sbobinamento lezioni 08 - Appunti di Scienze della Comunicazione

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Prof Cherubino
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29/02/2008
Esistono diverse tipologie di diritto:
-DIRITTO PUBBLICO:
Sanzione amministrativa (multa)  interviene la comunità. Non è un vero codice ma viene
chiamato così per comodità: è un insieme di leggi che riguardano la comunità.
-DIRITTO CIVILE:
Consiste in un risarcimento danni  interviene il cittadino privato.
-DIRITTO PENALE:
Nel caso di un decesso, il danno può essere risarcito con la detenzione (prigione)  interviene lo
Stato (Procuratore repubblica). Lo Stato andrà a indagare e a far risalire le responsabilità a chi ha
compiuto il danno penale.
Le diverse tipologie di diritto si distinguono in base a chi ha compiuto l’azione giuridica.
Ci sono 4 tipi di CODICI diversi:
-CODICE CIVILE:
Testo legislativo che regola i rapporti giuridici privati. Il codice civile vigente fu emanato nel 1942,
durante il regime fascista; in questo codice vennero inserite delle modifiche riguardanti ad esempio
l'area del diritto di famiglia, l'area del rapporto di lavoro subordinato, la disciplina delle società ecc.
-CODICE PENALE:
Testo legislativo che contiene i principi del diritto penale e la descrizione delle varie fattispecie di
reato. In Italia, il codice penale vigente, entrato in vigore il 1° luglio 1931, è il cosiddetto 'codice
Rocco' (dal nome del suo compilatore, l'allora ministro della Giustizia Alfredo Rocco).
Il codice penale vigente è stato elaborato e approvato sotto il regime fascista, della cui ideologia
risente soprattutto nella parte speciale, improntata a una concezione autoritaria dello stato, così il
codice Rocco ha subito una serie di modifiche volte a eliminare gli aspetti di impronta
antidemocratica (è stata abolita la pena di morte).
Il codice civile e il codice penale sono un insieme di regole sostantive;
-CODICE DI PROCEDURA CIVILE/CODICE DI PROCEDURA PENALE:
insieme di procedure per far rispettare i codici civile e penale.
ORDINAMENTO GIURIDICO:
Insieme di regole, schemi, codici, istituzioni (Magistratura, Parlamento e tutti gli altri organi
pubblici), con cui interagiamo, che disciplinano la vita sociale. L’ordinamento giuridico tende a
“ordinare”, in quanto necessario nel momento in cui i miei diritti si scontrano con quelli degli altri
 controversia.
ORDINAMENTI GIURIDICI: Ci sono diversi ordinamenti giuridici
- comunitario
- nazionale
- regionale
- provinciale
- comunale
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Come fanno a coesistere 2 ordinamenti giuridici??
L’articolo 10 della Costituzione Italiana riconosce la possibilità che il nostro ordinamento giuridico
si affianchi e venga sottoposto all’ordinamento giuridico comunitario.
COSTITUZIONE ITALIANA:
Leggi che costituiscono le fondamenta dello Stato italiano.
Perché le regole vanno cambiate??
Le regole non sono eterne, non possono rimanere le stesse in una società che progredisce. Es. il
senso del pudore di 30 anni fa è cambiato rispetto ad oggi.
È più difficile cambiare le norme della Costituzione perché richiede l’approvazione di ¾ del
Parlamento… mentre è più facile cambiare gli altri 4 codici (codici civile, penale, procedura civile,
procedura penale).
COMUNITA’ EUROPEA:
Nata per fini di collaborazione ma anche per fini economici.
Nel 1951 Schuman con il trattato di Parigi firmato da Belgio, Germania Federale, Italia,
Lussemburgo e Paesi Bassi che, insieme alla Francia, diede vita alla CECA (Comunità europea
carbone acciaio).
I ministri degli Esteri dei sei paesi della CECA avviarono le trattative per ampliare le basi della
cooperazione economica: ebbe così inizio il processo che portò alla conclusione dei due trattati di
Roma del 1957, istitutivi della CEE (Comunità economica europea) e dell’EURATOM (Comunità
europea per l’energia atomica).
Il trattato che istituiva la CEE prevedeva l’eliminazione entro 12 anni delle barriere doganali tra gli
stati membri, lo sviluppo di un sistema comune di dazi doganali per gli scambi con gli altri paesi
del mondo e la creazione di una politica agricola comune.
Nel luglio del 1967 le tre comunità (CEE, CECA ed EURATOM) confluirono in un’organizzazione
denominata Comunità Europea (CE).
Queste 3 comunità hanno portato al grosso problema della formulazione di una decisione, perché
non è facile mettere d’accordo 27 stati.
Trattato: accordo tra più stati che costituiscono una nuova entità.
UNIONE EUROPEA:
Dalla fusione di CEE e CECA nasce con il trattato di Maastricht (cittadina Olanda) dall’articolo 1 del
7 febbraio 1992, l’Unione Europea. L’UE è l’organo con cui interagiamo ogni giorno, che agisce
tramite i suoi organi.
3 pilastri UE:
-Libertà di movimento dei capitali
-Libertà di movimento dei lavoratori
-Libertà di movimento delle persone
Non c’è ancora una Costituzione dell’EU, perché la Francia si è opposta.
Per molte decisioni gli organi dell’UE devono ottenere l’unanimità della decisione presa  difficoltà
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nel mettere d’accordo 27 stati.
In quanto cittadini dell’UE, ogni 5 anni siamo chiamati a eleggere i capi del Parlamento
europeo, che oggi ha poteri prevalentemente consultivi in quanto non prendono decisioni,
ma consigliano la Commissione Europea che ha poteri esecutivi e normativi.
La Commissione Europea emana provvedimenti chiamati “direttive” che possono essere
direttamente o non direttamente applicabili.
DIRETTAMENTE APPLICABILI: la direttiva viene applicata subito, è legge.
DIRETTIVE
NON DIRETTAMENTE APPLICABILI: decisione che richiede un provvedimento,
da parte degli organi legislativi nazionali, che riconosca efficacia nazionale alla
decisione comunitaria.
NORMA GIURIDICA:
Il sistema di regole cui si è assicurato l’ordine della società che forma l’ordinamento giuridico
rappresenta il diritto oggettivo, che prende il nome di norma giuridica.
La norma giuridica è vincolante fin quando l’autorità che la emana abbia il potere di emanare
regole vincolanti.
NORMA MORALE:
E’ assoluta perché diversamente dalla norma giuridica, trova solo nel proprio contenuto la sua
validità, non c’è nessun soggetto o istituzione che la imponga. Allo stesso tempo obbliga solo
l’individuo che ne riconosce il valore la decisione di adeguarvisi. È autonoma perché funge da
imperativo solo in quanto la mia coscienza personale mi imponga di seguirla.
PROBLEMA DELL’INTERPRETAZIONE DELLA NORMA GIURIDICA:
Es. “La Repubblica italiana è fondata sul lavoro”  lavoro di chi??
L’interpretazione della norma è il fulcro dell’ordinamento giuridico che deve interpretare la norma
in modo uniforme, chiaro e con un’interpretazione esatta. Per l’interpretazione corretta della norma
viene riconosciuta l’autorità ad organi preposti (Corte Costituzionale), che devono interpretare la
norma qualora sia dubbia.
Corte Costituzionale: Corte che ha il compito di interpretare la Costituzione e tutte le leggi che
hanno valore di Costituzione (leggi costituzionali) ogni qual volta siano dubbie.
I soggetti che creano la norma giuridica e quelli che le interpretano sono le FONTI DEL
DIRITTO.
LEGGE:
L’articolo 134 della Costituzione e l’articolo 2 della disposizione della legge in generale
stabiliscono che: “la legge è un atto normativo scritto che nel nostro ordinamento è elaborato da
organi a ciò competenti secondo le procedure stabilite dalla carta costituzionale”. La legge al suo
interno contiene varie norme giuridiche.
NORME GIURIDICHE
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DIRITTO POSITIVO:
Insieme della norme che
costituiscono l’ordinamento
giuridico, ossia l’insieme
delle regole che vengono
prodotte e interpretate dalle
fonti.
AVENTI FORZE DI LEGGE
NON AVENTI FORZE DI LEGGE
DIRITTO NATURALE:
Ha avuto varie interpretazioni nel corso della storia:
-è stato interpretato come fonte del diritto positivo
-è stato considerato un diritto immutabile
-è stato considerato un diritto estremamente mutevole, sensibile ai periodi storici, talvolta
connesso agli spiriti religiosi, ma anche connesso unicamente alla ragione umana
-è stato collegato alla natura delle cose, ossia alla realtà esterna in cui ogni legislatore troverebbe
un limite invalicabile.
La giustizia del diritto positivo mira a raggiungere una giustizia legale e non in senso assoluto.
L’individuazione di ciò che è giusto mirerebbe ad individuare un’idea di giustizia in senso assoluto
che è di difficile individuazione  giustizia in senso legale.
STRUTTURA DELLA NORMA:
NORMA: enunciato prescrittivi (obbligatorio) che si articola nella formulazione di un ipotesi di
fatto, al cui verificarsi la norma ricollega una determinata conseguenza giuridica che può
consistere:
-acquisto di un diritto: es. usucapione per il quale se vivo in una casa, di cui non sono il
proprietario, per più di 20 anni, ne divento proprietario  diritto di proprietà.
-insorgenza di un’obbligazione: risarcimento danni
-estinzione o modifica di un diritto: io decido cosa farne del mio diritto, decidendo se estinguerlo o
modificarlo.
-applicazione di una conseguenza affittiva: obbligo
La norma è un enunciato obbligatorio che si articola in un ipotesi di fatto  la norma ipotizza una
situazione e al suo verificarsi, la norma ricollega delle conseguenze obbligatorie.
La parte della norma che descrive l’evento e che lo intende regolare è la FATTISPECIE che si
distingue in 4 categorie:
-ASTRATTA: insieme dei fatti che non sono realmente accaduti ma che vengono descritti
ipoteticamente da una norma e che indicano ciò che deve verificarsi affinché si produca una
determinata conseguenza giuridica.
Es. contratto: ti do una casa se paghi 5 milioni ogni 2 mesi.
-CONCRETA: fatto reale
-SEMPLICE: dopo la morte di un uomo viene aperta la successione ereditaria.
-COMPLESSA: pluralità di fatti giuridici
SANZIONE:
Originariamente applicata nel caso in cui non viene applicata una norma giuridica. La sanzione
viene intesa come pena, come conseguenza di un danno del trasgressore; la minaccia di sanzione
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favorirebbe l’osservanza spontanea della norma  funzione dissuasiva della sanzione.
Es. guida in stato di ebrezza sanzionata con il ritiro della patente.
Oltre alla sanzione-punizione esistono anche altri misure preventive come:
-Misure preventive
-Misure di vigilanza
-Misure di dissuasione
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Cambia il concetto originario di norma in quanto non è vero che ogni norma prevede una sanzione.
APPLICAZIONE
SANZIONE
MODO DIRETTO: articolo 2933 del codice civile stabilisce che “Viene distrutto
ciò che è stato realizzato, in violazione di un obbligo a spese del violatore.
Es. casa abusiva distrutta dell’abusatore
MODO INDIRETTO: Es. stipulo un contratto con un’artista che ha il compito di
realizzare un’opera; se il pittore non dipinge non lo posso obbligare ma posso
farmi risarcire il danno.
Una norma giuridica che abbia forza di legge deve presentare requisiti della:
-GENERALITA’ ossia la legge non deve essere dettata per singoli individui ma per tutti i
consociati o per classi generiche di soggetti (commercianti, proprietari di immobili, studenti
universitari..)
-ASTRATTEZZA dei relativi precetti, ossia la legge non deve essere dettata per specificare
situazioni concrete, ma per fattispecie astratte.
La norma ha lo scopo di regolare una serie di casi futuri e indeterminati che vengono descritti in
via ipotetica; la norma si presta ad applicarsi a chiunque si verrà a trovare nella situazione
prefigurata dalla norma.
Poniamo il caso che Babbo Natale attraversi la strada con la sua slitta mentre il semaforo è rosso,
provocando la morte del passeggero di un'auto.
Babbo Natale ha commesso un reato e quindi incorrerà in alcune sanzioni, che data la differente
tipologia di esplicazione del caso ricadono sotto la disciplina di tre diritti differenti.
Il semplice passare con il rosso dà luogo a una multa, che ricade perciò sotto il DIRITTO
AMMINISTRATIVO.
Il decesso del passeggero sarà disciplinato dal DIRITTO PENALE
Il danno subito dall'auto incidentata per colpa della slitta verrà disciplinato dal DIRITTO CIVILE
Se un cittadino propuove una causa nei confronti di un altro per farsi risarcire un danno siamo
nell'ambito del DIRITTO CIVILE.
DIRITTO PUBBLICO AMMINISTRATIVO= complesso di regole per disciplinare la sfera
pubblica civile
7 marzo 2008
La volta scorsa abbiamo raccontato la storia di Babbo Natale che era passato con la slitta al
semaforo rosso e si era scontrato con una macchina, provocando così la morte della persona che
sedeva sul lato del passeggero.
Quanti tipi di diritto sono coinvolti?
Abbiamo 3 tipi di diritto:


Diritto civile: riguarda il risarcimento del danno/danni della macchina.
Diritto penale: riguarda il decesso del passeggero.
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
Diritto amministrativo: concerne la sanzione/multa
Chi è legittimato a intervenire nelle 3 specie di diritto?
La distinzione dei soggetti che sono legittimati a intervenire ci offre la possibilità di capire a quale
diritto stiamo facendo riferimento.


