Il DNA & cromosomi Luca Muzio San Raffaele Milano [email protected] La cellula : unità fondamentale della vita Tutti gli esseri viventi sono costituiti da una o più cellule: è la cellula la più piccola porzione organizzata di materia che possiede le caratteristiche della vita. si autoregola scambia materia ed energia CELLULA con l’ambiente si può evolvere si riproduce I geni: Struttura, funzione e traduzione del segnale Nucleo Citosol Tutte le cellule viventi conservano la loro informazione ereditaria sotto forma di molecole a doppio filamento di DNA contenute all’interno del nucleo cellulare. 10mm Le cellule procariotiche sono comparse per prime Le cellule procariotiche (da pro, prima e karyon, nucleo) sono prive di un nucleo racchiuso da una membrana. Gli organismi unicellulari costituiti da cellule procariotiche, i procarioti, sono classificati in due domini: •Archaea (archei); •Bacteria (batteri). 4 Sylvia 4S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012 Le cellule eucariotiche contengono organuli specializzati Le cellule eucariotiche (da eu, buono, e karyon, nucleo) hanno un nucleo delimitato da una membrana ben distinta, che racchiude il DNA. Gli organismi eucariotici, ossia protisti, funghi, piante e animali, fanno tutti parte del dominio degli Eukarya (eucarioti). Sylvia 5S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012 La cellula procariota La cellula procariota è organizzata per garantire la sopravvivenza di organismi molto semplici, con minime richieste energetiche, e non risulta specializzata nel compiere funzioni particolari. membrana cellulare regione nucleare Tutto il volume cellulare è occupato da un liquido di consistenza gelatinosa (il citoplasma), in cui sono immersi tuti i costituenti chimici della cellula, e dei piccoli organuli (ribosomi), deputati alla sintesi delle proteine. Il materiale genetico (DNA) si trova fluttuante nel citoplama, in una regione priva di una membrana che la delimiti (non esiste un nucleo vero e proprio). Esiste invece una struttura rigida di protezione e di contenimento, la parete cellulare, che la separa dall’ambiente esterno. parete cellulare citoplasma ribosomi La cellula eucariota membrana nucleare La cellula eucariota è un tipo di cellula molto più voluminosa e complessa della cellula procariota. Al suo interno lo spazio è organizzato in settori cui compete una certa funzione in modo da assicurarne la sopravvivenza e la riproduzione. citoplasma membrana cellulare Le diverse regioni all’interno della cellula sono delimitate da membrane interne. In particolare , una membrana (involucro nucleare) delimita il nucleo, in cui si trova il materiale genetico (DNA) che presiede al controllo di tutte le attività della cellula stessa. La cellula eucariota possiede inoltre numerosi organuli, in alcuni dei quali hanno luogo i processi metabolici fondamentali : nei ribosomi, ad es.,avviene la sintesi delle proteine; i mitocondri sono la sede della respirazione cellulare nucleo mitocondri Reticolo endoplasmatico con ribosomi X 50 Zoom sulla punta di uno spillo X 1250 X 6000 X 30 000 Le cellule hanno piccole dimensioni Lo strumento che ci consente di osservare le cellule più piccole di 0,1 mm è il microscopio. 12 Una microfotografia ottenuta da un microscopio elettronico a trasmissione rivela il contenuto di una cellula eucariotica vegetale. Nucleo, vacuoli, apparato del golgi nel dettaglio. Il ruolo del DNA nell’ereditarietà Gli esperimenti di Hershey e lady Chase con i batteriofagi T2 ed E. coli. I II vedi sopra 14 La molecola del DNA ha la forma di una doppia elica James Watson e Francis Crick costruirono il primo modello tridimensionale del DNA basandosi sui risultati dei lavori di Rosalind Franklin e Maurice Wilkins, che avevano studiato la struttura del DNA usando la cristallografia a raggi X. Sylvia S. Mader Immagini e concetti della biologia © Zanichelli editore, 2012 Bacterial chromosome and a plasmid Quasi tutto il DNA delle cellule eucariotiche è contenuto all’interno del nucleo della cellula che è delimitato da un Involucro Nucleare