“E’ una bella giornata…per il Tumore”: una strategia di comunicazione innovativa rivolta ai giovani per la prevenzione del tumore della pelle S Potente, J McIver, C Anderson, K Coppa Councer Council NSW Sintesi e adattamento dell’articolo: “It’s a Beautiful Day…for Cancer: an innovative communication strategy to engage youth in skin cancer prevention”, in Social Marketing Quarterly, Fall 2011,17(3): pp: 86105-265 A cura di Elena Barbera, Eleonora Tosco DoRS – Regione Piemonte (Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute) L’articolo descrive una strategia di promozione creativa che utilizza l’edutainment e il social media marketing per stimolare il dialogo e affrontare le barriere che impediscono ai giovani di proteggersi dal sole. La campagna, realizzata in Australia, ruota attorno ad un video musicale ironico diffuso attraverso molteplici canali di comunicazione, con un’attenzione particolare ai social media. Il video ha ricevuto 250.000 visite in 4 mesi, e i sondaggi online hanno individuato differenze positive tra coloro che sono stati esposti al video e coloro che non sono stati esposti, rispetto agli atteggiamenti nei confronti del rischio di tumore della pelle, alla capacità percepita di evitare il tumore della pelle usando regolarmente la protezione solare, e ai diversi comportamenti auto-riportati relativi alla protezione solare, ma nessuna differenza nella percezione dei pari rispetto all’abbronzatura. Il 25% di coloro che hanno visto il video ha inoltrato il video ad amici, il 44% ha dichiarato che il video ha cambiato modificato la propria opinione in tema di protezione solare, e il 19% dei commenti spontanei online ha riportato l’intenzione di cambiare comportamento. I risultati della campagna suggeriscono che i messaggi divertenti, peer-to-peer, possono essere utilizzati per coinvolgere i giovani in un messaggio di salute importante per la prevenzione del tumore della pelle. Introduzione L’Australia è il paese del mondo con i tassi più elevati di tumore della pelle. L’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) durante l’infanzia e l’adolescenza è un fattore determinante nell’aumentare il rischio di tumore della pelle nel corso della vita. Tuttavia numerosi tumori della pelle si possono prevenire proteggendosi in modo adeguato dal sole, riducendo l’esposizione ai raggi UV ed evitando le scottature. Per una protezione efficace è importante utilizzare la crema solare, indossare occhiali da sole e cappellini, stare all’ombra e non lasciare il corpo scoperto. Rispetto agli adulti, i giovani australiani si espongono più a lungo al sole, presentano un numero più elevato di scottature e si proteggono molto poco. Tra i giovani sono numerosi i fattori che concorrono ad ostacolare un’adeguata protezione solare: tra i pari la protezione solare non è argomento di discussione ed è associata ad a messaggi impositivi; la percezione personale del rischio di tumore della pelle tende ad essere bassa, in quanto i giovani tendono a sentirsi immortali e non si soffermano sulle conseguenze a lungo termine delle loro azioni; la pelle abbronzata è comunemente associata ad un corpo sano ed attraente e alla “cultura da spiaggia”; I giovani sono molto interessati alle percezioni/ai giudizi dei loro coetanei, e l'abbronzatura è vista come un fattore importante per far parte di un gruppo; La protezione dai raggi dal sole è vista come un atto scomodo che interrompe la spontaneità e la natura libera dello stile di vita degli adolescenti. I giovani sono quindi un target prioritario per le iniziative di prevenzione del tumore della pelle. Dopo anni di campagne di comunicazione attraverso canali tradizionali, i giovani risultano consapevoli e conoscono i rischi derivanti da una mancata protezione solare. Tuttavia, per motivare questo gruppo target a proteggersi dal sole in modo efficace, le strategie di comunicazione devono andare oltre il puro trasferimento di conoscenze ed individuare le barriere che ostacolano la volontà di adottare misure di protezione adeguate. I media di intrattenimento, come televisione, film, video musicali e riviste hanno dimostrato di avere un impatto