Lezione 1 CONTROLLO DELL’ESPRESSIONE DEI GENI 1 2.1 I geni dei procarioti sono attivati e disattivati da proteine in risposta a modificazioni ambientali L’espressione genica è il processo con cui l’informazione genica fluisce dai geni alle proteine – Controllata principalmente attraverso attivazione e disattivazione della trascrizione – Il controllo dell’espressione genica permette agli organismi di rispondere all’ambiente circostante producendo le proteine necessarie 2 2.1 I geni dei procarioti sono attivati e disattivati da proteine in risposta a modificazioni ambientali Un operone è un gruppo di geni con funzioni collegate e controllo coordinato presente nei procarioti L’operone lac in E. Coli è costituito da: – Tre geni adiacenti che codificano per enzimi responsabili della metabolizzazione del lattosio – Una sequenza promotore dove si lega la RNA polimerasi – Una sequenza operatore che agisce da interruttore della trascrizione dei tre geni 3 2.1 I geni dei procarioti sono attivati e disattivati da proteine in risposta a modificazioni ambientali La regolazione dell’operone lac – Un gene regolatore sempre attivo codifica per una proteina repressore – In assenza di lattosio, il repressore lega l’operatore impedendo alla RNA polimerasi di trascrivere i tre geni dell’operone – In presenza di lattosio, questo lega il repressore disattivandolo, accendendo così l’operone 4 2.1 I geni dei procarioti sono attivati e disattivati da proteine in risposta a modificazioni ambientali Due esempi di operoni – Operone lac – Il repressore è attivo quando è libero – Il legame con il lattosio inattiva il repressore – Operone trp – Il repressore è inattivo quando è libero – Il legame con il triptofano inattiva il repressore – Su molti operoni agiscono anche gli attivatori, proteine che facilitano il legame della RNA polimerasi al promotore 5 6 OPERONE Gene regolatore Promotore Operatore Geni per il metabolismo del lattosio DNA mRNA Proteina Repressore attivo L’RNA polimerasi non può legarsi al promotore Operone disattivato (assenza di lattosio) DNA mRNA L’RNA polimerasi si lega al promotore Proteina Enzimi per il metabolismo del lattosio Repressore inattivo Operone attivato (il lattosio disattiva il repressore) Lattosio 7 OPERONE Gene regolatorePromotore Operatore Geni per il metabolismo del lattosio DNA mRNA Proteina Repressore attivo L’RNA polimerasi non può legarsi al promotore Operone disattivato (assenza di lattosio) 8 DNA mRNA L’RNA polimerasi si lega al promotore Proteina Lattosio Repressore inattivo Enzimi per il metabolismo del lattosio Operone attivato (il lattosio disattiva il repressore) 9 Promotore Operatore Gene DNA Repressore attivo Repressore attivo Triptofano Repressore inattivo Repressore inattivo Lattosio Operone lac Operone trp 10 2.1 I geni dei procarioti sono attivati e disattivati da proteine in risposta a modificazioni ambientali STEP BY STEP Una mutazione avvenuta in E. coli compromette la capacità del repressore di legarsi all’operatore dell’operone lac Che effetto avrà tutto questo sulla cellula? 11 2.2 Il differenziamento delle cellule specializzate dipende dall’espressione di diverse combinazioni di geni Il differenziamento è il processo con cui le cellule si differenziano a livello strutturale e funzionale Il differenziamento è una diretta conseguenza dell’attivazione e della disattivazione di geni specifici 12 Cellula muscolare Cellule del sangue 13 2.2 Il differenziamento delle cellule specializzate dipende dall’espressione di diverse combinazioni di geni STEP BY STEP Se una cellula nervosa e una cellula della pelle hanno gli stessi geni, da che cosa dipende la loro diversità? 