Arte sacra in Ticino
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Chiesa di S. Maria delle Grazie – Bellinzona
L’interno
L'aula, a navata unica, coperta dopo l'incendio da un nuovo soffitto ligneo a travatura,
vede, coerentemente al modulo bernardiniano, una netta divisione tra la parte riservata ai
fedeli e quella riservata ai religiosi.
Le due parti dovevano essere separate da un "tramezzo" poggiante su tre archi ogivali,
destinato ad essere interamente affrescato con le storie della Vita e Passione di Cristo, in
modo che le scene dipinte potessero fungere da ausilio visivo alle predicazioni dei
presbiteri Una decorazione pittorica simile era tipica della cultura religiosa ed artistica del
Frati Minori Osservanti in Piemonte e Lombardia fra XV e XVI secolo.
Lo spazio per i fedeli - l'aula rettangolare - è affiancata a nord da tre cappelle laterali
coperte con volte a padiglione, intercomunicanti, sporgenti dal corpo di fabbrica con tre
absidiole trapezoidali, e lo spazio riservato ai frati, a pianta quadrata, termina in coro pure
quadrato. L'androne centrale, le due cappele del tramezzo e la chiesa conventuale sono
coperti con volta a crociera. Sul lato nord di quest'ultima si erge il campanile, quadrato,
liscio, con cella campanaria di quattro archi a sesto acuto e cornice a dentelli e a dadi
sotto la gronda. Sul lato sud del coro si apre la sagrestia oblunga, coperta con volta a
botte.
La "chiesa dei frati"
Oltrepassando il tramezzo si accede all'aula quadrata, con volta a crociera, riservata ai
religiosi. Vi sono collocati il presbiterio (rialzato in epoca successiva alla edificazione della
chiesa) ed il coro con interessanti stalli lignei del XVIII secolo. La chiesa conventuale o
coro dei monaci è coperta da una slanciata volta a crociera decorata a stelle e col
Cristogramma bernardiniano di Cristo al centro; sulle vele dell'arco trionfale che vi
immette: raffinati affreschi d’inizio Cinquecento con l'Annunciazione e sinopie del disegno
propettico del leggio e della cella voltata e finestrata, attribuiti ad un pittore della cerchia di
Ambrogio da Fossano detto il Borgognone; sui piedritti: due grandi affreschi frammentari
del tardo sec. XVI con le Stigmate di San Francesco d'Assisi e San Bernardino da Siena.
Gli oli su tela raffigurano la Natività della Vergine, del 1730, l'Estasi di San Francesco
d'Asssisi, del secolo XVII, e la Crocifissione con San Bernardino da Siena e San Pasquale
Baylon, della fine del secolo XVII.
Dietro l'altare barocco, del 1738 che ne maschera l'accesso, sorge il coro vero e proprio,
coperto con volta a crociera a sesto acuto su costoloni rotondi di laterizio, impostati su
peducci angolari; qui rimane un ciclo di affreschi frammentario con Storie della Vergine
della fine del secolo XVI, ai lati del dipinto murale con l'Ecce Homo; sulla volta sopra
l’altare: quattro medaglioni con i Padri della Chiesa; nel sottarco, entro otto medaglioni
sono raffigurati a mezzo busto i Profeti; due profeti strappati dalle pareti del coro nel 1929
o nel 1932 sono stati riportati su tela.
L'elegante altare maggiore e la balaustra in marmi policromi sono opere barocche del
1738; sopra l'altare: Crocifisso ligneo dello stesso scultore della Dormitio, dell'inizio del
secolo XVI. Gli stalli in legno intagliato scolpito sono del secolo XVIII. Sulla cantoria lignea,
chiamata Paradiso, addossata al tramezzo sono dipinti angeli musicanti della prima metà
del secolo XVIII. L'arredo liturgico è recente.
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I resti dell'antico convento
L'ex convento dei francescani, addossato al fianco sud della chiesa dal 1919 è adibito a
casa per anziani della fondazione Paganini-Rè. Dell'antico convento costruito assieme alla
chiesa, poi soppresso nel 1848, rimangono notevoli resti architettonici sia pure
rimaneggiati e destinati oggi ad uso civile. Si sono conservati, in particolare, resti del
chiostro risalente alla fine del secolo XV e ampliato nel secolo XVII, che, con le volte a
crociera sostenute da colonne o da pilastri, si dispongono lungo due lati del cortile; i bracci
nord ed est recano 36 affreschi votivi di gusto popolare degli anni 1635-1636, con Storie
della vita di San Francesco d'Assisi, recentemente restaurati ed attribuiti al pittore
fiorentino Luigi Reali (1602- post 1660).
Il complesso venne ampliato negli anni ’70 e ’90 del secolo XX. Il restauro fu iniziato nel
1997, dopo l'incendio e fu completato nel 2007. Accanto alla chiesa sorge un edificio degli
anni 1932-1933 con arcate a sesto acuto, progettato da Giuseppe Weith di Bellinzona
quale convento-ospizio per i frati francescani. Sul sagrato a nord della chiesa: statua di
San Francesco d'Assisi del 1924.
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