La concorrenza perfetta CAPITOLO 9

CAPITOLO 9
La
concorrenza
perfetta
Microeconomia 2/ed
David A. Besanko, Ronald R. Braeutigam - © 2012
1
Mercati di concorrenza perfetta
Un mercato di concorrenza
perfetta è composto da imprese
che producono beni identici e che
vendono allo stesso prezzo.
Il
volume di output di ciascuna
impresa è così modesto, rispetto
alla domanda totale del mercato,
da non essere in grado di produrre
alcun effetto sul prezzo.
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3
Mercati di concorrenza perfetta
1. Le quantità acquistate da ciascun
compratore sono così modeste da non
essere in grado di produrre effetti
significativi sul prezzo di mercato.
Le quantità vendute da ciascun
produttore sono così modeste da non
essere in grado di produrre effetti
significativi sul prezzo di mercato.
Le quantità di input acquistate da
ciascun produttore sono così modeste da
non essere in grado di provocare alcuno
effetto sul prezzo degli input stessi.
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4
Mercati di concorrenza perfetta
2. Le imprese producono
beni
indifferenziati nel senso che i
consumatori li percepiscono come
identici.
!
3. I consumatori dispongono di perfetta
informazione sui prezzi dei diversi beni
presenti sul mercato.
!
4. Tutte le imprese (sia quelle operanti
nell’industria che i potenziali entranti)
hanno un uguale accesso alle risorse
(tecnologia, input).
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5
Implicazioni
Price-Taker:
La prima caratteristica
implica che i compratori e i venditori
considerano come dato il prezzo del
prodotto quando decidono le quantità da
acquistare e produrre.
!
Legge del prezzo unico: La seconda e la
terza caratteristica implicano che esiste un
unico prezzo al quale avvengono le
transazioni.
!
Libertà di entrata:
La quarta
caratteristica implica che se nuove
imprese ritengono conveniente entrare
nell’industria possono farlo.
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6
La massimizzazione del profitto
Definizione: Profitto economico
!
Ricavi dalle vendite - Costi economici
!
Esempio:
!
• Ricavi: 1.000.000 di euro
• Spese: 850.000 euro
• Miglior impiego alternativo per il
proprietario: 200.000 euro
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7
La massimizzazione del profitto
“Profitto contabile”: 1.000.000 - 850.000 = €150.000
!
!
“Profitto economico”: 1.000.000 - 850.000 – 200.000 = €50.000
!
!
• L’attività “distrugge” €50.000 della ricchezza del
proprietario
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8
La massimizzazione del profitto
Max π(Q) = PQ – TC(Q)
!
Definizione: Il ricavo marginale di un’impresa è il
saggio al quale il ricavo totale cambia al variare della
quantità:
!
MR = ΔTR/ΔQ = P…”beneficio” derivante dalla vendità di
un’unità addizionale
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9
La massimizzazione del profitto
Si noti che:
Se P > MC il profitto aumenta all’aumentare
della quantità prodotta.
!
Se P < MC il profitto diminuisce all’aumentare
della quantità prodotta.
!
Quindi, la condizione di massimizzazione del
profitto per un’impresa price-taker è P = MC.
!
Poiché possono esistere più livelli di quantità
in corrispondenza dei quali ciò è vero, una
seconda condizione per la massimizzazione del
profitto è che MC sia crescente.
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10
La minimizzazione del profitto per un’impresa price-taker
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11
Equilibrio di breve periodo
In quanto segue, per breve periodo
intendiamo il periodo di tempo in cui
(1) il numero di imprese presenti
nell’industria è fisso e (2) almeno un
input produttivo è fisso.
!
STC(Q) = TFC + TVC(Q) per Q > 0,
= TFC per Q = 0
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12
Equilibrio di breve periodo
Dove:
TVC(Q) rappresenta i costi totali variabili: dipendono dalla
quantità prodotta (e sono costi recuperabili).
!
TFC rappresenta i costi fissi.
!
Non dipendono dalla quantità prodotta.
!
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13
La curva di offerta di breve periodo
Definizione: La curva di offerta di
breve periodo dell’impresa indica
come varia la quantità che massimizza
il profitto al variare del prezzo di
mercato.
