Documenti e Programma Conferenza Europea “VIEWSS”

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Conferenza Europea
“VIEWSS”-Il Volontariato nel Welfare Europeo e nei Servizi Sociali
2-3 ottobre 2014 – Torino, Italia
Documenti e Programma
Giovedí, 2 ottobre 2014
Assemblea Generale CEV
09:00 – 09:30 Registrazione per l’ Assemblea Generale (solo per i membri CEV)
09:30 – 12:30 Assemblea Generale dei membri CEV
12:30 – 14:00 Pranzo (solo per i membri CEV)
14:00 – 16:00 Assemblea Generale dei membri CEV
VIEWSS Conferenza Politica
14:00 – 16:00 Registrazione alla conferenza
15:00 Visita di Piazza dei Mestieri (Scuola di formazione professionale gestita
come impresa sociale
Luogo:
Sede VSSP CSV
Torino
Via Giolitti 21
Luogo:
Piazza dei Mestieri
@ Via Jacopo
Durandi, 13,
10144 Torino
Osservazioni Introduttive:
16:30 – 17:00 Rappresentanti del Governo (Nazionale, Regionale Provinciale Locale)
17:00 – 17:30 CSVNet, Idea Solidale, VSSP e altri attori.
17:30 – 18:30 Interventi chiave sul tema: i diversi modelli di Stato Sociale in Europa-Quale ruolo per lo Stato
e quale ruolo per le organizzazioni della società civile e i volontari?
18:30 – 20:00 Marketplace (stands delle organizzazioni, presentazione di progetti/ esperienze, studi e dati
20:00 Visita di Piazza dei Mestieri (Scuola di formazione professionale gestita come impresa sociale)
20:30 Cena in Piazza dei Mestieri e annuncio dei candidati per la
Capitale Europea del Volontariato 2015.
Venerdí, 3 ottobre 2014
09:30 – 11:00 Sessione Plenaria- Definizione del contesto:
Presentazione dei briefings distribuiti in giugno/ luglio 2014
11:00 – 11:30 Pausa caffè 11:30 – 13:00 Workshops paralleli (da 1 a 5 in inglese, il sesto in italiano)
1. Modelli di Welfare e Relazioni di Settore
2. La Fornitura di Servizi e Lavori da parte delle Organizzazioni della Società Civile
3. Strumentalizzazione del Volontariato
4. Aspetti Giuridici e Standard di Qualità
5. Equilibrio Vita-Lavoro e l’Assistenza Sociale
6. Aspetti Giuridici e Standard di Qualità
13:00 – 14:30 Pranzo
14:30 – 16:00 Workshops paralleli-continuazione (stessi gruppi o possibilità di cambiare).
16:00 – 16:30 Pausa caffè 16:30 – 17:30 Conclusioni dai workshops paralleli: stesura di una bozza di Documento Finale
Il risultato della conferenza sarà un documento politico riguardante il coinvolgimento dei volontari
nella fornitura di servizi di welfare e di servizi sociali.
17:30 – 18:00 Osservazioni Conclusive da parte del Presidente di CEV
L’Agenda Politica per il Volontariato in Europa (P.A.V.E), la cui bozza è stata stesa
nel corso del 2011, Anno Europeo per il Volontariato, ha affermato che “la crisi sta
spingendo i governi a ridefinire il Modello Sociale Europeo” e che “in alcuni ambiti
la discussione ha portato a pensare che i volontari e le organizzazioni di volontariato possano e debbano fornire servizi al posto dello Stato”.
La Pubblicazione on-line del CEV sull’Infrastruttura del Volontariato raccoglie una
serie di rapporti sui diversi sistemi di sostegno al volontariato messi in piedi nei
vari paesi Europei. I rapporti evidenziano come la disciplina giuridica e fiscale così
come le sfere di attività delle organizzazioni di volontariato, stiano attraversando
una fase di cambiamento.
Lo studio del CEV “Il cambiamento delle prospettive, nel contesto della crisi economica e delle conseguenti misure
di austerità, sul ruolo delle organizzazioni del volontariato nella fornitura dei servizi di assistenza” intende capire se
vi sia una strumentalizzazione del volontariato per la fornitura di servizi di assistenza in seguito all’intensificarsi delle
misure di austerità. Lo studio arriva alla conclusione che, mentre si registra un evidente incremento del coinvolgimento di volontari nella fornitura di servizi sociali e di assistenza, non sussiste alcuna prova decisiva che dimostri
come tale incremento sia il risultato della crisi economica.
