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CINA MANCIURIA
La sconosciuta terra dei Manciù
Tra arte e natura nelle province cinesi del Jilin, Heilongjiang e Liaoning
18 giorni – in hotel
Un originale viaggio nel Dongbei, o per dirla in maniera più chiara in Manciuria,
la regione nell’estremo nord-est della Cina, che comprende le sconosciute
province di Jilin, Heilongjiang e Liaoning. Un viaggio in quella che a ragione può
essere considerata la “vera” Cina che i visitatori cercano ormai inutilmente nelle
turistiche zone centro-meridionali del paese. Qui nacque la grande potenza
militare mancese, nota come dinastia Qing, che conquistò la Cina nel 1644 e ne
resse il potere imperiale fino al 1911. Un itinerario tra arte e natura ai confini con
la Russia e la Corea del Nord. Dalla città di Haerbin, con la sua architettura in
stile russo, a Shenyang, la capitale dei Manciù, sul cui modello venne ridisegnata
Pechino e il cui stile influenzò i principali monumenti cinesi di epoca Qing.
Dall’antica cittadina di Xingcheng (XV sec.), uno dei centri storici meglio
preservati della Cina, all’imponente tempio ligneo di Fengguo, costruito durante
la Dinastia Liao (XI sec.), un grande capolavoro dell’arte orientale. Dalla riserva
naturale di Ghangbai Shan, dove si trova il favoloso Stagno Celeste, un lago di
origine vulcanica incastonato tra le montagne, all’area vulcanica di Wudalian Chi,
ricca di grotte, pozze d’acqua e sorgenti termali…
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2017
1° giorno / Italia – Pechino
Partenza da Milano con voli di linea, via scalo intermedio, per Pechino. Cena e
pernottamento a bordo.
2° giorno / Pechino – Changchun (il Palazzo di Puyi, l’ultimo imperatore cinese)
Arrivo a Pechino e proseguimento con volo in coincidenza per Changchun, nella
provincia di Jilin. Arrivo, accoglienza e trasferimento in hotel. Changchun è
storicamente nota con il nome di Hsinking, “la Nuova Capitale”, per il suo ruolo di
capitale, dal 1932 al 1945, del Manchukuo (ex Manciuria), lo stato fantoccio
controllato dai giapponesi che aveva come imperatore Xuantong, meglio
conosciuto con il nome di Puyi, l’ultimo imperatore cinese. Oggi l’economia della
grande e anonima città si distingue per l’industria automobilistica e per la
produzione cinematografica. Nel pomeriggio visita del Palazzo dell’ultimo
imperatore.
Nel 1908, all’età di due anni, Puyi divenne imperatore a Pechino per ordine della
morente imperatrice vedova Cixi. Sebbene costretto ad abdicare nel 1912 dal
governo repubblicano, egli mantenne i suoi privilegi reali, continuando a risiedere
come un anacronismo vivente nella Città Proibita. Fuori la nuova repubblica stava
venendo a patti con la democrazia e con il Novecento, e la vita di Puyi, limitata dai
rituali di corte, sembrava, in confronto, quasi un sogno. Nel 1924 fu espulso dai
nazionalisti, preoccupati per ciò che rappresentava, ma i giapponesi lo protessero e
alla fine trovarono il modo di utilizzarlo, a Changchun, come un simbolo che dava
legittimità al loro governo. Catturato dai sovietici nel 1945 e consegnato nel 1950
ai comunisti cinesi, venne internato in un istituto per la “rieducazione”. Liberato
nel 1959, visse facendo il giardiniere nel Giardino Botanico di Pechino. Morì il 17
Ottobre 1967. La sua biografia ha ispirato “L’ultimo imperatore”, il premiatissimo
film di Bernardo Bertolucci. Lo studio, la camera da letto e il tempio
dell’imperatore fantoccio del Manchukuo, così come gli appartamenti della moglie
e degli amanti, e persino il bagno (da dove, stando a quanto si racconta, Puyi
approvava tutte le decisioni del governo) sono stati ricostruiti e ospitano, tra i
numerosi oggetti dell’epoca, alcune fotografie dello sfortunato sovrano e del suo
entourage. Pranzo libero. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
3° giorno / Changchun – Jilin – Riserva Naturale del Monte Changbai (il
Museo della Pioggia di Meteoriti) (circa 500 km)
Dopo la prima colazione partenza verso est per la città di Jilin, originariamente
fondata come fortezza nel 1673 e gravemente danneggiata e saccheggiata dai
soldati russi durante la seconda guerra mondiale. Visita del Wen Miao, il tempio di
Confucio, costruito affinchè il grande saggio potesse portare fortuna agli abitanti
della città che speravano di superare lo huicao (l’esame imperiale) notoriamente
molto difficile. Visita della Chiesa Cattolica, divenuta un simbolo della città,
completamente devastata durante la Rivoluzione Culturale e ricostruita nel 1980.
