Settimana della Cultura Scientifica C.N.R. per le scuole Palermo, 27 marzo 2004 IASF-PA ciclo di seminari “Vita e Morte nell’Universo” L’UNIVERSO E L’OPERA D’ARTE relazioni, corrispondenze, suggestioni... tra le scienze fisiche e le correnti delle arti visive nel Novecento di A. La Barbera A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 PREMESSA Scopo di questo seminario è mostrare alcuni nessi tra la nostra “concezione scientifica del mondo” e la produzione artistica del Novecento, in particolare quella delle arti visive. E’ chiaro che sia l’Arte che le Scienze Fisiche sono solo due delle manifestazioni della complessa attività umana, che si realizza in molteplici campi: scienza, arte ma pure filosofia, letteratura, architettura, politica, economia, diritto, ecc. Lo studio della nostra realtà deve perciò, per essere esaustiva, comprenderli tutti, o almeno molti, per tessere quella rete inestricabile di relazioni che li collega. Pertanto la mia trattazione sarà parziale e non pretende di essere comprensiva della nostra concezione del mondo. Quello che voglio è solo dare alcune suggestioni che possano stimolare la ricerca di quelle connessioni. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Il secolo appena trascorso è stato testimone di grandi rivoluzioni scientifiche. Come queste scoperte hanno influenzato gli artisti? Quali suggestioni hanno generato? Ha l’arte stessa avuto un ruolo in questa rivoluzione delle conoscenze? Tenterò di dare una risposta a queste domande, cercando quei legami, anche tenui o nascosti, tra due mondi apparentemente molto lontani. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Nell’affresco di Raffaello (1500) nella Stanza della Segnatura in Vaticano si può notare un’idea di universo dominato dalla certezza e dalla presenza di Dio. Terra e cielo sono ben distinti e ciascuno ha un posto ed un ruolo preciso. Il cielo è la perfezione, la terra il mondo degli uomini. E’ il cielo di Dante o di Aristotele. Con i successi della fisica di Newton, si sviluppa l’idea di un universo che si comporta come una macchina con ingranaggi. In questo quadro di Blake (1794) è possibile ritrovare una chiara esemplificazione dell’universo di Newton, un universo in cui le leggi della meccanica dominano, in cui tutto si riduce a moto, in cui Dio è un geometra. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 MA QUALE IMMAGINE PUO’ RAPPRESENTARE IL NOSTRO MODO DI CONCEPIRE L’UNIVERSO ADESSO? A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Scienza ed arte, per quanto apparentemente siano due mondi lontani, sono entrambe attività umane e pertanto non possono essere completamente disgiunte! Quali sono gli obiettivi e le finalità delle scienze? Quali sono gli obiettivi e le finalità dell’arte? Entrambe sono una ricerca che ha per fine ultimo la “conoscenza” (comprensione) della realtà. Diversi sono i metodi che vengono usati. Le scienze fisiche usano il metodo sperimentale, la logica, ecc. (Il metodo scientifico: Ma esiste davvero?) Le arti usano l’intuizione, l’introspezione, ecc. Ma anche l’osservazione della natura. La fine del XIX secolo è stato un periodo pieno di fermenti sia nel campo scientifico che in quello delle arti figurative. La meccanica newtoniana era accreditata come la più compiuta delle scienze (pietra di paragone di ogni altra disciplina che volesse accreditarsi come “scienza”) e la termodinamica aveva trovato una descrizione coerente nell’ambito del meccanicismo. D’altra parte l’elettromagnetismo aveva raggiunto piena maturità, ma sembrava irriducibile alla meccanica. Si era in presenza di due teorie di pieno successo nel loro ambito, ma assolutamente irriducibili. CRISI DEL MECCANICISMO A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Anche nella pittura è in corso una rivoluzione: l’idea di quadro come riproduzione o mimesi della realtà, criterio con il quale si giudicava la bontà di un’opera d’arte dal Rinascimento in poi, entra in crisi. Cézanne apre la strada ad un nuovo modo di fare pittura. A COSA PORTA LA CRISI DEL MECCANICISMO? La rivoluzione scientifica della prima metà del XX secolo può essere