La fine del mondo antico e l`Alto Medioevo

284
Diocleziano
imperatore
410
I visigoti
saccheggiano Roma
300
unità
1
452
Gli unni
in Italia
400
312
Costantino
imperatore
489
Teodorico e gli
ostrogoti in Italia
527
Giustiniano
imperatore
622
Fuga di Maometto
a Medina (egira)
500
455
I vandali
saccheggiano Roma
476
Caduta dell’Impero romano
d’Occidente: inizia l’Alto Medioevo
600
568
I longobardi
in Italia
827
Gli arabi iniziano
la conquista della Sicilia
710
Dall’Africa l’Impero
arabo si estende all’Indo
700
632-661
Prima
espansione araba
800
900
1000
1000
Inizia il
Basso Medioevo
732
A Poitiers i franchi sconfiggono
i musulmani di Spagna
La fine del mondo
antico e l’Alto Medioevo
Nel II secolo l’Impero romano ha raggiunto la sua massima estensione.
Popoli di ogni lingua, cultura e tradizione guardano a Roma come al
centro del mondo e vivono seguendo le norme del diritto romano. In
pochi decenni, tuttavia, questa unità si indebolisce e l’Impero entra in
una crisi politica, economica e sociale. Tentativi di ristabilire la saldezza
dello stato, come quelli di Diocleziano e Costantino, non ne cambiano
le sorti: il destino dell’Impero è segnato.
A partire dal IV secolo i “barbari”, le popolazioni germaniche che vivevano oltre i confini, invadono l’Impero e, in meno di due secoli, ne determinano il crollo. D’ora in poi non sarà più un fattore politico a dare
unità al Mediterraneo, ma un fattore religioso: il cristianesimo.
slavi
angli
sassoni
svevi
franchi
oceano
Atlantico
longobardi
burgundi
vandali
marcomanni
alamanni
quadi
visigoti
Invasioni barbariche
Oltre i confini settentrionali dell’Impero romano vivevano popolazioni germaniche che praticavano un’agricoltura primitiva ed erano, prevalentemente, pastori e cacciatori. I romani li chiamavano “barbari”, un termine
non privo di disprezzo per la loro cultura e i loro stili di
vita. A un certo punto, a causa della pressione di un popolo molto bellicoso, gli unni, i germani invadono l’Impero romano e contribuiscono a determinarne il crollo.
alani
eruli
mar
Caspio
ostrogoti
mar Nero
Roma
Parole nella storia
lago
d’Aral
unni
goti
Costantinopoli
Qualche domanda e qualche risposta
Che cosa ricordi a proposito dell’Impero romano?
mar Mediterraneo
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Gerusalemme
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Che cosa sai della religione tradizionale dei romani?
Medina
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La Mecca
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Medioevo
La parola Medioevo significa “età di mezzo”. Generalmente, con questo termine si definisce il periodo storico
compreso tra l’Antichità, che si ritiene conclusa con la
caduta dell’Impero romano d’Occidente (476), e l’età
moderna, che inizia con la scoperta dell’America (1492).
Questo lungo arco di tempo viene suddiviso in due parti: l’Alto Medioevo, e dopo il 1000, il Basso Medioevo.
Sai come fu accolto il cristianesimo, una nuova religione, dai romani?
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Che cosa ti suggerisce la parola “barbaro”?
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Hai mai sentito parlare dell’islam e del profeta
Maometto? Che cosa sai in proposito?
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Leggiamo la carta
La carta mostra la pressione esercitata dalle popolazioni germaniche ai confini dell’Impero romano e la diffusione del cristianesimo. La migrazione degli unni, provenienti da est, spinge i numerosi popoli che prima vivevano ai confini a invadere in
modo massiccio l’Impero in crisi, che non riesce a opporre resistenza. Il cristianesimo si diffonde seguendo le linee di comunicazione (strade e rotte marittime) che collegano le diverse regioni dell’Impero romano. Proprio l’esistenza dell’Impero, infatti,
permette la diffusione della nuova religione. Nel VII secolo, in questo scenario compare un elemento nuovo, l’arrivo degli arabi sulle coste del Mediterraneo, che spezza l’unità del mare nostrum: da questo momento il fulcro dell’Occidente si sposta
verso l’Europa centrale.
unità
La fine del mondo antico e l’Alto Medioevo
1
Le immagini e le idee
L’affermazione del cristianesimo
Non solo barbari
Uno dei fenomeni che caratterizzano l’inizio del Medioevo è l’affermazione della religione cristiana. Giunto a
Roma già nel I secolo d.C., il cristianesimo è inizialmente
perseguitato dagli imperatori, prima di diventare la religione
dell’Impero.