Visita del Museo della Pioggia di Meteoriti che espone il frammento più grande
della violenta pioggia di meteoriti che si abbattè sulla zona di Jilin nel marzo 1976,
pare che sia il più grande esemplare del mondo con un peso di 1.770 kg. Si
continua verso sud con un lungo trasferimento per la Riserva Naturale del Monte
Changbai che si trova al confine con la Corea del Nord. Pranzo libero. Cena e
pernottamento in hotel.
4° giorno / Riserva Naturale del Monte Changbai (il favoloso “Stagno Celeste”)
(circa 60 km)
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla Riserva Naturale del Monte
Changbai (Monte Sempre Bianco) noto anche come Monte Paekdu, che si estende
lungo il confine tra Cina e Corea del Nord. Grazie alle variazioni di quota, e
conseguentemente di temperatura, nella riserva vivono molte specie di piante e
animali. Tra i 700 e i 1.000 m crescono le conifere miste e le latifoglie; tra i 1.000 e
i 1.800 m sono presenti le conifere resistenti al freddo, come ad esempio l’abete del
drago (Picea asperata); tra i 1.800 e i 2.000 m si estende una terza fascia di foresta;
infine, sopra i 2.000 m il paesaggio è caratterizzato dalla tundra alpina battuta dai
venti e priva di vegetazione d’alto fusto. Alcune specie animali particolarmente
schive hanno scelto la montagna come propria abitazione, le più rare e protette
sono la gru, il cervo e la tigre della Manciuria. La principale attrazione della riserva
è il Tian Chi, lo “Stagno Celeste”, un suggestivo lago formatosi all’interno di un
cratere vulcanico a quota 2.194 m. Il lago ha un perimetro di 13 km ed è circondato
da rocce appuntite dal profilo frastagliato e da 16 cime montuose la più alta delle
quali è il Bayan Feng, la “Vetta della Roccia Bianca”, che raggiunge i 2.749 m. Si
dice che nelle acque del lago vive un mostro, forse un lontano parente di quello di
Loch Ness. Il fiume Erdaobai sgorga dal Tian Chi e forma una tonante cascata di
68 m dalla quale hanno origine a loro volta i fiumi Songhua e Tumen. Pranzo
libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel. (N.B. La
Riserva del Monte Changbai è frequentata da numerosi turisti cinesi e sud-coreani,
ma per godere di una tranquilla e sublime passeggiata basta allontanarsi un poco
dai sentieri più battuti). Cena e pernottamento in hotel.
5° giorno / Riserva Naturale del Monte Changbai – villaggio coreano –
Dunhua (l’origine della razza manciù) (circa 200 km)
Dopo la prima colazione ancora una mezza giornata dedicata alla Riserva Naturale
del Monte Changbai. Tra i molti miti nati in questa zona, il più affascinante è
quello relativo all’origine della razza manciù. Secondo la leggenda tre ninfe celesti
scesero in riva al lago alla ricerca dei piaceri terrestri e decisero di fare un bagno.
Mentre giocavano nell’acqua improvvisamente apparì una magica gazza che lasciò
cadere una bacca rossa. Una delle ninfe raccolse il frutto per sentirne il profumo e
inavvertitamente la bacca le scivolò tra le labbra. Così rimase in cinta e diede alla
luce un bel bambino con una gran parlantina. Dal bambino ebbero origine a loro
volta i manciù e la loro dinastia. Una leggenda coreana vuole invece che il Signore
del Cielo sia giunto sul Monte Chagbai e, incantato dalla sua bellezza, abbia dato
origine all’antica Corea. Più recentemente, la cultura popolare nord-coreana ha
eletto la zona a luogo di nascita di Kim Il Sung, il “Grande Leader”, (in realtà gli
storici pensano che sia nato a Khabarovsk, in Russia). Nel primo pomeriggio
partenza verso nord-est per la città di Dunhua. Lungo il percorso visita di un
villaggio coreano i cui abitanti coltivano il ginseng; Pranzo libero. Cena in
ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
6° giorno / Dunhua – Haerbin (la Cascata Diaoshuilou) (circa 540 km)
Dopo la prima colazione partenza per un altro lungo trasferimento verso nord-est
per l’Heilongjiang, la provincia più settentrionale della Cina. Il nome Heilongjiang,
“Fiume del Drago Nero”, evoca il corso d’acqua che si snoda lungo il confine tra la
Cina e la Russia. Lungo il percorso sosta nei pressi del Lago Jingpò per la visita
della Cascata Diaoshuilou, alta 12 m e larga 300 m, una delle principali attrattive
della zona. Si prosegue verso nord-est e poco prima della cittadina di Mudanjiang
si svolta verso nord-ovest per la città di Haerbin, il capoluogo della provincia.