composto da due doppi strati lipidici. L’involucro è direttamente connesso ad aree del reticolo endoplasmatico e molte proteine in grado di agire sul DNA sono disposte al di sotto della membrana interna. Quindi, l’involucro nucleare non solo permette al compartimentalizzazione del DNA ma mantiene separati enzimi che operano sul DNA da quelli che operano nel citoplasma. Quasi tutto il DNA di una cellula eucariotica è contenuto all’interno del nucleo. Questo compartimento è delimitato dal citosol da un involucro nucleare composto da due doppi strati lipidici che sono perforati a intervalli da grandi pori nucleari. Attraverso questi pori proteine e acidi nucleici si spostano dal nucleo al citosol e viceversa. L’involucro nucleare è connesso direttamente al reticolo endoplasmatico. L’involucro permette alle molte proteine che interagiscono con il DNA di muoversi e concentrarsi dove sono necessarie. La scoperta del DNA e della sua struttura a doppia elica è stata una pietra miliare nella biologia del ventesimo secolo. Questo perché questa scoperta ha permesso di dare contemporaneamente due risposte a questioni cruciali che si dibattevano sin dall’inizio del 1900. Ossia, la trasmissione dell’ereditarietà e l’origine dell’informazione necessaria alla sintesi proteica Una tipica cellula umana contiene circa 2 metri di DNA. Quest’ultimo oltre ad una serie di istruzioni fondamentali per la sopravvivenza della cellula porta le istruzioni, contenute nei GENI, per la sintesi di circa 20000-25000 proteine Il genoma è costituto da diversi cromosomi Ogni singolo libro è un cromosoma All’interno contiene le informazioni per fare le proteine Adapted from Patty D’Adamo La funzione più importante dei cromosomi è quella di portare geni, ossia un segmento di DNA che contiene le istruzioni per produrre una particolare proteina. La sindrome di Klinefelter è una malattia genetica caratterizzata da un'anomalia cromosomica in cui un individuo di sesso maschile possiede un cromosoma X soprannumerario. Normalmente le donne possiedono due cromosomi sessuali XX e gli uomini uno X e uno Y: gli individui affetti dalla sindrome di Klinefelter hanno almeno due cromosomi X e almeno un cromosoma Y. La malattia può presentarsi con un assetto testicolare di tipo fetale, deficit di androgeni, testicoli e pene piccoli Il DNA e le unita da cui è costituito I componenti chimici del DNA sono uno zucchero il 2D-deossiribosio, il fosfato e quattro diverse basi azotate: due purine (adenina e guanina) e due pirimidine (citosina e timina). Una molecola di zucchero legata ad una base azotata forma un nucleoside; una molecola di zucchero una base e un gruppo fosfato formano un nucleotide che rappresenta l’unità fondamentale della molecola di DNA Il modo in cui I nucleotidi sono legati insieme dà al filamento una polarità Ciascun zucchero è un blocco con una sporgenza (il fosfato, 5’) ed un buco dalla parte opposta (l’ossidrile, 3’). Ciascuna catena completa è formata dalla ripetizione di nucleotidi orientati nella stessa maniera. Quindi si può intuire che ciascuna catena ha una estremità 5’ ed una 3’. Le due eliche corrono appaiate in senso antiparallelo (i due filamenti si avvolgono l’uno sull’ altro a formare una doppia elica) e sono tenute insieme da legami idrogeno e da legami di Van der Walls (legami di tipo debole). Le coppie di basi distano 3,4 A, un giro completo di elica comprende 10 coppie di basi e il diametro trasversale della doppia elica è di 20 A. Negli organismi viventi, il DNA non è quasi mai presente sotto forma di singolo filamento, ma come una coppia di filamenti saldamente associati tra loro. Essi si intrecciano tra loro a formare una struttura definita doppia elica. Ogni nucleotide è costituito da uno scheletro laterale, che ne permette il legame covalente con i nucleotidi adiacenti, e da una base azotata, che instaura legami idrogeno con la corrispondente base azotata presente sul filamento opposto. Il composto formato da una base azotata legata allo zucchero è definito nucleoside; un nucleotide è invece un nucleoside a cui sono legati