Un nuovo libro sacro,
una nuova religione
La tradizione ha spesso descritto le popolazioni germaniche, che a partire dal IV secolo
invasero l’Impero, come gente rozza, senza
cultura, capace solo di violenze e di incredibili
devastazioni. “Barbari”, insomma.
Ma se la civiltà germanica, al momento del
contatto violento con quella latina, è culturalmente inferiore, in seguito si sviluppa e raggiungere alti livelli di raffinatezza.
OGGI E IERI
LA STORIA RISPONDE
Invasioni o migrazioni?
Il Corano è il libro che contiene i fondamenti del-
la religione musulmana, rivelati da Dio a Maometto.
La nuova religione unisce le numerose tribù nomadi
che vivono nella penisola arabica e dà origine a
un’espansione prodigiosa: già nell’VIII secolo, l’impero degli arabi si estende infatti dalle coste del Mediterraneo al fiume Indo, attraverso tre continenti.
La storia è caratterizzata da continue migrazioni
di popoli. Oggi come ieri questi movimenti suscitano sentimenti contrastanti. Se pensiamo di essere
di fronte a uno scontro, se ci sentiamo minacciati
da chi è diverso, il conflitto è inevitabile; se invece
riteniamo di avere di fronte a noi un’occasione di
incontro, di conoscenza e di arricchimento, gettiamo le basi per un futuro di pace.
LA STORIA RISPONDE
192
O
G
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Invasioni o migrazioni?
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Lampedusa,
arrivi in mass
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Sbarcati oltre
360 immigrati
tra cui donne
e bimbi
Boom dei figli degli immigrati nella
nostra penisola: i figli di genitori stranieri crescono ogni anno del 20% e
saranno un milione nel 2015
Stranieri non immigrati
I
E
R
I
L’imperatore ha accordato il permesso.
Il nostro esercito ha organizzato la traversata
I
I GOTI ATTRAVERSANO IL DANUBIO
Minacciati dall’arrivo di feroci barbari da est,
i nostri vicini germanici hanno chiesto di stanziarsi
dentro i confini dell’Impero
l popolo germanico dei goti, in passato fiero nemico ma ormai da tempo in buoni rapporti con il nostro impero, da qualche giorno sta attraversando il fiume Danubio per stanziarsi all’interno dei nostri confini. Non si tratta di un’invasione: l’entrata è stata autorizzata dallo stesso
imperatore Valente. Perché i goti hanno richiesto di essere accolti?
Sembra che la causa siano le allarmanti notizie provenienti dalle terre dell’Est. Secondo alcuni
testimoni, si sta dirigendo verso il territorio dei goti un’orda di barbari molto bellicosi che «come
un turbine nevoso sradica e distrugge tutto ciò che le si trova vicino».
Tale notizia avrebbe gettato nella preoccupazione i nostri vicini germanici, che hanno chiesto di
potersi trasferire nella regione della Tracia, oltre il Danubio.
L’imperatore ha concesso l’autorizzazione e ha anche provveduto a organizzare l’attraversamento
del Danubio. Sotto la guida del nostro esercito, i goti vengono trasportati su navi, zattere e tronchi d’albero scavati. Purtroppo il Danubio è un fiume assai pericoloso, e nei giorni scorsi parecchie persone sono morte annegate.
L’arrivo dei goti ha scatenato un dibattito. Alcuni nostri politici hanno criticato la decisione dell’imperatore. Costoro ritengono infondate, o comunque esagerate, le notizie provenienti da est, e
pensano che si tratti solo di uno stratagemma dei goti per poter penetrare nell’impero e colpirci
alle spalle nel momento più opportuno. Altri, invece, considerano lungimirante l’imperatore: in
cambio della sua concessione, avrebbe ottenuto la promessa dei goti, ottimi combattenti, di unire
le proprie forze con quelle dell’Impero, per opporsi vittoriosamente ai barbari dell’Est. Inoltre, ciò
rappresenterebbe un bel risparmio per le casse dell’Impero, che spende molto denaro per mantenere le guarnigioni di soldati ai confini.
Solo i prossimi mesi potranno dirci chi ha visto giusto.
193
L’articolo che ti abbiamo presentato non
è reale, ma è basato su una fonte storica:
si tratta delle Storie scritte da Ammiano
Marcellino (330-400).
La fine del mondo antico e l’Alto Medioevo
unità 1
OGGI E IERI
Partiamo dal presente
Un massiccio sbarco di immigrati albanesi a Brindisi.
