1 scheda tecnica mm1 - tubi protettivi in pvc e

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SCHEDA TECNICA MM1 - TUBI PROTETTIVI IN P.V.C. E RELATIVE
SCATOLE O CASSETTE DI DERIVAZIONE
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
- CEI 23— 8 Tubi protettivi rigidi in PVC ed accessori
- CEI 23-14 Tubi protettivi flessi bili in PVC e loro ac cessori
- CEI 23-25 Tubi per installazioni elettriche
- CEI 23-26 Diametri esterni dei tubi per installazione elettriche e filettat ure per tubi ed accessori e
relative varianti
In generale i tubi contenenti le linee elettriche saranno costituiti da materiale termoplastico rigido, di
colore nero/grigio, avente resistenza allo schiacciamento di 750 N e quindi con la prima cifra del codice
identificativo (di marchiatura), secondo la norma CEI 23 -25, pari a 3. Nel caso di tubi “annegati” a
pavimento la resistenza allo schiacciamento sarà di 1250 N e quindi con la prima cifra del codice
identificativo pari a 4. Le caratteristiche tecnico -prestazionali minime di tali tubi saranno quelle indicate
nelle tabelle UNEL 371l8÷37l2O, 37l24÷37l27 e 37lVl.
I tubi saranno quindi del tipo autoestinguente ed a ridotta tossicità e/o corrosività, con:
- resistenza elettrica di isolamento superiore a 100 Mohrn;
- rigidità dielettrica superiore a 20 kV/mm.
L’uso di tubi “flessibili”, è in generale solo consentito per tratti terminali dei circuiti (ad esempio
collegamento da scatola di derivazione ad utilizzatore). Tali tubazioni flessibili dovranno avere le
caratteristiche prestazionali minime indica te nelle tabelle UNEL relative, saranno del tipo spiralato, con
anima di rinforzo, ed autoestinguenti.
In generale solo ove esistano particolari vincoli e/o difficoltà di posa di suddetto tipo di tubi, a seguito di
autorizzazione da parte della D.L., l’Appaltatore potrà utilizzare (al posto di quelli rigidi) tub i flessibili,
aventi le caratteristiche sopradescritte.
Eventuali curve dovranno avere un ampio raggio ( minimo di 25 cm) e comunque non inferiore al raggio
minimo di curvatura dei cavi i n esse contenute.
La distanza minima tra il bordo esterno di ogni tubo elettrico e quello di qualsiasi tubo/canale telematico
dovrà essere di 20 cm.
Per garantire le prestazioni sopraindicate l’Ap paltatore dovrà installare tubi, sia rigidi che flessibili,
dotati di marchio di qualità (1Mg), sui quali saranno (a distanza di non pi ù di 3 m) riportate le
indicazioni richieste dalla normativa. In particolare dovr à essere riportato il codice di classificazione a 3
cifre (1° prima cifra per la resistenza meccanica, seconda e terza cifra per la classe di temperatura)
Per quanto concerne le modalità di posa in opera i tubi che passe ranno nelle cavità (sopra la
controsoffittatura, sotto al pavimen to sopraelevato) e/o in appositi cavedi verticali saranno in vista,
staffati robustamente e rigidamente alla superficie di appoggio. Il fissaggio sarà realizzato con appositi
collari, fissati tramite tasselli ad espansione (interdistanza massima 1,0 m).
Il materiale di supporto alla installazione, gli staffaggi, le bullonerie, ecc. dovrà essere di acciaio zincato
o cadmiato.
Negli altri casi i tubi saranno incassati (a parete a soffitto e/o pavimento) Per eventuali tratti incassati dei tubi in oggetto sono quindi comp rese a carico dell’Appaltatore le opere
murarie (tracce, relativi ripristini, ecc.) e di finitura connesse al tipo di installazione.
I tubi saranno posati in opera paralleli agli assi geometrici delle strutture evitando, per quanto possibile,
accavallamenti. I tubi, aventi diametro mai inferiore a 16 mm dovranno avere dimensioni in sezione pari
almeno al 130% del diametro circoscritto al fascio dei cavi passanti in ogni tubo . A tale titolo ed in
mancanza di specifiche indicazioni al riguardo sugli elaborati di progetto, si indicano nel seguito i
diametri esterni minimi (valori nominali 16/20/25/32/40/50 mm) da utilizzare in funzione del tipo,
1
sezione e numero di conduttori che saranno posati nel tubo.
Tipo
Numero 1,5
Cavo
1
16
unipolare
2
16
senza
3
16
guaina (es.
4
20
N07V- K
5
20
o N07G96
25
k)
7
25
8
32
9
32
Cavo
20
1
multipolare
20
2
con guaina
20
3
(es. FG7R
25
4
–
25
5
FG7OM1)
32
6
32
40
7
40
8
9
2,5
16
16
20
20
25
25
25
32
32
20
20
25
25
25
32
32
40
40
Sezione del conduttore
4 6 l0 16 25 35
16 20 20 20 25 25
20 25 32 32 40 50
20 32 32 40 40 50
25 32 40 40 50
25 32 40 50 50
32 32 40 50 32 40 50 50 32 40 50 32 40 50 20 25 25 25 32 32
25 32 32 40 50 50
25 32 32 40 50 50
25 32 40 50 — —
32 32 40 50 — —
32 40 50 50 — —
40 40 50 — — —
40 50 50 — — —
50 50 — — — —
50
32
50
40
—
—
—
—
—
—
—
—
Tutti i tubi dovranno essere collegati mediante interposizione di idonee scatole o cassette di derivazione
ispezionabili, eventualmente dotate di morsettiere . Tali cassette saranno previste per ogni giunzione o
derivazione ed, in ogni caso:
a) sui tubi almeno ogni tre curve,
b) dove occorre un brusco cambio di direzione,
c) dopo 15 m di tubo rettilineo,
d) in corrispondenza di ogni utilizzatore fisso co llegato direttamente (ad es. apparecchio di
illuminazione).
Dovrà essere garantita una agevole sfilabilità dei conduttori .
I tubi non dovranno transitare in prossimità di condutture di fluidi ad elevata temperatura o di
distribuzione del gas e non si stafferanno a tubazioni, canali o comunque altri impianti.
Per la posa in vista, le cassette saranno costruite in materiale plastico stampato “autoestinguente” e con
una buona resistenza agli urti. Coperchio in materiale plastico, fissato per mezzo di viti, ingresso dei
conduttori realizzato mediante bocchettoni pressatubo filettati.
Per la posa incassata le cassette saranno in resina stampata, di forma cubica o parallelepi peda, con
coperchio, in resina stampata, fissato per mezzo di viti.
Le tratte di tubi tra le cassette dovranno avere andamento il più possibile rettilineo per assicurare il
facile inserimento o la rimozione dei cavi.
Ad evitare che i cavedi verticali, ove sono posati i circuiti elettrici con i relativi tubi, siano facile veicolo
di propagazione di eventuali incendi (anche di origine esterna all’impianto elettrico) si dovrà provvedere
a sigillare, con appositi materiali ad espansione, lo spazio attorno ai t ubi negli attraversamenti di ogni
parete e/o pavimento.
Ove esista il rischio di formazione di condensa all’interno dei tubi (locali interrati, umidi, ecc.), e nei
tratti orizzontali di lunghezza maggiore di 10 m, i medesimi dovranno essere installati in modo da
permettere lo scarico dell’eventuale condensa, a tale scopo la pendenza minima richiesta è del 2%.
2
SCHEDA TECNICA MM2 - SISTEMI DI CANALI PORTACAVI, ENTRO CAVITA’
(SOTTO PAVIMENTO SOPRAELEVATO), CHIUSI PER IMPIANTI ELETTRICI
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO –
CEI 23-32 - Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e
portapparecchi per soffitto e pare te e relative varianti.
La posa delle linee elettriche dai box elettrici di zona alla torrette sarà realizzata con un sistema
di canalizzazione sottopavimento composto di canali di sezioni rettangolare, elementi di giunzione e
derivazione, incroci, box di interconnessione (con se tti separatori), ed ogni altro accessorio necessario
per consegnare l’opera finita a regola d’arte.
Sono quindi compresi a carico dell’Appaltatore gli elementi speciali accessori (raccordi
flessibili) per gli scavalcamenti tra i vari canali ed altri event uali ostacoli.
Il sistema di canali sarà del tipo mono -filare in P.V.C. autoestinguente (classe 1 di reazione al
fuoco), antiurto con coperchio inseribile a pressione e smontabile senza attrezzo. I canali ed i relativi
accessori dovranno essere privi di f ori di aerazione.
Ogni canale sarà realizzato in spezzoni (da 3 -4 m) corredati di fori per uscite con interasse di 1,2
m circa.
Anche gli elementi di raccordo, giunzione, derivazione, curve, e cc. saranno in P.V.C.
autoestinguente antiurto.
Eventuali curvature del canale non dovranno avere un raggio inferiore ai 25 cm.
Ove indicato negli elaborati progettuali e comunque nelle testate ed a intervalli regolari di 3 - 4
m dovranno essere posati box di interconnessione, in materiale plastico antiurto autoestinguente . Tali
box avranno coperchi interni in materiale plastico e piastra est erna in ottone o lamiera di acciaio.
Ogni foro di uscita sarà collegato all’organo terminale (torrette, ecc.) mediante uso di pezzi
speciali di derivazione, tubo flessibile in PVC ed elemento terminale (avvitato nella piastrella del
pavimento sopraelevato) a cui verrà fissata la torretta relativa.
Secondo le disposizioni delle norme CEI, i canali in oggetto dovranno avere dimensioni in sezione tali
da garantire un rapporto tra la sezione del canale e quella della massa di cavi elettrici
in essa contenuti non inferiore a 2. A tale titolo si indicano nel seguito gli ingombri (in cm 2) dei vari tipi
di cavo, a seconda della relativa sezione . Tali ingombri sono già al lordo dello spazio libero (50%) che
deve accompagnare ogni cavo.
SEZIONE DEL
CONDUTTORE
(mm 2)
1,5
2,5
4
6
10
16
25
INGOMBRO LORDO (in cm2) DEL CONDUTTORE NEL CANALE
UNIPOLARI
SENZA GUAINA
0,3
0,4
0,5
0,8
1,2
1,6
2,4
UNIPOLARI CON
GUAINA
1,2
1,4
1,6
1,8
2,1
2,8
3,7
3
CAVI TRIPOLARI
O TETRAPOLARI
3,5
4,0
4,8
5,8
7,4
10,9
15,1
Le dimensioni minime della sezione di ogni canale saranno comunque 60 mm di larghezza e 25
mm di altezza.
I canali dovranno riportare (ad intervalli non superiori ad lm) le marcature specificate al punto
3.1-02. della norma CEI 23- 32 ed in particolare:
- a) contrassegno o nome del fabbricante
- b) identificazione del modello del fabbricante
L’informazione indicata al punto a) deve essere riportata sul coperchio, quelle dei punti a) e b)
devono essere riportate sull’imballo, sul canale, sul corpo delle giunzioni, dei raccordi e sulle testate.
L’Appaltatore dovrà fornire i dati caratteristici dei canali secondo quanto indicato al punt o
3.1.01. della norma CEI 23 -32.
4
SCHEDA TECNICA MM3 - BOX (ELETTRICI, TELEFONICI E T.D.)
