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Rigenerarsi e combattere lo stress
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Le Vie Dell’Energia
Il Rigenatore Mitocondriale
COMPOSIZIONE
. Vitamina E 10 mg
. Coenzima Q10 10 mg
. NADH 5 mg
IMPIEGO
Proenergetico - Antiossidante - Rigeneratore mitocondriale.
Il ruolo attivo dei Coenzimi NADH e Q10, favorisce la vitalità energetica
potenziando l’energia cellulare; studi clinici ne indicano l’efficacia nei
confronti di varie forme di astenia. NADH e Q10 sono sostanze
fondamentali per la produzione di energia, stimolando nelle cellule
(mitocondrio) la sintesi di ATP. Vitamina E, NADH e Q10, costituiscono una
eccezionale formula antiossidante grazie alla efficacissima sinergia di questi
componenti.
MODALITA' D'USO
1-2 compresse al giorno da assumere la mattina prima di colazione con un
bicchiere d’acqua.
CONFEZIONE
30 Compresse da 150 mg
PREZZO AL PUBBLICO
€uro 32,54
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NADH
+ Coenzima Q10
Le vie metaboliche che liberano l'energia
...Le vie dell' Energia
Una cellula in attività consuma milioni di molecole di ATP al secondo per
alimentare il proprio macchinario biochimico e tutte le cellule dipendono dalla
molecola di ATP per il deposito a breve termine dell'energia.
La rottura della molecola di ATP, catalizzata attraverso l'azione di vari enzimi,
rilascia in condizioni fisiologiche energia libera ( circa 12 kcal per mole di ATP ).
A livello cellulare l'energia viene prodotta nei mitocondri, attraverso una serie di
reazioni concatenate che conducono alla formazione di ATP; in pratica l'ATP è il
composto chimico ricco di energia immagazzinata che la cellula metabolizza
all'occorrenza per svolgere i propri processi vitali.
L'organismo umano richiede un apporto continuo di materia ed energia per lo
svolgimento del ciclo biologico; l'energia indispensabile viene ricavata dalle
molecole alimentari, attraverso la combinazione dei processi di glicolisi e
respirazione cellulare . Le reazioni complesse facenti parte di questi processi
consistono in varie tappe; dal ciclo della glicolisi ( combustione del glucosio ) si
arriva a produrre, alla fine di 10 tappe biochimiche, le molecole di piruvato.
La molecola di piruvato è la sostanza di partenza del ciclo dell'acido citrico che,
+
una volta ossidata, porta alla formazione di NADH + H .
I meccanismi della catena respiratoria, attraverso il trasferimento di elettroni o
atomi di idrogeno ( reazione redox ), produce e libera energia in un moto perpetuo
che è alla base della produzione di ATP e della vita biologica.
E' importante ricordare che in assenza di un idoneo agente ossidante, che possa
essere ridotto e agire da trasportatore di elettroni, le reazioni ossidative della
glicolisi e del ciclo dell'acido citrico non potrebbero decorrere.
+
La tappa successiva della formazione di NADH + H ( forma ridotta ), è seguita
dall'azione dello specifico agente ossidante Ubichinone ( CoQ10 ), che a sua volta
è trasportatore di idrogeno. Il NAD+ viene così nuovamente reso attivo come agente
ossidante, rendendo possibile la continuità biologica del metabolismo energetico.
( Vedi fig.1 )
NADH + H
+
NAD
+
Q
QH 2
fig.1
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Il meccanismo chemiosmotico spiega l'ultima fase della sintesi di ATP
(fosforilazione ossidativa ) nella catena respiratoria; l'agente ossidante finale di
questo processo è l'ossigeno e il materiale di scarto del suo lavoro non è altro che
acqua. Il trasporto degli elettroni attraverso ciascuno dei vari complessi proteici
porta alla formazione di ATP; così l'energia contenuta in origine nel glucosio e nelle
altre molecole presenti negli alimenti viene infine convertita e utilizzata nelle cellule.
Q10 - ll coenzima Q10, detto anche ubichinone, è un agente di riduzione ossidativa
che agisce nella catena di produzione energetica nelle cellule mitocondriali; è un
trasportatore di idrogeno e svolge quindi una azione fondamentale nella produzione
di energia. Il coenzima Q10 è sintetizzato nelle nostre cellule e la sua sintesi si riduce
a causa dell'invecchiamento, della malnutrizione, delle malattie croniche. Nel corpo
umano la piu' alta concentrazione di Q10 è stata rilevata nel cuore, spiegando in parte
gli ottimi risultati terapeutici ottenuti nell'angina pectoris e nelle patologie
cardiovascolari, nelle quali trova largo impiego.