uno o più gruppi fosfato. Il modello di Watson e Crick(1953). Il DNA è una macromolecola costituita da due filamenti avvolti in senso destrorso l’uno intorno all’altro, in modo da formare una doppia elica. Ciascun filamento è costituito da una lunga sequenza di nucleotidi, lo zucchero ed il fosfato si alternano lungo il filamento formando lo scheletro della molecola del DNA; il legame tra le molecole di zucchero è covalente e si chiama fosfodiesterico. Una volta stabilita la sequenza di una catena di DNA, la sequenza di quella opposta, complementare, è determinata automaticamente dalle regole di appaiamento che prevedono che di fronte ad una guanina ci sarà sempre una citosina e una timina di fronte ad una adenina Per poter svolgere la sua funzione il DNA deve fare due cose: copiare se stesso, per soddisfare il problema dell’ereditarietà ed esprimere la sua informazione (circa 25.000 geni). Il meccanismo che viene impiegato per ottenere questi due scopi porta alla produzione di altre specie molecolari: l’RNA e le Proteine. La prima parte di questo secondo processo inizia con la creazione di una molecola complementare ad uno dei due filamenti di DNA. Questa prima fase viene definita trascrizione e porta alla creazione dell’ RNA messaggero (o mRNA). In seguito le molecole di RNA vengono “tradotte” in polimeri di una classe chimica radicalmente diversa : le proteine. Il numero dei geni varia molto da organismo ad organismo. Per esempio un batterio ha circa 500 geni, mentre una cellula umana ne codifica circa 25000. Tuttavia il genoma umano contiene una grandissima quantità di DNA, intercalato tra un gene ed un altro che non codifica per proteine. Queste sequenze sono oggetto di studio da più di 20 anni, a volte questo DNA non codificante è stato chiamato DNA spazzatura. Anche se si ritiene che si in qualche modo coinvolto nella regolazione dell’espressione genica Il codice genetico rappresenta lo schema attraverso cui la cellula traduce la sequenza sul DNA (triplette di basi) in una sequenza di RNA e successivamente durante la traduzione in una proteina. Quasi tutti gli esseri viventi usano il medesimo codice genetico, chiamato codice genetico standard. Il DNA codifica l’informazione tramite l’ordine in cui vengono messi i vari nucleotidi sul filamento. Ciascuna base ( A, T, C, G) può essere considerata come una lettera di un alfabeto costituito da quattro lettere. Il messaggio deposto sul DNA deve essere in qualche modo usato per codificare le diverse proteine. La sequenza lineare di nucleotidi sul DNA deve in qualche modo codificare la sequenza di amminoacidi di cui la proteina è composta. La corrispondenza esatta tra l’alfabeto a quattro lettere del DNA e quello a venti lettere delle proteine non è intuibile dalla struttura del DNA ed è stato definito Codice Genetico. Translation starts with a start codon. Unlike stop codons, the codon alone is not sufficient to begin the process. Nearby sequences (such as the Shine-Dalgarno sequence in E. coli) and initiation factors are also required to start translation. The most common start codon is AUG, which is read as methionine. The three stop codons have been given names: UAG is amber, UGA is opal (sometimes also called umber), and UAA is ochre. "Amber" was named by discoverers Richard Epstein and Charles Steinberg after their friend Harris Bernstein, whose last name means "amber" in German. The other two stop codons were named "ochre" and "opal" in order to keep the "color names" theme. Stop codons are also called "termination" or "nonsense" codons. They signal release of the nascent polypeptide from the ribosome because there is no cognate tRNA that has anticodons complementary to these stop signals, and so a release factor binds to the ribosome instead. Nelle cellule eucariotiche il DNA è diviso in una serie di cromosomi diversi. Ciascun cromosoma è associato a proteine che lo ripiegano e lo compattano per poter essere accomodato nel nucleo cellulare. Nei batteri (procarioti) tutti i geni vengono portati su di una sola molecola circolare, le proteine che