Anno 1 , Numero 1 Mensile : Dicembre 2015 A cura del gruppo giovani “NOI CI SIAMO” Parrocchia “Maria SS. del Carmelo” Archi Carmine n.96 - R.C. 89121 Tel.:0965/48523 Info: [email protected] www.mariassdelcarmelo.it L’ECO DEL CARMINE Notizie di rilievo: P.2: Stella di Natale Natale P.3: Giubileo P.3: Presepe P.4: Dolce tipico P.4: Angolo Sport SOMMARIO: Orig. E Storia del Natale Pag.2 La Stella di Natale Pag.2 Giubileo Pag.3 Il Presepe Pag.3 Anche quest’anno ... Pag.3 Angolo Sport Pag.4 Avvisi Parrocchiali Pag.4 Angolo dolci Pag.4 Natale, parola gioiosa pronunciata da tutti e che abbatte ogni barriera. Uscita dalle labbra degli Angeli. che annunziarono ai pastori la lieta novella. Parola detta da molti che s'avvicinano trepidanti per abbracciarsi tra loro. Non colore, non lingua non costume, non idee impedisce loro questo abbraccio. Parola con la quale il giovane bianco chiede che il negro gli sia fratello e che tutti s'amino tra loro. Natale, parola che forse ci richiama l'affamato per una volta, che ci fa tendere la mano a chi ci chiede per tutto l'anno. Giorno felice, riscaldato dall'amore fraterno, che ci unisce in un sol gregge sotto lo sguardo di Dio. Maria ci guarda contenta e sorride nel vedere lo sforzo che facciamo per unire le braccia per circondare questo povero mondo. Una lacrima scende dal nostro viso rifatto dalla gioia di fratelli. Padre Piero Lonni LASCIO ai "grandi" i giochi di potere di gloria e di prestigio ... ... e vado in una grotta ... una mangiatoia ... ... un bimbo ... ! Carissimi, mi è stato chiesto di scrivere due righe per gli auguri di Natale che , quest'anno, lo festeggeremo in due zone diverse dell'Italia . Rivedendo i vostri volti , pensando ai tanti gesti di vicinanza e di incoraggiamento e di preghiera , voi mi aiutate a ravvivare la luce del cuore , a credere che Gesù viene ancora in questo Natale a far risplendere la vita, ad illuminare il buio delle nostre solitudini e delle nostre fragilità . Il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di serenità . E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza, di rancore , di dolore , ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele . Il sole entri a brillare nelle vostre case a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore. Che la Vergine Maria vi custodisca tutti nel palmo della sua mano . Buon Natale . Padre Roberto Lodetti P AGIN A 2 L’EC O DE L CA RM IN E Origine e storia della festa del Natale Il Natale è la festa della nascita del Signore Gesù Cristo, celebrata il 25 dicembre. Non c’e nessun’altra festa cristiana cosi carica di tradizioni, di fascino, che abbia altrettanto richiamo popolare, con le cerimonie e i riti più solenni, con usanze a volte di incerta origine e che si perdono nei secoli passati. L’uso di scambiarsi doni, la decorazione dell’albero di Natale, il presepe, (la cui prima rappresentazione è attribuita a San Francesco d’Assisi), la figura di Babbo Natale, ormai inflazionata dai conconsueti e ripetitivi film natalizi. La data del 25 è, in realtà, puramente simbolica. Fu scelta dalla chiesa nel 440 d.C. per farla coincidere con il solstizio d’inverno e con la festa pagana in onore del Dio del Sole, per distogliere l’attenzione dei fedeli da quella festa, che con la sua spettacolarità riuniva molte persone. Infatti, non si conosce la data esatta della nascita di Gesù. I vangeli non ne fanno menzione. Stranamente però, in un almanacco, redatto nel 354 d.C. da Furio Dionisio Filocalo, vi è un frammento di un calendario liturgico cristiano in uso a Roma, che alla data VIII Kalendas Ianuarias, cioè il 25 dicembre, dice: Natus est Christus in Betleem Judaeae. Nel corso del Medioevo, sorsero un numero incalcolabile di leggende e credenze varie legate al Natale, molte delle quali messe in relazione più alla magia e alla ciarlataneria piuttosto che ai veri valori cristiani. Si credeva, ad esempio, che se si moriva alla mezzanotte della notte di Natale, si andava subito in paradiso. I bambini nati la notte di Natale poi avrebbero dovuto avere poteri sovrannaturali, ma per altri, erano