STUDIO PILOTA SULL`ATTIVITA` ONIRICA NEI MALATI TERMINALI

STUDIO PILOTA SULL'ATTIVITA' ONIRICA NEI MALATI TERMINALI:ESISTE UN LINGUAGGIO
COMUNE?
1
2
2
1
1
M. PIETROPAOLO , I. GIANNOUDAS , F. TESTONI , M.L. SANTINI , M. TITTONI , M. ZANASI
1
HOSPICE SAN RAFFAELE VELLETRI, VELLETRI, ITALY,
ROMA TORVERGATA, ROMA, ITALY
2
2
UO PSICHIATRIA PTV UNIVERSITA' DI
Il presente studio ispirandosi alla tesi Junghiana del sogno come autorappresentazione, si propone di
indagare l’attività onirica dei malati terminali, per esplorare se esistano caratteristiche oniriche specifiche
dello stadio avanzato delle malattie croniche a prognosi infausta, analogamente a quanto già osservato dal
nostro gruppo nei rispettivi studi sulla Schizofrenia, Disturbo Bipolare, Obesità e Anoressia. Secondo questa
tesi il sogno rappresenta una finestra aperta sulla psiche profonda descrivendo, in forma allegoricosimbolica, conflitti, disagi, prospettive, e spesso anticipando alterazioni e malattie del corpo e della mente. A
tale scopo si considera il sogno come un elemento linguistico, analizzandolo come espressione “grafica” di
un linguaggio inconscio mediante tecniche di elaborazione sviluppate per l'analisi strutturale dei testi.
Nel presente studio, sono stati finora coinvolti n. 8 pz, volendo raggiungere in questa fase pilota 20 pazienti
in stadio terminale (affetti da una malattia degenerativa ad evoluzione infausta, performance status
Karnofsky < 50, con un'aspettativa di vita di circa tre mesi, per la quale non è più possibile alcun trattamento
attivo) presi in carico dalla Unità di Cure Palliative in regime residenziale, con una funzionalità cognitiva
conservata (Short Portable Mental Status Questionnaire >6), in assenza di patologie psichiatriche
precedentemente diagnosticate.
Per ogni paziente si è indagato il livello di ansia e depressione (Hospital Anxiety and Depression Scale) e si
è raccolto un sogno registrato e poi trascritto come copia servile durante il periodo di degenza. I sogni
raccolti saranno confrontati con un gruppo di controllo omogeneo per sesso ed età.
Per l'analisi dei sogni vengono utilizzate tecniche di elaborazione derivanti dall'analisi testuale: il testo
subisce un’analisi stilistica, narratologica e strutturale.
In particolare il testo onirico viene valutato tenendo presente i seguenti aspetti:
•
l) Composizione del testo e definizione dei personaggi;
•
2) Organizzazione temporale del discorso;
•
3) Organizzazione emozionale ;
4) Campi Semantici.
Vengono inoltre valutati:
•
La presenza o meno di una notazione che definisca il luogo in cui la scena onirica si svolge;
•
La definizione del contesto narrativo, ovvero il setting onirico;
•
La linearità o meno della sequenza narrativa;
•
La struttura del discorso narrativo ovvero prevalenza del discorso diretto, indiretto o della descrizione
dall'esterno della sequenza narrativa;
•
Il sistema dei personaggi ovvero la posizione del sognatore e di altri eventuali attori all'interno della
scena onirica;
•
L’esplicitazione o meno dello stato emotivo del sognatore;
•
La rappresentazione della situazione, fantastica o realistica;
•
L’omogeneità o meno del tempo verbale utilizzato nella narrazione;
•
Il numero di parole che compongono la narrazione.
Per l’analisi statistica verranno utilizzati: Indice di Kramer, Odd Ratio e ANOVA.
La tecnica utilizzata, consente di estrarre da materiale onirico, apparentemente caotico e non strutturato,
una serie di informazioni sullo stato interno del sognatore che possono contribuire a una migliore
comprensione dei meccanismi psicologici della malattia in stadio terminale, valutando se la vicinanza con la
morte possa comportare differenze significative nei parametri onirici esaminati rispetto al gruppo di controllo,
come emerso per patologie psichiatriche come la schizofrenia, la depressione maggiore, i disturbi alimentari.