DI ZONA (INSTALLATI A PARETE)
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO –
CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con
sganciatori. di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari e relative varianti
I box a parete, in numero di tre (uno elettrico, uno telefonico ed uno T.D.) per ogni. zona omogenea,
costituiranno punto di accentramento locale delle linee di alimentazione e saranno atti a contenere le
apparecchiature di seguito descritte. Essi verranno incassati a parete, saranno di dimensioni minime mm
300 x 300 con profondità minima di mm 150 ed avranno grado di protezione mini mo IP 20.
I box dovranno essere realizzati in PVC autoestinguente e saranno dotati di portella esterna in PVC,
incernierata, con serratura o blocco di chiusura.
I box dovranno essere raccordati, a mezzo tubazioni in PVC (vedere scheda EL 1), alle cassette a
pavimento di testata dei cana li (incassate a pavimento o sotto pavimento sopraelevato). I t ratti di
raccordo saranno sigillati opportunamente.
I box telematici (telefonici e T.D.) sarannovuoti, quelli elettrici sarannodotati
descritte nel seguito.
delle
apparecchiature
BOX ELETTRICI
Ogni box elettrico di zona avrà portella interna, di tipo fisso, “finestrata” per cons entire la manovra
frontale dell’interruttore generale del box.
In ogni box elettrico di zona, alimentato da linea trifase più neutro (direttamente derivata da interruttore
a bordo del quadro di piano) in cavo multipolare (sezione minima 4 x 4 mm ), dovrà essere installato su
profilato normalizzato un interruttore magneto -termico quadripolare differenziale (sensibilità 30 mA),
modulare, con portata nominale minima di 10 A.
Considerato che gran parte delle utenze alimentate dall’interrut tore suddetto sono dotate di componenti
elettronici, l’interruttore del box dovrà essere del tipo per:
a. correnti di guasto unidirezionali, di tipo alternato e pulsante (secondo norme CEI 23 -18 V3)
(Classe A);
b. resistente alle sovratensioni impulsive;
c. potere di interruzione, al cortocircuito:
1) tra le fasi ≥ 6 kA a 380 V di tensione
2) verso terra ≥ 3 kA a 220 V di tensione.
Inoltre in ogni box dovranno essere montati e connessi almeno n. 18 morsetti componibili, separati
a gruppi di 3 (fase, neutro, terra). Ogni box elettrico potrà alimentare al massimo 10 torrette.
La morsettiera del box di zona sarà collegata ad ogni torre tta elettrica porta—frutti con propri
conduttori (unipolari, se po sizionati in canale, oppure multipolari, di sez. minima di 2,5 mm ).
L’alimentazione delle utenze a valle del box, dovrà avvenire tramite un’accurata equilibr atura delle
fasi nelle normali condizioni di utilizzo dell’impianto, preoccupandosi, nel caso usuale di
alimentazione trifase, di riservare 1 fase (o 2 fasi) esclusivamente ai supporti informatici e
telematici.
5
SCHEDA TECNICA MM4- COLONNINE (O TORRETTE) A PAVIMENTO
A - IMPIANTI ELETTRICI
NORME DI RIFERIMENTO –
CEI 23-5 Prese a spina per usi dome stici e similari
CEI 23-16 Prese a spina di tipi complementari per usi domestici e similari e relative varianti
Ogni postazione di lavoro a scrivania sarà dotata di n. 1 colonnina elettrica, completamente
cablata, avente le caratteristiche di una delle tipologie descritte nel seguito.
a)
Tipo monofacciale alto, realizzata con l’accoppiamento di:
- n° 1 supporto verticale metallico e relativo zoccolo in ABS (modello SCM2 della ditta
TARDITO).
- n° 1 contenitore da parete (modello 45Ql2 della ditta AVE), in materiale plastico, avente
capacità di n° 12 frutti modulari componibili.
b)
Tipo bifacciale a sviluppo verticale, realizzata con l’accoppiamento di:
- n°3 elementi torretta sovrapponibili (modello 150 501 della ditta BTICINO) aventi
ognuno capacità di n° 4 frutti modulari componibili;
- n° 1 elemento zoccolo per fissaggio e suppo rto elementi.
c)
Tipo trifacciale a sviluppo verticale, adatta solo per installazione su pavimenti
sopraelevati, realizzata con elementi sovrapponibili, serie TRIEDRA, della ditta
Canalplast ed in particolare:
- n° 2 corpi torretta completi di n° 1coperchio
- di n° 6 inserti portatelai per una capacità totale di n° 18 frutti modulari componibili.
d)
Tipo bifacciale a sviluppo orizzontale, realizzata con l’accoppiamento di elementi
torretta affiancabile e precisamente:
- n° 1 elemento torretta(modello TRG/A della ditta TARDITO) avente capacità
di n° 6 frutti modulari componibili;
- n° 2 elementi torretta (modello TRG/B della ditta TARDITO) aventi ognuno
capacità di n° 4 frutti modulari componibili.
Ciascuna colonnina recherà montate e connesse n. 6 prese bipolari, di cui n. 1 a poli allineati con alveoli
schermati e n. 5 di tipo SCHUKO, ognuna avente portata 2 x 16 A + T ed un interruttore
magnetotermico automatico (unipolare + neutro) di protezione IN = 10A) e con potere di interruzione di
almeno 1,5 kA.
La presa a poli allineati sarà bivalente (10/16 A) grazie a sistema di regolazione a molla (a bordo della
presa) che permette la variazione del passo degli alveoli per adattarli agli spinotti delle spine.
L’altezza di installazione delle prese (norme CEI 64 -8/5 commento 537.5) non dovrà essere inferiore a
40 mm dal piano pavimento (tradizionale o sopraelevato).
Nel caso di installazione delle colonnine su pavimento tradizionale (con canali incassati) occorre porre
particolare attenzione nell’accoppiamento meccanico sul piano del pavimento che deve assicurare
almeno il grado di protezione IP 52.
Ogni colonnina elettrica sarà alimentata da propria linea di sezione minima 2,5 mm 2, attestata alla
morsettiera del box elettrico di zona e posata in canale. Non sono consentite altre giunzioni intermedie
(ad es. sottopavimento, “repiquage”, ecc.).
6
Tutte le prese di corrente dovranno portare impresso a bordo il marchio di qualità IMQ attestante la
costruzione delle medesime secondo le regole dell’arte.
Il cablaggio sarà realizzato secondo i seguenti schemi, riferiti,ad alimentazioni con conduttori u nipolari:
7
TIPOLOGIA A
—
TIPOLOGIA B
8
o ~ ~‘ .—~—.‘.
•4.....~1• 4
Per il cablaggio interno dovranno essere util izzati conduttori unipolari del tipo NO7V -K di sezione 1,5
mm2, mentre per la linea tra l’interruttore a bordo colonnina e l’alimentazione dal box di zona dovrà
essere utilizzato cavo multipolare del tipo HO7VV -F oppure Nl VV-K, oppure cavi unipolari del ti po
N07 V—K con sezione minima di 2,5 mm2 posati nei canali-tubi appositi; in ogni caso con sezione
minima di 2,5 mm 2
N.B. : Le colonnine di nuova fornitura saranno di tipologia uniforme per tutto il punto operativo.
B - IMPIANTI TELEFONICI E T.D .
Ogni postazione di lavoro a scrivania sarà dotata di colonnina con n. 1 attacco telefonico e, se la
postazione prevede anche un terminale, di un ulteriore attacco specifico sulla torretta stessa per
collegamento di trasmissione dati.
A seconda della tipologia di colonnina elettrica adottata nel punto operativo dovrà essere utilizzato
(salvo casi di forza maggiore) il corrispondente modello per servizio telefonico/telematico. Nel caso di
utilizzo della tipologia c), i punti di attacco telefonico/telematico, non dovranno essere posizionati su
spazi liberi di colonnine elettriche.
Per i punti operativi ove è prevista la rete locale, semplice od integrata, la torretta dovrà essere del tipo
con telai e piastre frontali predisposte per l’installazione di n° 3 attacch i telefonici/telematici di tipo
modulare componibile.
Il cablaggio finale della sezione trasmissione dati a cura del Committente.
Le torrette in argomento saranno distinte dalle torrette per impianti elettrici.
Ogni colonnina/torretta suddetta (elettric a, telefonica e T.D.) sarà corredata da tutti gli accessori
necessari per il fissaggio e la tenuta (ghiere di fissaggio, guarnizioni, bocchettoni di derivazione,
connettori, ecc.) e degli elementi di collegamento tra la canalina (a pavimento o sottopavimen to) e le
colonnine/torrette.
Nel caso di utilizzo di canali annegati a pavimento i bocchettoni non utilizzati dovranno essere corredati
dei tappi di chiusura in ottone o PVC.
•4.....~1• 4
SCHEDA TECNICA MM5 - CAVI DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA,
CON ISOLANTE E/O GUAINA IN PVC
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO - CEI 11-17 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo
- CEI 16-1 Individuazione dei conduttori isolati
- CEI 16-4 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori
- CEI 20-14 Cavi isolati con polivinilcboruro di qualità R 2 con grado di isolamento superiore a 3 (per
sistemi elettrici con tensione nominale da 1a 20 KV)
- CEI 20-20 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V
- CEI 20-22 Prova dei cavi non propaganti l’incendio
- CEI 20-24 Giunzioni e terminazioni per cavi di energia
- CEI 20-27 Cavi per energia e segnalamento - Sistema di designazione
- CEI 20-33 Giunzioni e terminazioni per cavi di energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in
corrente alternata e 750 V in corrente continua
- CEI 20-40 Guida per l’uso di cavi a bassa tensione
- CEI 64-8/5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
alternata e 1500V in corrente continua. Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici
e relative varianti
A - MATERIALI COSTITUENTI
Al - BASSA TENSIONE
Tutti i cavi elettrici utilizzati per circuiti d i B.T. (minima categoria tensione di impiego nominale
450/750 V) dovranno essere rispondenti alle norme CEI inerenti e quindi portare impresso sul
rivestimento il marchio IMQ - CEI, inoltre dovranno disporre dei contrassegni attestanti che il cavo
stato costruito a regola d’arte anche in relazione alle caratteristiche prestazionali richieste in appalto i
cui valori minimi sono indicati nel seguito.
Ove non espressamente indicato negli elaborati di progetto, le sezioni dei conduttori dei cavi in
argomento, coordinate (secondo le disposizioni delle norme CEI 64 -8) all’organo di protezione inerente,
dovranno essere adottate nel rispetto delle t abelle UNEL 35024.
Salvo diversa prescrizione degli elaborati progettuali, tenuto conto delle condizioni di posa (norma CEI
11-17), che prevedono sempre una protezione meccanica del cavo costituita da tubo o canale, dovranno
essere installati cavi per ener gia isolati (con o senza guaina) in PVC nelle composizioni indicate in
appresso.
A.1.l. Locali ordinari
1) Cavo unipolare (corda) flessibile rivestito con iso lante in PVC, tipo NO7 V - 1K avente le
caratteristiche indicate nelle tabelle UNEL 35752, 357V 5, per:
a) tutte le alimentazioni,a partire dai box di zona, delle torrette elettriche in presenza di canale inerente
b) alimeritazioni, in tubo o in canale chiuso, a par partire dai quadri elettrici di piano, che richi edano
sezioni non superiori a 2,5 mm 2
c) cavetteria all’interno dei quadri e dei box di zo na elettrici
d) cavi in tubo o in canale chiuso di collegamento dal punto di consegna ENEL al quadro di smistame nto
generale.