Verso la metà dell’Ottocento i russi si appropriarono di alcune porzioni di territorio
dell’Heilongjiang e l’influsso della Russia aumentò verso la fine del secolo, quando
gli operai russi cominciarono la costruzione della ferrovia da Vladivostok a
Haerbin. In seguito alla rivoluzione russa del 1917, un gran numero di rifugiati si
riversò nell’Heilongjiang e ancora oggi Haerbin conserva diversi edifici in stile
russo costruiti proprio in quest’epoca. Pranzo libero. Cena in ristorante locale.
Pernottamento in hotel.
7° giorno / Haerbin – Riserva Naturale Wudalìan Chì (il parco geotermico)
(circa 370 km)
Dopo la prima colazione partenza verso nord per la Riserva Naturale di Wudalìan
Chì, “ i cinque laghi collegati”, un parco geotermico disseminato di piccoli vulcani
e sorgenti termali. Le ultime eruzioni si sono verificate nel 1719 e nel 1720,
quando la lava fuoriuscita dai crateri bloccò il corso del Bei He, il “Fiume del
Nord”, e formò una serie di laghi di sbarramento. Nel pomeriggio escursione nel
parco per osservare il tramonto sulla riva di uno dei tanti laghi. Pranzo libero. Cena
in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel.
8° giorno / La Riserva Naturale di Wudalìan Chì (le suggestive sculture di
ghiaccio all’interno della caverna)
Dopo la prima colazione si continua con la visita dei principali siti d’interesse della
Riserva Naturale di Wudalìan Chì, Dei 14 vulcani compresi nel parco il più
popolare è il Laohei Shan, da cui si gode una vista straordinaria (la ripida salita a
piedi fino alla vetta richiede circa 2 ore tra andata e ritorno). Dalle pendici del
vulcano una breve passeggiata conduce allo Shi Hai, il “Mare di Pietra”,
un’enorme distesa di roccia lavica. Oltre ai vulcani, ai laghi, alle sorgenti termali e
ai piccoli fenomeni di attività geotermica sparsi qua e là, la riserva comprende
anche due caverne sotterranee: Rongyang Bindong e Rongyang Xuedong,
ripettivamente la “Grotta del Ghiaccio di Lava” e la “Grotta della neve di Lava”,
che, grazie a una temperatura costante di - 5°C anche nei mesi estivi, possono
vantare una festa della lanterna di ghiaccio che dura tutto l’anno. Infatti all’interno
delle caverne si possono ammirare suggestive sculture di ghiaccio illuminate da
luci colorate fluorescenti che creano un’atmosfera psichedelica. Pranzo libero.
Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in semplice hotel.
