Evoluzione della violenza giovanile negli ultimi 20 anni

Evoluzione della violenza giovanile negli ultimi 20 anni
Tentativo di interpretare in modo coerente risultati apparentemente contradditori
Denis Ribeaud
Cattedra di sociologia, Politecnico federale di Zurigo (ETH)
Zurigo, 2 novembre 2012
Premessa
Da alcuni anni l'evoluzione sul lungo periodo della violenza giovanile in Svizzera solleva controversie (ad
es. Eisner et al. 2009, Haymoz et al. 2008, Killias et al. 2004, Killias et al. 2010, Lanfranconi 2011,
Ribeaud & Eisner 2009). Alla base di queste divergenze vi sono fenomeni apparentemente contradditori
che emergono dagli indicatori disponibili. La presente analisi si concentra essenzialmente su tre tipi di
indicatori: i dati statistici delle autorità penali, i dati raccolti nell'ambito delle inchieste sulla violenza
sommersa e, da qualche anno, i dati delle statistiche dell'assicurazione contro gli infortuni.
Sia i dati della Statistica criminale di polizia sia quelli della Statistica delle condanne penali dei minorenni
indicano un aumento costante e massiccio della violenza giovanile dall'inizio degli anni 1990. D'altra parte,
le inchieste standardizzate condotte da Ribeaud e Eisner (2009) tra i giovani del Cantone di Zurigo sulla
violenza sommersa nel periodo compreso tra il 1997 e il 2007 mostrano, a seconda dell'indicatore
considerato, un aumento contenuto o addirittura nullo della violenza giovanile. In base ai dati disponibili, i
due ricercatori sono giunti alla conclusione che il marcato incremento rilevato dalle statistiche delle autorità
penali è essenzialmente riconducibile all'aumento del tasso di denunce e del tasso di chiarimento. Sempre
nel 2009 Lanfranconi ha pubblicato i risultati della sua valutazione della statistica dell'assicurazione contro
gli infortuni che, alla stregua delle statistiche delle autorità penali, evidenzia un aumento molto netto della
violenza giovanile.
Finora il dibattito si è limitato a mettere in dubbio la validità di questo o di quell'indicatore o a considerare
in modo selettivo i dati disponibili in funzione della prospettiva scelta. In quest'articolo ci proponiamo di
uscire da questa sterile discussione e di interpretare in modo coerente dati apparentemente contradditori.
Nel primo capitolo, dopo aver definito l'oggetto di studio, analizzeremo l'evoluzione della violenza in base
alle tre fonti menzionate (indicatori) e illustreremo in particolare il modo in cui vengono raccolti questi dati
e quali cerchie di persone, tipi di comportamento e contesti sono interessati dal rilevamento. Nel secondo
capitolo cercheremo di delineare l'evoluzione effettiva della violenza nell'ultimo ventennio.
1
Evoluzione della violenza giovanile secondo i principali indicatori
1.1
Definizione e delimitazione dell'oggetto di studio
Per violenza giovanile si intende qualsiasi reato intenzionale contro la vita e l'integrità, la libertà o
l'integrità sessuale di un soggetto, commesso da persone penalmente responsabili di età compresa tra 10 e
25 anni. Questa definizione include quindi sia i giovani intesi come minori che i giovani adulti ai sensi del
diritto penale. Tra i reati violenti figurano anche le rapine e le estorsioni, in quanto reati contro il
patrimonio che comportano elementi di violenza.
Non essendo possibile in questa sede fornire un'analisi completa di tutti i tipi di reati violenti, ci limiteremo
a quelli contro la vita e l'integrità e in particolare alle lesioni personali1. I motivi sono quattro. Primo, questi
reati (intenzionali) sono quelli che si avvicinano di più all'idea che ci si fa comunemente della violenza.
Secondo, essi rientrano, insieme a quelli contro la libertà personale, nella tipologia più diffusa di reati
violenti. Terzo, rispetto alle fattispecie di reato contro la libertà personale, quelle di reato contro la vita e
l'integrità sono chiaramente oggettivabili. Quarto, i dati delle statistiche dell'assicurazione contro gli
infortuni, ai quali è stata dedicata particolare attenzione nella stesura del presente articolo, presuppongono
una visita medica, il che esclude a priori i reati contro la libertà e determinati reati sessuali e rapine.
1
Per una panoramica più completa cfr. Ribeaud & Eisner (2009)
1
1.2
Evoluzione della violenza giovanile secondo le statistiche delle autorità penali
La Statistica criminale di polizia (SCP), che esiste dal 1982, è solo parzialmente attendibile a causa delle
prassi di rilevazione eterogenee adottate dai vari corpi di polizia2. Se si parte tuttavia dal presupposto che in
seno ai corpi di polizia le modalità di rilevazione non hanno subito modifiche sostanziali nel tempo, questa
statistica nazionale permette di identificare alcune tendenze di massima. Ai fini dell'interpretazione di
queste tendenze occorre tuttavia considerare che nel 2009 il sistema è stato sottoposto a una radicale
riforma e che, da allora, la statistica è compilata dall'Ufficio federale di statistica (UST) in base a dati
rilevati nei Cantoni secondo criteri uniformi. Non è quindi possibile confrontare direttamente i dati rilevati
prima del 2009 con quelli rilevati dopo la riforma.