2)
Cavo multipolare flessibile rivestito con isolante e guaina, entrambi i n PVC, tipo. AO7 VV-F avente le
caratteristiche indicate nelle tabelle UNEL 35730, 357Vl, oppure in alternativa Nl VV -K per tutti i casi
non contemplati al punto 1 precedente (compresi gli impianti elettrici delle centrali tecnologiche,
esclusa quella termica).
Si precisa che il conduttore di protezione sarà sempre ingiobato nel cavo’ì salvo casi particolari che
dovranno essere autorizzati dalla D.L.
•4.....~1• 4
A.1.2.
Locali speciali (centrali termiche, archivi, autorimes se ecc.) con rischio di incendio.
A richiesta del committente, visto che non sussistono prescrizioni normative (impianti incassati e tu
tubazioni PVC o canalizzazione con grado di protezione minimo IP44) , si possono installare cavi
LSOH.
3) Cavo multipolare flessibile, rivestito con isol ante in PVC, tipo Nl VV—K, avente caratteristiche di non
propagazione dell’incendio secondo CEI 20 -22 e secondo indicazioni tabelle UNEL 35756 e 357V6.
Per i cavi installati all’interno dei quadri elettrici in bassa tensione si dovranno altresì rispettare le
indicazioni delle norme CEI 17 -13 (vedere scheda tecnica EL 9).
I conduttori dovranno essere identificati secondo le prescrizioni del1a norma CEI 16 -4, in particolare le
colorazioni dei cavi per energia, in accordo con l a tabella UNEL 00722, saranno:
a)per cavi unipolari
Fase R - Nero
Fase S - Grigio
Fase T - Marrone
Neutro - Blu chiaro
Terra – Giallo-verde
b) per cavi multipolari
FUNZIONE DEL COLORE DELLA
Cavo bipolare
CONDUTTORE
Fase Neutro
Cavo tripolare
Fase R
Cavo quadripolare
Cavo pentapolare
Fase S
Fase T
Fase R
Fase S
Fase T
Neutro
Fase R
Fase S
Fase T
Neutro
Terra
ANIMA ISOLANTE
Nero Blu
chiaro
Marrone
Nero
Blu chiaro
Marrone
Nero
Nero/grLg~o
Blu chiaro
Marrone
Nero
Nero/grigio
Blu chiaro
Giallo/verde
Cavi per segnalazione e comando
-
Quanto sopra vale per impianti di energia; per quelli di segnalazione e/o comando ausiliario, si
dovranno usare:
per i locali ordinari di cui al punto Al.l. conduttori con tensione di impiego di almeno 300/500 V (sigla
05), rispondenti alle indicazioni delle tabelle UNEL 35750 e 3 57Vl;
per i locali speciali di cui al punto A.l.2. cavi multipolari con tensione di i mpiego 0,6/1 kV rispondenti
alle indicazioni delle tabelle UNEL 35755 e 357V4, in particolare, le anime interne dovranno essere
marchiate secondo la tabella UNEL 00725.
Marchiatura
Ogni cavo dovrà essere marchiato con continuità come prescritto al punto 3.1.1. della norma CEI 20-20
(aggiornato dalla variante CEI 20 -20 V2).
•4.....~1• 4
In assenza di specifica indicazione sugli elaborati di progetto, l’Appaltatore è tenuto ad installare (in
funzione del tipo di cavo suddetto e della relativa condizione di posa) c avi aventi portata adeguata (in
particolare secondo le indicazioni delle tabelle UNEL inerenti) all’uso cui sono destinati, tenuto conto
della temperatura dell’ambiente di posa (usualmente 300 C), della caduta di tensione glo bale massima
ammissibile (pari al 4% della tensione globale di consegna), del numero di conduttori/cavi attivi posati
all’interno dello stesso tubo/canale e del tipo di posa del tubo o canale. Inoltre la sezione di ogni cavo
dovrà essere coordinata, second o le disposizioni delle norme CEI 64 -8, all’organo di protezione (di
solito interruttore magnetotermi co automatico) inerente sia per la protezione da sovracorrenti che per la
protezione dai contatti indiretti.
A2 - MEDIA TENSIONE
Salvo diverse prescrizioni degli elaborati progettuali, per le eventuali parti di impianti in M.T. la
distribuzione dell’energia sarà realizzata con cavi unipolari (corde) rispondenti alle disposizioni delle
Norme CEI 20-14 (ad es. RG5H1OR/. - . ) posati in appositi cavidotti.
B-
CONDIZIONI DI POSA IN OPERA I cavi dovranno collegare, anche se non espressamente i ndicato negli elaborati progettual i, sia i quadri
elettrici tra di loro e/o al punto di consegna ENEL (distribuzione primaria) che i quadri elettrici alle
utenze (distribuzione secondaria).
Tutti i cavi saranno posati, all’interno dei locali, in tubi e/o canali di protezione.
Salvo diversa indicazione negli elaborati di progetto, le giunzio ni (per derivazione) dei cavi sono
ammesse solo per i circuiti luce e, ove espressamente previsto negli elaborati progettuali, in apposite
scatole di derivazione/giunzio ne.
Le giunzioni e le terrninazioni dei cavi, dovranno essere realizzate secondo quant o indicato dalle norme
CEI 20-24 e CEI 20-33, in particolare utilizzando morsetti (di giunzione o di derivazione) del tipo con
vite di pressione e cappuccio in resina.
I terminali di partenza e di arrivo di ogni cavo saranno opportunamente numerati ed identificati in modo
univoco, secondo le specifiche delle norme CEI 16 -1 e 16-4. “Al fine di rendere semplificata
l’individuazione dei circuiti e per una più razionale realizzazione impiantistica, i cavi costituenti le
dorsali di alimentazione di quadri elettrici, box a parete, ecc., non dovranno mai essere posati nello
stesso contenitore (tubo, canale, ecc.) in cui transitano le linee in uscita dagli elementi (quadri elettrici,
box a parete, ecc.) suddetti”.
Qualora, in relazione al tipo di ambiente (es. locali umidi, installazioni all’esterno), sia previsto un
impianto avente grado di protezione superiore a 1P20, nella posa in opera de i cavi si dovrà operare con
estrema attenzione al fine di non danneggiare p arti di impianto che devono conservare le caratteristiche
di tenuta prescritte.
•4.....~1• 4
SCHEDA TECNICA MM6 - INTERRUTTORI AUTOMATICI DI B.T.
(PER CORRENTE ALTERNATA IN SISTEMI T.T.)
A BORDO DI QUADRI ELETTRICI
NORNE SPECIFICHE DI RIFERIMENTO:
- CEI 17-44 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 1: Regole generali
- CEI 17-5 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici
- CEI 17-11 Interruttori di manovra, sezionatori, ecc. per c.a. con tensione nominale non superiore
a 1000 V, ecc.
- CEI 23-3 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari
- CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari
e relative varianti
Si fa riferimento agli interruttori autom atici (compresi quelli di tipo differenziale) installati a bordo di
quadri elettrici (quadri elettrici generali e/o di piano, box di zona, quadretti remoti, ecc.). Sono quindi
esclusi i piccoli interruttori installati a bordo di “scatole frutto” e/o torret te a pavimento (comando e/o
protezione di circuiti terminali luce e/o F.M.).
Le caratteristiche (correnti nominali, numero di poli, potere di interruzione, ecc.) di ogni interruttore
sono riportate negli elaborati di progetto, in particolare negli schemi d ei quadri elettrici.
A - INTERRUTTORI MAGNETOTERNICI
a)
b)
c)
e)
f)
-
Tutti gli interruttori in argomento dovranno essere di tipo magnetoterrnico automatico, costituiranno
organo di protezione e/o di sez ionamento delle inerenti linee di alimentazione e dei relativi utilizzatori.
Gli interruttori dovranno presentare le seguenti caratteristiche:
tipo compatto, modulare o scatolato, adatto sia per montaggio su profilato (di supporto) normalizzato
che per installazione ad incasso;
tutti i poli protetti simultaneamente per i tipi bi -tripolari (non sono ammessi i tipi unipolari) ;
curva caratteristica normalizzata (di solito tipo C) e prestazioni riferite ad una temperatura ambiente
(quella all’interno del quadro elettrico) di 300 C, questo indipendente mente dai valori a cui fanno
riferimento le norme CEI (40° C nella norma CEI 17—5)
potere di interruzione minimo di cortocircuito nominale Icn di 6000 A con fattore di potenza = 0,65 ÷0,70
(secondo norme CEI 23-3), per quelli ad uso domestico e similari; mentre per quelli di uso industriale
categoria P2 di prestazioni al cortocircuito secondo norme CEI 17 —5.
grado di protezione minimo IP20, salvo diversa indicazione sui disegni di progetto.
Per i soli interruttori domestici e similari è richiesta la marchiatura IMQ.
Inoltre gli interruttori preposti alla protezione delle linee partenti dal quadro generale dovranno risultare
totalmente selettivi (coordinamento amperometrico e cronometrico) rispetto agli interruttori a valle
(quelli dei quadri di piano, dei box di zona, ecc.)
Per portate nominali (I n) non superiori a 50 A nei circuiti trifase o trifase + neutro a 230/400 Volt e per
portate nominali non superiori a 32 A nei circuiti monofase a 230 Volt si installeranno interruttori
rniniaturizzati modulari del tipo per impianti domestici e similari (secondo norme CEI 23 -3)
Per le portate nominali (I n) superiori a quelle suddette si installeranno interruttori scatolati del tipo per
usi industriali (secondo norme CEI 17 -5)
I dati di targa che dovranno essere impressi su ciascun interruttore sono i seguenti:
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Interruttore ad uso civile (CEI 23-3)
-
nome del costruttore o marchio di fabbrica,
designazione del tipo, numero di catalogo o altro numero di identificazione,
tensione nominale con il simbolo ≈ ,
corrente nominale senza il simbolo “A”, preceduta dal simbolo dell’intervento istantaneo ( B, C o
o D), per es. B16,
frequenza nominale se l’interruttore è destinato ad una singola frequenza,
potere nominale di corto circuito, in ampére, in un rettangolo senza indicare il simbolo
dell’unità di misura,
schema di connessione, a meno che sia evidente il corretto modo di collegamento,
temperatura ambiente di riferimento, se differente da 30 oC
classe di limitazione dell’energia specifica passante se richiesto.
L’indicazione d) deve essere immediatamente visi bile quando l’interruttore è installato. Se, per piccoli
apparecchi, lo spazio disponibile non è sufficiente, a) - b) - c) - e) ed f) possono essere messe sul lato o
sul retro dell’interruttore, può essere all’interno di qualsiasi coperchio c he deve essere rimosso per il
collegamento dei conduttori di alimentazione.
Lo schema non deve essere rip ortato su di un’etichetta che si possa staccare dall’interruttore.
Interruttori ad uso industriale (CEI 17 -5)
-
nome del costruttore o marchio di fabbrica, con sigla identificativa del tipo di interruttore
tensione nominale di impiego (U e)
potere di interruzione nominale estremo in corto circuito (Icu) espresso in A o kA
potere di interruzione nominale di serv izio in cortocircuito (Ics) espresso in A o kA
corrente termica nominale o corrente ininterrotta (Ith)
simbolo di corrente alternata (≈) e frequenza d’uso (50HZ)
potere di chiusura nominale in corto circuito
tensione nominale di isolamento (U i) (se maggiore della tensione di impiego nominale)
Per garantire in caso di cortocircuito il coordinamento tra interrutto re magnetotermico e la relativa
conduttura protetta, l’Appaltatore dovrà installare interruttori aventi curva di energia specifica pas sante
(I2 t) adeguata a quella analoga della conduttura protetta.