La paura di essere invasi
Da vari decenni, nei paesi dell’Europa occidentale e
quindi anche in Italia, arrivano immigrati provenienti dai
paesi poveri dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina,
oltre che dall’Europa dell’Est. Non manca chi paragona
queste migrazioni alle cosiddette invasioni barbariche.
Queste ultime vengono solitamente ricordate come un
fenomeno drammatico, che ha causato gravi danni.
Quindi, chi accosta quelle invasioni alle migrazioni odierne intende suggerire che le persone che oggi arrivano in
Italia sono una minaccia. Si tratta però di un paragone
impreciso e talvolta pericoloso. Quando i barbari
entrarono nelle terre dell’Impero romano, talvolta lo
fecero pacificamente (come nella “cronaca” che ci
siamo divertiti a scrivere, immaginando che all’epoca
esistessero i giornali), ma spesso arrivarono con le
armi in mano e saccheggiarono città e campagne.
Oggi, invece, l’arrivo degli immigrati è pacifico e,
generalmente, regolato da norme e leggi. Gli immigrati odierni sono persone in fuga dalla povertà dei
loro paesi, in cerca di un lavoro per sopravvivere.
Facciamo un passo indietro. La storia è caratterizzata da un continuo incontro di popoli; le invasioni barbariche sono un aspetto particolare del fenomeno, ben più vasto, che ha visto numerose genti
spostarsi e migrare nel corso dei secoli.
Esploriamo il passato
Le cause delle migrazioni dei popoli
Che cosa spingeva intere popolazioni a spostarsi? La
causa principale è la mancanza di risorse per poter
vivere. Nel passato, le tecniche di coltivazione, molto
arretrate rispetto a oggi, garantivano una produzione
agricola piuttosto limitata. Bastavano un paio d’anni
di carestia perché il cibo diventasse scarso.
I problemi potevano essere anche più profondi. In
alcuni casi, per esempio, cambiò il clima, che divenne più freddo oppure più arido, determinando un calo
della produzione agricola. In altri casi ci fu un aumen-
unità 3
capitolo 1
PRIMO PIANO
256
Le operazioni
di compravendita
consentivano grandi guadagni
ai mercanti.
A sinistra, due mercanti
stipulano un contratto mentre
il notaio registra l’atto e gli
assistenti contano il denaro.
Sotto, un atto di vendita
datato intorno al 1400.
Si tratta della cessione di un
negozio, con tutte le merci
che contiene, e la lingua
utilizzata è ancora il latino.
¡ Che cosa c’era di così disdicevole in attività come il comprare, il vendere, il maneggiare denaro?
¡ Perché una figura che diventava tanto diffusa e importante, come il mercante, veniva condannata
così duramente?
¡ Quali sono i valori che faranno accettare la figura del mercante nella società medievale?
I mercanti
nel Medioevo
ACCUMULARE RICCHEZZE È PECCATO Abbiamo visto quanto
fossero diventati importanti i mercanti nella società cittadina
del Basso Medioevo. C’era però un problema. La cultura
cristiana medievale anteponeva il povero al ricco nel Regno dei Cieli. La ricchezza doveva essere uno strumento
per soddisfare i bisogni materiali e i doveri dell’elemosina,
ma non bisognava farne una ragione di vita. Gesù Cristo
aveva insegnato che bisogna «accumulare tesori in cielo,
dove né i ladri rubano né la ruggine corrode», aggiungendo
che non si può servire Dio e contemporaneamente Mammona, ossia il “dio denaro”.
Perciò la Chiesa era diffidente nei confronti del mercante, il
quale, con la sua attività e con il suo esempio, diffondeva
nella società una diversa idea della ricchezza.
CHI È IL MERCANTE? Nell’immagine che gli uomini dell’Alto
Medioevo avevano della società, la società tripartita, non
c’era posto per il mercante. Il mercante non era un sacerdote (orator), non era un guerriero
(bellator) e non era esattamente un
“lavoratore” (laborator) perché non
produceva e non trasformava, non
era cioè un contadino o un artigiano. Era qualcuno che scambiava
cose e dallo scambio traeva una
ricchezza. Ma dov’era, prima dello
scambio, quella ricchezza?
La bottega di un mercante
(sulla sinistra) e quella di un
cambiavalute intorno al 1400.
Quello del mercante era visto come un mestiere
molto simile a quello dell’usuraio. Ecco che cosa si
legge a proposito dell’usura in un repertorio a uso dei
predicatori della fine del XIII secolo.
