La comunicazione politica Giuseppina Pellegrino Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica UNICAL E-mail: [email protected], [email protected] Corso Prof.ssa Maria Mirabelli – 3 dicembre 2009 Facoltà di Scienze Politiche La comunicazione politica oggi… Centralità emergente dei c.d. new e social media (Internet, social networking sites, tecnologie wireless e mobili) nell’azione e nella mobilitazione politica Integrazione tra vecchi e nuovi media nella comunicazione politica Che cosa è “politico” e quali sono/dovrebbero essere i contenuti della comunicazione politica (cfr. dibattito pubblico-privato) Obiettivi Introdurre gli elementi fondamentali della comunicazione politica, articolandone significati, definizioni ed ambiti di applicazione e pertinenza Evidenziare le peculiarità della comunicazione politica rispetto alla comunicazione pubblica Collocare la comunicazione politica nel contesto più ampio e generale dei processi comunicativi Analizzare il rapporto tra vecchi e nuovi media e la politica Parte I: dalla socialità della comunicazione alla comunicazione politica Uno sguardo d’assieme su comunicazione e interazione sociale Etimologia e definizioni di “comunicazione” La comunicazione interpersonale Comunicazione e interazione Media e comunicazione Definizione della situazione e ambiti di comunicazione Parte II: Comunicazione pubblica/comunicazione politica Definizione di comunicazione politica: distinzioni, sovrapposizioni, interazioni tra “comunicazione”, “politica” e “res publica” Il “chi” della comunicazione politica: istituzioni, società civile, partiti, associazioni, mass-media La dimensione di servizio della comunicazione pubblica La comunicazione politica e la comunicazione elettorale Parte III: Strumenti di analisi. Il linguaggio politico tra vecchi e nuovi media “Il medium è il messaggio” (McLuhan) Tecnologie, media e linguaggi Il rapporto tra linguaggio e politica La crisi (della) politica come costruzione linguistico-discorsiva Dalla socialità della comunicazione alla comunicazione politica Comunicazione/comunicazione politica Comunicazione politica: specifico ambito/processo comunicativo, che condivide alcune caratteristiche e presupposti con la comunicazione in generale Per rispondere alla domanda “che cos’è la comunicazione politica?”, occorre prima chiedersi che “cos’è la comunicazione?” La comunicazione è un’azione ed un processo sociale Alle origini della comunicazione - 1 Communis (ciò che è o viene messo in comune, o anche condiviso), che è la stessa radice del termine “comunità” (communitas) Comunicazione/comunità: accezioni che hanno a che fare con “l’avere rapporti, essere in relazione con qualcuno”, quindi con un senso di partecipazione. Alle origini della comunicazione - 2 Cum Munus (dono/obbligazione; Moenia (le mura): superamento delle barriere Ambivalenza della comunicazione come dono (onore) ed onere, e come superamento di barriere o confini Definizione di comunicazione - 1 “La comunicazione è quindi un atto di compartecipazione, in cui tutti i partecipanti condividono una stessa comune condizione e hanno, per così dire, obblighi e doni, oneri ed onori. E’ un processo attraverso il quale i partecipanti creano e condividono informazioni (ma, oltre a questo, creano e condividono un mondo comune), utilizzando uno o più codici che siano comuni (o che vanno costruiti per intendersi)” (Giaccardi, 2005: 14). Comunicazione come trasmissione “Trasmettere, trasferire informazioni da un mittente ad un destinatario” (uso corrente del termine) “Teoria matematica della comunicazione” di Shannon e Weaver, elaborata sul finire degli anni quaranta Riadattata ed arricchita da Roman Jakobson negli anni ‘50 Oscura i significati originari del termine comunicazione (limiti del modello) Codice (Jakobson) Contatto (Jakobson) Emitten te Trasmittent e Segnal e inviato Canale Contesto (Jakobson) Segnale ricevuto Ricevente Destinat ario Messaggio (Jakobson) Messaggio (formulato) Fonte di rumore Messaggio (decifrato) Il modello della “trasmissione” (Shannon e Weaver) Gli adattamenti di Roman Jakobson Caratteristiche del modello Equivalenza tra comunicazione e informazione Comunicazione come processo trasmissivo unidirezionale che procede da una fonte emittente ad una fonte ricevente, da un mittente ad un destinatario del messaggio Il messaggio, secondo il modello, viene codificato e decodificato in maniera “automatica” e non problematica (comunicazione tra macchine) Limiti del modello Modello riduzionista rispetto alla complessità della comunicazione Ignora la variabile “contesto” (emittente e destinatario sono inseriti in contesti socioculturali specifici) Ignora il carattere interattivo della comunicazione e l’interscambio dei ruoli tra emittente e destinatario), i processi di feedback, le aspettative e gli atteggiamenti dei partecipanti alla comunicazione Il modello di Jakobson Utilizza i termini della teoria matematica della comunicazione per descrivere la comunicazione verbale Resta fondamentalmente unilineare (di fatto ipotizza comunicazione verbale come scambio di lettere tra mittente e ricevente) “Il mittente invia un messaggio al destinatario. Per essere operante, il messaggio richiede in primo luogo il riferimento a un contesto (…) che possa essere afferrato dal destinatario (…); in secondo luogo esige un codice interamente, o almeno parzialmente, comune al mittente e al destinatario (in altri termini, al codificatore e al decodificatore del messaggio); infine un contatto, un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario, che consenta loro di stabilire e di mantenere la comunicazione” (Jakobson, 1972, cit. in Gensini, 2006, p. 20). Dalla trasmissione al dialogo Più che trasmissione di segnali lungo un canale, la comunicazione è un processo di trasformazione e condivisione di significati, un processo dialogico Il dialogo presuppone l’incontro di alterità, e uno sforzo di relazione che passa per l’ascolto e il riconoscimento dell’altro come interlocutore (l’elemento della reciprocità). Senza questo riconoscimento non c’è dialogo, ma solo monologhi (...) Attraverso il dialogo è possibile non soltanto lo scambio di informazioni che arricchiscono la conoscenza, ma anche la costruzione cooperativa di un mondo comune attraverso lo scambio di simboli” (Giaccardi, 2005, p. 15). Comunicazione come interazione La comunicazione “è un genere particolare di attività sociale che comporta la produzione, la trasmissione e la ricezione di forme simboliche e presuppone l’utilizzo di risorse di vario tipo” (Thompson, 1998: 32-33). Risorse = mezzi di comunicazione (media) Media = mezzi tecnici che supportano materialmente le forme simboliche separando i contesti di produzione da quelli di ricezione Media e distanziazione spazio-temporale Interazione faccia-a-faccia: compresenza spaziotemporale Interazione mediata da mezzi tecnici: separazione dei contesti di produzione e fruizione delle forme simboliche; accessibilità estesa nel tempo e nello spazio delle forme simboliche (es. programmi tv) Mediatizzazione estesa: c’è una dipendenza tra vari media (es. stampa/tv) che riprendono e trattano gli stessi temi; questo si riflette sulla mediatizzazione della politica Mass media e comunicazione di massa Mass Media = Un insieme di prodotti e di istituzioni (es. libri, film, programmi televisivi e radiofonici, ma anche le industrie e le istituzioni che sono sorte intorno a specifici mezzi tecnici, es. stampa, cinema, radio- tv) Pubblico di massa: pubblico disperso e atomizzato, passivo e facilmente manipolabile Comunicazione di massa: processo di trasmissione unidirezionale da emittenti dotati di un forte potere a destinatari deboli e quasi inermi Tipi di interazione Caratteristiche dell’interazione INTERAZIONE FACCIA A FACCIA INTERAZIONE MEDIATA (telefono, posta) QUASIINTERAZIONE MEDIATA (tv) Struttura spaziotemporale Compresenza; spazio e tempo condivisi Separazione dei contesti, accessibilità estesa nel tempo e nello spazio Separazione dei contesti, accessibilità estesa nel tempo e nello spazio Insieme degli