14 2.3 Il ripiegamento del DNA contribuisce alla regolazione dell’espressione genica nei cromosomi degli eucarioti Negli eucarioti il DNA dei cromosomi va incontro a diversi livelli di spiralizzazione – Struttura a “collana di perle”, formata da DNA avvolto intorno a proteine chiamate istoni – Fibra elicoidale compatta, formata dall’avvolgimento della “collana di perle” – Superavvolgimento della fibra compatta – Vari livelli di ripiegamenti della fibra superavvolta compattano il DNA nei cromosomi metafasici La spiralizzazione serve anche a regolare l’espressione genica impedendo all’RNA polimerasi di entrare in contatto con il DNA 15 Cromosoma in metafase Fibra strettamente avvolta a elica (diametro 30 nm) Doppia elica di DNA (diametro 2 nm) Linker Struttura a “collana di perle” Nucleosoma (diametro 10-nm) Istoni Superavvolgimento (diametro 300 nm) 700 nm 16 2.3 Il ripiegamento del DNA contribuisce alla regolazione dell’espressione genica nei cromosomi degli eucarioti STEP BY STEP In che modo la spiralizzazione del DNA nei cromosomi contribuisce a regolare l’espressione dei geni? 17 2.4 Nelle femmine dei mammiferi, in ogni cellula somatica uno dei due cromosomi X è inattivo – Disattivazione del cromosoma X – In tutti i mammiferi le femmine ereditano due cromosomi X – In ogni cellula somatica uno dei due si trova in una forma inattiva, detta corpo di Barr – La disattivazione avviene durante la fase precoce dello sviluppo embrionale – Un effetto evidente di questo fenomeno di disattivazione è la colorazione del pelo a “squama di tartaruga” che si verifica in alcune femmine di gatto 18 Prime fasi di sviluppo embrionale Cromosomi X Allele “pelo rosso” Allele “pelo nero” Divisione cellulare e inattivazione casuale di un cromosoma X Adulto con due popolazioni di cellule X attivo X inattivo X inattivo X attivo pelo rosso pelo nero 19 2.4 Nelle femmine dei mammiferi, in ogni cellula somatica uno dei due cromosomi X è inattivo STEP BY STEP Perché i gatti con pelo a “squama di tartaruga” sono quasi sempre di sesso femminile? 20 2.5 Negli eucarioti la trascrizione è controllata da complessi insiemi di proteine Regolazione genica negli eucarioti – I geni sono controllati da proteine regolatrici che interagiscono con il DNA e tra di loro, per attivarli o disattivarli – Ogni gene è dotato di un proprio promotore e di specifiche sequenze di controllo – Solitamente sono più importanti gli attivatori rispetto ai repressori 21 2.5 Negli eucarioti la trascrizione è controllata da complessi insiemi di proteine Fattori di trascrizione – Sono un insieme di proteine necessarie alla RNA polimerasi per legarsi al DNA e iniziare la trascrizione Enhancer e silencer – Sono sequenze di DNA necessarie per il controllo dell’espressione genica – Gli attivatori si legano agli enhancer e attraverso l’interazione con altri fattori di trascrizione attivano la trascrizione – I repressori si legano ai silencer e inibiscono la trascrizione 22 Enhancers Promotore Gene DNA Attivatori proteici Fattori di trascrizione Altre proteine RNA polimerasi Ripiegamento del DNA Trascrizione 23 2.5 Negli eucarioti la trascrizione è controllata da complessi insiemi di proteine STEP BY STEP Che cosa deve accadere perché l’RNA polimerasi si leghi a un promotore e quindi trascriva un dato gene negli eucarioti? 24 2.6 Nel nucleo il processo di splicing offre diverse possibilità di regolazione genica Anche lo splicing dell’RNA contribuisce al controllo dell’espressione genica – Finché il processo di splicing non è ultimato l’mRNA non può uscire dal nucleo ed essere tradotto – Lo splicing alternativo permette di ottenere mRNA differenti partendo da un unico gene 25 Esoni 1 DNA Trascritto di RNA 1 3 2 splicing dell’RNA mRNA 1 2 3 4 3 2 5 5 4 5 oppure 1 2 4 5 26 2.6 Nel nucleo il processo di splicing offre diverse possibilità di regolazione genica STEP BY STEP In che modo lo splicing alternativo dell’RNA permette a un singolo gene di codificare per più di un polipeptide? 27 2.7 Molecole di RNA che non codificano per proteine svolgono un ruolo nel controllo dell’espressione genica MicroRNA (miRNA) – Brevi sequenze di RNA (circa 20 nucleotidi) – Si legano alle sequenze complementari sull’mRNA – Formano complessi miRNA-proteina in grado di degradare l’mRNA bersaglio o bloccarne momentaneamente la traduzione 28 2.7 Molecole di RNA che non codificano per proteine svolgono un ruolo nel controllo dell’espressione genica Interferenza dell’RNA (RNAi) – Il meccanismo d’azione dei miRNA è sfruttato in laboratorio per controllare l’espressione genica – Per esempio, iniettando un miRNA in una cellula si può inibire l’espressione di un gene con la sequenza nucleotidica corrispondente 29 Proteina miRNA 1 Complesso miRNA-proteina 2 mRNA bersaglio 3 4 mRNA degradato OPPURE Traduzione bloccata 30 2.7 Molecole di RNA che non codificano per proteine svolgono un ruolo nel controllo dell’espressione genica STEP BY STEP Se un gene contiene la sequenza AATTCGCG, quale sarà la sequenza di un miRNA in grado di disattivarlo? 