!
!
Se l’impresa decide di produrre una
quantità positiva, P = SMC definisce la
curva di offerta di breve periodo
dell’impresa. Ma…
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14
Il prezzo di chiusura
L’impresa produrrà una quantità positiva
solo se:
!
π(Q) > π(0) …ovvero…
!
PQ – TVC(Q) – TFC > -TFC ⬄
!
PQ – TVC(Q) > 0 ⬄
!
P > AVC(Q)
Definizione:
Il prezzo al di sotto del
quale l’impresa chiude la produzione è
detto prezzo di chiusura, Ps . Il prezzo Ps
corrisponde al minimo della curva AVC.
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15
La curva di offerta di breve periodo
Quindi, la curva di offerta di breve
periodo dell’impresa è definita come:
!
1. P = SMC, con SMC crescente, se P > Ps
!
2. 0, se P < Ps
!
Ciò implica che un’impresa
perfettamente concorrenziale potrebbe
operare anche se il profitto economico
è negativo.
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16
La curva di offerta di breve periodo con soli costi fissi non
recuperabili
In definitiva…
La condizione di massimizzazione del
profitto, P = SMC, consente di individuare
i punti A, B e C, in corrispondenza dei
quali l’impresa realizza un profitto, in
quanto P > SAC
CURVA DI OFFERTA DI
BREVE PERIODO
0,35
Prezzo (euro/rosa)
SMC
C
Se AVC < P < SAC (es.
0,18), l’impresa subisce
delle perdite ma queste
sono inferiori a quelle che
subirebbe se uscisse dal
mercato. Quindi offrirà
comunque una quantità
positiva (40).
0,30
0,25
SAC40
B
A
0,18
AVC25
AVC40
0,10
SAC
AVC
Se P < AVC (es. 0,05),
l’impresa esce dal
mercato (offre, cioè, una
quantità nulla); in caso
contrario subirebbe una
perdita pari all’area
ombreggiata.
PS = minimo
AVC
Il prezzo PS corrispondente
0,05
al minimo di AVC è detto
prezzo di chiusura (nel
grafico Ps = 0,10).
0
25
33
40
50 55 60
Quantità (rose/mesex1000)
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17
La curva di offerta di breve periodo
Per prezzi inferiori al costo medio di breve
periodo e superiori al costo medio variabile, se
l’impresa produce il profitto è negativo…tuttavia
l’impresa perde meno producendo che chiudendo
la produzione, a causa dei costi fissi non
recuperabili.
Esempio:
!
STC = 100 + 20Q + Q2
!
TFC = 100
TVC = 20Q + Q2
!
SMC = 20 + 2Q
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18
La curva di offerta di breve periodo
L’equazione del costo medio variabile (AVC) è:
!
AVC = (20Q + Q2)/Q = 20 + Q
!!
Il minimo del costo medio variabile corrisponde al punto
in cui AVC = SMC:
!
20+Q = 20+2Q
Q=0
Il costo medio minimo è pari a 20
La curva di offerta di breve periodo dell’impresa è:
!
Per P < Ps = 20: Qs = 0
!
Per P > Ps = 20: P = SMC ⬄ P = 20+2Q ⬄ Qs = - 10 + (1/2)P
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19
La curva di offerta di mercato di breve periodo
Definizione:
L’ offerta di
mercato è la somma delle
quantità offerte da ciascuna
impresa per ogni livello del
prezzo.
!
La curva di offerta di mercato
di breve periodo è la somma
orizzontale delle curve di offerta
delle imprese individuali.
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Capitolo 9
23
La curva di offerta di mercato di breve periodo
CURVA DI OFFERTA DI
MERCATO
ss2
ss1
0,50
Prezzo (euro per rosa)
Prezzo (euro per rosa)
SS
0,40
0,30
0,20
0,10
10
20
0,50
0,40
0,30
0,20
0,10
30
0
Quantità (migliaia di rose al
mese)
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1
2
4
Quantità (milioni di rose al
mese)
Capitolo 9
24
Equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo
Definizione: Un equilibrio perfettamente
concorrenziale di breve periodo si
verifica quando la quantità domandata dai
consumatori coincide con la quantità
offerta dai produttori presenti nel
mercato.