significativo sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei giovani rispetto alla salute. Le strategie di edutainment si basano su questa tipologia di media per sviluppare messaggi di comunicazione volti a divertire ed educare allo stesso tempo, al fine di accrescere le conoscenze del target su un problema e stimolare atteggiamenti favorevoli per cambiare comportamento. Per la sua popolarità ed influenza, la musica è un mezzo particolarmente efficace per raggiungere i giovani. Lo stesso vale per i media digitali: il 90% dei giovani usa i social network come MySpace e Facebook per condividere idee e contenuti e per interagire con i propri amici. La comunicazione ai giovani veicolata attraverso i social media aiuta a stimolare una conversazione tra pari ed ha il potenziale di modificare credenze ed atteggiamenti dei giovani rispetto a temi importanti per la loro salute. Questo studio si propone di determinare se le strategie di edutainment possono rivelarsi efficaci in un campagna di educazione alla salute con l’obiettivo di migliorare i comportamenti relativi alla protezione solare. In particolare, è finalizzato a: 1. coinvolgere i giovani ed incoraggiare il dialogo tra pari sulla prevenzione del tumore della pelle; 2. migliorare gli atteggiamenti relativi ad una protezione solare efficace, in particolare in relazione ad una bassa percezione del rischio di tumore della pelle, alle associazioni abbronzatura=bellezza, e all’importanza del proteggersi per evitare il tumore della pelle; 3. favorire i comportamenti corretti per proteggersi dal sole. 2 Metodologia “E’ una bella giornata…per il Tumore”: una campagna rivolta ai giovani per proteggersi dai danni del sole Il Cancer Council NSW (CCNSW) è un'associazione senza fini di lucro volta a sconfiggere il tumore nel New South Wales, Australia. Il CCNSW ha collaborato con agenzie di comunicazione specializzate sul target giovanile per sviluppare ed implementare una campagna di comunicazione senza marchio rivolta ai giovani di età compresa tra 14-24 anni. La campagna ha utilizzato ironia, umorismo nero, e giochi di parole per evidenziare i pericoli legati ad un’ esposizione al sole eccessiva e per incoraggiare i giovani ad adottare i cinque metodi principali per proteggersi dal sole. Il video non ha volutamente un logo, per consentire ai giovani di poterlo scoprire e condividere come un semplice video musicale, senza associarlo, in un primo tempo, ad una campagna di prevenzione. La campagna è stata denominata ''E 'una bella giornata…per il tumore'', un non sense dichiarato volto a generare dibattito e discussioni. Il fulcro della campagna è un video musicale eseguito da un artista australiano di hip-hop, a cui è stato dato il nome di Al Bino, e dal noto produttore musicale americano Lyrics Born (Cancer Council NSW, 2008). Il nome di Al Bino è stato scelto per comunicare che non è necessario essere abbronzati per essere “alla moda”, contrariamente alle norme prevalenti nel target di riferimento circa il fascino dell’abbronzatura. Per testare, adattare e perfezionare il messaggio, è stato effettuato un focus group su dieci coppie di giovani. Lanciato nel dicembre 2008, il video musicale mostrava le conseguenze sociali e sulla salute di un’abbronzatura eccessiva. Protagonista del video un teenager maschio contrario all’utilizzo della protezione solare, vanitoso e alla ricerca dell’approvazione dei suoi pari. Ma un grottesco e ripugnante melanoma animato cresce sulla schiena del giovane fino ad arrivare ad ucciderlo. Al Bino, invece, è stato raffigurato come un modello positivo, dalla pelle chiara, che si protegge dal sole. Nel video, le cinque forme raccomandate per proteggersi dal sole (utilizzare la crema solare, indossare occhiali da sole e cappellini, stare all’ombra e non lasciare il corpo scoperto) sono state comunicate con un ampio e “martellante” utilizzo di immagini e parole. La campagna è stata promossa in Australia nei mesi estivi compresi tra dicembre 2008 e marzo 2009 attraverso molteplici canali di comunicazione. Per incoraggiare i giovani a vedere e condividere il video innescando una discussione a proposito, sono state