L'utilizzo di statine per abbassare il tasso di colesterolo, puo' ridurre il tasso di Q10
andando ad inibire l'enzima HMG-CoA riduttasi che interviene nella sintesi di Q10.
Il coenzima Q10 è un efficace agente antiossidante e lavora in sinergia con la
vitamina E proteggendola dall'ossidazione.
Vitamina E - La Vitamina E possiede spiccate proprietà antiossidanti ed è un
protettivo biologico della vitamina A, degli acidi grassi insaturi essenziali e di altre
sostanze ad azione enzimatica ed ormonale. E' nota la sua azione inibente sui radicali
liberi con prevenzione sulla formazione di lipoperossidi, i quali sono responsabili del
prematuro invecchiamento dei tessuti e della pelle in particolare.
Una carenza di Vitamina E puo' portare ad una riduzione della stabilità delle
membrane e ad un restringimento del collagene; il restringimento e/o l'accorciamento
delle fibre del collagene agiscono come se intorno ai tessuti si stringesse un cappio, ed
i tessuti ne vengono soffocati. L'ossigeno e le sostanze nutritive non riescono piu' a
raggiungerli e le cellule muoiono.
Il senso dell'integrazione di NADH combinata con il Q10 della formula esclusiva di
Bio NADH plus, trova riscontro ed è stata pensata partendo dai meccanismi
energetici cellulari. Il coenzima NADH è una molecola attiva, prodotta nelle cellule,
che interagisce nei meccanismi concatenati della produzione energetica e nell'attività
antiossidante nei confronti dei radicali liberi; la sua attività è strettissimamente
collegata alla presenza dell' ubichinone ( coenzima Q10 ).
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RADICALI LIBERI
Il radicale libero è una molecola che presenta un elettrone dispari nella sua orbita
esterna ; la formazione di radicali liberi provoca danni cellulari in quanto la loro
caratteristica è quella di recuperare la carica negativa perduta a spese della struttura
atomica della molecola adiacente, generando altri radicali liberi ( vedi fig.1 ).
Interagendo con i componenti cellulari, da un lato denaturando le proteine e
dall'altro perossidando i lipidi delle membrane, i radicali liberi danneggiano i
sistemi biologici omeostatici con conseguente danno cellulare.
Qualsiasi agente che riduce l’integrità anatomica della cellula altera la sua attività
fisiologica; le più recenti acquisizioni in campo biochimico e metabolico indicano
nei radicali liberi i maggiori responsabili di molti danni a livello sia metabolico che
biochimico.
La membrana cellulare non e' un semplice divisorio tra una regione ed un'altra;
essa svolge un ruolo cruciale in quanto costituisce un'entità funzionale che
permette a enzimi, substrati, recettori di ormoni e anticorpi, di muoversi secondo
una finalità di interazione tra i costituenti membranosi e i componenti intra ed extra
cellulari. L'alterazione della permeabilità cellulare può produrre un danno
ossidativo del DNA, attraverso prodotti delle reazioni a catena innescate da
reazioni radicaliche (L.D.Gorsky).
Le frazioni così introdotte, che non vengono neutralizzate dai sistemi di difesa,
possono essere la causa di alterazioni genomiche, capaci di innescare processi
degenerativi, mutazioni, aberrazioni cromosomiche, citotossicità, deficit
immunitario. Attraverso le reazioni radicaliche, anche le radiazioni ionizzanti
esplicano azione cancerogena; queste, infatti, interagiscono con l'acqua formando
perossidi.
Qualora si realizzi un’aumentata produzione di questi radicali liberi o vi sia una
ridotta efficienza da parte dei meccanismi protettivi ad azione antiossidante, può
scatenarsi una vera e propria "cascata" di fenomeni lesivi in grado di
compromettere la struttura e la funzionalità della cellula.
In particolare il radicale idrossilico può favorire la perossidazione dei lipidi con
attivazione delle lipasi e fosfolipasi, provocando seri danni alle membrane
cellulari e subcellulari.
L'attivazione delle fosfolipasi determina anche la liberazione di acido
arachidonico e dei suoi prodotti di trasformazione metabolica; endoperossidi,
prostaglandine, trombossani, leucotrieni, tutte sostanze in grado di stimolare i
fenomeni flogistici.
Inoltre a livello delle cellule endoteliali, l'eccesso di radicali liberi esercita un
effetto trombogeno che può compromettere la microcircolazione.
