Fondamenti di Economia Aziendale e Impiantistica Industriale Politecnico di Milano II Facoltà di Ingegneria di Milano IL SERVIZIO ELETTRICO Riccardo Mogre Dipartimento di Ingegneria Gestionale e-mail: [email protected] 1 Servizio Elettrico: introduzione 1) Premessa 2) Dimensionamento dell’impianto elettrico 3) Rifasamento 4) Correnti di corto circuito 5) Protezioni degli impianti e degli operatori 6) Conclusioni 2 Servizio Elettrico:dimensionamento a) rilievo delle potenze di targa delle macchine b) determinazione delle potenze assorbite dai servizi (es. illuminazione, condizionamento, depurazione acque, ecc.) c) rilievo delle tensioni di alimentazione delle utenze d) stima della potenza effettivamente richiesta e) determinazione della potenza installata f) scelta del tipo di distribuzione (cabine di trasformazione e loro collegamento) g) dimensionamento dei cavi di collegamento 3 Servizio Elettrico:dimensionamento rilievo delle potenze di targa delle macchine e dei servizi D ensità di carico [V A /m 2 ] Tipo di indu stria Zucch erificio 160 Cartiera 125 Fabbrica tessile 110 O fficin a m eccan ica Tipo di industria 65 Energia [kWh] Unità 1050 1 unità 220 1 ton 300 - 350 1 ton Scarpe 470 1000 paia Carta 475 1 ton Automobile Acciaio (lingotti) Acciaio (laminato) 4 Servizio Elettrico:dimensionamento rilievo delle tensioni di alimentazione delle utenze •ENEL fornisce a bassa tensione (220/380 V) se potenza complessiva < 100 ÷ 150 kW •ENEL fornisce a media tensione (da 3 a 20 kV) se potenza complessiva > 150 kW fino a parecchi MW •ENEL fornisce in alta tensione (60 kV, 120 kV) se potenza complessiva ancora superiore 5 Servizio Elettrico:dimensionamento stima della potenza effettivamente richiesta Fattore di contemporaneità coefficiente riduttivo della potenza complessiva installata poiché solitamente le utenze non funzionano tutte contemporaneamente Fattore di utilizzo coefficiente riduttivo poiché utenze non assorbono continuativamente la potenza di targa 6 Servizio Elettrico:dimensionamento Motore asincrono trifase Motore asincrono trifase chiuso e ventilato esternamente Potenze 2 poli: da 0,09 a 37kW Potenze 4 poli: da 0,06 a 22kW www.cimamotori.com 7 Servizio Elettrico:dimensionamento stima della potenza effettivamente richiesta Valori indicativi dei fattori di utilizzo e di contemporaneità Utenze Forni a Forni a ÷2 Motori 0,5÷ Motori Motori resistenza, induzione kW ÷ 10 kW 2,5÷ ÷ 30 kW 10,5÷ kW 1 0,7 0,8 0,8 0,8 (5 unità) 0,9 (2 unità) 0,9 (4 unità) 0,45 (4 unità) 0,4 (1 unità) 0,7 (5 unità) 0,8 (8 unità) 0,4 (10 unità) 0,2 (2 unità) 0,7 0,3 (15 unità) (20 unità) 0,15 (4 unità) Motori >30 Raddrizzator Saldatrici Carroponti e i elettriche montacarichi 1 1 0,8 essiccatoi, caldaie Fattore di utilizzo 1 1 Fattore di contemporaneità 1 1 0,6 0,7 (10 unità) (10 unità) 0,5 0,6 0,65 (20 unità) (20 unità) (10 unità) 0,4 0,45 0,5 0,6 (50 unità) (50 unità) (20 unità) (10 unità) 8 Servizio Elettrico:dimensionamento stima della potenza effettivamente richiesta esempio Applicazione Capannone con 10 motori da 20 kW Da tabelle con i valori indicativi dei fattori di contemporaneità e di utilizzo si ricava: fattore di contemporaneità = 0,65 fattore di utilizzo = 0,8 9 Servizio Elettrico:dimensionamento scelta del tipo di distribuzione note le utenze occorre determinare i gruppi serviti da ogni cabina di trasformazione economie di scala fattore di contemporaneità poche cabine CENTRALIZZAZIONE N.B. Trasf. in B.T. hanno massimo rendimento a 1000kVA VS FRAZIONAMENTO costi di distribuzione limitazione correnti