!
In altre parole, l’equilibrio si ha in
corrispondenza del punto in cui la curva di
domanda di mercato interseca la curva di
offerta di mercato.
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Capitolo 9
25
Equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo
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Capitolo 9
26
L’equilibrio di mercato di breve periodo
Esempio:
300 imprese
identiche
!
D(P) = 60 – P
STC = 0,1 + 150Q2
SMC = 300Q
AVC = 150Q
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Capitolo 9
27
L’equilibrio di mercato di breve periodo
Prezzo di equilibrio di breve periodo:
!
Condizione di massimizzazione del
profitto: P = 300Q
!
S(P) = P/300
Qs(P) = 300S(P) = 300*P/300 = P
!
Qs(P) = Qd(P) ⬄ P = 60 – P
P*= 30
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Capitolo 9
28
Prezzo (euro per unità)
Analisi di statica comparata: un aumento del numero di
imprese
Un aumento del numero di imprese sul
mercato sposta la curva di offerta di
breve periodo verso destra, da SS0 a SS1
Di conseguenza…
SS0
SS1
Il prezzo
di equilibrio
diminuisce
€ 10
D
0
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La quantità
di equilibrio
aumenta
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Quantità (unità per anno)
29
Con un’offerta
relativamente anelastica, il
medesimo spostamento della
domanda ha un impatto
molto più rilevante sul
prezzo di equilibrio
Nuovo
prezzo
Curva di
offerta
del mercato
Prezzo
iniziale
D
Prezzo (euro per unità)
Prezzo (euro per unità)
L’impatto di uno spostamento della domanda sul prezzo di
mercato
Nuovo
prezzo
Prezzo
iniziale
D
D’
Quantità (unità per anno)
D’
Quantità (unità per anno)
(a) L’effetto di uno spostamento della
domanda:
offerta relativamente elastica
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Curva di
offerta
del mercato
Capitolo 9
(b) L’effetto di uno spostamento della
domanda:
offerta relativamente anelastica
30
L’equilibrio di lungo periodo
In quanto segue, per lungo periodo intendiamo
il periodo di tempo in cui (1) le imprese
operanti nel mercato possono modificare la
dimensione degli impianti o uscire dall’industria
e (2) nuove imprese possono entrare nel
mercato.
!
!
Un’impresa orientata a stabilire la quantità che
potrebbe produrre in un orizzonte temporale di
lungo periodo deve valutarne i costi di
produzione utilizzando le funzioni di costo di
lungo periodo.
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Capitolo 9
31
La quantità di lungo periodo e gli adattamenti degli impianti
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Capitolo 9
32
L’equilibrio di lungo periodo
La curva di offerta dell’impresa nel
lungo periodo:
!
P = MC per P > min(AC) = Ps
0 (uscita) per P < min(AC) = Ps
!
L’equilibrio perfettamente concorrenziale di
lungo periodo è caratterizzato da un prezzo di
mercato P*, un numero di imprese identiche n*,
e una quantità prodotta da ciascuna impresa Q*
tali che:
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Capitolo 9
33
L’equilibrio di lungo periodo
Ciascuna impresa massimizza il profitto
di lungo periodo rispetto alla quantità
prodotta e alla dimensione dell’impianto:
A
!
!
!
B
P* = MC(Q*)
Il profitto economico per ciascuna
impresa è pari a zero:
!
P* = AC(Q*)
!
C
!
La domanda di mercato uguaglia l’offerta
di mercato:
!
D(P*) = n*Q* …ovvero…n* = D(P*)/P*
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Capitolo 9
34
L’equilibrio di lungo periodo in un mercato perfettamente
concorrenziale
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Capitolo 9
35
L’individuazione dell’equilibrio
AC(Q) = 40 – Q + 0,01Q2
MC(Q) = 40 – 2Q + 0,03Q2
!
D(P) = 25.000 – 1.000P
!
!
L’equilibrio concorrenziale di lungo periodo
soddisfa:
!
