ICONE
Le icone sono quadri molto speciali. Icona significa
“immagine”. Con questo termine i cristiani d’Oriente indicano le immagini sacre che riproducono personaggi biblici e
santi. Dio, che è invisibile, si è fatto visibile in Gesù, il figlio
di Dio che si è fatto uomo prendendo un corpo come il nostro. E’ possibile quindi rappresentare Dio così come si è
rivelato. L’icona è frutto della fede, della preghiera, della
contemplazione, della bellezza che risplende in Gesù e nei
santi e del desidero di imitarli.
Istituto Russell Cles (TN) - Italy
Venezia, 03 Aprile 2017
Viaggio alla conoscenza
Dell’esperienza religiosa
“GLI SPAZI SACRI”
A cura di
Brugnara Roberto
La sacra famiglia
UN AMBIENTE ADATTO
Ghetto Ebraico
Beit Knesset
Aron:
Il luogo di culto è una porzione di cielo in terra. Questo vuol dir e
che entrarvi è l’occasione per aprire il proprio cuore a Dio in un clima
di silenzio. Si entra in un luogo sacro.
Le religioni prevedono atteggiamenti particolari che i credenti sono
tenuti ad osservare quando entrano in un luogo di culto o luogo sacro
anche in relazione all’abbigliamento. Quando si entra in una moschea
ci si deve togliere le scarpe e le donne devono coprirsi il capo con un
velo (sciarpa leggera). I maschi quando entrano in una sinagoga devono coprirsi il capo. Anche in una chiesa si deve entrare con un abbigliamento adeguato e rispettoso delle persone lì riunite per pregare e
della sacralità del luogo.
CHIESA
Oggetti sacri: (tallid, tefilim…)
Il termine “chiesa” deriva dalla parola greca ekklesía, che significa
"assemblea” o “color che sono convocati”. Il significato fondamentale
di “chiesa” non è quello di un edificio, ma di persone.
Nella lettera ai Romani (16,5) si legge: "Salutate anche la chiesa che
si riunisce in casa loro". Paolo fa riferimento alla chiesa in casa loro,
non a un edificio ecclesiastico, ma a un insieme di credenti.
Bima’h e Tevah:
“Io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di
preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio
altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutte
le nazioni”. (Isaia 56,7)
SINAGOGA
Struttura architettonica:
Simboli:
Sinagoga è il termine greco per "assemblea, luogo di riunione", col
tempo passato a definire il luogo di culto della religione ebraica, essendo la parola stessa la traduzione in greco del termine ebraico ‫כנסת‬
‫( בית‬beit (ha-)knesset, appunto casa di riunione)
PIANTE DELLE CHIESE
Sono principalmente di due pi: basilicale e centrale. La pianta basilicale si compone di un braccio più lungo, la navata principale in cui si
inserisce un braccio trasversale chiamato transe)o. La pianta assume
la forma di una croce la na. La pianta centrale a croce greca ( i bracci
sono di lunghezza uguale) poligonale o circolare è stata u lizzata sopra)u)o in oriente.
1. Pianta a croce la na
della basilica di San
Francesco ad Assisi (XIII
secolo)
2. Pianta a croce la na
della chiesa di santa
Maria delle grazie a
Cortona (XVI secolo)
3. Pianta a croce greca
della chiesa di San Ciriaco ad Ancona (XI-XIII
secolo)
4. Pianta a croce greca
della chiesa di San Sebas ano a Mantova
(XV secolo)
5. Ba7stero di Parma a
pianta poligonale (XIIXIII secolo)
6. Mausoleo di Santa
Costanza a Roma a
pianta centrale (IV secolo)
KIPPA’
Si chiama kippà il piccolo copricapo rotondo che gli ebrei maschi
portano quando pregano e quando
studiano. Lo si porta in segno di
rispetto verso il Signore. Anche i
maschi non ebrei quando entrano
in una sinagoga sono tenuti ad indossarlo.
MADDALENA DI CANOSSA
Significato della parola “Ghetto”
Maddalena Gabriella dei marchesi di Canossa (Verona, 1º marzo 1774 –
Verona, 10 aprile 1835) fu la fondatrice delle Figlie e dei Figli della Carità; nel 1988 è stata proclamata Santa da papa Giovanni Paolo II .