lo compattano sono diverse e soprattutto non esiste un involucro nucleare che separi il DNA dal citosol. Il nucleosoma è stato scoperto nel 1974 sezionando delicatamente I nuclei e osservando al microscopio elettronico una fibra di circa 30nm. Se si sottopone la cromatina a trattamenti che indicono uno svolgimento, la struttura appare ancora più piccola con sembianze di una collana di perle Watson et al., BIOLOGIA MOLECOLARE DEL GENE, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Il genoma umano è costituito approssimativamente da 3,2 x 109 nucleotidi ed è distribuito su 24 cromosomi diversi. Le molecole di DNA che formano i cromosomi non sono altro che stringhe di geni messi uno di seguito all’altro. Ciascun cromosoma è costituito da un unica molecola di DNA adeguatamente ripiegata ed associata a proteine. Questa struttura si chiama cromatina. Con l’eccezione di poche specie cellulari tutte le cellule di un organismo eucariotico contengono due coppie di ciascun cromosoma, una ereditata dal padre ed una ereditata dalla madre. I cromosomi paterno e materno di un a coppia si chiamano omologhi. L’unica coppia di cromosomi non omologhi è costituita dai cromosomi sessuali (X e Y nella specie umana). Il DNA è estremamente compattato nel nucleo. Per esempio il ch. 22 con 48 X106 nucleotidi srotolato sarebbe lungo 1,5 cm. Nel nucleo esso è lungo 2 mm. La compattazione è svolta da un numero molto grande di proteine che in livelli successivi assicura la condensazione del DNA. Le proteine che si legano al DNA per formare la cromatina sono divise in due gruppi: gli istoni e le proteine non istoniche. Gli istoni servono per formare il nucleosoma che rappresenta il primo livello di organizzazione della cromatina. Ciascun nucleosoma è formato da otto proteine: due molecole istoniche H2a, H2b, H3 e H4. Questo ottamero viene avvolto dal DNA per una lunghezza di 146 nucleotidi. Ciascuna particella è separata dalla successiva da un linker di lunghezza variabile, da pochi nucleotidi sino ad un numero di 80. Quindi in media una cellula umana contiene circa 30 milioni di nucleosomi. I nucleosomi sono compattati l’uno sull’altro, generando delle schiere di nucleosomi dove il DNA viene fortemente compattato. Watson et al., BIOLOGIA MOLECOLARE DEL GENE, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005 Nucleosomes are DNA-protein complexes, which are comprised of a core particle of 1.6 left-handed turns of DNA (roughly 146 bp) wound around a protein complex called the histone octamer (Figure 1.1(B)). The histone octamer is a set of 8 basic proteins, which are among the most well conserved proteins known in eukaryotes. It is comprised of a central tetramer, (H3/H4), flanked by two H2A/H2B dimers. The structure of a single histone molecule includes three major α helices with positivelycharged loops protruding at the Nterminals. I nucleosomi sono compattati uno sull’altro generando schiere regolari in cui il DNA è ancora più condensato Un altro istone detto H1 è chiamato in questo gioco di condensazione. L’istone H1 sembra essere cruciale per tirare la cromatina e ulteriormente compattarla anche se il meccanismo non è ancora del tutto noto. Studi microscopici su cellule interfasiche hanno dimostrato l’esistenza di due tipi di cromatina: l’eterocromatina e l’eucromatina. La prima forma rappresenta uno stato della cromatina molto condensato, mentre la seconda rappresenta uno stato mediamente più lasso della cromatina. Inoltre l’eterocromatina solitamente è più refrattaria ad far si che i geni contenuti al suo interno vengano trascritti. Questo ovviamente per il suo alto tasso di compattazione.. La Microscopia elettronica rende possibile vedere l’ultrastruttura di molti organelli. Questo perchè le cellule sono fissate con metalli pesanti. Dato che alcune strutture sono più o meno affini per questi sali alcune strutture appaiono più o meno elettron dense. L’eterocromatina e l’eucromatina rappresentano un ottimo esempio. I cromosomi che normalmente sono aggrovigliati nel nucleo diventano visibili quando la cellula entra in