18 Parte 1 - Le sorgenti della musica 2 Le antiche civiltà La musica ebbe un grande impulso con le antiche civiltà, tanto che è possibile individuare degli elementi comuni: un gran numero di strumenti (spesso importati da altri popoli) un ceto di musicisti professionisti, l’uso di una scrittura e di un sistema musicale più o meno complessi a seconda delle culture. Nell’antico Egitto il faraone manteneva un’intera orchestra di strumentisti professionisti. La musica era presente in ogni occasione della vita: feste, cerimonie religiose e funebri ecc. Gli Egiziani non avevano una precisa notazione musicale, ma sfruttavano la chironomia: particolari posizioni delle mani e delle braccia indicavano determinati suoni. Circolavano tantissimi strumenti tra cui l’arpa e sistro di metallo. Presso gli Ebrei la musica aveva profondi legami con la religione, tanto che l’Antico Testamento fornì i testi dei canti delle cerimonie nel Tempio di Gerusalemme. All’epoca dei re si formò una classe di professionisti, i Leviti, addetti alla musica nel Tempio. Strumento tipico della Palestina era lo šofar, un corno di montone utilizzato per la musica nel tempio. GRECIA In Grecia la musica aveva un ruolo di primo piano nell’educazione dei giovani e nella vita quotidiana: si organizzavano addirittura delle olimpiadi musicali, alle quali partecipavano i musicisti più bravi, desiderosi di sfidarsi davanti ad un numeroso pubblico per ottenere ricchi premi in denaro e diventare famosi. Il sistema musicale greco derivava da modelli diffusi in Egitto e Medio Oriente e si basava su una scala di quattro suoni discendenti chiamata tetracordo (= quattro note). A seconda della posizione dei toni e dei semitoni il tetracordo poteva essere di tre specie o modi: dorico, frigio e lidio. Ognuno esprimeva un carattere: quello dorico era maestoso, virile, bellicoso e per questo particolarmente adatto per educare i giovani; quello frigio era gaio, festoso e serviva per invocare gli dei; quello lidio era sentimentale e languido, perciò era vietato nell’istruzione dei ragazzi perché poteva indebolire il loro animo. A ogni tetracordo se ne poteva aggiungere un altro sempre in senso discendente per ottenere l’armonia, cioè una scala di otto suoni. I Greci utilizzavano una notazione musicale di tipo alfabetico, che era distinta in vocale e strumentale (lettere dell’alfabeto capovolte). Il canto monodico accompagnato dall’aulòs o dalla kìthara (cetra) era considerato la forma musicale più raffinata, riservata ad un pubblico di persone colte. A livello popolare era apprezzata la tragedia. wT w T w S w & Modo dorico w TT w SS w T w Modo frigio Parole per capire Canto monodico = canto di una sola linea melodica. w SS w T Modo lidio w TT w DIDATTICA INCLUSIVA Suonatrice di aulòs o flauto doppio. Vaso greco a figure rosse. 19 Lezione 2 - Le antiche civiltà Spazio alle competenze 1 AUDIO MP3 Epitaffio di Sicilo 1-3 Anonimo Largo ASCOLTARE Questo epitaffio (II-I secolo a.C.) è una poesia scolpita sulla lapide di un defunto e rappresenta una delle prime testimonianze di musica greca giunte fino a noi in modo completo. È stato rinvenuto nella città di Tralles, oggi in Turchia, ed è in memoria di un certo Sicilo. È un canto che invita a godere dei piaceri della vita, incerta e fuggevole. Il testo presenta dei segni di notazione che gli studiosi hanno trascritto con molte difficoltà. Lo spartito presenta la trascrizione in notazione moderna della seconda strofa. Statua greca di Euterpe, musa della musica. ESEGUIRE j œ & 86 œ TRADUZIONE & œJ œ œ. j œ œ œ œ œ œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ J œ j œ œ j œ œ j œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ . .. Io sono l’immagine della pietra Sicilo mi ha posto qui, per sempre; simbolo duraturo di ricordo immortale. Finché vivi, appari; non rattristarti mai troppo; la vita dura poco e il tempo vuole il suo tributo. 