di corto circuito molte cabine 10 Servizio Elettrico:dimensionamento scelta del tipo di distribuzione UTENZE 380 V 20k/380 UTENZE 3000 V 20k/3000 FRAZIONAMENTO CABINA DI ARRIVO 20 kV CENTRALIZZAZIONE UTENZE 380 V UTENZE 3000 V ARRIVO 20 kV CABINA DI TRASFORMAZIONE 11 Servizio Elettrico:dimensionamento scelta del tipo di distribuzione Cabina di arrivo MT/BT www.cabineelettriche.it Cabine di trasformazione MT/BT www.didonatosrl.it 12 Servizio Elettrico:dimensionamento scelta del tipo di distribuzione scelta collegamento tra cabina di arrivo e cabine secondarie minori costi di investimento maggiori costi di inefficienza (mancato servizio) RADIALE VS se interruzione di 1 linea la continuità di servizio è garantita (maggior efficienza) AD ANELLO maggiori costi di investimento (sezione e lunghezza cavi, interruttori e sezionatori) 13 Servizio Elettrico:dimensionamento scelta del tipo di distribuzione UTENZE UTENZE C C RADIALE CABINA di ARRIVO UTENZE UTENZE C C AD ANELLO CABINA di ARRIVO 14 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi Cavi a media tensione unipolari con conduttore rigido a corda compatta LS0H per elevate prestazioni www.generalcavi.com 15 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi VERIFICHE : termica a caduta di tensione "economica" 16 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica termica IL PROBLEMA: LA DISSIPAZIONE DEL CALORE E IL SURRISCALDAMENTO DEI CAVI In teoria: ∆Tmax=K*Q, dove Q=RI2 (potenza dissipata misurata in W/m) e K=“resistenza termica del cavo”. In pratica, la rilevazione di K è estremamente complessa perché legata a molti fattori. In pratica: in base al tipo di messa in opera (cavi interrati, dentro tubo, fissati a parete, ecc.) i costruttori indicano la corrente max per ogni tipologia di cavo Generalmente è la condizione più restrittiva per cavi di lunghezza limitata 17 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica a caduta di tensione IL PROBLEMA: LA CADUTA DI TENSIONE PUO’ PORTARE AL NON FUNZIONAMENTO DELLE UTENZE ∆V Z cavo G VG VU U ∆V max 4% per impianti di illuminazione 5-6%per motori elettrici 18 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica a caduta di tensione Formula approssimata di calcolo (se Zcavo << Zu) ∆ V = Vg - Vu = k I (r cos ϕ + x sin ϕ) k = 2 per circuiti monofase; 3 per circuiti trifase r, x = resistenza e reattanza della linea (per 1 fase) ϕ = angolo di sfasamento tra tensione e corrente dell’utilizzatore Vg,u = tensione al generatore/utilizzatore 19 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica a caduta di tensione Metodo analitico: occorre valutare la componente di ∆V parallela a Vu (tensione all’utenza) Metodo approssimato: si eseguono i seguenti calcoli xI ∆V 1) Calcolo I dalla relazione rI W = kV I cos ϕ Vg (N.B. nell’ipotesi di massima Vu caduta di tensione!) ϕ I 2) Calcolo r ed x linea 3) Verifica se ∆V inferiore al limite imposto 20 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica a caduta di tensione esempio Motore: Ω potenza 100 kW V = 380 V cos ϕ = 0,8 km Ω km Lunghezza cavo = 80 m ∆V max = Ω5% V km Cavi: 3x25mm2 r = 0.882 ohm/km 3x40mm2 r = 0.533 ohm/km x = 0.082 ohm/km x = 0.078 ohm/km 21 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica a caduta di tensione esercizio Motore: potenza 120 kW V = 380 V cos ϕ = 0,8 Lunghezza cavo = 100 m ∆V max = 6% V Cavi: 3x25mm2 r = 0.882 ohm/km 3x40mm2 r = 0.533 ohm/km x = 0.082 ohm/km x = 0.078 ohm/km Effettuare la verifica a caduta di tensione 22 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica economica IL PROBLEMA: NON SEMPRE SI HA CONVENIENZA AD INSTALLARE I CAVI CHE SODDISFANO AL MINIMO LA VERIFICA DI CADUTA DI TENSIONE Minimizzazione dei costi totali del servizio come trade-off tra: Costi [£/anno] costi di acquisto e installazione costi di esercizio (dissipazione per effetto Joule) W W= =3 3R R II22 C TOTALI Costo minimo C acquisto e inst C esercizio Sezione cavo [mm 2] 23 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica economica esempio Con riferimento all'esempio precedente (pag.18), prescindendo dalla verifica a caduta di tensione, supponendo un funzionamento di 8000 h/anno, valutare la convenienza economica relativa all'utilizzo del cavo 3x40 mm2 rispetto al cavo di sezione 3x25 mm2. ∆costo acquisto e installazione = 50 €/m Costo energia elettrica = 0.1 €/kWh PVa = 5,65 24 Servizio Elettrico:dimensionamento dimensionamento dei cavi verifica economica esercizio Motore: potenza 120 kW; V = 380 V; cos ϕ = 0,8 Lunghezza cavo = 100 m ∆V max = 6% V Cavi: 3x40mm2 r = 0.533 ohm/km x = 0.078 ohm/km 3x50mm2 r = 0.422 ohm/km x = 0.077 ohm/km Vita utile 10 anni; tasso di attualizzazione: 10% (PVa = 6.145) Costo energia elettrica = 0.1 €/kWh ; 6000 h/anno di funzionamento ∆costi acquisto e posa = 15 €/m Determinare la scelta economicamente più vantaggiosa 25 Servizio Elettrico:rifasamento IL PROBLEMA: ALCUNE MACCHINE NECESSITANO DI CAMPI MAGNETICI, E INTRODUCONO SFASAMENTO FRA CORRENTE E TENSIONE La potenza utile è rappresentata dall’espressione: V I ϕ P= 3 V I cos ϕ Risulta quindi evidente che: I cos ϕ I sen ϕ Se cos ϕ = 1 (ϕ ϕ=0), a parità di potenza utile assorbita, corrente e dissipazioni sono minime L’Ente erogatore impone cos ϕ superiore a 0,9 (ϕ ϕ < 25,8°) in modo da ridurre le dissipazioni sulle linee di distribuzione cos ϕ = fattore di potenza 26 Servizio Elettrico:rifasamento In pratica, le utenze (es. trasformatori e motori) possono essere considerate di tipo esclusivamente induttivo Se cos ϕ < 0,9 si collegano in parallelo alle utenze degli utilizzatori capacitivi: batterie di condensatori motori sincroni (in casi particolari) In modo da ottenere cos ϕ’ = 0,9 A = 3 ⋅V ⋅ I P = 3 ⋅ V ⋅ I ⋅ cos ϕ A Q ϕ' ϕ P Q' Q = 3 ⋅ V ⋅ I ⋅ sin ϕ Q ' = 3 ⋅ V ⋅ I ⋅ sin ϕ ' 27 Servizio Elettrico:rifasamento Noto il ϕ dell’utenza e posto cos ϕ' = 0,9 si determina la potenza reattiva dei condensatori da installare: ∆Q = Q – Q’ = P*tgϕ ϕ - P*tgϕ ϕ’ = P*(tgϕ ϕ - tgϕ ϕ’) P ⋅ (tg ϕ − tg ϕ ') C= 2 V ⋅ 2 ⋅π ⋅ f E’ noto che per i condensatori: V2 ∆Q = Z Z= 1 2 ⋅π ⋅ f ⋅ C 28 Servizio Elettrico:rifasamento Modalità di inserimento dei condensatori INSERIMENTO “A TRIANGOLO” INSERIMENTO “A STELLA” M M Vf = 220 V ATTENZIONE: fra Vstella e Vtriangolo c’è un rapporto pari a 3 Quindi, fra le capacità dei condensatori, a seconda della tipologia di inserimento, c’è un rapporto pari a 3 29 Servizio Elettrico:rifasamento Modalità di inserimento dei condensatori Il costo dei condensatori dipende dalla capacità e, in misura inferiore, dalla tensione applicata: in genere si preferisce l’installazione a triangolo. Se, però, la tensione risulta essere molto elevata (maggiori costi dell’isolamento elettrico), allora potrebbe risultare più economica l’installazione a stella. Centralizzazione/decentralizzazione dei condensatori Pochi carichi concentrati Costi di gestione inferiori (per minori dissipazioni di energia) Rifasamento a bordo macchina Costi di impianto inferiore Costi di manutenzione inferiore Rifasamento centralizzato 30 Servizio Elettrico:rifasamento Modalità di inserimento dei condensatori