Gli interruttori con relé differenziale provvederanno a garantire la protezione da contatti indiretti.
B - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI DIFFERENZIALI
Per tutti gli interruttori aventi portata nominale sino a 63 A la protezione differenziale (il cui sgancio
deve avvenire senza necessità di energia ausiliaria) , ove prevista, sarà realizzata esclusivamente a bordo
di interruttori modulari miniaturizzati automatici differenzia li con sganciatori di sovracorrente
(magnetotermici) incorporati, così co me stabilito dalle norme CEI 23 -18. L’apparecchiatura predetta,
costruita in un unico sistema monoblocco non separabile (salvo mano missione), avrà tutte le
caratteristiche precedentemente indicate per i semplici interruttori magnetoterinici automatici.
Al fine di garantire la massima continuità di servizio, due interruttori dif ferenziali posti in serie l’uno
all’altro dovranno assicurare gradini di selettività (a partire dall’ interruttore differenziale posto
immediatamente a valle di quello dell’Ente Fornitore).
In merito alla tipologia degli apparecchi (in funzione della portata nominale) per gli interruttori
magnetotermici differenziali si precisa che per portate nomi nali (In) non superiori a 40 A potranno
essere installati interruttori modulari differenziali selettivi con curva di intervento fisso.
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Per quanto evidente, si precisa che gli interruttori differenziali dovranno garantire una protezione totale
ai contatti indiretti e costituire solo protezione addizionale ai contatti diretti.
Così come indicato negli elaborati di progetto, gli interruttori magnetotermici differenziali, che siano
installati come protezione più prossima ad utilizzatori dotati di compone nti elettronici saranno ad alta
sensibilità (30 m A) e del tipo per:
a - correnti di guasto unidirezionali, di tipo alternata e pulsante (secondo norme CEI 23 -18 V3) (Classe A)
b - resistente alle sovratensioni impulsive
c - potere di interruzione, al cortocircuito
1) tra le fasi ≥ 6 kA a 380 V di tensione
2) verso terra ≥ 3 kA a 220 V di tensione.
In tutti gli altri casi di installazione gli interruttori differenziali sa ranno del tipo in classe AC.
L’Appaltatore dovrà installare interruttori differenziali aventi un potere di interruzione differenziale
nominale (valore fissato dal Costruttore) superiore al valore della corrente di cortocircuito massima nel
punto di installazione e comunque pari ai valori minimi fissati dalla norma CEI 23 -18 al punto 3.2.01.
-
I seguenti dati di targa dovranno essere impressi sull’ interruttore stesso:
corrente nominale (A)
tensioni nominali (V)
tipo di corrente (alternata)
corrente differenziale nominale di intervento “ In” (A o mA)
corrente differenziale nominale di non intervento (solo se diverse da IN/2) (A o mA)
grado di protezione (se diverso da IP20)
per il tipo ÀC (sensibile alla sola corrente differenziale alternata) il relativo simbolo
per il tipo A (sensibile alla corrente differenziale alternata) il relativo simbolo
potere di interruzione nominale di cortocircuito (A opp.kA)
nome del costruttore o marchi o di fabbrica e relativo riferi mento
Si precisa che in ogni quadro l’interruttore generale avrà morsetti di ingresso protetti attraverso
opportuni schermi (coprimorsettiere) isolanti, completi di simbolo di pericolo.
SCHEDA TECNICA MM7 - QUADRI ELETTRICI (BASSA TENSIONE)
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO:
- CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione ( quadri ET
Parte 1 : Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS).
- CEI 17-13/3 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bas sa tensione (quadri BT) Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di pr otezione e di manovra destinate ad
essere installate in luoghi dove personale non adde strato ha accesso al loro uso.
Quadri di distribuzione (ASD)
- CEI 17-19 Apparecchiatura industriale a bassa tensione. Grandezza dei morsetti per condut tori rotondi,
in rame senza preparazione speciale.
- CEI 16-3 Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti - e relative varianti.
Si premette che (in particolare per quadri con corrente nominale in entrata non superiore a 250 A), il
quadro dovrà essere di tipo ASD, secondo prescrizione della Norma CEI 17 -13/3.
Negli altri casi il quadro potrà essere del tipo ANS secondo prescrizione della Norma CEI 17 -13/1.
A - STRUTTURA E COMPOSIZIONE
I quadri elettrici dovranno essere del ti po completamente chiuso (ad armadio, di forma 1) per uso
interno e appoggiato a muro e/o a pavimento, con ispezioni esclusivamente frontal i:
mediante unica portella per ogni struttura , e dovranno presentare efficace protezione sia contro gli effetti dell’ambiente sia contro gli urti. Salvo diversa indicazione sugli elaborati progettuali, i quadri
elettrici dovranno avere un grado di protezione minimo:
- IP 20 all’interno del quadro (con entrambe le portello aperte);
- IP 30 complessivo all’esterno del quadro nella condizione di portelle chiuse.
I quadri, ed in particolar modo le porte, dovranno essere sufficientemente rigidi da poter sopportare le
sollecitazioni dovute al peso, al funzionamento delle apparecchiature ed alle azioni di apertu ra/chiusura.
La struttura metallica del contenitore e la relativa pannellatura dovranno avere almeno uno spessore di
mm 1,5.
Le porte (che dovranno consentire ampia accessibilità, ad esempio essendo del tipo apribile a 180° )
dovranno avere cerniere non visibili dall’esterno ed essere dotate di chiusura mediante attrezzo od a
chiave. Se necessario, sui pannelli di chiusura dovranno essere predisposte opportune aperture di
ventilazione, munite di reti di protezione, al fine di mantenere la temperatura delle apparecchiature,
all’interno del quadro, entro un valore massimo di 50° C.
Il quadro sarà dotato di portelle esterne, con parte trasparente di tipo plexiglass o cristallo temperato,
munite di serratura a chiave, incernierat e sul fronte del quadro in modo da impedire l’accesso alle
apparecchiature da parte di personale non addestrato e nello stesso tempo consentire il controllo della
posizione degli interruttori. Tali portelle dovranno essere in esecuzione che assicuri il gra do dn
protezione minimo IP 30.
I quadri dovranno essere completi di base e di testata, corredati di piastra di tamponamento con fori
pretranciati per l’ingresso/uscita cavi. L’accoppiamento dei vari elementi della struttura sarà realizzato
con viti opportunamente trattate (cadmiatura ecc.).
I quadri dovranno essere verniciati a fuoco o con vernici epossidiche, di colore grigio o beige (a scelta
della D.L.); tutte le minuterie dovranno essere trattate con zincatura a caldo. Verranno previste adatte
guarnizioni contro la penetrazione di polvere o di liquidi.
Qualora il quadro sia appoggiato al pavimento, allo scopo di rerLdere agevole ogni intervento
manutentivo e/o di modifica, i rnorsetti di raccordo e le morsettiere di collegamento dovranno essere
situati ad una altezza minima di mm 300 dalla quota minima di accesso al quadro.
La distribuzione di potenza ed energia, sia tra gli interruttori principali che tra questi e quelli delle
singole utenze, dovrà avvenire in generale attraverso l’uso di bandelle in rame isolate ed adeguatamente
protette contro i contatti accidentali, in numero e sezione idonea. Per i circuiti di picco la dimensione
(con In ≤ 25A), è accettabile in alternativa l’uso di cavi elettrici flessibili, con un massimo di tre
apparecchi derivati.
Sempre all’interno di ogni quadro dovrà essere installata una idonea bandella di rame sulla quale
dovranno attestarsi i conduttori di protezione provenienti dalle morsettiere; alla stessa bandella saranno
da collegare tutte le strutture metalliche (ad eccezione della portella esterna) del quadro mediante id onei
ponticelli con conduttore in rame (sezione minima 6 mm ) od analoghi sistemi opportunamente
documentati. Tale bandella sarà disposta in modo tale da consentire un facile collegamento ad essa dei
conduttori di protezione.
Su ogni quadro dovranno essere previsti opportuni spazi vuoti per l’aggiunta di eventuali interruttori
supplementari (20%).
B - APPRESTAMENTI DI SICUREZZA ANTINFORTUNISTICA
Ogni quadro dovrà essere dotato di un interruttore generale provvisto d i comando manuale, che
consenta di interrompere simultaneamente la continuità metallica di tutti i conduttori . Esso dovrà portare
una chiara indicazione della posizione dell’organo di manovra.
Per garantire la necessaria sicurezza antinfortunistica, i quadri dovranno essere realizzati in
ottemperanza ai disposti delle normative inerenti (in particolare le prescrizioni in materia del DPR 547
del 27/4/1955). Ogni quadro elettrico dovrà essere dotato delle necessarie protezioni contro i contatti
diretti (a mezzo di idonei schermi di protezione) ed indiretti (con interruzione automatica del circuito).
A tal fine in ogni quadro saranno previsti almeno i seguenti apprestamenti:
-
-
l’entrata dei conduttori di alimentazione (di norma) verrà prevista nella parte superiore del quadro, in
corrispondenza dell’interruttore generale; il contatto con tali conduttori sino alla entrata nell’interruttore
generale sarà impedito attraverso idonea schermatura con materiale isolante (ad es. lastre di plexiglas
trasparente);
dispositivo di apertura del quadro con bobina di sgancio e scludibile (selettore a chiave);
segnalazione di presenza tensione (dispositivo trilampade) nelle apparecchiature,i n ogni scomparto del
quadro, completa esternamente di idoneo dispositivo(lampada spia)segnalat ore;
per motivi di sicurezza, tutte le apparecchiature installate sulla port ella interna dei quadri elettrici
dovranno avere morsetti protetti o resi inaccessibili da schermo isolante;
protezione delle parti attive;
targhe indicatrici di pericolo (comprese quelle dei coprimo rsetti) e di segnalazione;
opportuni accorgimenti contro il pericolo di contatti acci dentali con parti in tensione, le quali dovranno
essere protette con schermi, cuffie in plexiglas o altri sistemi similari.
Sulla portella interna non dovranno essere installate apparecchiature di potenza, ma solo eventuali
segnalazioni luminose (lampada spia) con tensione 12/24 V e manipolatori d i circuiti ausiliari (pulsanti,
selettori, ecc.)
C - APPARECCHIATURE (DI COMANDO, PROTEZIONE, ECC.) E RELATIVI CABLAGGI
I quadri elettrici conterranno le apparecchiature di comando e di protezione dei componenti
dell’impianto e, ove richiesto, tutte le apparecchiature necessar ie alla misura delle correnti di ciascuna
fase e delle tensioni concatenate. Tali indicatori, che saranno di tipo digitale (classe 0,5 ± 1 digit),
dovranno essere cablati sull’alimentazione generale del quadro e saranno incassati in appositi spazi
modulari. Inoltre tali indicatori dovranno risultare installati ad una quota massima di 2m, rispetto al
piano pavimento.
I circuiti elettrici all’interno dei quadri saranno realizzati a regola d’arte. Tutti i ma teriali e gli
apparecchi utilizzati nella costruzion e dei quadri elettrici dovranno essere rispondenti alle prescrizioni
delle norme CEI (in particolare CEI 17 -13/1 e, se applicabile, CEI 17 -13/3), delle tabelle UNEL e
provvisti del marchio italiano di qualità (IMQ), se prevista dalle norme la relativa conc essione per il tipo
di materiale/apparecchiatura.