1. L’epitaffio inizia con: una breve introduzione strumentale un assolo vocale alcuni suoni percussivi 2. Canta una voce: maschile femminile 3. Ci sono sezioni solo strumentali? Sì No Riflettere y Che cos’è la chironomia e chi la utilizzava? y Quale tipo di notazione avevano i Greci? y Chi erano i Leviti? y Da quali strumenti era accompagnata la monodia greca? 20 Parte 1 - Le sorgenti della musica ROMA Il panorama musicale dei Romani era davvero ricco, come confermano i tanti strumenti presenti in età imperiale. Alcuni di essi erano conosciuti fin dalla preistoria (ad esempio il flauto di Pan), mentre altri, specialmente quelli a corda, arrivarono a Roma attraverso i commerci con i popoli mediorientali e in molti casi vennero modificati. Questi strumenti sono stati riportanti in vita grazie ad alcuni studiosi che, con l’aiuto di abili artigiani, hanno esaminato numerosi reperti archeologici e li hanno ricostruiti con fedeltà. Dalla lettura degli scrittori latini sono state ricavate indicazioni sullo stile musicale. Sappiamo così che i Romani avevano una predilezione per la musica, che accompagnava i riti religiosi, i combattimenti dei gladiatori, gli spettacoli circensi, le feste, i banchetti e le liriche dei poeti. Persino l’esercito non riusciva a muoversi senza l’aiuto delle trombe che, lanciando segnali di avvertimento molto forti, si potevano ascoltare a grandi distanze. Per gli spettacoli dei gladiatori o del circo veniva Particolare del trono di Ludovisi: impiegato spesso anche l’hydraulis (o hydraulos), Ragazzo che suona il “doppio flauto”. un organo inventato in Egitto forse da Ctesibio di Alessandria Particolare del trono di Ludovisi. Roma. (III secolo a.C.) che funzionava grazie al flusso di aria prodotto Museo Nazionale. dalla pressione di serbatoi immersi nell’acqua. Molti strumenti a fiato, tra cui il plagiaulos, vennero presi dagli Etruschi, popolo confinante con i Romani che ben presto li sottomisero. I Romani conoscevano il fascino che la musica esercitava sulle persone, tanto che Gaio Gracco, uomo politico del II secolo a.C., era solito pronunciare i suoi discorsi pubblici facendosi accompagnare da una fistula, una sorta di flauto di canna dal suono molto dolce: la melodia serviva appunto per aumentare il potere persuasivo delle sue parole. Sappiamo che il sistema musicale romano era derivato da quello greco e che utilizzava una notazione di tipo alfabetico, ma non abbiamo testimonianze scritte perché la musica era considerata un’arte segreta che si doveva trasmettere oralmente da maestro ad allievo. Musicisti romani con strumenti: si riconoscono da sinistra la buccina, la tibia (flauto doppio), i cembali e il timpano (o tamburo a cornice). Mosaico. Pompei. 21 Lezione 2 - Le antiche civiltà Spazio alle competenze 1 AUDIO MP3 1-4 Bacchus Anonimo Roma ASCOLTARE Bacco, l’equivalente di Diòniso per i Romani, era il dio della vegetazione, della fertilità e del vino, bevanda con cui i suoi seguaci dimenticavano il dolore e raggiungevano l’estasi per entrare in contatto con la divinità e con la natura. Le feste in suo onore si chiamavano Baccanali ed erano sempre seguite da una folla di persone, soprattutto donne. In tali occasioni non si dava importanza alle distinzioni sociali, solitamente piuttosto rigide. Una parte importante dei rituali era riservata alla danza, infatti i partecipanti ballavano per ore. Tra gli strumenti di questo brano figurano il flauto doppio ad ance, i crotali, i cembali e il tamburo a cornice, che era lo strumento sacro di Bacco. Gruppo teatrale mascherato intorno a un suonatore di aulos tibia pari. Mosaico dalla Casa del poeta tragico, Pompei. 