New Trolls.
Senza orario senza bandiera.
Musiche : De Scalzi , Di Palo, Reverberi.
Testi : Fabrizio De Andrè e Riccardo Mannerini
Arrangiamenti : Gianpiero Reverberi.
Produzione : Gianpiero Reverberi
Pubblicazione: 23.10.1968 da Fonit Cetra ( Cetra Lp x 3 )
Registrazione : Studio Fonit Cetra – Milano.
Tecnico del suono : Plinio Chiesa.
Tecnica di registrazione : multitraccia a 6 piste.
Line up di studio : Vittorio De Scalzi : chitarre,voce.
Mauro Chiarugi : organo Hammond
Gianni Belleno : batteria.
Nico Di Palo : chitarra ,voce.
Giorgio D’Adamo : basso elettrico.
Gianpiero Reverberi : pianoforte, direzione archi.
Il merito del primo concept-album italiano è sicuramente da attribuire a Tutti morimmo a stento scritto da
Fabrizio De André, Riccardo Mannerini e Gianpiero Reverberi, registrato con coro e orchestra nell’estate del
1968. Ma Senza orario senza bandiera dei New Trolls, formazione emergente del beat genovese, ne è il
figlio legittimo in quanto realizzato dal complesso ligure insieme agli stessi De André, Mannerini, Reverberi.
La differenza sostanziale tra questi due album, entrambi pubblicati nel ’68, è che Senza orario senza
bandiera, inaugurando una lunga serie di album a carattere pop-concept, esprime senz’altro il manifesto del
nascente progressive italico. Non che in era beat siano mancati esempi che puntavano ad evoluzioni di
questo tipo in Italia: complessi come i Barrittas dei fratelli Salis (Messa beat per i giovani – insieme ai Brains
e Bumpers – 1966) o gli Alleluya (Litanie della Madonna – 1967) inaugurarono una sorta di progressive antelitteram e fornirono buoni spunti di sviluppo armonico-ritmico-testuale in decisa controtendenza rispetto alle
evanescenze beat della metà dei ‘60s. Ma queste intuizioni del sottobosco rock italiano non riuscirono a
superare la dimensione dell’underground. La marcia in più delle proposte dei New Trolls risiede
probabilmente nel fatto che furono il primo vero gruppo rock tricolore con tutti i crismi delle band
d’oltremanica e statunitensi: ottima tecnica strumentale e vocale, sincera ispirazione e tanta voglia di
sperimentare. Caratteristiche che il gruppo manterrà fino alla metà dei ‘70s, nonostante i vari cambi di line
up, prima di smarrire la strada e perdersi nei meandri della facile canzonetta di classifica.
Senza orario senza bandiera narra di un vagabondaggio intorno al mondo: libertà, poesia e sensibilità
sociale sono i temi portanti dell’album che si apre con Ho veduto, nel quale è ben limpido il ricordo dei viaggi
del poeta Mannerini in giro per il mondo sulle navi turistiche su cui lavorava come macchinista. Vorrei
comprare una strada e Signore, io sono Irish sono diventati, con il tempo, degli autentici classici del repertorio
Trollsiano mentre andrebbero rivalutati e conosciuti brani come Susy Forrester, Padre O’Brien e Duemila. E’
un mondo, quello di De André e Mannerini, che conduce come in un pellegrinaggio l’uomo alla scoperta del
mondo, sul tappeto sonoro delle delicate armonie naïf dei New Trolls. La musica scritta dai folletti genovesi e
gli innesti sinfonici di Reverberi producono uno dei più grossi successi rock del mercato musicale italiano.
Ultimato l’album, i New Trolls vanno avanti per la loro strada producendo singolari capolavori come il concerto
Grosso n° 1 e n° 2 insieme ad un ispirato Luis Bacalov. All’epoca non diedero particolare peso a quella
collaborazione (Reverberi - De André) e solo qualche tempo dopo - a detta di Vittorio De Scalzi - la band ha
compreso la portata storica e la profonda innovazione presente in quell’opera.
(Pas.Scarpato.)
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