Fattispecie civile: è il cittadino, la parte lesa.
Fattispecie penale: è lo Stato legittimato a intervenire, nella figura del giudice o del
procuratore.
Articolo 2043
del Codice Civile
“Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri danno ingiusto obbliga, colui che commesso
il fatto, a risarcire il danno”.
Caso I
Immaginiamo che un giorno sul Corriere della Sera esca un articolo non vero: “Il professor
Cherubino non è laureato, ed è stato arrestato per aver indebitamente(abusivamente) esercitato la
professione di avvocato e docente.”
1. Chi può agire per far rispettare il diritto di immagine leso?
Per la lesione di immagine siamo in ipotesi di diritto civile, e la parte che può adire le vie legali è il
soggetto stesso chiamato in causa (il dottor Cherubino).
Ci potrebbe essere una fattispecie penale nel caso di ipotesi di diffamazione, ma per ora questo non
è il nostro caso.
In questo caso dobbiamo innanzitutto capire che, secondo l'articolo 2043 del C.C., il danno, inteso
in questo senso come lesione di immagine, va comunque risarcito, indipendentemente dal fatto che
alla base ci siano dolo o colpa.
Queste due istanze vanno debitamente considerate nel caso di quantificazione o monetarizzazione
(Quantum) ai fini del risarcimento in senso materiale, della liquidazione del danno.
Dolo= quando c'è intenzionalità.
Colpa= quando non c'è intenzionalità; è accidentale o per noncuranza.
Dolo e colpa prevedono entrambi un risarcimento, ma è diversa la quantificazione dello stesso, che
verrà determinata nel contesto concreto dal giudice.
Pensiamo ad esempio al caso dei tamponamenti: non c'è dolo, eppure il codice Civile prevede il
risarcimento del danno.
Il Quantum sarà previsto nel singolo caso dal giudice che potrà vedere se ci sono modi alternativi al
pagamento, ad esempio la Smentita
Articolo 10 C. C – Abuso dell'immagine altrui
“Qualora l'immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o dei figli, sia stata esposta o
pubblicata fuori dai casi in cui l'esposizione e la pubblicazione è dalla legge consentita, ovvero con
pregiudizio al decoro o alla reputazione della persona stessa o dei detti congiunti, l'autorità
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giudiziaria, su richiesta dell'interessato, può disporre che cessi l'abuso, salvo il risarcimento dei
danni.”
Quest'articolo è un articolo cardine per gli scienziati della comunicazione.
Che tipo dia azione prevede quest'articolo?
1. Cessazione abuso= inteso come far togliere le immagini ad esempio da un sito internet.
2. Risarcimento del danno
Il codice ci dà due tipi di azioni, che non necessariamente sono congiunte, dipendono dalla scelta
del soggetto leso.
L'articolo 10 ci dice molto altro: innanzitutto ci dice che, per il diritto di cronaca, ci sono casi in cui
le immagini di persone possono essere pubblicate.
Solo nel caso in cui le immagini sono pubblicate con pregiudizio al decoro, la persona può chiedere
la cessazione dell'abuso e/o il risarcimento.
Ci saranno sentenze che definiscono cos'è il decoro e la reputazione, e noi le analizzeremo per
capire cosa si intende ora per queste due istanze.
Il codice civile permette quindi alla parte lesa la cessazione dell'abuso e/o il risarcimento del danno.
Qual è la differenza che sussiste tra Codice civile e Codice di procedura civile?
Il codice civile= mi esprime un principio, il diritto
Il codice di procedura civile= mi spiega come fare a farmi risarcire, ossia la procedura.
Qual è la differenza tra diritto Penale e Procedura Penale?


Il diritto penale mi indica come ad esempio uccidere è male/reato.
La procedura Penale invece mi fornisce la procedura su come si possa condannare il
soggetto che ha ucciso/ commesso il reato.
Articolo 1
Codice di procedura Civile
“La giurisdizione civile è esercitata dai giudici ordinari”
Ossia il diritto di dire se c'è o meno un diritto.
CASO II
La società odierna poggia sui nuovi mezzi di comunicazione, come internet, che quindi prevedono il
formarsi di una casistica giudiziaria molto interessante, rispetto ad esempio al limite della
giurisdizione di competenza. Se prima un giornalista pubblicava un articolo su un giornale italiano,
il soggetto sarebbe stato giudicato quasi sicuramente in Italia.
Diverso è il caso oggi a causa della globalizzazione e delle nuove tecnologie come internet.
Rifacendoci al caso della giurisdizione, possiamo portare come esempio il seguente esempio, datato
nel 2001.
In Francia, l'apologia del nazismo è considerata reato= è vietato in qualsiasi modo la promozione e
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l'inneggiare all'ideologia nazista.
Nel 2001 il sito Yahoo.fr, una società controllata al 100% da Yahoo.Ltd, mostrava in vendita
oggettistica nazista, uguale a quella messa in vendita sul medesimo sito statunitense, con sede in
California.
Va ricordato però che per ciò che attiene gli U.s.a., il I emendamento sancisce il right of free spech,
inteso anche come libertà di espressione di qualunque posizione/ideologia anche considerate reato
in altri stati.
In Francia questo è reato, ecco perché la jewish untide information league, una lega che ha il
compito di non permettere la diffamazione della religione ebraica e del popolo ebraico, ha citato
Yahoo.fr davanti al tribunale di Parigi.
La sezione francese del sito, collegata dunque all' azienda statunitense, e che mostrava tali cimeli
venne sottoposta a giudizio in Francia e condannata al pagamento di 50000 euro quotidianamente,
finché non avesse rimosso tali colli dal suo campionario.
Yahoo.fr si giustifica dicendo che i prodotto esposti erano caricati nelle pagine provenienti dal sito
statunitense, e che comunque è il navigatore che può scegliere quali prodotti visionare.
Yahoo.fr dovendo pagare quotidianamente 50000 euro e risultando questo molto dispendioso ha
fatto fare ricorso alla società madre, al giudice della corte costituzionale
Il giudice californiano ha deciso che Yahoo.fr essendo controllata totalmente da Yahoo.Ltd non
poteva essere sottoposta alla giurisdizione francese bensì solo a quella statunitense: ha così deciso,
in accordo con il right of free speech, che essendo la società sotto la giurisdizione californiana, il
giudice francese non aveva diritto di poter dire cosa vendere e cosa non vendere su un sito
statunitense.
La decisione finale non è stata ancora presa, uscirà nel 2008.
Questo è il classico esempio di come le nuove tecnologie possono creare problemi ai giuristi,
problemi fino a poco tempo prima non presi in considerazione, soprattutto in relazione a questioni
territoriali e quindi di giurisdizione: pensiamo ad esempio alle questioni religiose, come il
pronunciare il nome di Dio invano che in alcuni stati è proibito ed è considerato un reato punibile a
vario titolo.
Le nuove tecnologie ad esempio hanno posto molti problemi per quanto attiene la diffamazione.
Internet ci ha esposto a problematiche innovative che hanno portato a una confusione del ruolo dei
giudici, relativamente ala giurisdizione: gli stessi giudici californiani che hanno sempre fatto scuola
per ciò che concerne le nuove tecnologie – grazie alla presenza della Silicon Valley- si sono trovati
a dover affrontare qualcosa di veramente originale e innovativo.
CASO III
A New York ( Manhattan - Greenwich Village) esiste un famoso locale di jazz chiamato “Blue
note”, un locale storico e di enorme successo del jazz, dove si trovano i più grandi artisti del mondo
e dove ogni artista che si esibisce ha l'obbligo di almeno 2 perfomances a serata, per poter far
godere a tutti la sua esibizione.
Un signore della Pennsylvania ha creato un sito musicale chiamato Blue note.com da cui si poteva
scaricare musica romantica.
Il locale newyorchese, già esistente prima del sito, decide di far causa al signore della Pennsylvania
per utilizzo abusivo del nome.
Ma qui sorge spontanea la domanda: dove adire le vie legali?
 Nello stato di New York?
 In quello della Pennsylvania?
Per la legge statunitense, affinché si possa far causa in uno Stato piuttosto che in un altro, è
necessario trovare un collegamento tra il fatto e lo stato nel quale si vuole portare la causa.
Qui siamo negli anni '90 e gli avvocati hanno trovato un appiglio:con che giustificazione il sito Blue
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note.com va perseguito con le leggi dello Stato di New York?
Il collegamento sta nel fatto che anche dallo stato di New York si poteva accedere al sito: molti
newyorchesi infatti scaricavano la musica accendendo al sito della Pennsylvania.
CASO IV
Un signore, il cui soprannome era Zippo, ha aperto in Carolina un suo sito: www.zippo.com.
É un sito che parla della sua vita e fornisce molti servizi come la temperatura etc.
La società zippo gli ha fatto causa volendo portare il caso in Colorado (dove essa ha sede).
Perché in Colorado? Per vari motivi vicini all'azienda come ad esempio: le leggi più benevole,
comodità e vicinanza, conoscenza degli avvocati, etc.
Il giudice ha esaminato il caso partendo dall'analisi della precedente sentenza in relazione al caso
Blue Note, dal quale però c'era una differenza sostanziale di contenuto.
Il giudice ha così inventato una scala, chiamata in termine tecnico “sliding case”, facendo un
distinguo tra siti