Ceramica multistrato Disco di ceramica Film di poliestere multistrato Ceramica tubolare Polistirene Film di poliestere metallizzato Alluminio elettrolitico Condensatori in differenti materiali http://www.wikipedia.com 31 Servizio Elettrico:rifasamento esempio Motore da 100 kW alimentato a 380 V con cos ϕ = 0,8 da rifasare a cos ϕ = 0,9 32 Servizio Elettrico:rifasamento esercizio 1motore da 100 kW con cos ϕ = 0,8 1motore da 180 kW con cos ϕ = 0,7 Tensione di alimentazione 3 kV Rifasare a stella in maniera centralizzata a cos ϕ = 0,9 33 Servizio Elettrico:correnti di c.c. Descrizione del fenomeno Corto Circuito diminuzione anomala dell'impedenza complessiva di un circuito con conseguente aumento delle correnti circolanti. Protezione di persone e cose dagli effetti: dinamici (forze elettromagnetiche) termici (effetto Joule) I mezzi di protezione più utilizzati sono: interruttori automatici: il costo è legato sostanzialmente alla corrente massima di guasto che è in grado di interrompere (potere di rottura) valvole fusibili: costano meno ma vanno sostituiti ogni volta 34 Servizio Elettrico:correnti di c.c. Calcolo delle correnti Il calcolo della corrente di corto circuito viene effettuato per il caso più critico, ovvero il c.c. franco simmetrico trifase (unione simultanea dei tre cavi ) Criteri di calcolo 1) Si determina il valore delle Icc nei punti dove collocare gli interruttori: Icc = V 3 Ztot 2) L'impedenza di elementi in alta tensione è equivalente ad una impedenza in bassa tensione ridotta del fattore H, tenendo conto che la potenza si trasmette inalterata. V B .T . V M .T . = Z B .T . Z M .T . 2 2 V B .T . H = V M .T . 2 35 Servizio Elettrico:correnti di c.c. Calcolo delle correnti Criteri di calcolo 3) Per calcolare l’impedenza dei trasformatori, viene definita la tensione % di C.C. (Vcc), ovvero la % della tensione nominale (del primario) per avere la corrente nominale sul secondario posto in C.C.. In realtà, la Vcc è proporzionale al valore dell’impedenza del trasformatore (legge di Ohm) nel caso di c.c. rispetto a condizioni di funzionamento standard, e, quindi, riduce l’impedenza calcolata applicando le normali formule. Z trasf V 2 = A ⋅ Vcc 4) Per la rete ENEL e per i trasformatori l'impedenza è costituita essenzialmente da reattanza 36 Servizio Elettrico:correnti di c.c. Calcolo delle correnti esempio Cavi 3x63 mm2: r = 0.322 (ohm/km) x = 0.083 (ohm/km) Cavi 3x100 mm2: r = 0.209 (ohm/km) x = 0.080 (ohm/km) Calcolare le correnti di corto circuito nei punti A, B 37 Servizio Elettrico:correnti di c.c. Calcolo delle correnti esercizio Seguendo lo stesso schema unifilare indicato nell’esempio precedente (pag.33), calcolare la corrente di corto circuito nel punto C, nell’ipotesi che uno dei due rami con trasformatore (20kV/380V) sia fermo per manutenzione (ramo aperto) 38 Servizio Elettrico:correnti di c.c. esercizio riepilogativo ENEL V1 = 15 kV Pcc = 500 MVA Cavi a disposizione: disposizione 3x40mm2; r = 0.533 x = 0.078 Ω /km V1/V2=15000/400 A=750 kVA Vcc=4% V1/V2=15000/400 Costo messa in opera: 30 €/m A=1200 kVA 2 Vcc=4% 3x50mm ; r = 0.422 x = 0.077 Ω/km Costo messa in opera: 38 €/m B A C Cavo L = 100 m Sezione = ? D U P = 100 kW V2 = 400 V ∆VMAX = 20 V ϕ = 0,8 cosϕ Ore/anno di esercizio: esercizio 2000 ore/y Costo energia elettrica: elettrica 0.12 €/kWh Tasso attualizzazione: attualizzazione 10% Vita utile impianto: impianto PVa (10; 10): Rifasamento a cos ϕ = 0.9 10 y 6,145 1600€ 39 Servizio Elettrico:correnti di c.c. esercizio riepilogativo 1) Dimensionare la linea nel tratto