31 2.8 Anche la traduzione e gli ultimi stadi dell’espressione genica sono soggetti a regolazione La regolazione genica avviene anche negli ultimi passaggi del percorso dal gene alla proteina – – – – Demolizione del mRNA Traduzione dell’mRNA Attivazione della proteina Degradazione della proteina 32 Ripiegamento del polipeptide e formazione di legami S—S Polipeptide iniziale (inattivo) Taglio (clivaggio) Polipeptide ripiegato (inattivo) Forma attiva dell’insulina 33 2.8 Anche la traduzione e gli ultimi stadi dell’espressione genica sono soggetti a regolazione STEP BY STEP Riguarda la diapositiva precedente: se l’enzima responsabile del clivaggio dell’insulina viene disattivato, quali conseguenze si avranno sulla forma e sulla funzione di questa proteina? 34 2.9 In sintesi: gli eucarioti utilizzano meccanismi diversi per regolare l’espressione genica Negli eucarioti l’espressione di un gene può passare attraverso diversi controlli – Regolazione della trascrizione – Despiralizzazione e altre modifiche del DNA – Sequenze e proteine di controllo della trascrizione – Maturazione dell’mRNA – Passaggio dell’mRNA dal nucleo al citoplasma – Demolizione dell’mRNA – Traduzione dell’mRNA – Attivazione e degradazione delle proteine 35 NUCLEO Cromosoma Despiralizzazione del DNA altre modificazioni del DNA Gene Gene Transcription Esone Trascritto di RNA Introne Aggiunta di “cappuccio” e “coda” Splicing “coda” mRNA nel nucleo “cappuccio” Superamento dell’involucro nucleare mRNA nel citoplasma CITOPLASMA Degradazione dell’mRNA Traduzione mRNA demolito Polipeptide Clivaggio/modificazione/ attivazione Proteina attiva Demolizione della proteina Proteina demolita 36 NUCLEO Chromosome Despiralizzazione del DNA altre modificazioni del DNA Gene Gene Trascrizione Esone Trascritto di RNA Introne Aggiunta di “cappuccio” e “coda” Splicing “coda” mRNA nel nucleo “cappuccio” Superamento dell’involucro nucleare 37 mRNA nel citoplasma CITOPLASMA Degradazione dell’mRNA Traduzione mRNA demolito Polipeptide Clivaggio/modificazione/ attivazione Proteina attiva Demolizione della proteina Proteina demolita 38 2.9 In sintesi: gli eucarioti utilizzano meccanismi diversi per regolare l’espressione genica STEP BY STEP Tra le nove “valvole” di regolazione mostrate nelle slide precedenti quali sono quelle che possono funzionare anche in una cellula procariote? 39 2.10 Lo sviluppo embrionale di un animale è controllato e orientato da una cascata di eventi che regolano l’espressione genica L’espressione genica nello sviluppo della drosofila – L’asse anteroposteriore – La sua definizione è stabilita dai geni della cellula uovo – I segmenti corporei – Una cascata di segnali chimici che si sposta da una cellula all’altra porta alla divisione dell’embrione nei segmenti corporei – I geni omeotici – Controllano l’anatomia del corpo, specificando le strutture che si svilupperanno in ogni segmento corporeo 40 Occhio Antenna Zampa Capo di una drosofila normale Capo di una drosofila mutante 41 Occhio Antenna Capo di una drosofila normale 42 Zampa Capo di una drosofila mutante 43 Cellula uovo matura e non fecondata nel follicolo ovarico Cellule del follicolo 1 Cellula uovo Segnale proteico Epressione genica mRNA nella parte anteriore Cascata di effetti (dove si formerà il capo) 2 regolatori dell’espressione genica Embrione Segmenti corporei 3 Espressione genica Drosofila adulta 4 44 2.10 Lo sviluppo embrionale di un animale è controllato e orientato da una cascata di eventi che regolano l’espressione genica STEP BY STEP Come viene determinata in un embrione di drosofila l’estremità cefalica da cui si svilupperà il capo dell’insetto? 