indizi simbolici Indizi simbolici di molti tipi (es. voce, mimica facciale etc.) Contrazione dell’insieme degli indizi simbolici (verbale vs non verbale) Contrazione dell’insieme degli indizi simbolici Comunicazione dialogica/a una direzione Dialogica Dialogica (Prevalentemente) a una direzione (Thompson, 1998, p. 26) Definizione della situazione I partecipanti al processo comunicativo definiscono una situazione comune, che rimanda ad un contesto di significati condivisi: l’interpretazione è sempre situata, e il successo della interazione comunicativa dipende da quanto comune e condivisa sia la definizione della situazione dei partecipanti all’interazione Definire una situazione è definire il ruolo degli interlocutori nella relazione, e stabilire dunque le attese reciproche, le regole a cui ci si dovrà attenere e, non ultimo, il significato stesso dei messaggi scambiati. Emittenti e destinatari Non sono di norma delle entità astratte, ma dei soggetti concreti. Dispongono di competenze comunicative e di conoscenze pregresse La competenza comunicativa corrisponde alla capacità del membro di una data società di utilizzare in modo appropriato ed efficacemente l’insieme degli strumenti comunicativi e metacomunicativi di cui dispone Le differenze riguardanti le competenze comunicative possono generare delle asimmetrie di potere Emittenti e destinatari hanno una storia (esperienza) e delle conoscenze pregresse Ambiti di comunicazione: verso la comunicazione politica Gli emittenti, coloro che comunicano producendo forme simboliche, possono essere attori di livello molto diverso: da singoli individui, a gruppi di individui fino ad organizzazioni o istituzioni. La comunicazione è un genere di azione sociale i cui attori sono molteplici, in quanto sono attori sociali non soltanto i soggetti singoli individuabili concretamente, ma anche aggregazioni sociali super individuali (i gruppi, le associazioni, i partiti, le istituzioni). Comunicazione pubblica e comunicazione politica Il campo semantico della comunicazione pubblica Definizioni eterogenee di comunicazione pubblica, classificazioni e tipologie diversificate a seconda degli emittenti, dei contenuti, del concetto di “pubblico” e di “comunicazione” (disciplina in progress) La comunicazione pubblica può essere analiticamente dis-articolata e compresa a partire dalle sue due componenti (“comunicazione” e “pubblica”) Dalla comunicazione alla comunicazione pubblica: il concetto di “pubblico” Pubblico = ciò che ha a che fare con l’”interesse generale”, inteso come affari che riguardano l’intera comunità (public affairs), l’essere “pubblico” come una proprietà di una cosa (ad es. delle istituzioni: publicness) Comunicazione pubblica è una comunicazione di interesse generale (cfr. Arena, 1995) promossa tanto da istituzioni pubbliche quanto da soggetti privati Sull’interesse generale Rinvia all’oggetto della comunicazione pubblica Imparzialità, non controversia, certezza, bene comune, universi valoriali condivisi Distingue la comunicazione pubblica da quella commerciale/di mercato Tuttavia, vi sono soggetti non pubblici (es. privati, Terzo settore) che possono promuovere iniziative di comunicazione pubblica per rispondere ad un interesse generale, a temi di interesse collettivo e a finalità non lucrative (es. comunicazione sociale promossa da associazioni non profit, definita da alcuni autori di solidarietà sociale) Pubblico e società civile Pubblico = ciò che attiene alla “società civile” come formazione diversa dallo Stato, terreno dei conflitti che lo Stato deve mediare, base da cui partono le domande cui il potere politico deve rispondere, campo della mobilitazione, associazione e organizzazione di forze sociali che muovono verso la conquista del potere politico (Bobbio cit. in Mancini, 2002) Pubblico e sfera pubblica Pubblico = ciò che attiene alla sfera pubblica borghese come definita da Habermas (1962), ovvero gruppi di privati (borghesi) che difendono i loro interessi economici e propugnano la libertà dei commerci, esprimendo