Misure di austerità:
Intervento ufficiale da parte di un
governo mirante a ridurre il denaro
che lo stato spende. Esso si riferisce ad una politica di taglio del
deficit attraverso un abbassamento
della spesa tramite una riduzione
dell’ammontare dei benefici e della
fornitura dei servizi pubblici.
Welfare e Servizi Sociali:
Interventi a sostegno delle
persone vulnerabili quali gli
anziani, le persone con disabilità,
i malati, i senzatetto, le persone
isolate, i bambini socialmente
svantaggiati etc.
Organizzazioni della
Società Civile:
Includono le organizzazioni
senza scopo di lucro, le associazioni di volontariato etc. Non
includono le autorità pubbliche
e le organizzazioni a scopo di
lucro.
La Conferenza VIEWSS raccoglierà ulteriori elementi di conoscenza e prassi legati a questa tendenza e si tradurrà in un documento politico del CEV sul Volontariato nel Welfare Europeo e nei Servizi
Sociali.
I partecipanti condivideranno le loro testimonianze e discuteranno sei sotto-questioni.
Marketplace: i partecipanti sono incoraggiati a condividere gli esempi di buone pratiche sul coinvolgimento dei
volontari nella fornitura di Assistenza e Servizi Sociali nella sessione di Marketplace del 2 ottobre tra le ore 18.00 e
le ore 20.00.
I Workshops: verteranno su semi temi divisi in due sessioni, ciascuna della durata di un’ora e mezza (3 ottobre,
dalle ore 11.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 16.00). I workshops saranno guidati da dei moderatori. I
briefings forniscono alcuni spunti di riflessione e aprono la strada ad alcune domande. I partecipanti sono incoraggiati a prendere in considerazione le domande prima della conferenza in modo tale da poter arrivare con qualche
pensiero e idea in base alle proprie esperienze e prospettive. L’obiettivo è di arrivare alla stesura di una prima
bozza di raccomandazione politica in virtù della riflessione sulle questioni proposte e della loro discussione in seno
ai gruppi dei workshops o in sottogruppi più ridotti. Ogni gruppo facente riferimento ad un workshop presenterà
le proprie raccomandazioni nella sessione plenaria finale durante la quale si raggiungerà un accordo sulle raccomandazioni e le conclusioni politiche.
1.Modelli Sociali e Relazioni di Settore
Quando si guarda alla storia dello sviluppo dei servizi di assistenza da parte dello
Stato in Europa, si nota che mentre tali servizi, all’inizio del ventesimo secolo, erano
forniti all’interno della famiglia, da gruppi delle comunità locali (formali o informali) o
da grandi organizzazioni filantropiche regionali o nazionali, nel corso del secolo, essi
sono stati sostituiti da servizi statali organizzati.
In Europa si osserva dunque la tendenza all’attribuzione allo Stato di un ruolo
maggiore nel fornire servizi di assistenza universali e a una riduzione del ruolo di
attori locali o di organizzazioni filantropiche (volontarie) nel rispondere ai bisogni dei
gruppi vulnerabili. Tale tendenza è stata resa possibile dai diversi sistemi di tassazione
e conseguente finanziamento e, dunque, dalla disponibilità e dall’accesso ai servizi
sociali. Nella maggioranza dei casi, tale modello era basato sulla premessa del pieno
impiego, sul fatto che le persone si trovavano raramente in una situazione di
vulnerabilità e dunque non richiedevano i servizi di assistenza per tutto il corso della
loro vita. La premessa era piuttosto che tali bisogni si sarebbero manifestati per certi
periodi di tempo, seguiti e preceduti da periodi di impiego e dunque da una
contribuzione netta ai servizi di assistenza piuttosto che alla loro ricezione. Prima
e all’inizio della crisi economica i Paesi europei potevano essere divisi nel modo
seguente:
•
Servizi di assistenza statale ben strutturati
•
Servizi di welfare creati recentemente
•
Sistemi di welfare emergenti
Prima del 2007 il sistema era già sotto pressione a causa di un incremento delle persone vulnerabili risultante dai progressi nelle
cure sanitarie, da una migliore situazione in campo nutrizionale e sanitario che aveva condotto ad una aspettativa di vita più
lunga. Il crescente tasso di disoccupazione causato dalla crisi economica aveva condotto a una riduzione dei contributori netti
alle spese dello stato per il finanziamento per la fornitura di servizi di assistenza e ad un incremento delle persone vulnerabili
che necessitavano di tali sevizi.