Date le carenze della SCP e poiché l'inchiesta sulla violenza sommersa – su cui si focalizza la nostra analisi
– è stata realizzata nel Cantone di Zurigo, abbiamo studiato l'evoluzione della violenza visibile basandoci
sui dati della statistica criminale di Zurigo (Zürcher Kriminalstatistik, KRISTA), compilata
ininterrottamente dal 1980 al 2008 secondo criteri omogenei. Contrariamente alla SCP, questa statistica
permette anche analisi dettagliate per fascia d'età e tipologia di reato fino al 2008. La sua sostituzione con
la nuova SCP, avvenuta nel 2009, ha comportato una cesura anche nella statistica zurighese.
Le statistiche di polizia presentano vantaggi e svantaggi, che vanno considerati quando ci si propone di
interpretare delle tendenze. Tra le statistiche ufficiali, quelle di polizia riflettono più da vicino i reati
commessi, ossia la criminalità reale. Inoltre, forniscono l'input al sistema penale. Di conseguenza, tutte le
statistiche successive, ad esempio quella delle condanne penali, dipendono direttamente da questo input.
Tuttavia, poiché il numero di reati denunciati è di gran lunga inferiore a quello dei reati effettivi,
nell'interpretazione dei dati della SCP occorre considerare in modo particolare la propensione alla
denuncia.
Poiché l'età e altre caratteristiche degli indiziati sono note solo nel caso dei reati chiariti, per interpretazioni
della SCP specifiche all'età bisogna attingere alla statistica degli indiziati. Occorre pertanto considerare che,
oltre alle denunce, anche l'attività investigativa della polizia susseguente alle denunce ha un effetto
distorsivo che concorre a determinare la differenza tra il numero reale dei reati e quello dei reati chiariti.
Secondo la statistica KRISTA, nel periodo compreso tra le due inchieste standardizzate sulla violenza
sommersa a Zurigo, il tasso di chiarimento dei reati contro la vita e l'integrità è passato dal 79 all'85%, con
un incremento relativo dell'8%. L'aumento del tasso è riconducibile in primo luogo ai progressi tecnologici
quali l'analisi del DNA, le banche dati degli autori di reati e in generale le tecniche informatiche. Per
l'interpretazione delle statistiche di polizia, tale miglioramento implica che il tasso di criminalità nel
periodo considerato è aumentato apparentemente dell'8%.
Riassumendo, l'evoluzione della violenza nelle due statistiche SCP e KRISTA è influenzata principalmente
da tre parametri variabili nel tempo, ovvero la violenza reale, il tasso di denunce e il tasso di casi chiariti
(tasso di chiarimento). Tanto più basso è il valore dei due ultimi parametri all'inizio di una serie temporale,
quanto più le loro variazioni – anche minime – comportano variazioni relativamente elevate nella SCP.
Il grafico 1 mostra l'evoluzione della violenza giovanile secondo la SCP. Per agevolare il confronto con le
inchieste sulla violenza sommersa condotte a Zurigo, sul grafico sono indicate le due date in cui è avvenuto
il rilevamento. Le linee più sottili tra il 2008 e il 2009 segnalano il passaggio alla nuova SCP elaborata
dall'UST.
2
Cfr. ad es. Killias (2002, pag. 50)
2
Grafico 1
Evoluzione della violenza minorile secondo la SCP, per 1000 minori
 Inchieste ZH
2.5‰
2.0‰
Lesioni personali e
omicidi
Estorsioni, minacce
e coazioni
Reati sessuali
1.5‰
1.0‰
Per confronto: furti
(in % anziché ‰)
0.5‰
0.0‰
Dal grafico emerge che nel periodo di osservazione tra il 1990 e il 2011 si è registrato un forte aumento di
tutte le forme di violenza visibile rilevate dalla SCP, con tassi di incremento nettamente superiori al 100%.
Eccezion fatta per i reati sessuali, il passaggio alla nuova SCP coincide con un picco seguito da una
flessione. Questo permette di supporre che l'evoluzione sia ascrivibile a modalità di rilevamento più precise
e complete dal 2009. Di conseguenza, senza il cambiamento di sistema statistico la percentuale di casi
registrati avrebbe dovuto segnare una flessione costante dal 2006/2007. Il grafico mostra inoltre che i furti,
che rappresentano la categoria di reato più diffusa, sono in costante calo. Ciò significa che l'aumento dei
reati violenti non rispecchia un aumento generalizzato della criminalità visibile, ma è piuttosto un
fenomeno distinto.
Il periodo compreso tra le due inchieste sulla violenza sommersa (1998/9 e 2006/7) è caratterizzato da una
netta tendenza all'aumento per tutti i tipi di violenza considerati. Nel caso delle lesioni personali e degli
omicidi l'incremento si attesta globalmente al +117%.
3
Grafico 2
Evoluzione della violenza minorile secondo la statistica KRISTA, per 1000 soggetti della stessa
fascia di età

Inchieste ZH
12‰
10‰
8‰
Adolescenti (10-17)
Giovani (18-24)
Adulti (25-64)
6‰
4‰
2‰
0‰
Se si considera l'evoluzione che risulta dalla statistica KRISTA (grafico 2), per i reati contro la vita e
l'integrità (principalmente lesioni personali e vie di fatto) emerge un quadro analogo a quello evidenziato
dalla statistica nazionale, ossia un aumento costante fino al 2007 seguito da una flessione. Il grafico mostra
inoltre per tutte le fasce di età un aumento della violenza nel periodo compreso tra le due inchieste sulla
violenza sommersa, dove l'incremento più marcato si registra tra i minori (+125%) e i giovani (+113%). Per
queste due categorie di età l'aumento medio è del +119%, mentre per gli adulti l'aumento è del + 64%.