Gli usurai peccano contro natura volendo fare
generare denaro dal denaro come un cavallo
da un cavallo o un mulo da un mulo. Oltre a
ciò, gli usurai sono dei ladri, poiché vendono il
tempo che non gli appartiene; e vendere un
bene altrui contro la volontà del proprietario è
un furto. Inoltre, dal momento che non vendono null’altro che l’attesa di denaro, cioè il tempo, essi vendono i giorni e
le notti. Ma il giorno è il tempo della luce e la notte il tempo del riposo.
Perciò essi vendono la luce e il riposo. Non è dunque giusto che abbiano la
luce e il riposo eterni.
L’usura era uno dei peccati più gravi,
poiché chi prestava denaro per interesse sfruttava a suo favore il tempo; ma il
tempo era stato dato da Dio agli uomini
per compiere opere di bene ai fini della
vita eterna e non per accumulare ricchezze.
Spesso il mercante doveva difendersi
dalla stessa accusa rivolta all’usuraio.
Ecco come un testo dell’inizio dell’XI
secolo, scritto dall’abate inglese Aelfric,
dipinge la professione del mercante.
Dice il mercante: «Sono utile al re, al nobile, al ricco e a tutto il popolo. Salgo sulla nave con le mie merci e navigo fino ai paesi d’oltremare, vendo la mercanzia e acquisto le cose pregiate che non si trovano
qui nel nostro paese. Le trasporto con grande rischio e faccio talvolta
naufragio, perdendo ogni avere e salvando a stento la vita».
«Vendi queste merci al prezzo al quale le hai comprate?»
«No. Che cosa altrimenti mi darebbe la mia fatica? Vendo più caro
di quanto ho comprato proprio allo scopo di trarne profitto e mantenere così moglie e figli.»
Ripresa economica e rinascita delle città dopo il Mille
Il Basso Medioevo
Tommaso d’Aquino, santo e filosofo tra i maggiori del XIII secolo, riteneva che il
commercio avesse in sé qualcosa di vergognoso. Non era il solo a pensarla così.
257
unità 3
Il Basso Medioevo
316
1. Federico Barbarossa
e la lotta contro
il papa e i comuni
I poteri universali lottano ancora,
ma perdono il loro potere
Abbiamo visto (unità 2, cap. 2) che, verso la fine del secolo XI, i due poteri universali, cioè il
Papato e l’Impero, erano entrati in conflitto.
L’imperatore riteneva che spettasse a lui nominare i vescovi e controllare l’elezione del papa. Il
papa, al contrario, sosteneva che la sua autorità
era superiore a quella di qualsiasi re o imperatore. Il conflitto (la “lotta per le investiture”) si era
concluso con un compromesso (il concordato di
Worms), ma il potere imperiale era stato fortemente indebolito, mentre il Papato ne era uscito
più forte.
In questo capitolo vedremo come, nei secoli XII
e XIII, i due poteri universali del Medioevo ancora una volta si fronteggiano per prevalere l’uno sull’altro, ma sono destinati entrambi a perdere il loro potere.
TRA PASSATO E PRESENTE
Guelfi e ghibellini
Le due principali fazioni politiche che in Germania si contendevano la corona
imperiale erano quella dei duchi di Sassonia e Baviera e la casata sveva
degli Hohenstaufen. I primi vennero chiamati Welfen (il capostipite della dinastia si chiamava Welf), parola che in italiano divenne “guelfi”; i secondi
presero il nome dal castello di Waibling, e in italiano divennero “ghibellini”.
Agli inizi del XIII secolo, quando a Federico II di Svevia si contrappose il papa,
i termini “ghibellino” e “guelfo” indicarono, nell’Italia dei comuni, la lotta tra
chi appoggiava l’imperatore (ghibellini) e chi era dalla parte del pontefice
(guelfi). Un castello dichiarava la propria appartenenza a una fazione piuttosto
che a un’altra mostrando due diverse forme di mura merlate: i merli ghibellini erano fatti a coda di rondine, quelli guelfi ad angolo retto.
Nel corso dei secoli successivi, per esempio durante il Risorgimento italiano, i
due termini guelfo e ghibellino tornarono a essere usati con il significato, rispettivamente, di “alleato, amico del papa” e “avversario del papa”.
I simboli delle due fazioni A destra, dall’alto: un sigillo guelfo e
uno ghibellino. Sono custoditi al museo del Bargello a Firenze.
L’Impero alle prese con il Papato,
con i feudatari ribelli
e con i comuni italiani
Al principio del secolo XII, l’Impero appariva
ancora molto debole, per diverse ragioni:
in Germania, i feudatari tedeschi avevano
tentato di rendersi indipendenti dall’imperatore e lottavano per la corona imperiale, divisi in due fazioni: i guelfi, seguaci dei duchi di
Sassonia e Baviera, e i ghibellini, seguaci dei
duchi di Svevia.
in Italia, molti comuni si rifiutavano di riconoscere l’autorità dell’imperatore, che per
giunta, nella penisola, era messa in ombra da
quella del papa.