una critica nei confronti del potere assoluto (formazione storica che emerge nel corso del XVIII sec.) Pubblico e opinione pubblica La sfera pubblica borghese come “privati riuniti in pubblico” è il luogo di un confronto politico basato sulla “pubblica argomentazione razionale”, dove piccoli gruppi di borghesi illuminati perseguono un progetto razionale, costituendo ciò che Habermas definisce “opinione pubblica critica”. La visione habermasiana, criticata in quanto elitaria e pessimista, identifica nella democratizzazione della sfera pubblica e nell’allargamento dei soggetti che vi entrano una degradazione dell’opinione pubblica critica e della sfera pubblica borghese: l’opinione pubblica è ricettiva (passiva) oppure è quasi pubblica (alla libera iniziativa dei singoli subentra l’azione dello Stato, dei partiti, dei sindacati, di altri gruppi organizzati) Dalla sfera pubblica borghese alla sfera pubblica mediatizzata Habermas: concezione elitaria e pessimista della sfera pubblica (circoli e caffè borghesi del XVIII secolo “degradano” nella situazione comunicativa dominata dai mass-media e dal controllo delle opinioni MA: trasformazione della sfera pubblica, che diventa mediatizzata: i media vecchi e nuovi diventano perno della comunicazione tra sistema politico e cittadini (estensione della sfera pubblica di matrice habermasiana) Pubblico e istituzioni pubbliche Pubblico = ciò che attiene e si riferisce alle istituzioni pubbliche, allo Stato, alla Pubblica Amministrazione. Comunicazione pubblica è in senso stretto, quella comunicazione istituzionale che viene attivata tra Stato, P.A. e cittadini con varie finalità (definizione “ristretta” di comunicazione pubblica) Una definizione “allargata” di comunicazione pubblica Interesse generale, società civile e sfera pubblica definiscono una comunicazione pubblica “allargata”, ovvero, secondo la definizione di Mancini (2002: 77) “la comunicazione pubblica identifica quell’area dell’attività simbolica di un società in cui, a seguito dei processi di differenziazione sociale, sistemi diversi interagiscono e competono per assicurarsi visibilità e per sostenere il proprio punto di vista su argomenti di interesse collettivo” Stato, diritti di cittadinanza e media I sistemi-attori della comunicazione pubblica emergono da tre tendenze: La specializzazione/ampliamento dei compiti dello Stato (Welfare State) La consapevolezza e mobilitazione dei cittadini rispetto ai diritti di cittadinanza e al diritto all’informazione in particolare che accentua la distinzione tra l’identità politica e quella amministrativa delle istituzioni pubbliche I mass-media e il sistema giornalistico come insieme non solo di strumenti e canali ma di soggetti comunicatori, attori di mutamento La comunicazione pubblica come “contenitore” A seconda dei soggetti, degli oggetti e delle finalità attribuite alla comunicazione pubblica, essa andrà a ricomprendere tipologie diverse di comunicazione. Grandi (2001) e Mancini (2002) includono nella comunicazione pubblica anche la comunicazione politica, oltre a quella sociale (o di solidarietà sociale) e a quella delle istituzioni pubbliche. Faccioli (2000) esclude la comunicazione politica e distingue la comunicazione pubblica in comunicazione dell’istituzione pubblica e comunicazione di solidarietà sociale. Comunicazione pubblica/comunicazione politica La comunicazione politica chiama in causa il cittadino/a in quanto elettore e non in quanto utente di servizi e membro della collettività La comunicazione politica si occupa di temi controversi e sui quali il requisito dell’imparzialità è per definizione ambiguo o non completamente soddisfatto In ragione di questi elementi, Faccioli (2000) esclude che la comunicazione politica costituisca una forma di comunicazione pubblica Linguaggio/codice Il linguaggio in quanto sistema organizzato di associazioni tra segni e significati (ciò che si definisce codice), è ciò che permette di veicolare e condividere significati. Parole = sistemi stratificati di significati, accumulati