9° giorno / Riserva Naturale Wudalìan Chì – il Parco della Tigre Siberiana –
Haerbin (la “Piccola Mosca”) (circa 370 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud. Nei dintorni di Haerbin visita del
Parco della Tigre Siberiana. La missione del parco è quella di salvare
dall’estinzione la tigre della Manciuria, detta anche tigre dell’Amur, una delle più
rare al mondo, che sopravvive nella Cina del Nord-Est, in Corea del Nord e in
Russia Orientale. Nonostante che la tigre della Manciuria goda dell’attenta
protezione da parte del governo cinese e sia stata riconosciuta come una delle
specie più a rischio di estinzione di tutto il pianeta, il suo destino è tuttora incerto. I
problemi più gravi per la sua salvaguardia sono l’ampliamento e l’inquinamento
delle città, che invadono il territorio degli animali, e la lucrosa attività del
bracconaggio: le ossa della tigre, soprattutto quelle femorali, sono preziosissime
per la medicina cinese tradizionale, mentre la pelle viene venduta a prezzi elevati
sul mercato nero. Il governo cinese ha creato dei centri di allevamento della tigre,
tra cui il parco di Haerbin, con lo scopo di ripopolare l’habitat della tigre,
allevandola in cattività e reintroducendola poi in natura. I sostenitori della
salvaguardia di questo felino ritengono però che l’animale debba avere contatti
minimi con l’uomo. Invece i centri di riproduzione cinesi, in stile zoo-safari,
visitati da turisti che scattano fotografie ai felini mentre si cibano di mucche e
galline, inducono gli animali a sviluppare il gusto per il bestiame domestico e ad
associare il momento del pasto alla presenza di persone e veicoli. Perciò,
nonostante il numero degli esemplari di tigri che vivono in cattività sia
notevolmente cresciuto negli ultimi anni, il destino della tigre della Manciuria
rimane ignoto. Si prosegue per Haerbin, soprannominata “Piccola Mosca” per la
sua atmosfera di avamposto della Russia imperiale, sebbene molta dell’antica
architettura sia stata abbattuta e sostituita con edifici e grattacieli senz’anima.
Passeggiata nel quartiere di Daoliqù, in cui si snoda la bella e acciottolata
Zhongyang Daje con le sue viuzze laterali. Visita della Chiesa di Santa Sofia,
costruita dai russi nel 1907 e sapientemente restaurata. La maggior parte delle
chiese ortodosse di Haerbin fu saccheggiata durante la Rivoluzione culturale e poi
lasciata andare in rovina. Oggi la chiesa ospita il Centro di Architettura e Arte,
dove è esposto un percorso con fotografie che illustra la storia di Haerbin dai primi
del Novecento. Passeggiata nel Parco Stalin, il viale alberato che costeggia il fiume
Songhua, pieno di statue, campi da gioco e piccoli caffè. Pranzo libero. Cena in
ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
10° giorno / Haerbin – Shenyang (la capitale dell’Impero Manciù)
Dopo la prima colazione eventuale approfondimento della visita di Haerbin in base
all’orario del treno per Shenyang. Trasferimento alla stazione ferroviaria per
l’imbarco sul treno veloce per Shenyang (circa 2 ore e mezza di viaggio),
capoluogo della provincia del Liaoning. All’inizio del XVII secolo, Shenyang,
allora conosciuta con il nome di Mukden, fu dichiarata da Nurhaci la prima capitale
dell’Impero Manciù in espansione. Nurhaci morì nel 1626, quando i lavori del suo
palazzo erano appena iniziati, e gli successe il suo ottavo figlio, Abahai, che
consolidò ed estese l’influenza manciù sulla Cina settentrionale. Nel 1644 i
manciù, dopo aver sbaragliato i ming, conquistarono Pechino e vi istaurarono la
dinastia Qing. Allora Shenyang divenne un centro di potere secondario e la sua
importanza cominciò a declinare. A prima vista la città può sembrare poco
attraente, una metropoli congestionata dal traffico con un’immensa distesa di
quartieri dall’architettura socialista. Tra gli edifici grigi, tuttavia, si celano antiche
vestigia, ben conservate, di epoca manciù. Nel pomeriggio giro orientativo di
Shenyang il cui punto di riferimento è la gigantesca statua di Mao nella centrale
piazza Zonghshan. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel.
Pernottamento in hotel.
11° giorno / Shenyang (la Città Proibita in miniatura)
Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita dei principali siti
d’interesse di Shenyang. Il Palazzo Imperiale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO,
una Città Proibita in miniatura caratterizzata da tratti manciù. Le strutture principali
furono iniziate durante il regno di Nurhaci (1559-1626) e portate a termine, nel
1936, dal figlio Huang Taiji. Di fronte alla porta principale, sull’altro lato del
cortile, sorge l’edificio più importante del complesso: il Gran Palazzo del Governo,
con il soffitto a cassettoni e l’elaborato trono. Fu in questa struttura che nel 1644
venne incoronato l’imperatore Shuzhi, che guidò la conquista di Pechino e
l’invasione manciù della Cina. Il Mausoleo dell’Est, il luogo di sepoltura di
Nurhaci e della sua amata, risalente al 1629, tra le conifere del parco Dongling.
