Vedi esempio contenuti - World Biodiversity Association

Una guida tascabile per una rapida identificazione dei
più comuni uccelli e mammiferi d’Italia. Sono descritte
215 specie di uccelli e 20 specie di mammiferi terrestri con oltre
350 immagini fotografiche che illustrano, a seconda dei casi,
la diversità di piumaggio tra i sessi o in differenti stagioni.
Un breve testo descrive le principali caratteristiche
e abitudini di ciascuna specie trattata.
Per informazioni:
World Biodiversity Association onlus
c/o Museo Civico di Storia Naturale
Lungadige Porta Vittoria, 9
I-37129 Verona - Italy
www.biodiversityassociation.org
www.biodiversityfriend.org
E-mail: [email protected]
Uc c el l i e m am m i fei i n It a l i a
Foto: Maurizio Bonora
World Biodiversity Association onlus è un’Associazione no-profit fondata nel 2004 al Museo di Storia
Naturale di Verona da un gruppo di naturalisti con il
principale obiettivo di studiare e tutelare la biodiversità. L’Associazione ha due mission:“Discovering Biodiversity”, per contribuire attivamente all’inventario
della diversità biologica del nostro pianeta attraverso
spedizioni naturalistiche negli hot-spots di biodiversità, e “Conservation by Education” per affermare il
ruolo fondamentale dell’educazione nella conservazione degli ambienti naturali.
I risultati della ricerche sono pubblicati su riviste
scientifiche e divulgative: “Memoirs on Biodiversity”
“WBA Monographs”, “WBA Handbooks” e “Biodiversity Friend”. Nel 2010 WBA onlus ha proposto
“Biodiversity Friend” la prima certificazione per la salvaguardia della biodiversità in agricoltura. Nel 2014
WBA onlus ha trasferito a WBA Project S.r.l., un’impresa sociale unipersonale, tutte le attività commerciali, comprese quelle editoriali. WBA è supportata da un
Comitato Scientifico formato da docenti universitari,
botanici e zoologi.
Uccelli e
mammiferi in Italia
Con il supporto di:
WBA PROJECT S.r.l.
Via Mantovana 90/F - 37137 Verona
Progetto editoriale: Luciano Vinco
Foto: Maurizio Bonora, Claudio Montuori,
Lodovico Oldani, Giacomo e Maurizio Sighele,
Luciano Vinco, www.naturespicsonline.com,
Wikimedia Commons.
Direttore responsabile: Simone Bellini
Autorizzazione n. 116753 del 08/06/2006
Luciano Vinco
La produzione e la stampa di questo volume
non hanno comportato distruzione di
foreste tropicali e perdite di biodiversità.
È un prodotto “Amico della biodiversità”
www.biodiversityfriend.org
Euro 9,50
Biodiversity Friend 3
Published by WBA Project Srl © 2015 Verona - Italy
ISSN 2421-387X - ISBN 978-88-940945-2-7
WBA books
Tutti i diritti sono riservati. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica e riproduzione con qualsiasi mezzo
sono riservati per tutti i paesi, se non autorizzati dall’editore.
dell’uomo, hanno elaborato comportamenti elusivi o notturni. A differenza degli uccelli, i mammiferi hanno un senso particolarmente sviluppato per evitare incontri indesiderati: l’olfatto, che consente
loro di avvertire da lontano la nostra presenza anche senza un contatto visivo.
Per aumentare le possibilità di avvistamento sia di mammiferi che uccelli e contribuire ad una più
sicura identificazione, può essere utile uno strumento che aumenti le nostre capacità visive, ovvero
un binocolo e nei casi di distanze elevate, un cannocchiale.
Identificazione degli uccelli - Si potrebbero scrivere libri interi sull’identificazione degli uccelli senza riuscire ad essere esaustivi, sia la vastità dell’argomento sia per le innumerevoli varianti.
In estrema sintesi, si possono definire alcune linee guida. Le maggiori informazioni arrivano dal
piumaggio e, su questo aspetto, ogni specie ha le proprie peculiarità. Esistono differenze tra i sessi,
cambio parziale o totale del piumaggio nelle stagioni, oppure, ancora, le variabili “forma chiara e
scura” (come la Poiana o il Falco della regina) e in numero maggiore del Falco pecchiaiolo (forma
rossa, nera, bianca, intermedia/barrata, con soggetti di qualsiasi età) e, infine, le varianti individuali.