create pagine sui più comuni social network quali You Tube, Facebook e MySpace. Al fine di mantenere una comunicazione costante con il target di riferimento, Al Bino aggiungeva regolarmente contributi a queste pagine e conversava con gli “amici” online. Il personaggio di Al Bino si esibiva dal vivo in numerosi eventi musicali davanti ad un vasto pubblico giovanile e vi era la possibilità di acquistare online abbigliamento, cappelli e adesivi con il logo dell’iniziativa. Infine, un lancio dell’iniziativa sui media tradizionali (TV, giornali, canali musicali..) ha fatto sì che la campagna arrivasse a diffondersi a livello nazionale ed internazionale. Per misurare il processo e l’impatto a breve termine dell’intervento e fino a che punto quest’ultimo ha raggiunto gli obiettivi prefissati, sono stati utilizzati tre diversi metodi. Valutazione di processo: accessi online, caratteristiche demografiche dei visitatori, attività sui social media e copertura mediatica Un’ agenzia esterna che si occupa di social media, ha monitorato e misurato l'attività online per verificare se il video ha catturato l'attenzione dei giovani. Le caratteristiche dei visitatori sono state monitorate attraverso i dati di accesso a YouTube e dagli strumenti di monitoraggio dei social media Radian 6 e Google Insights. I social 3 network sono stati monitorati per valutare il livello di attività e il coinvolgimento dei ragazzi nei confronti del tema. Impatto a breve termine: indagini online Un’azienda esterna che fa ricerche di mercato ha effettuato delle indagini online dopo l’intervento per valutare l’impatto a breve termine sugli atteggiamenti e sui comportamenti auto-riportati relativi alla protezione solare. Coloro che hanno risposto all’indagine sono stati selezionati random dalla banca dati dell’azienda, che comprendeva più di 50.000 australiani reclutati casualmente ogni anno attraverso interviste porta a porta, che costituiscono un campione rappresentativo della popolazione australiana, dai 14 anni in su, in termini di genere, età e collocazione geografica. Nell’aprile del 2009, sono stati inviati ai genitori dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni gli inviti per la partecipazione all’indagine, affinché permettessero ai propri figli di prendervi parte. Ai ragazzi tra i 18 e i 24 anni gli inviti per la partecipazione all’indagine sono stati inviati direttamente via mail. Successivamente, a tutti i partecipanti è stato mandato via e-mail il link all’indagine online, richiedendo di indicare età, genere, tipo di pelle, atteggiamento nei confronti dell’abbronzatura, comportamenti relativi alla protezione solare e conoscenza del video musicale. I partecipanti sono stati sottoposti a domande sia aperte che chiuse, per valutare le differenze rispetto agli atteggiamenti e ai comportamenti relativi alla protezione solare tra coloro che sono stati esposti al video e coloro che non sono stati esposti. Le domande relative agli atteggiamenti cercavano di comprendere: se pensavano di avere una scarsa possibilità di poter avere prima o poi un tumore della pelle, se gli amici più stretti consideravano l’abbronzatura una “buona cosa” (tentativo di valutare l’influenza del gruppo dei pari o la pressione sociale sugli atteggiamenti) e se pensavano di poter evitare il tumore della pelle proteggendosi regolarmente dal sole. Le domande relative ai comportamenti riguardavano invece le misure utilizzate per proteggersi dal sole: utilizzo della crema solare, di occhiali da sole e cappellini, ecc.. Ai partecipanti che conoscevano il video clip sono state fatte ulteriori domande sul livello di coinvolgimento e sulle percezioni rispetto allo stesso: come descriverebbero il video; pensieri suscitati dal video e messaggi-chiave recepiti; caratteristiche del video che hanno apprezzato; se hanno inoltrato il video ai propri pari o ne hanno discusso insieme; consapevolezza dei metodi di protezione solare utilizzati da Al Bino; impatto del video percepito su se stessi e pensieri e sensazioni degli amici rispetto alla protezione solare; percezione dell’auto-efficacia rispetto ai metodi di protezione solare in seguito alla