9 04 Aggiornamento delle misure di protezione contro i fulmini e le sovratensioni per impianti di depurazione Le risorse delle acque potabili, scarse e in continua diminuzione, richiedono un trattamento più efficiente dell'acqua. Gli impianti di depurazione hanno quindi un ruolo centrale nel ciclo dell'acqua potabile. L'alta efficienza necessaria per gli impianti di depurazione (Figura 9.4.1) richiede un'ottimizzazione del processo tecnico e nel contempo l'abbassamento degli attuali costi di esercizio. Negli ultimi anni sono state investite a questo scopo considerevoli somme in impianti di misurazione elettronici e sistemi di comando/automazione elettronici decentrati. I nuovi sistemi elettronici, tuttavia, presentano una ridotta resistenza nei confronti delle sovratensioni transienti rispetto alla tecnica convenzionale. Le condizioni strutturali dei grandi impianti all'aperto, il crescente impiego di sistemi di controllo e i vari dispositivi di misura diffusi, aumentano ancora di più il rischio dalle interferenze provocate da scariche atmosferiche o sovratensioni. Se non vengono prese adeguate misure di protezione, un guasto a una delle componenti dell'impianto potrebbe compromettere l'intero funzionamento del sistema. In questo caso, le conseguenze potrebbero essere gravi: dai costi per il ripristino della funzionalità dell'impianto fino ai costi non quantificabili per l'eliminazione dei possibili inquinamenti della falda acquifera. Per far fronte a questa minaccia in modo efficace e per aumentare la disponibilità degli impianti, vanno prese delle misure di protezione contro i fulmini, interne ed esterne. vasca ritenzione acque piovane Valutazione del rischio per la centrale di controllo del depuratore L'esempio che segue è stato calcolato in conformità alla norma CEI EN 62305-2 - (CEI 81-10/2). Si sottolinea espressamente che la procedura viene illustrata a titolo puramente esemplificativo. La soluzione illustrata non è in alcun modo vincolante e può essere sostituita con altre soluzioni equivalenti. Di seguito vengono elencate solo le principali caratteristiche dell'esempio. Come prima cosa viene discusso e compilato, insieme al gestore, un modulo con le domande relative all’impianto e al suo utilizzo. Questo procedimento premette di preparare un concetto di protezione antifulmine a zone che sia comprensibile a tutte le persone coinvolte. Questo concetto comprende i requisiti minimi, i quali tuttavia potranno essere migliorati tecnicamente in ogni momento. Descrizione dell'impianto Il controllo di processo completo dell'impianto di depurazione è centralizzato nell'unità di controllo dell'impianto stesso. A causa dei numerosi collegamenti verso le stazioni e le sottostazioni di misura, in caso di fulminazione possono penetrare nei locali di comando pericolose correnti parziali da fulmine e sovratensioni attraverso i relativi conduttori. Questo in passato ha causato ripetuti guasti e distruzioni di impianti. La stessa cosa vale per i cavi dell'alimentazione e le linee telefoniche. La centrale di controllo del depuratore deve essere protetta con- sollevamento griglia grossa / fine areazione / dissabbiatore, separatore grassi accettazione bottini edificio operativo trattamento primario flocculante vasca sedimentatore scarico vasca ossidazione / nitrificazione - denitrificazione fiume Figura 9.4.1 Rappresentazione schematica di un impianto di depurazione 292 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI www.dehn.it edificio operativo punto di misura MCE Protezione per... Impianti di alimentazione Dispositivo di misura dell'ossigeno Sistema TN Sistema TT per esempio da 4 a 20 mA Tipo DEHNguard DG M TN 275 DEHNguard DG M TN 275 FM DEHNguard DG M TT 2P 275 o DEHNguard DG M TT 2P 275 FM BLITZDUCTOR BXT ML4 BE S 24 + BXT BAS basetta o BLITZDUCTOR BXT ML2 BE 24 + BXT BAS basetta Art. 952 200 952 205 952 110 952 115 920 224 + 920 300 920 324 + 920 300 Figura 9.4.2 Suddivisione della centrale di controllo in zone di protezione da fulminazione LPZ. Esempio: selezione dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni per il dispositivo di misura dell'ossigeno tro i danni da incendio (provocato da una fulminazione diretta), mentre i sistemi elettrici ed elettronici (sistemi di comando e automazione, telecontrollo, ecc.) devono essere protetti contro l'effetto degli impulsi elettromagnetici da fulmine (LEMP). Condizioni supplementari. ¨¨ Sono già state prese delle misure di protezione contro i fulmini, come una protezione contro i fulmini esterna secondo la precedente norma CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1), dispositivi di protezione contro le sovratensioni (SPD) del tipo VGA 280/4 all'ingresso del conduttore di alimentazione 230/400 V nell'edificio, SPD VM 280 della classe di prova C installati nei quadri elettrici del sistema CMR. ¨¨ I possibili tipi rilevanti di danno sono i seguenti. L2: perdita del servizio pubblico (fornitura e smaltimento dell'acqua) e L4: perdite economiche (strutture ed il loro contenuto). Il tipo di danno L1: danno alle persone è stato escluso, dal momento che l'impianto dovrebbe operare in futuro in modo completamente automatico. www.dehn.it Il risultato, dopo la valutazione della situazione attuale, è che per i tipi di danno L2 e L4 il rischio di danno calcolato R è ancora nettamente più elevato del rischio tollerabile RT. Possibili misure di protezione per contenere entrambi i tipi di danno entro R < RT. ¨¨ Installazione di un sistema di protezione contro i fulmini in classe LPS III secondo la norma CEI EN 62305-3 (CEI 8110/3), anche conforme alle raccomandazioni della pubblicazione tedesca VdS del 2010. ¨¨ Installazione di SPD Tipo 1 secondo la norma CEI EN 6164311 (CEI 37-8) (alimentazione di energia) e SPD di categoria D1 secondo la norma CEI EN 61643-21 (CEI 37-6) per il sistema informatico (linee CMR e telecomunicazione) nelle aree di passaggio tra le zone LPZ 0A e LPZ 1. ¨¨ SPD Tipo 2 secondo la norma CEI EN 61643-11 (CEI 37-8) (alimentazione di energia) e SPD di categoria DC2 secondo la norma CEI EN 61643-21 (CEI 37-6) per il sistema informatico (linee CMR e telecomunicazione) nelle aree di passaggio tra le zone LPZ 0B e LPZ 1 e tra LPZ 1 e LPZ 2. GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 293 α° 80 70 60 50 40 30 I 20 II III IV 10 0 02 10 20 30 40 50 60 h [m] Figura 9.4.3 Metodo dell'angolo di protezione secondo CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3) Concetto di zona di protezione contro i fulmini Per garantire la massima protezione dal punto di vista tecnico ed economico, la centrale di controllo viene suddivisa in zone di protezione contro il fulmini (LPZ). In seguito, viene effettuata una valutazione dei rischi per ogni zona LPZ in modo da valutare i relativi tipi di danno. Vengono stabilite le interdipendenze reciproche delle zone LPZ e vengono fissate le misure di protezione necessarie, in modo da raggiungere la protezione desiderata in tutte le zone di protezione. Le zone sono state suddivise in zona di protezione 1 (LPZ 1) e zona di protezione 2 (LPZ 2), nel modo seguente: ¨¨ unità di elaborazione nella centrale di controllo (LPZ 2), ¨¨ dispositivo di misura dell'ossigeno nella vasca di ossidazione (LPZ 1), ¨¨ volume interno della centrale di controllo (LPZ 1). In base al concetto di protezione a zone secondo l.a norma CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4), tutti i conduttori nei passaggi tra le zone di protezione da fulminazione devono essere provvisti di misure di