Dalla SCP emerge globalmente che nel periodo compreso tra le due inchieste sulla violenza sommersa
l'aumento della violenza minorile in Svizzera e a Zurigo è stato superiore al 100%. L'incremento più
marcato (+128%) si registra tra soggetti di sesso femminile, contro il +104% tra i soggetti di sesso
maschile.
4
Grafico 3
Evoluzione della violenza minorile secondo la statistica delle condanne penali minorili
(JUSUS), per 1000 soggetti della stessa fascia di età

Inchieste ZH
350
Reati contro la
vita e l'integrità
(per 100'000)
300
250
Reati contro la
libertà
personale (per
100'000)
200
150
Reati contro
l'integrità
sessuale (per
100'000)
100
50
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Da ultimo, la statistica delle condanne penali minorili (JUSUS) – anch'essa riformata nel 1999 – registra un
andamento quasi parallelo a quello della SCP. Ciò non sorprende, visto che come detto la SCP fornisce
l'input per la statistica JUSUS. Tra il 1999 e il 2007 le condanne di minori per reati contro la vita e
l'integrità sono passate dall'1,2‰ al 2,6‰, facendo segnare un aumento del 116%. Contrariamente alla
SCP, la JUSUS non evidenzia tuttora un'inversione di tendenza.
1.3
Evoluzione della violenza secondo la statistica dell'assicurazione contro gli infortuni
Un altro indicatore della violenza, sviluppato di recente da Lanfranconi (2009, 2011), risulta dai dati
elaborati dal Servizio centrale delle statistiche dell’assicurazione contro gli infortuni (SSAINF), gestito
dalla Suva. Quest'indicatore si basa su un campione casuale rilevato a cadenza annuale e composto dal 510% di tutti gli infortuni notificati alla Suva, suddivisi per tipo di lesioni e causa. La nostra analisi si
concentra sugli infortuni durante il tempo libero riconducibili al gruppo di cause «risse, liti, aggressioni, atti
criminali».
La popolazione statistica in oggetto è composta da tutte le persone che hanno concluso un'assicurazione
infortuni obbligatoria, ossia i lavoratori (inclusi gli apprendisti) e i disoccupati registrati, ma non gli
studenti (Lanfranconi 2009, 2011). Questa statistica si presta quindi più per rilevare la violenza tra i giovani
che non quella tra i minori. Uno dei suoi vantaggi è che fornisce informazioni dettagliate sulle circostanze
del reato, in particolare sul luogo e sull'ora in cui si è verificato. Inoltre, comprende una serie di dati di
lungo periodo che copre tutto il territorio nazionale. Secondo Lanfranconi, rappresenta un indicatore delle
forme di violenza medio-gravi obiettivo e indipendente dalla statistica di polizia. Va subito aggiunto che si
5
tratta di un'indipendenza limitata: infatti, se è vero che non tutti i casi di violenza rilevati dalla statistica
degli infortuni sono denunciati alla polizia, in caso di reati violenti è però prassi corrente della polizia
richiedere un accertamento medico per oggettivare le prove disponibili, a prescindere dalla gravità del reato
commesso (quindi anche in caso di vie di fatto)3. Ciò significa che per quasi tutti i reati contro la vita e
l'integrità, una denuncia alla polizia comporta una visita medica e – se la vittima beneficia di
un'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni – la registrazione del caso nella statistica SSAINF,
indipendentemente dal fatto che la prestazione medica fosse necessaria o meno.
Un altro punto problematico è che questa statistica si concentra sulle vittime senza fornire indicazioni sugli
autori. Si può quindi solo supporre che se la vittima è giovane, anche l'autore faccia parte della stessa fascia
di età.
Il grafico 4 mostra l'evoluzione della violenza giovanile secondo la statistica SSAINF4.
Grafico 4
Evoluzione della violenza secondo la statistica SSAINF; notifiche degli infortuni dovuti a
violenza durante il tempo libero che richiedono prestazioni mediche, per 1000 assicurati
della stessa fascia di età e dello stesso sesso (fonte: Lanfranconi 2011)

Inchieste ZH 
14‰
12‰
10‰
8‰
Uomini 15-24
anni
Uomini 25-34
6‰
Donne 15-24
Donne 25-34
4‰
2‰
0‰
Negli ultimi vent'anni la statistica rileva un aumento costante degli episodi di violenza che hanno richiesto
prestazioni mediche, soprattutto tra giovani di sesso maschile di età compresa tra 15 e 24 anni. L'aumento è
3
4
Prassi confermata più volte nei colloqui con gli agenti di polizia addetti alla violenza minorile e con i legali dei minori.
Ringraziamo il dott. Bruno Lanfranconi, responsabile del Settore statistica della Suva, per averci messo gentilmente a
disposizione i dati tratti dai rapporti summenzionati.
6
particolarmente marcato nel periodo tra le due inchieste standardizzate condotte a Zurigo e si attesta al
+143%. I valori rilevati per la fascia di età successiva (uomini di età compresa tra 25 e 34 anni) sono
generalmente inferiori e mostrano un incremento meno pronunciato, ma che si situa pur sempre al +67%.