visione del video; la probabilità che essi utilizzino questi metodi di protezione dal sole. Impatto a breve termine: analisi tematica Un’agenzia esterna che si occupa di social media ha condotto un’analisi tematica per individuare le parole chiave ricorrenti che emergevano dalle discussioni online sul video e per analizzarle successivamente in relazione agli obiettivi del progetto. Si è monitorata inoltre la natura e il “tono” delle conversazioni online che avevano come oggetto di discussione il video. Analisi statistica I dati sono stati sottoposti a procedure standard di controllo della qualità ed è stata condotta un’analisi dei dati attraverso il test del chi-quadro. Risultati Valutazione di processo Il video ha ricevuto circa 250.000 visite su You Tube in quattro mesi. 4 L’analisi demografica dei visitatori ha riscontrato che il video è stato visto più dai maschi (65% versus 35% delle donne). Il 46% delle visite provenivano dall’Australia. Il video è stato premiato nell’ambito del You Tube “Honours Board” come il video più visto e commentato nel mese di dicembre 2008. Su Facebook e MySpace gli “amici” hanno postato numerosi commenti e messaggi personali, e un utente ha anche creato un “fan club” su Facebook dedicato ad Al Bino. La copertura mediatica su televisione, stampa e radio è stata valutata 1.2 milioni di dollari. Impatto a breve termine: indagini online Campione dell’indagine online Per l’analisi erano disponibili 1.588 partecipanti tra i 14 e i 24 anni. Rispetto al profilo demografico dei visitatori online (35% donne), il campione dell’indagine ha un’elevata proporzione di rispondenti donne (63%). Confronto tra gruppi esposti e non esposti rispetto agli atteggiamenti e ai comportamenti relativi alla protezione solare Vi sono differenze significative tra i due gruppi rispetto al rischio personale percepito di contrarre il tumore della pelle. Il gruppo esposto mostra livelli più elevati di rischio personale percepito. Non si evidenziano differenze significative nelle percezioni dei pari rispetto all’abbronzatura. Sono invece state rilevate differenze significative nei comportamenti auto-riportati relativi alla protezione solare. L’88% del gruppo esposto versus l’84% del gruppo non esposto ha dichiarato di usare la crema solare. Il 42% versus il 37% ha riportato di usare gli occhiali da sole e il 32% versus il 27% ha dichiarato di indossare abiti che proteggono dal sole. Coinvolgimento e impatto nel gruppo esposto Ai partecipanti che sono stati esposti al video è stato chiesto di valutare il proprio coinvolgimento, le proprie percezioni rispetto al video e l’impatto che ha avuto su di loro. Un quarto dei partecipanti ha riportato di aver condiviso o discusso il video con i propri pari. La televisione è stata la principale fonte di informazione dell’esistenza del video online. La musica, le parole e l’umorismo sono state le caratteristiche più amate. Circa la metà dei rispondenti (44%) ha affermato che il video di Al Bino ha cambiato il proprio modo di pensare alla protezione solare. Più della metà (52%) ha pensato che il video potesse modificare il modo di pensare dei propri amici rispetto al tema della protezione solare. Sono stati riportati livelli elevati di auto-efficacia percepita per tutte e cinque le misure di protezione. Complessivamente, circa i due terzi (62%) ha affermato di essere “molto propenso” o “abbastanza propenso” a proteggersi dal sole in futuro, come ha fatto Al Bino. Impatto a breve termine: analisi tematica Sono stati pubblicati online 1800 commenti sul video: il 77% lo supportava mentre il 23% lo criticava. Complessivamente sono emersi sette temi-chiave: 1. Maggiore consapevolezza del tumore (21% di tutti i commenti): supporto positivo al messaggio sulla consapevolezza del tumore condividendo una storia personale associata al messaggio. 2. Intenzione di modificare il comportamento (19% di tutti i commenti): motivazione a farsi un controllo rispetto al tumore della pelle, cambiare il proprio atteggiamento nei confronti della protezione solare, passare il messaggio agli amici. 