Nel corso di circa un secolo – dalla metà del XII
alla metà del XIII – due grandi imperatori, Federico I e Federico II, cercarono di riaffermare
il potere imperiale sull’Italia e sul Papato, ma
senza successo.
Il Basso Medioevo
ORA TOCCA A TE
Federico II: “meraviglia del mondo”
Lavora da solo su un altro documento, seguendo la
traccia del lavoro precedente.
IL PROBLEMA STORICO
DOVE CERCARE INFORMAZIONI
I contemporanei di Federico II furono molto colpiti dalla
personalità di questo sovrano. Agli storici contemporanei Federico II appare come l’ultimo sovrano di un impero ormai al tramonto, altri vedono in lui un sovrano
moderno che anticipa i tempi.
È una figura complessa e del tutto particolare, che giustifica ciò che si disse di lui: Federico II fu stupor mundi,
espressione latina che significa “meraviglia del mondo”.
Perché gli attribuirono questa
definizione?
Prima di procedere,
Quali aspetti del suo regno,
rileggi Le fonti nell’Uquali suoi comportamenti o
nità di Accoglienza ,
interessi la giustificano?
alle pagine 19-23.
Esistono documenti di quell’epoca che possono aiutarci
a rispondere a questi quesiti?
– Dove cercare?
Tra le leggi e i provvedimenti da lui emanati, ma
anche tra le opere architettoniche che lui ha voluto,
tra i suoi scritti, tra le cronache scritte da contemporanei che narrano gli eventi pubblici.
– Che cosa cercare?
Cercheremo informazioni su ciò che fa di lui un
sovrano dal comportamento insolito, dagli interessi
“speciali” rispetto a quelli dei re del suo tempo.
ANALIZZIAMO IL DOCUMENTO
334
TIPOLOGIA
MINIATURA
EPOCA
XIII SECOLO
FONTE
MANOSCRITTO
CONSERVATO PRESSO
LA BIBLIOTECA
APOSTOLICA VATICANA
TIPOLOGIA
DOCUMENTO SCRITTO
DI TIPO SCIENTIFICO
EPOCA
XIII SECOLO
AUTORE
FEDERICO II
DESTINATARIO
MICHELE SCOTO
FONTE
QUESTIONI SICILIANE
Ti ricordiamo le fasi fondamentali:
A
ESAMINA
il documento e sottolinea le frasi che si riferiscono agli
argomenti su cui Federico cerca spiegazioni.
Completa la tabella sottostante.
Leggi
B INTERPRETA
Rifletti e rispondi:
quali interessi prevalgono in Federico II?
potrebbero essere insoliti nell’epoca in cui viveva?
era comune che un re avesse interessi di questo tipo?
come definiresti Federico II (colto, crudele, curioso intellettualmente, potente, abile stratega)?
Le curiosità del sovrano
Noi ti preghiamo di volerci spiegare l’edificio della Terra, […]
l’esatta misura che separa un cielo dall’altro e ciò che esiste al
di là dell’ultimo cielo, in quale cielo Dio si trovi […].
Inoltre desideriamo sapere dove esattamente si trovino
l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso: sotto la Terra, nella
Terra o sopra essa? […] E se un’anima nell’Aldilà riconosca un’altra anima e se taluna di esse possa tornare in
vita per parlare con qualcuno o mostrarglisi […].
Desideriamo inoltre sapere com’è che le acque dei mari
sono tanto amare, e come mai, sebbene tutte le acque
provengano dal mare, vi siano acque salate in molti luoghi e, in molti altri, lontane dal mare, acque dolci […].
Vorremmo sapere di quel vento che viene da ogni punto
della Terra, e di quel fuoco che prorompe dalla Terra
[…] come accade in alcune località della Sicilia e presso
Messina, sull’Etna, a Vulcano, Lipari, Stromboli […].
335
Capoversi
Federico II conosceva la cultura islamica e parlava la lingua araba. Quando, cedendo alle pressioni del papa, partì
per liberare i Luoghi Santi, preferì la diplomazia allo scontro armato. Raggiunse un’intesa con il sultano egiziano Malik al-Kamil che gli cedette Gerusalemme in cambio del libero accesso nella città dei fedeli musulmani.
1
Argomenti
Interessi
........................................................................................................................................................
Astronomia
........................................................................................................................................................
Religione
........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................
2
........................................................................................................................................................