Tra le donne si registrano valori di poco inferiori. L'aumento nella fascia di età compresa tra 15 e 24 anni,
pari al +27%, è inferiore a quello registrato nella fascia di età successiva, pari al +91%. Se si considerano
entrambi i sessi, nello stesso periodo l'aumento nella fascia di età 15-24 si attesta al +118%, il che
corrisponde quasi esattamente all'incremento dei reati violenti contro la vita e l'integrità rilevato in
entrambe le statistiche criminali di polizia e nella statistica JUSUS.
I dati del SSAINF forniscono anche indicazioni sul luogo e l'ora degli infortuni durante il tempo libero, che
contribuiscono in misura determinante a una migliore comprensione dell'evoluzione della violenza
giovanile.
Grafico 5
7000
Evoluzione della violenza secondo il tipo di spazio sociale; cifre assolute secondo la statistica
SSAINF, età 15-34 anni (fonte: Lanfranconi 2011)
 Inchieste ZH 
6000
5000
Spazio privato
4000
Spazio pubblico
3000
Non noto
2000
1000
0
Il grafico 5 mostra innanzitutto che l'aumento degli infortuni nel tempo libero legati a episodi di violenza
resta essenzialmente circoscritto ai luoghi pubblici (ad es. strada o locali pubblici), mentre nel periodo
considerato le cifre degli infortuni per violenza nei luoghi privati segnano una variazione molto contenuta.
7
Grafico 6a/b Evoluzione della violenza nei luoghi pubblici e nei luoghi privati, cifre assolute secondo la
statistica SSAINF (fonte: Lanfranconi 2011)
6a: luoghi pubblici
4000
6b: luoghi privati
600
3500
500
3000
400
2500
2000
300
1500
200
1000
100
500
0
0
13 15 17 19 21 23 1 3 5 7 9 11
13 15 17 19 21 23 1
Ora
3
5
7
9 11
Ora
1995-1999
2000-2004
2005-2009
1995-1999
2000-2004
2005-2009
Dal grafico 6a emerge che l'aumento della violenza nello spazio pubblico si concentra tra le 21 e le 5 di
mattina. Il valore massimo, che si registra alle 2 di mattina, è più che triplicato negli ultimi 10 anni,
passando all'incirca da 1000 a 3500 casi. La distribuzione temporale degli episodi di violenza nello spazio
privato (grafico 6b) è invece stabile da anni. Se si considera anche che gli infortuni legati a episodi di
violenza nello spazio pubblico si verificano maggiormente durante il fine settimana (Lanfranconi 2011,
pag. 22), questo dato è un forte indizio del fatto che l'aumento degli infortuni legati a episodi di violenza
secondo la statistica SSAINF si concentra principalmente nel contesto della vita notturna5.
1.4
Evoluzione della violenza secondo i dati delle inchieste sulla violenza sommersa
Un'altra importante fonte di dati per valutare l'evoluzione della violenza giovanile è costituita dalle
inchieste standardizzate condotte tra i giovani in merito agli atti di violenza subiti o commessi. Attualmente
in Svizzera esiste un'unica indagine periodica sul tema specifico dell'evoluzione della violenza e della
criminalità giovanile, che, essendo sempre stata realizzata con lo stesso approccio, permette di giungere a
conclusioni non distorte da scelte metodologiche sull'evoluzione della violenza sommersa. Si tratta delle
due inchieste condotte a Zurigo su un campione di allievi di scuola media nel 1999 e nel 2007 (Ribeaud &
Eisner 2009), che – come già accennato – sono state realizzate nel momento in cui le statistiche penali e la
statistica SSAINF attestavano i maggiori tassi di crescita.
Nel quadro di queste due rilevazioni è stato condotto un sondaggio tra circa 2500 allievi di quarta media del
Cantone di Zurigo ai quali è stato sottoposto un questionario anonimo da compilare in classe. Rispetto
all'intervista individuale, questa modalità garantisce un grado di anonimato particolarmente elevato. Poiché
nell'ultimo anno di scolarità obbligatoria è possibile in linea di massima raggiungere l'intera popolazione
scolastica e poiché il tasso di partecipazione alle inchieste è stato superiore al 90%, si può partire dal
presupposto che la rappresentatività del campione selezionato sia molto alta.
5
Questi risultati corrispondono in ampia misura a quelli di un'analisi specifica della statistica zurighese KRISTA (conferenza
stampa del 29 marzo 2012) consultabile al link (solo in tedesco):
http://www.kapo.zh.ch/internet/sicherheitsdirektion/kapo/de/ueber_uns/zahlen_fakten/statistiken2/_jcr_content/contentPar/down
loadlist/downloaditems/pks_2011_pr_sentatio.spooler.download.1332856775693.pdf/PKS_2011_praesentation.pdf
8
Le inchieste sulla violenza sommersa forniscono anche informazioni approfondite sulle vittime, le
circostanze e gli autori e permettono di trarre conclusioni sull'evoluzione della propensione alla denuncia, il
che è particolarmente importante per tracciare confronti con le statistiche ufficiali. Generalmente, le
inchieste sulla violenza sommersa condotte in modo rigoroso costituiscono un valido strumento per
misurare la criminalità, sempre che – come nello specifico – si possa raggiungere tutta la popolazione
statistica interessata e si pongano domande su fatti penalmente rilevanti (cfr. Junger-Tas & Marshall [1999]
per una panoramica).
Le due inchieste condotte a Zurigo presentano però anche alcune lacune: sono state effettuate solo due
misurazioni, le indicazioni fornite dalle vittime includono anche gli autori adulti (come la statistica
SSAINF) e i dati sono circoscritti sia geograficamente (Cantone di Zurigo) sia per fascia di età (15-16
anni), il che esclude in particolare i giovani adulti. Un’ulteriore carenza è la diversa definizione dei reati e
dei periodi di riferimento nell’ottica delle vittime e in quella degli autori, che non permette raffronti diretti
tra prospettive diverse.
I grafici 7a/b illustrano l'evoluzione dei casi di lesioni personali6 dichiarati dagli autori di reati violenti
secondo le due inchieste condotte a Zurigo.
Grafico 7a/b Evoluzione della violenza sommersa dalla prospettiva degli autori di reati secondo le
inchieste condotte a Zurigo nel 1999 e nel 2007; lesioni personali negli ultimi 12 mesi
7a: Tasso di prevalenza
(% autori)
15%
12%
11.6%
7b: Tasso di incidenza
(N. lesioni per persona interrogata)
12.5%
0.5
0.4
9%
0.3
6%
0.2
3%
0.1
0%
0.319
0.273
0.0
1999
2007
Lesione personale
1999
2007
Lesione personale
Il grafico evidenza un lieve aumento, statisticamente irrilevante, del tasso di prevalenza, ossia della
percentuale di autori di lesioni tra le persone interrogate, che passa dall'11,6 al 12,5% (+8,3%). Nel periodo
considerato il tasso di incidenza, ossia il numero di lesioni personali causate per persona interrogata, fa
segnare un aumento un po' più marcato, anche se non significativo, passando da 0,273 a 0,319, con un
incremento relativo del 16,8%. L'aumento più pronunciato del tasso di incidenza è riconducibile al fatto che
nella seconda inchiesta la percentuale di plurirecidivi è più alta.
6
Domanda: «Negli ultimi mesi hai picchiato e ferito un'altra persona?»
9
Grafico 8a/b Evoluzione della violenza sommersa dalla prospettiva delle vittime secondo le inchieste
standardizzate condotte a Zurigo nel 1999 e nel 2007; lesioni personali negli ultimi 30 mesi
8a: Tasso di prevalenza
(% vittime)
18%
17.6%
8b: Tasso di incidenza
(N. lesioni per persona interrogata)
0.7
16.8%
0.616
0.6
15%
13.5%
14.0%
0.5
12%
0.4
9%
0.491
0.483
0.379
0.3
6%
4.7%
0.2
5.2%
3%
0.1
0%
0.0
1999
0.138
0.117
1999
2007
2007
lp provocate da armi
lp senza armi
lp total
lesioni personali provocate da armi
lp senza armi
lp total
Anche i grafici 8a/b, che mostrano l'evoluzione delle lesioni personali dalla prospettiva delle vittime
(lesioni subite)7, evidenziano un aumento relativamente contenuto della violenza. Nel complesso, la
percentuale di vittime (prevalenza) è addirittura scesa, anche se in misura statisticamente irrilevante,
passando dal 17,6 al 16,8%. Se si considerano le cifre separatamente, la percentuale di vittime di lesioni
personali non provocate da armi è aumentata in misura minima e non significativa, passando dal 13,5 al
14%. L'evoluzione delle lesioni personali provocate da armi è analoga, con un aumento dal 4,7 al 5,2%.
Il tasso di incidenza delle vittime, ossia il numero di lesioni subite per persona interrogata, è aumentato in
misura leggermente superiore al tasso di prevalenza, passando dallo 0,49 allo 0,62% (+26%), ma
l’incremento rimane, anche se di poco, non significativo. L'aumento più pronunciato dell'incidenza è
imputabile alla percentuale più alta di vittime di lesioni plurime nel periodo compreso tra le due inchieste.
Nel complesso, i risultati delle due inchieste sulla violenza sommersa indicano tutt’al più un aumento
relativamente contenuto della violenza giovanile, che non può essere in nessun caso paragonato al
raddoppio risultante dalla SCP e dalla statistica SSAINF. Anche i risultati dei due studi svizzeri ISRD
(International Self-Reported Delinquency) del 1992 e 2006 mostrano tassi di prevalenza stabili per i reati
violenti tipici tra i giovani, quali le risse, per le quali è stato registrato un calo non significativo dal 9,5
all'8,6% (Killias et al. 2010), e questo nonostante ci si aspettasse che già solo il cambiamento di metodo
intervenuto tra le due rilevazioni avrebbe portato a un aumento (cfr. Ribeaud & Eisner 2009, pag. 66 seg.).
7
Lesioni personali provocate da armi: «Qualcuno ti ha ferito volontariamente con un'arma o con un oggetto oppure ti ha preso a
calci con scarpe pesanti?» Lesioni personali non provocate da armi: «Qualcuno ti ha picchiato così forte da procurarti ferite?»
10
Le indicazioni delle vittime sulla distribuzione degli atti di violenza nei vari spazi sociali e sulla
propensione alla denuncia forniscono una chiave di lettura coerente che può spiegare le tendenze
apparentemente contraddittorie tra i dati delle inchieste sulla violenza sommersa da un lato e tutti gli altri
indicatori studiati dall'altro. Secondo le inchieste condotte a Zurigo, dal 1999 al 2007 la distribuzione delle
lesioni personali nei vari tipi di spazio sociale è cambiata notevolmente.
Grafico 9
Distribuzione della violenza sommersa contro l'integrità fisica nei vari contesti sociali; stima
in base alle indicazioni sull'ultima lesione subita, inchieste condotte a Zurigo nel 1999 e nel
2007
70%
63.3%
60%
50%
44.5%
38.9%
40%
30%
20%
10%
25.1%
13.5%
7.8%
3.1%
3.8%
0%
Casa
Scuola
Spazio pubblico
1999
Altro/dati non
disponibili
2007
Come mostra il grafico 9, i reati contro l'integrità fisica subiti a casa o a scuola sono scesi dal 52 al 33%,
mentre quelli subiti nello spazio pubblico sono aumentati dal 45 al 63%, con un incremento relativo del
42%. Qui di seguito cercheremo di tracciare una correlazione tra questi risultati e quelli della statistica
SSAINF.
Se consideriamo i tassi di reati denunciati, osserviamo un aumento delle denunce per lesioni personali dal
6,8 al 15,5%, il che corrisponde a una crescita relativa pari al 127%8. Per cercare di spiegare quest'aumento,
abbiamo analizzato i motivi che hanno spinto le vittime a denunciare gli episodi di violenza. Dall'analisi
abbiamo riscontrato unicamente un aumento molto marcato, dal 38% nel 1999 al 75% nel 2007, del motivo
«me l'hanno consigliato», dove a consigliare sono state in particolare persone adulte (genitori e insegnanti).
Gli altri motivi, come «volevo che il o i responsabili fossero puniti», «ritengo che si tratti di un episodio
(particolarmente) grave» o «è l'unico modo di difendermi» ecc. non sono stati menzionati con maggiore
frequenza (Ribeaud & Eisner, 2009, pag. 109). È inoltre cambiata la propensione alla denuncia in relazione
al rapporto tra autore e vittima della violenza: nel 2007 il numero di denunce contro autori noti alle vittime
è stato cinque volte superiore a quello registrato nel 1999 (11 contro 2%, cfr. Ribeaud & Eisner, 2009, pag.
114). Inoltre, la percentuale di denunce per reati nel contesto scolastico ha segnato un netto aumento,
passando dall'1,7 al 14,7%, mentre quella relativa ai reati nello spazio pubblico è aumentata in misura
inferiore, dal 5,6 al 15,1%.
1.5
Riepilogo
La tabella 1 riassume l'evoluzione della violenza giovanile secondo le fonti esaminate.
8
Il tasso di denunce per lesioni personali con o senza armi è aumentato di oltre il 100% (cfr. Ribeaud & Eisner, 2009, pag. 54).
11
Tabella 1
Evoluzione della violenza giovanile tra il 1998/9 e il 2006/7
Variazione
in % tra il
1998/9 e il
2006/2007
Fonte
Gruppo di reato
Popolazione studiata
Area
SCP
Lesioni personali e
omicidi
Indiziati minorenni (10-17
anni)
Svizzera
+117%
KRISTA ZH
Reati contro la vita e
l'integrità
Giovani indiziati
(10-24 anni)
Cantone
di Zurigo
+119%
Reati contro la vita e
l'integrità
Episodi di violenza nel
tempo libero con
ricorso a prestazioni
mediche
Condannati minorenni
(10-17 anni)
Svizzera
+116%
Vittime con assicurazione
contro gli infortuni
obbligatoria (15-24 anni)
Svizzera
+118%
Lesioni personali
Allievi 4a media (15-16
anni) autori
Cantone
di Zurigo
+8%
Lesioni personali
Allievi 4a media (15-16
anni) autori
Cantone
di Zurigo
+17%
Lesioni personali
Allievi 4a media (15-16
anni) vittime
Cantone
di Zurigo
-5%
Lesioni personali
Allievi 4a media (15-16
anni) vittime
Cantone
di Zurigo
+26%
JUSUS
SSAINF
Inchiesta ZH
prevalenza autori
Inchiesta ZH
incidenza autori
Inchiesta ZH
prevalenza vittime
Inchiesta ZH
incidenza vittime
Come illustra chiaramente la tabella, sia i dati delle statistiche penali svizzere e zurighesi sia quelli del
SSAINF indicano un aumento sorprendentemente marcato della violenza giovanile, che si situa tra il 115 e
il 120%. D'altro canto i risultati delle inchieste condotte a Zurigo mostrano, a seconda dell'indicatore
considerato, un aumento statisticamente non significativo, che varia dallo 0 al 25%. Sorge quindi spontaneo
chiedersi quale sia stata l'evoluzione effettiva della violenza giovanile in Svizzera dagli anni 1990. Qui di
seguito cerchiamo di rispondere a quest'interrogativo sulla base di tre tesi.
