Elementi di Economia aa 2010-2011 Facoltà di

Elementi di Economia a.a. 2010-2011
Facoltà di Scienze Politiche - CdL in Sociologia
Esercitazione del 23 febbraio 2011
Dott.ssa Sabrina Pedrini
Domande a risposta multipla
Capitolo 2
1.
Perché la frontiera delle possibilità di produzione viene spesso rappresentata da una curva
convessa?
a.
Perché si ipotizza che il costo-opportunità di produrre un bene aumenti all’aumentare della quantità
prodotta del bene stesso.
[Corretto. Se il costo-opportunità di produrre un bene aumenta all’aumentare della quantità prodotta del bene
stesso, vuol dire che occorre rinunciare a un numero sempre maggiore di unità dell’altro bene per produrre
un’unità aggiuntiva del bene in questione. Questo fa sì che la frontiera delle possibilità di produzione assuma una
forma convessa.]
b.
Perché si ipotizza che il costo-opportunità di produrre un bene diminuisca all’aumentare della quantità
prodotta del bene stesso.
[Errato. Se il costo-opportunità di produrre un bene diminuisce all’aumentare della quantità prodotta del bene
stesso, vuol dire che occorre rinunciare a un numero sempre minore di unità dell’altro bene per produrre un’unità
aggiuntiva del bene in questione. Dunque, se vale questa ipotesi, la frontiera delle possibilità di produzione non
può essere convessa. ]
c.
Perché si ipotizza che il costo-opportunità di produrre un bene rimanga costante all’aumentare della
quantità prodotta del bene stesso.
[Errato. Se il costo-opportunità di produrre un bene rimane costante all’aumentare della quantità prodotta del
bene stesso, vuol dire che per produrre un’unità aggiuntiva del bene in questione occorre rinunciare a un numero
sempre costante di unità dell’altro bene. Dunque, se vale questa ipotesi la frontiera delle possibilità di produzione
non può essere convessa.]
d.
Perché si ipotizza che le risorse sono scarse.
[Errato. L’ipotesi di scarsità non influisce sul grado di convessità della frontiera delle possibilità di produzione; è
possibile ipotizzare una frontiera delle possibilità di produzione lineare pur in presenza di risorse scarse.]
2.
Un punto che giace all’interno della frontiera delle possibilità di produzione rappresenta:
a.
Una combinazione di produzione non realizzabile, dato il livello delle risorse e della tecnologia.
[Errato. Le combinazioni di produzione non realizzabili sono quelle che giacciono al di fuori della frontiera delle
possibilità di produzione.]
b.
Una combinazione di produzione realizzabile, dato il livello delle risorse e della tecnologia, ma
inefficiente, perché non utilizza in maniera ottima le risorse del sistema economico.
[Corretto. Utilizzando fino in fondo le proprie risorse, il sistema economico potrebbe collocarsi in un punto lungo
la frontiera delle possibilità di produzione, producendo una maggiore quantità di almeno uno dei due beni.]
c.
Una combinazione di produzione realizzabile solo attraverso la specializzazione e lo scambio
internazionale.
[Errato. Le specializzazione e lo scambio internazionale permettono di attingere a combinazioni di produzione
che giacciono al di fuori della frontiera delle possibilità di produzione. Tutti i punti all’interno della frontiera
delle possibilità di produzione sono sempre realizzabili, dato il livello delle risorse e della tecnologia.]
d.
Una combinazione di produzione realizzabile, dato il livello delle risorse e della tecnologia, ma meno
desiderabile rispetto alle combinazioni che giacciono sulla frontiera.
[Errato. La sola frontiera delle possibilità di produzione non ci permette di stabilire nulla circa la desiderabilità
di una certa combinazione di produzione. La frontiera delle possibilità di produzione permette soltanto di
rappresentare le combinazioni di produzione realizzabili ed efficienti, dato il livello delle risorse e della
tecnologia di un sistema economico.]
Capitolo 3
1.
Per la maggior parte dei consumatori, la mortadella è un bene inferiore. Questo significa che:
a.
All’aumentare del reddito, la domanda di mortadella aumenta.
[Errato. Un bene la cui domanda aumenta all’aumentare del reddito è un bene normale.]
b.
All’aumentare del reddito, la domanda di mortadella diminuisce.
[Corretto. Se la mortadella fosse stato un bene normale, la domanda di mortadella sarebbe stata positivamente
correlata con il reddito dei consumatori.]
c.
I consumatori ritengono che la mortadella sia un prodotto di qualità scadente.
[Errato. Il termine “bene inferiore” si riferisce alla relazione esistente tra la domanda e il reddito, e non ha nulla
a che vedere con la qualità vera o percepita del bene.]
d.
All’aumentare del reddito, l’offerta di mortadella diminuisce.
[Errato. Il termine “bene inferiore” si riferisce alla relazione esistente tra la domanda e il reddito, non tra offerta
e reddito.]
2.
Nel mercato delle agende elettroniche, dopo alcuni mutamenti della domanda e dell’offerta, la
quantità di equilibrio è diminuita, mentre il prezzo di equilibrio è rimasto invariato. Che cosa è successo?
a.
La domanda e l’offerta sono aumentate nella stessa misura.
[Errato. Se la domanda e l’offerta aumentano (le rispettive curve si spostano verso destra) nella stessa misura, la
quantità di equilibrio aumenta e il prezzo di equilibrio rimane invariato.]
b.
La domanda è aumentata, e l’offerta è diminuita nella stessa misura.
[Errato. Se la domanda aumenta (la curva di domanda si sposta verso destra) e l’offerta diminuisce (la curva di
domanda si sposta verso sinistra) nella stessa misura, la quantità di equilibrio rimane invariata e il prezzo di
equilibrio aumenta.]
c. La domanda e l’offerta sono diminuite nella stessa misura.
3.
Una nuova legge internazionale vieta tassativamente l’impiego di manodopera infantile nella
produzione di palloni da calcio. Le imprese produttrici di palloni si vedono così costrette ad assumere
lavoratori adulti e a corrispondere loro un salario più elevato. Che cosa succede nel mercato dei palloni da
calcio?
a.
Il prezzo di equilibrio aumenta, e la quantità domandata di palloni aumenta.
[Errato. Perché il prezzo di equilibrio e la quantità domandata aumentino, è necessario che la domanda di palloni
aumenti (la curva di domanda si sposta verso destra). Ma una variazione del costo di produzione dei palloni non
ha alcun effetto sulla domanda di palloni, che rimane invariata.]
b.
Il prezzo di equilibrio aumenta, e la quantità domandata di palloni rimane invariata.
[Errato. Perché il prezzo di equilibrio aumenti e la quantità rimanga invariata, è necessario che la domanda
aumenti (la curva di domanda si sposta verso destra) e l’offerta diminuisca (la curva di offerta si sposti verso
sinistra) in egual misura. Ma una variazione del costo di produzione dei palloni non ha alcun effetto sulla
domanda di palloni, che rimane invariata.]
c.
Il prezzo di equilibrio aumenta, e la quantità domandata di palloni diminuisce.
[Corretto. L’aumento del costo di produzione dei palloni provoca uno spostamento verso sinistra della relativa
curva di offerta, perché a parità di prezzo i produttori sono ora disposti a offrirne una minor quantità. Di
conseguenza, al prezzo originario, si crea una scarsità di palloni che può essere riassorbita solo attraverso un
aumento del prezzo. Nel nuovo equilibrio, la quantità domandata è inferiore e il prezzo superiore rispetto alla
situazione originaria.]
d.
Il prezzo di equilibrio rimane invariato, e la quantità domandata di palloni diminuisce.
[Errato. Perché il prezzo di equilibrio rimanga invariato e la quantità diminuisca, è necessario che la domanda e
l’offerta diminuiscano (le rispettive curve si spostano verso sinistra) in egual misura. Ma una variazione del costo
di produzione dei palloni non ha alcun effetto sulla domanda di palloni, che rimane invariata.]
Capitolo 4
1.
Quale dei seguenti provvedimenti provoca un’inefficienza nel mercato?
a.
Un provvedimento che fissa un livello massimo di prezzo al di sopra del valore che prevarrebbe in
equilibrio in un libero mercato.
[Errato. Se il livello massimo di prezzo viene fissato al di sopra del valore che prevarrebbe in equilibrio in un
libero mercato non vi sono effetti rilevanti sul mercato, perché il prezzo può comunque diminuire liberamente fino
al livello che uguaglia domanda e offerta.]
b.
Un provvedimento che fissa un livello minimo di prezzo al di sotto del valore che prevarrebbe in
equilibrio in un libero mercato.
[Errato. Se il livello minimo di prezzo viene fissato al di sotto del valore che prevarrebbe in equilibrio in un libero
mercato non vi sono effetti rilevanti sul mercato, perché il prezzo può comunque aumentare liberamente fino al
livello che uguaglia domanda e offerta.]
c.
Un contingentamento della produzione che fissa il limite imposto dalla quota al di sopra della quantità
che verrebbe prodotta in equilibrio in un libero mercato.
[Errato. Se il limite imposto dalla quota è maggiore della quantità che verrebbe prodotta in equilibrio in un libero
mercato non vi sono effetti rilevanti sul mercato, perché le imprese in equilibrio avrebbero prodotto comunque
una quantità inferiore a quella imposta.]
d.
Un contingentamento della produzione che fissa il limite imposto dalla quota al di sotto della quantità che
verrebbe prodotta in equilibrio in un libero mercato.
[Corretto. Se il limite imposto dalla quota è minore della quantità che verrebbe prodotta in equilibrio in un libero
mercato si crea un’inefficienza, perché alcune transazioni reciprocamente vantaggiose non hanno luogo e si crea
un incentivo a comportamenti illegali, per esempio a evadere il limite imposto dalla quota.]
2.
Nel mercato delle sigarette, viene introdotta un’imposta di 1 euro al pacchetto. Di conseguenza, il
prezzo aumenta da 2,80 a 3,50. Qual è l’onere dell’imposta per i consumatori?
a.
1 euro.
[Errato. L’onere di un’imposta per i consumatori è pari all’aumento di prezzo causato dall’introduzione
dell’imposta.]
b.
0,30 centesimi.
[Errato. L’onere di un’imposta per i consumatori è pari all’aumento di prezzo causato dall’introduzione
dell’imposta.]
c.
0,70 centesimi.
[Corretto. L’onere di un’imposta per i consumatori è pari all’aumento di prezzo causato dall’introduzione
dell’imposta.]
d.
0,50 centesimi.
[Errato. L’onere di un’imposta per i consumatori è pari all’aumento di prezzo causato dall’introduzione
dell’imposta.]
3.
Prima dell’introduzione di un’imposta, nel mercato dei CD si vendevano 100 000 CD al prezzo di 10
euro cadauno. Dopo l’introduzione dell’imposta, la quantità scambiata nel mercato è diminuita a 80 000
CD, i consumatori pagano 12 euro e i produttori incassano 8 euro. A quanto ammonta il gettito fiscale di
questa imposta?
a.
320 000 euro.
[Corretto. Il gettito dell’imposta è pari all’ammontare dell’imposta sul singolo CD, cioè il differenziale tra il
prezzo pagato dal consumatore e il prezzo incassato dal produttore dopo l’introduzione dell’imposta, e la quantità
scambiata nel mercato dopo l’introduzione dell’imposta.]
b.
400 000 euro.
[Errato. Il gettito dell’imposta è pari all’ammontare dell’imposta sul singolo CD, cioè il differenziale tra il prezzo
pagato dal consumatore e il prezzo incassato dal produttore dopo l’introduzione dell’imposta, e la quantità
scambiata nel mercato dopo l’introduzione dell’imposta.]
c.
640 000 euro.
[Errato. Il gettito dell’imposta è pari all’ammontare dell’imposta sul singolo CD, cioè il differenziale tra il prezzo
pagato dal consumatore e il prezzo incassato dal produttore dopo l’introduzione dell’imposta, e la quantità
scambiata nel mercato dopo l’introduzione dell’imposta.]
d.
960 000 euro.
[Errato. Il gettito dell’imposta è pari all’ammontare dell’imposta sul singolo CD, cioè il differenziale tra il prezzo
pagato dal consumatore e il prezzo incassato dal produttore dopo l’introduzione dell’imposta, e la quantità
scambiata nel mercato dopo l’introduzione dell’imposta.]
Capitolo 5
1.
Ogni settimana, Lucilla spende 15 euro in cappuccini, a prescindere dal loro prezzo. Questo vuole
dire che:
a.
Per Luisa, l’elasticità della domanda di cappuccini al prezzo è nulla.
[Errato. Se l’elasticità della domanda al prezzo è nulla, vuol dire che la quantità domandata non varia al variare
del prezzo. Ciò implica che la spesa, pari al prodotto del prezzo per la quantità, non può essere costante.]
b.
Per Luisa, l’elasticità della domanda di cappuccini al prezzo è positiva.
[Errato. Se l’elasticità della domanda al prezzo è positiva, la spesa complessiva può aumentare, diminuire o
restare costante, a seconda che l’elasticità della domanda sia minore, maggiore o uguale a uno.[
c.
Per Luisa, l’elasticità della domanda di cappuccini al prezzo è infinita.