Questo per ciò che riguarda gli adulti. Gli esemplari di giovane età generalmente si presentano come
una copia scolorita dei genitori, ma non mancano le eccezioni: la Nitticora, ad esempio, ha immaturi
che sembrano un’altra specie. In alcune specie di rapaci, i giovani impiegano fino a 5 anni per raggiungere il piumaggio da adulti attraverso vari passaggi intermedi.
Nell’identificazione degli uccelli è spesso fondamentale anche il canto: l’esperienza e la necessaria
pratica ci consentono di associare una data specie ad un certo richiamo, fraseggio o verso di allarme,
e di identificare soggetti non visibili. Normalmente richiami e versi d’allarme cambiano poco o nulla
tra esemplari della spessa specie, non così per il canto territoriale, spesso caratterizzato da una grande variabilità. In casi limite, come alcune cannaiole, la distinzione del canto è il metodo più sicuro
per l’identificazione.
Oltre al piumaggio e al canto ci sono alcune osservazioni che potremmo definire secondarie, ma
che possono rivelarsi risolutive per il riconoscimento delle specie. Chi possiede un notevole bagaglio
di esperienza può far riferimento all’habitat, alla stagione, alle condizioni ambientali e verificare se
in base a questi fattori una determinata specie può ragionevolmente essere presente in quel luogo, in
quel periodo. Un altro aspetto importante sono le dimensioni, è di aiuto il cercare di stabilirle rapportando il soggetto osservato ad una specie comune ben conosciuta: grande come un passero, come un
merlo, oppure come un corvo. È possibile procedere per esclusione, soffermandosi su alcune particolarità: le dimensioni e forma del becco, se sottile da insettivoro o conico da granivoro. Il portamento
da solo può non bastare, ma può contribuire: saltellare al suolo scuotendo la coda dall’alto al basso
come una ballerina, oppure il modo di volare, se ondulato come un picchio o con battiti veloci inter-
vallati da lunghe planate come un rapace. Da non sottovalutare le condizioni di illuminazione: la luce
diretta consente di distinguere bene i colori ed il disegno dei soggetti, sicuramente più idonea del
controluce o di altre angolazioni che possono appiattire o nascondere i tratti identificativi.
d
b
c
Merlo Turdus merula, aspetti del piumaggio: a) livrea primavera-estate del maschio adulto; b e c) varianti
colore di una femmina adulta. Foto: Luciano Vinco
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f
Fringuello Fringilla coelebs, aspetti del piumaggio: d) livrea estiva del maschio (periodo riproduttivo);
e) maschio in livrea invernale; f) piumaggio della femmina (giovani abbastanza simili). Foto: Luciano Vinco.
g
h
i
l
m
n
Gabbiano comune Chroicocephalus ridibundus, aspetti del piumaggio: g-h) livrea invernale; i-l) inizio
della muta verso la livrea estiva; m) giovane alla prima estate con livrea quasi adulta; n) piumaggio estivo
dell’adulto. Foto: Luciano Vinco.
In questa guida sono usati alcuni termini specifici dei quali si fornisce un glossario essenziale: livrea: piumaggio; eclissi: muta totale del piumaggio; nidificante: che nidifica in Italia; stanziale/stazionario: che
rimane sul territorio tutto l’anno; svernante: che trascorre l’inverno in Italia; migratore: che si sposta da
una località ad un’altra, lontana dalla prima, per poi ritornare nella stagione successiva; parzialmente migratore: migratore a corto raggio; per esempio, dalle zone estive di nidificazione, a quote o latitudini di poco
inferiori durante l’inverno. Una specie può essere contemporaneamente nidificante, svernante e migratrice
se alcune coppie di tale specie nidificano in un dato territorio, se alcuni esemplari rimangono sul territorio
anche durante l’inverno, mentre altri si spostano in paesi con clima più caldo.
Legenda
a
e
Maschio
Giovane, immaturo
Abito estivo
Femmina
Adulto
Abito invernale
Nel testo sono evidenziate le specie elencate nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo per le quali
sono previste speciali misure di conservazione per garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione.
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Anatre e oche
Anatre, uccelli di media/grande dimensione generalmente legati ad ambienti acquatici con differente piumaggio tra maschi e femmine; a seconda delle abitudini alimentari, vengono suddivise in: anatre di superficie o tuffatrici; le prime si immergono solo
parzialmente, mentre le seconde si tuffano e si cibano in zone dove l’acqua è più profonda. Le
oche hanno dimensioni maggiori, sono monogame con piumaggio simile tra i due sessi. Sia
oche che anatre durante il periodo della muta diventano incapaci di volare.
Germano reale Anas platyrhynchos - L. 50-60 cm. L’anatra di superficie di maggiori dimensioni, si osserva ovunque ci sia acqua, paludi, stagni, laghi, lungo le coste ed estuari. Nel
cambio totale del piumaggio, il maschio è simile alla femmina (il becco rimane interamente
giallo, petto rossiccio). Giovani simili alla femmina. In Italia è nidificante regolare e stanziale;
molti gli esemplari provenienti da altri paesi europei per lo svernamento o in migrazione.
Alzavola Anas crecca - L. 34-38 cm. La più piccola anatra europea di superficie, predilige
zone umide di acque dolci e salmastre con ricca vegetazione in estate; si disperde lungo le
coste in inverno. Maschio in eclissi e giovani simili alla femmina; i giovani normalmente sono
più scuri. In Italia è rara e localizzata come nidificante, migratrice comune.
Canapiglia Anas strepera - L. 46-56 cm. Anatra di superficie, frequenta zone d’acqua dolce,
raramente salmastra, con adeguata vegetazione in superficie. Maschio in eclissi e giovani simili alla femmina. Femmina simile a quella del Germano reale; si distingue per il disegno delle
ali. In Italia è nidificante nelle maggiori zone umide del nord, svernante e migratrice regolare.
Codone Anas acuta - L. 51-62 cm. esclusa la coda. Anatra di superficie, dimensioni simile al
Germano reale, si riproduce in laghi e laghetti nella tundra del Nord Europa. Coda molto lunga
e appuntita, circa 10 cm, anche il collo è più lungo delle altre anatre. Maschio in eclissi simile
alla femmina; mantiene il disegno nella parte superiore dell’ala. In Italia è molto raro come
nidificante, abbastanza regolare come svernante e migratore.
Fischione Anas penelope - L. 42-50 cm. Anatra di superficie, si riproduce in laghi e paludi
d’acqua dolce e poco profonda, sverna lungo le coste e laghi interni. Maschio in eclissi e
giovani simili alla femmina; il maschio mantiene il disegno nella parte superiore dell’ala. In
periodo non riproduttivo è molto gregario e forma grandi stormi. Raro in Italia come nidificante,
svernante e migratore regolare.
Foto: Luciano Vinco
Foto: Luciano Vinco
Germano reale Anas platyrhynchos
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Foto: Maurizio Bonora
Foto: Maurizio Bonora
Alzavola Anas crecca
Gentile concessione: www.naturespicsonline.com
Foto: Maurizio Bonora
Canapiglia Anas strepera
Foto: Lodovico Oldani
Foto: Lodovico Oldani
Codone Anas acuta
Foto: Lic. Wikimedia Com. 1 pag. 92
Fischione Anas penelope
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Fringuelli
I fringuelli appartengono all’ordine dei Passeriformi e vivono in
foreste, zone montuose o aree brulle. Hanno becchi conici e
robusti, idonei a sbucciare il semi, di cui principalmente si nutrono; in estate integrano con insetti. Piumaggio spesso variopinto, con differenze tra i sessi,
alcuni di loro hanno buone qualità canore. Nidi a forma di coppa aperta, su alberi o cespugli.
Fuori dal periodo riproduttivo, soprattutto in inverno, molte specie si aggregano in folti gruppi.