nel corso della storia, significati che non sono mai separati, né separabili, dalla cultura nella quale vengono elaborati e condivisi. Comunicazione come persuasione Comunicazione come gioco di persuasione finalizzato a convincere l’altro e non semplicemente ad interagire con l’altro Obiettivo della comunicazione persuasiva (cfr. comunicazione pubblicitaria) è quello di indurre un cambiamento nell’atteggiamento, nell’opinione e/o nel comportamento del/dei destinatari (o ancora: rafforzare/stabilizzare un’opinione/comportamento) Retorica, società di massa, videopolitica 3 fasi storiche della persuasione: - retorica come disciplina dell’argomentazione convincente (Empedocle di Agrigento, Aristotele) precorre le moderne strategie di targeting nella pubblicità e nel marketing politico - persuasione nelle società di massa (XX secolo): organizzata e sistematizzata al fine di ottenere il consenso e controllare le masse (propaganda, regimi totalitari, comunicazione manipolativa) - è con i mass-media che nasce la comunicazione politica vera e propria, in particolare con la televisione (dialettica tra potere politico e potere dei media, bilanciamento e conflitto, dipendenza della politica dalla televisione, ovvero videopolitica) Modelli della comunicazione politica Pubblicistico-dialogico: interazioni discorsive tra il sistema politico, il sistema dei media e i cittadini (tutti primi inter pares) Mediatico: primato dei mass-media, per cui l’azione politica pubblica avviene all’interno dello spazio mediale o dipende in maniera rilevante dall’azione dei media (mediatizzazione della politica); interazione competitiva tra gli attori Attori e definizione della comunicazione politica Sistema politico (istituzioni politiche + soggetti politici) Sistema dei media (vecchi + nuovi media) Cittadino-elettore (singoli, comunità, opinione pubblica, elettorato…) Lo scambio e il confronto dei contenuti di interesse pubblico-politico tra questi tre attori dà luogo alla comunicazione politica Più precisamente, la comunicazione politica ha come oggetto i temi intorno ai quali avviene lo scontro politico (selezionati tra numerosi possibili argomenti) Lo scenario dagli anni ’90 ad oggi Rapporto professionale con l’opinione pubblica Aumentata competizione tra contenuti dei media e comunicazione/informazione politica (cfr. infotainment) Populismo (rischio: leadership demagogica) Comunicazione centifuga (frammentazione dei pubblici, targeting, personalizzazione) Consumo occasionale di comunicazione politica Gli studi sul voto: il modello degli “effetti limitati” di Lazarsfeld Ricerca sulla campagna presidenziale USA del 1940 Interviste a un campione di elettori ed analisi della copertura mediale Effetti dei media: gli indecisi non erano influenzati dai media quanto dalle relazioni interpersonali (flusso indiretto di influenza, effetti limitati dei media) Flusso di comunicazione a due stadi (two step flow): opinion leaders fanno da gatekeeper tra le informazioni mediali e il resto della popolazione Effetti diretti e indiretti dei media I primi sono relativi alla influenza della campagna elettorale sui comportamenti di voto I secondi riguardano un’influenza di più lungo periodo legata alla pervasività e continuità dell’informazione politica veicolata dai media attraverso la selezione di certi temi e la attribuzione di un ordine di priorità ad essi (teoria dell’agenda setting) La teoria dell’agenda setting I media ci dicono non che cosa pensare ma intorno a quali temi pensare, avere un’opinione ed essere informati Incontro tra l’agenda dei media costituita dai criteri di notiziabilità interni al lavoro giornalistico (cfr. bad news is good news) e l’agenda del pubblico Agenda setting: effetto persuasivo dei media nei confronti dei cittadini (cfr. diffusione dei sondaggi) Dal partito di massa al partito mediale Declino del modello del partito di massa (dopoguerra) Voto di opinione vs voto di appartenenza Dialettica intra ed inter partitica si trasferisce sui media, si adegua al loro linguaggio