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a) P* = MC(Q*) = 40 – 2Q* + 0,03(Q*)2
b) P* = AC(Q*) = 40 – Q* + 0,01(Q*)2
c) n* = D(P*)/Q* = (25.000 - 1.000P*)/Q*
Capitolo 9
36
L’individuazione dell’equilibrio
Combinando la (a) e la (b), abbiamo:
!
40 – 2Q* + 0,03(Q*)2 = 40 – Q* + 0,01(Q*)2
!
Q* = 50
P* = 15
!
25.000 – 1.000 (15) = 10.000
!
Usando la (c ) abbiamo:
!
n* = 10.000.000/50.000 = 200
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Capitolo 9
37
Surplus del produttore
Si noti che:
Definizione: Il surplus del produttore
è l’area compresa tra la curva di offerta
dell’impresa e il prezzo di mercato.
Esso misura il beneficio monetario netto
di cui i produttori godono offrendo un
bene a un prezzo dato.
…il produttore riceve il prezzo di mercato per ogni
unità venduta, ma sostiene in più solo il costo
marginale. E’ per questo che la differenza tra P e
la curva SMC (curva di offerta) misura il beneficio
totale derivante dalla produzione.
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Capitolo 9
65
Surplus del produttore
Si noti che:
Inoltre, poiché la curva di offerta di
mercato è semplicemente la somma
delle curve di offerta, l’area tra la
curva di offerta di mercato di breve
periodo e il prezzo di mercato è la
somma dei surplus di tutti i
produttori.
…nel calcolare il surplus del
produttore non deduciamo i
costi fissi non recuperabili e
quindi esso non coincide con il
profitto.
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Capitolo 9
66
Il surplus del produttore per un’impresa price-taker
Il surplus del produttore per un
prezzo pari a €3,50 corrisponde
all’area compresa tra il prezzo e la
curva di offerta, ovvero all’area
FBCE
La variazione del surplus quando
il prezzo varia da P1 a P2 è pari
all’area P1P2GH
Prezzo (euro per
unità)
MC
AC
P2
G
P1
H
3,50
2,00
F
E
0
A
B
PS = minimo AC
C
100
125
Quantità (unità all’anno)
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Capitolo 9
67
Il surplus del produttore nel mercato del latte
Se il prezzo aumenta a €4,00,
l’incremento di surplus del
produttore è la somma delle
aree B e C
Slatte
Prezzo (euro per
litro)
4,00
B
C
2,50
Quando il prezzo è €2,50, il
surplus del produttore
corrisponde all’area A
A
150
240
Quantità (migliaia di litri al
mese)
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Capitolo 9
68
L’efficienza economica in un mercato concorrenziale
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Capitolo 10
3
L’efficienza economica in un mercato concorrenziale
In corrispondenza dell’equilibrio perfettamente concorrenziale, R (6,8),
il surplus totale è massimo.
Surplus dei consumatori: AVR (€36
milioni)
!
Surplus dei produttori: AWR (€18 milioni)
!
Surplus totale: VRW (€54 milioni)
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Capitolo 10
4
La mano invisibile
Definizione: Si ha efficienza economica quando
il beneficio economico netto (somma dei surplus)
è massimizzato.
!
“Ogni consumatore disposto a pagare un prezzo
superiore al costo necessario a produrre un’unità
addizionale può farlo; ogni consumatore non
disposto a pagare almeno il costo di produzione
non compra.“
!
Quindi:
“In corrispondenza dell’equilibrio perfettamente
concorrenziale, i benefici derivanti dallo scambio
(tra consumatori e produttori) sono
massimizzati."
!
L’equilibrio perfettamente concorrenziale
consegue l’efficienza economica.
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Capitolo 10
5
Perdita secca
Definizione: La perdita
secca è la riduzione del
beneficio economico netto
risultante
da
un’inefficiente allocazione
delle risorse.
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Capitolo 10
7
Esercizi da svolgere
Domande di ripasso: 1, 2, 3, 5.
!
Esercizi svolti: 9.1, 9.3.
!
Eserciziario: 9.1, 9.2, 9.3, 9.6, 9.7, 9.10, 9.14.
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Capitolo 1
34