CINA MANCIURIA La sconosciuta terra dei Manciù Tra arte e natura nelle province cinesi del Jilin, Heilongjiang e Liaoning 18 giorni – in hotel Un originale viaggio nel Dongbei, o per dirla in maniera più chiara in Manciuria, la regione nell’estremo nord-est della Cina, che comprende le sconosciute province di Jilin, Heilongjiang e Liaoning. Un viaggio in quella che a ragione può essere considerata la “vera” Cina che i visitatori cercano ormai inutilmente nelle turistiche zone centro-meridionali del paese. Qui nacque la grande potenza militare mancese, nota come dinastia Qing, che conquistò la Cina nel 1644 e ne resse il potere imperiale fino al 1911. Un itinerario tra arte e natura ai confini con la Russia e la Corea del Nord. Dalla città di Haerbin, con la sua architettura in stile russo, a Shenyang, la capitale dei Manciù, sul cui modello venne ridisegnata Pechino e il cui stile influenzò i principali monumenti cinesi di epoca Qing. Dall’antica cittadina di Xingcheng (XV sec.), uno dei centri storici meglio preservati della Cina, all’imponente tempio ligneo di Fengguo, costruito durante la Dinastia Liao (XI sec.), un grande capolavoro dell’arte orientale. Dalla riserva naturale di Ghangbai Shan, dove si trova il favoloso Stagno Celeste, un lago di origine vulcanica incastonato tra le montagne, all’area vulcanica di Wudalian Chi, ricca di grotte, pozze d’acqua e sorgenti termali… PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2017 1° giorno / Italia – Pechino Partenza da Milano con voli di linea, via scalo intermedio, per Pechino. Cena e pernottamento a bordo. 2° giorno / Pechino – Changchun (il Palazzo di Puyi, l’ultimo imperatore cinese) Arrivo a Pechino e proseguimento con volo in coincidenza per Changchun, nella provincia di Jilin. Arrivo, accoglienza e trasferimento in hotel. Changchun è storicamente nota con il nome di Hsinking, “la Nuova Capitale”, per il suo ruolo di capitale, dal 1932 al 1945, del Manchukuo (ex Manciuria), lo stato fantoccio controllato dai giapponesi che aveva come imperatore Xuantong, meglio conosciuto con il nome di Puyi, l’ultimo imperatore cinese. Oggi l’economia della grande e anonima città si distingue per l’industria automobilistica e per la produzione cinematografica. Nel pomeriggio visita del Palazzo dell’ultimo imperatore. Nel 1908, all’età di due anni, Puyi divenne imperatore a Pechino per ordine della morente imperatrice vedova Cixi. Sebbene costretto ad abdicare nel 1912 dal governo repubblicano, egli mantenne i suoi privilegi reali, continuando a risiedere come un anacronismo vivente nella Città Proibita. Fuori la nuova repubblica stava venendo a patti con la democrazia e con il Novecento, e la vita di Puyi, limitata dai rituali di corte, sembrava, in confronto, quasi un sogno. Nel 1924 fu espulso dai nazionalisti, preoccupati per ciò che rappresentava, ma i giapponesi lo protessero e alla fine trovarono il modo di utilizzarlo, a Changchun, come un simbolo che dava legittimità al loro governo. Catturato dai sovietici nel 1945 e consegnato nel 1950 ai comunisti cinesi, venne internato in un istituto per la “rieducazione”. Liberato nel 1959, visse facendo il giardiniere nel Giardino Botanico di Pechino. Morì il 17 Ottobre 1967. La sua biografia ha ispirato “L’ultimo imperatore”, il premiatissimo film di Bernardo Bertolucci. Lo studio, la camera da letto e il tempio dell’imperatore fantoccio del Manchukuo, così come gli appartamenti della moglie e degli amanti, e persino il bagno (da dove, stando a quanto si racconta, Puyi approvava tutte le decisioni del governo) sono stati ricostruiti e ospitano, tra i numerosi oggetti dell’epoca, alcune fotografie dello sfortunato sovrano e del suo entourage. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. 