e alla loro sintassi Forza Italia (1994): partito mediale, “leggero”, privo di radicamento storico ed organizzativo; si consolida unendo alle strategie mediatiche un certo grado di istituzionalizzazione Effetti sistemici della mediatizzazione Aspetti mediali della comunicazione politica: spettacolarizzazione, costruzione dell’agenda politica e frammentazione dell’informazione politica (cfr. sicurezza e immigrati rumeni durante l’ultimo governo Prodi) Effetti sul sistema politico: personalizzazione, leaderizzazione, selezione delle élite politiche basata su criteri di visibilità mediatica(cfr. continuità tra c.d. ‘mondo dello spettacolo’ e candidature politiche, veline etc.) I nuovi media: parole-chiave Interattività Multimedialità Dialogicità Distribuzione Piattaforme Non-proprietarie Universalità Convergenza I nuovi media (Internet) e la comunicazione politica Nuove forme di aggregazione del consenso e di mobilitazione politica Forme di democrazia diretta Competitor del giornalismo tradizionale Ristrutturazione dei rapporti di forza (cfr. regimi autoritari e censura; terrorismo) Digital divide e nuove esclusioni Comunicazione istituzionale dei partiti (siti ufficiali) + effervescenza politica (blogosfera non istituzionalizzata) Campagna elettorale e campagna di comunicazione Campagna elettorale: momento chiave nella vita di una democrazia; campagna permanente (Blumenthal): tutta l’azione politica ha un fine ed un carattere elettoralistico; carattere drammatico-agonistico della campagna; analogia tra competizione partitica e mercato (cfr. mercato elettorale); misura ed arena del potere dei media La campagna elettorale è una campagna di comunicazione Il marketing politico-elettorale Marketing politico: impiego degli strumenti di marketing al di fuori delle campagne elettorali (attività di comunicazione durante la legislatura finalizzata al rafforzamento delle posizioni) Marketing elettorale: impiego degli strumenti di marketing finalizzato alla conquista Se campagna elettorale è permanente, allora il marketing è quasi sempre elettorale Il marketing per la politica Definizione della strategia Analisi del target (targeting) Analisi della concorrenza (benchmarking, SWOT Analysis) Analisi dei mezzi disponibili (vincoli-risorse) Elaborazione della comunicazione (piano media, issues, immagine del partito e del leader, etc.) Azione sul campo (controllo continuo, feed-back, valutazione e verifica della comunicazione) Tecniche di marketing politico Tradizionali interattive: porta a porta, comitati di sostegno, incontri, comizi Tradizionali unidirezionali: stampa (giornali di partito, volantini), affissioni (manifesto), gadget Audiovisive: spot, tribune politiche, dibattito, talk show Direct marketing: mailing, telemarketing, email, siti Internet ufficiali La campagna di comunicazione Azione di comunicazione di tipo informativopersuasorio che ha una durata definita nel tempo ed utilizza un’integrazione di tecniche e mezzi di comunicazione finalizzati a raggiungere un vasto pubblico Può agire su diversi livelli: informazione, azione, valori e comportamento Campagna di notorietà/campagna elettorale La prima è finalizzata a far conoscere al pubblico-target un soggetto politico, candidato, etc. La seconda è finalizzata a conquistare il voto modificando e/o rafforzando il comportamento elettorale del target di riferimento La “media campaign” Condotta dai politici sotto i riflettori dei media e raccontata dai media (copertura mediale) Caratteristiche: approccio di infotainment prevale (cfr. talk show) Il news management (come relazionarsi con i media durante una campagna) Portavoce-addetto stampa (spin doctor) Conferenze stampa Prevedere incontri e manifestazioni tarati sui tempi dei media più rilevanti Fornire materiali preconfezionati/anticipazioni Sfruttare concorrenza fra i media Organizzazione di eventi Strumenti: il linguaggio politico tra vecchi e nuovi media Dai vecchi media… Ai nuovi media… PSC\Partito Democratico.htm http:/www.ilpopolodellaliberta.it www.beppegrillo.it