Gli interruttori, aventi le caratteristiche indicate nella scheda tecnica EL 7, e le altre apparecchiature
saranno incassati in apposite finestrature tali da garantire un grado di protezione minimo IP2O. Inoltre
ogni quadro elettrico sarà completo di orologi di comando (con riserva di carica) in numero
adeguato ad attuare la gestione dei vari circuiti/utilizzat ori.
Nel posizionamento delle apparecchiature (interruttori, sezionatori, ecc.) , fissate su appositi profilati
normalizzati imbullonati alle strutture, devono essere rigorosamente rispettate le distanze di sicurezza
(indicate dalle Case costruttrici) sia tra loro che tra queste e la massa metallica. Quindi le
apparecchiature dovranno essere disposte in modo da garantire il loro corretto funzionamento e una
agevole attuazione delle operazioni di manutenzione e/o modifica. Tali apparecchiature, il cui comando
dovrà sempre risultare accessibile dall’esterno (quindi con esclusione di mont aggio all’interno),
dovranno risultare installate ad una quota compresa tra 0,8m ed l,8m dal piano pavimento.
La linea di alimentazione di ogni quadro si attesterà direttamente ai morsetti del relativo interruttore
(sezionatore) generale.
Nella cablatura si dovranno evitare rigorosamente sia le giunzioni intermedie dei conduttori che la posa
di tratti di condutture isolate senza ulteriori protezioni, rispetto a parti metalliche che presentino spigoli
vivi. Non saranno ammesse installazio ni di più conduttori in un unico- morsetto (anche se di adeguata
sezione), salvo quanto indicato al punto A comma 8.
All’interno dei quadri i collegamenti fra le varie apparecchiature ed i cavi (in entrata ed in uscita)
devono essere cablati in maniera ordinata e razionale, entro apposite canaline portacavi in PVC. Tutti i
cavi in uscita devono essere riportati su apposita morsettiera numerata. Il quadro dovrà disporre di
morsetti di riserva nella misura di almeno il 30% di quelli impiegati.
Le morsettiere, in accordo con quanto stabilito dalla norma CEI 17 -19, dovranno avere calibro non
inferiore alla sezione dei relativi conduttori che devono bloccare e comunq ue essere adatte per
conduttori di sezione non inferiore a 4 mm I conduttori che collegano eventuali apparecchiature installate sulle portelle dovranno essere protetti con
spirale flessibile e non dovranno trasmettere sollecitazioni ai morsetti.
La sezione minima ammessa per i cond uttori sarà:
- circuiti ausiliari 1,5 mm2
- circuiti di potenza 4 mm2 .
Le sezioni effettive dovranno essere scelte in relazione alle particolari modalità di posa e
raggruppamento dei conduttori ed alle esigenze di garantire il raffreddamento deg li stessi, comunque la
densità di corrente dovrà essere ≤ 2A/mm2 .
Ove non indicato negli elaborati progettuali di appalto, l’Appaltatore dovrà dimensionare ogni parte del
quadro in funzione dei coefficienti di contemporaneità indicati dalle norme CEI 17 -13.
All’interno dei quadri le apparecchiature dovranno essere contraddistinte mediante indicazioni (sigle)
che ne consentano l’immediata individuazione. Le stesse sigle dovranno essere riportate sugli schemi
elettrici relativi ad ogni quadro elettrico.
Le apparecchiature poste e/o che si affacciano sulla portella interna, dovranno essere contraddistinte
mediante targhette pantografate, riportanti la denominazione del circuito protetto (per ogni interruttore),
costituite da materiale inalterabile nel tempo.
a)
Contattori di potenza e ausiliari
I contattori di potenza e ausiliari, ove necessari/richiesti, saranno correttamente dimensionati per i
carichi indicati. Quelli dei quadri per le centrali tecnologiche dovranno avere almeno due contatti
ausiliari (1NA e 1NC) in più di quelli utilizzati normalmente.
b)
Relé termici
La taratura relativa all’ute nza da proteggere è da intendersi come valore centrale del campo valori che il
relé può coprire. La reinserzione del relé scattato dovrà sempre essere manuale, e scludendo pertanto
ogni tipo di automatismo di ripristino.
c)
Trasformatori
I trasformatori per i servizi ausiliari saranno ad avvolgimenti separati. Essi dovranno essere del tipo
impregnati in resina con capacità di sovraccarico istantaneo di almeno il 500%.
d)
Selettori, commutatori, ecc.
I selettori ed i commutatori saranno in esecuzione per servizio pesante, per montaggio a bordo
macchine, protezione del comando dalla polvere.
e)
Morsettiera di potenza
Le morsettiere dovranno avere i mor setti per i conduttori di neutro e per i conduttori
di
terra
chiaramente contraddistinti.
I morsetti devono essere montati su elementi isolanti di materiale ceramico oppure di materiale con
caratteristiche equivalenti al materiale ceramico e di sezione superiore a quella del cavo da ospitare.
Ogni morsetto sarà numerato secondo l’ordine di cablaggio. Lo stesso numero dovrà comparire sui cavi
in ingresso ed in uscita dal morsetto stesso. La numerazione sarà effettuata con cartellini in plastica,
prestampati, alloggiati in astucci trasparenti infilati sui cavi.
f)
Pulsanti, indicatori luminosi
I colori dei pulsanti e/o degli indicatori luminosi, in accordo con i dettati della norma CEI 16 -3, saranno
individuati secondo la seguente tabella:
Colore: rosso
Pulsante: - azione di emergenza - arresto/disinserzione
Significato/Indicatore: - pericolo o allarme - (avvertimento di un pericolo potenziale o di una
situazione che richiede intervento immediato, quale, ad esempio, il blocco dell’apparecchiatura a
seguito intervento della protezione termica)
Colore: giallo
Pulsante: intervallo
Significato/Indicatore: - attenzione
(per cambiamento di condizioni,quale, ad esempio, lo stato di funzionamento di una pompa di
sollevamento acqua di scarico)
Colore: verde
Pulsante: avviamento/inserzione
Significato/Indicatore: sicurezza
condizione sicura di funzionamento,qu ale, ad esempio, l’assenza di tensione a seguito esclusione
dell’alimentazione/ sezionamento)
Colore: blu
Pulsante: altro significato (non compreso tra quelli sopra descritti)
Significato/Indicatore: specifico (diverso da quelli sopra indicati)
Colore: bianco
Pulsante: significato non specifico
Significato/Indicatore: assenza di significato specifico (ad esempio, presenza di tensione a seguito
inserimento della alimentazione)
Su ogni quadro elettrico dovranno essere indicati in modo indelebile, su apposita targa, almeno i
seguenti dati:
INDICAZIONE
ES. INDICAZIONE
nome o marchio di fabbrica
tipo e/o numero di identificazione
tensione nominale di funzionamento
circuiti principali
380/220 V
sistema elettrico
trifase+neutro (TT)
frequenza di funzionamento
50 Hz
tensione nominale di funzionamento
circuiti ausiliari (*)
220/48 o 24 V
tensione di prova circuiti principali
in funzione della
(tensione isolamento nominale) (*)
tensione nominale
tensione di prova circuiti ausiliari
degli apparecchi
(tensione di isolamento nominale) (*)
grado di protezione degli involucri (*)
IP xx
tenuta minima al cortocircuito, in
funzione del tipo di interruttore
generale (*)
A……..
I dati indicati con (*) potranno in alternativa essere riportati sulla schema elettrico di cui ogni quadro
dovrà essere dotato a bordo. Tale schema, nella versione definitiva, sarà fornito dall’Appaltatore in
triplice copia, di queste una sarà inserita in contenitore stagno in nylon (“tasca”) applicato sulla parte
interna del quadro e le altre verranno consegnate al la D.L..
D - CRITERI SPECIFICI PER L’ACCETTAZIONE DELLA FORNITURA
Prima della posa in opera di ogni quadro elettrico l’Appaltatore dovrà fornire al Committente il
certificato di collaudo, secondo le prove individuali come prescritto dalle Norme CEI 17 —13/1, per
verificare la sua rispondenza alle prescrizioni ed alle caratteristiche sopra descritte. Il Committente si
riserva di presenziare alle prove di collaudo, pertanto l’Appaltatore è tenuto a comunicare allo stesso
con congruo. anticipo la data di effettuazione di tali prove. Il risultato favorevole della verifica non
esime l’Appaltatore dalla responsabilità nei confronti della rispon denza della fornitura alle suddette
norme, prescrizioni, ecc., che sarà verificata in sede di collaudo.
SCHEDA TECNICA MM8
- ILLUMINAZIONE NORMALE, DA INCASSO, PER
LOCALI CON PRESENZA DI VIDE0TERMINALI (TIPO DARKLIGHT 2 x 36 W)
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
- per i tubi fluorescenti
- CEI 34- 3 Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale
- per gli starter
- CEI 34- 5 Starter per lampade fluorescenti
- per i portalampade ed i portasterter
– CEI 34-14 Portalampade per lampade fluorescenti tubolari e portastarter
- per gli alimentatori
– CEI 34-4 Alimentatori per lampade fluorescenti - Prescrizioni- generali di sicurezza e di prestazione
- CEI 34-55 A1imentatori per lampade fluorescenti tubolari - Prescrizioni di prestazione
- CEI 34-57 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari – Prescrizioni generali e di sicurezza
- per gli apparecchi di illuminazione
- CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove
- CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Prescrizioni particolari -Apparecchi fissi per uso
generale.
- CEI 34-31 Apparecchi di illuminazione. Parte 2 :Prescrzioni particolari - Apparecchi di illuminazione
da incasso.
- per i condensatori
- CEI 34-26 Condensatori per lampa de fluorecenti ed altre lampade a scarica
- per l’impianto di illuminazione
- UNI 10380 Illuminotecnica - Illuminazione di interni con luce artificiale
e relative varianti.
A - CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI ILLUMINOTECNICHE
Gli apparecchi di illuminazione (plafoniere) dovranno principalmente:
- fornire il livello di illuminazione richiesto con massima utilizzazione del flusso luminoso e con un
ottimo comfort visivo (in particolare un buon fattore di resa del
B.1. Ogni apparecchio di illuminazione dovrà essere dotato delle seguenti apparecchiature accessorie:
- starter elettronico con porta -starter, per preriscaldamento dei catodi. In particolare esso avrà un
perfetto isolamento e sarà dotato sia di condensatore c ontro i radio-disturbi che di dispositivo di
sicurezza (con compito di abbreviare i tempi di accensione e spegnere im mediatamente la lampada
difettosa) a reinserimento ma nuale;
- reattore o alimentatore per limitare e stabilizzare la corrente di carico (con perdita massima di 9 W);
- condensatore per rifasare il carico sino ad un fattore di potenza di 0,95 (capacità 5 microfarad ±
5%)con resistenza di scarica incorporata e dotato di fi ltro antidisturbo;
- messa a terra del corpo metallico dell’ apparecchio.
Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno essere forniti dotati delle apparecchiature, sia quelle
sopra indicate che quelle di cablaggio, (portalampade, fusibili di protezione e portafusibili, morsetti,
etc.), correttamente realizzate e con grado di protezione minimo IP 2X.
I cavi di energia per alimentazione degli apparecchi di illuminazione in argomento saranno conformi a
quanto indicato nella scheda tecnica EL 6.
Ogni apparecchio in oggetto dovrà essere dotato di tutti i “marchi” (riportati in posizione facilmente
visibile) necessari per attestare le proprie prestazioni conformemente alle normative vigenti ed alle
presenti specifiche inoltre dovrà disporre del marchio IMO .
B.2.