invece portatori di un flagello, perché nati lo stesso giorno di Cristo. Nel Natale, come già accenato prima, si mescolano simboli e usanze precedenti al cristianesimo, e solo di alcune è possibile tracciarne l’origine. La scelta dell’abete come simbolo del giorno del Natale non è casuale. Infatti, nell’antico Egitto, l’abete simboleggiava la natività. Nell’antica Grecia, l’abete bianco era sacro alla dea Artemide, che era la dea della Luna, della caccia e delle nascite. Inoltre, nel calendario celtico, l’abete era destinato al culto del giorno della nascità del Fanciullo Divino. Secondo altre fonti però, potrebbe derivare dal ciocco di Yule, (in inglese, termine arcaico per Natale) associato a una festa pagana nordica, che durava dodici giorni, il cui ramoscello veniva bruciato all’aperto, e dall’albero del paradiso, presente nei drammi antichi su Adamo ed Eva. Il moderno albero di Natale potrebbe originare anche da Martin Lutero, che vide un abete illuminato dalle stelle nella foresta. L’usanza di scambiarsi regali il giorno di Natale sembra derivi da un rito pagano romano, denominato strenae, periodo in cui la popolazione si regalava cibo, monete e pietre preziose come portafortuna per il nuovo anno. Il personaggio che è divenuto famoso in tutto il mondo per consegnare i regali a Natale è Santa Claus, in Italia Babbo Natale, che deriva da San Nicola. Dice la leggenda, che San Nicola, vescovo di Myra del IV secolo d.C., avendo ereditato molti beni e denari dai suoi genitori, per liberarsene cominciò a fare regali a chi ne avesse più bisogno, trovando gioia nel semplice donare ai bisognosi. Da qui, ebbe origine questa moderna consuetudine dei doni natalizi. Secondo la tradizione, Babbo Natale arriva con una slitta trainata da renne, ma in alcuni paesi, ad esempio l’Australia, dove non c’è mai neve durante il Natale, si dice, specie ad uso dei racconti per l’infanzia, che venga con una zattera rimorchiata da alcuni delfini. Giuseppe Martino La Stella di Natale Quale sarà il significato che si annida dietro i petali della stella di Natale? E perchè è il fiore da regalere per augurare un buon Natale? La Stella di Natale era già coltivata da Indios e Aztechi per i quali era un fiore simbolo di purezza, il cui colore, rosso intenso, rimandava alle gocce di sangue di una dea morta per amore. Esiste anche una leggenda messicana famosa che avvolge la pianta: si racconta, infatti, che molti secoli fa, durante la notte di Natale, in chiesa, una bambina molto povera desiderava mostrare a Gesù il proprio amore, ma non aveva i mezzi per farlo. Una voce, però, le suggerì di uscire e di raccogliere un fascio di sterpi e erbe che, depositate sull’altere, si trasformarono in meravigliose stelline rosse. Tutti i presenti pensarono a un miracolo e da allora la stella di natale divenne il simbolo del donare, dell’amore verso il prossimo e della fiducia illimitata. L’amore che si nasconde dietro questa leggenda continua ad avvolgere il fiore in varie declinazioni, tant’è che in Francia prende il nome di Étoile d’amour (Stella d’Amore) , mentre in Centro-America prende il nome di Hoja encendida (Foglia infuocata) e simboleggia la passione. La popolarità in Italia, invece, è arrivata soltanto due secoli fa, quando venne usata per adornare la Basilica di San Pietro. Data la sua popolarità in tutto il mondo, il mercato, negli ultimi anni, sta sfornando, oltre alla classica versione a “fiori” (in realtà foglie) rossi, varietà straordinarie che presentano diverse sfumature: bianche, rosa, crema o addirittura variegate. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: sceglierla è un divertimento. Si può dire che ormai la “Stella di Natale” è i un must assolutamente insostituibile del le feste natalizie: basta darle un’occhiata per sentirsi subito perfettamente intonati al festoso clima di Natale. Maria Teresa Alfano A NN O 1 , N UM ER O 1 PAGIN A 3 Giubileo della Misericordia Il Giubileo nella storia della Chiesa ha sempre suscitato nei fedeli gioia ed emozione, ha richiamato pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. L'otto dicembre 2015 Papa Francesco ha indetto un giubileo straordinario chiamato "Anno della Misericordia", anche se formalmente è iniziato il ventinove novembre quando ha aperto la Porta Santa a Bangui, durante il suo viaggio in Africa. Nella Chiesa Cattolica il Giubileo è l'anno della Remissione dei peccati, della Riconciliazione, della Penitenza Sacramentale, della Conversione ed è anche l'anno di Cristo. Il Giubileo definito anche "Anno Santo" in quanto destinato a promuovere la Santità di vita. Ha origine dalla tradizione ebraica in quanto ogni cinquanta anni si fissava un anno di riposo della terra, con lo scopo di rendere più forti le coltivazioni successive. A quel tempo per segnalare l'inizio del Giubileo si suonava un corno di ariete che in ebraico si chiamava Jobel, da cui deriva proprio il termine. La Chiesa Cattolica invece ha iniziato questa tradizione con Bonifacio VIII, il 22 febbraio del 1300, quando ha istituito la Bolla ANTIQUORUM HABET FIDA RELATIO, dove si concedeva l'indulgenza plenaria a tutti coloro che avessero fatto visita trenta volte (se erano romani), quindici volte (se erano stranieri) alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura. Il Giubileo può essere ordinario se legato a scadenze prestabilite, infatti inizialmente la cadenza tra un anno Santo ed un altro era di cinquanta anni, ma attualmente può svolgersi anche ogni venticinque anni per consentire ad ogni generazione di parteciparvi almeno una volta nella vita, ma può anche essere straordinario se viene indetto per un avvenimento di particolare importanza. Con il passare degli anni molte tradizioni sono mutate, anticamente infatti il Papa prima di aprire la Porta Santa batteva su di essa tre colpi, nel 2000 invece Giovanni Paolo II eliminò questo segno e la aprì semplicemente con le mani, infatti questo è il rito più conosciuto. Il rito dell'apertura della Porta esprime simbolicamente il concetto che durante il Giubileo è offerto ai fedeli un "percorso straordinario" verso la salvezza. Papa Francesco in una delle sue omelie ha ribadito che dopo aver aperto la Porta Santa adesso è il momento di riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di Padre, a noi viene chiesto un impegno importante quello di varcare la porta Santa tendendo ad essere strumenti di misericordia consapevoli che saremo giudicati su questo. Ha continuato il Papa ad affermare che chi è stato battezzato ha con se la Fede Cristiana per tutta la vita, ed ha un importante compito quello di essere misericordiosi come lo è stato il Padre con noi. Alessia Miceli Il PRESEPE Anche quest’anno è già Natale In tutto il mondo durante il periodo Natalizio, laddove i Cristiani festeggiano la nascita di Gesù esiste anche l'usanza di creare dei presepi nelle case e nelle chiese. I presepi appunto sono delle rappresentazioni della nascita di Gesù, il suo termine deriva dal latino praesaepe che significa mangiatoia. E' una rappresentazione ricca di simboli e molti di loro provengono direttamente dal racconto evangelico. Nella capanna troviamo la Sacra Famiglia dove Maria indossa un manto azzurro che simboleggia il Cielo e Giuseppe, suo sposo, ha un manto dai toni meno accesi come per simboleggiare l'umiltà, sullo sfondo notiamo anche l'asinello e il bue, animali che simboleggiano il calore nei confronti del Bambino appena nato. Ogni anno tutte le famiglie costruiscono il proprio presepe, ed è un momento molto importante perché oltre ad rappresentare la nascita di Gesù, rappresenta una nuova vita che giunge tra noi. Non abbiamo bisogno di circondarci di presepi giganti e costosi perché la cosa più importante è il significato che trasmette ovvero bisogna essere consapevoli che Gesù è ritornato a nascere nei nostri cuori e noi nel suo. Domenico Martino Anche quest’anno è già Natale… Con le luminarie nelle strade, le vetrine piene di addobbi, gli abeti scintillanti, le tavole imbandite, i regali gli auguri, le feste, i concerti, i fuochi d’artificio. Anche quest’anno è già Natale… Con l’ISIS, gli attacchi terroristici, la guerra, la fame, la violenza