E’ importante tuttavia riconoscere che anche mentre lo stato era in grado di provvedere ai bisogni sociali, in Europa, gli attori
non statali (le organizzazioni della società civile e le organizzazioni senza scopo di lucro) giocavano un ruolo nel provvedere
ai diversi bisogni dei gruppi vulnerabili attraverso l’Europa. Le organizzazioni della società civile ricorrevano immancabilmente
alle attività e alle competenze dei volontari al fine di realizzare i loro obiettivi, e lo facevano in parallelo o a fianco l’intervento
statale piuttosto che come parte di esso. Tale tema è stato evidenziato da uno studio commissionato dal Comitato Economico
e Sociale intitolato “L’Impatto della Crisi sulle Organizzazioni della Società Civile in Europa- Rischi e Opportunità” (2012). “La
crisi economica e sociale cui ha dato vita la crisi finanziaria in Europa si è tradotta in un crescente bisogno da parte delle organizzazioni della società civile di lavorare mano nella mano dei governi per risolvere i problemi emergenti, in parte dovuti alla crisi
finanziaria”
Le misure di austerità introdotte come risposta alla crisi economica hanno richiesto agli Stati di ricorrere ad altre modalità, più
efficienti i dal punto di vista dei costi, per la fornitura di servizi ai più vulnerabili. Questo ha indebolito gli attori statali incaricati
di rispondere ai bisogni delle persone vulnerabili. Il volontariato è stato dunque visto come un contrappeso a questa situazione
e i volontari hanno dato prova di essere capaci di sostenere le organizzazione e le istituzioni statali nel rispondere ai bisogni
delle persone vulnerabili.
Qualche domanda
D: Si registra un crescente affidamento alle organizzazioni della società civile al fine di garantire che una rete di si-
curezza continui a sussistere per le persone più vulnerabili? In caso di risposta affermativa quali sono le ragioni di tale
fenomeno?
D: Ritiene che la crisi economica e l’attuazione delle misure di austerità siano state usate come pretesto e fondamento
per l’abdicazione delle responsabilità dello stato in alcune aree dell’assistenza sociale e abbiano dunque obbligato le
organizzazioni della società civile a colmare tale vuoto?
D: Ritiene che l’idea del Modello Sociale Europeo risulti irrealistica dopo la fine del pieno impiego e l’assenza di salari
sufficientemente elevati per una famiglia monoreddito al fine di sostenere le famiglie allargate?
Esempi
Questo report giornalistico svedese racconta il caso di una madre di tre bambini
che deve fare affidamento all’aiuto di un volontario dal momento che lo Stato non
offre alcun supporto in casi simili: http://www.svt.se/nyheter/varlden/volontarer-los¬er-heidis-livspussel
“ Durante il periodo di creazione di un sistema di protezione sociale completamente differente, le ONG della Lituania erano particolarmente attive; cercavano
di rafforzare i contatti con le loro controparti straniere e di utilizzare le opportunità di formazione emergenti al fine di migliorare la loro capacità nella fornitura
di servizi. Le ONG di recente creazione erano particolarmente attive in tal senso,
esse lavoravano a stretto contatto con le comunità locali. Le nuove conoscenze, acquisite grazie al sostegno derivante da donazioni e ai consigli dei colleghi
stranieri, si sono tradotte in nuove competenze, hanno permesso di comprendere
meglio il ruolo delle ONG nell’attuazione delle politiche sociali ed hanno contribuito a migliorare la loro capacità nella fornitura di servizi specifici”. (‘Building
Social security in Lithuania and Civil Society Involvement’ Agele epenaite)
Osservazioni:
Ulteriori letture:
•
•
•
•
•
•
•
•
http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docoffic/official/reports/interim8/interim8_en.pdf
The, Esping Andersen’s analysis in, Esping Andersen, G. (1990): The Three Worlds of Welfare Capitalism, NJ:
Princeton University Press.
