Il Nervo Accessorio XI° Caratteristiche e percorso Il nervo accessorio è puramente motorio. Non è proprio un vero nervo craniale, visto che ha la sue radici nel midollo allungato all’altezza tra la I e VI vertebra cervicale, poi scorre in direzione craniale, passa dal forame magno entra nella base cranica e viene accolto dal nervo vago per innervare le zone a lui assegnate. Il nervo accessorio ha due radici, il nucleo accessorio spinale che parte dal midollo spinale e dalla radice cranica che proviene dal nucleo ambiguo nella medulla oblungata, quest’ultima si unisce al nervo vago. Dai rispettivi nuclei, queste due radici si uniscono e costituiscono, per un breve tratto, un unico nervo che penetra nella cavità craniale dal foro occipitale. Dopo aver passato il forame giugulare, il nervo si divide in due rami, uno interno e uno esterno. Il ramo interno si unisce al nervo vago, mentre quello esterno innerva il muscolo sterno-clidomastoideo e termina nel muscolo trapezio. Il nervo è connesso con rami provenienti dai nervi spinali, C2, C3, C4. Passaggio dalla base cranica Dal forame giugulare insieme ai nervi IX e X. Funzione Il ramo interno contiene soprattutto fibre motorie che si distribuiscono con i rami faringei e laringei del nervo vago e fibra che innervano i muscoli del palato molle (escluso il muscolo tensore del velo palatino); può anche contenere fibre destinate ai rami cardiaci vagali. Il ramo esterno provvede all’innervazione motoria dei muscolo sterno cleido mastoideo e trapezio. Disfunzioni e patologie Lesioni causate da traumi alla base cranica, tumori oppure interventi chirurgici eseguiti al collo possono compromettere la funzione del nervo che si manifesta con i seguenti sintomi: • inclinazione della testa verso la parte opposta • debilitazione nella mobilità delle spalle e braccia • disallineamento della scapola e scapola alata. Possibilità terapeutiche • Forame giugulare (struttura temporo occipitale) • Sistema membranoso • La base cranica con il forame magno • Le vertebre cervicali