Significato del luogo del Ghetto a Venezia
L’8 maggio 1808 superando le resistenze della famiglia potrà trasferirsi
definitivamente con alcune compagne nel monastero dei SS. Giuseppe e
Fidenzio concessole dalla Prefettura per la cura delle ragazze povere e
abbandonate del rione San Zeno e la visita negli ospedali. È in questa
data che diede inizio all’Istituto delle Figlie della Carità che nelle intenzioni della Canossa sarebbe dovuto venire incontro ai maggiori bisogni
della società del tempo attraverso la scuola, la catechesi, la visita agli
infermi negli ospedali e la preparazione di “maestre di campagna”.
Fotografare
Divisi per gruppetti da 3 dovete fotografare (usando il cellulare e inviandomi poi le foto su whatsApp) i seguenti elementi:
1)
Una foto sull’architettura del ghetto
2)
Una foto sui locali tipici ebraici (kosher)
3)
Una foto della mezuzah
4)
Una foto di una persona ebraica con il tipico vestito
PROGRAMMA
5)
Una foto della sinagoga (esterno, l’interno non si può)
06.00
10.30
11.30
15.00
18.00
21.00
Partenza da Cles
Visita Oratorio Canossiano
Visita del Ghetto e a seguire pranzo
Visita a San Marco e ritorno in battello
Partenza per Cles
Arrivo a Cles
ANTICO
L'oratorio è una composizione musicale d'ispirazione religiosa, ma
non liturgica, con trama compiuta, presentata in forma narrativa
ma senza rappresentazione scenica, mimica e personaggi in costume; viene fatto derivare dalla Lauda cinquecentesca. Più ancora
che in quella, qui la musica ha lo stesso carattere e il medesimo
stile di quelle che saranno, da lì a poco, le opere teatrali puramente intese. Viene definito in diversi modi: historia, melodramma,
cantata e dialogo.
MODERNO
L'oratorio (detto anche patronato, parrocchia o centro giovanile) è,
in senso moderno, un edificio destinato alla pastorale giovanile
della Chiesa cattolica, nella quale gli animatori (generalmente dai
14 ai 22 anni) educano e gestiscono i bambini (generalmente dai 6
ai 13 anni).
Il primo oratorio nel senso moderno fu creato da san Filippo Neri
intorno al 1550.
Tra il 1802 e il 1808, santa Maddalena di Canossa, fondò le prime
case (non ancora chiamati oratori) per raccogliere le ragazze di
strada di Verona, mettendo a disposizione il suo palazzo e le case
prese in affitto e istruendo loro alla religione e alla professione.
Nel 1831 nacque il primo Oratorio Canossiano a Venezia con
la compiacenza di Papa Gregorio XVI. Di lì inizia la storia dei
Figli della Carità - Canossiani.
Come individuare una mezuzah?
E’ necessario guardare le porte, ogni porta. All’altezza
della testa circa, sullo stipite della porta di trova la mezuzah.
Kosher (o Kasher)
La parola Kosher indica che una qualsiasi cosa è corretta, secondo la Legge. Quindi è buona.
Lo stile della cattedrale
Fotografare
La basilica di San Marco a Venezia è la chiesa principale della
città, cattedrale della città e sede del Patriarca. Assieme all'omonimo campanile e all'omonima piazza San Marco, che da essa prende il nome, è il principale monumento di Venezia e uno dei simboli d'Italia.
L'"architettura divina"
Dio, la Trinità sono identificati con il numero tre o, geometricamente, con un triangolo. Il mondo, in antico, si identificava invece
con il numero quattro, con i quattro punti cardinali. La figura che
si racchiude in quattro punti è deformabile: si possono ottenere,
infatti, un rettangolo, un rombo, un trapezio. E ciò che è deformabile è anche instabile, mentre il triangolo resta sempre tale.
La basilica di San Marco si identifica con il cinque (1+4), le cinque cupole. Quella centrale è del Cristo storico. Esiste un significato simbolico di ciò: l'arrivo di Cristo (1) "divinizza" il creato (4)
così come la cupola centrale divide in quattro triangoli il quadrato
dato dalle quattro cupole esterne. E in questo modo anche il quadrato-creato diventa indeformabile.
Sempre divisi per gruppetti, portate una fotografia dei seguenti
particolari:
1)
La facciata
2)
San Marco
3)
Il campanile
4)
La quadriga
5)
I mosaici esterni
Se si riuscirà ad entrare in basilica, fotografate:
1)
L’altare maggiore nel presbiterio
2)
I mosaici interni
3)
4)
Il pulpito
L’ambone