Religione: la vita oltre la morte
........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................
B
A
FASE 2
FASE 1
........................................................................................................................................................
3
........................................................................................................................................................
Scienze naturali
........................................................................................................................................................
ESAMINARE GLI ELEMENTI CHE
COMPONGONO IL DOCUMENTO
1
Osserva e individua nel documento:
a la figura di Federico II;
b la figura del sultano d’Egitto;
c quali elementi ti hanno permesso di
riconoscerli;
d quali oggetti dei soldati sono tipici della
cultura araba;
e quale elemento rimanda immediatamente al ruolo di Federico;
f quali gesti compiono i due sovrani;
g a quale città appartengono le mura.
La crisi dell’Impero e del Papato
CONFRONTARE DOCUMENTI DI GENERE DIVERSO
capitolo 5
unità 3
IL LABORATORIO DEL METODO
INTERPRETARE LE INFORMAZIONI RACCOLTE
2
Rifletti e rispondi.
........................................................................................................................................................
4
a Quale patto stipula la stretta di mano? Che cosa indica il sultano?
b L’atteggiamento di Federico II suscitò scandalo, stupore in
Occidente. Perché?
c Quale idea aveva dei musulmani Federico II per arrivare a trattare
con loro? Barra la risposta corretta.
1 Li sottovalutava e quindi li riteneva facili da convincere.
2 Pensava che impersonassero il diavolo e quindi dovevano
essere uccisi senza pietà.
3 Li riteneva intelligenti diplomatici, capaci di rispettare i patti.
4 Aveva paura della loro crudeltà in battaglia.
d Federico II diede esempio di tolleranza o di fanatismo religioso?
........................................................................................................................................................
Scienze naturali
........................................................................................................................................................
Geologia
........................................................................................................................................................
C
FASE 3
ELABORARE UN TESTO
3 Con le informazioni raccolte, scrivi ora un testo dal titolo Federico II “stupor mundi”.
Nel testo devi evidenziare le ragioni che motivarono questa definizione dell’imperatore
svevo che aveva una personalità insolita, diversa da quella degli altri sovrani, e che quindi faceva stupire, meravigliare.
unità 4
La fine del Medioevo
La Magna Charta conteneva 63 disposizioni: alcune riguardavano questioni di diritto feudale (come la successione legittima sul feudo), altre si riferivano all’amministrazione della giustizia e ai privilegi degli uomini liberi.
1. […] Abbiamo concesso a tutti gli uomini liberi
del regno, per noi e i nostri eredi, tutte le libertà sottoscritte, che essi e i loro eredi ricevano e conservino
da noi e dai nostri eredi.
14. Per ottenere il generale consenso per l’imposizione di un tributo, faremo convocare con nostre
lettere gli arcivescovi, i vescovi, gli abati, i conti e i
maggiori baroni. […]
39. Nessun uomo libero sarà arrestato, imprigionato,
multato, messo fuori legge, esiliato o molestato in alcun modo, né noi useremo la forza nei suoi confronti
o demanderemo di farlo ad altre persone, se non per
giudizio legale dei suoi pari e per la legge del regno.
Guida alla lettura
¶ Le disposizioni della Magna Charta valgono per tutti
i sudditi inglesi?
¶ Da chi può venir giudicato un uomo libero?
364
stò Parigi. La guerra ebbe termine nel 1453,
quando gli inglesi abbandonarono la Francia
e i loro possedimenti francesi si ridussero al solo porto di Calais.
La monarchia francese, in oltre un secolo di durissime lotte, aveva avuto ragione del nemico inglese, ma soprattutto era riuscita ad assoggettare i grandi feudatari francesi e a ottenere un
largo appoggio da parte di tutte le diverse componenti della società.
In Inghilterra scoppia
la guerra delle Due rose
La sconfitta nella guerra dei Cent’anni indebolì
l’autorità dei re inglesi e aprì in Inghilterra una
fase di grande instabilità. Scoppiò allora una lunga guerra civile tra le casate di York e Lancaster
per la conquista del trono. Questa guerra venne
chiamata “delle Due rose” perché le due dinastie
in lotta avevano rispettivamente una rosa bianca
e una rosa rossa nei propri stendardi.
Infine riuscì a imporsi Enrico VII Tudor, un nobile imparentato con i Lancaster che nel 1485
sconfisse Riccardo III della casata di York.
Enrico VII Tudor mise così fine alle lotte interne,
ristabilendo il potere della corona su tutto il terri-
torio. Il nuovo re poté quindi procedere alla costituzione di un solido apparato statale, favorendo l’ascesa della borghesia commerciale e finanziaria.