protezione contro le sovratensioni. La Figura 9.4.2 illustra a titolo esemplificativo le misure di protezione contro le sovratensioni per il dispositivo di misura dell'ossigeno nella vasca di ossidazione. I cavi sul campo si trovano in zona LPZ 0B in tutto il loro percorso. Pertanto si possono impiegare SPD di tipo 2 per la protezione del dispositivo di misura dell'ossigeno e del sistema di controllo in quanto non sono previste correnti di fulmine (parziali) nella zona LPZ 0B . Sistema di protezione contro i fulmini Il sistema di protezione contro i fulmini esistente nella centrale di controllo del depuratore è stato valutato secondo i requisiti della classe di protezione LPS III. Il collegamento indiretto esistente tra le strutture installate sul tetto (apparecchi di climatizzazione) tramite spinterometri è stato rimosso. La protezione contro la fulminazione diretta è stata realizzata tramite 294 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI aste di captazione, rispettando le distanze di sicurezza e gli angoli di protezione richiesti (Figura 9.4.3). Pertanto, in caso di fulminazione diretta sulla centrale di controllo, le correnti parziali da fulmine non potranno più entrare nell'edificio e causare danni. Il numero delle calate (4) non ha dovuto essere modificato, data le dimensioni della centrale di controllo (15 m x 12 m). L'impianto di messa a terra locale nella centrale di controllo del depuratore è stato controllato in tutti i punti di misurazione e il valori sono stati documentati. Non è stato necessario di effettuare lavori di ammodernamento. Equipotenzialità antifulmine per tutti i sistemi di conduttori entranti nell'impianto di depurazione. Tutti i sistemi conduttivi entranti nel depuratore devono essere per principio integrati nell’equipotenzialità antifulmine (Figura 9.4.4). Ciò si ottiene con il collegamento diretto di tutti i componenti metallici e il collegamento indiretto di tutti i sistemi sotto tensione attraverso i dispositivi di protezione contro le sovratensioni. Questi SPD Tipo 1 (alimentazione di energia) e SPD Tipo D1 (sistemi informatici) devono presentare una capacità di scarica della corrente di fulmine con forma d’onda di prova del tipo 10/350 μs. Il collegamento equipotenziale antifulmini deve essere realizzato il più vicino possibile all'ingresso nell'edificio, per evitare l’entrata di correnti di fulmine all'interno dell'edificio stesso. Collegamento equipotenziale Nell'intera centrale di controllo del depuratore viene eseguito un collegamento equipotenziale coerente, secondo la normativa IEC 60364-4-41 (HD 60364-4-41), IEC 60364-5-54 (HD 60364-5-54) e CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3). Il sistema equipotenziale già esistente viene verificato al fine di evitare delle differenze di potenziale tra le diverse parti conduttrici estranee. Anche le strutture portanti dell'edificio, tubazioni, serbatoi ecc. vengono integrati nel sistema equipotenziale, in modo che non possano verificasi differenze di potenziale, anche in caso di guasto. Con l'utilizzo di dispositivi di protezione da sovratensioni, la sezione del conduttore di terra in rame verso il collegamento equipotenziale deve essere, per gli SPD installati nel sistema di alimentazione, almeno 16 mm2 e per gli SPD installati nel sistema informatico (per esempio BLITZDUCTOR) almeno 6 mm2, oppure la sezione prescritta nelle istruzioni di installazione. Inoltre, negli ambienti con atmosfere potenzialmente a rischio d'esplosione, i collegamenti dei conduttori equipotenziali, ad esempio alle barre equipotenziali, devono essere a prova di allentamento (ad esempio per mezzo di rondelle elastiche). Protezione da sovratensioni dell'impianto di alimentazione a bassa tensione Nell'applicazione