Caratteristiche costruttive degli apparecchi di ill uminazione:
- tipo da incasso;
- riflettore longitudinale e trasversale a doppia parabolicità, preferibilmente lamellare parabolico con
alette chiuse superiormente, realizzato in alluminio anodizzato (con grado di purezza ≥ 99,90%) con
spessore minimo di 0,5 mm; - schermo di forma lamellare parabolica, ad alto fattore di riflessione, in alluminio anodizzato (con grado
di purezza 99,90%) con spessore minimo 0,5 mm;
- corpo apparecchio in acciai o, spessore minimo 0,8 mm con trattamento anticorrosivo (fosfosgra ssaggio
od altri), verniciato elettroforeticamente (colore bianco)ed essicato in forno;
- dimensioni modulari con il tipo di controsoffitto prop osto, riferito ad apparecchi di normale produzione;
- fissaggio schermo mediante dispositivi a scatto (n. 2 per ogni testata) e dispositivi di apertura d el tipo a
cerniera, con molle in acciaio, e tale da permettere la apertura senza l’uso di utensili;
- presentare un sistema di fissaggio dello schermo al corpo dell’apparecchio senza parti in vista; il sistema
stesso dovrà permettere un facile smontaggio dello schermo e fornire una notevole durata nel tempo.
L’Appaltatore, su richiesta della D.L., è tenuto a fornire opp ortune certificazioni di qualità e/o descri zioni tecniche inerenti gli apparecchi di illuminazione, comprese le apparecchiature accessorie.
C - POSA IN OPERA
Tra gli oneri connessi, sono pure a carico dell’ Appaltatore i materiali e le opere accessorie necessarie
per una corretta installazione di quanto sopra esposto. In particolare, a puro titolo indicativo, si
ricordano:
-
staffaggi a soffitto;
strutture varie e materiali di consumo;
eventuali modifiche al controsoffitto
collegamenti, mediante uso di prese e spine, degli apparec chi in oggetto alle linee di alimentazione
(sezione minima 1,5 mm 2);
- modifiche e/o nuovi sistemi di alimentazione e/o di comando delle varie zone di accens ione
- uso di guanti per la messa in opera dei riflettori e/o degli schermi al fine di evitare che le superfici degli
stessi vengano macchiate con pregiudizio dell’efficienza;
- pulizia accurata degli schermi e dei riflettori, ove necessa rio, prima della messa in servizio.
SCHEDA TECNICA MM9 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE NORMALE,
DA INCASSO, PER LOCALI PRIVI DI VIDEOTERMINALI
(TIPO LAMELLARE IN ALLUMINIO 2 x 36 W)
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
- per i tubi fluorescenti
- CEI 34- 3 Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale
- per gli starter
- CEI 34- 5 Starter per lampade fluorescenti
- per i portalampade ed i portastarter
- CEI 34-14 Portalampade per lampade fluorescenti tubolari e portastarter
- per gli alimentatori
- CEI 34-4 Alimentatori per lampade fluorescenti - Prescrizioni generali di sicurezza e di prestazione
- CEI 34-55 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari - Prescrizioni di prestazione
- CEI 34-57 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari - Prescrizioni generali e di sicurezza
- per gli apparecchi di illuminazione
- CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte l: Pre scrizioni generali e prove
- CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione - Parte 2: Prescrizioni particolari - Apparecchi fissi per
uso generale
- CEI 34-31 Apparecchi di illuminazione. Parte 2 : Prescrizioni particolari - Apparecchi di illuminazione
da incasso
- per i condensatori
- CEI 34-26 Condensatori per lampa de fluorescenti ed altre lampade a scarica
- per l’impianto di illuminazione
- UNI 10380 Illuminotecnica - Illuminazione di interni con luce artificiale
e relative varianti.
A-
-
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI ILLUMINOTECNICHE
Gli apparecchi di illuminazione dovranno principalmente:
fornire il livello d’illuminazione richiesto con massima utilizzazione del flusso luminoso e con un
ottimo comfort visivo (in particolare un buon fattore di resa del contrasto visivo);
evitare, per quanto possibile, la formazione di abbagliamenti diretti , per cui l’emissione massima non
dovrà essere maggiore dei valori, definiti alla curva “d”, della figura i dell’Appendice A della norma
UNI 10380;
garantire un rendimento (flusso totale emesso dall’apparecchio di illuminazione/flusso totale emesso
dalla sorgente) non inferiore al 50%.
Ogni apparecchio di illuminazione sarà dotato di 2 tubi fluorescenti di potenza di 36 W ognuno, del tipo
a 3 bande (ad alto indice di resa del colore); la colorazione di luce di tali tubi sarà bianca extra (tipo
TLD/84).
Si riassumono le principali caratteristiche dei tubi fluorescenti:
- tubo luminoso
- temperatura colore
- indice di resa del colore (Ra):
valore minimo
3.350 lumen
4.000° K
86
L’efficienza luminosa minima risulterà:
a) rispetto alla sola potenza assorbita
dall’elemento illuminante
b) rispetto alla potenza globale assorbita
dall’apparecchio di illuminazione
95 lumen/watt
75 lumen/watt
L’illuminamento di esercizio (En) (illuminamento medio iniziale x fattore di manutenzione,
quest’ultimo assunto pari a 0,8) previsto nei locali (considerate le caratteristiche ambientali) risulta:
a) 400 lux nei saloni aperti al pubblico.
b) 300 lux negli uffici,
c) 150÷200 lux negli altri locali.
Gli apparecchi di illuminazione, in numero pari a quello indicato per ogni locale sugli elaborati di
progetto dovranno assicurare tali illuminamenti. Pertanto l’Appaltatore, prima della posa in opera, dovrà
fornire alla D.L. l’indicazione del fattor e di utilizzazione per i vari locali (in funzione dell’indice
caratteristico di ciascuno), il fattore di degrado prevedibile (per invecchiamento delle lampade,
deterioramento delle superfici riflettenti, etc.).
In ogni caso sul piano di lavoro (ove si svo lge un determinato compito visivo) è richiesta una uniformità
di illuminamento (illuminamento minimo/illuminamento medio) non inferiore a 0,8.
B-
APPARECCHIATURE ACCESSORIE E CARATTERISTI CHE COSTRUTTIVE
B.1. Ogni apparecchio di illuminazione dovrà essere dotato delle seguenti apparecchiature accessorie:
- starter elettronico con porta-starter, per preriscaldamento dei catodi. In particolare esso avrà un
perfetto isolamento e sarà dotato sia di condensatore co ntro i radio disturbi che di dispositivo di
sicurezza (con compito di abbreviare i tempi di accensione e spegnere im mediatamente la lampada
difettosa) a reinserimento ma nuale;
- reattore o alimentatore per limitare e stabilizzare la corrente di carico (con perdita massima di. 9 W);
- condensatore per rifasare il carico sino ad un fattore di potenza di 0,95 (capacità 5 microfarad ±
5%)con resistenza di scarica incorporata e dotato di filtro antidi sturbo;
- messa a terra del corpo metallico dell’ apparecchio.
Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno essere forniti dotati delle apparecchiature sopra indicate,
completamente cablate (portalampade, fusibili di protezione e portafusibile, morsetti, etc.) con grado di
protezione minimo IP 2X.
I cavi di energia per alimentazione degli apparecchi di illuminazione in argomento saranno conformi a
quanto indicato nella scheda tecnica EL 6.
Ogni apparecchio in oggetto dovrà essere dotato di tutti i “marchi” (riportati in posizione facilmente
visibile) necessari per attestare le proprie prestazioni, conformemente alle normative vigenti ed alle
presenti specifiche, inoltre dovrà disporre del marchio IMO .
B.2.
Caratteristiche costruttive degli apparecchi di illumina zione.
- tipo da incasso
- riflettore e schermo in lamiera d’acciaio con trattame nto anticorrosivo verniciati elettroforeticamente
(colore bianco) ed essiccati in forno, con spessore minimo 0,5 mm;
- lamelle dello schermo in alluminio anodizzato;
- corpo apparecchio in acciaio, spessore minimo 0,8 mm con trattamento anticorrosivo (fosfosgrassaggio
od altri),
verniciato elettroforeticamente (colore bianco) ed essi ccato in forno;
- dimensioni modulari con il tipo di c ontrosoffitto proposto, riferite ad apparecchi di normale
produzione;
- fissaggio schermo mediante dispositivi a scatto (mi nimo n. 1 per ogni testata) e dispositivi di
copertura del tipo a cerniera con molle in acciaio e tale da pe rmettere l’apertura senza l’uso di utensili;
- presentare un sistema di fissaggio dello schermo al c orpo dell’apparecchio senza parti in vista; il
sistema stesso dovrà permettere un facile smontaggio dello schermo e fornire una notevole durata nel
tempo.
L’Appaltatore, su richiesta della D.L.,è tenuto a fornire opportune certificazioni di qualità e/o
dichiarazioni tecniche inerenti gli apparecchi di illuminazione, comprese le apparecchiature accessorie.
C-
POSA IN OPERA
Tra gli oneri connessi, sono pure a carico dell’Ap paltatore i materiali e le opere accessorie necessarie
per una corretta installazione di quanto sopra esposto. In particolare, a puro titolo indicativo, si
ricordano:
-
staffaggi a soffitto;
strutture di rinforzo e/o appoggio al controsoffitto;
minuterie varie e materiali di consumo;
eventuali modifiche al controsoffitto
collegamenti, mediante uso prese e spine, degli apparecchi in oggetto alle linee di alimentazione
(sezione minima 1,5 mm 2);
- modifiche e/o nuovi sistemi di alimentazione e/o di comando delle varie zone di accensione
- uso di guanti per la messa in opera dei riflettori e/o degli schermi al fine di evitare che le superfici degli
stessi vengano macchiate con pregiudizio dell’effic ienza;
- pulizia accurata degli schermi e dei riflettori, ove necess ario prima della messa in servizio.
I
SCHEDA TECNICA MM10 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE NORMALE
(DA INCASSO O IN VISTA) PER LOCA LI SERVIZI IGIENICI
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO:
- per i tubi fluorescenti
- CEI 34- 3 Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale
- per gli starter
- CEI 34- 5 Starter per lampade fluorescenti
- per i portalampade ed i portastarter
- CEI 34-14 Portalampade per lampade fluorescenti tubolari e portastarter
- per gli alimentatori
- CEI 34-4 Alimentatori per lampade fluorescenti - Prescrizioni generali di sicurezza e di prestazione
- CEI 34-55 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari - Prescrizioni di prestazione
- CEI 34-57 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari - Prescrizioni generali e di sicurezza
- per gli apparecchi di illuminazione
- CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte 1^: Prescrizioni generali e prove
- CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione. Parte 2^ : Prescrizioni particolari - Apparecchi fissi per uso
generale
- CEI 34-31 Apparecchi di illuminazione. Parte 2 ^ : Prescrizioni particolari - Apparecchi di
illuminazione da incasso
- per i condensatori
- CEI 34-26 Condensatori per lampade fluorescenti ed altre lampade a scarica
-
per l’impianto di illuminazione
UNI 10380 Illuminotecnica — Illuminazione di interni con luce artificiale
e relative varianti.
A-
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI ILLSUMINOTECNICHE
Gli apparecchi di illuminazione dovranno garantire un rendimento (flusso totale emesso
dall’apparecchio di illuminazione/flusso totale emesso dalla sorgente) non inferiore al 50%.