a carattere passivo= nei quali si può solo entrare e non richiedono interazione
a carattere attivo= siti nei quali c'è possibilità di interazione (acquistare e scaricare)
Stando a questa differenza possiamo dire che un sito come un blog - essendo passivo -non
pregiudica nulla.
I giudici del Colorado hanno affermato che in questo caso non c'è giurisdizione in quanto il sito
passivo non richiedendo un'interazione da parte dell'utente, non costituisce elemento sufficiente per
creare giurisdizione, ossia il diritto del giudice di giudicare.
Quindi negli U.s.a, dove un blog è considerato uno sito passivo, per la legge degli Stati Uniti non
posso essere punita.
CASO IV.- 1
Se io compro scarpe tramite un sito che ha sede in Cina e le scarpe non arrivano è ovvio che andrò
dal giudice di Varese per far riconoscere il mio diritto.
Fra i vari stati del mondo esistono accordi bilaterali che consentono di diramare questioni relative
alla giurisdizione nel caso di conclusione di contratti.
Nell'Unione Europea, per una direttiva in relazione ai contratti conclusi dai cittadini europei come
singoli privati, e non come aziende, tutte le volte che noi acquistiamo siamo legittimati (oltre al
diritto di recesso) a far causa nel tribunale più vicino a noi, anche se nel contratto dovesse essere
indicato come foro competente uno posto altrove e più lontano.
CASO V
Se apro un blog e inserisco contenuti che diffamano un mio collega, in base a quale articolo del
Codice Civile può farmi causa?
In base all'articolo 10 del Codice Civile egli può intentare causa.
Il mio collega può farmi causa in base a quest'articolo.
L'articolo 2043 specifica il diritto al risarcimento del danno.
La procedura è specificata nel Codice di Procedura Civile.
Il giudice competente verrà determinato in base al luogo nel quale il fatto è compiuto.
L'articolo 2043 parla del diritto al risarcimento.
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Il nostro blog è famoso e ogni giorno ha milioni di accessi; noi andiamo a ledere l'immagine di una
persona che ha una grande reputazione a livello planetario e che vive dallo sfruttamento della sua
stessa immagine.
Il giudice accerterà il valore commerciale della reputazione del soggetto leso, controllerà gli accessi
e deciderà l'importo da rifondere.
Poniamo che questa somma sia di 1000000 di euro, noi dobbiamo risarcire il danno in base al quale
siamo stati condannati.
Molte persone, per tutelarsi, decidono di intestare un blog, il quotidiano on-line o la propria attività
economica in generale, a una persona giuridica
PERSONA GIURIDICA= soggetto/entità/ rappresentato non di singoli ma da una società, che ha la
capacità di agire e stipulare contratti. Siamo noi a decidere quanto economicamente fare forte
questa società e nell'ipotesi della costituzione di S.R.L possiamo usare questa società per schermarci
da eventuali azioni miranti a ottenere un risarcimento economico spropositato.
Se la scritta diffamatoria fosse stata pubblicata da una S.R.L per quanto il giudice potesse
condannare e stimare il danno in una certa cifra, tale società non potrà rispondere oltre il capitale
disposto per costituire la società.
Il diritto civile prevede sostanzialmente 2 attori:
PERSONE FISICHE
PERSONE GIURICHE
Entrambe hanno la capacità di agire = ossia di compiere tutti quegli atti giuridici per cui non sia
stabilità un'età diversa.
Le PERSONE GIURICHE acquistano la capacità di agire alla loro costituzione.
Le PERSONE FISICHE acquistano la capacità di agire con la maggiore età (vedi articolo 2 Codice
Civile)
La Capacità di agire preclude la possibilità di concludere contratti al di fuori di quelli ordinari
La Capacità giuridica= essere cioè idonei a confrontarsi in maniera attiva o passiva con dei
diritti.(implica che il soggetto è titolare di una serie di diritti oggettivi o soggettivi, va solo
sottolineato che però sarà solo al compimento dei 18 anni che egli potrà agire in maniera attiva per
far valere quei diritti e quegli interessi, prima saranno i genitori, il curatore o il tutore)
Un bambino, solo per il fatto di essere nato, può essere già ritenuto erede dei beni de genitori. Non
può ancora disporvi, perché per farlo bisogna compiere i 18 anni, ma è considerato idoneo a poter
ricevere in eredità i beni dei genitori.
Capacità giuridica si ha anche quando durante un incidente viene coinvolto un minorenne, il quale
ha diritto a essere risarcito, però devono essere i suoi genitori a nominare l'avvocato e andare di
fronti ai giudici.
Art 1223- Risarcimento del Danno
Il codice civile articolo 1223 prevede il risarcimento del danno, dandoci così un criterio di massima
per il quantum (quantificazione del danno) in determinate fattispecie.
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“Il risarcimento del danno per l'inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita
subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata e
diretta.”
Nella scorsa lezione abbiamo visto che ci sono 2 tipi di esecuzione che il creditore può chiedere al
debitore:
.
1. Forma specifica =
2. Equivalente =
Caso VII
Attraverso un contratto via internet chiediamo la consegna di una gru entro una determinata data per
poter iniziare i lavori di costruzione di una casa. La gru però non arriva. Io avrò titolo di far causa
alla parte che doveva fornirmi la gru.
Che danno posso chiedere?
1. Posso chiedergli la perdita subita = il fatto che la gru non sia arrivata mi dà il diritto di
restituzione dei soldi che avevo dato per ottenerla.
2. Posso chiedergli anche il mancato guadagno = magari senza questa gru io non ho sono
riuscito a iniziare la costruzione nel tempo previsto ; ho quindi perso il contratto e sono
legittimato ad ottenere i soldi del mancato guadagno, ossia quelli ottenuti se avessi costruito
la casa.
Caso VII -1
Poniamo il caso che la gru invece non sia arrivata e io abbia dovuto comprarla in un negozio ad un
prezzo molto maggiore a quello preventivato. Questa differenza è una perdita che mi dà diritto al
risarcimento.
Il Codice Civile attenua questa disposizione con l'articolo 1225.
Art. 1225 - Prevedibilità del danno“Se l'inadempimento o il ritardo non dipende da dolo del debitore, il risarcimento è limitato al
danno (1223) che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l'obbligazione.”
Già l'articolo 1223 pone dei paletti: non posso sempre chiedere il risarcimento, esso è valido solo se
il danno è rilevabile come conseguenza immediata e diretta.
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Con questo si intende che il danno è risarcibile solo come conseguenza diretta e immediata, ma
soprattutto deve essere una conseguenza che potevo prevedere al momento in sorgeva
l'obbligazione.
CASO VII
Un fidanzato sta per sposarsi e allora organizza il catering: se il giorno del matrimonio la ditta del
catering non si presenta e la sposa si arrabbia lasciando il fidanzato, questo signore non avrà diritto
a fare causa all'azienda anche in relazione al fatto che la fidanzata lo ha lasciato perché questa è una
conseguenza imprevedibile; potrò invece essere risarcito in relazione al danno subito dal mancato
catering.
Molto spesso è facile determinare l'entità del danno: ad esempio nella costruzione di una casa è
prevista una clausola che indica una penale quotidiana a carico del costruttore in caso di ritardo
nella consegna della casa stessa.
Quando non è possibile determinare con esattezza l'ammontare ci rifacciamo all'articolo 1226:
l'articolo ci fornisce un raro esempio di come il Codice Civile riconosca al giudice il potere di
determinare liberamente l'ammontare del danno.
Articolo 1226 – Valutazione Equitativa
“ Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato adl giudice con
valutazione equitativa”
Molto spesso per arrivare alla quantificazione il giudice utilizza a sua discrezione o:


Consulenti esterni
Decisioni di altri giudici in casi precedenti e analoghi.
Ora approfondiamo un attimo il discorso sulle persone giuridiche.
Le regole del risarcimento del danno si applicano sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche, le
quali rispondono con i loro beni presenti e futuri
PERSONE GIURIDICHE si dividono in due grosse categorie.
Le società con personalità giuridica, ma che non schermano le persone che formano queste società
da eventuali azioni di responsabilità per risarcimento
tra queste ricordiamo:
S.n.C= società nome collettivo in cui i soggetti sono giudicati responsabili nel caso in cui ci siano
azioni di responsabilità nei loro confronti.
CASO IX
Un caso tipico delle scuole americane è quello della Signorina che ha preso un caffè da McDonald's
e si scotta: pretende un risarcimento di 5000000di euro e viene risarcita.
Poniamo il caso che accada un fatto simile in Italia ad una società a nome collettivo, e il
13
risarcimento stimato è di 50000 euro: la società risponderà fino al totale nel caso in cui ci siano i
50000 euro, altrimenti risponderà fino alla cifra presente, mentre i rimanenti verranno chiesto a
ciascuno dei componenti della società che risponderanno in solido e illimitatamente.
Il diritto però proprio per garantire il massimo grado di liberà economica, ha creato le società con
personalità giuridica a responsabilità limitata che invece schermano le persone che le formano.
Esse esistono in due grandi categorie:
S.r.L. =società a responsabilità limitata
S.p.A. = società per azioni
I soggetti di questi società non sono responsabili coi loro beni personali, ma rispondono solo con il
fondo costitutivo della società stessa – valore quote o azioni a seconda che si tratti di una società o
un'altra.
Nella società S.r.L i soci detengono le quote.
Nelle società S.p.A i soci detengono le azioni.
I costi delle società a responsabilità limitata- costi gestionali e costitutivi -sono diversi rispetto a
quelli di altre tipologie.
Per le s.r.l., i soci devono depositare un totale di 10000 euro per costituirle (che viene usato come
fondo di garanzia).
Vi è l'obbligo di pubblicazione dei bilanci.
Vi è l'obbligo di iscrizione agli uffici delle Camere di Commercio.
Unione Europea
La Commissione Europea è l'organo comunitario con potere legislativo ( fa le leggi)
Il Parlamento= ha funzione di organo consultivo
La scorsa volta abbiamo parlato delle varie istituzioni dell'Unione Europea.
La corte di giustizia delle comunità europee è stata costituita nel 1952 ( parla di comunità europee
perché esistevano diverse istituzioni Ceca - ) e ha sede in Lussemburgo.
La sua funzione è garantire che la legislazione dell'unione Europea sia interpretata e applicata in
modo uniforme in tutti i paesi dell'Unione, e che la legge sia quindi uguale per tutti.
Essa garantisce, per esempio, che i tribunali nazionali non emettano sentenze differenti in merito
alle medesime questioni.
La corte vigila inoltre affinché gli stati membri e le istituzioni agiscano conformemente alla legge,
e ha il potere di giudicare le controversie tra stati membri, istituzioni comunitarie, imprese e privati
cittadini.
È costituita da un giudice per ogni stato membro (ora sono 27) in modo da rappresentare tutti i 27
ordinamenti giuridici nazionali dell'Unione Europea.
Tuttavia per motivi di efficienza raramente la corte si riunisce in seduta plenaria.
Di norma si tratta di riunioni in sezione
La Corte di giustizia giudica su alcune questioni:
1. Controversie tra stati membri
2.
14
I pilastri fondamentali dell'Unione Europea sono:

libertà di movimento di capitali, lavoratori, delle persone
L'Unione Europea vuole che tutti i soggetti residenti nell'Unione, siano essi persone giuridiche o
fisiche, abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri. Coloro che operano all'interno di un certo
mercato devono quindi avere gli stessi diritti indipendentemente dal paese di origine.
CASO X
negli anni '80 una legge nazionale riconosceva diritti finanziari di tassazione privilegiata per le
imprese residenti nel meridione.
Una impresa francese portò la questione di fronte alla corte dicendo che si trovava svantaggiata a
operare economicamente in Italia a causa di questa legge.
L'Italia rispose che anche le stesse imprese italiane erano sfavorite, se residenti al nord e questo
proprio perché la legge intendeva tutelare le imprese del Sud.
La Corte di Giustizia obbligò l'Italia a togliere questa regola in quanto portava svantaggi ad alcune
imprese.
Il diritto si è poi evoluto portando agevolazioni e sussidi per le aree economicamente depresse, ma
in maniera molto delimitata.
Secondo il diritto europeo è ingiusto aiutare alcune imprese, ad esempio con aiuti pubblici come
accade in Italia.
Quindi gli stati che non rispettano il principio di libera concorrenza possono essere portati di fronte
alla Corte di Giustizia europea.
Istituzioni comunitarie: la commissione Europea cita l'Italia per qualche motivo, ad esempio perché
finanzia Alitalia. Ma lo Stato italiano può essere citato non solo dalla commissione europea, ma
anche dalla Francia, dall'impresa Air-France o anche dai privati cittadini, nel caso in cui vi sia un
interesse legittimo o vi sia il mancato rispetto di una normativa comunitaria.
La legge va interpretata in modo simile, questo è molto importante, specie in paesi di culture, lingue
e tradizioni diverse come i vari paesi dell'Unione. Per questo è importante che i giudici di fronte a
un caso ne diano una interpretazione simile, essi devono rivolgersi alle linee indicate dalle sentenze
della Corte Europea che spiega loro come va interpretata.
I giudizi della Corte Europea costituiscono precedenti: Questo è un concetto che per noi che siamo
nel cosiddetto Civil Law è innovativo.
Da noi infatti il giudice si basa sulla lettura del Codice scritto e applica la legge: lui è libero di
giudicare un caso simile in modo del tutto diverso perché da noi il precedente non costituisce
diritto.
Viceversa nei paesi anglosassoni come Stati Uniti, Inghilterra, Australia vige il cosiddetto Common
Law: non esiste un codice, ma le leggi si formano attraverso la giurisprudenza, ossia attraverso le
sentenze emesse dai giudici stessi, che costituiscono un precedente. Quindi un giudice che deve
valutare un caso analogo deve conformarsi alla sentenza di un suo predecessore.
Common Law e Civil Law
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Il Civil Law è l'assetto giuridico vigente in paesi come l'Italia, la Spagna, il Portogallo, la Francia.
Nasce come conseguenza del diritto romano.
Common Law, applicato in paesi di origine anglosassone, si basa su sentenze già emesse che
formano un precedente e vanno a costituire la giurisprudenza. La sentenza del giudice fa legge.
In realtà dobbiamo considerare una piccola gerarchia.
Negli vari stati troviamo 3 diversi gradi (concernenti la legge statale):