mitosi. Le due molecole identiche di DNA che si sono prodotte durante la fase S si condensano drammaticamente formando i due cromatidi fratelli che si appaiano tramite il centromero. Queste molecole sono ricoperte da un numero molto alto di complessi RNAproteine. Uno degli aspetti più importanti di questo fenomeno è la possibilità di separare i cromatidi fratelli in modo tale che poi vengano agevolmente tirati verso le due cellule figlie durante le fasi terminali della mitosi. Quest’ultimo processo di condensazione è svolto da particolari proteine capaci di idrolizzare ATP per super condensare il DNA. Queste proteine sono chiamate condensine. According to NIH, “Scientists use newt lung cells in their studies because these cells are large, easy to see into, and are biochemically similar to human lung cells." Cariotipo della specie umana. La funzione più importante per i cromosomi è portare l’informazione per codificare i geni. Un gene è definito come un segmento di DNA che contiene le informazioni per produrre una particolare proteina. Il numero dei geni nella specie umana si aggira sui 30000 ma, per esempio, questo numero scende intorno a 500 in certi batteri. Tuttavia i genomi di molte specie eucariotiche (uomo compreso) contengono molto più DNA di quello necessario per la codifica dei geni. Questo DNA che si intercala tra un gene e l’altro è stato definito Junk DNA (DNA spazzatura). L’utilità di queste sequenze non è stata decifrata completamente ma sembrerebbe che la funzione spaziatrice sia cruciale per una corretta espressione genica. Organizzazione dei geni sul cromosoma: il ch. 22 umano, uno dei più piccoli, contiene 48x106 coppie di nucleotidi (1.5% dell’ intero genoma)Ingrandendo una parte del braccio lungo si possono vedere allineati circa 40 diversi geni (marrone chiaro e scuro) Un ulteriore ingrandimento mostra l’intera lunghezza di 4 geni,mentre l’ingrandimento più spinto mostra l’organizzazione di un singolo gene. Il Progetto Genoma Umano ha permesso di sequenziare ed ordinare tutto il genoma umano. Questo progetto ha portato alla luce alcuni aspetti sorprendenti. Il primo aspetto è quanto poco del DNA codifichi per proteine o RNA strutturali. Molto del restante DNA cromosomico è rappresentato da pezzi mobili di DNA che si sono intercalati tra i geni. Un altro aspetto è rappresentato dalla dimensione media in nucleotidi di un gene che si stima essere intorno a 27000 nucleotidi. Tuttavia, soltanto 1300 nucleotidi, in media, vengono usati per codificare una proteina, il restante DNA consiste in lunghi tratti di DNA non codificanti che interrompe i piccoli segmenti codificanti. Le sequenze codificanti sono chiamate Esoni, mentre quelle non codificanti vengono dette Introni. Quindi molte sequenze di DNA sono semplici spaziatori che non portano alcuna informazione, ossia non sono tradotte in proteine. Identificare le zone che portano informazione non è semplice in quanto queste zone sono come piccole isole che galleggiano in un mare di DNA che non ha nessuna funzione codificante. Un approccio vincente è quello comparativo. Ossia per un dato gene tutte le regioni che devono essere tradotte in proteina sono conservate anche tra specie molto lontane, mentre quelle che non ospitano nessuna funzione sono libere di variare casualmente in quanto il loro cambiamento non pregiudica la funzionalità del gene. Comparando il genoma di uomo con quello di topo (le due specie hanno un comune antenato 100X106 anni fa) si sono trovate parecchie regioni praticamente identiche che si ritiene corrispondano alle sequenze che sono necessarie a portare l’informazione genica. Non solo, si è scoperto che grossi blocchi di genoma sono praticamente identici portando addirittura gli stessi geni nello stesso ordine spaziale. Questo fenomeno si chiama sintenia conservata. IL DNA genomico non dirige direttamente la sintesi proteica, ma usa l’RNA come molecola intermedia. Quando la cellula ha bisogno di una data proteina una parte del genoma viene copiata in RNA definito messaggero o mRNA, in un processo chiamato trascrizione. Questi mRNA emigrano dal nucleo e vengono usati come stampi per la generazione delle proteine in un processo definito traduzione. Il flusso dell’informazione è quindi il seguente DNA > RNA> Proteine . Tutte le cellule esprimono l’informazione genetica in questo modo e questo principio è stato definito dogma centrale della biologia molecolare. RNA struttura della molecola: L’ RNA è un polimero lineare composto da quattro nucleotidi legati attraverso un legame fosfodiestere che differisce dal DNA per due aspetti: 1) I nucleotidi contengono un zucchero diverso da quello del DNA, il il ribosio. 