illustrata, all'ingresso nell'edificio viene sostituito il dispositivo SPD del tipo VGA 280/4 con un SPD Tipo www.dehn.it MEB DNO Telecontrollo, telecomunicazioni Ex i Apparecchiatura di misura e controllo PROFI BUS riscaldamento gas dispersore di fondazione Num. in Fig. Protezione per LPS esterno dispositivo di protezione da sovratensioni Art. *contatti di segnalazione remoti flottanti Impianti di alimentazione Impianto TN-C DEHNventil DV M TNC 255 DEHNventil DV M TNC 255 FM* DEHNventil DV ZP TNC 255 951 300 951 305 900 390 Impianto TN-S/TT DEHNventil DV M TT 255 DEHNventil DV M TT 255 FM* DEHNventil DV ZP TT 255 951 310 951 315 900 391 Sistemi informatici BLITZDUCTOR BXT ML2 BD 180 o BLITZDUCTOR BXT ML4 BD 180 + BXT BAS basetta 920 247 920 347 + 920 300 Circuiti e impianto di misura a sicurezza intrinseca BLITZDUCTOR BXT ML2 BD S EX 24 o BLITZDUCTOR BXT ML4 BD EX 24 + BXT BAS basetta 920 280 920 381 + 920 301 per es. Profibus DP BLITZDUCTOR BXT ML2 BD HFS 5 + BXT BAS basetta 920 271 + 920 300 Telecontrollo, telecomunicazioni Apparecchiatura di misura e controllo Sistema bus Figura 9.4.4 Equipotenzializzazione antifulmine secondo DIN EN 62305-3 (VDE 0185-305-3), integrazione 1 www.dehn.it GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 295 Figura 9.4.5 DEHNventil nel quadro di comando per la protezione dell’impianto di alimentazione Figura 9.4.6 Morsettiera DEHNconnect con dispositivo di protezione da sovratensioni integrato per la protezione dell'intero sistema CMR 1 combinato DEHNventil M TNS 255 FM 255 (Figura 9.4.5), dal momento che il precedente SPD non soddisfa più i requisiti per i sistemi di protezione contro i fulmini secondo la norma CEI EN 62305-3 (CEI81-10/3). Gli SPD Tipo 2 VM 280 sono stati esaminati con uno strumento di prova per scaricatori tipo PM 10. Poiché i valori riscontrati si trovavano ancora entro le tolleranze, non si è ritenuto indispensabile rimuovere gli SPD esistenti. Se vengono installati ulteriori SPD per la protezione di apparecchi utilizzatori, questi dovranno essere coordinati tra di loro e con gli apparecchi utilizzatori da proteggere. Bisogna in ogni caso osservare le indicazioni fornite dalle rispettive istruzioni di installazione. Per il resto, l'applicazione dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni negli impianti utilizzatori a bassa tensione non differisce dalle altre applicazioni (informazioni più precise a questo proposito si possono trovare nel documento DS 649 E "Guida alla selezione per Red/Line"). Protezione da sovratensioni per reti informatiche Il punto di passaggio di tutti i conduttori informatici verso l'impianto di depurazione, dal punto di vista della tecnica di sicurezza, è l'entrata nell'edificio. In questo punto vengono utilizzati gli SPD in grado di scaricare corrente di fulmine (categoria D1) del tipo DRL 10 B 180 FSD. Dal punto di fornitura, i conduttori vengono direttamente portati verso i quadri elettrici e collegati. In base alla valutazione dei rischi, i conduttori in ingresso per i segnali a 20 mA e l'impianto di telecontrollo vanno protetti con scaricatori adeguati della serie DEHNconnect o 296 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Figura 9.4.7 Dispositivi di protezione da sovratensioni DEHNconnect. Entrata dei cavi dall'intercapedine nel pavimento BLITZDUCTOR. Questi dispositivi sono adatti per l'utilizzo nel concetto di protezione a zone (categoria C2) e sono compatibili con l'impianto (Figure 9.4.6 e 9.4.7). In questo modo viene assicurato un concetto completo di protezione da sovratensioni per l’intero cablaggio informatico. Ulteriori applicazioni per la protezione degli impianti di depurazione sono contenuti nel documento DS 107 E, scaricabile dal sito www.dehn-international.com. www.dehn.it