C- D avendo a disposizione i cavi tripolari indicati in precedenza (3X40mm2; 2X50mm2) 2) Valutare la convenienza del rifasamento indipendentemente dagli obblighi contrattuali 3) Calcolare le correnti di corto circuito nei punti A, B, C e D nel caso di corto circuito franco simmetrico trifase 40 Servizio Elettrico:protezione Gli impianti elettrici vanno protetti da: 1. sovraccarico di corrente 2. corto circuito TEMPERATURE ELEVATE danneggiamento cavi incendi esplosioni Le protezioni da sovraccarichi e corto circuito sono anche una protezione indiretta del lavoratore da rischi dovuti a guasti nell’impianto 41 Servizio Elettrico:protezione Esistono tre valori di temperature limite T di corto circuito: la temperatura si innalza troppo rapidamente e deve essere interrotta in pochi secondi correnti di cortocircuito θc.c = 180250°C T di sovraccarico: temperatura che determina il rapido deterioramento dell’isolante, deve comunque essere ammessa per tempi dell’ordine delle ore θs = 110-150°C correnti di sovraccarico θe = 70-90°C correnti di impiego (regime permanente) 5 sec 1h tempo T di regime permanente: temperatura che il conduttore può sopportare per un tempo indefinito 42 Servizio Elettrico:protezione fusibili Sono costituiti da un filamento metallico di spessore determinato, che fonde per effetto Joule, interrompendo il contatto, quando la corrente supera il valore nominale CARATTERISTICHE: non riparabili economici facilmente sostituibili e ispezionabili tempi di intervento [sec] 1 Corrente I/IN 43 Servizio Elettrico:protezione fusibili Fusibili cilindrici www.omegafusibili.it 44 Servizio Elettrico:protezione interruttori Hanno la capacità di aprire un circuito nel quale circola corrente (sotto carico). Possono essere termici o magnetici contatto fisso DATI CARATTERISTICI DI UN INTERRUTTORE: Tensione nominale Corrente nominale: valore di corrente che i contatti possono sopportare per un tempo indefinito Potere di rottura: massimo valore di corrente che l’interruttore è in grado di interrompere Tempo totale di apertura contatto mobile 1 arco elettrico molla 2 45 Servizio Elettrico:protezione interruttori Interruttori termici Sono costituiti da regoli bimetallici riscaldati dalle correnti circolanti nel circuito. Correnti superiori a quella nominale, per periodi sufficientemente lunghi, producono l’inflessione del regolo e quindi lo sganciamento dell’interruttore. Protezione da sovraccarichi Interruttori magnetici Sono costituiti da bobine nelle quali, in presenza di correnti elevate, si stabiliscono correnti che producono lo sganciamento dell’interruttore. Il loro campo di intervento può essere fisso o regolabile da 2 a 10 volte la corrente nominale. Protezione da corto circuito INTERRUTTORI MAGNETO-TERMICI Protezione integrata di cavi e macchine da sovraccarichi e corto circuiti 46 Servizio Elettrico:protezione interruttori magnetotermici: caratteristiche tecniche In=corrente nominale, corrente di funzionamento Inf=corrente di non funzionamento, massimo valore di sovracorrente che non fa intervenire l’interruttore If=corrente di funzionamento, minimo valore di sovraccarico che fa intervenire l’interruttore Im1=massimo valore di corrente che non fa intervenire lo sganciatore magnetico Im2=minimo valore di corrente che fa intervenire lo sganciatore magnetico I nf If Im1 I m2 47 Servizio Elettrico:protezione interruttori magnetotermici: criteri di protezione GRADO DI PROTEZIONE Massima protezione Intervento per qualsiasi anomalia IB IZ LEGENDA 1,45 IZ valori di corrente In If Minima protezione