3° giorno / Changchun – Jilin – Riserva Naturale del Monte Changbai (il Museo della Pioggia di Meteoriti) (circa 500 km) Dopo la prima colazione partenza verso est per la città di Jilin, originariamente fondata come fortezza nel 1673 e gravemente danneggiata e saccheggiata dai soldati russi durante la seconda guerra mondiale. Visita del Wen Miao, il tempio di Confucio, costruito affinchè il grande saggio potesse portare fortuna agli abitanti della città che speravano di superare lo huicao (l’esame imperiale) notoriamente molto difficile. Visita della Chiesa Cattolica, divenuta un simbolo della città, completamente devastata durante la Rivoluzione Culturale e ricostruita nel 1980. Visita del Museo della Pioggia di Meteoriti che espone il frammento più grande della violenta pioggia di meteoriti che si abbattè sulla zona di Jilin nel marzo 1976, pare che sia il più grande esemplare del mondo con un peso di 1.770 kg. Si continua verso sud con un lungo trasferimento per la Riserva Naturale del Monte Changbai che si trova al confine con la Corea del Nord. Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel. 4° giorno / Riserva Naturale del Monte Changbai (il favoloso “Stagno Celeste”) (circa 60 km) Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla Riserva Naturale del Monte Changbai (Monte Sempre Bianco) noto anche come Monte Paekdu, che si estende lungo il confine tra Cina e Corea del Nord. Grazie alle variazioni di quota, e conseguentemente di temperatura, nella riserva vivono molte specie di piante e animali. Tra i 700 e i 1.000 m crescono le conifere miste e le latifoglie; tra i 1.000 e i 1.800 m sono presenti le conifere resistenti al freddo, come ad esempio l’abete del drago (Picea asperata); tra i 1.800 e i 2.000 m si estende una terza fascia di foresta; infine, sopra i 2.000 m il paesaggio è caratterizzato dalla tundra alpina battuta dai venti e priva di vegetazione d’alto fusto. Alcune specie animali particolarmente schive hanno scelto la montagna come propria abitazione, le più rare e protette sono la gru, il cervo e la tigre della Manciuria. La principale attrazione della riserva è il Tian Chi, lo “Stagno Celeste”, un suggestivo lago formatosi all’interno di un cratere vulcanico a quota 2.194 m. Il lago ha un perimetro di 13 km ed è circondato da rocce appuntite dal profilo frastagliato e da 16 cime montuose la più alta delle quali è il Bayan Feng, la “Vetta della Roccia Bianca”, che raggiunge i 2.749 m. Si dice che nelle acque del lago vive un mostro, forse un lontano parente di quello di Loch Ness. Il fiume Erdaobai sgorga dal Tian Chi e forma una tonante cascata di 68 m dalla quale hanno origine a loro volta i fiumi Songhua e Tumen. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. (N.B. La Riserva del Monte Changbai è frequentata da numerosi turisti cinesi e sud-coreani, ma per godere di una tranquilla e sublime passeggiata basta allontanarsi un poco dai sentieri più battuti). Cena e pernottamento in hotel. 5° giorno / Riserva Naturale del Monte Changbai – villaggio coreano – Dunhua (l’origine della razza manciù) (circa 200 km) Dopo la prima colazione ancora una mezza giornata dedicata alla Riserva Naturale del Monte Changbai. Tra i molti miti nati in questa zona, il più affascinante è quello relativo all’origine della razza manciù. Secondo la leggenda tre ninfe celesti scesero in riva al lago alla ricerca dei piaceri terrestri e decisero di fare un bagno. Mentre giocavano nell’acqua improvvisamente apparì una magica gazza che lasciò cadere una bacca rossa. Una delle ninfe raccolse il frutto per sentirne il profumo e inavvertitamente la bacca le scivolò tra le labbra. Così rimase in cinta e diede alla luce un bel bambino con una gran parlantina. Dal bambino ebbero origine a loro volta i manciù e la loro dinastia. Una leggenda coreana vuole invece che il Signore del Cielo sia giunto sul Monte Chagbai e, incantato dalla sua bellezza, abbia dato origine all’antica Corea. Più recentemente, la cultura popolare nord-coreana ha eletto la zona a luogo di nascita di Kim Il Sung, il “Grande Leader”, (in realtà gli storici pensano che sia nato a Khabarovsk, in Russia). Nel primo pomeriggio partenza verso nord-est per la città di Dunhua. Lungo il percorso visita di un villaggio coreano i cui abitanti coltivano il ginseng; Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 6° giorno / Dunhua – Haerbin (la Cascata Diaoshuilou) (circa 540 km) Dopo la prima colazione partenza per un altro lungo trasferimento verso nord-est per l’Heilongjiang, la provincia più settentrionale della Cina. Il nome Heilongjiang, “Fiume del Drago Nero”, evoca il corso d’acqua che si snoda lungo il confine tra la Cina e la Russia. Lungo il percorso sosta nei pressi del Lago Jingpò per la visita della Cascata Diaoshuilou, alta 12 m e larga 300 m, una delle principali attrattive della zona. Si prosegue verso nord-est e poco prima della cittadina di Mudanjiang si svolta verso nord-ovest per la città di Haerbin, il capoluogo della provincia. Verso la metà dell’Ottocento i russi si appropriarono di alcune porzioni di territorio dell’Heilongjiang e l’influsso della Russia aumentò verso la fine del secolo, quando gli operai russi cominciarono la costruzione della ferrovia da Vladivostok a Haerbin. In seguito alla rivoluzione russa del 1917, un gran numero di rifugiati si riversò nell’Heilongjiang e ancora oggi Haerbin conserva diversi edifici in stile russo costruiti proprio in quest’epoca. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel. 7° giorno / Haerbin – Riserva Naturale Wudalìan Chì (il parco geotermico) (circa 370 km) Dopo la prima colazione partenza verso nord per la Riserva Naturale di Wudalìan Chì, “ i cinque laghi collegati”, un parco geotermico disseminato di piccoli vulcani e sorgenti termali. Le ultime eruzioni si sono verificate nel 1719 e nel 1720, quando la lava fuoriuscita dai crateri bloccò il corso del Bei He, il “Fiume del Nord”, e formò una serie di laghi di sbarramento. Nel pomeriggio escursione nel parco per osservare il tramonto sulla riva di uno dei tanti laghi. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel. 8° giorno / La Riserva Naturale di Wudalìan Chì (le suggestive sculture di ghiaccio all’interno della caverna) Dopo la prima colazione si continua con la visita dei principali siti d’interesse della Riserva Naturale di Wudalìan Chì, Dei 14 vulcani compresi nel parco il più popolare è il Laohei Shan, da cui si gode una vista straordinaria (la ripida salita a piedi fino alla vetta richiede circa 2 ore tra andata e ritorno). Dalle pendici del vulcano una breve passeggiata conduce allo Shi Hai, il “Mare di Pietra”, un’enorme distesa di roccia lavica. Oltre ai vulcani, ai laghi, alle sorgenti termali e ai piccoli fenomeni di attività geotermica sparsi qua e là, la riserva comprende anche due caverne sotterranee: Rongyang Bindong e Rongyang Xuedong, ripettivamente la “Grotta del Ghiaccio di Lava” e la “Grotta della neve di Lava”, che, grazie a una temperatura costante di - 5°C anche nei mesi estivi, possono vantare una festa della lanterna di ghiaccio che dura tutto l’anno. Infatti all’interno delle caverne si possono ammirare suggestive sculture di ghiaccio illuminate da luci colorate fluorescenti che creano un’atmosfera psichedelica. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel. 9° giorno / Riserva Naturale Wudalìan Chì – il Parco della Tigre Siberiana – Haerbin (la “Piccola Mosca”) (circa 370 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud. Nei dintorni di Haerbin visita del Parco della Tigre Siberiana. La missione del parco è quella di salvare dall’estinzione la tigre della Manciuria, detta anche tigre dell’Amur, una delle più rare al mondo, che sopravvive nella Cina del Nord-Est, in Corea del Nord e in Russia Orientale. Nonostante che la tigre della Manciuria goda dell’attenta protezione da parte del governo cinese e sia stata riconosciuta come una delle specie più a rischio di estinzione di tutto il pianeta, il suo destino è tuttora incerto. I problemi più gravi per la sua salvaguardia sono l’ampliamento e l’inquinamento delle città, che invadono il territorio degli animali, e la lucrosa attività del bracconaggio: le ossa della tigre, soprattutto quelle femorali, sono preziosissime per la medicina cinese tradizionale, mentre la pelle viene venduta a prezzi elevati sul mercato nero. Il governo cinese ha creato dei centri di allevamento della tigre, tra cui il parco di Haerbin, con lo scopo di ripopolare l’habitat della tigre, allevandola in cattività e reintroducendola poi in natura. I