Corte di I grado
Corte di II grado
Corte costituzionale.
Per ciò che attiene le sentenze di I grado e di II grado ogni giudice di I grado e/o II grado, di ogni
singolo stato si sente abbastanza libero nelle sue decisioni.
Ma se la sentenza arriva alla Corte Costituzionale che emette una sentenza, allora anche il giudice
di I grado si sentirà vincolato a quella sentenza (anche se si tratta di un giudice di I grado dello Stato
della California e la sentenza è stata emessa dalla corte costituzionale della Florida.).
Le sentenze vengono raccolte e tipizzate in regole.
Come fa a funzionare il sistema americano?
Se una decisione è stata presa 50 anni fa, ad esempio in merito al senso del pudore, che va
modificandosi attraverso i secoli, come si può fare?
Se non c'è un precedente il giudice è libero, ma oramai si è quasi deciso su tutto.
Se oggi un caso già deciso 50 anni fa -e non si ripresenta più fino a oggi - arriva alla corte
costituzionale, si usa il mezzo del Distinguo: ossia si dice che il caso è molto simile a quello già
analizzato ma trovano un appiglio in base al quale decidono in maniera più moderna. Quindi
rispetto al nostro diritto è un diritto + dinamico che muta nel tempo.
Parlando dell'Unione Europea l' abbiamo avvicinata agli U.s.A , in quanto anche essi, sono una
federazione di stati che presi singolarmente hanno una loro costituzione e delle loro leggi, sopra le
quali però vi sono delle leggi sovrastatali, leggi cosiddette federali che investono tutti gli stati.
In quest'ambito sono previste diverse corti federali ( I grado, II grado e corte distrettuale) che
hanno il compito di garantire la corretta applicazione delle leggi federali, esattamente come accade
da noi con la Corte di giustizia Europea ( che interpreta la costituzione, ossia quella carta che
possiamo considerare come le fondamenta di una casa)
Gli americani hanno the Bill of rights, firmata a Philadelphia, prima capitale americana.
La corte costituzionale americana ha il compito di interpretare la costituzionale statunitense.
I giudici sono eletti dal presidente, che è un organo politico, la carica è a vita.
Esistono studiosi che studiano sia la modalità di comportamento della Corte che la vita media dei
giudici, di modo che possano portare certi casi dinnanzi alla Corte costituzionale.
Un caso può essere discusso alla corte costituzionale in america solo se ha perso sia in I grado che
in II grado.
La corte muterà comportamento a seconda che nella corte siedano più giudici repubblicani o +
giudici democratici, e questo perché le sue decisioni sono prese a maggioranza.
Quindi una legge può essere interpretata in modo + restrittivo se ci sono giudici conservatori in
numero maggiore rispetto a giudici riformatori.
In questo momento, a seguito dei due mandati di un presidente repubblicano abbiamo più giudici
estremamente conservatori, ma sappiamo che uno di essi è malato e quindi, nel caso vincessero i
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democratici, sarà interessante vedere come si metteranno le cose alla sua morte, poiché c'è la
possibilità che per la prima volta siedano nella corte un numero pari di giudici repubblicani e
democratici (i titolari sono 8 in tutto)
Gli amicus curiae sono determinati movimenti che decidono di portare certi casi di fronte alla
giustizia e perderli artificiosamente sia in I che in II grado proprio per giungere dinnanzi alla corte
costituzionale e cambiare così il sistema legislativo.
Ricordiamo l'esempio della ragazza di colore che si sedette nei posti riservati ai bianchi.
Fortunatamente la maggioranza dei giudici della corte era in quel momento riformatrice per cui la
sentenza fu favorevole alla ragazza e permise il cambio della legge.
Diciamo che il fatto stesso che i giudici rimangano in carica fino alla morte, e quindi non dipende
dall'elezione di un presidente o di un altro, mi rende meno suscettibile alle influenze politiche:
ricordiamo semplicemente il caso in cui un giudice estremamente conservatore stabilì che bruciare
la bandiera statunitense negli Stati Uniti non costitutiva reato in quanto poteva considerarsi come
una manifestazione del right of free spech: il giudice era il + conservatore all'interno della corte,
Antony Scalìa di origini italiane e permise che la maggioranza si formasse in una certa direzione
invece che in un' altra.
Nella nostra corte di giustizia non si resta in carica a vita.
Gli stati hanno delegato all'unione europea una parte della loro sovranità.
In Italia è possibile delegare parte della sovranità? Se sì dove sta scritto?
Il fondamento si trova negli artt 10 e parte 11 della costituzione.
Art 10
“L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente
riconosciute”
Art 11
..consente in condizioni di parità con gli altri stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Diritto europeo
14 marzo 2008
CASO I
Poniamo il caso che il dottor Rossi, importante ingegnere di Milano stia lavorando su un nuovo
progetto molto importante. Trasferisce i files relativi al suo progetto a un collega in California
tramite Hotmail – un account di posta elettronica molto usato. Dopo due settimane scopre che la
sua mail è stata intercettata e il materiale che lui aveva inviato al collega è stato brevettato dalla
Microsoft, proprietaria dell'Account di posta Hotmail.
Secondo la legge dello Stato della California tutto il materiale spedito tramite il sito Hotmail è di
proprietà della Microsoft o può divenire tale (questo è specificato anche nelle condizioni
17
contrattuali ): il materiale quindi non è assolutamente confidenziale e loro possono avere diritto
d'uso
La questione è diversa in Europa poiché con la direttiva sulla privacy si tutela la confidenzialità del
materiale inviato anche elettronicamente.
Va ricordato che la volta scorsa abbiamo già evidenziato come esistano due tipologie differenti di
siti: quelli Attivi, coi quali si può interagire, e quelli Passivi nei quali si può solo navigare senza
interazione.
Consideriamo Hotmail un sito attivo in quanto il fatto di scrivere e comunicare con un altro
soggetto implica un'interazione.
A questo punto cosa converrà al signor Rossi?
Dove vorrà porta la causa?
Come potrà rimarcare al giudice californiano che questi non ha giurisdizione?
Nello specifico esempio al signor Rossi conviene portare la causa a Milano, per
sostanziali:



3 motivi
I costi da sostenere;
La presenza della direttiva europea che tutela la privacy:
La presenza della direttiva comunitaria che protegge il consumatore, dicendo che nei
contratti, anche quelli on-line, il foro competente è quello del consumatore.
La direttiva 2000/31 è quella che protegge nello specifico i contratti via internet, dicendo che ha
sempre fede il foro del consumatore.
Su internet ci sono tanti servizi forniti gratuitamente ma che hanno un valore commerciale,
esattamente come Hotmail.
Possiamo notare come tra l'Unione e gli U.s.A ci sia un diverso approccio per tutelare il
consumatore, specie in riguardo ai contratti via internet.
L'unione protegge sempre il consumatore che conclude contratti al di fuori dei locali commerciali.
Negli Usa vige la regola del libero mercato, è quindi il consumatore che decide liberamente di
concludere o meno un contratto; non esiste inoltre una stessa normativa che protegge il
consumatore.
Internet ci pone di fronte a nuove, eclatanti tipologie e problematiche.
Le più originali si vedono nei contratti.
Il contratto è disciplinato dal diritto civile, poiché ci sono soggetti che agiscono come privati.
Mettere le monetine in una macchina per ottenere una bibita è un contratto.
L'articolo 1321 codice civile, disciplina il contratto, dicendo cos'è.
1321- Nozione del contratto
“ Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto
giuridico patrimoniale”
Non si può concludere contratti con sé stessi, almeno non contratti con valore legale
Tutti i rapporti tra due o più persone che hanno la caratteristica della patrimonialità, ossia un valore
pecuniario, sono contratti; gli altri non possono essere considerati contratti secondo l'articolo 1321.
Rapporto giuridico patrimoniale= non deve essere sempre espresso in termini monetari espliciti, ma
l'importante è che generi un interesse!Ecco perchè il mio abbonamento a Hotmail può considerarsi
un contratto a pieno titolo: benchè io mi registri gratuitamente, mi aspetto un servizio e in cambio
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riceverò pubblicità o altre tipologie informative. C'è dunque alla base un interesse economico che
discrimina tra un rapporto giuridico patrimoniale o meno.
Cosa serve a un contratto per avere valore giuridico?
Articolo 1325 – Requisiti del contratto
“I requisiti del contratto sono:




l'accordo delle parti
la causa,
l'oggetto
la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità”
Analizziamo le specifiche.
La forma dà validità a un contratto, e quindi dobbiamo sempre sapere se un contratto necessita di
una determinata forma – ovviamente espressa dalla legge - per essere concluso e per aver validità.
La vendita di una casa prevede per esempio la forma scritta.
Ci sono contratti che possono essere conclusi per via orale, ma sarà poi difficile, nel caso sorgano
controversie, dimostrarne la validità di fronte a un giudice.
L'accordo delle parti= perchè si possa concludere il contratto è necessario l'accordo di ambo le
parti, ossia intenzionalità e volontà.
L'oggetto= il contratto deve riguardare qualcosa di specifico.
La causa = riguarda la motivazione delle parti
Tutti gli Usa sono di Common
Law tranne il Mississipi che usa il Civil LAW
1326 – Conclusione del contratto
“Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza
dell'accettazione dell'altra parte.
L'accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello
ordinariamente necessario secondo la natura degli affari o secondo gli usi.
Il proponente può ritenere efficace l'accettazione tardiva, purché ne dia immediatamente
avviso all'altra parte.
Qualora il proponente richiede per l'accettazione una forma determinata, l'accettazione non
ha effetto se è data in forma diversa.
Un'accettazione non conforme alla proposta equivale a nuova proposta.”
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Specifiche:
2. Il proponente deve essere a conoscenza che l'altra parte ha accettato;
3. La legge tutela la buona fede di un acquirente nel caso in cui il proponente proponga una
vendita a più persone in tempi diversi.
4. L'accettazione deve pervenire nel termine stabilito altrimenti il contratto non è concluso;
Qui ci sono diverse considerazioni da fare
Nei Paesi Anglosassoni esiste la cosiddetta MAIL-BOX RULE, ossia un principio di fiducia nel
sistema postale per cui una lettera si dà per ricevuta non appena si infila nella cassetta postale,
quindi questo è considerato come il momento conclusivo del contratto.
Questo perché gli Usa hanno un sistema postale molto efficace e si considera impossibile pensare
che una lettera non arrivi.
In Italia la questione è diversa= noi consideriamo concluso un contratto quando entra nella casella
di posta del destinatario.
La nuova proposta è da intendersi sia sul piano quantitativo che sul piano qualitativo:
Quantitativo= io propongo una vendita di un oggetto a 10 euro e il possibile acquirente mi dice che
lo comprerà solo a 5 euro.
Qualitativo= la risposta a una proposta di vendita mi arriva via fax invece che via mail, come avevo
richiesto.
Domande:
Si può fare un'accettazione diversa alla proposta?
Sì, un'accettazione diversa dalla proposta iniziale del proponente equivale a nuova
proposta.
La mail-box rule è una tipica regola anglosassone utilizzata anche in altri Paese per
cui il contratto si dà concluso non appena la lettera entra nella cassette delle lettere
spedite.
Da noi si dà per concluso il contratto quando la lettera arriva nella casella del
destinatario, anche se questi non ha poi conoscenza.
Questo ha una base giuridica nell'articoli 1335 del Codice Civile
1335 – Presunzione di conoscenza
“La proposta, l'accettazione, la loro revoca e ogni altra dichiarazione diretta a una
determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui giungono all'indirizzo del
destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell'impossibilità di averne
notizia.”
Il principio del codice Civile, impattando sul mondo reale, si cerca di rendere più fluido il mondo
del commercio, specie nei tempi moderni, in cui troppe lungaggini legislative potrebbero
comportare difficoltà commerciali.
20
CASO II
Immaginiamo un articolo dell'ultima pagina della Prealpina, in cui è scritto che il giorno 10 marzo
l'IPERdì di Malnate farà una svendita di Ipod a un euro.
Noi andiamo al supermercato, ma l'oggetto è terminato.
È un contratto?
É una proposta di contratto perché manca l'accettazione del contratto.
Per vendere l'Ipod è richiesta la forma libera, potenzialmente c'è l'accordo quando vado per
riscuoterlo e c'è la motivazione. Ma qui l'offerta vale come proposta.
Se io mi presento all'Iper il contratto è concluso e io se mi reco all'Iper ho diritto all'oggetto.
Per questo era necessaria la clausola “fino all'esaurimento scorte”
Questi articoli sono considerati come offerta la pubblico, e se contengono tutti gli elementi
essenziali del contratto valgono come proposta (manca solo l'accettazione perchè il contratto sia
concluso: ovviamente se io mi presento all'Iper e l'Ipod non c'è, la mia presenza è come se io avessi
accettato il contratto offerto, per cui sono legittimata a far causa all'Iper se non mi darà l'oggetto
proposto. Per questo è necessaria la dicitura “fino a esaurimento scorte”.
Questo fenomeno con annunci sui giornali o cartelloni si chiama offerta al pubblico ed è
disciplinata dall'articolo 1336.
1336 - Offerta al pubblico
“L'offerta al pubblico, quando contiene gli estremi essenziali del contratto alla cui conclusione è
diretta, vale come proposta, salvo che risulti diversamente dalle circostanze o dagli usi.
La revoca dell'offerta, se è fatta nella stessa forma della forma o in forma equipollente, è efficace
anche in confronto di chi non è ne ha avuto notizia”
L'Iper, accortasi dell'errore, cioè della mancanza della dicitura “fino a esaurimento scorte” e quindi
avrebbe dovuto far pubblicare un altro articolo con la revoca della proposta, nella medesima forma
o in forma equipollente a quella dell'offerta fatta.
CASO III
Se io concludo un contratto scritto con la Signorina Petenatti per rubare una macchina, e lei
mi dà 1000 euro di anticipo, ma il giorno stabilito per il furto io ho un ripensamento e non
tengo fede al contratto, la signorina può farmi causa per farsi risarcire i mille euro e per
richiedere il danno?
No, perché il motivo per cui era stato stipulato (benché in forma scritta) è illegale.
1345- Motivo illecito
“ Il contratto è illecito quando le parti si sono determinate a concluderlo per un motivo
illecito comune a entrambe”
21
Oggetto di un contratto deve essere:
3.
4.
5.
6.
Possibile
Lecito
Determinato
Determinabile
Cosa significa determinabile?
L'oggetto è determinabile alla conclusione del contratto stesso.
Il contratto con oggetto determinabile può essere quello in cui le parti decidono di concludere un
contratto in cui entrambe delegano a un terzo soggetto la determinazione di quale oggetto comprare:
ad esempio Marco Rossi e Carla Rossi delegano all'agente immobiliare Franco Vanni la
determinazione della casa da comprare per loro.
CASO IV
Quando si acquista un telefonino (ma anche quando si fanno contratti con Enel, Aspem etc, in
particolare i contratti conclusi per la fornitura di determinati servizi) quella tipologia di contratto si
chiama CONTRATTO CONCLUSO TRAMITE MODULI E FORMULARI; in questi contratti ci
sono tantissime clausole scritte in caratteri piccoli.
In teoria quando sottoscrivo una tessera Vodafone, Tim etc, non è un contratto in senso stretto, in
quanto la grossa azienda mi obbliga ad accettare il contratto così come me lo propone, io infatti non
ho potere contrattuale in questo preciso campo.
Il legislatore sia a livello comunitario (ricordiamo che per l'Unione Europea è la Commissione
Europea a fare le leggi, mentre il Parlamento Europeo svolge un compito consultivo;la Corte di
Giustizia invece regola l' interpretazione uniforme delle leggi nelle varie nazioni europee), sia a
livello nazionale sono state introdotte norme allo scopo di tutelarci da tutti quei contratti in cui sono
presenti le cosiddette CLAUSOLE VESSATORIE.
Esse sono quelle clausole che ci obbligano a non avere determinati diritti, che, se avessimo avuto un
normale potere o libertà contrattuale, avremmo invece avuto.
Tutta questa normativa di protezione nei confronti del consumatore è stata inclusa nel
decreto legislativo D.lgs 206/2005: questo è un vero e proprio Codice del Consumo
che tutela e disciplina i contratti conclusi al di fuori dei locali commerciali.
I seguenti articoli del Codice civile riconoscono, al di là della normativa e delle direttive
comunitarie, alcune tutele nei confronti del consumatore.
1341 – Condizioni generali di contratto
“Le condizioni generali di contratti predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei
confronti dell'altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o
avrebbe dovuto conoscerle usando l'ordinaria diligenza.
In ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le
condizioni che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di
responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l'esecuzione, ovvero
sanciscono a carico dell'altro contraente decadenze, restrizioni alla libertà contrattuale nei
22
rapporti coi terzi, tacita proroga o rinnovamento del contratto, clausole compromissorie o
deroghe alla competenza dell'autorità giudiziaria.”
Questo articolo dice che clausole limitative della responsabilità non sono efficaci a meno che non
siano approvate per iscritto (requisito di forma).
Ma se io sottoscrivo,tali clausole, ad esempio, se la mia linea telefonica salta, non posso considerare
Telecom responsabile di ciò e dei danni che me ne derivano, perché nelle clausole contrattuali c'è
questa ipotesi.
Possono esserci obblighi di mantenimento del medesimo operatore se sono previste e sottoscritte.
Ma col Codice del Consumo esse non dovrebbero avere valore.
1342 – Contratto concluso mediante moduli o formulari
“ Nei contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli o formulari, predisposti per
disciplinare in maniera uniforme determinati rapporti contrattuali, le clausole aggiunte al
modulo o al formulario prevalgono su quelle del modulo o del formulario qualora siano
incompatibili con esse, anche se queste ultime non sono state cancellate.
Se sopra il contratto vengono apposte a mano altre clausole, e queste sono incompatibili con quelle
già stampate nel modulo, le clausole apposte a mano prevalgono su quelle stampate.
11 aprile 2008
La Costituzione è l'insieme delle regole che costituiscono i fondamenti dello Stato italiano.
Quale rapporto sussiste tra l'articolo 21 della nostra Costituzione e i casi concreti del rapporto fra
libertà di espressione (giornalismo, radio, tv, internet) e privacy?
Articolo 21 della Costituzione:
“
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
”
Da un lato si dice che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, dall'altro,
nel II comma ,si dice invece che la stampa non può essere soggetta a autorizzazioni e censure.
Contestualizziamo storicamente.
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata approvata dall'Assemblea Costituente il 22
dicembre 1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre 1947 ed è
entrata in vigore l'1 gennaio 1948
23
Torniamo ora all'articolo 21
I COMMA
“Tutti sono liberi di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione.”
II COMMA
“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censura”
Quale domanda sorge?
Una domanda che poggia su un'ambiguità di fondo perché il I comma è suscettibile di un margine
interpretativo molto ampio, sottolineando che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero, ma il II comma può dare adito ad alcuni dubbi, in quanto esplicita che solo la
stampa non può essere soggetta né a autorizzazioni né a censure: da un'analisi approfondita noi
potremmo quindi evincere che altri media possono essere suscettibili di controllo!
Vuole quindi dire che una radio, il cinematografico possono essere soggette a censure e
autorizzazioni?
Ovviamente no, ciononostante possiamo quindi notare un certo grado di incongruenza tra il I e il II
comma dell'articolo 21 della nostra Costituzione.
Il punto è che se noi paragoniamo questo II comma dell'articolo 21 rispetto ad altre Costituzioni
(come quella tedesca o il I emendamento statunitense) questo nostro comma pare anacronistico.
Va sottolineato però che nel corso degli anni il giudice costituzionale è intervenuto spesso anche
perché l'evoluzione dei media, specie i new media come internet, hanno posto e continuano a porre
problemi di un certo interesse e rilevanza, non più ormai a livello locale (nazionale) quanto globale.
CASO I
In un tribunale ogni qualvolta si pone un quesito di costituzionalità in merito a una legge per la
quale stiamo per essere giudicati, da una delle parti che solleva la cosiddetta “eccezione di
costituzionalità”, il processo è congelato e la questione è trasferita al giudice Costituzionale
chiedendo il suo parere in merito alla conformità della legge, e che deciderà quindi nel caso
concreto; ricordiamo che il giudice Costituzionale è colui che ha il preciso e importantissimo
compito di valutare se una legge sia conforme ai principi basilari enucleati nella Carta
Costituzionale.
Il giudice costituzionale può optare per due soluzioni:


NULLITA' della legge, ossia far scomparire la legge per cui si è sollevata l'eccezione di
costituzionalità, facendole così perdere di efficacia passata e futura (valore retroattivo);
ANNULLAMENTO della legge: ossia perdita di efficacia della legge in questione, che ha
valore dalla data del suo annullamento in poi ( non è retroattiva)
Domanda:
Ma per una legge europea, considerata incostituzionale, il procedimento è identico?
Assolutamente sì.
Se una tale cosa accadesse succederebbe un caso molto interessante e particolare, perchè creerebbe
un forte crash a livello giuridico.
24
Secondo l'articolo 10 della Costituzione:
“
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto
internazionale generalmente riconosciute.”
Secondo l'articolo 11 della Costituzione:
“
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e
favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”
Nel caso in cui esistesse una normativa comunitaria in contrasto con la nostra Costituzione, è la
nostra Costituzione a prevalere, perché la nostra Costituzione è stata redatta in sintonia con la
“Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà
fondamentali”, redatta il 4 novembre del 1950.
La Convenzione Europea:
I comma dell' articolo 8 - Diritto al rispetto della vita privata e familiare
sancisce che:
“
Ogni persona ha diritto al rispetto della vita privata e famigliare, del suo
domicilio, e della sua corrispondenza”
Che contrasto può sorgere tra l'articolo 21 della Costituzione e l' articolo 8 della Convenzione
Europea?
Va sottolineato come l'articolo 21 non vada inteso solo come libertà di espressione, ma anche come
diritto di informazione, ossia di essere informati, diritto di cui tutti dobbiamo godere (in molti paesi
del mondo i media sono controllati, come in Cina e in Arabia).
Quindi l'articolo 21 va inteso sia come libertà di esprimersi che come diritto di poter essere
informati.
Ma questa libertà cozza con il diritto alla riservatezza e all'identità personale, nonché con la
protezione dei dati personali.
Cosa ha dunque fatto l'ordinamento giuridico?
L'ordinamento giuridico, sulla base di questi due diritti fondamentali, si è dovuto adattare, da un
lato sviluppando una normativa che protegga la libertà di espressione e di essere informati, dall'altro
sviluppando invece una normativa che sia in grado di tutelare il singolo individuo e la sua privacy.
Posso scrivere di tutto e di tutti, oppure no?
Da qui nasce un sottogruppo che è il diritto alla protezione dei dati personali che va inteso come
diritto autonomo rispetto al diritto alla riservatezza.
Il diritto alla protezione dei dati personali va inteso come una garanzia per chiunque di noi di vedere
tutelate le informazioni che ci riguardano, affinché si assicuri che il loro trattamento da parte dei
soggetti titolari, si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell'individuo.
Cosa vorrà dire?
Cosa sono i dati personali?
25
Generalità del cittadino: nome, cognomi, età, dati sensibili( sanitari).
Esistono informazioni che quotidianamente noi forniamo a soggetti terzi (banche, società
telefoniche, etc) che noi dobbiamo autorizzare al trattamento dei nostri dati, in quanto questi sono di
estremo valore commerciale per le aziende e per il sistema economico in generale.
La legge italiana basata sulla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle libertà fondamentali ci protegge a livello di privacy.
Negli U.s.a il concetto di privacy è un concetto nuovo, degli ultimi anni, e quindi anche il suo
trattamento è diverso rispetto alla normativa adottata nell'Unione Europea, dove invece tra i valori
fondamentali c'è appunto quello del diritto alla riservatezza!
CASO I
Se io sono un giornalista posso pubblicare il nome e il cognome di una persona?
Quello che fa la normativa ci dice come e quando pubblicare i dati personali.
La normativa sulla protezione dei dati personali non rappresenta un limite alla libertà di
informazione, ma stabilisce solo dei precisi confini alla libertà di informazione.
Secondo il diritto un giornalista , per poter diffondere i dati personali, deve attenersi ai seguenti
punti:
5. Verità dei fatti
6. Essenzialità dell'informazione
7. Interesse pubblico della notizia
Ma proprio perché ex art 21 non esiste solo il diritto a essere informati, ma anche il diritto di
informare, il legislatore adotta un approccio più favorevole nei confronti della normale disciplina
dell'informazione e quindi riconosce alcune deroghe alle legislazione sulla privacy, di modo che
l'attività giornalistica possa essere espletata.
Questo è il motivo per cui molti adempimenti, riconosciuti e sanciti nella convenzione europea per
il trattamento dei dati personali, quando siamo nell'ambito giornalistico non vengono richiesti;
ovviamente sono tipizzati e rientrano nei tre requisiti precedentemente enucleati.
Fin quando ci sono questi tre requisiti il giornalista non si deve preoccupare.
Nel caso uno dei tre requisiti non sia rispettato la responsabilità cade sia sul giornalista che sul
direttore.
Come possiamo definire pubblico un personaggio?
Quando una notizia suscita interesse pubblico?
Questa è una discriminante molto importante, c'è un assioma che identifica il personaggio pubblico
con il pubblico interesse, ecco perché magari si arriva a pubblicare estensivamente articoli o foto
riguardanti anche amici, parenti, figli di un personaggio pubblico.
Ricordiamo che la stampa non può essere soggetta né a
AUTORIZZAZIONI (prima)
CENSURE (dopo)
26
Il concetto di libertà di stampa inizia a svilupparsi già nel 1700 come posizione giuridica soggettiva
garantita da illecite interferenze da parte di soggetti pubblici così come da soggetti privati.
È nel medesimo periodo che prende forma l'idea di STATO LIBERALE = possiamo proprio dire
che la libertà di stampa è uno di quei cardini che fa modificare il rapporto sia tra i diversi poteri
pubblici, sia il rapporto tra stato e cittadino.
In U.K. già nella seconda metà del 1600 s'introduce il concetto di libertà di manifestazione di
pensiero.
La libertà di manifestazione del pensiero è il progenitore della libertà di stampa.
Sempre qui in Inghilterra nello stesso periodo si delinea un principio fondamentale ancora oggi,
ossia quello dell' IMMUNITA' PARLAMENTARE= ossia il soggetto che siede in parlamento non è
perseguibile per ciò che esprime nell'esercizio del suo ufficio.
Solo nel secolo successivo la libertà di espressione sarà riconosciuta a un più ampio ambito di
cittadini e non solo a coloro che siedono in parlamento.
Abbiamo già parlato del I emendamento americano della Costituzione americana:
I. Congress shall make no law respecting an establishment of religion, or
prohibiting the free exercise thereof; or abridging the freedom of speech, or of
the press; or the right of the people peaceably to assemble, and to petition the
Government for a redress of grievances.
Il Congresso non può fare leggi rispetto ad un principio religioso, e non può proibire la libera
professione dello stesso: o limitare la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di
riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per riparazione di torti.
CASO II
Ricordiamo che nonostante siano trascorsi molti anni dalla promulgazione della Costituzione
americana1 i giudici hanno sempre teso a un'interpretazione estensiva, con particolare riguardo a
questo I emendamento
Ricordiamo il caso Tinker vs Des Moines del 1969, caso per il quale il preside di una High
School statunitense aveva impedito l'entrata in classe ad alcuni studenti che portavano al braccio
delle fasce nere (black armbrands) in segno di protesta alla guerra del Vietnam, sospendendoli,
poiché la scuola aveva emanato un'ordinanza che impediva di presentarsi inneggiando contro la
guerra in Vietnam.
In tal caso la Corte Suprema dichiarò la basilarità del I emendamento “in quanto diritto
fondamentale, e ben difficilmente lo studente e l'insegnante avevano lasciato il loro diritto di libertà
espressione – free speech, (o meglio free exercise clause, in quanto quiet and passive and not
distruptive) – al di fuori della scuola”
Questa tipologia di diritto si rifà al cosidetto
1
La Costituzione degli Stati Uniti è la legge suprema degli Stati Uniti d'America, ed è tra le più
vecchie costituzioni nazionali scritte ancora in uso (la più vecchia è quella della Serenissima Repubblica di
San Marino, in uso dal 1600). Venne completata il 17 settembre 1787, con la sua adozione da parte della
Convenzione costituzionale a Philadelphia, e venne successivamente ratificata da speciali "Convenzioni"
convocate a tale proposito in ognuno dei tredici stati esistenti all'epoca. Entrò in vigore nel 1788, ed è servita da
modello per diverse costituzioni adottate da altre nazioni.
27
GIUSNATURALISMO = per cui la libertà di espressione è un diritto preesistente alla
costituzionalizzazione stessa, c'è quindi un DIRITTO NATURALE, non suscettibile di limite
alcuno.
La Costituzione americana è giusnaturalista.
L'unico limite al I emendamento, così come avviene nella Costituzione italiana, può essere un altro
diritto contenuto esso stesso all'interno della stessa costituzione americana (tipizzato e quindi scritto
all'interno della carta costituzionale statunitense) e quindi espressione di istanze fondamentali: in
questo caso il giudice opererà tramite un balancing test2.
In contrasto con l'approccio statunitense troviamo invece quello francese, di stampo positivista.
POSITIVISMO = ancora i diritti di libertà ad un dato normativo, le libertà sono dunque
quelle che la legge riconosce come tali e quindi scritte.
La libertà di parola si basa sulla PRIMA COSTITUZIONE francese, quella del 1791, che seguiva di
poco la DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO DEL CITTADINO (3 novembre 1789)
La libertà di espressione si basa sui seguenti pilastri.
7. Libertà di parola;
8. Divieto di ogni forma di intervento preventivo in chiave di limitazione del suo
esercizio;
9. Riserva del legislatore(riserva di legge) del compito di dare una definizione di abuso
nell'esercizio della libertà di stampa, cui ancorare l'intervento solo repressivo deciso
dal giudice (riserva di giurisdizione);
Il legislatore può quindi definire il limite dell'abuso di tale esercizio (se travalichiamo il limite di un
diritto importante tanto quanto lo stesso diritto della libertà di stampa), solo tramite casi specificati
dallo stesso legislatore (creazione della norma).
A balancing test is any judicial test in which the jurists weigh the importance of multiple factors in a
legal case. Proponents of such tests argue that they allow a deeper consideration of complex issues than a brightline rule can allow. But critics say that such tests can be used to justify any conclusion which the judge might
decide upon.
In the United States (US), many legal issues which had previously been considered settled by the
imposition of bright-line tests through Supreme Court precedents have been replaced by balancing tests in
recent years.
2
28
Solo se questi casi specificati dal legislatore sussistono può allora intervenire il giudice e decidere
se è il caso di infliggere la punizione e quale, solo poi può intervenire la polizia.
Il giudice parte quindi dalla fattispecie (dalla norma) che poi applica al caso concreto.
In Italia si è dovuto attendere il 1848 quando si adottò lo Statuto Albertino; l'articolo cardine per noi
scienziati della comunicazione e l'articolo 28 che sanciva:
“
La Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi”
Questo articolo è compatibile con i principi cardine della libertà di espressione delineati dalla carta
costituzionale francese?
I principi cardine francese sono sicuramente più specifici dell'articolo 28 dello Statuto Albertino, ma
in sostanza non c'è una vera e propria incompatibilità, semmai si potrebbe parlare di ampiezza ed
estensività di interpretazione.
In realtà va sottolineato come l'articolo 28 prosegua dicendo inoltre che:
“
Tuttavia le bibbie, i catechismi, i libri liturgici e di preghiere non potranno essere stampati
senza il preventivo permesso del Vescovo”
Questo significa che vi è un implicito riconoscimento al divieto di intervento preventivo, tranne che
per i libri liturgici.
Questa riserva di legge è diversa da quella odierna, in quanto i soggetti che potevano sedere in
Parlamento erano una minoranza, e quindi non una reale rappresentanza di tutta la popolazione.
Parallelamente allo Statuto Albertino viene introdotto, con Il REGIO DECRETO 695/ 1848,
l'EDITTO sulla STAMPA. Lo scopo era quello di permettere un più libero svolgimento
dell'imminente campagna per l'elezione della Camera dei Deputati.
I principi cardine dell'EDITTO REGIO sulla STAMPA sono:

Introduzione del divieto di ogni forma di censura preventiva;

Definizione dei reati a mezzo stampa;

Predisposizione di meccanismi sanzionatori diretti a dar corpo all'intervento
repressivo dei pubblici poteri.
Reati a mezzo stampa
3. Ogni forma di contestazione dell'autorità costituzionale del re e delle camere;
29
4.
5.
6.
7.
Offese contro la religione dello Stato
Offese contro gli altri culti e il buon costume
Offese contro la persona del re, contro i sovrani e i capi di governo stranieri
La rivelazione di segreti di Stato, a tutela della sicurezza esterna del medesimo.
La pena era di competenza del magistrato d'appello, accompagnato da un giudice di fatto, ossia una
giuria popolare cui spettava il compito di un verdetto, una volta riunitasi in camera di consiglio.
Le caratteristiche che possiamo desumere da questo EDITTO sono 3.
3. Divieto di censura preventiva;
4. Configurazione del ruolo dei pubblici poteri in chiave esclusivamente repressiva degli
eventuali abusi nell'esercizio della libertà di parola;
5. Vi era una riserva al giudice coadiuvato da rappresentanti della comunità sociale del potere
di applicare le relative sanzioni.
La libertà di stampa come sappiamo è un potente strumento, anche di controllo politico e proprio
per questo motivo – successivamente all'EDITTO REGIO sulla STAMPA - vengono introdotte delle
leggi di polizia che vanno a porre sotto controllo i soggetti che intendono pubblicare delle notizie.

Si prevedeva di conseguenza una comunicazione alla segreteria di Stato all'avvio della
pubblicazione periodica in chiave autorizzatoria, e non come mero obbligo notiziale.
OBBLIGO NOTIZIALE = è una mera informazione all'autorità dello stato relativa alla mia
intenzione di pubblicare.
OBBLIGO AUTORIZZATORIO = lo Stato va informato della mia pubblicazione periodica e dovrà
darmi l'autorizzazione alla pubblicazione o meno.
2)
Utilizzo del sistema del sequestro (di polizia) indipendentemente dal successivo
accertamento di eventuale responsabilità penali;
3)
Estensione della responsabilità dei reati a mezzo stampa per l'editore.
Queste leggi vengono introdotte dopo l'EDITTO, e vediamo quindi come è vero che esista l'articolo
28, ma come tra l'altro il Parlamento fosse espressione di pochi, da qui la facilità di introdurre le
leggi di polizia.
La libertà di stampa come possiamo vedere è molto connessa al periodo storico a cui si fa
riferimento.
Troviamo infatti che vi sarà anche un' introduzione della licenza di polizia per le affissioni di
cartelloni.
30
Inoltre verso la fine del 1800 nel processo di riconoscimento di come sia pericoloso consentire una
libertà di stampa indiscriminata, il governo Pelloux, che con un disegno di legge chiamato
“AGGIUNTA E MODIFICAZIONI ALLE LEGGI DI PUBBLICA SICUREZZA SULLA
STAMPA”va a inasprire le pene sui reati a mezzo stampa, attribuendo dei poteri decisionali e
censori al giudice.
Inasprimento delle pene sui reati a mezzo stampa:
3. si attribuisce al giudice il potere di far sospendere fino a 3 mesi la pubblicazione di un
periodico che sia stato condannato per 2 volte consecutive;
4. attribuzione al giudice del potere di imporre allo stampato una censura preventiva,
impedendo la distribuzione dello stampato stesso, e parallelamente introducendo l'obbligo
per ogni stampato di essere preventivamente depositato presso l'autorità giudiziale.
Sarà poi nel 1906 con Giolitti (legge 278) con cui si sancisce il divieto di sequestro da parte
dell'autorità pubblica (ossia la polizia) di stampati, senza previa condanna da parte
dell'autorità giudiziaria.
Si può sequestrare uno stampato con la legge 278 di Giolitti?
Sì, si può sequestrare uno stampato solo dopo la condanna da parte dell'autorità giudiziaria.
Grazie a Giolitti il pendolo in favore della libertà di stampa si stava allargando, ma con l'avvento
della I GUERRA MONDIALE fu redatta la legge 83/ 1915:

