Il modello Tutti i corpi in movimento hanno una doppia natura: particella e onda La conoscenza della doppia natura delle particelle ha portato alla definizione del nuovo modello atomico, con il quale la visione tradizionale viene completamente abbandonata. Louis-Victor de Broglie Fisico francese (Dieppe, 1892 - Neuilly-sur-Seine, 1987). Dopo gli studi di storia si dedicò alla fisica. Nelle sue ricerche diede un’interpretazione quantitativa alla doppia natura di materia ed energia, portando in questo modo contributi fondamentali alla meccanica quantistica. Vinse nel 1929 il premio Nobel per la Fisica per la dimostrazione del comportamento dualistico degli elettroni. Fu membro dell’Accademia delle Scienze, dell’Accademia di Francia e, dal 1945, consigliere della Commissione francese per l’energia atomica. Werner Heisenberg Fisico tedesco (Würzburg, 1901 - Monaco di Baviera, 1976). Allievo di Sommerfeld, divenne nel 1927 professore di fisica teorica all’Università di Lipsia e poi direttore del Max Planck Institut di Berlino. È stato uno dei fondatori della meccanica quantistica. Nel 1925, con M. Born e P. Jordan, elaborò la meccanica delle matrici, partendo dalla frequenza e dall’intensità della luce emessa da un atomo e ottenendo risultati analoghi a quelli della meccanica ondulatoria di Schrödinger. Oltre al principio di indeterminazione, a lui si devono anche l’ipotesi che il nucleo sia costituito solamente da protoni e neutroni e l’introduzione delle forze di scambio per spiegare il legame tra essi. Premio Nobel per la Fisica nel 1932. atomico attuale Gli elettroni hanno la più alta probabilità di stare in alcune zone dette “orbitali” Robert Sanderson Mulliken Chimico e fisico statunitense (Newburyport, Massachusetts, 1896 Arlington, Virginia, 1986). Insegnante universitario, si occupò inizialmente della separazione degli isotopi per poi passare allo studio della struttura elettronica delle molecole. A lui si deve l’introduzione dei concetti di orbitali atomici e di ibridizzazione degli orbitali che utilizzò per spiegare il legame covalente. Premio Nobel per la Chimica nel 1966. Gli elettroni occupano gli orbitali a uguale energia secondo ben precise regole Anche l’elettrone può essere considerato un’onda Erwin Schrödinger Fisico austriaco (Vienna 1887-1961). Professore all’università di Berlino, si trasferì in Inghilterra all’avvento del nazismo, per ritornare in Austria nel 1955. Si dedicò prima alla teoria dei quanti e in seguito alla creazione della meccanica ondulatoria. A lui si deve l’equazione che descrive la propagazione delle onde della meccanica ondulatoria e che consente anche di ricavare i livelli energetici degli atomi in modo più vicino ai risultati sperimentali di quanto si era ottenuto con la meccanica quantistica. Nel 1926 Schrödinger riuscì a dimostrare l’equivalenza della meccanica ondulatoria con la meccanica delle matrici di Heisenberg. Ottenne nel 1933 il premio Nobel per la Fisica. ll o ode atom m La precisione delle misure ottenibile nei sistemi tradizionali non è più pensabile per i sistemi atomici Protagonistieidee a ttuale o ic In un orbitale possono stare al massimo due elettroni Wolfgang Ernst Pauli Fisico austriaco (Vienna, 1900 - Zurigo, 1958), dopo la laurea a Vienna continuò gli studi a Monaco, sotto la guida di Sommerfeld. Fu poi assistente di Born e quindi docente all’Università di Amburgo, dove contribuì a elaborare i fondamenti della meccanica quantistica, tra cui il principio di esclusione che porta il suo nome. Nominato professore di Fisica teorica all’Istituto Federale di Tecnologia di Zurigo, si interessò anche al decadimento beta, per il quale propose l’esistenza di una particella senza carica e senza massa che Fermi, successivamente, chiamò neutrino. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, emigrò negli Stati Uniti, rientrando a Zurigo alla fine delle ostilità. Nel 1945 ricevette il premio Nobel per la Fisica per la scoperta del Principio di esclusione. Friedrich Hund Fisico tedesco (Karlsruhe, 1896 - Gottinga, 1997), dopo la laurea perfezionò i suoi studi sotto la guida di Bohr a Copenhagen. Insegnò nelle principali università tedesche per ritornare nel 1957 a Gottinga dova rimarrà fino al ritiro. Ha dato un importante contributo alle teorie quantistiche definendo alcune regole sullo stato dello spin elettronico negli orbitali per i quali prevede che si abbia il massimo numero di elettroni spaiati paralleli (regola della massima molteplicità di spin). Insieme a Mulliken descrive gli orbitali molecolari. 1. Quali risultati determinarono la fine della validità del modello di Bohr? 2. Quale concezione dell’elettrone radicalmente diversa da quella tradizionale è alla base del moderno modello atomico? 3. Nel moderno modello atomico la probabilità gioca un ruolo fondamentale. Quali sono le zone dello spazio in cui è più facile localizzare gli elettroni?