Massima continuità di funzionamento IB IZ 1,45 IZ IB =corrente di esercizio IZ =corrente max in regime permanente In =corrente nominale dell’interruttore e/o fusibile If =corrente di intervento dell’interruttore valori di corrente In If 48 Servizio Elettrico:protezione interruttori magnetotermici: protezione del conduttore da corto circuito 1 2 3 4 L’interruttore di protezione deve essere installato a meno di 3 m dalla conduttura protetta (a valle dell’interruttore) La corrente nominale dell’interruttore non deve essere inferiore alla massima corrente di funzionamento Il potere di rottura deve essere maggiore della corrente presunta di corto circuito ≤3 m 1 In ≥ IB 2 ICn ≥ Icc0 3 4 Icc0 L’interruttore deve intervenire per qualunque guasto nella linea protetta 49 Servizio Elettrico:protezione interruttori magnetotermici: protezione della rete da corto circuito Protezione in cascata: prima A interviene Protezione selettiva: sequenza D, C, B, A curve di intervento senza punti in comune capacità di rottura di ogni interruttore superiore a Icc nel tratto a valle dello stesso max 3 o 4 interruttori altrimenti tempi di intervento eccessivi Garantisce la massima continuità di funzionamento, ma è molto costosa Protezione mista 50 Servizio Elettrico:protezione interruttori Interruttore termico Temperatura: 70°Portata: 10A - 250Vca. www.cel-na.com Interruttori magnetici www.tecosistemi.it 51 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: forme di contatto Contatto diretto (A) Si verifica con parti dell’impianto normalmente in tensione (conduttore, interruttore, ecc.) diventato accidentalmente accessibile (ad esempio per manutenzione). Contatto indiretto (B) Si verifica nel contatto con masse o parti metalliche che, a causa di un guasto, si trovano in tensione. E’ il contatto più pericoloso. A B 52 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: impianti di messa a terra IL PROBLEMA: UN OGGETTO TEORICAMENTE NON IN TENSIONE PUO’ ESSERE IN REALTA’ SOTTOPOSTO A D.D.P. RISPETTO ALL’UOMO PER SVARIATI MOTIVI 53 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: impianti di messa a terra La pericolosità di una corrente che attraversa un operatore dipende dall'intensità e dalla durata Una corrente di 10÷ ÷20 mA può essere sopportata per lunghi periodi per soggetti non cardiopatici La resistenza del corpo umano (Rc) è molto variabile tra alcune centinaia di kΩ Ω a 5000 Ω: si assume un valore minimo di sicurezza pari a 3 kΩ Ω La max tensione cui può essere sottoposta una persona per un periodo prolungato è di 50 V (ottenibile approssimativamente da 3 kΩ Ω e 10÷ ÷20 mA) L’impianto di terra protegge dai contatti indiretti, collegando a terra le masse e agendo in modo coordinato con interruttori automatici dell’alimentazione elettrica Convoglia verso terra la corrente di guasto (ad es. per perdite di isolamento dei conduttori) provocando l’intervento delle protezioni ed evitando il permanere di tensioni pericolose sulle masse Nel tempo di intervento delle protezioni la tensione verso terra delle masse non deve raggiungere valori pericolosi Serve per rendere equipotenziali le masse, le masse estranee e il terreno (è l’unico modo per proteggere contro tensioni pericolose introdotte dall’esterno tramite le masse estranee) 54 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: impianti di messa a terra Nota la corrente di guasto (IG: si determina dalla curva caratteristica dell’interruttore magnetotermico, osservando la corrente che provoca l’interruzione da parte del termico dopo 5 secondi) e imponendo una tensione max verso terra di 50 V e una resistenza della persona pari a 3.000 Ω, si determina la resistenza massima dell’impianto di terra: 55 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: impianti di messa a terra VMAX Req = IG Rc ⋅ Rt Req = Rc + Rt VMAX = 50 V Rc = 3.000 Ω IG = corrente di intervento dell’interruttore a 5 s Rt = R c ⋅ R eq R c − R eq ATTENZIONE: durante i primi 5 s dal guasto la Icc può essere superiore a IG e quindi anche la tensione a cui è soggetto l'operatore diventa > 50 V 56 Servizio Elettrico:protezione protezione da contatto elettrico: impianti di messa a terra Come ulteriore protezione si utilizzano relé differenziali per interrompere la rete con tempi di intervento dell’ordine di 10 ÷ 20 ms. Essi rilevano differenze di corrente tra i conduttori di linea (aprono il circuito se ∆I>∆ ∆Imax) Servono per proteggere dai contatti con parti in tensione (che danno luogo a passaggio di corrente verso terra attraverso l’uomo), anche se la misura principale di protezione contro i contatti diretti rimane l’isolamento delle parti attive (il relè interviene dopo il contatto) La legge 46/90 (art. 7) prescrive che gli impianti elettrici siano dotati di impianto di messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità (∆ ∆Imax = 1 A) Nelle abitazioni si ha ∆I ≤ 0,03 A 57 Servizio Elettrico:conclusioni La tariffazione Tutto il processo di progettazione si è basato sull’analisi del trade-off tra costi di impianto (cavi, interruttori, cabine, ecc.) ed il costo di esercizio (es. perdite per effetto joule). Nel caso del servizio elettrico, tuttavia, lo studio delle condizioni operative legate alla tariffazione dell’energia consumata richiede particolare attenzione. La tariffazione vigente in Italia prende il nome di binomia, poiché: E’ legata all’impegno di potenza E’ legata al consumo di energia Costo del servizio = A * Potenza impegnata + B * Energia Consumata 58 Servizio Elettrico:conclusioni qualche spunto di riflessione Nel corso dei prossimi anni l’Italia si dovrà adeguare alle normative europee sul valore della bassa tensione, e passare dalle tensioni di 220 – 380V alle tensioni di 230 – 400V. Dal punto di vista economico può essere considerato un fattore positivo? L’Italia non produce energia nucleare (nonostante le centrali francesi siano a poche centinaia di km da Milano), ma ne importa moltissima (nel 2000 il 12% circa del consumo totale). Da qui nascono i diverbi che spesso si sentono sulla “questione energetica” in Italia In alcuni casi l’energia nucleare importata (a basso costo durante le ore notturne) viene utilizzata per restituire energia potenziale all’acqua utilizzata per produrre energia idroelettrica (centrale del lago Delio). Perché? 59 Servizio Elettrico:conclusioni LEGISLAZIONE E NORMATIVA SULLA SICUREZZA ELETTRICA sicurezza in generale Costituzione: artt. 32, 35, 41 Codice civile: artt. 2050, 2087 Codice penale: artt. 437, 451 Regolamenti generali: DPR 547/55, DPR 302/56, DPR 303/56, L 300/70 (“Statuto dei lavoratori”), L 833/78, DLgs 626/94 Regolamenti speciali: DPR 164/56, DPR 320/56, DPR 321/56, DPR 322/56, DPR 323/56, DM 22.12.58, DPR 185/64 sicurezza nel settore elettrico L 186/68, L 791/77, L 46/90, DPR 447/91, DPR 392/94 Rispondono ai principi di sicurezza i materiali elettrici realizzati secondo le norme: IEC CENELEC CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) L’omologazione (ovvero il riconoscimento di conformità), necessaria per le apparecchiature più pericolose, viene attestata dall’ISPESL 60