45 Un chip per studiare il genoma COLLEGAMENTO salute Microarray a DNA – Contengono migliaia di frammenti diversi di DNA disposti in una griglia su un supporto di vetro – Permettono di testare l’espressione di migliaia di geni con un solo esperimento – – – – – Isolamento degli mRNA prodotti da una particolare cellula Produzione dei cDNA flurorescenti a partire dagli mRNA I cDNA fluorescenti vengono aggiunti al microarray Risciacquo dei cDNA non legati Analisi della distribuzione della fluorescenza 46 microarray a DNA Ogni pozzetto contiene DNA di un particolare gene 1 mRNA isolato Utilizzo della trascrittasi inversa e assembleggio di nucleotidi fluorescenti 2 Il cDNA fluorescente viene sintetizzato sullo stampo di mRNA 4 3 Dimensioni reali (6400 geni) Il cDNA non legato è sciacquato via Il cDNA viene inserito nei pozzetti Punto fluorescente Punto non fluorescente cDNA DNA di un gene espresso DNA di un gene non espresso 47 2.11 La trasduzione del segnale trasforma i messaggi ricevuti dalla membrana plasmatica in risposte all’interno della cellula La trasduzione del segnale consiste in una serie di modificazioni molecolari che trasformano un messaggio, giunto sulla superficie di una cellula bersaglio, in una risposta specifica all’interno della cellula – La cellula che trasmette il messaggio secerne una molecola segnale – Questa molecola si lega a un recettore proteico incluso nella membrana plasmatica della cellula bersaglio 48 2.11 La trasduzione del segnale trasforma i messaggi ricevuti dalla membrana plasmatica in risposte all’interno della cellula – Il legame attiva il primo “ripetitore” costituito da una proteina all’interno della cellula bersaglio – L’ultimo ripetitore proteico della serie attiva un fattore di trascrizione – Il fattore di trascrizione innesca la trascrizione di un gene specifico – La traduzione dell’mRNA termina con la sintesi di una proteina 49 Cellula che trasmette il segnale Molecola segnale 1 Recettore 2 proteico Membrana plasmatica 3 Cellula bersaglio Ripetitori proteici Fattore di trascrizione (attivato) 4 Nucleo DNA 5 mRNA Trascrizione Nuova proteina 6 Traduzione 50 2.11 La trasduzione del segnale trasforma i messaggi ricevuti dalla membrana plasmatica in risposte all’interno della cellula STEP BY STEP In che modo una molecola segnale proveniente da una cellula può alterare l’espressione genica in una cellula bersaglio senza entrare al suo interno? 51 2.12 I sistemi di trasmissione dei segnali tra cellule sono comparsi molto presto nell’evoluzione dei viventi Le cellule di lievito comunicano attraverso messaggeri chimici – Nelle popolazioni di Saccharomyces cerevisiae si distinguono due tipi, indicati con a e – Le cellule di tipo a e secernono fattori a e che si legano a recettori sulle cellule di tipo opposto – Attraverso la trasduzione del segnale, il legame dei fattori induce l’avvicinamento e la coniugazione di cellule di tipo opposto 52 2.12 I sistemi di trasmissione dei segnali tra cellule sono comparsi molto presto nell’evoluzione dei viventi L’evoluzione dei meccanismi di segnalazione – I dettagli molecolari della trasmissione del segnale nei lieviti e nei mammiferi sono molto simili – Si ipotizza che i meccanismi di comunicazione siano comparsi nei primi organismi unicellulari per poi adattarsi a nuove funzioni nei loro discendenti pluricellulari 53 Recettore Fattore a Cellula di lievito, tipo a Fattore a Cellula di lievito, tipo a a/ 54 2.12 I sistemi di trasmissione dei segnali tra cellule sono comparsi molto presto nell’evoluzione dei viventi STEP BY STEP È corretto paragonare la coniugazione tra i tipi a e del lievito alla riproduzione sessuata? 