"L'aterosclerosi inizia quando delle sostanze altamente reattive presenti nel flusso
sanguigno all'interno delle pareti dei vasi ( radicali liberi ) sottraggono elettroni
dalle lipoproteine a bassa intensità . Le LDL ossidate, e non le non-ossidate, sono
poi fagocitate dai macrofagi; questi macrofagi riempiti dalle LDL divengono le
cosiddette "cellule schiumose", visibili a livello delle strie grasse giallo lucide e
che sono la prima evidenza dell'aterosclerosi.
Normalmente gli antiossidanti quali la vitamina C o i carotenoidi circolanti a
livello ematico , o la vitamina E situata nelle membrane cellulari delle stesse
particelle di LDL, tendono a prevenire questa ossidazione.
Ma se i livelli degli antiossidanti sono bassi, a causa dell'inadeguato apporto con la
dieta, o i livelli di colesterolo sono alti, allora l'ossidazione delle LDL può portare
ad una cardiopatia ( Prof. J.Wiztum-Università S.Diego ).
L'organismo si difende dai radicali liberi mediante l'uso di sistemi enzimatici quali
le Superossidodismutasi (rame, zinco, manganese), la glutationeperossidasi
(selenio), la catalasi (ferro) e vitamine quali la Vitamina E , la Vitamina C , il betacarotene. La ceruloplasmina rappresenta il maggior antiossidante circolante contro
l'anione superossido. La deficienza di rame si riflette sull’attività di numerosi
enzimi, in particolare la superossidodismutasi (SOD) eritrocitaria e, in minor
misura, la ceruloplasmina plasmatica; la deplezione sperimentale di rame
determina una riduzione dell'attività eritrocitaria di questo enzima, parallelamente,
ad un abbassamento della cupremia (Betteger).
Un'importante ricerca eseguita presso l’Istituto di Chimica Biologica
dell’Università di Catania, ha potuto verificare la notevole riduzione delle SOD nei
portatori di neoplasie dello stomaco e del colon, rispetto ai controlli ( A.Vanella ).
Le molecole antiossidanti ripuliscono le nostre cellule dalle scorie prodotte nei
processi enzimatici; esse sono sostenute in questo delicato lavoro di bonifica dai
minerali rame, zinco, selenio, ferro, cobalto, germanio e dalle vitamine Acido
folico, vit A, B1, B6, B12, C, vit E (Buonadonna).
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BIBLIOGRAFIA
.The Science of biologiy W.K.Purves / Gordon H. Orians / H. Craig Heller- 1992
. Funzioni del sistema nervoso - 1979 W.F. Ganong
. Enciclopedia medica Vol. I e II - 1989 D. Kindersley Limited
. Guida al corretto utilizzo di Vitamine e Minerali nella nutrizione - 1991 (Pandiani - Watts)
. Congresso internazionale scientifico Gardone riviera - 1993 (atti vari)
. Introduzione alla terapia catalitica - 1984 F. Mirce
. Salvate il vostro corpo - 1992 C. Kousmine
. Nozioni essenziali ed applicazioni di biochimica - 1991 H. Gabler
. Rame , Vitamina C e catalisi - J.P. Massé , Ch. Ollier , R. Sagne - TMA 11/1994
. Utilization Thérapeutique des oligo-éléments, 5éme edition , - 1982 - H. Picard
. Medicina Ortomolecolare Riza Scienze, n° 71, Settembre / 1993
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Il ruolo del coenzima Q10 nell’endoteliopatia diabetica
Il danno endoteliale caratteristico del diabete è sostenuto dalla diminuita
disponibilità di nitrossido (NO) e dall’attivazione della cascata ossidativa
proinfiammata. A livello dell’endotelio si creano turbative dell’equilibrio redox della
tetraidrobiopterina (Bh4) con disaccoppiamento della NO-sintetasi. Questo
diminuisce la produzione ed aumenta il consumo di NO generando un eccesso di
specie radicaliche come superossido e perossinitrito.
Anche nei mitocondri si verifica disaccoppiamento della fosforilazione ossidativa,
che inibisce la catena di trasporto elettronico ed aumenta il trasferimento all’ossigeno
molecolare e formazione di ulteriori radicali ossigenati. Il coenzima Q10 funziona
non solo come potente antiossidante, ma entrando nella catena di trasporto
elettronico mitocondriale può riaccoppiare la sosforilazione ossidativa e la NOsintetasi. Nei diabetici il Q10 agisce anche sinergicamente con i farmaci
antiaterosclerotici tipo i fibrati e le statine.
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