Vieta la pubblicazione di notizie aventi carattere militare.
Il solito problema è che creando una legge dalle maglie troppo larghe si può dar adito a
interpretazioni molto diverse, a volte contrastanti.
Diritto Europeo del 9 maggio 2008
Settimana scorsa l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato on-line i redditi di tutti gli
italiani dell’anno 2005. Ma il Garante per la Privacy ne ha disposto il ritiro.
PROFESSORE = Ma cosa è il garante della Privacy?
Il Garante è un Organismo Pubblico, non elettivo (noi eleggiamo solo Deputati e
Senatori al Parlamento) che ha richiesto all’Agenzia delle Entrate (Ente Pubblico) di
ritirare i redditi pubblicati. E l’Agenzia si è adeguata. Come vediamo ci sono stati due
poteri pubblici a confronto.
Domanda= ma chi dà al Garante l’autorità di agire in questo modo? Giuridicamente
quello che è successo è molto interessante.
31
Chi dà facoltà al Garante di agire in un certo modo?
Cosa ci sta dietro?
Può il Garante fare delle leggi? Ovviamente no, in quanto questa facoltà spetta solo al
Parlamento in Italia.
Chi è il capo del Garante? C'è una persona fisica? Dipende da un ministero?
Il Garante è un’istituzione super-partes: è un’autorità pubblica non elettiva.
I n Italia abbiamo diverse Authority: per la privacy, per la concorrenza, per l'energia e
questi sono organismi indipendenti dall'autorità statale. Questi sono concetti moderni,
molti importanti e innovativi (saranno 10 anni che abbiamo queste autorità).
Quanto tempo dura un Parlamento eletto? = 5 anni
Quanto tempo dura il presidente dell'autorità Garante? = è importante che il
Garante sia indipendente da qualsiasi condizionamento politico, di modo che possa
agire liberamente e prendere delle decisioni che anche siano avversate da coloro che
risiedono al potere.
L'Authority, che sia per la Privacy, per l'energia o per la concorrenza, sta in carica 6
anni, in modo da bypassare il periodo della legislatura parlamentare. In tal modo egli
può anche essere rieletto, -se lavora bene - indipendentemente dalla maggioranza
risiedente in parlamento.
Da chi è nominato il Garante? = il garante proprio per svolgere la sua
funzione super-partes è nominato da Presidente della Camera e del Senato di comune
accordo.
Qual è il problema? = il problema è che la creazione dell'autorità Garante ha
una matrice di diritto anglosassone (Common Law), dove è presente sin dagli inizi del
'900 e dove è molto importante il concetto di indipendenza.
Il problema è però fornire gli strumenti (contenuti) coi quali l'autorità Garante può
effettivamente operare e raggiungere i suoi scopi.
Qual è il compito dell'autorità Garante?= andare sul sito del Garante e
scaricare i compiti del Garante.
Se il Garante è un potere pubblico, l'Agenzia delle Entrate un
altro potere pubblico, i loro rapporti da che ramo del diritto sono
regolati?= siamo in ambito di diritto pubblico,nello specifico diritto
amministrativo.
Diritto Amministrativo = ha il compito di regolare i rapporti tra i vari Enti pubblici,
nonché tra gli Enti Pubblici e i singoli cittadini, in caso insorgano delle controversie
riconducibili al diritto pubblico.
Dobbiamo sottolineare come non esista un vero e proprio Codice di diritto
amministrativo, ma solo delle raccolte di leggi di diritto amministrativo.
Esempio:
32
Nel caso insorga un contrasto nell'interpretazione di una norma tra due organismi
pubblici, come Agenzia delle Entrate e Garante della Privacy, chi è chiamato a
giudicare? Ad esempio se l'Agenzia delle Entrate non rimuove le informazioni online a chi spetta giudicare e quindi dirimere le controversie?
Il T.A.R= Tribunale amministrativo (tribunale di primo grado).
Che mezzo ha il Garante della Privacy per obbligare l'Agenzia delle Entrate a ritirare
la pubblicazione dei redditi?
L'Agenzia delle entrate quando ha pubblicato i nostri redditi on-line, lo ha fatto
interpretando la legge sulla Privacy, e pensava di far cosa non scorretta.
Diversamente l'ha vista il Garante nella sua interpretazione della medesima legge.
Quindi per far valere le sue posizioni, obbligando il ritiro dei redditi, il Garante si è
dovuto rivolgere al TAR.
Il Tar è un tribunale di I grado, ma lo stato italiano ci fornisce sempre almeno 2 gradi
di giudizio.
Il Garante ha chiesto all'Agenzia di adempiere al ritiro delle informazioni sensibili sui
redditi, ma questa ha rifiutato in quanto i dati erano considerati pubblici perché
comunque accessibili, è cambiata solo la modalità di pubblicazione. Allora il Garante
ha richiesto l'intervento di un organismo terzo, il TAR, per dipanare la questione.
Il TAR è un organismo che affronta quotidianamente migliaia di questioni sia tra Enti
pubblici che tra P.A e singoli cittadini.
Esempio tipico di attività del TAR = Il ricorso dopo un concorso pubblico;
il ricorso dopo l'esame di maturità.
Tornando al Garante possiamo dire che non ha potere diretto, se non quello di
rivolgersi al TAR, per far sì che questo assicuri una corretta interpretazione della
norma al caso concreto (non si può adire al Tar se non c'è un caso concreto su cui
basarsi, non rilascia giudizi interpretativi).
Se una delle parti perde e considera sbagliata la decisione, può appellarsi motivando il suo appello - al II grado di tribunale amministrativo, per riconsiderare la
decisione.
In Italia questo II grado di giudizio amministrativo si chiama Consiglio di Stato.
Esempio:
All'Università dell'Insubria vengono destinati euro 300.000, nello specifico per
l'espansione di Scienze della Comunicazione grazie all'acquisto di nuove tecnologie,
e poi il ministero dell'Istruzione ne assegna solo 3000, l'Università può rivolgersi al
TAR per far sì che le vengano assegnati in toto i soldi previamente destinati.
Se i fondi vengono assegnati dal governo, ci rivolgeremo al Tar del Lazio, se invece
per ipotesi i fondi sono erogati dalla Lombardia, ci rifaremo al Tar di Milano.
L'azione del Codacons, che ha sporto denuncia per la pubblicazione dei redditi, si
riconfigura nell'ambito penale o amministrativo?
33
PROFESSORE = domanda interessante...cosa sono le associazioni dei consumatori?
Vi è un principio nel diritto civile: solo la persona che ha subito il torto può agire in
giudizio tramite i suoi rappresentanti.
Nel diritto moderno si è andata configurando una nuova nuova figura, che è quella
delle Associazioni dei Consumatori, che in teoria dovrebbero raggruppare interessi
diffusi e agire per tutelare non singoli, bensì gruppi di individui, una collettività.
Il DIRITTO AMMINISTRATIVO ha riconosciuto per primo il principio in base al
quale è possibile a delle società che rappresentano delle categorie – come le
Associazioni dei Consumatori – di poter agire in giudizio.
Tale principio è stato poi ripreso anche dal DIRITTO CIVILE.
Lo scorso anno si è creato un grosso clamore per quella che è definita Class Action –
o azione di classe.
La Class action è un istituto che permette ad alcuni avvocati di poter agire per un
gruppo di portatori di interessi.
Esempio:
Telecom invia una bolletta errata al Signor Martinenghi, al Signor Conti, etc.
L'ammontare è risibile (3 euro), ma alle vostre proteste la Telecom non vi ascolta e
non vi vuole risarcire.
Che opzioni avete per far rispettare il vostro diritto?
Si potrebbe andare dal proprio avvocato per far causa alla Telecom, ma quest'ipotesi
non ne vale la pena, in quanto sarebbero molti i soldi spesi nelle azioni legali, in
confronto di quelli addebitati per errore.
Negli U.s.a è partita per prima questa tipologia di azione legale con cui si è
cominciato a consentire di portare una causa in tribunale, estendendone gli effetti
anche a tutti i soggetti che hanno subito lo stesso torto. Per far questi si consente ai
portatori di interessi di associarsi senza nessun costo né per il primo soggetto che
porta la causa tramite i suoi rappresentanti, né per coloro che si associano perché essi
stessi soggetti che hanno subito la truffa.
Poniamo che questo addebito errato sia stato posto in essere non solo nei confronti di
pochi individui, ma nei confronti di migliaia di persone: ben vediamo allora come
anche una cifra del tutto risibile come le 3 euro, moltiplicata per un numero rilevante
di soggetti renda il caso assai complesso e interessante.
Negli U.s. A. è nato un business, che consente la class action, ossia permette a vari
soggetti, portatori di interessi per avere subito il medesimo torto, di unirsi al soggetto
che porta la causa di fronte al giudice per ottenere il risarcimento.
Chi paga le ingenti spese?
Negli Stati Uniti è consentito che gli avvocati anticipino le spese legali, e poi si
metteranno d'accordo con il cliente, detraendo un 30 % circa dal risarcimento
riconosciuto dal giudice.
Negli Stati uniti questo è diventato un grande business: le più famose class action
sono quelle contro le case produttrici di sigarette. Negli Stati uniti non solo si può
richiedere il risarcimento, ma anche infliggere una pena all'azienda incolpata (tramite
decisione di una giuria popolare).
In Italia, lo scorso anno, il governo Prodi ha riconosciuto alle Associazioni di
34
Consumatori la possibilità di poter agire di fronte al giudice in sede civile per poter
richiedere risarcimenti collettivi tramite una class action.
A differenza degli U.S.A in Italia il poter fare causa è riconosciuto solo a determinate
associazioni di consumatori, mentre negli States tale diritto è riconosciuto a chiunque.
Quindi da noi solo le Associazioni di consumatori possono procedere con una class
action, mentre al singolo non appartenente o non affiliatosi non è riconosciuto tale
diritto.
PROFESSORE = facciamo un salto indietro.
Cosa succede con l'articolo 28 dello Statuto albertino?
“La stampa è libera ma una legge ne reprime l'abuso.
Tuttavia le bibbie, i catechismi, i libri liturgici e di preghiere non potranno essere
stampati senza il preventivo permesso del Vescovo”
Nel 1924 avviene un evento innovativo
Si passa dalla stampa al primo impianto di installazione per la trasmissione
radiofonica italiana.
Roma e Milano vengono coperte nello stesso anno, così da coprire le due più grosse
città.
Il compito di trasmettere viene affidato a una società di azionisti che è sotto il diretto
controllo dello Stato italiano. Nel consiglio di amministrazione, 4 membri sono
nominati dal Governo e presso il Ministero delle Comunicazioni si istituisce un
COMITATO SUPERIORE DI VIGILANZA composto da 16 membri.
Vi ricordate cos'è una società per azioni?= è una società le cui azioni
possono essere quotate in borsa, e la responsabilità della società è limitata al capitale
versato.
Le azioni possono essere rivendute se la società è buona. Per questo ci vuole più
capitale, soprattutto rispetto alla S.r.l. dove abbiamo le quote che non possono essere
rivendute e cedute al pubblico senza l'approvazione dei soci.
Qual è l'argomento interessante?
La differenza tra
SOCIETÀ PUBBLICA= il cui fine è nell'interesse collettivo;
SOCIETÀ PRIVATA = l'interesse è quello dei soci;
Ma è sempre così?
Sta cambiando: vi sono le cosiddette società private operanti nel TERZO SETTORE,
come le onlus (fondazioni, associazioni, etc), che operano seguendo fini collettivi e
non il profitto.
35
D'altro canto vi sono società per azione che sono possedute da organismi pubblici che
operano nel mercato e dovrebbero comportarsi al pari degli altri soggetti privati,
perseguendo un fine di beneficio nei confronti dell'Ente pubblico che ne è
proprietario.
Entriamo quindi in un dibattito molto interessante e che si sta sviluppando
attualmente, nello specifico riguarda il Pubblico che entra nel mercato e si mette a
giocare come se fosse u privato.
L'esempio più chiaro è dato da Alitalia: essa è una società per azioni, la cui
maggioranza di capitale è pubblico - ma va ricordato come sino a poco tempo fa
tutto il capitale di Alitalia fosse pubblico -.
Alitalia così come le Ferrovie dello Stato, sono quotate, e quindi come tutte le società
le cui azioni sono in Borsa hanno un fine che è quello di perseguire un utile, cioè
portare un profitto (esattamente come fa Air-One per rimanere in tema di compagnie
aeree).
9 anni fa è stata introdotta una novità: si è cominciato a obbligare le società
Pubbliche che operavano nel mercato a cambiare la loro forma giuridica “protetta”,
che era quella di Ente, trasformandole così in Società per Azioni. Questo per far sì
che esse si abituassero a raggiungere un profitto.
PROFESSORE = tramite quali soggetti agisce una Società per Azioni?
Chi è il capo della S.p.A? La mente pensante che sta dietro?
L' AMMINISTRATORE DELEGATO = braccio esecutivo della S.p.A, ma anche
colui che ne ha la responsabilità e quindi è perseguibile.
Se estendiamo il concetto di testa pensante, nelle S.p.A troviamo il cosiddetto
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE - o C.d.A - al cui interno siede anche
l'Amministratore Delegato.
Il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE si deve riunire periodicamente per
approvare il bilancio e delineare i vari indirizzi strategici.
PROFESSORE =Quante persone devono sedere in C.d.A?
Non c'è un limite, dipende dalla S.p.A stessa; ovviamente è molto più difficile gestire
una società con un grande numero di soci che risiedono nel C.d.A, rispetto a una con
numero contenuto.
Il C.d. A è la testa della società, al cui interno siede l' AMMINISTRATORE
DELEGATO, il cui compito è l'esecuzione di quelle che sono le scelte del C.d.A, ed è
anche colui il quale è responsabile prima degli altri, ma anche insieme agli altri.
Le regole su quanti sono gli AMMINISTRATORI, sui loro poteri, sono scritte in un
36
documento chiamato STATUTO.
La società si crea mediante un ATTO COSTITUTIVO = documento pubblico
obbligatorio nel caso di costituzione di una società.
ATTO COSTITUTIVO e STATUTO sono due cose diverse, in quanto lo STATUTO è
