82 FUNGHI E AMBIENTI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA 17. Lepiota brunneoincarnata Chodat & Martin [per i colori bruno e incarnato = roseo] Classe Basidiomycetes Subclasse Hymenomycetidae Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae 83 I FUNGHI DI VENEZIA E ISOLE Cappello 15-50 (60) mm di diametro, inizialmente quasi emisferico, poi convesso e infine piano, sempre con umbone ottuso più o meno rialzato. La cuticola è inizialmente unita, asciutta, bruno-nerastra, bruno-vinosa, bruno-rosata, anche bruna; con la crescita si screpola, ad eccezione del centro che rimane unito, in squame ad andamento più o meno concentrico che lasciano intravedere lo strato sottostante di color crema-rosato. Il margine è appendicolato nei giovani esemplari. Lamelle Libere al gambo, moderatamente fitte, bianche nei giovani esemplari, crema negli adulti, filo intero o leggermente crenulato; lamellule presenti. Gambo 20-50 x 3-7 (10) mm, cilindrico o leggermente ingrossato verso la base, fibrilloso, bianco, in seguito carnicino sopra la zona anulare sempre ben evidente e formata da resti del velo concolori al cappello, che si ripetono fino alla base; fistoloso-cavo. Carne Bianca nel cappello, tendente a diventare rosata verso la corteccia ed in fondo al gambo; odore acidulofruttato, più o meno intenso, sgradevole (riconducibile a quello tipico di Lepiota cristata). Microscopia Spore 8,5-10,5 x 4,5-5,5 µm, lisce, ellittiche-ovoidali, ialine; basidi: 22-30 x 8-10 µm, tetrasporici, clavati; cheilocistidi: 20-28 (30) x 8-14 µm, clavati; epicute formata da peli cilindrici, subfusiformi, a parete spessa, lunghi 80-300 (350) x 10,5-14 µm, con pigmento bruno-ocraceo; sottostrato imeniforme compatto. Microscopia Habitat Frequentissima in parchi e giardini, specialmente sotto latifoglia; all’inizio dell’estate, poi in autunno, in piccoli gruppi. Commestibilità Considerata mortale, è responsabile di diversi gravissimi avvelenamenti a lenta insorgenza documentati in tutta Europa ed in Nordafrica. Questa sindrome, nota come “helveoliana”, ha molte analogie con gli avvelenamenti causati da Amanita phalloides. Note Specie tanto bella quanto pericolosa; è fondamentale riconoscerla (la cosa non è difficile una volta memorizzati l’habitat, l’aspetto robusto, la squamosità del gambo, i colori bruno-rosati) per evitarne la raccolta ed il consumo; gli stessi avvertimenti devono essere estesi a tutto il gruppo delle lepiote di piccola taglia.