01.Effetto serra e Riscaldamento globale

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Effetto serra
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INTRODUZIONE
Effetto serra Fenomeno climatico di riscaldamento degli strati inferiori dell’atmosfera terrestre,
causato dall’assorbimento da parte di alcuni gas della radiazione infrarossa emessa dalla Terra.
L’effetto serra riveste una importanza fondamentale per gli organismi viventi, perché limita la
dispersione del calore e determina il mantenimento di una temperatura costante del pianeta.
Tuttavia, l’immissione in atmosfera di elevate quantità di anidride carbonica (CO2) e altri gas,
dovuta alle attività industriali, ha potenziato l’effetto serra naturale e sta determinando un
anomalo aumento della temperatura, fenomeno noto come “riscaldamento globale”.
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EFFETTO SERRA NATURALE
La radiazione solare diretta sulla Terra è caratterizzata da onde corte, comprese nella fascia del
visibile e dell’ultravioletto; dopo avere colpito la superficie del pianeta, viene in parte riflessa
sotto forma di radiazione infrarossa a onda lunga, che corrisponde al calore disperso dalla Terra.
Alcuni gas presenti in atmosfera si lasciano attraversare dalla radiazione solare incidente, mentre
assorbono la radiazione infrarossa; in altri termini, il calore disperso dal pianeta viene in parte
intrappolato nell’atmosfera, determinandone il progressivo riscaldamento. Grazie all’effetto serra,
la temperatura media della Terra si mantiene intorno a 15 °C. I gas coinvolti in questo fenomeno
sono detti genericamente gas serra e comprendono l’anidride carbonica (che da sola contribuisce
al 70% dell’effetto serra), il metano (responsabile di circa il 23% del fenomeno) il vapore acqueo,
il protossido di azoto (o ossido di diazoto), l’ozono e i clorofluorocarburi (CFC, correlati anche con
il fenomeno del buco nell’ozono).
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RISCALDAMENTO GLOBALE
Dalla rivoluzione industriale, l’incremento nell’uso di combustibili fossili ha causato un aumento
del 30% della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, che ha raggiunto 358 ppm
(parti per milione). Tale condizione si è aggravata a causa della progressiva distruzione delle
foreste (deforestazione) che, eliminando le piante, ne annulla l’azione fotosintetica di riciclaggio
della CO2; in questo modo, nell’atmosfera si accentua lo squilibrio tra input (immissione) e output
(fuoriuscita) di anidride carbonica. Nel corso della seconda metà del XX secolo, si è registrato
anche l’incremento di altri gas serra; in particolare, del metano, derivante da allevamenti di
ruminanti, dalle risaie e dalle attività industriali, che è aumentato del 145%; degli ossidi di azoto,
prodotti da alcune lavorazioni agricole e dai gas di scarico degli autoveicoli; dell’ozono degli strati
più bassi dell’atmosfera (troposfera), prodotto per effetto di reazioni chimiche di agenti
inquinanti.
L’aumento dei gas serra ha determinato dal 1860 un incremento del riscaldamento globale della
Terra di 0,3-0,6°C, fenomeno che si è verificato soprattutto dopo il 1970. L’attuale tendenza
sembra verso un ulteriore aumento della temperatura, che entro i prossimi cento anni potrebbe
ulteriormente crescere da 1,5 a 4°C.
3.1
Effetti del riscaldamento globale
Il riscaldamento globale avrebbe gravi conseguenze per tutti gli ecosistemi; in particolare,
potrebbe causare lo scioglimento delle calotte polari e comportare un netto innalzamento del
livello medio marino. Il riscaldamento del globo porterebbe all’aumento della temperatura delle
acque marine, specialmente vicino alla superficie, modificando le correnti oceaniche, il moto
ondoso e la salinità; la geografia degli ecosistemi marini subirebbe profondi cambiamenti. In
Italia, entro il 2050, potrebbe verificarsi un aumento del livello del mare di 25-30 centimetri, con
un rischio di inondazione di migliaia di chilometri quadrati di aree costiere e pianure. Il ciclo
idrologico sarebbe più veloce perché le temperature più elevate aumenterebbero l'evaporazione,
incrementando le piogge; queste risulterebbero più copiose nelle regioni costiere, mentre nelle
regioni più interne, specialmente ai tropici, le piogge diminuirebbero.
L'aumento di temperatura porterebbe allo scioglimento dei ghiacci e del permafrost e ridurrebbe
la copertura nevosa invernale in vaste aree del pianeta. L’impatto sullo scioglimento stagionale
delle nevi e sulla portata dei fiumi avrebbe conseguenze tali da danneggiare numerose attività
umane, dall'agricoltura alla produzione di energia idroelettrica. Le praterie africane verrebbero
ancor più colpite dalla siccità, con una accelerazione della desertificazione. Per quanto riguarda la
produzione agricola, le variazioni regionali dei mutamenti climatici potrebbero produrre variazioni
locali nei raccolti che risulterebbero più a rischio nelle aree tropicali e subtropicali. Per quanto
riguarda i vegetali, sensibili ai cambiamenti climatici, un aumento di 1°C sarebbe sufficiente a
eliminare molte specie.
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LA NASCITA DELL’IPCC
La complessità delle possibili conseguenze del mutamento climatico del pianeta, l’interazione di
fattori diversi nell’origine dell’effetto serra, la necessità di stabilire linee-guida unitarie tra i paesi
maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti, hanno indotto nel 1988 la creazione
dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), con sede a Ginevra, da parte di due
istituti dell’ONU, il WMO (World Meteorological Organization) e l’UNEP (United Nations
Environment Programme), i cui membri accedono liberamente ai gruppi di lavoro dell’IPCC.
Questa organizzazione nel 1992 ebbe un ruolo essenziale nella fondazione dell’UNFCCC (United
Nations Framework Convention on Climate Change), che si occupa principalmente degli aspetti
politici legati al tema del riscaldamento globale.
L’IPCC ha pubblicato tre “Assessment Report Climate Change”, il più recente dei quali è del luglio
2001; il secondo, pubblicato nel 1995, fornì fondamentali dati scientifici, tecnici e socioeconomici
ai rappresentanti di oltre 170 paesi, i cui negoziati nel 1997 portarono alla firma del documento
noto come Protocollo di Kyoto; a tale accordo, che rappresenta un caposaldo nella strategia
mondiale per arginare il problema dell’effetto serra e del riscaldamento globale, hanno fatto
seguito successivi incontri internazionali in cui sono stati stabiliti limiti e strategie politicoeconomiche per la riduzione delle emissioni di gas-serra.
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