http://eng.newwelfare.org/2010/10/08/a-comparative-analysis-of-welfare-systems-and-the-health-and-social-sector-evidence-from-16-european-countries-2/
Ferge, Zsuzsa (2001): Welfare and “Ill-Fare” Systems in Central-Eastern Europe 2001: 132–138. In Zinka Kolarič,
Third sector organisations in the changing welfare systems of central and eastern European countries
http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=750
Centro Nazionale di prevenzione e difesa sociale — Fondazione CaRiPLo (2007): Sistemi di Welfare a confronto,
Giuffré Editore, Milan, in A Comparative Analysis of Welfare Systems and the Health and Social Sector: Evidence
from 16 European Countries, by Gabriella Pappadà, Paper No. 15/2010
http://www.anpasnazionale.org/component/content/article/15-comunicati-stampa/1532-anpas-lavoltabuona-documento.html
http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs11266-011-9221-5#
Partners:
CSVnet,
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2. L’appalto di fornitura di servizi e lavori da parte delle
organizzazioni della società civile
La questione più ardua consiste nel capire se le organizzazioni della società civile vogliano essere appaltatrici di servizi sociali e
di welfare. Tali organizzazioni fanno già una grande differenza nel settore del welfare poiché esse forniscono su base giornaliera,
regolarmente e in maniera consistente tutti i tipi di servizi e sono in grado di raggiungere i gruppi interessati in modo migliore
rispetto alle autorità pubbliche o alle compagnie private. Inoltre, le organizzazioni della società civile sono viste come attori separati che si autogovernano e questa è una delle ragioni per le quali non tutte le organizzazioni sono interessate a essere subappaltate. Esse non vogliono essere “ridotte” a fornitori di servizi o essere troppo strettamente connesse alle autorità pubbliche del
welfare.
Mentre il coinvolgimento di volontari da parte delle organizzazioni della società civile può essere spesso motivato da ristrettezze
del budget, come ad esempio, la mancanza di fondi disponibili per retribuire un determinato ruolo, esso può anche fondarsi, e
questo è l’aspetto più importante, sul valore aggiunto che i volontari forniscono nel soddisfare i bisogni delle persone vulnerabili. Il fatto che qualcuno si offra per rispondere ai bisogni sulla base di fattori legati al capitale sociale come, ad esempio, il senso
di solidarietà o la volontà di contribuire alla coesione sociale e alla trasformazione della comunità, piuttosto che su un obbligo
derivante da un obbligo finanziario è spesso visto dai beneficiari e dai fornitori di servizi come fattore che contribuisce ad un
maggior risultato e all’efficacia di tale risultato.
Esempi
In Francia esiste una stretta connessione fra lo Stato e le organizzazioni didella società civile. Esse si occupano, per esempio, della gestione di molti ospedali grazie ai fondi statali. Ogni ministero ha diverse organizzazioni della società civile con le quali collabora. L’esperienza in paesi quali la Francia, mostra tuttavia come
il ruolo dei volontari e delle organizzazioni della società civile , stia diventando sempre più importante nella
fornitura di servizi sociali e di come tale trend possa essere direttamente collegato ai tagli di budget causati
dalla crisi.
In Svezia le concessioni di appalto alle organizzazioni di volontariato da parte dello Stato o delle autorità
locali rimangono su livelli molto bassi e le aziende profit hanno maggiore probabilità di instaurare questo
tipo di rapporto. Si assiste tuttavia a un crescente interesse politico da parte dello Stato e delle autorità
locali al fatto che le organizzazioni della società civile diventino fornitrici di servizi e, in assenza di misure di
austerità, tale tendenza deve avere un’altra spiegazione.
In Belgio e in Spagna non esistono appalti diretti con le organizzazioni della società civile per la fornitura dei
servizi ma si prevedono piuttosto dei sussidi per le organizzazioni partner o bandi specifici per progetti o
programmi. Il termine subappalto non è dunque di corretto utilizzo benché l’effetto prodotto sia simile.
