IMPRONTE E TRACCE ANIMALI BISONTE AMERICANO (Bison bison) Il suo habitat tipico è la grande prateria nordamericana, dove abitavano giganteschi branchi di migliaia di individui. I suoi principali nemici sono i lupi e gli orsi ma, grazie alla sua mole e al fatto che vive in branchi numerosi, il bisonte può difendersi da questi animali. Durante la stagione invernale il bisonte, dotato di una folta pelliccia che lo protegge dal freddo, è costretto a scavare nella neve per trovare il cibo. Si ciba di erba, foglie, cespugli e arbusti, soprattutto la mattina e al crepuscolo; il resto della giornata è dedicato alla ruminazione. La durata media della vita del bisonte americano è di 20-25 anni. FENICOTTERO (Phoenicopterus ruber) Si trova esclusivamente nel continente americano e il suo habitat sono i laghi salati e alcalini, le lagune e i delta. Vive in colonie numerose e pesca in gruppo, alle prime e alle ultime ore della giornata, invertebrati acquatici, piante acquatiche e insetti. Il suo caratteristico colore è dovuto alla presenza di carotenoidi nei piccoli crostacei di cui si nutre (Artemia salina e altri). Si alimenta camminando lentamente nell’acqua bassa, con il capo immerso vicino ai piedi. L’acqua fatta penetrare nel becco viene espulsa e filtrata attraverso apposite lamelle. CERVO NOBILE (Cervus elaphus) Il suo habitat comprende zone boschive con presenza di radure o aree di boscaglia poco fitta. È veloce nel trotto e nel galoppo, da raggiungere e superare gli 80 km/h; agile e abile nel salto, raggiunge in altezza anche i 2 m, in lunghezza più del doppio. I grandi lacrimatoi formano una specie di infossatura che scende verso gli angoli della bocca, con le pareti interne secernenti una sostanza oleosa di cui il cervo si libera sfregando la testa contro la corteccia degli alberi. La ricerca del cibo avviene di solito nelle ore notturne; in primavera gli animali divorano le erbe fresche e tenere, i germogli, le foglie novelle e i ramoscelli; durante l’estate vengono invece preferiti il grano maturo, l’avena, le carote e le barbabietole succose. • Le dimensioni dei palchi, in generale, vanno da 70 cm a un massimo di 1,30 m di lunghezza. Il peso delle corna, negli individui adulti, è in media di 4-6 kg, con punte eccezionali fino a 15-20 kg. • Gli unghioli delle dita posteriori sono ovali, troncati all’estremità e non toccano il suolo se non nella corsa. L’impronta misura circa 6-9 cm di larghezza; resta sempre impressa l’impronta delle due dita mediane. Al passo, i piedi sono poggiati un po’ in fuori, i posteriori sull’orma degli anteriori, appena più indietro. DAINO (Dama dama) Si adatta praticamente a qualsiasi ambiente nel quale viene introdotto, ma preferisce la aree boschive a prevalenza di latifoglie nelle quali siano presenti radure o comunque spiazzi aperti, mentre evita le zone montane con copertura nevosa persistente e abbondante. I maschi, più grossi e robusti delle femmine, oltre a possedere i “palchi “ hanno un pomo d’Adamo ben sviluppato. Questa specie si accontenta del cibo che trova ed apporta pochi danni al terreno e alla vegetazione. Il suo nutrimento consiste in erba, foglie, germogli e frutta, ma anche funghi di ogni specie, sia quelli velenosi che quelli mangerecci. ANTIPOLE BONGO (Tragelaphus eurycerus) È un animale notturno e schivo, fra i più difficili in assoluto da avvicinare e avvistare, anche a causa dell’ambiente particolarmente inospitale nel quale vive: la foresta tropicale e pluviale, che va dalla Sierra Leone al Kenia. Sia i maschi che le femmine hanno lunghe corna a spirale; sono inoltre caratteristiche le grandi orecchie. Il bongo si nutre, prevalentemente al crepuscolo e nelle ore notturne, di arbusti e forse anche di bambù. I suoi predatori sono leopardi, iene e leoni; non vanno dimenticati i pitoni, capaci di uccidere i giovani bonghi. PELLICANO BRUNO (Pelecanus occidentalis) È diffuso negli Stati Uniti, Caraibi, Sudamerica, Isole Galapagos; il suo habitat sono le coste marine. È il più piccolo tra le 8 specie appartenenti al genere: ha una lunghezza compresa tra i 106 e i 137 cm, un peso variabile tra i 2,75 kg e i 5,5 kg e una apertura alare fino a 2,5 m. Pesca tuffandosi anche da 15 m di altezza; quando si tuffa tiene le ali aderenti al corpo e il collo incurvato a S, in modo che la parte anteriore del corpo, provvisto di sacchi aerei, ammortizzi in parte l’impatto del tuffo. DROMEDARIO (Camellus dromedarius) I dromedari possono percorrere fino a 150 km in 15-20 ore, a una velocità che può oscillare fra gli 8 e i 20 km orari, sopportando un carico fino a 150-200 kg. Possono tollerare variazioni della loro temperatura corporea di addirittura 6 °C e sopportare perdite di un terzo dei loro fluidi organici, grazie al peculiare addensamento del plasma sanguigno che riesce a dilatare i globuli rossi fino a 250 volte i suoi valori consueti. La gobba si affloscia via via che il grasso viene utilizzato. Per reintegrare l’acqua perduta riescono a ingurgitare in una sola abbeverata, appena 10 minuti di tempo, fino a 100-150 litri d’acqua. • Hanno piedi larghi e piatti per camminare agevolmente sulla sabbia soffice senza sprofondare. Non hanno zoccoli e le 2 dita terminano con robusti unghioni; le spesse suole di cui sono provviste le zampe contribuiscono a isolarli dal calore. ZEBRA (Equus burchelli) STRUZZO Il disegno a strisce varia con la regione geografica ed è proprio di ogni individuo, così come l’impronta digitale dell’uomo. Questo permette di distinguere ogni singolo soggetto anche tra centinaia di altri individui, del tutto simili ma non uguali tra loro. La zebra possiede olfatto e udito buoni, ma non possiede una vista acuta. È stata scherzosamente nominata “cavallo in costume”, anche se il ragliare l’avvicina più a un asino che a un cavallo. • La zebra possiede dita dispari e il peso del corpo è portato principalmente o interamente dal terzo dito; le dita sono protette dallo zoccolo. (Struthio camelus) Lo struzzo, con i suoi 2,5 m di altezza, è l’uccello più alto e grande del mondo. È incapace di volare e ha le piume delle ali e della coda morbide e dalla trama disunita (in Africa vengono allevati proprio per questo). Le grandi e robuste zampe gli consentono di procedere a grandi passi e di correre velocemente, con una velocità massima di 64 km/h. Il suo habitat comprende il deserto, il semi-deserto e la prateria, dove sopravvive grazie alla vista acuta e all’abilità nel coprire lunghe distanze per mettersi in salvo e trovare del cibo. Si nutre di foglie, fusti, fiori e semi. LAMA (Lama glama) ORICE (Oryx gazzella) Grosso camelide originario del Sudamerica, molto agile e principalmente diurno. Il lama abita pianure e altipiani di praterie aride, semiaride e desertiche; principalmente nella regione andina ad altitudini elevate fino a 4.800 metri. Si difende sputando negli occhi dell’avversario un composto formato da saliva e cibo semi-digerito. La natura acida di questo composto lo rende altamente irritante. • Non hanno zoccoli e i loro piedi sono formati da cuscinetti morbidi protetti da due unghie che consentono loro di ancorarsi su terreni scoscesi. Predilige le praterie boschive e umide e le savane, ad altitudini comprese fra 900 e 1200 m. La si trova anche in aree semi-desertiche e persino sulle dune del deserto del Namib. L’orice può sfruttare la sua capacità di accumulare grasso e di aumentare la propria temperatura corporea (da 35 a 45 °C) per ritardare la perdita di liquidi per sudorazione. È un animale gregario, che vive in branchi di qualche decina di individui (fino a qualche centinaio durante le migrazioni). Si nutre generalmente d’erba, ma in caso di necessità può adattarsi a cibarsi di tuberi e radici. Il fabbisogno di acqua (circa 6 litri al giorno) viene raccolto soprattutto mangiando meloni selvatici. LEONE (Panthera leo) LINCE (Lynx) LUPO (Canis lupus) Tipicamente i leoni abitano la savana e le praterie, ma possono adattarsi ad aree cespugliose e alle foreste. I leoni sono animali con uno spiccato spirito di socialità: un branco è formato generalmente da un maschio alfa, un gruppo di femmine (imparentate tra loro) e la loro prole. Il fabbisogno giornaliero di carne raggiunge i 7 kg, tuttavia, quando hanno una preda a disposizione, riescono a ingoiare fino