sulle donne e i bambini, i barconi pieni di disperati che fuggono per cercare la terra promessa e invece spesso, trovano la morte. Ma… anche quest’anno è già Natale! Perché nel presepe di casa mia, nel presepe della mia parrocchia, del mio rione, della mia scuola, c’è un Bambinello di gesso che anche al buio emana una luce accecante che invita all’amore, al perdono, alla pace, all’umiltà, all’accoglienza, alla speranza, alla misericordia e che dice a noi cittadini del mondo, dall’Europa, dell’Italia, di Reggio, di Archi Carmine… amate! Donate! Perdonate! Gioite! Sperate e gridate ad una sola voce: ANCHE QUEST’ANNO E’ GIA’ NATALE Elena Lemmo 24 dic. g.: VEGLIA DI NATALE ore 23,30 S. MESSA ore 24,00 25 dic. v.: NATALE S. MESSE ore 11,00 - 18,00 27 dic. d.: SANTA FAMIGLIA DI GESù MARIA E GIUSEPPE S. MESSE ore 10,00 - 18,00 ALLE ore 18,30 PRESSO IL SALONE PARROCCHIALE CANTI E BALLI DI NATALE DEI RAGAZZI 31 dic. g.: MESSA DI RINGRAZIAMENTO ore 18,00 01 gen. v.: GIORNATA DELLA PACE S. MESSE ore 11,00 - 18,00 03 gen. d.: TOMBOLATA PER I RAGAZZI ALLE ore 15,30 CONCERTO DI NATALE A CURA DEL CORO POLIFONICO DI S. CECILIA ALLE ore 19,00 06 gen. m.: EPIFANIA S. MESSE ore 10,00 - 18,00 10 gen. d.: BATTESIMO DEL SIGNORE DOPO LA S. MESSA DELLE ore 10,00 PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI 15 gen. v.: TERZO VENERDI DEL MESE ADORAZIONE EUCARISTICA SERALE ore 19,00 // 21,00 16 gen. s.: VEGLIA DI S. ANTONIO ABATE ore 19,00 17 gen d.: FESTA DI S. ANTONIO ABATE LA S. MESSA SARA’ CELEBRATA A S. ANTONIO ABATE ALLE ore 18,00 Classifica campionato 2015/2016 Seconda Categoria GIRONE G N SQUADRA P. G. 01 SCILLESE 25 10 02 RAVAGNESE 2015 23 10 03 POL. BOVESE 22 10 04 ARCHI CALCIO 17 10 05 FORTITUDO REGGIO 16 10 06 RHEGHIUM CITY 15 10 07 FUTSAL MELITO 12 10 08 B. GRECANICO 10 10 09 LUDOS V. MINIERA 09 10 10 CAMPESE 08 10 11 CONDOFURI 07 10 12 MOTTA S. G. 07 10 PETRALI Ingredienti: 1 kg. di farina, 6 uova, 400 g. di zucchero, 1 bustina di lievito, 200 gr. di burro, 1 bustina di vaniglia, scorzetta di limone, diavoletti colorati Per il ripieno 500 gr. di fichi secchi, 300 gr. di mandorle, 200 di noci, 200 di uvetta, cannella, buccia d’arancia, buccia di mandarino, caffé q.b. (molto lento), vino cotto Per la pasta frolla: Sulla spianatoia facciamo una fontana con la farina, al centro aggiungiamo lo zucchero, le uova, la bustina di vaniglia, lo strutto, la bustina di lievito e una scorzetta di limone grattugiato. Amalgamiamo con le mani gli ingredienti piano piano, formando una pasta non troppo morbida, ma comunque compatta ed omogenea. L’impasto non va lavorato molto con le mani. Copriamo, quindi, con un telo umido e facciamo riposare per una mezz'ora. Per il ripieno: Tritiamo i fichi e mettiamoli in una "n’zalatera" (ciotola), ammorbidiamoli con il caffé caldo già zuccherato e il vino cotto. Tagliuzziamo le noci, le mandorle, la buccia di arancia e quella di mandarino. Aggiungiamoli insieme all’uvetta e al pizzico di cannella. Amalghiamiamo e lasciamo riposare il tutto per almeno due giorni. (Occorre mescolare di tanto in tanto e all’occorrenza eventualmente aggiungere altro caffé). Per fare i petrali: Infariniamo la spianatoia, tiriamo con il matterello una sfoglia molto sottile dalla quale ricaveremo dei dischi del diametro di 10 cm. circa. Poniamo sulla metà di ogni disco, un cucchiaio di ripieno e ricopriamo con l’altra metà. Mettiamo le mezzelune in forno a 180°, su una teglia precedentemente imburrata. Guarnizione: Disponiamo i petrali su una "spasa" (vassoio), spennelliamo con uovo sbattuto e mettiamo i diavoletti colorati. (I petrali possono essere coperti, sempre solo sulla parte superiore, da glassa di zucchero o da cioccolato fondente o da cioccolato bianco)E’ il tipico dolce natalizio reggino, un prodotto della nostra antica pasticceria che sa di tradizione tramandata con amore di generazione in generazione. Maria Tripodi CLASSIFICA AGG. 20.12.2015 L’A.S.D. ARCHI CALCIO AUGURA A TUTTI BUONE FESTE il gruppo giovani “NOI CI SIAMO” Augura a tutti quanti BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO