PIANTE EMBRIOFITE VASCOLARI EMBRIOFITE NON VASCOLARI Crittogame vascolari (senza semi) BRIOFITE MUSCHI, EPATICHE, ANTOCEROTE PTERIDOFITE (con semi) LICOFITE (Selaginella) SFENOFITE (Equisetum) SPERMATOFITE PTEROFITE (FELCI) GIMNOSPERME, ANGIOSPERME DICOTILEDONI MONOCOTILEDONI BRIOFITE Piante che non hanno né tessuti vascolari né semi. Dimensioni piccole. Sono le più semplici piante terrestri. 18.000 specie note. Le briofite attuali hanno caratteri simili alle prime piante che hanno colonizzato le terre emerse. I fossili più antichi risalgono ad oltre 400 milioni di anni fa. Evoluzione di adattamenti per evitare il disseccamento in ambiente terrestre: es, sporangi e gametangi più grandi rispetto alle sporocisti e gametocisti delle alghe, in cui le cellule madri delle spore e dei gameti sono protette da cellule sterili. Riproduzione ancora legata alla presenza di acqua: gameti maschili flagellati Le briofite, gli anfibi del regno vegetale ECOLOGIA delle BRIOFITE Sono note specie: terricole epilitiche corticicole acquatiche epifille Sono sensibili all’inquinamento dell’aria (biosensori) Alcune briofite hanno anche evoluto una cuticola e presentano aperture simili agli stomi delle piante superiori (stomi regolabili su seta e cauloide dei muschi e sullo sporofito delle antocerote; falsi stomi nelle epatiche). Il loro corpo non è costituito da filamenti, come spesso accade nelle alghe, ma da un parenchima originatosi per attività di divisione cellulare, nelle tre dimensioni dello spazio, di meristemi apicali: i muschi e molte epatiche hanno un gametofito con forma simile a quella delle piante superiori, anche se le dimensioni restano molto ridotte Il differenziamento di diversi tessuti è ancora molto limitato in queste piante che sono, generalmente, ancora considerate tallofite. In alcuni caso si raggiunge, però, un’organizzazione cormoide. Il loro ciclo vitale è tipicamente aplodiplonte. La generazione gametofitica prevale su quella sporofitica (a differenza delle Pteridofite e delle Spermatofite). Lo sporofito è dipendente dal gametofito. Il giovane sporofito (embrione) resta protetto dal gametofito: sono le prime embriofite Comprendono muschi, epatiche ed antocerote Immagini da: http://www.proverde.it/images/Muschio1.jpg Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi https://www.flickr.com/photos/r-rico/sets/72157626814242644/ Competono con le piante vascolari soprattutto in ambienti difficili, come le fenditure delle rocce, per le piccole dimensioni e la loro semplicità morfologica In condizioni di aridità i filloidi di molti muschi formano un sistema di capillari che trattengono l’umidità residua e contemporaneamente conducono l’acqua Tortula, muschio di ambiente arido (Messico, rocce calcaree) assorbe l’acqua come rugiada o pioggia e si riprende dalla completa secchezza in meno di cinque minuti! Altro esempio di habitat proibitivo 3000 m di altezza, Antartide, temperature estive fra -10°C e -30°C, il muschio Campilobus vive nelle aree scoperte dal ghiaccio (per attività vulcanica la temperatura può occasionalmente raggiungere 30°C) EPATICHE Alcune epatiche sono fogliose, simili ai muschi Altre sono tallose, con gametofito nastriforme Le epatiche possono essere epifite Epatica fogliosa sulle foglie di un albero sempreverde (foresta pluviale, Rio delle Amazzoni) Epatiche Tallo gametofitico in genere prostrato, propagazione vegetativa per propaguli (piccoli corpi pluricellulari in grado di riformare nuovi gametofiti) Ciclo biologico aplodiplobionte (ciclo di Marchantia) alternanza di generazioni eteromorfiche Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi, modif. La generazione gametofitica (aploide) prevale su quella sporofitica specie monoiche e dioiche Compare l’archegonio (gametangio femminile a forma di fiasco) In Marcantia gli sporofiti sono molto piccoli e ciascun archegonioforo può sostenere la crescita di molti sporofiti Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi anteridio archegonio Lo sporofito è portato e nutrito dal gametofito Lo sporofito è meno sviluppato rispetto a quello dei muschi e completamente dipendente dal gametofito capsula Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi Le spore meiotiche hanno parete resistente (contiene sporopollenina) Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi Spore mature ed elateri Gli elateri sono cellule allungate, le cui pareti sono caratterizzate da ispessimenti spiralati, in grado di assorbire acqua e di far cambiare forma alle cellule. Questi movimenti facilitano la dispersione delle spore. Immagine da: La biologia delle piante di Raven, Evert-Eichhorn, Zanichelli Lo sporofito può essere molto semplice e restare incluso nel gametofito (es. Riccia) L’organizzazione pseudocormofitica del tallo di un’epatica tallosa camere aerifere falso stoma Il gametofito delle epatiche tallose è provvisto di rizoidi unicellulari per l’ancoraggio al substrato. Le camere aerifere trattengono l’aria e comunicano con l’esterno mediante pori aeriferi Nelle epatiche sono presenti i plasmodesmi con desmotubuli Fra le cellule degli pseudotessuti sono presenti i plasmodesmi con i desmotubuli simili a quelli delle piante superiori. I desmotubuli sono prolungamenti di reticolo endoplasmatico tubulare che resta intrappolato nella piastra cellulare durante la citodieresi. MUSCHI I muschi Cosmopoliti; prev. in ambienti costantemente umidi Crescita: Forma a cuscino (gametofito eretto) e forma pennata (gametofito ramificato e compatto) La morfologia di un muschio somiglia a quelle delle cormofite. Il gametofito è provvisto di cauloide, filloidi e rizoidi. filloidi rizoidi cauloide Il cauloide, i filloidi e i rizoidi del gametofito di un muschio sono simili al caule, alle foglie e alle radici delle piante vascolari, ma non si tratta di omologie. Sono, infatti, parti del gametofito (caule, foglia e radice sono organi dello sporofito nelle piante vascolari). I rizoidi, inoltre, hanno solo funzione di ancoraggio, non di assorbimento. CICLO APLODIPLOBIONTE capsula (sporangio) alternanza di generazioni eteromorfiche spermatozoidi Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi, modif. Dalla germinazione della spora aploide si origina, con successive divisioni mitotiche, una struttura filamentosa e fotosintetica: il protonema. Il protonema forma gemme, in cui una cellula apicale si divide e origina il gametofito eretto. Il protonema, nelle epatiche, è costituito da sole poche cellule ed ha breve durata. I muschi hanno un protonema più complesso rispetto alle epatiche, e da questi si formano gemme che danno origine al gametofito foglioso Protonema Gemma che darà origine ad un gametofito foglioso I gametangi possono trovarsi all’apice del gametofito (come in questo caso) o su rami laterali. specie monoiche e dioiche archegoni (gametangi femminili) A forma di fiasco Immagine da: La biologia delle piante di Raven, Evert-Eichhorn, Zanichelli, modif. anteridi (gametangi maschili) Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi, modif. Il gametofito dei muschi si origina da un meristema apicale contenente una cellula grande, a forma di piramide con base triangolare Le cellule derivate dalle divisione della cellula centrale danno origine al cauloide e ai filloidi. Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi, modif. Filloidi di solito monostratificati tranne che nella nervatura centrale b, file di 5-7 cellule che aumentano la superficie fotosintetica Immagini da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi Una cuticola molto sottile è presente solo sulla faccia superiore dei filloidi di molti muschi, ma non in quella inferiore Attraverso i filloidi avviene sia assorbimento che perdita di acqua Il cauloide è sottile e può avere strati esterni di cellule ispessite a funzione di sostegno. Le cellule degli strati sottostanti sono più grandi e hanno cloroplasti. Cauloide con IDROIDI e LEPTOIDI (in alcuni muschi, es fam. Polytrichaceae) a, idroidi privi di protoplasto a maturità, b, leptoidi analoghi alle cellule cribrose, perdono il nucleo e, come queste, rimangono vivi a maturità Stoma unicellulare a due nuclei della seta (generazione sporofitica) Lo sporofito ha una vera epidermide provvista di stomi, e, spesso, idroidi e leptoidi Lignina nei denti del peristomio Immagine da: Botanica, JD Mauseth, Idelson-Gnocchi, modif. Denti del peristomio disposti su uno/due anelli che si aprono in risposta a variazioni delle condizioni ambientali: quando l’aria è secca, piegandosi, provocano l’espulsione delle spore Parete delle meiospore con numerose sculture La maggior parte dei muschi vive in habitat perennemente umidi Gli sfagni vivono al margine delle paludi. La decomposizione dei loro cauloidi forma uno strato resistente al peso degli animali e dell’uomo (la torbiera), che con il tempo permette l’attecchimento dei semi delle piante e si trasforma, con la decomposizione del muschi e delle foglie delle piante, in terreno fertile (humus) Muschi della torba Gametofiti e sporofiti di Sphagnum Le torbiere sono di particolare interesse ambientale per la loro importanza nel ciclo globale del carbonio. La torba accumula enormi quantità di carbonio organico che non viene rapidamente decomposto ad anidride carbonica da parte dei microrganismi. A, ambiente perennemente umido B, torbiera Pur essendo molto sensibili a variazioni di umidità, esistono anche specie in grado di tollerare lunghi periodi di siccità (alta montagna, deserti) perchè entrano in una fase di QUIESCENZA.