sostenitori della salvaguardia di questo felino ritengono però che l’animale debba avere contatti minimi con l’uomo. Invece i centri di riproduzione cinesi, in stile zoo-safari, visitati da turisti che scattano fotografie ai felini mentre si cibano di mucche e galline, inducono gli animali a sviluppare il gusto per il bestiame domestico e ad associare il momento del pasto alla presenza di persone e veicoli. Perciò, nonostante il numero degli esemplari di tigri che vivono in cattività sia notevolmente cresciuto negli ultimi anni, il destino della tigre della Manciuria rimane ignoto. Si prosegue per Haerbin, soprannominata “Piccola Mosca” per la sua atmosfera di avamposto della Russia imperiale, sebbene molta dell’antica architettura sia stata abbattuta e sostituita con edifici e grattacieli senz’anima. Passeggiata nel quartiere di Daoliqù, in cui si snoda la bella e acciottolata Zhongyang Daje con le sue viuzze laterali. Visita della Chiesa di Santa Sofia, costruita dai russi nel 1907 e sapientemente restaurata. La maggior parte delle chiese ortodosse di Haerbin fu saccheggiata durante la Rivoluzione culturale e poi lasciata andare in rovina. Oggi la chiesa ospita il Centro di Architettura e Arte, dove è esposto un percorso con fotografie che illustra la storia di Haerbin dai primi del Novecento. Passeggiata nel Parco Stalin, il viale alberato che costeggia il fiume Songhua, pieno di statue, campi da gioco e piccoli caffè. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 10° giorno / Haerbin – Shenyang (la capitale dell’Impero Manciù) Dopo la prima colazione eventuale approfondimento della visita di Haerbin in base all’orario del treno per Shenyang. Trasferimento alla stazione ferroviaria per l’imbarco sul treno veloce per Shenyang (circa 2 ore e mezza di viaggio), capoluogo della provincia del Liaoning. All’inizio del XVII secolo, Shenyang, allora conosciuta con il nome di Mukden, fu dichiarata da Nurhaci la prima capitale dell’Impero Manciù in espansione. Nurhaci morì nel 1626, quando i lavori del suo palazzo erano appena iniziati, e gli successe il suo ottavo figlio, Abahai, che consolidò ed estese l’influenza manciù sulla Cina settentrionale. Nel 1644 i manciù, dopo aver sbaragliato i ming, conquistarono Pechino e vi istaurarono la dinastia Qing. Allora Shenyang divenne un centro di potere secondario e la sua importanza cominciò a declinare. A prima vista la città può sembrare poco attraente, una metropoli congestionata dal traffico con un’immensa distesa di quartieri dall’architettura socialista. Tra gli edifici grigi, tuttavia, si celano antiche vestigia, ben conservate, di epoca manciù. Nel pomeriggio giro orientativo di Shenyang il cui punto di riferimento è la gigantesca statua di Mao nella centrale piazza Zonghshan. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 11° giorno / Shenyang (la Città Proibita in miniatura) Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita dei principali siti d’interesse di Shenyang. Il Palazzo Imperiale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, una Città Proibita in miniatura caratterizzata da tratti manciù. Le strutture principali furono iniziate durante il regno di Nurhaci (1559-1626) e portate a termine, nel 1936, dal figlio Huang Taiji. Di fronte alla porta principale, sull’altro lato del cortile, sorge l’edificio più importante del complesso: il Gran Palazzo del Governo, con il soffitto a cassettoni e l’elaborato trono. Fu in questa struttura che nel 1644 venne incoronato l’imperatore Shuzhi, che guidò la conquista di Pechino e l’invasione manciù della Cina. Il Mausoleo dell’Est, il luogo di sepoltura di Nurhaci e della sua amata, risalente al 1629, tra le conifere del parco Dongling. Una struttura imponente, con mura fortificate e una torre a tre piani. Il Mausoleo del Nord, il luogo di sepoltura di Huang Taiji (1592-1643), all’interno del parco Beiling. Sebbene sia stato suo padre ad aprire per primo la strada all’imperialismo, fu il figlio a ottenere la tomba più bella, anche se non visse abbastanza per assistere alla conquista della Cina. Nel complesso, costruito nel 1643 e ancora in buone condizioni, si accede attraverso un ingresso fiancheggiato da due padiglioni. Un viale costeggiato da statue di elefanti, cavalli e leoni, che ricordano le Tombe Ming, conduce al tumulo centrale, detto Tomba Luminosa. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 12° giorno / Shenyang – Beining (le Pagode Gemelle) (circa 190 km) Dopo la prima colazione partenza verso ovest per la città di Beining, perduta nel cuore della pianura mancese. Visita dei principali siti d’interesse di Beining, centro di primaria importanza durante la Dinastia Liao. Particolarmente degne di nota le Pagode Gemelle del Tempio Chongxing, due magnifiche strutture, costruite durante la dinastia Liao, poste l’una di fronte all’altra a una distanza di circa 40 metri. Le pagode, quasi identiche, hanno un basamento in pietra di forma ottagonale, che simboleggia il fiore di loto; la pagoda orientale è alta 43,8 metri mentre quella occidentale 42,7 metri. Le nicchie nelle pareti del basamento contengono statue di Buddha seduto, mentre raffinate sculture di Bodhisattva e Apsaras volanti decorano le superfici esterne. Il Tempio di Beizhen, dedicato al Dio del Monte Yiwulu e costruito, ai piedi della montagna omonima, durante la Dinastia Jin. Stele in pietra indicano che il tempio fu ricostruito e ampliato tra il 1421 e il 1495 durante la Dinastia Ming. Degna di nota la Big Hall, la più grande costruzione del tempio nonché il suo centro simmetrico, dove la famiglia imperiale partecipava alle cerimonie sacrificali. Le pareti interne sono decorate da 32 pannelli dipinti che riproducono, con vivido realismo, scene di vita che coinvolgono ufficiali civili e militari vissuti tra la Dinastia Han e la Dinastia Ming. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel. 13° giorno / Beining – Yixian – Chaoyang (uno dei più grandi capolavori dell’arte orientale) (circa 170 km) Dopo la prima colazione partenza verso ovest per la città di Yixian per la visita delle vicine Grotte di Wanfotang, scavate lungo la riva settentrionale del Fiume Daling. Costruite durante la dinastia dei Wei Settentrionali (386-534), le grotte costituiscono il complesso di arte rupestre buddhista più antico e più vasto della Cina del Nord-Ovest. Le grotte del gruppo occidentale sono le più grandi e meglio conservate, le pareti sono decorate con sculture in rilievo di piccoli Buddha, fiori di loto e Apsaras volanti. Il gruppo orientale vanta la grotta più antica, la No.5, che conserva delle iscrizioni del 499 che hanno consentito di datare l’intero complesso. Si prosegue con la visita del Tempio Fengguo, in assoluto uno dei più grandi capolavori dell’arte orientale, candidato nel 2013 a divenire un sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il grande tempio ligneo, fondato nel 1020 durante la Dinastia Liao, fu ampliato nel corso dei secoli successivi. L’edificio più importante è la Danxiongbao Hall, una vasta sala che contiene sette grandi statue di Buddha. Ciascuno dei Buddha è affiancato da due statue di Bodhisattva. Dietro ai sette Buddha, rivolta verso la porta posteriore della sala, si trova una statua di Guanyin, la personificazione femminile di Avalokitesvara, il Bodhisattva della Grande Compassione. Partenza verso ovest, attraverso un bel paesaggio con scene di vita rurale, per la città di Chaoyang. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel. 14° giorno / Chaoyang – Monte Bijia – Jinzhou (l’Area Buddhista del Monte Fenghuang) (circa 100 km) Dopo la prima colazione visita dell’Area Buddhista del Monte Fenghuang (Phoenix), nei pressi di Chaoyang, dove si ritiene sia stato costruito, circa 1.600 anni fa, il primo tempio buddhista della Cina del Nord-Est. Dopo secoli di varie vicissitudini, oggi rimangono diverse testimonianze della sacralità di questo luogo. I templi di Yanshou, Yunjie e Chaoyangdong sopravvivono ai piedi della montagna sacra accanto al Fiume Daling. Particolarmente degna di nota la Pagoda Moyun, nel Tempio Yunjie, una fantastica struttura in mattoni, a base quadrata, alta 32 metri, con tredici livelli. La parte inferiore del basamento della pagoda è decorata con false porte al centro di ogni lato. Le porte sono affiancate da raffinate sculture che raffigurano fiori di loto, musicisti, figure celesti e altre immagini buddhiste. Nella parte superiore, su ogni lato, campeggia un’immagine del Buddha seduto su un fiore di loto. Baldacchini, Apsaras volanti, Bodhisattva e piccole pagode quadrate di tredici piani, ciascuna con una piccola statua di Buddha, sovrastano e circondano le sculture principali. Nel pomeriggio si prosegue per la città di Jinzhou. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 15° giorno / Jinzhou – Monte Bijia – Xingcheng (architettura tradizionale e fascino di un tempo) (circa 100 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud per il Monte Bijia, una curiosa isolapenisola, situata lungo la costa del Mar di Bohai, nei pressi del porto di Jinzhou, collegata alla terraferma da un istmo di terra che emerge durante le fasi di bassa marea. L’isola-penisola è consacrata al taoismo. Dal Padiglione Sanging, un edificio in pietra di sei piani, si gode di una meravigliosa vista sulla baia. Si prosegue verso sud-ovest per la cittadina storica di Xincheng situata tra le verdeggianti foreste dei Monti Shoushan a nord e le spumeggianti acque del Mar di Bohai a sud. Costruita all’epoca dei Ming (1368-1644), Xincheng è un esempio eccezionalmente ben conservato di città cinese tradizionale che offre ai visitatori la rara opportunità di farsi un’idea degli stili architettonici e degli ideali urbanistici della Cina imperiale. La forma perfettamente quadrata della sua intatta cinta muraria è dovuta al pensiero filosofico cinese secondo il quale il cielo è rotondo e la terra è quadrata. In sostanza la forma quadrata, simbolizzando la solidità della terra, avrebbe dovuto garantire una continuità e una sorta di eternità all’esistenza della città. Nel mezzo di ciascuno dei quattro lati delle mura esterne è posta una porta d’ingresso, mentre la Torre del Tamburo è situata esattamente nel centro della città. Questo schema architettonico simmetrico aveva principalmente una funzione militare difensiva e in aggiunta dava alla popolazione una sensazione estetica di salubrità. Nel pomeriggio passeggiata per le vie del centro storico, molto suggestiva la prospettiva della strada pedonale principale con due porte commemorative in pietra finemente decorate. Da non perdere la visita del Tempio di Confucio, il più antico tempio nella Cina del Nord-Est nonché il più grande del Liaoning. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 16° giorno / Xingcheng – Shanhaiguan – Qinghuangdao (dove la Grande Muraglia incontra il mare) (circa 140 km) Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest per la città portuale di Qinghuangdao nella provincia dell’Hebei. Il brullo e spopolato altopiano che si spinge verso nord dal Golfo di Bohai marcò a lungo i confini settentrionali della Cina e fu il palcoscenico di numerose battaglie contro gli invasori. Il marchio della sua storia sanguinosa rimane la Grande Muraglia, che si arrampica zigzagando lungo crinali solitari. Le parti della muraglia oggi ancora visibili sono i resti della più tardiva ed estesa fortificazione della dinastia Ming, cominciata nel XIV secolo come deterrente contro i mongoli. Arrivo nella città di Shanhaiguan, il “Passaggio fra le Montagne e il Mare”, cotruita come fortezza sotto la dinastia Ming per difendere l’estremità orientale della Grande Muraglia. La muraglia attraversa le montagne Yanshan verso nord e forma le mura orientali della città, incontrando il mare pochi chilometri a sud. Lungi dall’essere un castello solitario, Shanhaiuguan nacque come centro di una rete di fortificazioni e piccoli fortini, ora in rovina, sparsi in tutte le direzioni e collegati da una serie di torri segnaletiche costruite intorno alle montagne. Visita della Porta Orientale, nota anche con il nome di “Primo Passo Sotto il Cielo”. Un tratto di muraglia, recentemente restaurato, alto 12 m, con una torre di guardia principale che raggiunge i 14 m. La torre ha due piani, un doppio tetto, sessantotto feritoie per gli arcieri