Astri & particelle di Roberto Battiston Professore ordinario di fisica sperimentale all’Università di Perugia www.robertobattiston.it Prove tecniche di nuova astronomia Il transito di Venere ha permesso di testare nuove tecniche per lo studio di esopianeti Cortesia NASA/SDO, AIA L o scorso 5 giugno gli occhi di tutti gli astronomi Pur non passando davanti alla stella, Tau Bootis b ne riflette puntavano al Sole per osservare lo storico passag- una piccola parte della luce: si tratta di una parte su 10.000, suffigio di Venere di fronte alla nostra stella. Il passaggio ciente tuttavia per studiare le proprietà della sua atmosfera. Ci sodel pianeta è stato registrato da numerosi telescopi a no voluti quasi 15 anni di sforzi usando il Very Large Telescope terra o nello spazio, raccogliendo immagini spetta- (VLT) dell’European Southern Observatory, nel deserto di Atacacolari. Ma la cosa più curiosa l’ha fatta lo Hubble Space Telescope, ma, in Cile, equipaggiato con uno spettrometro criogenico di alprobabilmente il più potente telescopio a disposizione, che ha re- ta precisione, ma recentemente è stato annunciato che è stato posgistrato il transito di Venere davanti al Sole guardando invece alla sibile stabilire la quantità di monossido di carbonio che si trova parte illuminata della Luna. Si tratta di un esperimento difficile ma nell’atmosfera di Tau Bootis b e la sua temperatura a diverse altezimportante, prove tecniche di una nuova astronomia, quella basa- ze dal suolo. ta sullo studio degli esopianeti e delle loro atmosfere. Quando un La sensibilità di queste tecniche e il ritmo a cui si stanno sviesopianeta passa davanti alla sua stella, non solo le fa leggermente luppando sono straordinari: con gli strumenti a disposizione nello ombra (l’intensità luminosa cala di parti per mille, secondo un andamento caratteristico), ma anche lo spettro della luce stellare viene leggermente distorto dall’atmosfera planetaria che assorbe ed emette linee spettroscopiche caratteristiche delle molecole che la compongono. Dato che l’obiettivo è studiare stelle a distanze di decine o centinaia di anni luce, l’effetto atteso è ovviamente piccolissimo. Quando Venere è passato davanti al Sole ha modificato lo spettro della luce che ci raggiunge, ma l’intensità luminosa è troppo grande per Hubble se guardiamo direttamente al Sole. Per simulare una situazione più realistica, Hubble è stato quindi puntato verso la Luna, inquadrandone una piccola parte nel corso del transito di Venere. In sequenza. Il transito di Venere, qui ripreso dal Solar Dynamic Observatory della NASA, è stato Studiando la variazione d’inten- osservato da numerosi telescopi, tra cui Hubble, che ha usato la Luna come specchio per seguire l’evento. sità e di spettro della luce raccolta da Hubble si cercherà di verificare la composizione dell’atmo- spazio (COROT, Kepler) e i nuovi strumenti previsti a terra (E-ELT), sfera venusiana. l’astronomia dei nuovi sistemi planetari promette di svilupparsi Ma non è necessario che un pianeta passi davanti alla sua stella ancora per molto tempo. Sarà possibile capire sempre meglio le diper studiarne l’atmosfera. Un gruppo di ricercatori è riuscito a svi- namiche che determinano le condizioni climatiche degli altri pialuppare una tecnica per studiare l’atmosfera degli esopianeti an- neti con la speranza di centrare, un giorno, l’ambizioso obiettivo di che quando non passino sulla linea di vista che collega la stella trovare tracce di vita aliena. alla Terra. Questa tecnica è stata applicata al caso dell’esopianeta Solo vent’anni fa chi avrebbe detto che sarebbe stato possibile Tau Bootis b, uno dei primi pianeti extrasolari, scoperto grazie al- raggiungere questi risultati? Come diceva Keplero, i modi con cui la modulazione dell’intensità luminosa dovuta a deformazioni in- l’uomo arriva alla conoscenza delle cose celesti non sono certadotte sulla stella da un grande pianeta situato a piccola distanza mente meno meravigliosi della natura di quelle stesse cose. dalla stella. www.lescienze.it Le Scienze 25