Le origini della monarchia
spagnola
Anche nella penisola iberica, nel corso del Basso Medioevo, si formarono stati nazionali. Nel
Duecento, i regni cristiani di quell’area avevano proseguito vittoriosamente la riconquista
del territorio ai danni degli arabi (vedi unità 3,
cap. 2).
Intorno alla metà del secolo XIII, la Reconquista era stata quasi completata. Nelle mani degli
arabi restava solo il piccolo emirato di Granada,
in Andalusia, che verrà strappato ai musulmani
soltanto nel 1492.
Si formarono così tre regni cristiani: l’Aragona,
la Castiglia e il Portogallo.
L’Aragona era la maggior potenza commerciale
del Mediterraneo occidentale. In poco più di un
secolo i re aragonesi avevano esteso i loro domini
a tutta l’Italia meridionale: nel 1282 si erano
impossessati della Sicilia, cinquant’anni dopo
della Sardegna e, nel 1442, del Regno di Napoli.
L’Europa degli stati, l’Oriente degli imperi
La Magna Charta
La guerra dei Cent’anni
tra Francia e Inghilterra
Il lento processo di affermazione della monarchia nazionale in Francia sfociò nei secoli XIV
e XV in una lunga serie di conflitti con l’Inghilterra, la cosiddetta guerra dei Cent’anni
(1337-1453).
Come abbiamo visto, i sovrani inglesi conservavano ancora alcuni feudi in territorio francese.
Alla morte senza eredi di uno dei sovrani di
Francia, il re inglese Edoardo III sostenne che la
corona spettava a lui. Cominciò così un conflitto che, nelle sue varie fasi e tra molte interruzioni, durò oltre un secolo.
Per una lunga prima fase, la guerra fu favorevole agli inglesi, che verso il 1420 avevano conquistato gran parte del territorio francese. La riscossa della Francia ebbe come protagonista
una giovane contadina lorenese, Giovanna
d’Arco. Dicendosi ispirata da voci divine, Giovanna riuscì a restituire ai francesi coraggio e
voglia di combattere. Dopo aver liberato
Orléans, Giovanna venne catturata dagli inglesi
e nel 1431 fu arsa sul rogo come eretica; l’esercito francese, però, continuò l’avanzata al seguito del nuovo re Carlo VII e nel 1436 riconqui-
capitolo 2
IL DOCUMENTO NELLA STORIA
IL PERSONAGGIO
La “pulzella d’Orléans”
La vicenda storica di Giovanna d’Arco è racchiusa
in pochissimi anni: la giovane contadina lorenese (era nata nel 1412), ispirata da visioni celesti, lascia i campi per
accorrere a liberare Orléans dall’assedio degli inglesi; poco dopo cade nelle loro mani, viene processata e condannata al rogo come eretica e strega nel 1431. Gli inglesi, prima di ucciderla, tentarono di distruggere il suo
mito. Al processo, alcuni testimoni giurarono di averla vista trasformarsi in uccello e volare intorno a una torre:
questo era un chiaro segno della sua stregoneria. I francesi considerarono la morte della “pulzella d’Orléans” un
martirio. La sua figura divenne presto il simbolo della riscossa della Francia popolare e provinciale, che si
stringe intorno al suo re e diviene così protagonista della
difesa del territorio nazionale.
Giovanna d’Arco A destra, Giovanna d’Arco, autorevole
e sicura sul suo cavallo, incita le truppe a combattere per liberare Orléans. Nella pagina a fianco, Giovanna viene legata al rogo
prima di essere bruciata viva. Il processo fu pubblico ed ebbe
larghissima risonanza fra la popolazione.
La “pulzella” di Luc Besson A destra, la locandina del film Giovanna d’Arco del regista francese Luc Besson (1999). Il regista costruisce una storia spettacolare che ruota
completamente intorno alla figura di Giovanna, ora dura e coraggiosa durante le cruente
battaglie, ora esaltata e quasi “invasata” nel sentirsi messaggera di Dio. Il film è interpretato da un cast d’eccezione: Milla Jovovich, nel ruolo della protagonista, John Malkovich,
Faye Dunaway e Dustin Hoffman.
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Io CITTADINO... NELLA MIA SOCIETÀ
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
La famiglia oggi
Famiglie di ieri e famiglie di oggi.
La famiglia era ed è la cellula
fondamentale della società,
ma un tempo era costituita da
molti membri, di generazioni
diverse, mentre oggi è formata solo
dai genitori e dai loro figli.
Che cosa è accaduto tra queste
due epoche? In che modo la
famiglia viene tutelata dalla legge?
Quali ruoli vivono nella famiglia gli adulti e i figli?