“In Spagna, sino alla metà degli anni ’80 molti attori sociali hanno adottato un’attitudine negativa nei confronti del
volontariato considerando lo Stato come l’attore in grado di rispondere i bisogni sociali. Nel corso degli anni ’90,
dopo la fase di attitudine negativa nei confronti del volontariato, la società spagnola ha iniziato a rendersi conto
come lo Stato non fosse più in grado di soddisfare i bisogni sociali. Di conseguenza le organizzazioni di volontariato
hanno cercato il sostegno di individui e governo. Il settore del volontariato spagnolo, così come lo conosciamo oggi, ha
dunque preso forma nel corso di questo periodo. Il volontariato è molto più legato al modello di Stato Sociale poiché
il terzo settore è diventato un fornitore di servizi in associazione con lo stato”. (Vincente Ballesteros)
In Lituania “si registrano molti buoni esempi di partnership e cooperazione tra le ONG e il governo a livello
nazionale. Per esempio, il Ministero della Previdenza Sociale e del Lavoro ha sostenuto dei progetti gestiti da ONG,
come ad esempio, i centri di cura quotidiana infantile, l’autogoverno delle comunità locali e le attività di volontariato
nazionale. Il programma nazionale per lo sviluppo delle politiche giovanili, per il periodo 2011-2019, intende gestire
i centri di accoglienza diurna per l’infanzia, fornire vari tipi di sostegno alle famiglie, integrare le persone con disabilità e promuovere la partecipazione giovanile nella vita della comunità e lo sviluppo della comunità nel suo complesso. Nonostante i servizi sociali forniti dalle ONG a livello locale siano di elevata qualità, alcuni comuni sono restii
a riconoscere il loro contributo poiché tali servizi risultano meno costosi rispetto a quelli da loro forniti”. (Building
Social Security in Lithuania and Civil Society Involvement Angele Cepenaite)
Qualche domanda
Si
No
Forse
Ritiene che le organizzazioni della società civile stiano diventando attori più importanti
nella fornitura di servizi di welfare?
Ritiene che le organizzazioni della società civile vogliano essere fornitrici di servizi in
regime di appalto?
Ritiene che grazie al loro valore aggiunto, apportato dai volontari, le loro organizzazioni
risultino più efficaci nella fornitura di servizi rispetto alle istituzioni statali o alle organizzazioni con scopo di lucro?
Si assiste a una maggior disponibilità dei volontari causata dall’aumento del tasso di disoccupazione?
Esiste una prova di ciò?
Osservazioni:
Ulteriori Letture:
•
•
•
•
http://www.theguardian.com/global-development-professionals-network/2014/mar/28/internaitonal-ngos-funding-network
http://www.rassegna.it/articoli/2013/03/20/98247/se-il-volontariato-sostituisce-lo-stato
http://eng.newwelfare.org/2010/10/08/a-comparative-analysis-of-welfare-systems-and-the-health-and-social-sectorevidence-from-16-european-countries-2/#.U3s1Dvl_uEc
http://ivo.org/laura77/posts/volunteering-in-the-age-of-austerity
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3.Strumentalizzazione del Volontariato
Strumentalizzazione:
“
legittimato sfruttamento dei volontari come parte del sistema statale nella
fornitura di servizi di assistenza. In altre parole, la manipolazione e lo sfruttamento da
parte dello Stato delle attività offerte dai volontari per utilizzarle a proprio vantaggio,
non come valore aggiunto ai servizi dello Stato ma come parte integrante del
modello di fornitura di servizi e come “business plan” in relazione alla fornitura di
servizi di assistenza.
Prima e dopo la crisi: cos’è cambiato?
Lo studio del CEV “ Il cambiamento delle prospettive, nel
contesto della crisi economica e delle conseguenti misure di
austerità, sul ruolo delle organizzazioni del volontariato nella
fornitura dei servizi di assistenza evidenzia come prima della
crisi lo Stato ricorresse all’aiuto dei volontari nei settori della
gioventù, dell’infanzia e delle attività e cura degli anziani. Ora
la situazione, pur matenendosi simile, registra un crescente
interesse nell’impiego di volontari nei settori dell’housing
e dell’assistenza alimentare. Non è possibile identificare in
modo inconfutabile la ragione di tali cambiamenti ma indicatori permettono di considerarli come il risultato di:
• Un bisogno o un desiderio di tagliare i costi;
• La crescente disponibilità di volontari causata in parte dal crescente tasso di disoccupazione.
Staff retribuito e volontari: colleghi o rivali?
I professionisti retribuiti che forniscono servizi di
assistenza sono crescentemente occupati e oberati
di lavoro e, in assenza di budget per l’assunzione
di nuovi lavoratori, i volontari assumono un ruolo
maggiore dal momento che essi contribuiscono alla
fornitura di servizi a costi molto più ridotti
rispetto a quelli forniti dallo staff retribuito.
Le organizzazioni di volontariato e i sindacati in
Europa stanno dedicando un’attenzione particolare
alla questione dell’impiego potenziale dei
volontari come attori sostitutivi dello staff
retribuito.
Qualche domanda
Si
Connessione causale: lo studio del CEV non ha dimostrato una evidente
connessione di causa fra l’attuazione delle misure di austerità e la
strumentalizzazione dei volontari ma Lei pensa che tale connessione sussista?
A cosa è dovuto l’aumento di impiego dei volontari: esso è il risultato di:
Un bisogno di tagliare i costi?
Un desiderio di tagliare i costi?
Una crescente disponibilità dei volontari causata dall’aumento del tasso di
disoccupazione?
Altri motivi?
Limiti e restrizioni:
Ritiene che dovrebbero esserci restrizioni sul tipo di compiti che i volontari
possono svolgere?
Si dovrebbe per esempio limitare il loro impiego a compiti di natura
amministrativa o farli partecipare attivamente nella fornitura di servizi ai gruppi
interessati?
No
Forse
Esempi
Jill Sherman Whitehall Editor (The Times)
Published at 12:01 AM, November 14, 2013
I leader dei grandi fondi caritativi hanno offerto a David Cameron un esercito
di volontari per evitare che i pronto soccorso e i letti di ospedali fossero bloccati dagli anziani quest’inverno.
Acevo, che rappresenta più di 1500 opere caritative, ieri ha scritto al Primo
Ministro e a Jeremy Hunt, Segretario alla Salute, proponendo un piano che
prevede il ricorso ai volontari negli ospedali e nelle abitazioni al fine di
alleggerire la crisi invernale.
Le lettere, visionate dal Times, propongono l’utilizzo di 38 milioni di sterline
per un programma nazionale che coinvolga fino a 1500 volontari della Croce
Rossa, del Servizio Volontario Reale e di Age UK.
I volontari lavorerebbero con i paramedici, con lo staff dei pronto soccorso e
con i medici nei reparti ospedalieri.
Osservazioni:
Ulteriori Letture
• http://www.commercehousewirral.co.uk/commerce-house-wirral-latest-news/7-news/13365-greece-slife-saving-austerity-medics.html
• http://management4volunteers.wordpress.com/2012/06/10/the-changing-volunteer-world/
• http://cms.horus.be/files/99931/MediaArchive/social_policy/solidar_service_pub_IT.pdf
• https://docs.google.com/file/d/0B9r-dNr4kPL0dlcyYTJoWW9pdTg/edit
• http://perugiafreepress.wordpress.com/2009/05/22/il-confine-ambiguo-tra-volontariato-e-lavoro-mal-retribuito/
• http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/lavoro-e-volontariato-dove-sta-il-confine-editoriale-eleonora-voltolina
• http://www.volontariatoepartecipazione.eu/2013/06/volunteers-and-delivery-of-welfare-services/
• http://www.eyv2011.eu/images/stories/pdf/EYV2011Alliance_PAVE_copyfriendly.pdf
• http://www.volontariat.be/documents/productions/table-ronde-volontaire-hopital.pdf
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4. Aspetti giuridici e standard di qualità
Aspetti giuridici:
Il Regolamento dell’Unione Europea No 1998/2006 chiede ai Paesi Europei
di assicurare che l’importo totale degli aiuti “de minimis” accordati alle ONG
o alle imprese su un periodo di tre anni fiscali non superi i 200 000 Euro.
Per quelle organizzazioni della società civile che ricevono concessioni statali
maggiori a tale importo, questo ha significato l’impossibilità per quest’ultime
di concorrere per appalti statali per la fornitura di assistenza e servizi sociali.
La Commissione Europea, sta considerando la proposta di innalzare la soglia
dei “de minimis” sotto alla quale un aiuto non sia considerato come aiuto di
stato, per i servizi d’interesse generale o, specificatamente, per i servizi sociali.
