Normativa Imp El [modalità compatibilità]

FACOLTÁ DI INGEGNERIA
UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
Cenni Normativi sulla
Sicurezza degli Impianti Elettrici
Prof. Dott. Ing. Roberto Mugavero
tel/fax 06-72597320
e-mail [email protected]
Le Basi Legislative della Sicurezza
Panorama Normativo
Le Basi Legislative della Sicurezza
Lo Stato tutela l’individuo come cittadino e come
lavoratore, in particolare per quanto riguarda:
•LA SALUTE;
•LA SICUREZZA
Conseguentemente la maggior parte della legislazione
relativa agli impianti elettrici riguarda l’aspetto della
sicurezza degli impianti nei confronti di persone e cose.
Le Basi Legislative della Sicurezza
COSTITUZIONE ITALIANA
•Art. 32: La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività;
•Art. 35: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue
forme ed applicazioni;
•Art. 41: L’iniziativa economica privata è libera. Non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da
recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità
umana.
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CODICE CIVILE
•Art. 2050: Chiunque cagiona danni ad altri nello
svolgimento di una attività pericolosa, per sua natura o
per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al
risarcimento se non prova di aver adottato tutte le
misure idonee ad evitare il danno;
•Art. 2087: L’imprenditore è tenuto ad adottare
nell’esercizio dell’impresa le misure che secondo la
particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità
morale dei prestatori di lavoro;
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CODICE PENALE
•Art. 437: Chiunque omette di collocare impianti,
apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o
infortuni sul lavoro,ovvero li rimuove o danneggia, è
punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni; se dal
fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della
reclusione da tre a dieci anni;
•Art. 451: Chiunque, per colpa, omette di collocare,
ovvero rimuovere o rende inservibili apparecchi o altri
mezzi destinati alla estinzione di un incendio o al
salvataggio o al soccorso contro disastri o infortuni sul
lavoro, è punito con la reclusione
Le Basi Legislative della Sicurezza
GLI IMPIANTI ELETTRICI SONO INOLTRE OGGETTO
DI:
•Legislazione Specifica in materia i cui riferimenti
principali sono dati da:
Legge 186/68 - Legge 46/90 (solo art. 14 - Verifiche)
D.M. n° 37/2008
•Legislazione riguardante norme generali e particolari di
prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro, i cui
riferimenti principali sono:
DPR 547/55 –DPR 164/56 –DPR 321/56
DPR 303/56 –DPR 320/56 –DLgs 81/2008
•Legislazione in materia di Prevenzione Incendi
attraverso Circolari del Ministero dell’Interno
Le Basi Legislative della Sicurezza
I componenti l’impianto elettrico, ovvero il materiale
elettrico, è soggetto a legislazione specifica di
emanazione Comunitaria (recepimento di Direttive della
Comunità Europea) rappresentata principalmente da:
Legge 791/77 integrata da
D Lgs 626/96 (Direttiva Bassa Tensione, Marcatura CE)
Le Basi Legislative della Sicurezza
LEGGE n°186/68: Sicurezza Settore Elettrico
DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA PRODUZIONE DI
MATERIALI, APPARECCHIATURE, MACCHINARI,
INSTALLAZIONI E IMPIANTI ELETTRICI ED
ELETTRONICI
Il testo è costituito da due soli articoli che sanciscono:
Art. 1: Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari,
le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
devono essere realizzati a regola d’arte;
•Art. 2: I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le
installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici secondo
le norme del CEI si considerano costruiti a regola d’arte;
Le Basi Legislative della Sicurezza
D.M. n° 37/2008
Si applica agli impianti elettrici negli edifici ad uso civile
e negli immobili adibiti ad attività produttive, al
commercio, al terziario e ad altri usi.
Il D.M. n° 37/08 fissa gli obblighi di sicurezza per la
realizzazione degli impianti tra cui gli impianti elettrici.
Le Basi Legislative della Sicurezza
D.M. n° 37/2008
Tra gli obblighi principali si possono indicare:
OBBLIGO PER IL COMMITTENTE
affidamento dei lavori di realizzazione esclusivamente
ad imprese abilitate.
Per le IMPRESE NON INSTALLATRICI, in presenza di
uffici tecnici interni, possono essere previste
l’installazione, la trasformazione, l'ampliamento e la
manutenzione dei soli impianti relativi alle proprie
strutture interne, nei limiti della tipologia di lavori per i
quali il responsabile possiede i requisiti.
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D.M. n° 37/2008
OBBLIGO PER L’IMPRESA INSTALLATRICE
avere un responsabile che possieda tutti i requisiti
tecnico professionali fissati;
realizzare l’impianto a regola d’arte;
rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto
alla regola d’arte.
OBBLIGO DELLA PROGETTAZIONE
Il progetto per l'installazione, la trasformazione e
l’ampliamento e' redatto da un professionista iscritto
agli albi professionali secondo le specifiche competenze
tecniche richieste.