2
2.1
Tesi sull'evoluzione reale della violenza giovanile
Tesi 1: le statistiche delle autorità penali, della polizia e del SSAINF sopravvalutano
l'evoluzione reale
Secondo le inchieste sulla violenza sommersa condotte a Zurigo, il tasso di denunce per lesioni personali è
aumentato in misura tale da poter spiegare l'aumento rilevato dalla SCP/KRISTA. L'incremento sembra
riconducibile soprattutto al fatto che gli adulti incoraggiano sempre più le giovani vittime a sporgere
denuncia, anche e in particolare in caso di violenza subita nel contesto sociale più immediato. L'ipotesi di
un aumento «artificiale» della violenza nella SCP acquista maggiore plausibilità se si considera che il tasso
di chiarimento dei reati violenti in questo periodo è leggermente aumentato. Secondo questa logica, anche
l'aumento della violenza nella statistica delle sentenze penali minorili (JUSUS) si spiega con il fatto che i
dati della JUSUS dipendono direttamente dall'input della polizia.
L'aumento rilevato dalla statistica SSAINF è invece più difficile da spiegare con questa tesi poiché secondo
Lanfranconi (2011) questa fonte è del tutto indipendente dai dati ufficiali, per cui la correlazione tra i due
tipi di dati fornirebbe un'indicazione molto attendibile di un aumento reale e massiccio della violenza
giovanile. Come detto in precedenza, è però probabile che queste fonti di dati non siano indipendenti, in
quanto la polizia esige sistematicamente un esame medico come mezzo di prova anche per reati di violenza
di lieve entità. Pertanto una denuncia di polizia comporta necessariamente un esame medico che viene
12
annunciato all'assicurazione contro gli infortuni. Tuttavia, non si sa con certezza da quando e in quali
Cantoni questa modalità di assunzione di prove è diventata la prassi9.
2.2
Tesi 2: le due inchieste condotte a Zurigo sottovalutano l'aumento reale della violenza
A nostro avviso non ci sono elementi sostanziali per mettere in discussione la metodologia delle inchieste
sulla violenza sommersa, già consolidata in criminologia, tanto più che nel caso presente, oltre agli elevati
standard qualitativi già citati in precedenza, la prospettiva degli autori e quella delle vittime indicano
entrambe un aumento contenuto della violenza. Inoltre, anche per le lesioni personali particolarmente gravi
con armi o oggetti pericolosi si registra un'evoluzione analoga a quella delle lesioni personali «semplici»,
in relazione sia alla violenza sommersa sia alla propensione alla denuncia. Anche le domande dettagliate
sulle lesioni subite non indicano un incremento marcato degli episodi di violenza particolarmente gravi
(Ribeaud & Eisner 2009, pag. 107 seg.).
2.3
realtà
Tesi 3: le due inchieste condotte a Zurigo e la statistica SSAINF non misurano la stessa
Anche se, come già detto, vi sono elementi che portano a considerare artificioso l'aumento della violenza
rilevato dalle statistiche SCP/KRISTA e SSAINF, riteniamo comunque che in particolare le analisi
dettagliate di Lanfranconi sull'evoluzione della violenza nei luoghi pubblici indichino un aumento reale
della violenza. Nonostante il possibile nesso tra i dati della SCP e quelli della statistica SSAINF, sembra
probabile (anche se mancano i dati corrispondenti) che un numero considerevole di dichiarazioni di
infortunio non siano collegate a una denuncia di polizia, il che confermerebbe almeno in parte
l'indipendenza delle due fonti di dati. Sembra anche poco plausibile che l'aumento osservato degli infortuni
durante le ore notturne sia imputabile unicamente ad una maggiore frequenza delle denunce. Non si può
dire lo stesso per i reati commessi nelle altre ore del giorno. Qui di seguito analizziamo in che misura le
inchieste condotte a Zurigo e la statistica SSAINF misurino realtà diverse.
Da un lato, le cifre delle inchieste condotte a Zurigo – e dell'inchiesta nazionale ISRD – si riferiscono a
reati violenti in generale, tra cui quelli commessi tra le mura domestiche e a scuola. La statistica SSAINF fa
invece una distinzione quantitativa tra episodi di violenza nei luoghi pubblici – in particolare quelli che si
verificano nelle ore notturne – e episodi di violenza nel contesto privato. Da questa statistica risulta che
solo gli episodi di violenza nei luoghi pubblici hanno fatto segnare un netto aumento. In questo quadro si
inserisce anche il marcato spostamento dei reati violenti nei luoghi pubblici riscontrato nelle inchieste
condotte a Zurigo. Estrapolando il numero delle lesioni personali nei luoghi pubblici, si ottiene un aumento
dell'incidenza di vittime del 79%. Sembra quindi probabile che il lieve incremento dell'incidenza della
violenza sommersa risultante dalle inchieste condotte a Zurigo sia riconducibile unicamente all'aumento
della violenza nei luoghi pubblici, mentre i reati violenti in ambito scolastico e domestico sono addirittura
in calo.
Dall'altro, le inchieste condotte a Zurigo si basano su una popolazione diversa rispetto a quella della
statistica SSAINF: le prime si interessano a una fascia di età più giovane (15-16 anni), mentre la seconda
copre la fascia di età compresa tra 15 e 24 anni. Si suppone che i giovani escano di più di notte rispetto agli
adolescenti, il che rappresenta, come mostrano le cifre della statistica SSAINF, la principale causa
dell'aumento degli infortuni legati a episodi di violenza. I giovani risultano quindi più esposti al fattore di
rischio «vita notturna», un'esposizione accresciuta dall'ampliamento dell'offerta (club, bar, linee di trasporto
notturne) derivante, per esempio, dalla liberalizzazione degli orari di chiusura (cfr. ad es. Killias et al.,
2010). Pertanto, la violenza nello spazio pubblico dovrebbe essere aumentata maggiormente tra i giovani
che non tra gli adolescenti. Gli effetti delle differenze menzionate tra le due fonti di dati, sommati,
spiegano in gran parte l’apparente forte discrepanza tra le tendenze osservate.
