Alberto Morselli 1 di 3 » » » » » » http://www.albertomorselli.it/bio.asp home page biografia dischi band immagini links » rassegna stampa » download » newsletter » appuntamenti aggiornati il 23/09/2009 » news aggiornate il 23/09/2009 » messaggeria aggiornata il 08/10/2007 » contatti e credits Sono nato il 6 Agosto 1966 a Sassuolo dove ho iniziato a studiare pianoforte per poi proseguire, durante gli anni della scuola, nello studio di armonia e composizione parallelamente alle prime esperienze in band locali come tastierista. In una di queste band da oratorio feci, quasi per caso, la mia prima apparizione come cantante solista nel 1983. Esperienza che si ripetè a Milano e Reggio Emilia in un paio di cover-band di Simple Minds, Duran Duran, U2 e tutto quello che ruotava in quegli anni sui nostri giradischi. Nel 1988 appena rientrato da Milano venni contattato da una band Sassolese, in cui suonavano un paio di coetanei i "Lontano Da Dove". Il cantante aveva appena lasciato la band, che si trascinava un fardello carico di pezzi originali cervellotici e noiosamente elettronici, ma l'atteggiamento dei tre componenti la band era sufficientemente serio e motivato, per cui accettai di sottopormi al loro "provino". Seguirono un paio d'anni di studio e crescita che servirono alla trasformazione in senso "più rock" della band, che senza particolari emozioni riusciva comunque ad emergere nel panorama locale, fino ad effettuare un mini-tour a Vienna. Il repertorio traeva ispirazione da originali che spaziavano dai primi Litfiba a Battiato ma nel quale, soprattutto nel'90, cominciavano a comparire tracce dei Pogues. Alla fine del 1990 la band si sciolse per un forte calo di motivazione e per un nascente interesse verso il folk irlandese e la musica popolare. Da questa situazione scaturi' in breve tempo l'abbozzo di quella che sarebbe diventata la nuova band: nient'altro che un paio di Lontano da Dove più un paio di persone incontrate per "sentito dire". La vera novità e che ora le tastiere erano diventate fisarmonica, la batteria bodhràn, le chitarre bouzouki, violino e whistle. In poche parole tentavamo di suonare folk irlandese a Modena. Annunci Google Rock Band PS3 Musica Folk Musica Rock 80 Musica Bambini Suonare Musica Più o meno contemporaneamente ebbi modo di vivere esperienze come solista in un coro gospel, in un musical a tema religioso di un bravo compositore sassolese, Mirko Bondi, e un tentativo di rock band modenese che proponeva pezzi originali affiancati a cover di Vasco Rossi e Luciano Ligabue. Ma torniamo alla banda che in quel periodo incarnava maggiormente i miei sogni d'irlanda. Paese che ho avuto la fortuna di visitare una dozzina di volte in quei sei o sette anni. Il 17 Marzo 1991, ricorrenza di San Patrizio, suonammo in un locale di Modena, ma la banda non aveva nome. Un'ora prima del concerto decidemmo: Modena City Ramblers. In questo modo affermavamo le nostre velleità pseudo-irlandesi ed al contempo dichiaravamo le nostre scarse capacità di musicisti. I Dublin City Ramblers sono una specie di gruppo di "liscio" irlandese (comunque molto più bravi di quello che eravamo noi). La serata andò bene, anche perchè in sala c'era un nutrito gruppo di studenti "Erasmus" guarda caso Irlandesi...e così la banda continuò. Continuò rivisitando e riproponendo pezzi della tradizione Irlandese "miscelati" ad arrangiamenti irlandesi della tradizione popolare (di sinistra) italiana. Questo fece si che in pochi mesi gli impegni si moltiplicarono e fino al 1993 non ci fu festival de L'Unità che non ci scritturò. 