a 30 kg di carne in un’unica battuta di caccia. Se la preda è troppo grande per divorarla completamente si riposano per qualche ora e ricominciano a mangiare in seguito, lasciando uno o due maschi a difendere la preda per ritirarsi in zone più in ombra. Vive prevalentemente nelle aree boscate, ma utilizza anche gli spazi aperti oltre il limite della vegetazione arborea. Pesa da 5 a circa 30 kg e ha un’altezza alla spalla di 55 cm. Preda tipicamente all’agguato, percorrendo, durante lo scatto per raggiungere la preda, una distanza media di circa 5-20 m. Generalmente mangia solo ciò che caccia, ma può nutrirsi anche di carcasse. Le prede d’elezione sono il capriolo e il camoscio, ma vengono predati anche volpe, cervo, lepri, marmotte e più raramente giovani cinghiali, piccoli roditori e uccelli. • L’impronta ha forma tondeggiante simile a quella di un gatto, misura circa 5-8 cm di lunghezza per circa 5-7 cm di larghezza. Non sono presenti tracce delle unghie. La funzione di ogni lupo è organizzata all’interno di un branco, con una struttura sociale fortemente gerarchica. I branchi di lupi cacciano in maniera cooperativa qualunque grande erbivoro si trovi nel loro territorio, mentre gli esemplari solitari si limitano di norma alla caccia di prede medio-piccole, nonché di bestiame. L’habitat preferito dal lupo è caratterizzato da aree di pianura, foreste montane e radure. Un lupo ha mediamente un territorio di caccia di 100 km², ma per trovare cibo, in un territorio inospitale o deserto, un branco può occupare uno spazio di 2500 km². • Impronta lunga circa 9-11 cm e larga 8-10 cm, forma arrotondata con unghie e polpastrelli ben evidenti, quasi sempre impressi anche gli speroni. TIGRE (Panthera tigris) ORSO (Ursidae) È il più grande tra i felini. Oltre alle dimensioni notevoli, la tigre è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello che serve a “spezzare” otticamente la figura dell’animale; può fare affidamento su un udito e una vista molto sviluppati. Occupa più di duecento diversi tipi di habitat, affrontando le più svariate condizioni climatiche: da quelle umide e calde a quelle estremamente rigide e nevose (-40 °C). Trascorre l’80% del tempo riposando o dormendo; si muove all’alba o, preferibilmente, con le luci del crepuscolo, per poi cacciare l’intera notte. Raramente si trova in spazi aperti: le sue maggiori garanzie di successo nella caccia risiedono, infatti, nella possibilità di inseguire furtivamente la preda per poi tenderle l’agguato. Tutti gli orsi hanno un buon senso dell’odorato e dell’udito e sono in grado di alzarsi in piedi sugli arti posteriori. I loro denti sono utilizzati sia per la difesa personale che come strumenti. Vivono in una grande varietà di ambienti, dai tropici all’Artide e dalle foreste alla banchisa. Anche se alcuni hanno una dieta basata solo sulla carne, sono onnivori e mangiano licheni, radici e bacche; possono anche catturare pesci in un corso d’acqua. Cacciano soprattutto alla sera e all’alba. Nelle regioni temperate e fredde, gli orsi trascorrono il periodo invernale in uno stato di torpore che viene erroneamente scambiato con il letargo. Gli orsi hanno un’aspettativa di vita di 25–40 anni. VOLPE (sp. Vulpes) Sono animali di medie dimensioni, con un corpo allungato e una folta pelliccia. Attive di notte, le volpi si nutrono di lepri, conigli, ricci, topi, galline e piccoli uccelli, ma anche di frutta. Nel territorio vivono in gruppi formati da un maschio e 1-2 femmine, ma gli individui del gruppo conducono vita solitaria e si incontrano solo al momento della riproduzione. La volpe vive in tutti gli ambienti e in mancanza dei suoi predatori naturali (lince, lupo, aquila) si moltiplica raggiungendo un buon numero. • L’impronta è riconoscibile per le dita parallele e per i lunghi segni lasciati dalle unghie. Di forma ellittica, misura mediamente 5 cm di lunghezza e 3,5 di larghezza. Spesso pone la zampa posteriore nell’impronta lascata dalla zampa anteriore producendo quindi una traccia che sembra la successione di una singola orma. • Quasi sempre vive in tane riconoscibili dalle ossa sparse davanti all’ingresso.