www.barackobama.com www.facebook.com Che cos’è la comunicazione politica? La campagna elettorale permanente (Ilvo Diamanti) Nuovi soggetti e nuove formazioni politiche Spot e dibattiti televisivi, tour, incontri di piazza Internet e la blogosfera Negoziazione e conflitto tra diversi attori/sistemi In sintesi: comunicazione politica come insieme di strumenti, contesti e modalità attraverso cui si costruisce identificazione, mobilitazione e partecipazione alla vita politica e a temi di interesse collettivo, contribuendo a definire questi stessi temi Canali nuovi, linguaggi nuovi “Il medium è il messaggio” (Marshall McLuhan) Il medium (la tecnologia che lo supporta) plasma nuovi modi di fare le cose, nuovi tipi di linguaggio, routine diverse (cfr. posta cartacea vs e-mail) Laddove vecchie pratiche vengono trasferite sul nuovo medium, cambia il modo di svolgerle, di farle proprie, e di condividerle. Linguaggio e politica Prima opzione: il linguaggio è sempre politico in quanto esprime e si colloca dentro relazioni di potere Seconda opzione: il linguaggio politico è un linguaggio settoriale che attinge il suo lessico e la sua semantica da altri ambiti Una tipologia del linguaggio politico Linguaggio rivoluzionario (denota il cambiamento di grandi fasi storiche) Linguaggio totalitario (costruisce il cambiamento, cfr. Fascismo) Linguaggio della crisi (rottura, cesura col passato: cfr. anni ’90, nuovismo, Lega Nord) La crisi è una costruzione linguisticodiscorsiva (Fonte: Cedroni e Dell’Era, 2002) I nuovi media e i SNS (Social Network Sites) Applicazione emergente basata sul web SNS: servizio basato sul web che consente la costruzione e lo scambio, entro un sistema ben definito, di profili pubblici o semi-pubblici, costruendo una lista di utenti con cui condividere connessioni (boyd e Ellison, 2007) La natura della condivisione e della connessione varia da sito a sito Alcuni dati sui SNS MySpace – 117 millioni di utenti, numero uno negli USA Hi5 – 53 milioni di utenti, numero uno nei paesi di lingua spagnola Friendster – 37 milioni di utenti, numero 1 in Asia Orkut – è il social network site di Google,32 milioni di utenti, diffuso in Sudamerica e India (Treré, 2008) Il “caso” Facebook Viene lanciato nel 2004 da Mark Zuckerberg, studente di Psicologia ad Harvard, che lo ralizza come social network site per l’Università di Harvard Oggi: quasi 350 milioni di utenti attivi, 4° sito web più trafficato al mondo, il più trafficato tra i social media al mondo, primo sito per scambio e condivisione di foto sul Web (fonte: comScore) Su Facebook vengono caricate ogni giorni 24 milioni di foto Il sito ha più di 6 milioni di utenti attivi al giorno 400,000 tra sviluppatori e imprenditori lavorano su FaceBook Oltre 24,000 applicazioni sono state costruite sulla piattaforma di Facebook (Fonte: Facebook Statistics) Obama e i SNS: la mobilitazione delle conoscenze La recente campagna presidenziale americana, secondo molti analisti politici, è stata giocata e vinta sul web. Il sito di Obama www.barackobama.com ha integrato in sé diverse applicazioni web, incluso FB, facendo la differenza in termini di reclutamento e mobilitazione delle donazioni e delle conoscenze finalizzate al supporto del candidato democratico Riferimenti bibliografici sulla comunicazione politica Bentivegna, S. (2006). Campagne elettorali in rete. Editori Laterza, Roma-Bari boyd, d., & Ellison, N. (2007). Social network sites: Definition, history, and scholarship. Journal of Computer-Mediated Communication, 13(1), Cavazza, N. (1997). Comunicazione e persuasione. il Mulino, Bologna Cedroni, L. e Dell’Era. T. (2002). Il linguaggio politico. Carocci, Roma. Gritti, R. e Morcellini, M. (2007). Elezioni senza precedenti. FrancoAngeli, Milano. Mazzoleni, G. (2004). La comunicazione politica. il Mulino, Bologna Treré, E. (2008). Privacy and Facebook. Reflections on Past, Present and Future Research”, paper presentato alla conferenza “Mobile Communication and the Ethics of Social Networking”, Budapest, 25-27 settembre.