10/04/2010 16.52 Alberto Morselli 2 di 3 http://www.albertomorselli.it/bio.asp Il fatto però di cominciare a proporre pezzi originali, arrangiati "in stile", fece poi ulteriormente moltiplicare ed accellerare la successione degli avvenimenti fino alla registrazione di un demo-tape che autoprodotto e venduto ai concerti ci permise l'acquisto di qualche nuovo strumento musicale e fece in modo che ESAGONO prima, X-RECORDS poi e successivamente MESCAL con BLACKOUT/POLYGRAM producessero e distribuissero a livello nazionale "RIPORTANDO TUTTO A CASA". In quei tre anni (1993-1995) ci togliemmo una serie di soddisfazioni mica da ridere per un gruppo di "cioccapiatti". Mini-Tour in Irlanda, Portogallo e tour eterno in Italia, partecipazioni a concerti con Pogues, Van Morrison, Cranberries, Chieftains, Simple Minds Girammo anche un paio di video, "Delinqueint ed Mòdna" e "In un giorno di pioggia", e ottenemmo di ospitare in uno dei nostri pezzi Bob Geldof "in person" che si scomodò a raggiungerci fino in quel di Rubiera. Lasciai i MODENA CITY RAMBLERS ufficialmente il 3 Ottobre 1995 con il concerto al VOX di Nonantola, anche se la mia decisione risaliva a parecchi mesi prima. Era per me totalmente inaccettabile l'uso della politica che il gruppo faceva ed impossibile sopportare la convivenza con alcuni componenti del gruppo. Nel 1996 e 1997 tentai di costituire una nuova band, che però, col senno di poi, rimaneva eccessivamente legata ai canoni dell'esperienza precedente, e che quindi non convinse un gran chè, noi soprattutto. A parte una bella serata al Bloom di Mezzago con Fernanda Pivano e la registrazione di un demo, mai pubblicato(The Primavera Session). Sempre nel 1996 curai la produzione artistica di un singolo dei TORO TORO TAXI per la loro partecipazione a Sanscemo. Qualche altro mese di stop poi fino al 1999 un altro tentativo di band, con però intenzioni e persone diverse (Filippo Chieli a parte, che è praticamente sempre presente nelle mie esperienze musicali dal 1991 ad oggi) ma che comunque fa più o meno la stessa fine della precedente esperienza. In questi anni ho avuto il piacere di essere affiancato, a fasi alterne e a volte non ultimate, anche da: Gianfranco Fornaciari, Gianni Campovecchi, Alessandro Marani, Paolo Altabella, Paolo Campioli, Thomas Romano. A questo punto la mia, tuttora attuale, professione ed i piacevoli impegni a cui la mia nuova famiglia mi chiamava mi fecero totalmente cessare di sentire il richiamo della sala prove. Finchè l'8 dicembre 2001 per una serata estemporanea al Corallo, con K-Rock mi rimise in contatto con Fabio Ferraboschi ed ovviamente Filippo Chieli. Un altro anno di attesa e nell'inverno 2002 è ripartita, a tappe brevi e ben distanziate questa avventura che nasce da un esigenza di comunicazione e di realizzazione personale. Nel senso che se un giorno la voglia, la necessità, l'esigenza, il desiderio, la passione, il piacere di cantare, per caso o intenzionalmente ti entrano in corpo, non hai più possibilità di tornare indietro. Ora non mi resta che seguire "il fiume che scorre" sempre più convinto del fatto che la musica non ha bisogno di ideologie e di partiti, di categorie e di categorizzatori, non ha bisogno sostanzialmente di nessuno, se non di un "ascoltatore", (nel senso di quello che ascolta. E ascolta perché è felice oppure arrabbiato, triste o in pace col mondo, sereno oppure turbato, ma comunque alla ricerca della magia che solo la musica ti può trasferire addosso aprendo degli spazi che altrimenti non sarebbero raggiungibili). Sapendo anche che ad un "ascoltatore" quello che stai facendo, o che hai fatto, quello che che pensi, o il tuo tono di voce, può anche non piacere. 10/04/2010 16.52 Alberto Morselli 3 di 3 http://www.albertomorselli.it/bio.asp L'importante e che dentro la tua musica ci sia tu, perché nella peggiore delle ipotesi sarai l'unico che avrà voglia di riascoltarla. Spero comunque non vada così...ringraziando gli amici che mi affiancano in questo lavoro. A presto. Contatti, Credits & Copyright | 10/04/2010 16.52