Ogni apparecchio di illuminazione sarà dotato di 1 tubo fluorescente di potenza di 18 oppure 36 W,
secondo le indicazioni riportate sugli elaborati progettuali, del tipo a 3 bande (ad alto indice di resa del
colore); la colorazione di luce di tali tubi sar à bianca extra (tipo TLD/84).
Si riassumono le principali caratteristiche dei tubi fluorescenti:
- flusso luminoso
1350 opp. 3.350 lumen
- temperatura colore
4.000° K
- indice di resa del colore (Ra):
valore minimo
86
L’illuminamento di eserci zio (En) (illuminamento medio iniziale x fattore di manutenzione,
quest’ultimo assunto pari a 0,8) previsto nei locali (considerate le caratteristiche ambientali) risulta:
150÷200 lux. I corpi illuminanti, in numero pari, a quello indicato per ogni locale sugli elaborati di
progetto, dovranno assicurare tale illuminamento.
B - APPARECCHIATURE ACCESSORIE E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
B.l.
Ogni apparecchio di illuminazione dovrà essere dotato delle seguenti apparecchiature accessorie:
- starter elettronico con porta-starter, per preriscaldamento dei catodi . In particolare esso avrà un perfetto
I
isolamento e sarà dotato sia di condensatore contro i radio -disturbi che di dispositivo di sicurezza (con
compito di abbreviare i tempi di accensio ne e spegnere immediatamente la lampada difettosa) a
reinserimento manuale;
- reattore o alimentatore per limitare e stabilizzare la corrente di carico (con perdita massima di 9 W);
- condensatore per rifasare il carico sino ad un fattore di potenza di 0 ,95 (capacità 5 microfarad ± 5 %)con
resistenza di scarica incorporata e dotato di filtro antidisturbo;
- messa a terra del corpo metallico dell’apparecchio.
Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno essere forniti dotati delle apparecchiature
sopra indicate, completamente cablati (portalampade, fusibili di protezione e portafusibili, morsetti,etc -)
con grado di protezione minimo IP 2X.
Ove per la pulizia dei servizi igienici è previsto l’impiego di una manichetta, il grado di protezione
dovrà essere IPx5.
I cavi di energia per alimentazione degli apparecchi di illuminazione in argomento saranno conformi a
quanto indicato nella scheda tecnica EL 6.
Ogni apparecchio in oggetto dovrà essere dotato di tutti i”marchi” (riportati in posizione facilmente
visibile) necessari per attestate le proprie prestazioni, conformemente alle normative vigenti ed
alle presenti specifiche. inoltre dovrà disporre del marchio IMO .
B.2. Caratteristiche costruttive degli apparecchi di illumina zione:
- schermo lamellare in acciaio verniciato;
- parabole riflettenti, eseguite in acciaio inox lucidato a specchio, aventi anche la funzione di mascherare
alla vista le apparecchiature elettriche ;
- corpo apparecchio in acciaio verniciato con smalto (colore bianco) essic cato in forno.
L’Appaltatore, su richiesta della D.L., è tenuto a fornire opportune certificazioni di qualità e/o
descrizioni tecniche inerenti gli apparecchi di illuminazione, co mprese le apparecchiature accessorie.
C - POSA IN OPERA
Tra gli oneri connessi, sono pure a carico dell’Appaltatore i materiali e le opere accessorie nece ssarie
per una corretta installazione di quanto sopra esposto. In particolare, a puro titolo indicativo, si
ricordano:
-
staffaggi a soffitto;
strutture varie e materiali di consumo;
eventuali modifiche al controsoffitto ;
collegamenti, mediante uso di prese e spine, degli apparec chi in oggetto alle linee di alimentazione
(sezione minima 1,5 mm 2);
- modifiche e/o nuovi sistemi di alimentazione e/o di. comando delle varie zone di accensione ;
- pulizia accurata degli schermi e dei riflettori prima dell a messa in servizio.
I
SCHEDA TECNICA MM11 - APPARECCHI PER ILLUMINAZIONE
DI EMERGENZA (DI SICUREZZA) E NOTTURNA
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO
- per i tubi fluorescenti
- CEI 34-3 Lampade fluorescenti tubolari per illuminazione generale
- per gli starter
- CEI 34-5 Starter per lampade fluorescenti
- per i portalampade ed i portastarter
- CEI 34-14 Portalampade per lampade fluorescenti tubolari e portastarter
- per gli alimentatori
- CEI 34-4 Alimentatori per lampade fluorescenti - Prescrizini generali di sicurezza e di prestazione
- CEI 34-18 Alimentatori transistorizzati per lampade a fluorescenza
- CEI 34-55 Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari –Prescrizioni di prestazione
- CEI 34-57 Alirnentatori per lampade fluorescenti tubola ri - Prescrizioni generali e di sicurezza
- per gli apparecchi di illuminazione
- CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte l ^ : Prescrizioni generali e prove
- CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione. Parte 2^: Prescrizioni particolari -Apparecchi di
emergenza
- CEI 34-23 Apparecchi di illuminazione. Parte 2 ^ : Prescrizioni particolari -Apparecchi fissi per
uso generale
- CEI 34-31Apparecchi di illuminazione. Parte 2 ^: Prescrizioni particolari -Apparecchi di
illuminazione di incasso
- per i condensatori
- CEI 34-26 Condensatori per lampade fluorescenti ed altre lampade a scarica
- per l’impianto di illuminazione
- UNI 10380 Illuminotecnica - Illuminazione di interni con luce artificiale
- e relative varianti.
Per risolvere i problemi di illuminazione speciale (notturna, e di emergenza, ristretta al caso della
illuminazione di sicurezza) verrà realizzata alla scopo una linea riservata deriv ata direttamente dal
quadro di piano, protetta da apposito interruttore magnetotermico automatico differenziale (I ⌂n = 30
mA), destinata all’alimentazione di adeguato numero di corpi illuminanti opportunamente distribuiti.
Secondo la norma CEI EN 60598 -2-22 (CEI 34-22) gli apparecchi ‘in oggetto sono definibili come
“apparecchi di tipo autonomo (senza modo di riposo) combinati, ad illuminazione permanente”. Tali
apparecchi assicureranno l’illuminazione ordinaria e di emergenza attraverso lampade separate.
Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere del tutto identici a quelli previsti per l’illuminazione
normale, per cui vengono qui richiamate tutte le prescrizioni contrattuali inerenti (vedere scheda
tecnica EL 10). Inoltre saranno equipaggiati con batteria al Ni-Cd, raddrizzatori e inverter; essi
dovranno essere accesi 24 ore su 24 e svolgere le seguenti funzioni raggruppate nello stesso apparecchio
di illuminazione:
a)
b)
illuminazione di sicurezza (per segnalare i perc orsi di sgombero dei locali) con funzionamento a batteria
nel momento in cui manca l’alimentazione di rete;
illuminazione notturna (per garantire un minimo di visibilità notturna in tutti i piani della filiale).
In particolare, oltre a guanto prescritto nella scheda EL 10, ogni apparecchio di illuminazione in oggetto
per la parte di emergenza dovrà avere:
- fusibile di protezione (in modo da non influenzare il comporta mento di altri apparecchi autonomi);
- n. 1 lampada alimentata in emergenza;
I
-
potenza lampada 36 W;
flusso luminoso nominale emesso in emergenza ≥ 40% del flusso emesso con alimentazione di rete;
durata nominale di funzionamento in emergenza (durata scarica) superiore a ore 1,5;
contenitore, in alluminio anodizzato;
temperatura massima di funzionamento 50 °C;
inverter (alimentatore elettronico) con circuito a semiconduttori, conglobato in resine epossidiche,
massima tolleranza di tensione 20%, con protezione contro l’inversi one di polarità di collegamento
alla batteria e contro i radiodisturbi frequenza di esercizio kHz 24, grado di protezione minimo IP
61;
- batterie di accumulatori al Ni -Cd ermetici ad anodi-Sinterizzati, progettate per almeno 4 anni di
funzionamento normale, protette da sovr acorrenti di scarica, grado di pr otezione minimo IP 66,
tensione 6 V, capacità 4 Ah;
- dispositivo per la carica delle batterie, con segnalazione chiaramente visibile durante l’uso
ordinario;
- sistema di prova incorporato, per simulare le condizioni di guasto della rete ordinaria, del tipo a
ripristino automatico.
Ogni apparecchio in oggetto dovrà essere dotato di tutti i “marchi” (riportati in posizione facilmente
visibile) necessarie per attestate le Proprie prestazioni. conformemente alle normati e vigenti ed alle
presenti specifiche, inoltre dovrà disporre del marchio IMO .
L’Appaltatore, su richiesta della D.L, è tenuto a fornire opportune certificazioni di qualità e/o
descrizioni tecniche inerenti gli apparecchi di illuminazione, comprese le app arecchiature accessorie ed
i sistemi di alimentazione in caso di mancanza di rete.
Ogni apparecchio di illuminazione dovrà essere dotato di segnalatore luminoso a “led” di presenza
tensione e contrassegnato con targa monitrice:
“Attenzione lampade alimentate da gruppo accumulatori”
La distribuzione di tali apparecchi di illuminazione, qualora non espressamente indicato sugli elaborati
di progetto, sarà così prevista:
.
-
-
-
piano sotterraneo - nel corridoio di ronda e/o intercape dini orizzontali (sopra/sotto caveau)
- in anticaveau
- nella scala
- in prossimità del quadro di piano
piano terreno — sopra i moduli bancone “cassa” e/o ODS
- nella scala
- in prossimità del quadro di piano
- in prossimità della bussola
- all’uscita di sicurezza
piani superiori - nella scala
- nel corridoio
- all’uscita di sicurezza
- in prossimità del quadro di piano
- nelle centrali tecnologiche
- nei locali destinati ad apparecchiature di telecomunicazione
Nel caveau invece si installerà mediamente un apparecchio di illuminazione di sicurezza ogni 3 normali,
con un minimo di due. Il circuito ‘relativo sarà alimentato da unico complesso di accumulatori e relativo
dispositivo di ricarica, avente una autonomia minima di 2 ore, installato fuo ri dal caveau. Il complesso,
di cui sopra, sarà dotato di organo di esclusione automatica in presenza di tensione di rete e sarà
collegato a questa a monte degli appositi organi di attivazione.
I
SCHEDA TECNICA MM12 - IMPIANTO DI MESSA A TERRA
NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO -CEI 64-8
Impianti elettrici utlizzatori a tensione
nominale non superiore a 1000 V
-CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra
negli edifici per uso residenziale e terzia rio
e relative varianti.
L’impianto di messa a terra sarà costituito da:
- dispersore/i
- conduttore di terra, cioè conduttore di protezione che collega il collettore principale di terra al
dispersore oppure i dispersori fra loro
- collettore di terra
- rete di conduttori di protezione atti a collegare le masse al collettore di terra
- rete di equipotenzialità nei servizi igienici
- rete di equipotenzialità per le masse estranee. L’impianto di terra nella sua globalità, dovrà essere
realizzato secondo le indicazioni della norma CEI 64 -8, capitolo 54, e relativi commenti e della norma
CEI 64-12.
In linea generale non sono ammesse giunzioni tra i vari elementi dell’impianto di messa a terra, ove
necessarie dovranno essere del tipo prescritto al punto 3.6. della norma CEI 64 -12.
1-
DISPERSQRE
Sarà costituito da opportuni elementi “intenzionali” (tondi, profilati, tubi, nastri,corde, piastre,
ecc.) metallici (rame, acciaio rivestito in rame, materiali ferrosi zincati), non giuntati ed a bassa
resistenza, posati nel terreno ed a contatto con esso.