Fringuello Fringilla coelebs - L. 14-16 cm. Vive e nidifica in qualsiasi area boschiva, parchi e
giardini. Maschio in inverno con colori meno appariscenti; giovani simili alla femmina. Predilige
boschi aperti e spesso lo si osserva cercare cibo sul terreno. Si nutre di semi e d’estate anche
di insetti. In Italia è il fringillide più diffuso e visibile, nidificante su tutto il territorio, sedentario
e migratore in folti gruppi provenienti da altri paesi europei.
Peppola Fringilla montifringilla - L. 14-16 cm. Nidifica in foreste di betulle e conifere al Nord
Europa. Piumaggio estivo del maschio con colori più marcati e capo completamente nero; in
inverno abbastanza simile alla femmina. Si nutre di semi e durante l’estate integra con insetti.
In inverno, talvolta forma gruppi numerosi e si mescola con i fringuelli. In Italia nidifica raramente, più comune in migrazione autunnale, sverna in tutta la penisola.
Fanello Carduelis cannabina - L. 13-14 cm. Vive e nidifica in spazi aperti di aree montane con
presenza di cespugli, giardini, zone costiere. Il rosso del petto e fronte del maschio in periodo
riproduttivo, sono assenti nella femmina; giovani simili alla femmina. In Italia è nidificante,
tranne alcune aree alpine e Pianura Padana, svernante e migratore regolare.
Cardellino Carduelis carduelis - L. 12-14 cm. Vive e nidifica in boschi decidui a quote non
elevate. Sessi simili. I giovani sono privi dei colori nero-bianco-rosso del capo, hanno dorso,
petto e capo di colore marrone striato. Si nutre di semi, tra cui quelli del cardo. In Italia è
nidificante e diffuso su tutto il territorio, sedentario, svernante e migratore.
Verdone Carduelis chloris - L. 14-16 cm. Vive e nidifica ai margini di zone boscose, zone a
cespugli, giardini e campagne. Giovani simili agli adulti, ma con petto e dorso striati. Nidi nei
Foto: Luciano Vinco
Foto: Maurizio Bonora
Fringuello Fringilla coelebs
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Foto: Claudio Montuori
Foto: Maurizio Bonora
Peppola Fringilla montifringilla
Foto: Luciano Vinco
Foto: Lodovico Oldani
Fanello Carduelis cannabina
Cardellino Carduelis carduelis
Foto: Maurizio Bonora
Foto: Maurizio Bonora
Verdone Carduelis chloris
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Rapaci diurni
Specie di uccelli principalmente carnivori, la maggior
parte di loro si nutre cacciando prede vive, hanno vista
acuta, becco uncinato, zampe e artigli forti. A seconda
della famiglia di appartenenza, hanno struttura, dimensioni e differenti abitudini alimentari.
Grifone Gyps fulvus - L. 95-110 cm. Nidifica in grotte e pareti rocciose con numero variabile di coppie. Sessi simili, giovani con livrea da adulti in 5 anni. Grandi dimensioni, si nutre
di carogne che individua con lunghi voli esplorativi. In Italia è sedentario sui principali gruppi
montuosi: Alpi orientali, Alpi occidentali, Appennino centrale, Sicilia e Sardegna.
Aquila reale Aquila chrysaetos - L. 80-93 cm. Nidifica su pareti rocciose, occasionalmente
sugli alberi. Sessi simili, giovani con livrea da adulti in 5 anni. Preda marmotte, lepri, volpi,
uccelli, in minor misura rettili, talvolta si nutre di carogne. Come il Grifone è legata a zone
montuose, in Italia è presente e sedentaria sulle Alpi, Appennini, Sicilia e Sardegna.
Falco pescatore Pandion haliaetus - L. 52-60 cm. Nidifica sugli alberi o scogliere rocciose
inaccessibili, nei pressi di laghi, fiumi e coste marine. Sessi simili; giovani simile agli adulti,
ma con dorso a squame. Si nutre di pesci che cattura a pelo d’acqua, individuati da posatoi
elevati. In Italia è localmente nidificante con poche coppie, più visibile come migratore.
Poiana Buteo buteo - L. 48-56 cm. Nidifica su pareti rocciose e grandi alberi di coste, colline e
zone montagnose. Sessi simili, piumaggio degli adulti molto variabile. Giovani con petto striato.