Le Basi Legislative della Sicurezza
DIAGRAMMA DI FLUSSO PER L’OBBLIGO DELLA PROGETTAZIONE PER GLI
IMPIANTI ELETTRICI IN IMMOBILI ADIBITI AD ATTIVITA’ PRODUTTIVE,
COMMERCIALI DEL TERZIARIO ED ALTRI USI
Le Basi Legislative della Sicurezza
Novità introdotte dal D.M. n° 37/2008
Definizione e classificazione degli impianti di
applicazione del Decreto;
Definizione di “Potenza impegnata” e “Uffici Tecnici
Interni”;
Competenze per le imprese non installatrici;
Requisiti tecnico – professionali;
Abolizione del concetto di “Sicurezza Equivalente”.
Marcatura CE
La Legge 791/77 “Attuazione della direttiva del Consiglio
delle Comunità Europee (73/23/CEE) è relativa alle
garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti
di tensione”.
E’ integrata dal D. Lgs 626/96 “Attuazione della direttiva
93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale
elettrico destinato ad essere utilizzato in taluni limiti di
tensione”.
Si applica:
al materiale elettrico destinato ad essere utilizzato ad
una tensione nominale compresa tra 50 e 1000 V in
corrente alternata e tra 75 e 1500 V in corrente continua.
Marcatura CE
Stabilisce che:
-il materiale elettrico soggetto al campo di applicazione
può essere posto in commercio solo se costruito a regola
d’arte in materia di sicurezza;
.-i principi generali in materia di sicurezza che tale
materiale deve soddisfare;
-il materiale elettrico deve essere munito della
marcatura CE che ne attesta la conformità alle
disposizioni di Legge (la responsabilità di tale
attestazione è del costruttore).
Gli Enti Normativi Nazionali
•Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) : è
un’associazione che ha lo scopo di “stabilire i requisiti
che devono avere i materiali, le macchine, le
apparecchiature e gli impianti elettrici perché essi
rispondano alle regole della buona elettrotecnica, e i
criteri coi quali detti requisiti devono essere controllati”.
SOCI
•CNR: Centro Nazionale delle Ricerche
•AEI: Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana
•ENEL: Ente Nazionale per L’Energia Elettrica
•ANIE: Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche
ed Elettroniche
Normativa Tecnica
Le Norme CEI
Le Norme CEI sono norme ma non sono norme di legge
Le Norme CEI sono riconosciute regola d’arte nel settore
elettrico dalla Legge 186/68
Pertanto seguire le Norme CEI è condizione sufficiente
ma non necessaria per costruire un apparecchio o
realizzare un impianto a regola d’arte (obbligo
legislativo)
Normativa Tecnica
Le Norme CEI riguardano sia gli impianti che i singoli
componenti.
Le principali Norme CEI utilizzabili come riferimento
nella realizzazione degli impianti elettrici sono:
-Norma CEI 11-.. (Impianti elettrici ad alta tensione e di
distribuzione pubblica
-Norma CEI 31.. (Materiali antideflagranti)
-Norma CEI 64-.. (Impianti elettrici utilizzatori di bassa
tensione)
Gli Enti Normativi Internazionali
Al fine di rendere uniforme, per quanto possibile, le
regole in materia di sicurezza elettrica tra i paesi
industrializzati, sono sorti alcuni organismi normativi
internazionali:
•IEC: Intenational Electrotechnical Commission
(raccoglie tutti i paesi industrializzati del mondo)
•CEEel: International Commission on Rule for the
Approval of Electrical Equipment.
Esso agisce in sede Europea e tratta solo l’unificazione
delle prove di laboratorio ed il loro riconoscimento
reciproco tra i vari paesi.
Gli Enti Normativi Europei
Un altro importante organismo normatore per il settore
elettrico, di cui il CEI è membro, è il Comitè Européen de
Normalisation Electrotecnique CENE-LEC.
Esso ha il compito di preparare normative riguardanti il
settore elettrotecnico che facilitino e rendano possibile
lo scambio di mezzi e servizi nell'ambito dell'Unione
Europea.
Il CENELEC prepara documenti di armonizzazione, a cui
le norme nazionali devono adeguarsi, oppure
direttamente norme europee, che devono essere
(tradotte e) adottate a livello nazionale.
Classificazione delle Norme
Le norme italiane sono contrassegnate dalla sigla CEI e
sono classificate con un codice a due campi:
-il primo indica il Comitato Tecnico responsabile della
norma;
- il secondo è un numero progressivo, con eventuali
sottocampi (indicanti parte, variante, ecc.).
Le norme CENELEC sono contrassegnate dalla sigla EN
e sono numerate a partire da 50000.
Le norme europee tratte da norme della IEC sono
indicate aggiungendo 60000 al numero della norma IEC.
Classificazione delle Norme
Così, ad esempio, la norma CEI 33-8, emessa dal CT 33
del CEI e riguardante condensatori per il rifasamento in
impianti a tensione nominale fino a 1000 V, è anche
indicata come norma CEI EN 60931-1.
Ciò significa che essa è la traduzione in italiano della
norma europea EN 60931-1, che a sua volta è tratta dalla
norma IEC 931-1.