Una struttura imponente, con mura fortificate e una torre a tre piani. Il Mausoleo
del Nord, il luogo di sepoltura di Huang Taiji (1592-1643), all’interno del parco
Beiling. Sebbene sia stato suo padre ad aprire per primo la strada all’imperialismo,
fu il figlio a ottenere la tomba più bella, anche se non visse abbastanza per assistere
alla conquista della Cina. Nel complesso, costruito nel 1643 e ancora in buone
condizioni, si accede attraverso un ingresso fiancheggiato da due padiglioni. Un
viale costeggiato da statue di elefanti, cavalli e leoni, che ricordano le Tombe
Ming, conduce al tumulo centrale, detto Tomba Luminosa. Pranzo libero. Cena in
ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
12° giorno / Shenyang – Beining (le Pagode Gemelle) (circa 190 km)
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per la città di Beining, perduta nel
cuore della pianura mancese. Visita dei principali siti d’interesse di Beining, centro
di primaria importanza durante la Dinastia Liao. Particolarmente degne di nota le
Pagode Gemelle del Tempio Chongxing, due magnifiche strutture, costruite durante
la dinastia Liao, poste l’una di fronte all’altra a una distanza di circa 40 metri. Le
pagode, quasi identiche, hanno un basamento in pietra di forma ottagonale, che
simboleggia il fiore di loto; la pagoda orientale è alta 43,8 metri mentre quella
occidentale 42,7 metri. Le nicchie nelle pareti del basamento contengono statue di
Buddha seduto, mentre raffinate sculture di Bodhisattva e Apsaras volanti decorano
le superfici esterne. Il Tempio di Beizhen, dedicato al Dio del Monte Yiwulu e
costruito, ai piedi della montagna omonima, durante la Dinastia Jin. Stele in pietra
indicano che il tempio fu ricostruito e ampliato tra il 1421 e il 1495 durante la
Dinastia Ming. Degna di nota la Big Hall, la più grande costruzione del tempio
nonché il suo centro simmetrico, dove la famiglia imperiale partecipava alle
cerimonie sacrificali. Le pareti interne sono decorate da 32 pannelli dipinti che
riproducono, con vivido realismo, scene di vita che coinvolgono ufficiali civili e
militari vissuti tra la Dinastia Han e la Dinastia Ming. Cena in ristorante locale o in
hotel. Pernottamento in semplice hotel.
13° giorno / Beining – Yixian – Chaoyang (uno dei più grandi capolavori
dell’arte orientale) (circa 170 km)
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per la città di Yixian per la visita
delle vicine Grotte di Wanfotang, scavate lungo la riva settentrionale del Fiume
Daling. Costruite durante la dinastia dei Wei Settentrionali (386-534), le grotte
costituiscono il complesso di arte rupestre buddhista più antico e più vasto della
Cina del Nord-Ovest. Le grotte del gruppo occidentale sono le più grandi e meglio
conservate, le pareti sono decorate con sculture in rilievo di piccoli Buddha, fiori di
loto e Apsaras volanti. Il gruppo orientale vanta la grotta più antica, la No.5, che
conserva delle iscrizioni del 499 che hanno consentito di datare l’intero complesso.
Si prosegue con la visita del Tempio Fengguo, in assoluto uno dei più grandi
capolavori dell’arte orientale, candidato nel 2013 a divenire un sito Patrimonio
dell’Umanità UNESCO. Il grande tempio ligneo, fondato nel 1020 durante la
Dinastia Liao, fu ampliato nel corso dei secoli successivi. L’edificio più importante
è la Danxiongbao Hall, una vasta sala che contiene sette grandi statue di Buddha.
Ciascuno dei Buddha è affiancato da due statue di Bodhisattva. Dietro ai sette
Buddha, rivolta verso la porta posteriore della sala, si trova una statua di Guanyin,
la personificazione femminile di Avalokitesvara, il Bodhisattva della Grande
Compassione. Partenza verso ovest, attraverso un bel paesaggio con scene di vita
rurale, per la città di Chaoyang. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel.
Pernottamento in semplice hotel.
14° giorno / Chaoyang – Monte Bijia – Jinzhou (l’Area Buddhista del Monte
Fenghuang) (circa 100 km)
Dopo la prima colazione visita dell’Area Buddhista del Monte Fenghuang
(Phoenix), nei pressi di Chaoyang, dove si ritiene sia stato costruito, circa 1.600
anni fa, il primo tempio buddhista della Cina del Nord-Est. Dopo secoli di varie
vicissitudini, oggi rimangono diverse testimonianze della sacralità di questo luogo.