e un’iscrizione calligrafica, attribuita allo studioso Xiao Xian, che recita “Primo Passo Sotto il Cielo”. Visita del Museo della Grande Muraglia, un bell’edificio in stile tradizionale, in cui sono esposti oggetti antichi e una raccolta di fotografie. La Testa del Vecchio Drago, che corrisponde al tratto finale della Grande Muraglia che arrivava serpeggiando al mare. In realtà ciò che si può osservare oggi è stato ricostruito alla fine degli anni ’80. Il nome di questo tratto deriva dalla leggendaria testa di drago scolpita, che anticamente era rivolta verso il mare. Si prosegue per la città di Qinghuangdao. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 17° giorno / Qinghuangdao – Qingdongling – Pechino (le Tombe Orientali dei Qing) (circa 350 km) Dopo la prima colazione partenza verso ovest per lo straordinario complesso delle Tombe Orientali dei Qing (Qingdongling), le più belle e prestigiose della Cina, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La vasta area sepolcrale ospita le tombe di cinque imperatori, 14 imperatrici e 136 consorti imperiali. Tra le montagne che circondano il sito sono sepolti principi, nutrici imperiali e altri personaggi importanti. Due tombe in particolare sono di una qualità superba, pari alla levatura dei personaggi che ospitano: la Tomba dell’Imperatore Qianlong e la Tomba dell’Imperatrice Cixi. L’imperatore Qianlong (1711-1799), uomo colto, sensibile e raffinato, iniziò i preparativi per la sua dimora post mortem quando aveva 30 anni. La sua tomba occupa una superficie pari a mezzo kmq. Alcune delle camere in pietra sono decorate con sutra tibetani e sanscriti, e le porte presentano bassorilievi con figure di Bodhisattava. Anche l’imperatrice Cixi (1835-1908), dal forte e autoritario temperamento, con cui si chiuse la grande stagione imperiale, cominciò i preparativi con un certo anticipo. La sua tomba fu ultimata circa trent’anni prima della sua morte e fu sottoposta a ingenti opere di restauro prima ancora di accogliere le sue spoglie. Nella decorazione sulla facciata del sepolcro la Fenice (simbolo dell’imperatrice) appare sopra il Drago (simbolo dell’imperatore) e non al suo fianco come di consueto. Si prosegue verso ovest per il Tempio Dule, il cui padiglione centrale (Guanyin), risalente al 984 (Dinastia Song) è ritenuto uno degli edifici in legno più antichi di tutta la Cina. Arrivo a Pechino nel tardo pomeriggio. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. 18° giorno / Pechino – Italia Prima colazione in hotel, quindi trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo di linea per l’Italia via scalo intermedio. Arrivo a Milano Malpensa nel tardo pomeriggio. Sistemazioni previste: Channgchun: International Trade Hotel, 4* o similare (1 notte) Monti Changbai: Shang Jiang Hotel, 4* o similare (2 notti) Dunhua: Jin Kuang Hotel, 3* (1 notte) Haerbin: Haerbin International Hotel, 4* o similare (2 notti) Wudalìanchì: Wan Hao Hotel, 4* o similare (2 notti) Shenyang: International Trade Hotel, 4* o similare (2 notti) Beining: Hotel 3* da definire (1 notte) Chaoyang: Yandu International Hotel, 4* o similare (1 notte) Jinzhou: Bohai Aili Hotel, 4* o similare (2 notti) Xincheng: Fudu International Hotel, 4* o similare (1 notte) Qinhuangdao: Qinhuangdao Hotel, 4* o similare (1 notte) Pechino: Grand Mercure Beijing Central Hotel, 4* o similare (1 notte) Altre informazioni: Organizzazione e trasporti – Si utilizzano automezzi di diverso tipo in base al numero di partecipanti: 9 pax / minibus 17 posti; 10-12 pax / pulmino 22-25 posti; 13-14 pax / pulmino da 33 posti. Volo aereo interno Pechino-Changchun. Tratta in treno veloce Haerbin-Shenyang. Guide locali di lingua inglese e accompagnatore italiano a partire da un minimo di 9 partecipanti. Pernottamenti e pasti – Sistemazioni in hotel di livello 4* (da tenere presente però che in Manciuria la categoria 4* non corrisponde a quella degli hotel nelle zone più turistiche della Cina), eccetto a Dunhua e a Binin dove sono previsti hotel 3* (i migliori disponibili). E’ inclusa la mezza pensione: tutte le cene, in ristoranti locali o nei