Conformità alle Norme
La conformità alle norme assume aspetti diversi,
secondo che si tratti dei singoli componenti
dell’impianto e degli utilizzatori (materiale elettrico), o
dell’intero impianto.
Conformità alle Norme del Materiale
Elettrico
Esistono due segni grafici, corrispondenti a due diversi
accertamenti della conformità del prodotto alle norme
CEI:
-il contrassegno CEI
-il marchio IMQ
Conformità alle Norme del Materiale
Elettrico
Contrassegno CEI
Viene applicato dal costruttore ai prodotti che, secondo il
suo parere, corrispondono alle norme CEI.
Si tratta, quindi, di una autocertificazione di
rispondenza alle norme, che ricade sotto la completa
responsabilità del costruttore.
Per esporre il contrassegno CEI occorre seguire una
certa procedura amministrativa, e il CEI si riserva, in
teoria, la facoltà di effettuare in qualsiasi momento la
verifica della rispondenza alle norme del prodotto
Conformità alle Norme del Materiale
Elettrico
Marchio IMQ
Su alcuni prodotti di grande serie, destinati soprattutto
ad uso domestico o similare, il costruttore può chiedere
la concessione d’uso del marchio IMQ (Istituto Italiano
del Marchio di Qualità).
Conformità alle Norme del Materiale
Elettrico
Marchio IMQ
Il marchio di qualità viene concesso, e mantenuto, se
sono soddisfatte le seguenti condizioni:
A) APPROVAZIONE DEL COSTRUTTORE: le strutture
produttive ed il controllo del costruttore, che richiede
la concessione del marchio di qualità, sono atte a
garantire la qualità del prodotto;
B) APPROVAZIONE DEL PROTOTIPO: il prototipo
supera le prove di tipo previste nelle norme CEI
corrispondenti;
Conformità alle Norme del Materiale
Elettrico
Marchio IMQ
C) CONTROLLO DELLA PRODUZIONE: la produzione
corrisponde al prototipo (controlli di qualità effettuati
in fabbrica e su campioni prelevati dal mercato)
Il MARCHIO fornisce quindi maggiori garanzie all’utente
che non il contrassegno CEI.
Non a caso il primo è previsto per materiale elettrico a
bassa tensione destinato al pubblico profano di
elettricità, mentre il secondo si applica a grosse
apparecchiature e macchine elettriche ad uso
industriale
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
Direttiva Comunitaria 73/23/CEE
Recepita con la Legge 791/77
(Riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
relative al materiale elettrico destinato ad essere
adoperato entro taluni limiti di tensione)
Si applica al materiale elettrico a tensione compresa tra
50 V e 1000V in c.a. e tra 75 V e 1500 V in c.c. con
alcune eccezioni.
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
In base all’art. 2 un prodotto elettrico può essere posto in
commercio e può liberamente circolare in Italia, solo
se risponde ai principi generali di sicurezza elencati
nell’allegato della Legge (Condizione necessaria e
sufficiente)
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
PRINCIPI:
REQUISITI GENERALI1
1)Le caratteristiche essenziali del materiale elettrico
devono essere elencate;
2)Il marchio di fabbrica o del commerciante sono
apposti sul materiale elettrico o sull’imballaggio;
3)Il materiale elettrico e le sue parti costitutive sono
costruiti in modo da poter essere collegati in maniera
sicura ed adeguata;
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
REQUISITI GENERALI
4) Il materiale elettrico è progettato e fabbricato in modo
da assicurare la protezione dai pericoli citati in
seguito, sempre che esso sia adoperato in conformità
della sua destinazione e osservando le norme di
manutenzione.
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
PROTEZIONE DAI PERICOLI CHE POSSONO DERIVARE
DAL MATERIALE ELETTRICO
Sono previste misure di carattere tecnico affinché:
1) le persone e gli animali domestici siano
adeguatamente protetti dal pericolo di ferite o altri danni
che possano derivare da contatti diretti o indiretti;
2) non possono prodursi sovratemperature, archi
elettrici o radiazioni che possono causare un pericolo;
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
PROTEZIONE DAI PERICOLI CHE POSSONO DERIVARE
DAL MATERIALE ELETTRICO
3) le persone e gli animali domestici siano protetti da
pericoli di natura non elettrica che possono derivare da
materiale elettrico;
4) l’isolamento sia proporzionato alle sollecitazioni
previste.
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
PROTEZIONE DAI PERICOLI DOVUTI ALL’INFLUNZA
DI FATTORI ESTERNI SUL MATRIALE ELETTRICO
Sono previste misure di carattere tecnico affinché il
materiale elettrico:
1) Presenti le caratteristiche meccaniche richieste in
modo da non causare pericolo alle persone, agli animali
domestici e agli oggetti;
2) Sia resistente a fenomeni di natura non meccanica
nelle condizioni ambientali previste;
La Direttiva Comunitaria per il Materiale
Elettrico a Bassa Tensione
PROTEZIONE DAI PERICOLI DOVUTI ALL’INFLUNZA
DI FATTORI ESTERNI SUL MATRIALE ELETTRICO
3) Nelle condizioni di sovraccarico previste, non causi
pericolo.