sintetizzata nei seguenti punti: TEORIA DELLA RELATIVITA’ SPECIALE (1905) TEORIA DELLA RELATIVITA’ GENERALE (1916) TEORIA QUANTISTICA(1926) A questi io aggiungo un avvenimento che sicuramente ha cambiato la nostra concezione del mondo, la SCOPERTA DI HUBBLE (1929): l’universo si espande! A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Un motto del XIX secolo LA NATURA HA ORRORE DEL VUOTO RELATIVITA’ SPECIALE CRISI DELLA SCIENZA COME AFFINAMENTO DEL SENSO COMUNE: CRISI DEL CONCETTO DI SIMULTANEITA’ CRISI DEL TEMPO ASSOLUTO NEWTONIANO CRISI DELLO SPAZIO ASSOLUTO NEWTONIANO – PRINCIPIO DI MACH A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 RELATIVITA’ GENERALE CRISI DELL’UNIVERSO EUCLIDEO: lo spazio tempo non è piatto. LA GEOMETRIA DELLO SPAZIO-TEMPO E’ DEFORMATA DALLA MATERIA (ENERGIA) NASCE LA COSMOLOGIA COME SCIENZA A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Un altro motto del XIX secolo LA NATURA NON FA SALTI NASCITA DELLA MECCANICA QUANTISTICA L’OSSERVATORE ENTRA NELLA TEORIA Crisi del senso di realtà: cosa è la materia? Onda, particella? Dov’è? Come localizzare una particella? Crisi del principio di causalità: cosa significa fare una misura? Il principio di indeterminazione introduce per la prima volta un limite alla possibilità di conoscere la realtà: non possiamo conoscere contemporaneamente la posizione e la velocità di una particella. Non esiste la traiettoria. La realtà è aleatoria. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Nel mondo delle arti figurative tale crisi si manifesta quasi contemporaneamente ma con dei rapporti che difficilmente si possono descrivere in termini di causa effetto rispetto a quanto succede nel campo della rappresentazione scientifica della realtà. Crisi del senso comune: Cubismo, ricerca di una nuova spazialità Crisi della realtà: Astrattismo, oltre il visibile A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 In questo quadro di Picasso (1911) è rappresentato un violinista con il suo violino. Non vi è più un punto di vista privilegiato, non vi è sfondo. La realtà va vista nella sua molteplicità spaziale, frammentata e ricomposta. Si rinuncia alla prospettiva, al “senso comune” per penetrare più profondamente la realtà. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Se un’ombra è la proiezione bidimensionale di un mondo tridimensionale, allora il mondo tridimensionale è la proiezione di un universo a quattro dimensioni. M. Duchamp La discussione sul tempo, che dopo Einstein ebbe vasto spazio nel dibattito filosofico (Bergson), ebbe la sua eco anche in pittura. In questo quadro Duchamp (1913) dipinge un corpo che scende le scale rappresentando tutti gli istanti “contemporaneamente”, realizzando, così, una sorta di spazio-tempo di Minkowski. U. Boccioni G. Balla IL FUTURISMO ITALIANO A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 In questo quadro di Dalì, dal titolo “persistenza della memoria” (1931), il riferimento alla nuova concezione del tempo di Einstein è esplicito: gli orologi distorti ne sono una chiara manifestazione. Eppure si può però dire che in questo quadro il tempo è assente, ridotto a pura spazialità. La sua essenza è una realtà onirica. E’ la pittura dell’inconscio. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 E’ proprio l’assenza di ogni riferimento temporale (In questo quadro le ombre possono suggerire un mattino o un pomeriggio con luce innaturale) la caratteristica della pittura metafisica. Tutto è immobile, oltre il tempo. “Tutto è reso con un freddo scrupolo di oggettività…Inutile cercare significati reconditi…, il principio di relazione è il capovolgimento consapevole della realtà nella non realtà. La pittura è speculazione sulla nullità dell’essere” G. Argan De Chirico, Piazza italiana 1918 Nel quadro tutto sembra così chiaro, eppure esso testimonia di una realtà sfuggente. LA REALTA’ E’ ENIGMA UN NUOVO APPROCCIO Dal tentativo dell’artista di sganciarsi dalla rappresentazione del dato di realtà così come appare per raggiungere una realtà altra, oltre l’apparenza sensibile, nacque l’arte astratta. Il percorso che portò a un tale esito è stato lungo e tormentato e nasce dall’esigenza di creare un’arte nuova. Tale ricerca del nuovo va inserita nella crisi culturale di fine ottocento, quando il diffuso ottimismo derivante dai successi della scienza ottocentesca si incrina. Quindi l’arte astratta partecipa alla reazione generale verso il passato. Si chiede una nuova scienza, una nuova politica, una nuova arte. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Malevich (1915) “Spostando, ruotando, dividendo il quadrato, affiorano i rettangoli, la croce e il cerchio…Così partendo da una figura concepita - e non imitata – si elabora un’arte veramente nuova, che non deve nulla al passato, alla tradizione.” D. Riout Kandinskij (1923) “Seppi così che l’oggetto nuoce ai miei quadri.” V. Kandinskij A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Il dibattito sull’arte astratta e sul suo valore fu molto acceso e ricorda il dibattito che si sviluppò intorno alla meccanica quantistica. Diceva Picasso: “l’arte astratta è solo pittura, e il dramma?” Evidentemente secondo Picasso il dramma sta nella “realtà”. Allo stesso modo Einstein non accettò mai l’interpretazione probabilistica della meccanica quantistica: “Dio non gioca coi dadi”. Per Einsten era ancora difficile liberarsi di concetti quali traiettoria, posizione, misura “classica”, causa effetto, ecc. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Il dadaismo e l’arte della casualità IL GATTO DI SCHROEDINGER Duchamp: 3 standard stoppages (1913) L’ARTE E IL CASO Duchamp: ruota di bicicletta (1915) LA REALTA’ ESISTE SOLO QUANDO LA OSSERVIAMO? Le proprietà del quanto-gatto sono indefinite: l’essere vivo o morto diventa un fatto reale solo quando si apre la scatola. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 “DAL CIELO UNA GRANDE SCOSSA” Nel 1929 Hubble scoprì che le galassie lontane si allontanano dalla terra con una velocità che aumenta con la distanza: L’UNIVERSO SI ESPANDE! Con questa scoperta finisce l’idea rassicurante di un universo eterno (dipendente dalla volontà di Dio e quindi per questo soggetto alla razionalità) e si sviluppa l’idea di un universo che nasce dal caso, da una fluttuazione quantistica. Quale sarà il destino di questo universo? Qual è il ruolo dell’uomo in esso? L’universo si espanderà per sempre fino a diventare una “cosa” buia e fredda? Si fermerà fino ad implodere su se stesso? E’ questo un evento ciclico? Viviamo in un mondo tutt’altro che rassicurante, in un certo senso inquietante, dominato dal caso? A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 Probabilmente non ci allontaniamo dal vero dicendo che la rivoluzione scientifica del Novecento ha messo in crisi l’idea finalistica di universo: un universo fatto per l’uomo. Nell’arte tutto ciò si manifesta nell’inquietudine, nell’insofferenza, nella ricerca di nuovi linguaggi. L’arte diventa espressione della coscienza dell’uomo contemporaneo lacerato dalla mancanza di facili certezze. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 CONCLUSIONI I MA QUANTA LIBERTA’! Il XX secolo è stato il secolo della sperimentazione di nuovi linguaggi, della ricerca di nuove vie espressive, della rottura con le tradizioni. Finito l’universo dei moti armonici sostenuti da forze angeliche, l’universo del Dio orologiaio, dove tutto è prestabilito, resta un universo aperto ad una sorte incerta e proprio per questo APERTO A VARIE POSSIBILITA’. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004 CONCLUSIONI II TUTTO SI TIENE! In questo percorso attraverso la rivoluzione scientifica del Novecento e la parallela rivoluzione nel mondo delle arti visive ho voluto mostrare che esiste uno SPIRITO DEL TEMPO che informa un’intera epoca. Esso probabilmente consiste nella rete intricata delle relazioni tra le varie discipline. Tali relazioni sono spesso implicite e di esse non si ha piena coscienza. Probabilmente i fisici quantistici non pensavano alla pittura astratta e viceversa i pittori… Tuttavia è singolare la contemporaneità di due espressioni umane che hanno messo in crisi la concezione del mondo dettata dal “senso comune”. A. La Barbera “L’universo e l’opera d’arte” - 27/03/2004