Il rapporto De Rossa chiede alla Commissione di considerare un’eventuale
espansione dei settori esenti da notifica (che preveda, ad esempio, l’aggiunta
dei servizi sociali. Il rapporto chiede inoltre la possibilità che, nel calcolo del
finanziamento, si consideri il valore sociale aggiunto che un particolare tipo di
servizio può apportare.
Nel 2014 il Parlamento Europeo ha approvato la proposta del Fondo Europeo per gli Aiuti agli Indigenti per un
valore di 3.8 miliardi di Euro nel periodo 2014-2020. Il Fondo fornirà agli Stati Membri un utile sostegno nel loro
sforzo nell’aiutare le persone più vulnerabili, spesso in collaborazione con le organizzazioni della società civile. Il
Fondo prevede, inoltre, una contribuzione all’obiettivo di Europa 2020 di ridurre di almeno 20 milioni il numero di
persone in povertà o a rischio di povertà e di esclusione sociale.
Il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP) puó avere un impatto sulla fornitura dei
servizi sociali in Europa. L’accordo commerciale con la Corea del Sud prevede una riserva per i servizi sociali ma
non è chiaro se tale disposizione sarà inclusa nel Partenariato. I legami tra il TTIP e la nuova Direttiva sugli Appalti
Pubblici che prevede un regime semplificato per i servizi sociali, sanitari ed altri, direttamente forniti alla persona,
necessita di una maggiore chiarezza e comprensione.
In alcuni paesi, l’assenza di una disciplina giuridica del volontariato può rappresentare un rischio per le persone
vulnerabili. In Grecia, ad esempio, non esiste un sistema di controllo dei volontari che si occupano delle persone
vulnerabili, una situazione che può, potenzialmente, sottoporli a un rischio. In Gran Bretagna, invece, i requisiti di
controllo dei volontari sono molto rigidi e possono, in alcuni casi, rappresentare una barriera all’ingaggio dei volontari. Tale situazione può condurre a uno sbilanciamento tra offerta e domanda dei volontari nell’assistenza e nei
servizi sociali.
D: Ritiene che nel Suo paese il regolamento dei de minimis per servizi di interesse economico generale stia cau-
sando difficoltà nel coinvolgimento di organizzazioni della società civile che forniscono assistenza e servizi sociali?
D: In che modo le organizzazioni della società civile stanno utilizzando il Fondo
fornitura si assistenza e servizi sociali?
per gli Aiuti agli indigenti nella
D: Ritiene che il TTIP possa minacciare gli standards nella fornitura di servizi e di welfare in Europa?
D: Ritiene che dovrebbero sussistere delle disposizioni giuridiche delle persone vulnerabili e dei volontari?
D: Ritiene che si dovrebbe prevedere un controllo della fedina penale dei volontari?
Osservazioni:
Standard di qualità:
Ruota di qualità:
Un ulteriore aspetto da considerare è la complessiva
qualità dell’impegno volontario. Le organizzazioni di
volontariato si trovano di fronte ad una sfida riguardo
alla gestione dei volontari a causa della diminuzione dei
fondi dovuta ai tagli del budget. La riduzione dei fondi
si traduce in una minore capacità di gestire in maniera
appropriata il settore, come ad esempio, la formazione
dei managers e il sostegno per le organizzazioni di
volontariato e per i volontari.
Vi è inoltre una ridotta capacità nel monitoraggio degli
sviluppi in corso, nella difesa delle politiche miranti a
rendere possibile un ambiente favorevole al volontariato e nel contribuzione a bilanciare in maniera appropriata la domanda e la richiesta di volontari.
D: Ritiene che tali fattori abbiano un impatto sulla qualità del volontariato nell’assistenza e nei servizi sociali considerando tutti gli aspetti della ruota di qualità in figura? Se si, in che modo?