3. Musica attraente (19% di tutti i commenti): è stata apprezzata la scelta della musica hip-hop 4. Apprezzamento (18% di tutti i commenti): Commenti positivi non specifici sulla campagna 5. Musica orrenda (13% di tutti i commenti): non è stata apprezzata la traccia e la musica è stata considerata assolutamente non attraente (questi commenti provengono soprattutto da giovani maschi fan della musica hip –hop). 5 6. Fastidio (6% di tutti i commenti): l’immagine grafica del “melanoma” è stata ritenuta poco gradevole 7. Poco rispetto nei confronti del tumore (4% di tutti i commenti): Il video è stato considerato offensivo nei confronti della condizione di chi ha o ha avuto un tumore. In questi casi, l’ironia del video non è stata capita. Discussione I risultati della campagna hanno messo in evidenza il potenziale valore dell’utilizzo di messaggi divertenti, peer-to-peer per influenzare gli atteggiamenti e i comportamenti dei giovani. Il video musicale ha catturato l’attenzione dei giovani. Le immagini grafiche, il titolo ironico della canzone, l’irriverenza e la mancanza di un logo, anche se con alcune polemiche, sono stati fondamentali per il successo della campagna. Questi fattori hanno alimentato la curiosità del pubblico, la visibilità e incoraggiato la discussione all’interno del gruppo target, supportando la riflessione sui problemi legati al tumore della pelle e sulla protezione solare e incoraggiando il dialogo sul cambiamento di comportamento. I risultati della campagna indicano che coloro che sono stati esposti al video hanno apprezzato il fattore “umorismo e shock” e hanno mostrano di aver fortemente compreso il messaggio fondamentale della prevenzione del tumore della pelle. Del target esposto, un quarto ha riportato di aver inoltrato il video e di averne discusso con gli amici, avvalorando l’efficacia dei social media per la condivisione e il dialogo tra pari. Inoltre, i risultati hanno suggerito che non è sufficiente basarsi solo sulle strategie online, ma che una combinazione di nuovi media e media tradizionali massimizza il budget limitato e garantisce una diffusione e un impatto significativi. La scelta di un approccio creativo è risultata efficace nel posizionare il tumore della pelle come un problema di notevole rilevanza. Il proteggersi dal sole e l’associare l’essere abbronzati ad immagini attraenti e positive sono meccanismi che rientrano nelle cosiddette norme sociali. E’ evidente come una campagna della durata di un’estate non possa arrivare ad influenzare credenze e atteggiamenti culturalmente radicati. Inoltre, i risultati mostrano che le percezioni positive associate all’abbronzatura e al contrario le percezioni negative rispetto alla protezione solare continuano ad avere un impatto significativo sui comportamenti protettivi dei giovani. Pertanto, sono necessari ulteriori studi per analizzare la natura complessa di queste norme sociali e la possibilità di superare queste barriere. Limiti Sebbene lo studio rappresenti un apporto significativo alla ricerca sulle evidenze di efficacia nell’utilizzare i social media per comunicare temi di salute, alcuni limiti sono da tenere in considerazione, tra cui la mancanza di un pre test per valutare le differenze tra gruppo esposto e quello non esposto al video, in termini di atteggiamenti, preferenze e comportamenti, e la decisione di sviluppare la campagna prediligendo una strategia puramente di comunicazione, in assenza quindi di un’ottica multicomponente, e pertanto limitata nella sua capacità di influenzare cambiamenti di comportamento a lungo termine. Un investimento costante in una strategia globale di marketing sociale può portare a dei risultati efficaci in termini di miglioramento sostenibile dei comportamenti relativi alla protezione solare. 6 Implicazioni per il marketing sociale I risultati della campagna dimostrano che una strategia di promozione innovativa può essere efficace, nel breve periodo, nel migliorare gli atteggiamenti e i comportamenti relativi alla salute. Inoltre, lo studio ha mostrato che i social media possono essere usati in modo efficace nelle campagne di marketing sociale e sono uno strumento essenziale nelle strategie di promozione della salute rivolte ai giovani. 7