Le dimensioni minime dei dispersori saranno quelle indicate nella norma CEI 64 -8, art.
542.2.3. e 542.2.4 e relativi commenti, e nella norma CEI 64 -12 punto 2.5.1. e) Appendice E.
Come dispersore dovranno essere anche utilizzati, ove possibile, “elementi di fatto” (plinti,
fondazioni, ecc.)
Il collegamento alla rete di conduttori deve essere eseguito secondo le migliori regole dell’arte ,
in particolare garantendo la durabilità delle giunzioni.
Qualora esistano oggettive difficoltà di installazione e se il preesistente impianto di dispersione
(che deye comunque risultatre unico per ragioni di. eguipotenzialità) fornisce le richieste
caratteristiche di dispersione ed affidabilità, previo parere favorevole della D.L., l’Appaltatore
potrà utilizzare tale impianto come dispers ore.
2 - CONDUTTORE DI TERRA (C.T.)
Gli elementi del dispersore dovranno essere collegati fra loro e con il collettore di terra
attraverso conduttori costituiti da tratti di corda di. rame nuda o isolata a seconda delle esigenze
dell’installazione.
In particolare il conduttore che coll egherà ad anello i dispersori a picchetto dovrà essere
connesso al collettore principale in almeno due punti.
Sul conduttore di terra, in posizione accessibile (sul collettore di terra), deve essere previsto un
idoneo dispositivo di apertura (manovrabile s olo con attrezzo) per permettere le verifiche e le
misurazioni.
Le dimensioni minime del conduttore di terra non potranno essere inferiori a 25 mm 2 se nudi
oppure a 16 mm 2 se protetti contro la corrosione (corde isolate in PVC colore giallo -verde) ed a
quelli indicati nella norma CEI 64 -12 punto 2.5.2. a).
Comunque il conduttore di terra avrà sezione non inferiore a quelle del conduttore di protezione
di sezione maggiore. Qualora non risulti indicato negli elaborati di progetto la sezione dei
conduttori di terra sarà stabilita facendo riferimento ai disposti della norma CEI 64 -8 e - relativi
commenti.
I
3-
COLLETTORE DI TERRA (MT)
Generalmente è da prevedersi un unico collettore, solo eccezionalmente e previo
assenso della D.L. si prevederanno due e più collettori di. terra. Il collettore di terra
sarà costituito da una piastra metallica meccanicamente robusta, a cui saranno
collegati:
- conduttore di terra
- conduttori di protezione
- conduttori equipotenziali principali
4-
RETE DI CONDUTTORI DI PROTEZIONE
Attraverso i. conduttori di protezione si dovranno collegare al collettore di terra:
a) tutte le masse degli utilizzatori dell’impianto, compreso il polo di terra delle
prese di F.M.;
b) tutte le masse, come le strutture metalliche, facenti parte dell’impianto elettrico
(quali: carcasse dei quadri di di stribuzione, canali portacavi metallici, tubi
metallici, ecc.);
c) i piedini del pavimento s opraelevato nella misura di almeno un collegam ento
ogni 30 m
d) la struttura metallica delle pareti mobili.
4.1.
Collegamenti dal collettore ai quadri elettrici
La bandella di terra di ogni quadro elettrico sarà collegata con idoneo
conduttore di protezione al colletto re di terra.
4.2.
Collegamenti dai quadri alle masse degli utilizzatori
4.2.1. Per i collegamenti in. cavo, dalle bandelle di terra, installate a bordo di ogni
quadro, si dovrà derivare la rete dei conduttori di protezione che collega le masse
dei vari utilizzatori.
Tale rete sarà costituita da conduttori in rame isolati in RVC di colore giallo verde.
I conduttori dovranno essere posati entro la stessa conduttura dei cavi di
alimentazione dell’impianto, oppure nel caso di cavi multipolari, per sezioni sino
a 16 mm 2 ,saranno inglobati nella stessa formazione del cavo.
4.2.2- Le sezioni minime dei conduttori di protezione dovranno essere scelte
secondo i seguenti criteri:
a) per conduttori di fase di sezione minore o uguale a 16 mm 2 , il conduttore di
protezione deve essere di sezio ne pari al conduttore di fase;
b) per conduttori di fase di sezione maggiore a 16 mm 2, il conduttore di
protezione deve essere di sezione pari alla metà della sezione del conduttore
di fase con un minimo di 16 mm 2.
Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per
ispezioni e prove. I conduttori di protezione saranno sempre protetti
meccanicamente attraverso posa in tubo o canalette del tipo indicato nelle schede
EL 1 ed EL 2.
I
5 - EOUIPOTENZIALITA’ NEI SERVIZI IGIENICI
5.1.
CONDUTTORI PRINCIPALI (EQP)
Tutte le tubazioni metalliche di adduzio ne e scarico dell’acqua (sia ca lda che
fredda), installate nei servizi igienici, dovranno essere rese equipotenziali
all’impianto di terra.
In ciascun gruppo di servizi si dovranno perciò collegare tutte le tubazioni
metalliche ad un collettore locale di terra. Tale correttore dovrà essere collegato
alla rete dei conduttori di protezione. Il co11egame nto sarà realizzato con un
conduttore di rame isolato in PVC (direttamente incassato sotto pavimento o
sottoparete) della sezione minima di 6 mm 2. I collegamenti alle tubazioni
dovranno essere effettuati mediante capicorda del tipo a collare.
L’Appaltatore dovrà predisporre i colle gamenti prima della posa in opera dei
rivestimenti definitivi dell e pareti e dei pavimenti, poiché qualsiasi rifacimento
di tali rivestimenti, per motivi imputabili all’Appaltatore (mancanza di
collegamenti efficaci, interruzioni, ecc.) sarà ad esso addebi tato. Ultimata la posa
l’Appaltatore dovrà fornire alla D.L. una esaustiva documentazione fotografica
delle opere eseguite.
5.2. CONDUTTORI SUPPLEMENTARI (EQS)
Per assicurare l’equipotenzialità si dovranno collegare anche tutte le altre masse estranee
(ad es. le tubazioni degli impianti di riscaldamento) al collettore locale di terra. Il
collegamento sarà realizzato con un conduttore di rame isolato in PVC (direttamente
incassato sottopavimento e/o sottoparete) della sezione minima d’ 2,5 mm 2, se protetto
meccanicamente, oppure di 4 mm negli altri casi.
6-
ALTRI COLLEGAMENTI DI EOUIPOTENZIALITA ’
Dovranno essere collegate all’impianto di terra tutte le masse estranee (ad es. tubazioni e canali
dell’impianto di climatizzazione, dell’impianto gas e dell’impianto adduzione acqua potabile,
parti strutturali metalliche dell’edificio) presenti nei locali oggetto di intervento.
Ove possibile per le costruzioni esistenti e sempre nelle nuove costruzioni dovr anno essere
collegate (almeno in un punto) all’impianto di messa a terra le armature delle strutture statiche in
c.a..
Per le modalità di esecuzione dell’impianto in argomento si farà riferimento alle indicazioni
riportate al punto 5 precedente.
7-
MESSA A TERRA DI APPARECCHIATURE DI ELABORAZIONE DATI (AVENTI
CORRENTE DI DISPERSIONE VERSO TERRA SUPERIORE A 3,5 mA)
La messa a terra di tali apparecchiature dovrà essere realizzata, secondo le indicazioni della
norma CEI 64-8/7 sezione 707, in funzione della corrente di dispersione (Id). Ossia:
a)
b)
3,5 mA
< Id ≤ 10 mA osservanza prescrizioni di cui al punto 707.471.3.1-2 della norma
CEI 64-8/7.
Id > 10 mA osservanza prescrizioni di cui al punto 707.471.3.3 della norma CEI
64-8/7.
I
8-
DIMENSIONAMENTO E DOCUMENTAZIONE
Fermo restando l’obbligo dell’Appaltatore di procedere (ove richiesto dalla legge 46/90 ed in
assenza di progetto fornito dal Committente) alla progettazione dell’ impianto in oggetto, in ogni
caso l’Appaltatore prima della realizzazione delle opere dovrà sottoporre alla D.L. per
approvazione la seguente documentazione:
- planimetria con impianto di terra
- specifiche dei dispersori di fatto (se utilizzati)
- calcoli e dati di progetto dell’impianto di terra
il tutto redatto secondo le indicazioni del punto 2.6 della norma CEI 64 -12.
9-
MISURE DELLA RESISTENZA DI TERRA
L’impianto dovrà avere un valore di resistenza conforme sia a quanto indicato dal D.P.R. 547
(max 20 ohm) che da quanto disposto dall e norme CEI 64-8 per sistemi TT, dove il
coordinamento protezione-impianto di terra deve soddisfare la nota relazione:
Ra x Ia <= 50V
(CEI 64/8 art. 413.1.4.2):
Dove:
Ra = e’ la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in
ohm;
Ia = e’ la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione
differenziale, in ampere. (Idn)
L’Appaltatore, ad opere ultimate ed in presenza della D.L., dovrà eseguire, con propria
strumentazione le verifiche, le prove, la misura della re sistenza di terra e, qualora essa risulti
soddisfacente, predisporre la inerente denuncia all‘ USL competente territorialmente. Tale
documentazione farà parte integrante della “dichiarazione di conformità di esecuzione degli
impianti elettrici” che l’Appal tatore è tenuto a fornire a fine lavori.
La misura della resistenza di terra dovrà essere effettuata in conformità a quant o prescritto dalla
norma CEI 64-8.
I
SCHEDA TECNICA MM13 - RIMOZIONE IMPIANTI ELETTRICI,
TRASMISSIONE DATI (TD) E TELEFONICI
La rimozione degli impianti in argomento, nelle zone ove prevista, riguarderà tutte le linee elettriche,
TD e telefoniche, i relativi tubi di contenimento, le scatole di derivazione, supporti, apparecchiature,
quadri elettrici, ecc., che risultino non rispondere alle specifiche di progetto e,fo non compatibili (per
dimensione, tracciato, caratteristiche tecniche, ecc.) cori le specifiche dell’intervento in oggetto. Per cui
andranno completamente smantellate tutte le lin ee di alimentazione a partire dal punto di consegna da
parte dell’Ente erogatore, sino agli utilizzatori finali. Analogamente dovranno essere rimosse le
apparecchiature (torrette, prese, ecc.) terminali delle linee di alimentazione Tutti i tubi non più riutilizzabili, che risultassero incassati (in murature, pavimentazioni, soffitti od altri
manufatti interessati alla realizzazione dell’opera), dovranno essere rimossi. L’operazione sarà effettuata
con particolare cura, onde non danneggiare altri impianti ed eventuali tubi per i quali si renderà
necessario il mantenimento in essere, la modifica e lo spostamento.
Sono comprese a carico dell’Appaltatore tutte le opere edili (demolnzioni, tracce, chiusure, rifiniture,
ecc.) e di altro genere che si rendano n ecessarie sia per la rimozione degli impianti in oggetto che per la
realizzazione delle conseguenti opere di finitura.
Nelle ristrutturazionj sarà compreso a carico dell’Appaltatore, anche se provvisorio, il sezionamento e
l’isolamento delle reti a servizio dei locali in oggetto, in modo però da garantire la continuità di
funzionamento della Filiale (secondo le disposizioni della D.L.).
Dovrà comunque essere garantita la continuità e l’indipendenza delle eventuali reti di ali mentazione il
cui tracciato, pur attraversando l’area di intervento,, sia a servizio di altri locali.
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