[Errato. Se l’elasticità della domanda al prezzo è infinita, Luisa è disposta ad acquistare qualsiasi quantità a un
dato prezzo; per prezzi superiori, la sua domanda è nulla, per prezzi inferiori è infinita. Quindi la sua spesa
complessiva non può essere costante al variare del prezzo.]
d.
Per Luisa, l’elasticità della domanda di cappuccini al prezzo è pari a uno.
[Corretto. Se l’elasticità della domanda al prezzo è pari a 1, la variazione percentuale della domanda è uguale, in
valore assoluto, alla variazione percentuale del prezzo: per esempio, se il prezzo diminuisce del 5%, la quantità
aumenta del 5% percento. Quindi, se l’elasticità della domanda al prezzo è uguale a 1, la spesa complessiva
rimane costante.]
2.
L’elasticità dell’offerta al prezzo dipende da:
a.
La disponibilità di beni sostituti.
[Errato. La disponibilità di beni sostituti influisce sull’elasticità della domanda al prezzo, non sull’elasticità
dell'offerta al prezzo.]
b.
La disponibilità di beni complementari.
[Errato. Il fatto che due beni siano sostituti o complementari influisce sul segno dell’elasticità incrociata della
domanda al prezzo, ma non sull’elasticità dell'offerta al prezzo.]
c.
La presenza di controlli dei prezzi.
[Errato. La presenza di controlli dei prezzi può determinare un’eccedenza o una scarsità, ma non influisce
sull’elasticità dell'offerta al prezzo.]
d.
La facilità con cui è possibile espandere o contrarre la produzione.
[Corretto. Quanto più è facile espandere o contrarre la produzione, tanto maggiore è la reattività della quantità
offerta al prezzo, e tanto maggiore è l’elasticità dell'offerta al prezzo.]
3.
Se la domanda è meno elastica dell’offerta, l’onere di un’imposta:
a.
Ricade solo sui consumatori.
[Errato. L’onere dell’imposta ricadrebbe solo sui consumatori se la domanda fosse perfettamente anelastica, cioè
se la quantità domandata fosse del tutto insensibile a variazioni del prezzo.]
b.
Ricade solo sui produttori.
[Errato. L’onere dell’imposta ricadrebbe solo sui produttori se l’offerta fosse perfettamente anelastica, cioè se la
quantità offerta fosse del tutto insensibile a variazioni del prezzo.]
c.
Ricade prevalentemente sui consumatori.
[Corretto. Se la domanda è meno elastica dell’offerta, la pendenza della curva di domanda è maggiore, in valore
assoluto, di quella della curva di offerta. Di conseguenza, un’imposta fa aumentare il prezzo di domanda più di
quanto non fa diminuire il prezzo di offerta, e l’onere dell’imposta ricade soprattutto sui consumatori. Tracciate
un grafico per verificarlo.]
d.
Ricade prevalentemente sui produttori.
[Errato. L’imposta ricadrebbe prevalentemente sui produttori se l’offerta fosse meno elastica della domanda. In
quel caso, infatti, la pendenza della curva di domanda sarebbe minore, in valore assoluto, di quella della curva di
offerta, e un’imposta farebbe diminuire il prezzo di offerta più di quanto non farebbe aumentare il prezzo di
domanda. Tracciate un grafico per verificarlo.]
Esercizi
Pag. 38 es. 2
b) Frivoli hanno un vantaggio sugli spaghetti e Tivoli sul caciocavallo.
d) Dopo l’aumento il vantaggio comparato sugli spaghetti rimane uguale mentre Frivoli aumenta il
vantaggio sul cacio. Frivoli ha un vantaggio assoluto.
Pag. 39 es. 8
a) positive le prime due frasi, normativa l’ultima.
b) No
c) No
d) Vantaggio se migliorano le condizioni, svantaggio se cessa l’export
Pag. 72 es.1
a) l'offerta si sposta verso il basso
b) aumenta la domanda
c) la domanda non cambia
d) aumenta l'offerta
es.5
a) Q = 600, P = 15
b) Q = 550, P = 12,5
es.6
a) aumenta l'offerta
b)aumenta la domanda
PAG. 100 es.1
a) Domanda e offerta si incontrano sul mercato
b) aumenta la domanda
c) aumenta per entrambi
d) minori uscite
es.6
inefficienze della produzione e lavoro nero
Pag. 124 es. 1
a) 0,62 per il gruppo A, 1,2 per il gruppo B
b) da 16,3 a 15,7 per A, da 15,7 a 16,1 per B
c)
al B
es. 3
a) 0,3
b) da 6,41 a 5,2
c) la diminuzione era prevedibile data l'elasticità