55 Lezione 2 LA CLONAZIONE DELLE PIANTE E DEGLI ANIMALI 56 2.13 Le cellule differenziate conservano il loro potenziale genetico Le cellule differenziate esprimono solo una piccola parte dei propri geni, ma non perdono definitivamente la possibilità di esprimere tutti gli altri 57 2.13 Le cellule differenziate conservano il loro potenziale genetico Troviamo diversi esempi di questa capacità – La clonazione delle piante – In laboratorio, da una singola cellula differenziata è possibile far sviluppare un’intera pianta – La talea è un clone di un vegetale, facilmente ottenibile, partendo da un frammento di fusto o da una foglia – La rigenerazione negli animali – In alcuni animali si osserva la rigenerazione di parti del corpo perdute – Animali molto semplici possono rigenerare spontaneamente l’intero organismo a partire da una singola cellula adulta 58 Radice di carota Singola cellula Cellule radicali coltivate in una soluzione nutritiva Divisione cellulare nella coltura Germoglio Pianta adulta 59 2.13 Le cellule differenziate conservano il loro potenziale genetico STEP BY STEP Perché possiamo affermare che il differenziamento non implica cambiamenti irreversibili del genoma? 60 2.14 Per clonare gli animali si può ricorrere alla tecnica del trasferimento nucleare Il trasferimento nucleare – Consiste nella sostituzione del nucleo di uno zigote con quello di una cellula somatica adulta – Clonazione riproduttiva – Porta alla nascita di un nuovo individuo – Il nuovo animale è geneticamente identico al donatore del nucleo – Clonazione terapeutica – Dalla blastocisti vengono prelevate cellule staminali embrionali – In laboratorio, queste cellule possono essere coltivate e utilizzate a fini terapeutici 61 Nucleo proveniente da una cellula del donatore Nucleo della cellula del donatore Clonazione riproduttiva Impianto della blastocisti in una Nascita di un clone del donatore “madre sostituta” Rimozione del nucleo da una cellula uovo Inserimento del nucleo di una cellula somatica proveniente da un donatore adulto Accrescimento in coltura per Clonazione produrre un terapeutica embrione Estrazione dalla (stadio di blastocisti) blastocisti delle cellule staminali embrionali poi coltivate in vitro Le cellule staminali sono indotte a produrre cellule specializzate 62 Nucleo della cellula del donatore Rimozione del nucleo da una cellula uovo Inserimento del nucleo di una cellula somatica proveniente da un donatore adulto Nucleo proveniente da una cellula del donatore Accrescimento in coltura per produrre un embrione (stadio di blastocisti) 63 Clonazione riproduttiva Impianto della blastocisti in una “madre sostituta” Nascita di un clone del donatore Clonazione terapeutica Estrazione dalla blastocisti delle cellule staminali embrionali poi coltivate in vitro Le cellule staminali sono indotte a produrre cellule specializzate 64 2.14 Per clonare gli animali si può ricorrere alla tecnica del trasferimento nucleare STEP BY STEP Quali sono i prodotti della clonazione riproduttiva e di quella terapeutica? 65 Il clone della discordia COLLEGAMENTO società Gli animali clonati mostrano differenze dai loro genitori a causa di influenze ambientali ed eventi casuali che si verificano durante lo sviluppo La clonazione riproduttiva ha diverse applicazioni pratiche interessanti – Ottenere animali da allevamento più produttivi – Animali transgenici in grado di produrre farmaci o organi da trapiantare negli esseri umani L’applicazione di queste tecniche agli essere umani comporta diversi ostacoli pratici ed etici 66 67 Il clone della discordia COLLEGAMENTO società – Le cellule staminali possono essere indotte a differenziarsi in numerosi tipi di cellule somatiche – Le cellule staminali embrionali possono differenziarsi in tutti i tipi di cellule somatiche – Le cellule staminali adulte possono dare origine a molti tipi cellulari, ma non a tutti – La clonazione terapeutica fornisce cellule staminali utili per alcune terapie – La ricerca sui metodi di ottenimento e sulle applicazioni delle cellule staminali è molto attiva 68 69 Lezione 3 LE BASI GENETICHE DEL CANCRO 70 2.15 Il cancro dipende da mutazioni nei geni che controllano la divisione cellulare Il cancro è spesso dovuto ad alterazioni della normale espressione genica – I proto-oncogèni – Sono geni normali che hanno la potenzialità di diventare geni responsabili del cancro – Solitamente si tratta di geni che codificano per fattori di crescita o che controllano fattori di crescita – Diventano oncogèni quando