Osservazioni:
Ulteriori Letture:
•
•
•
•
•
Section 2 (Quality Volunteering) and Section 3 (Legal Frameworks), P.A.V.E- The Policy Agenda for Volunteering in
Europe
http://ec.europa.eu/competition/state_aid/legislation/sgei.html
http://www.eurodiaconia.org/files/Update_briefing_on_social_services_07-11.pdf
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A7-2011-0239+0+DOC+XML+V0//EN (De Rossa report)
http://www.cev.be/uploads/2014/07/http-eur-lex.europa.pdf
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5. L’equilibrio vita-lavoro e l’Assistenza Sociale
L’Anno europeo per la “Conciliazione tra Lavoro e Vita Familiare” è coordinato dalla COFACE, la Confederazione
delle Organizzazioni della famiglia nell’Unione europea. L’anno offre l’opportunità di concentrarsi su come il mercato del lavoro è organizzato, quali pratiche e politiche esistono, e quali professioni consentono un buon equilibrio tra
vita e lavoro, produttività, sicurezza e una dignitosa qualità della vita per le persone. In questo contesto, le misure di
austerità e i tagli di bilancio hanno avuto gravi conseguenze sul welfare e sui servizi sociali, di cui una quota crescente
è stata ridotta o sospesa. Molte persone, spesso donne, sono costrette a ritirarsi dal mercato del lavoro al fine di
adempiere alle responsabilità di cura familiare a causa della mancanza di sostegno statale.
Il volontariato è importante per il
funzionamento dell’equilibrio vita/lavoro:
Le famiglie con particolari responsabilità di cura
familiare spesso necessitano del sostegno di assistenti
sociali volontari al fine di migliorare la qualità della loro
vita familiare e raggiungere un maggior equilibrio nella
vita lavorativa. In sostanza il sostegno volontario avvantaggia i beneficiari poiché offrire assistenza alle famiglie
significa anche rendere più sostenibile il loro impegno
Questa assistenza può assumere una forma regolare,
giornaliera, settimanale, mensile, di breve durata o per
periodi prolungati.
D: Le famiglie con responsabilità di cura familiare devono contare sui volontari per sostenere al meglio la loro
capacità di essere a loro volta il principale fornitore di
assistenza per i propri familiari?
L’attenzione dovrebbe essere rivolta all’equilibrio
vita/lavoro degli stessi lavoratori, in modo che
siano anche loro in grado di avere abbastanza
tempo e energia per fare a loro volta del
volontariato nelle loro comunità.
D: Ritiene che gli schemi del volontariato d’impresa forniscano una possibile soluzione?
D: Ritiene che debbano essere fornite più op-
portunità di volontariato on-line per persone
impegnate e che lavorano e che inoltre abbiano
responsabilità familiari?
Esempi
Sin dal suo inizio, Repsol Foundation ha facilitato la partecipazione dei
dipendenti in varie attività di volontariato. Tali attività si concentrano su diverse aree di scopo, quali programmi di consegna pasti a gruppi svantaggiati.
La Repsol Volunteer Plan Foundation risponde alle istanze solidaristiche dei
dipendenti Repsol, e allo stesso tempo contribuisce alla costruzione di una
futura società migliore. Già 80.000 persone hanno beneficiato direttamente e
700.000 indirettamente delle attività previste da questo Piano del Volontariato.
Polonia:
“Alcuni pazienti vengono da luoghi lontani e in molti casi non possono contare sulla
presenza e il sostegno delle loro famiglie (genitori, fratelli e sorelle). Al fine di soddisfare questa esigenza, che svolge un ruolo fondamentale nel successo della terapia
la “Krwinka” Foundation delega volontari i quali aiutano e trascorrono il tempo con i
bambini malati. I volontari sono educati a sostenere un bambino, generare emozioni
positive e di speranza per una guarigione di successo, organizzando e trascorrendo
il tempo libero a giocare (singolarmente o in gruppo), a leggere o semplicemente
parlando”. (Krwinka” Foundation)
Osservazioni:
Ulteriori Letture:
• http://wearelumos.org/sites/default/files/research/Guidelines-11-16-2012%20For%20dissemination-WEB.
pdf
• http://eyf2014.files.wordpress.com/2013/06/ey2014-alliance-roadmap-11-06-13.pdf
• http://www.keyring.org/home
• http://www.ey2014.eu/
• http://womeninbusiness.about.com/od/worklifebalance/a/find-time-to-volunteer.htm
• http://miamiherald.typepad.com/worklifebalancingact/2012/11/how-to-squeeze-giving-back-into-yourwork-life-balance.html
• http://workplaceflexibility.bc.edu/need/need_employees
• http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&reference=A7-2013-0048&language=EN#title2
Partners:
CSVnet,
Idea Solidale
“VSSP” Volunteer Support Centres
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