Alla base della società
In ogni epoca e in ogni società la famiglia è stata considerata la struttura
base della società.
Nello Stato italiano la famiglia gode di
una particolare cura perché viene riconosciuta come “società naturale” (art.
29 della Costituzione). Con questa
espressione si vuole indicare il fatto che
gli uomini e le donne si uniscono tra loro formando una famiglia per una necessità che è propria della loro natura.
L’uomo e la donna hanno bisogno
l’uno dell’altra per realizzare la propria
personalità e ricevere e donare affetto
e assistenza. Per questo si uniscono in
un patto di fedeltà che si chiama matrimonio.
Essi generano figli ai quali assicurano
amore, educazione, sostegno perché
diventino adulti a loro volta.
Nella famiglia l’uomo e la donna sono entrambi protagonisti di tutti i
rapporti sociali: decidono insieme
dove abitare, concordano sull’uso dei
loro beni, assumono decisioni in merito all’educazione dei figli e così via.
Il matrimonio
Il matrimonio è un accordo solenne
tra due adulti stretto davanti a testimoni. Con tale accordo un uomo e
una donna si impegnano a condividere le loro vite, a essere fedeli e ad
aiutarsi reciprocamente.
In Italia il matrimonio deve essere registrato dall’autorità civile e può essere di due tipi:
10 • Io CITTADINO... NELLA MIA SOCIETÀ
1. solo civile, quando viene celebrato
davanti a un rappresentante dello
Stato;
2. religioso, quando viene celebrato
davanti a un sacerdote perché gli
sposi decidono di dare alla loro
unione un significato religioso. Grazie a un accordo stipulato tra la
Chiesa cattolica e lo Stato italiano
(Concordato), il matrimonio religioso ha la stessa validità del matrimonio civile quando viene registrato nei registri dello stato civile
italiano.
La famiglia tradizionale
Solo ottanta anni fa, quando la maggior parte della popolazione dell’Italia viveva nelle campagne e dipendeva
per il suo sostentamento dal lavoro
della terra, le famiglie erano molto diverse da quelle di oggi. Allora si parla-
Io CITTADINO... NELLA MIA SOCIETÀ • 11
va di “famiglia allargata”, una famiglia che aveva alcune caratteristiche
precise. Vediamole insieme.
1. Era una famiglia numerosa. Nella
stessa casa, o comunque in abitazioni molto vicine tra loro e con
continui rapporti di collaborazione,
vivevano i nonni e le diverse famiglie formate dai loro figli, insieme
ai nipoti. La natalità era molto alta
(non era raro avere anche cinque o
sei figli) e la famiglia era spesso
una piccola “tribù”, nella quale più
generazioni convivevano a stretto
contatto: gli anziani, uomini e donne maturi, i giovani e i bambini.
2. Erano i maschi, e in particolare i
maschi anziani, ad avere maggiore
autorità e ad esercitare il ruolo di
capofamiglia. Il parere delle donne
e dei giovani non era tenuto nella
stessa considerazione di quello degli uomini.
3. I legami matrimoniali erano consi-
APPROFONDIMENTO
I problemi della famiglia nucleare
La famiglia più diffusa nella nostra società è quella
composta da una coppia con i suoi figli. Si tratta di
una famiglia molto autonoma e con stretti legami
affettivi.
Proprio per la sua struttura nucleare la famiglia è
costretta ad affrontare alcune particolari difficoltà.
Rischia di essere isolata, e talvolta non può contare
sull’aiuto dei parenti che vivono a loro volta chiusi
nel loro nucleo. I figli, e in molti casi “il” figlio, rischiano di essere un po’ soffocati dall’ansia di protezione dei genitori e non hanno molti coetanei con
cui giocare e crescere insieme.
A rimpiangere maggiormente la famiglia allargata di
una volta sono gli anziani. Quando si trovano nella
necessità di essere ospitati dalla famiglia nucleare,
faticano ad adattarsi ai suoi ritmi, alla scarsità degli
spazi e alle esigenze affettive di un ambiente così ristretto. Molto spesso inoltre restano del tutto soli e
non sempre riescono a ricevere un’assistenza adeguata da parte dei figli che abitano in molti casi lon-
tano da loro, in un altro quartiere, o in un’altra città.
La tendenza ad avere solo uno o due figli, tipica della famiglia ristretta, è tra le cause del forte rallentamento demografico dei paesi occidentali: se nascono pochi bambini, la popolazione smette di crescere,
non c’è ricambio generazionale e sale sempre di più
la percentuale di popolazione anziana.
Papà, noi siamo
una famiglia
nucleare?