ristoranti degli hotel. Tutti i pranzi sono esclusi. Clima – Il nord-est della Cina ha un clima fortemente continentale, con inverni freddissimi e secchi ed estati calde e umide. Il monsone invernale porta l’aria gelida dalla vicina Siberia, mentre quello estivo porta correnti meridionali e anche delle piogge. In Agosto a Haerbin (che si trova alla stessa latitudine di Milano) le temperature medie variano tra un minimo di 16°C e un massimo di 26°C, ma nei giorni più caldi le massime possono raggiungere i 35 °C; a Shenyang, che si trova più a sud, a circa metà distanza tra Haerbin e Pechino, le temperature medie di Agosto variano tra un minimo di 19°C e un massimo di 28°C; a Pechino, sempre in Agosto, le temperature medie aumentano di almeno 5°C. Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione. Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto consolare. Devono essere inviati in ufficio, almeno 30 giorni prima della partenza, il passaporto in originale (con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza) con due pagine contigue libere, 1 fototessera a colori da accompagnare al modulo compilato in tutte le sue parti e firmato dal titolare del passaporto. Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio molto intenso con lunghi trasferimenti soprattutto nella prima parte. Itinerario di grande interesse storico-culturale e naturalistico, in una zona della Cina poco frequentata dal turismo internazionale ma molto frequentata dai turisti cinesi e sud-coreani (quindi alcuni siti potrebbero essere particolarmente affollati). Buone le sistemazioni e l’alimentazione anche se non ai livelli della Cina classica. QUOTAZIONE PER PERSONA con partenza da Milano: € 3.900 base 11-14 partecipanti, con guide locali e nostro accompagnatore € 4.350 base 9-10 partecipanti, con guide locali e nostro accompagnatore Da aggiungere: - partenze da altre città - supplemento singola: - supplemento alta stagione aerea: - tasse aeree e security surcharge - copertura assicurativa di viaggio (assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio, infortuni, “rischio zero”) - costo individuale di gestione pratica - visto d’ingresso su richiesta € 650 € 220 € 350 (circa) € 94 € 80 € 150 Facoltative: - assicurazione annullamento viaggio comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio 4,5% - assicurazione integrativa medico/bagaglio (per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio) € 45 N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza, confermate dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio. Date di partenza: 1) da giovedì 6 a domenica 23 Luglio 2017 2) (a) da giovedì 3 a domenica 20 Agosto 2017 (alta stagione aerea) 3) da giovedì 7 a domenica 24 Settembre 2017 La quota comprende: Voli di linea internazionali e domestico in classe economica, accoglienza e trasferimenti aeroporto/hotel e viceversa, i pernottamenti in hotel in camera doppia, la mezza pensione (tutte le cene), trasporto con automezzi tipo minibus, guide locali parlanti inglese, accompagnatore italiano, gli ingressi ai siti d’interesse, dossier informativo/culturale o guida. La quota non comprende: Tutti i pranzi, le bevande durante i pasti, le mance, le polizze contro le penalità di annullamento viaggio e per l’aumento dei massimali di rimborso spese mediche/bagaglio (facoltative), tutto quanto non espressamente specificato. NOTE IMPORTANTI • La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,94 in vigore nel mese di Dicembre 2016. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario. • Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate. • Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, comunicheremo il supplemento. • Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione. L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre pubblicate. • L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. • Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea, indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i disservizi a esse correlati. Milano, 28.01.2017 n. 1 Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com