9
Inversamente si può immaginare che ad incoraggiare le vittime a sporgere denuncia sia l'assicurazione contro gli infortuni, allo
scopo di addossare i costi all'autore della violenza o alla sua assicurazione. Si tratta però di una mera supposizione.
13
Resta da chiarire perché i tassi di criminalità delle due fasce d’età nella statistica KRISTA presentino un
andamento quasi parallelo. A nostro parere, qui entrano in gioco vari meccanismi. Se per i giovani
l'incremento dei casi di violenza registrati è dovuto innanzitutto all'aumento della violenza nei luoghi
pubblici, per i minori l'incremento è riconducibile all'aumento del tasso di denunce dovuto alla maggiore
sensibilizzazione degli adulti alla problematica della violenza. È quanto indica la nostra analisi dei moventi,
così come il fatto che le denunce contro autori noti alle vittime e le denunce per violenze in ambito
scolastico sono aumentate in misura più marcata nel periodo compreso tra le due inchieste condotte a
Zurigo. È probabile che la «tolleranza zero» nei confronti della violenza e le iniziative di prevenzione che
ne sono derivate abbiano contribuito anche al calo della violenza in ambito scolastico (cfr. anche Killias et
al. 2010).
2.4 Conclusioni
Sottoposte ad un'analisi dettagliata, le tre fonti considerate, che a prima vista sembrano contraddittorie,
indicano che negli ultimi vent'anni la violenza giovanile nei luoghi pubblici è aumentata. La statistica
SSAINF e le inchieste sulla violenza sommersa condotte a Zurigo mostrano che nel contesto familiare e
scolastico gli atti di violenza sono rimasti stabili o sono diminuiti.
La tesi sostenuta in particolare dal prof. Martin Killias (ad es. Killias et al. 2010) secondo cui l'aumento
della violenza nei luoghi pubblici sarebbe imputabile da un lato agli orari di apertura più flessibili dei
ristoranti e dei punti vendita di bevande alcoliche e dall’altro all'ampliamento dell'offerta di linee di
trasporto notturne, è resa plausibile dalle analisi dettagliate dei dati della statistica SSAINF relativi all'ora
in cui si sono verificati gli infortuni, che indicano molto chiaramente un aumento della violenza nel
contesto della vita notturna (Lanfranconi 2011)10. Andamenti analoghi sono stati evidenziati dall'analisi
specifica della statistica KRISTA e dallo studio di Exadaktylos (2007) sugli interventi di pronto soccorso
dell’Inselspital di Berna. L'aumento della violenza subita legata al consumo di bevande alcoliche e droghe,
osservato nel quadro delle inchieste condotte a Zurigo anche in una fascia di età relativamente giovane
(Ribeaud & Eisner 2009), è un segnale che va nella stessa direzione.
Va detto inoltre che l'aumento della violenza nello spazio pubblico è probabilmente imputabile al solo
cambiamento del contesto e non a una maggiore e generalizzata propensione alla violenza e alla criminalità
dei giovani. È quanto indicano i tassi di violenza in calo o stabili nel contesto privato e scolastico
evidenziati dalle inchieste di Zurigo e dalla statistica SSAINF. Inoltre, le inchieste di Zurigo mostrano, per
quasi tutte le forme non aggressive di delinquenza, un andamento stabile o addirittura in calo.
Se si considera l'evoluzione recente, ossia dal 2007, i dati disponibili sono lacunosi e poco chiari. La
statistica della polizia indica un calo marcato della violenza dal 2006/2007 (grafico 1 e 2), che a un'analisi
più attenta risulta imputabile quasi esclusivamente al calo della criminalità visibile dei cittadini stranieri
(Killias et al. 2010, pag. 17 segg.). Ad essa si contrappone la statistica JUSUS, che mostra globalmente un
aumento incessante delle condanne per reati violenti (grafico 3). Anche questa statistica, però, rileva a
partire dal 2006/2007 un'inversione di tendenza per i giovani stranieri. Dal canto suo, la statistica SSAINF
indica un lieve calo dei tassi di violenza (grafico 4) solo a partire dal 2009, l'ultimo anno disponibile nella
serie temporale, mentre non contempla del tutto dati sulla violenza sommersa. Pertanto, solo future
inchieste sulla violenza sommersa e la valutazione dei dati più recenti degli altri indicatori considerati
potranno chiarire se, per quanto riguarda la violenza nello spazio pubblico, vi sarà stata un'inversione di
tendenza.
10
Questo non spiega tuttavia perché già prima della liberalizzazione degli orari di apertura, introdotta nel 1997, si riscontri un
aumento degli episodi di violenza sia nella statistica SSAINF che nella statistica criminale. Una possibile spiegazione può essere
che già all'inizio degli anni 1990 in diverse grandi città svizzere erano stati aperti club e bar illegali, più o meno tollerati. Questo
ha spianato la strada alla liberalizzazione degli orari di apertura.
Sarebbe indubbiamente interessante tracciare un confronto, sulla base dei dati della statistica SSAINF, tra i Cantoni che hanno
liberalizzato gli orari di chiusura e i Cantoni che non lo hanno fatto.
14
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15