Cattura piccoli mammiferi, rettili, grossi insetti, raramente uccelli e all’occasione si nutre di carogne. In Italia è molto diffusa su tutto il territorio, localmente sedentaria e migratrice parziale.
Nibbio bruno Milvus migrans - L. 48-58 cm. Frequenta zone di laghi e fiumi, occasionalmente discariche. Nidifica su grossi alberi, talvolta in nidi abbandonati dalle cornacchie. Sessi simili.
Si nutre di pesci, anche morti, rettili e all’occorrenza rifiuti. In Italia è nidificante abbastanza diffuso e migratore comune; in numero poco significativo è svernante al Sud, soprattutto in Sicilia.
Falco pecchiaiolo Pernis apivorus - L. 52-59 cm. Nidifica in boschi maturi, colline con
alberi sparsi, zone umide. Sessi confondibili, piumaggio di adulti e giovani molto variabile. Si
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Foto: Luciano Vinco
Grifone Gyps fulvus * (Foto: Lic. Wikimedia Com. 15 pag. 92)
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Foto: Lodovico Oldani
Falco pescatore Pandion haliaetus * (foto: Lodovico Oldani)
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Poiana in volo
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Foto: Luciano Vinco
Poiana Buteo buteo * in volo (foto: Maurizio Sighele)
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Foto: Luciano Vinco
Foto: Lodovico Oldani
Foto: Claudio Montuori
Aquila reale Aquila chrysaetos * in volo (foto: Maurizio Sighele)
Nibbio bruno Milvus migrans * in volo (foto: Lodovico Oldani)
Foto: Maurizio Bonora
Falco pecchiaiolo Pernis apivorus * (foto: Giacomo Sighele)
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Capriolo Capreolus capreolus
Cervo Cervus elaphus
L. 90-130 cm. Predilige zone boscose con fitto sottobosco, intercalate da radure e cespugli. Il maschio presenta piccoli palchi con al massimo tre punte che cadono in inverno
e ricrescono in primavera. Il mantello estivo è marron-arancio, con la parte posteriore
scura; marron-grigio con posteriore bianco in inverno. In Italia è diffuso su tutto l’arco
alpino e nell’Appennino settentrionale; in forma discontinua nel resto della penisola con
i nuclei di Castelporziano, Orsomarso e Gargano. Assente sulle isole. Foto: Luciano Vinco.
L. 230-250 cm. Vive in zone boscose, brughiere e pascoli alpini. I maschi presentano
palchi vistosi, con maggior numero di punte all’aumentare dell’età; cadono in inverno
e ricrescono in primavera. Il mantello estivo è bruno-rossiccio, più grigio in inverno. In
Italia la maggior diffusione è sull’arco alpino centro-orientale; modesti nuclei nel Bosco
della Mesola (Ferrara), Castelporziano (Lazio), La Mandria (Torino), e una sottospecie
minacciata di estinzione in Sardegna (Cervus elaphus corsicanus). Foto: Luciano Vinco.
Camoscio delle Alpi Rupicapra rupicapra
L. 130-150 cm. Vive in ambienti montani, normalmente oltre il limite della vegetazione
arborea. Sessi simili, in generale sagoma più tozza dei maschi e più longilinea nelle
femmine. Entrambi presentano corna perenni e uncinate con angolo più accentuato
e più ravvicinate alla base nei maschi. Il mantello è di color marron chiaro in estate e
più scuro in inverno. In Italia è diffuso su tutto l’arco alpino; sull’Appennino centrale è
presente il Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata). Foto: Luciano Vinco.
Stambecco delle Alpi Capra ibex
L. 130-160 cm. Vive in ambiente montano sulle praterie e pareti rocciose, oltre il limite
della vegetazione. Capra dall’aspetto robusto, molto agile su rocce e pareti ripide. Presenta differenze accentuate tra i sessi: di maggior dimensioni e peso i maschi, i quali
presentano lunghe corna arcuate, permanenti e nodose che accrescono con l’avanzare
dell’età; con scanalature meno evidenti e di minori dimensione le corna delle femmine.
In Italia è presente in varie zone protette dell’arco alpino. Foto: Luciano Vinco.
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