I templi di Yanshou, Yunjie e Chaoyangdong sopravvivono ai piedi della montagna
sacra accanto al Fiume Daling. Particolarmente degna di nota la Pagoda Moyun,
nel Tempio Yunjie, una fantastica struttura in mattoni, a base quadrata, alta 32
metri, con tredici livelli. La parte inferiore del basamento della pagoda è decorata
con false porte al centro di ogni lato. Le porte sono affiancate da raffinate sculture
che raffigurano fiori di loto, musicisti, figure celesti e altre immagini buddhiste.
Nella parte superiore, su ogni lato, campeggia un’immagine del Buddha seduto su
un fiore di loto. Baldacchini, Apsaras volanti, Bodhisattva e piccole pagode
quadrate di tredici piani, ciascuna con una piccola statua di Buddha, sovrastano e
circondano le sculture principali. Nel pomeriggio si prosegue per la città di
Jinzhou. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
15° giorno / Jinzhou – Monte Bijia – Xingcheng (architettura tradizionale e
fascino di un tempo) (circa 100 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud per il Monte Bijia, una curiosa isolapenisola, situata lungo la costa del Mar di Bohai, nei pressi del porto di Jinzhou,
collegata alla terraferma da un istmo di terra che emerge durante le fasi di bassa
marea. L’isola-penisola è consacrata al taoismo. Dal Padiglione Sanging, un
edificio in pietra di sei piani, si gode di una meravigliosa vista sulla baia. Si
prosegue verso sud-ovest per la cittadina storica di Xincheng situata tra le
verdeggianti foreste dei Monti Shoushan a nord e le spumeggianti acque del Mar di
Bohai a sud. Costruita all’epoca dei Ming (1368-1644), Xincheng è un esempio
eccezionalmente ben conservato di città cinese tradizionale che offre ai visitatori la
rara opportunità di farsi un’idea degli stili architettonici e degli ideali urbanistici
della Cina imperiale. La forma perfettamente quadrata della sua intatta cinta
muraria è dovuta al pensiero filosofico cinese secondo il quale il cielo è rotondo e
la terra è quadrata. In sostanza la forma quadrata, simbolizzando la solidità della
terra, avrebbe dovuto garantire una continuità e una sorta di eternità all’esistenza
della città. Nel mezzo di ciascuno dei quattro lati delle mura esterne è posta una
porta d’ingresso, mentre la Torre del Tamburo è situata esattamente nel centro della
città. Questo schema architettonico simmetrico aveva principalmente una funzione
militare difensiva e in aggiunta dava alla popolazione una sensazione estetica di
salubrità. Nel pomeriggio passeggiata per le vie del centro storico, molto
suggestiva la prospettiva della strada pedonale principale con due porte
commemorative in pietra finemente decorate. Da non perdere la visita del Tempio
di Confucio, il più antico tempio nella Cina del Nord-Est nonché il più grande del
Liaoning. Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in
hotel.
16° giorno / Xingcheng – Shanhaiguan – Qinghuangdao (dove la Grande
Muraglia incontra il mare) (circa 140 km)
Dopo la prima colazione partenza verso sud-ovest per la città portuale di
Qinghuangdao nella provincia dell’Hebei. Il brullo e spopolato altopiano che si
spinge verso nord dal Golfo di Bohai marcò a lungo i confini settentrionali della
Cina e fu il palcoscenico di numerose battaglie contro gli invasori. Il marchio della
sua storia sanguinosa rimane la Grande Muraglia, che si arrampica zigzagando
lungo crinali solitari. Le parti della muraglia oggi ancora visibili sono i resti della
più tardiva ed estesa fortificazione della dinastia Ming, cominciata nel XIV secolo
come deterrente contro i mongoli. Arrivo nella città di Shanhaiguan, il “Passaggio
fra le Montagne e il Mare”, cotruita come fortezza sotto la dinastia Ming per
difendere l’estremità orientale della Grande Muraglia. La muraglia attraversa le
montagne Yanshan verso nord e forma le mura orientali della città, incontrando il
mare pochi chilometri a sud. Lungi dall’essere un castello solitario, Shanhaiuguan
nacque come centro di una rete di fortificazioni e piccoli fortini, ora in rovina,
sparsi in tutte le direzioni e collegati da una serie di torri segnaletiche costruite
intorno alle montagne. Visita della Porta Orientale, nota anche con il nome di
“Primo Passo Sotto il Cielo”. Un tratto di muraglia, recentemente restaurato, alto
12 m, con una torre di guardia principale che raggiunge i 14 m. La torre ha due
piani, un doppio tetto, sessantotto feritoie per gli arcieri e un’iscrizione calligrafica,
attribuita allo studioso Xiao Xian, che recita “Primo Passo Sotto il Cielo”. Visita
del Museo della Grande Muraglia, un bell’edificio in stile tradizionale, in cui sono
esposti oggetti antichi e una raccolta di fotografie. La Testa del Vecchio Drago, che
corrisponde al tratto finale della Grande Muraglia che arrivava serpeggiando al
mare. In realtà ciò che si può osservare oggi è stato ricostruito alla fine degli anni
’80. Il nome di questo tratto deriva dalla leggendaria testa di drago scolpita, che
anticamente era rivolta verso il mare. Si prosegue per la città di Qinghuangdao.
Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
17° giorno / Qinghuangdao – Qingdongling – Pechino (le Tombe Orientali dei
Qing) (circa 350 km)
Dopo la prima colazione partenza verso ovest per lo straordinario complesso delle
Tombe Orientali dei Qing (Qingdongling), le più belle e prestigiose della Cina,
Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La vasta area sepolcrale ospita le tombe di
cinque imperatori, 14 imperatrici e 136 consorti imperiali. Tra le montagne che
circondano il sito sono sepolti principi, nutrici imperiali e altri personaggi
importanti. Due tombe in particolare sono di una qualità superba, pari alla levatura
dei personaggi che ospitano: la Tomba dell’Imperatore Qianlong e la Tomba
dell’Imperatrice Cixi. L’imperatore Qianlong (1711-1799), uomo colto, sensibile e
raffinato, iniziò i preparativi per la sua dimora post mortem quando aveva 30 anni.
La sua tomba occupa una superficie pari a mezzo kmq. Alcune delle camere in
pietra sono decorate con sutra tibetani e sanscriti, e le porte presentano bassorilievi
con figure di Bodhisattava. Anche l’imperatrice Cixi (1835-1908), dal forte e
autoritario temperamento, con cui si chiuse la grande stagione imperiale, cominciò
i preparativi con un certo anticipo. La sua tomba fu ultimata circa trent’anni prima
della sua morte e fu sottoposta a ingenti opere di restauro prima ancora di
accogliere le sue spoglie. Nella decorazione sulla facciata del sepolcro la Fenice
(simbolo dell’imperatrice) appare sopra il Drago (simbolo dell’imperatore) e non al
suo fianco come di consueto. Si prosegue verso ovest per il Tempio Dule, il cui
padiglione centrale (Guanyin), risalente al 984 (Dinastia Song) è ritenuto uno degli
edifici in legno più antichi di tutta la Cina. Arrivo a Pechino nel tardo pomeriggio.
Pranzo libero. Cena in ristorante locale o in hotel. Pernottamento in hotel.
18° giorno / Pechino – Italia
Prima colazione in hotel, quindi trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo di
linea per l’Italia via scalo intermedio. Arrivo a Milano Malpensa nel tardo
pomeriggio.
Sistemazioni previste:
Channgchun: International Trade Hotel, 4* o similare (1 notte)
Monti Changbai: Shang Jiang Hotel, 4* o similare (2 notti)
Dunhua: Jin Kuang Hotel, 3* (1 notte)
Haerbin: Haerbin International Hotel, 4* o similare (2 notti)
Wudalìanchì: Wan Hao Hotel, 4* o similare (2 notti)
Shenyang: International Trade Hotel, 4* o similare (2 notti)
Beining: Hotel 3* da definire (1 notte)
Chaoyang: Yandu International Hotel, 4* o similare (1 notte)
Jinzhou: Bohai Aili Hotel, 4* o similare (2 notti)
Xincheng: Fudu International Hotel, 4* o similare (1 notte)
Qinhuangdao: Qinhuangdao Hotel, 4* o similare (1 notte)
Pechino: Grand Mercure Beijing Central Hotel, 4* o similare (1 notte)
Altre informazioni:
Organizzazione e trasporti – Si utilizzano automezzi di diverso tipo in base al
numero di partecipanti: 9 pax / minibus 17 posti; 10-12 pax / pulmino 22-25 posti;
13-14 pax / pulmino da 33 posti. Volo aereo interno Pechino-Changchun. Tratta in
treno veloce Haerbin-Shenyang. Guide locali di lingua inglese e accompagnatore
italiano a partire da un minimo di 9 partecipanti.
