I tumori della pelle indotti da esposizione professionale a radiazioni solari La nuova Tabella delle Malattie Professionali in Agricoltura, pubblicata nel 2008, riporta una grande novità rispetto al passato: l’introduzione, alla voce 19, delle neoplasie cutanee indotte da radiazione solare per lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto (Tab. 1). Nella Tabella sono, infatti, espressamene menzionate le cheratosi attiniche (in realtà una lesione precancerosa) e gli epiteliomi cutanei (l’epitelioma basocellulare o basalioma e l’epitelioma spino cellulare – vedi glossario) laddove le precedenti Tabelle del DPR 936/94 non menzionavano affatto le neoplasie cutanee foto indotte, limitandone fortemente la possibilità di riconoscimento. Dalla necessità di rilevare eventuali incrementi nel numero delle denunce e dei riconoscimenti di neoplasie cutanee indotte da esposizione solare, è partita una interessante ricerca pubblicata sulla Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali curata dall’INAIL (1). Anche se limitata alla sola Regione Toscana, la ricerca fa emergere alcuni dati interessanti e induce importanti spunti di riflessione. Partendo dal dato nazionale che vede, nel periodo 2002‐2008, su oltre 4000 dermopatie riconosciute in Italia, solo un esiguo 1.3% di tumori cutanei (di cui la maggior parte causati da radiazioni solari), gli Autori hanno rilevato, nella sola Regione Toscana, un significativo incremento delle denunce (e dei riconoscimenti) dei tumori indotti da radiazioni solari nell’arco temporale luglio 2008‐dicembre 2010, cioè subito dopo l’introduzione delle nuove Tabelle. Dai 2.5 casi/anno ammessi nei sette anni prima dell’introduzione della nuova Tabella, si passava ai 6.6 casi/anno nei successivi 29 mesi. Il dato regionale rilevava 28 tumori denunciati con una prevalenza degli epiteliomi spino cellulari che colpivano prevalentemente il volto e il cuoio capelluto. Il dorso era invece la sede privilegiata per i basaliomi. Nei casi riconosciuti (16 su 28), il punteggio rimaneva quasi sempre contenuto perché, di solito, riferito a neoplasie che si giovano di una buona efficacia terapeutica. A margine del dato statistico tutto sommato contenuto, l’articolo offre interessanti spunti di riflessione a fini preventivi per tutti i lavoratori potenzialmente esposti (e gli agricoltori in particolare). L’evidenza che la maggior parte dei tumori denunciati riguardava la Provincia di Siena (14 dei 28 erano segnalati in questa Provincia) era riconducibile ad una ricerca “attiva” delle cause di cancro della pelle (esclusi i melanomi) svolta dall’Università di Siena nel 2009, che ha fatto emergere possibili origini professionali nei lavoratori outdoor. La prima conclusione dello studio porta quindi a sollecitare l’effettuazione di ricerche “attive” delle Malattie Professionali con l’obiettivo di far emergere le cosiddette “malattie perdute” e non lasciare solamente al lavoratore l’onere di dimostrare l’origine professionale di una sua patologia. Lo studio evidenziava anche il fatto che nessuno tra i primi certificati di Malattia Professionale fosse stato redatto da un dermatologo, sicuramente il primo specialista a formulare la diagnosi ma probabilmente poco sensibilizzati nell’ipotizzare la possibile correlazione con il lavoro, richiamando l’importanza del ruolo del sanitario (compreso quello di Patronato) nell’ipotizzare la correlazione malattia‐ lavoro. Infine lo studio sottolinea come l’inserimento in Tabella di queste nuove malattie abbia sicuramente contribuito all’incremento del numero di denunce, a beneficio di quei lavoratori che vedono riconosciuto un giusto diritto alla tutela della propria salute. TAB. 1 NUOVA TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELL’AGRICOLTURA DI CUI ALL’ART. 211 DEL D.P.R. 1124/1965 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI (ALL. N. 5 AL D.P.R. 1124/1965) - D.M. SALUTE 9.4.2008, G.U. 21.7.2008 MALATTIE (ICD-10) LAVORAZIONI Periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione 19) MALATTIE CAUSATE DA RADIAZIONI SOLARI: a) CHERATOSI ATTINICHE (L57.0) b) EPITELIOMI CUTANEI DELLE SEDI FOTOESPOSTE (C44) c) ALTRE MALATTIE CAUSATE DALLA ESPOSIZIONE PROFESSIONALE ALLE RADIAZIONI SOLARI (ICD-10 DA SPECIFICARE) Lavorazioni svolte prevalentemente all'aperto. a) b) 2 anni Illimitato c) 2 anni. Illimitato in caso di malattie neoplastiche BIBLIOGRAFIA Calabretta V.M., Acciai M.C.: “Le neoplasie professionali da esposizione a radiazione solare UV: denunce e riconoscimenti”. In “Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali” INAIL, fascicolo 1/2012, pagg. 241‐251. GLOSSARIO Cheratosi attinica: o cheratosi solare, è la forma più comune di lesione precancerosa che compare sulle aree più esposte al sole. La presenza della cheratosi indica una eccessiva esposizione solare e allerta sul rischio di sviluppare un cancro della pelle. Circa il 10% delle cheratosi possono evolvere in epitelioma spinocellulare. Epitelioma baso cellulare o Basalioma: Tumore maligno della pelle più diffuso al mondo ma con bassissima percentuale di metastasi (‐ dello 0.1%) anche se tende, seppur lentissimamente, a estendersi superficialmente e in profondità. Le sedi più colpite sono il volto e il tronco. L’esposizione solare può essere corresponsabile della sua insorgenza insieme a fattori genetici. Epitelioma spino cellulare: tumore che, come il precedente, origina dagli epiteli di rivestimento della pelle e colpisce, in maniera più aggressiva rispetto al basalioma, le aree più foto esposte quali volto e mani e le fasce d’età più alte. L’esposizione solare eccessiva, come sommatoria della esposizione solare di tutta la vita, ha un ruolo molto più determinante, rispetto ai basaliomi, nel favorirne l’insorgenza. Melanoma: tumore maligno della pelle che può svilupparsi su cute sana o su un pre esistente nevo. L’esposizione solare eccessiva e ripetuta rappresenta l’unico fattore esterno corresponsabile della degenerazione di un nevo benigno in un melanoma.