1. Chi esegue la melodia in questo brano? Le voci Il flauto doppio ad ance Le voci e il flauto doppio 2. In questo brano: gli strumenti a percussione suonano tutti fin dall’inizio all’inizio c’è solo il tamburo a cornice i cembali suonano solo verso la fine Baccanale, scena legata alla vendemmia e al pestaggio delle uve per fare il vino. Bassorilievo. Riflettere y Grazie a cosa è stato possibile ricostruire gli strumenti y Con quale strumento si comandavano gli spostamenti musicali dei Romani? y In quale occasione si utilizzava la musica presso i Romani? dell’esercito? Perché? y Cos’erano i Baccanali e perché la musica era importante? 22 Parte 1 - Le sorgenti della musica CINA In Cina la musica ha avuto da sempre un ruolo essenziale nella vita dell’uomo. Ogni singolo suono aveva dei legami con le stagioni, gli elementi, i pianeti, i punti cardinali e i sentimenti umani. La funzione della musica era totalmente differente da quella occidentale, perché doveva riprodurre l’armonia che esisteva tra le varie componenti dell’universo. Per raggiungere questo obiettivo, i cinesi preferivano quegli strumenti che producevano un unico suono, come la campana. In Cina la produzione musicale religiosa, militare, popolare e di corte fu sempre molto abbondante. Il repertorio popolare era particolarmente ricco e perciò veniva generalmente diviso in due gruppi: canti dei bambini e canti degli adulti. Per esempio, i canti degli Ci-shi (le conoscenze) servivano per insegnare ai bambini a contare da 1 a 10, a distinguere i colori, a conoscere piante e animali, a ricordare i proverbi. Invece gli Hua-ci-ke (canti umoristici) erano dei canti satirici, che prendevano di mira difetti fisici, alcuni mestieri o disavventure della vita. La varietà degli strumenti cinesi è molto ampia e attesta il grado di perfezione raggiunto da questa civiltà. L’erhu o huqin è una specie di violino a due corde suonato con un archetto inserito nello stesso strumento. Il pipa a quattro corde è simile ad un liuto, con cassa a forma di pera. Le sue origini sono antichissime, essendo citato in un libro di 2000 anni fa. Lo shêng è uno strumento a fiato formato da 17 canne di bambù. I primi documenti musicali scritti risalgono al grande filosofo Confucio (551–479 a.C.) che nel Libro delle Cerimonie ha classificato per primo gli strumenti a seconda dei materiali impiegati nella costruzione. AUDIO MP3 1-5 Il tamburo di Feng Yang Anonimo Moderato PER COMPRENDERE ESEGUIRE Moderato & 44 œ œ œ œ j &œ œ &œ œ œœœ œ J œ. œ œ œ œ œ œ œ œ œ j œ œ Jœ œ . œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Le musiciste al centro dell’immagine stanno suonando flauti di bambù e guan, mentre l’uomo seduto sta suonando uno strumento a percussione di legno chiamato paiban. Gu Hongzhong, Notte di Han Xiza. œ j j œ œ œ œ œ œ œ. œ œ œ œ. œ œ œ œ œ œ œ j‰ œ œ j‰ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ œ Œ 23 Lezione 2 - Le antiche civiltà Spazio alle competenze 1 AUDIO MP3 1-6 La danza della spada Tradizionale cinese ASCOLTARE Le danze con le armi sono nate come esercizi militari e solo con il passare degli anni si sono trasformate in un genere d’intrattenimento sociale. La danza della spada è collegata all’arte della scherma, praticata in Cina sia dagli uomini sia dalle donne fin dai tempi più lontani. Si narra infatti che un’eccezionale interprete di questa danza fosse proprio una donna, Chu Nu, vissuta intorno al 465 a.C. e che per volere del re Gou Jiau addestrò l’esercito nelle arti marziali, disciplina nella quale era insuperabile. Da quel momento in poi, la danza della spada comparve in tutte le feste più importanti. 1. La melodia della danza della spada è eseguita da strumenti: a fiato a corda a fiato e a corda 2. Il ritmo della danza è: lento pieno di accelerandi e rallentandi veloce Statuine raffiguranti danzatrici della dinastia Tang. Kansas City. Nelson Gallery of Art. Riflettere y A cosa era collegata la musica cinese? y Come veniva diviso il repertorio popolare cinese? y Perché la danza della spada era molto diffusa in Cina? y Qual è lo strumento cinese più antico? A che anno risale, circa?