Pernottamenti e pasti – Sistemazioni in hotel di livello 4* (da tenere presente però
che in Manciuria la categoria 4* non corrisponde a quella degli hotel nelle zone più
turistiche della Cina), eccetto a Dunhua e a Binin dove sono previsti hotel 3* (i
migliori disponibili). E’ inclusa la mezza pensione: tutte le cene, in ristoranti locali
o nei ristoranti degli hotel. Tutti i pranzi sono esclusi.
Clima – Il nord-est della Cina ha un clima fortemente continentale, con inverni
freddissimi e secchi ed estati calde e umide. Il monsone invernale porta l’aria
gelida dalla vicina Siberia, mentre quello estivo porta correnti meridionali e anche
delle piogge. In Agosto a Haerbin (che si trova alla stessa latitudine di Milano) le
temperature medie variano tra un minimo di 16°C e un massimo di 26°C, ma nei
giorni più caldi le massime possono raggiungere i 35 °C; a Shenyang, che si trova
più a sud, a circa metà distanza tra Haerbin e Pechino, le temperature medie di
Agosto variano tra un minimo di 19°C e un massimo di 28°C; a Pechino, sempre in
Agosto, le temperature medie aumentano di almeno 5°C.
Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione.
Formalità burocratiche – E’ richiesto il visto consolare. Devono essere inviati in
ufficio, almeno 30 giorni prima della partenza, il passaporto in originale (con validità
di almeno 6 mesi dalla data di partenza) con due pagine contigue libere, 1 fototessera
a colori da accompagnare al modulo compilato in tutte le sue parti e firmato dal
titolare del passaporto.
Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio molto intenso con
lunghi trasferimenti soprattutto nella prima parte. Itinerario di grande interesse
storico-culturale e naturalistico, in una zona della Cina poco frequentata dal turismo
internazionale ma molto frequentata dai turisti cinesi e sud-coreani (quindi alcuni siti
potrebbero essere particolarmente affollati). Buone le sistemazioni e l’alimentazione
anche se non ai livelli della Cina classica.
QUOTAZIONE PER PERSONA con partenza da Milano:
€ 3.900 base 11-14 partecipanti, con guide locali e nostro accompagnatore
€ 4.350 base 9-10 partecipanti, con guide locali e nostro accompagnatore
Da aggiungere:
- partenze da altre città
- supplemento singola:
- supplemento alta stagione aerea:
- tasse aeree e security surcharge
- copertura assicurativa di viaggio
(assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio,
infortuni, “rischio zero”)
- costo individuale di gestione pratica
- visto d’ingresso
su richiesta
€ 650
€ 220
€ 350 (circa)
€ 94
€ 80
€ 150
Facoltative:
- assicurazione annullamento viaggio
comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio
4,5%
- assicurazione integrativa medico/bagaglio
(per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese
mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio)
€ 45
N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza,
confermate dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza
costi aggiuntivi, la polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza
integrativa per aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio.
Date di partenza:
1) da giovedì 6 a domenica 23 Luglio 2017
2) (a) da giovedì 3 a domenica 20 Agosto 2017 (alta stagione aerea)
3) da giovedì 7 a domenica 24 Settembre 2017
La quota comprende:
Voli di linea internazionali e domestico in classe economica, accoglienza e
trasferimenti aeroporto/hotel e viceversa, i pernottamenti in hotel in camera doppia,
la mezza pensione (tutte le cene), trasporto con automezzi tipo minibus, guide locali
parlanti inglese, accompagnatore italiano, gli ingressi ai siti d’interesse, dossier
informativo/culturale o guida.
La quota non comprende:
Tutti i pranzi, le bevande durante i pasti, le mance, le polizze contro le penalità di
annullamento viaggio e per l’aumento dei massimali di rimborso spese
mediche/bagaglio (facoltative), tutto quanto non espressamente specificato.
NOTE IMPORTANTI
•
La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD/Euro = 0,94
in vigore nel mese di Dicembre 2016. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a
20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.
•
Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più
possibile le visite e le escursioni programmate.
•
Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a
disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non
confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,
comunicheremo il supplemento.
•
Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.
L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non
sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre
pubblicate.
•
L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo
del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.
•
Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli
interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea,
indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i
disservizi a esse correlati.
Milano, 28.01.2017 n. 1
Organizzazione tecnica:
I Viaggi di Maurizio Levi
Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)
Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com
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