2) l’ RNA contiene la basi adenina guanina e citosima ma al posto della base timina contiene l’uracile. Poiché l’uracile è piuttosto simile alla timina, esso si può appaiare mediante legami a idrogeno con l’adenina. Mentre il DNA è a doppio filamento l’RNA è a singolo. Questa caratteristica permette all’RNA di ripiegarsi nello spazio in un numero molto grande di varietà. Alcune complesse a tal punto da far si che l’RNA al pari delle proteine inizi a funzionare come enzima catalitico o acquisti particolari proprietà strutturali. La trascrizione inizia con lo svolgimento di una piccola porzione di DNA. In questo modo uno dei due filamenti funziona da stampo per la sintesi di RNA La sequenza dell’ RNA è definita dall’accoppiamento complementare delle basi fra i nucleotidi in arrivo e quelli dello stampo di DNA. Quando questa corrispondenza viene soddisfatta il ribonucleotide viene legato covalentemente alla catena di RNA in crescita. La catena di RNA quindi viene allungata di un nucleotide alla volta ed ha una sequenza nucleotidica che è esattamente complementare allo stampo di DNA usato. La trascrizione avviene in direzione 5’>3’ ed il filamento di DNA che serve da stampo è ovviamente quello 3’>5’. Il filamento di RNA viene quasi immediatamente rilasciato dal DNA. Questo permette che molte copie di RNA possano essere prodotte dallo stesso gene in un tempo breve. Questo perché la sintesi di una nuova molecola di RNA inizia prima che la precedente molecola sia completata. La maggior parte dei geni codificati sul DNA ha come prodotto finale una proteina e l’ RNA messaggero rappresenta solo un prodotto intermedio in questo processo. Tuttavia per una parte di geni il prodotto finale è proprio l’RNA stesso. Questi RNA, come le proteine servono da enzimi per svolgere particolari funzioni all’interno della cellula. Sebbene non tutte le loro funzioni di questi RNA non tradotti siano state decifrate, alcuni piccoli RNA dirigono il fenomeno dello splicing; l’RNA ribosomale forma il nucleo dei ribosomi impiegati nella traduzione degli mRNA e gli RNA transfer o tRNA formano gli adattatori che scelgono gli amminoacidi e li tengono in posizione sul ribosoma durante la traduzione. La replicazione del DNA. Tutti gli organismi devono duplicare il loro DNA con estrema accuratezza. Il meccanismo prevede che entrambe le eliche di DNA vengano usate come stampo per la generazione di una elica complementare alla prima. Questo processo richiede che i due filamenti vengano separati e successivamente un particolare enzima detto DNA polimerasi polimerizzi i nucleotidi sul filamento complementare nascente. Una delle due funzioni base del ciclo cellulare è quella di duplicare il DNA cromosomico. Questo processo avviene durante la fase S (S per Sintesi). La serie degli eventi che prelude alla duplicazione del DNA è molto complessa. Prima di tutto è necessario che nella fase precedente (G1) ci siano alcuni segnali presenti. La replicazione del DNA inizia da delle origini di replicazione ben definite a cui si attaccano molte proteine durante tutte le fasi del ciclo cellulare formando il complesso di riconoscimento dell’ origine (ORC). Una di queste proteine è Cdc6 che consente successivamente l’attacco del complesso Mcm. L’insieme di queste proteine forma il complesso pre-replicativo. Una volta pronto questo complesso alla fine di G1 una serie di segnali scatena la replicazione del DNA da ciscuna origine. La doppia elica di DNA viene svolta e i due