delle mutazioni fanno aumentare senza controllo la loro attività – Geni oncosoppressori – Normalmente controllano la divisione cellulare inibendola – Una loro disattivazione può far insorgere un tumore 71 DNA del proto-oncogène Mutazione all’interno del gene Copie multiple del gene Nuovo promotore Oncogène Proteina iperattiva in quantità normale Traslocazione del gene in un altro locus soggetto a fattori di controllo diversi Quantità eccessiva di proteine (da copie multiple del gene) Quantità eccessiva di proteine (da copie multiple del gene) 72 Gene oncosoppressore Gene oncosoppressore mutato Proteina normale che inibisce la crescita Proteina alterata, non funzionante Divisione cellulare sotto controllo Divisione cellulare fuori controllo 73 2.15 Il cancro dipende da mutazioni nei geni che controllano la divisione cellulare STEP BY STEP Che rapporto esiste tra i proto-oncogèni e gli oncogèni? 74 2.16 Numerose alterazioni geniche contribuiscono allo sviluppo del cancro Lo sviluppo dei tumori è graduale e richiede molte mutazioni Il cancro del colon-retto, per esempio, richiede solitamente quattro mutazioni – Attivazione di un oncogène che causa un incremento della divisione cellulare – Inattivazione di un oncosoppressore che porta alla formazione di un tumore benigno – Ulteriori mutazioni portano all’insorgere di un carcinoma (tumore maligno) 75 Parete del colon 1 2 3 Alterazioni Aumento della divisione a livello cellulare cellulare: Crescita di un polipo Sviluppo di un tumore maligno (carcinoma) Alterazioni Oncogène a livello attivato del DNA: Gene oncosoppressore disattivato Secondo gene oncosoppressore disattivato 76 Cromosomi Cellula normale 1 mutazione 2 mutazioni 3 mutazioni 4 mutazioni Cellula maligna 77 2.16 Numerose alterazioni geniche contribuiscono allo sviluppo del cancro STEP BY STEP Perché il cancro richiede di solito molto tempo per svilupparsi? 78 2.17 Proteine difettose possono interferire con i normali processi di trasduzione del segnale La mutazione di un proto-oncogène − Il proto-oncogène ras codifica per un ripetitore proteico della via di trasduzione del segnale che da un fattore di crescita porta alla divisione cellulare − Normalmente, la proteina prodotta da ras trasmette il segnale solo in presenza del fattore di crescita − Una mutazione in ras può portarlo a produrre un ripetitore iperattivo che trasmette il segnale anche in assenza del fattore di crescita, portando a una divisione cellulare incontrollata 79 2.17 Proteine difettose possono interferire con i normali processi di trasduzione del segnale La mutazione di un gene oncosoppressore – p53 codifica per un fattore di trascrizione necessario per l’espressione di un inditore della divisione cellulare – Una mutazione in p53 può portarlo a produrre un fattore di trascrizione difettoso e quindi inattivo – L’assenza di questo fattore di trascrizione determina una perdita di controllo sulla divisione cellulare 80 Fattore di crescita Recettore Cellula bersaglio Normale prodotto del gene ras Ripetitore proteico iperattivo (prodotto dell’oncogène ras) che emette segnali autonomamente Ripetitori proteici Fattore di trascrizione (attivato) DNA Nucleo Proteina che stimola la divisione cellulare Trascrizione Traduzione 81 Fattore che Inibisce la crescita Recettore Ripetitori proteici Fattore di trascrizione (attivato) Fattore di trascrizione difettoso (prodotto del gene p53mutante) incapace di attivare la trascrizione Normale prodotto del gene p53 Trascrizione Proteina che inibisce la divisione cellulare Traduzione Proteina assente (divisione cellulare non inibita) 82 2.17 Proteine difettose possono interferire con i normali processi di trasduzione del segnale STEP BY STEP In che modo la mutazione di un gene oncosoppressore può causare il cancro? 83 Prevenire è meglio che curare COLLEGAMENTO salute – Gli agenti cancerogeni sono in grado di provocare il cancro – Raggi X e radiazioni UV – Tabacco – La prevenzione – Evitare i cancerogeni – Limitare i grassi e le assumere quotidianamente fibre e antiossidanti – Effettuare regolarmente controlli medici 84 85 86