤ 2 SIGNIFICATO Esposizione minima 2< Ind UV≤ 4 Esposizione Bassa 4< Ind UV≤ 6 Esposizione media 6< Ind UV≤9 Esposizione alta Ind UV> 9 Esposizione estrema : Il mezzogiorno solare, massima elevazione del sole sull’orizzonte, associato al valore massimo dell’indice UV durante la giornata, normalmente cade tra le 12 e le 14; per il sud e il centro Italia il mezzogiorno solare si verifica intorno alle ore 12,15 (ora solare) o alle 13,15 (ora legale) e coincide (in giornate serene). Indicativamente tre ore prima e tre ore dopo tale massimo il livello di radiazione ultravioletta si riduce di circa il 50%. L’indice UV viene riportato su bollettini e su appositi siti internet. Sorveglianza sanitaria Come per tutti i casi in cui non vi è un obbligo “automatico” di sorveglianza sanitaria, anche per quanto concerne la radiazione solare la sorveglianza sanitaria diviene obbligatoria, ai sensi dell’art. 41 comma 1 lettera b del D. Lgs.81/08, “qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi lavorativi”. I rischi lavorativi sono determinati ed evidenziati dalla valutazione dei rischi, cui il Medico Competente avrà attivamente collaborato ai sensi degli articoli 25 comma 1 lettera a) e 29 comma 1. Una volta instaurata la sorveglianza sanitaria, la periodicità effettiva delle visite, di norma annuale, sarà decisa anche caso per caso dal medico competente. Gli effetti nocivi della radiazione solare sono analoghi a quelli descritti nelle ROA-UV: 1) eritema, ustione, fotoinvecchiamento e fotocarcinogenesi (cheratosi solari, epiteliomi spinocellulari (o squamocellulari), epiteliomi basocellulari, melanomi) compaiono maggiormente nelle zone maggiormente esposte al sole (volto, collo, mani) e per esposizioni croniche; 2) fotosensibilizzazione secondaria all’assunzione di alcune sostanze ad azione fotosensibilizzante con meccanismo tossico o allergico nel momento in cui ci si espone al sole; 3) aggravamento di alcune malattie cutanee fotosensibili in particolare lupus eritematoso cutaneo e sistemico, che può pertanto costituire una controindicazione al lavoro all’aperto. La “radiazione solare” è anche classificata dalla IARC nel gruppo 1. L’esposizione diretta alla radiazione solare è sconsigliata in caso di: a) soggetti con fototipo da 1 a 3; b) assunzione di farmaci in grado di promuovere reazioni fototossiche ovvero fotoallergiche); c) uso di sostanze fotosensibilizzanti (creme, cosmetici, profumi); d) patologie esacerbate o causate dalla luce (xeroderma pigmentoso, dermatite polimorfa solare, lupus eritematoso discoide Dal punto di vista prevenzionale, le misure di protezione comprendono: a) fotoprotezione ambientale, schermatura con teli e con coperture, cabine schermate, strutture portatili (simili ad ombrelloni); b) organizzazione orario di lavoro: nelle fasce orarie 11,00 – 15,00 oppure 12,00 – 16,00 con l’ora legale, privilegiare compiti lavorativi che si svolgono all’interno; sfruttare zone di ombra (alberi o costruzioni vicine); c) consumo pasti in luogo ombreggiato; d) rotazione dei compiti lavorativi tra attività all’aperto e al chiuso e al sole e all’ombra; e) informazione e formazione per i lavoratori sul rischio: – neve, ghiacci, acqua, sabbia, cemento riflettono la luce solare, aumentando la radiazione UV che raggiunge la pelle; l’intensità della radiazione UV solare varia con stagioni, aree geografiche e altitudine; – anche quando il cielo è nuvoloso vi è esposizione alla radiazione solare UV, è necessario proteggersi anche in inverno; – il vetro blocca quasi totalmente la trasmissione della radiazione ultravioletta; – l’esposizione al sole durante i periodi passati all’aria aperta per svago o sport può creare un danno che va a sommarsi a quello lavorativo; – i prodotti antisolari (creme con filtri solari) riducono l’incidenza sia di neoplasie epiteliali della pelle che il foto invecchiamento; – non togliersi i vestiti (mai esporsi a dorso nudo), usare abiti leggeri e larghi che non ostacolino i movimenti, con maniche lunghe ed accollati e pantaloni lunghi.