filamenti si biforcano formando una Y chiamata forcella di replicazione Un complesso macromolecolare contenente la DNA pol inizia la sintesi dei nuovi filamenti usando nucleotidi trifosfati come substrato. A causa del fatto che i filamenti stampo sono antiparalleli, la DNA pol può funzionare in continuo solo sul filamento stampo 3’>5’. Su questo filamento essa esegue una polimerizzazione 5’>3’ continua. Sull’altro filamento stampo la DNA pol per lavorare in continuo dovrebbe polimerizzare in direzione 3’>5’. Ma una DNA pol che lavora in questo modo non è mai stata trovata!!!!! Per risolvere questo problema la polimerizzazione del nuovo filamento sullo stampo 5’>3’ avviene anche questa secondo la modalità 5’>3’. Ovviamente si generano così dei corti filamenti complementari detti frammenti di Okazaki. Questi frammenti saranno discontinui sul DNA e necessiteranno di essere ricuciti alla fine del processo. Per il filamento 3’>5’ la DNA pol ha bisogno di un primer solo all’inizio della polimerizzazione poi troverà sempre un’ estremità OH a cui aggiungere un nucleotide. Per il filamento 5’>3’ dopo che è stato generato un frammento di Okazaki la DNA pol deve iniziare la polimerizzazione di un nuovo filamento a valle del primo. Per questa ragione è necessario un nuovo primer per iniziare la polimerizzazione la DNA primasi è l’enzima che deve produrre corti primers fatti di RNA che serviranno come primer di innesco per la DNA pol. Il primer di RNA si lega al DNA creando un ibrido DNA/RNA che servirà da innesco per la DNA polimerasi. Un sistema di riparazione rimuove il vecchio RNA primer e lo sostituisce con nuovo DNA Infine un enzima chiamato DNA ligasi congiunge le estremità 3’ del nuovo filamento con il 5’ del neo sintetizzato. Per far funzionare questa macchina è necessario che il DNA venga aperto e il filamento di DNA stampo venga esposto per poter essere adeguatamente copiato. Gli enzimi deputati ad aprire la doppia elica sono le DNA elicasi. queste molecole usano l’ATP per muoversi velocemente lungo il DNA e separare le due eliche Inoltre ci vogliono delle proteine capaci di legare il DNA a singolo filamento (SSB). Esse servono per destabilizzare l’elica e impedire che il DNA si richiuda dopo il passaggio della DNA elicasi. La forcella di replicazione di un mammifero impiega due DNA polimerasi diverse che agiscono sul filamento 5’-3’ dove si devono fare i frammenti di Okazaky. Esse sono la DNA pol d e quella a. Nei mammiferi una subunità della DNA pol a è la DNA primasi responsabile della formazione dei primers. Man mano che le elicasi lavorano sul DNA e la forcella di replicazione si muove si creq quello che è definito problema del super avvolgimento. Dopo 10 basi di avanzamento si verifica che il DNA ha svolto un giro completo intorno all’asse della molecola. Per evitare che il DNA si aggrovigli alcuni enzimi detti DNA topoisomerasi creano un perno sul DNA. L’enzima si lega ad un filamento e crea una rottura su questo filamento. Questa rottura permettere ai due filamenti di ruotare liberamente su se stessi. Il verso della rotazione sarà quello che permette di rilasciare ogni tensione di super avvolgimento creata dall’ avanzamento della forcella di replicazione. La rottura è assolutamete transitoria e quando la topoisomerasi si allontana il legame si rigenera La regione di DNA genomico dove la doppia elica viene aperta per prima si chiama origine di replicazione. Batteri e microorganismi semplici hanno di solito una sola origine di replicazione. Le proteine iniziatrici controllano l’esatto momento in cui la replicazoine inizia. L’origine di replicazione solitamente contiene sequenze ricche in A-T, che possono essere separate più facilmente. Le proteine del complesso si legano al DNA e reclutano l’elicasi e la primasi che inizia a creare un primer complementare al primo stampo per iniziare la polimerizzazione. Nel caso di genomi complessi caratterizzati da un numero di nucleotidi maggiore si è osservata la presenza di numerose forcelle di replicazione che contemporaneamente iniziano la replicazione del DNA.