il regolamento della società: può essere o meno contenuto già nell'ATTO
COSTITUTIVO, ma a prescindere da certe informazioni - che sono obbligatorie per
legge e che devono comparire già nell'ATTO COSTITUTIVO - lo STATUTO può
anche essere scritto dopo la costituzione stessa della società
1930 = gli abbonati a un organo chiamato EIAR3 erano 100.000
1942 = gli abbonati erano già 1.900.000
Quindi come potete immaginare il FASCISMO utilizzò ampiamente tale potente
mezzo per entrare nelle case degli italiani.
Dalla stampa alla Radiodiffusione, un medium che il fascismo utilizzò
abbondantemente poiché consentiva di entrare in tutte le case con enorme efficacia.
La legge dell' 8 luglio del 1938 =
introduzione di una normativa che dispone che:
“Rischiano fino a 6 mesi tutti coloro i quali vengano scoperti
all'ascolto di radio straniere”
3L'EIAR, di Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, era un titolare in esclusiva delle
trasmissioni radiofoniche di tipo sul territorio nazionale. Svolgeva quindi l'attività di editore e
operatore radiofonico in regime di .
Fu costituita nel dalla precedente . L'URI era di proprietà privata ma aveva ricevuto la concessione
in esclusiva per la gestione degli impianti e la diffusione dei programmi radiofonici, nell'osservanza
di specifiche direttive governative in materia. Il governo nel -28 assunse il controllo azionario
dell'URI e la trasformò in ente pubblico denominandolo appunto EIAR. Nel assume la nuova
denominazione di . Nel la RAI - Radio Audizioni Italiane diventa anche operatore televisivo e
assume la denominazione di .
37
Nel 1942 ci sono due tipologie di trasmissioni radio speciali:
Trasmissioni sociali (il nostro attuale intrattenimento):
Radio Gil = radio per i ragazzi
Radio rurale= per gli agricoltori
Radio sociale = per le donne
Radio famiglia = creata appositamente per i coniugi dei combattenti
Trasmissioni di guerra:
Radio IGEA= per i feriti
Notizie a casa
Notizie da casa
PROFESSORE= noi avevamo una radio, in forma di Società per Azioni, interamente
posseduta dallo Stato, con 4 amministratori controllati dal Governo, che trasmetteva
sia trasmissioni aventi per oggetto tematiche sociali che tematiche di guerra, con lo
scopo diretto del monopolio e controllo informativo verso i cittadini italiani.
Non si poteva ascoltare radio straniere di modo che non si potesse farsi un'opinione
diversa (tra queste ricordiamo la più famosa che fu Radio Londra).
Poi terminato il Fascismo giungiamo al periodo Repubblicano e cosa accade?
Viene redatta ed entra in vigore la Costituzione italiana.
PROFESSORE= riguardiamo l'articolo 21 della Costituzione, e ricordiamoci che
l'ultima volta abbiamo enucleato le differenze tra: articolo 21 della Costituzione,
articolo 28 dello Statuto albertino e Costituzione Francese.
Oggi facciamo un ulteriore esercizio: dobbiamo fare un parallelo tra l'articolo 28
dello Statuto albertino:
“La stampa è libera ma una legge ne reprime gli abusi”
e l'articolo 21 della Costituzione:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione .
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
PROFESSORE= Domanda: lo Statuto albertino era in vigore durante il fascismo?
Sì, era in vigore, in quanto era la Carta Costituzionale precedente alla Carta che
entrerà in vigore con la Repubblica.
Abbiamo visto come l' articolo 28 -“La stampa è libera ma una legge ne reprime gli
38
abusi” - paragonato con la normativa francese, non fosse perfetto: proprio per come
era scritto dava la possibilità a coloro che formulavano le leggi di determinare cosa
fosse un abuso. Ecco perché durante il periodo fascista siamo andati incontro a una
legislazione molto restrittiva nei confronti della stampa (la formulazione stessa
dell'articolo 28 dava ampio margine di legiferare in un senso restrittivo: si potevano
far leggi per reprimere gli abusi della stampa, e queste leggi potevano anche essere
molto invasive.)
PROFESSORE= Domanda : chi si ricorda perché il secondo comma dell'articolo 21“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” - può risultare
antiquato?
Il secondo comma parla solo di stampa, e questo è limitativo perché non tiene conto
degli altri mezzi: c'era già la radio e poco dopo arriverà anche la televisione.
PROFESSORE= domanda: quando è entrata in vigore la Costituzione italiana?
La Costituzione italiana d entrò in vigore 1 gennaio 19484.
PROFESSORE= citiamo una parte della:
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO5,
stilata e approvata dall'assemblea generale dell'O.N.U., nel 1948.
“ Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto
di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e
diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”
PROFESSORE= ricordate le parole “ogni mezzo”.
Ora facciamo un parallelo con la costituzione tedesca, promulgata nel 1949.
L'articolo 5 della Costituzione tedesca è molto simile al nostro articolo 21.
Articolo 5- Costituzione Tedesca:
“Il diritto di informarsi senza ostacolo da fonti accessibili a tutti
[....]
e si proclama che la libertà di stampa è inviolabile, assieme alla libertà di informare
mediante radio e film”
4La Costituzione fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 , promulgata dal Capo
provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.
Fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, edizione straordinaria, del 27
dicembre 1947 e entrò in vigore il 1 gennaio 1948
5La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un documento, firmato a Parigi il 10 dicembre
1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati
membri. Consta di 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali,
culturali di ogni persona.
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PROFESSORE= rileggendo sia la DICHIARAZIONE UNIVERSALE, che l'articolo
5 della Costituzione tedesca, che l'articolo 21 di quella italiana, cosa possiamo
desumere? Facciamo qualche riflessione.
Innanzitutto i nostri padri costituzionalisti, quando hanno redatto la Costituzione
italiana, potevano tranquillamente inserirvi radio e televisione (o meglio cinema ai
quei tempi) invece che lasciare solo Stampa;
La corte Costituzionale , grazie a delle sentenze interpretative ha esteso il postulato
contenuto nell'articolo 21 ad altri mezzi di diffusione.
PROFESSORE= rileggiamo l'articolo 21, primo comma.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione .
Chi sono questi tutti?
Con tutti la nostra Costituzione intende tutti i soggetti che si trovano sul territorio
italiano.
La nostra costituzione quindi pone delle garanzie molto estese, anche a favore di
cittadini extra-comunitari (intesi come non facenti parte dell'Unione Europea).
Esempio:
Un cittadino americano arriva in Italia e si mette a protestare contro l'Italia davanti al
Quirinale.
La nostra Costituzione garantisce tutti: può essere applicata solo nel territorio
italiano, ma garantisce tutti coloro che vi si trovano, indipendentemente da chi è il
soggetto.
Non è così invece per la Costituzione americana, che ad esempio non tutela gli
stranieri, ma tutela solo gli statunitensi: non esiste una libertà di espressione per il
cittadino straniero. Solo uno statunitense è protetto dal “Right of free speech”
I emendamento statunitense non tutela i cittadini stranieri.
STUDENTE= ma questa mancanza di tutela del I emendamento verso gli stranieri,
non confligge con la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI
DELL'UOMO?
PROFESSORE= durante la II guerra del Golfo, molti studenti stranieri protestano
negli U.s.a, ma tutti subirono successivi accertamenti, poiché erano stati preavvertiti
che non avrebbero potuto manifestare liberamente, in quanto non protetti dal I
emendamento.
Questa però è una pratica che esiste anche in altri Paesi del mondo.
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PROFESSORE = abbiamo capito cosa intende l'articolo 21 con tutti. Facciamo un
passo avanti
Domanda :può una collettività, cioè un'associazione di individui esprimersi
liberamente in Italia'
Prendiamo ad esempio Amnesty International: non è un cittadino straniero, non è
italiano, ma è un'associazione di individui. Può quindi esprimersi liberamente?
Sì, può esprimersi liberamente, ma è una conquista abbastanza recente. Le
associazioni sono sempre state libere di esprimersi, ma il riconoscimento ufficiale di
questa facoltà è avvenuto solo nel 1985.
Questa è una data storica per la libertà di espressione.
Una sentenza della Corte Costituzionale, la sentenza 126 /1985, ha espressamente
riconosciuto l'esercizio in forma collettiva della libertà di manifestazione del
pensiero.
PROFESSORE= passiamo a veder qual è l'oggetto dell'articolo 21. tutti hanno diritto
ad esprimere liberamente il proprio pensiero, ma nella pratica cosa significa questo?
Delineiamo alcuni punti precisi, evidenziati e specificati quali oggetto appunto
dell'articolo 21.
Oggetto dell'articolo 21:
Idee;
Pareri;
Opinioni;
Notizie che si ritenga di comunicare agli altri in via generale;
Questo è quello che originariamente si intendeva come oggetto dell'articolo 21. nel
corso del tempo ci sono state altre sentenze interpretative della Corte Costituzionale
che hanno esteso e specificato ulteriormente l'oggetto dell'articolo 21,
ricomprendendo altresì:
Notizie e fatti di attualità;
Conoscenze;
Informazioni,
Ci sono giuristi (ossia studiosi di dottrina) i quali affermano che all'interno
dell'articolo 21 possano venir inclusi anche:
Diritto di cronaca;
Diritto di informazione;
mentre non possono invece essere inclusi:
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Istigazione a commettere reati
Reato di apologia
questi ultimi anzi – Istigazione e Reato di apologia – sono perseguibili e sanzionabili
penalmente.
PROFESSORE = qual è la differenza tra DOTTRINA e GIURISPRUDENZA?
DOTTRINA = interpretazione di una norma, regola o legge data dallo studioso;
GIURISPRUDENZA = interpretazione della legge data dal giudice;
Tra le due ha ovviamente più valore la GIURISPRUDENZA, anche se grandi studiosi
possono influenzare con le loro prese di posizione eventuali decisioni prese poi in
tribunale.
PROFESSORE= abbiamo esaminato chi può esprimersi liberamente; abbiamo
esaminato l'oggetto di tale diritto; ora esaminiamo insieme i limiti esistenti nei
confronti della libertà di espressione.
Leggiamo nello specifico l'ultimo comma (il VI) dell'articolo 21:
“Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni
contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a
reprimere le violazioni.”
PROFESSORE= Se noi leggessimo tutto l'articolo 21, vedremmo che il limite del
buon costume è l'unico limite esplicito presente nell'articolo. Ciò sta a significare che
se noi rispettiamo il limite del buon costume possiamo esprimerci liberamente?
Facciamo alcune riflessioni:
La libertà di espressione è sancita dal I comma, all'interno di un articolo di rango
costituzionale.
Ricordiamo che la Costituzione è il cardine principale del nostro sistema giuridico.
Nella Costituzione vi sono espressi limiti espliciti, come quello dell'ultimo comma
dell'articolo 21 (buon costume).
Nella Costituzione ci sono però anche dei limiti impliciti: cioè limiti che sorgono
ogni qualvolta un principio costituzionale si scontra contro un altro diritto/principio
costituzionale.
PROFESSORE = sappiamo che la Costituzione prevale su qualsiasi altra legge; in
Italia, ogni qualvolta sia introdotta una legge che non è sintonia con la Costituzione
italiana, tale legge, tramite il procedimento del giudice a quo, verrà annullata e
perderà efficacia come se non fosse mai esistita (diventerà legge nulla). Questo
procedimento però si attua quando la Costituzione è in conflitto con una legge
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ordinaria, di valore meno importante.
Ma cosa accade quando un principio costituzionale si scontra contro un altro
principio costituzionale? In questo caso sorge il limite.
Abbiamo appena detto come il DIRITTO DI CRONACA sia coperto dall'articolo 21,
grazie a interpretazioni dei giuristi. Però esiste anche un diritto costituzionale alla
privacy e alla riservatezza. Ci troviamo quindi di fronte a due diritti coperti entrambi
dalla Costituzione, e qui sorge il limite.
Seguendo il ragionamento che stiamo facendo abbiamo parlato di limiti impliciti
all'interno della Costituzione.
Nel corso del tempo la Corte Costituzionale ha individuato i seguenti limiti impliciti:
La Morale;
L'Ordine Pubblico;
Il prestigio del Governo, dell'Ordine Giudiziario e delle Forze Armate;
STUDENTE: dibattito sulla Fontana di Trevi e della colorazione dell'acqua come
espressione artistica. È coperto dell'articolo 21?
PROFESSORE = sarà interessante vedere quale sarà la posizione del giudice nel
valutare il caso concreto.
PROFESSORE = torniamo all'articolo 21: abbiamo parlato dei soggetti, dell'oggetto,
del limite esplicito ( buon costume) e dei 3 limiti impliciti molto generici.
Questi limiti impliciti possono essere suddivisi in 2 sottogruppi più dettagliati che
sono:
DIRITTI DELLA PERSONALITÀ :
Diritto alla riservatezza,
Diritto alla onorabilità,
Diritto alla reputazione,
Diritto alla dignità sociale,
Diritto d'autore e delle opere di ingegno,
INTERESSI DELL'AMMINISTRAZIONE:
Giustizia,
Prestigio del Governo,
Sicurezza dello Stato,
Prestigio dell'Economia Pubblica,
PROFESSORE = sottolineate il prestigio dell'Economia Pubblica, perché è
interessante vedere come sia protetto dall'articolo 21, in quanto, almeno in teoria,
non dovrebbero essere divulgate notizie che possano ledere il prestigio economico
italiano. Questo è un limiti abbastanza largo che può dar margine e adito a numerosi
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dubbi.
Per la preparazione all’esame consiglio: studio su appunti, ma anche ragionamento su
tutto quello studiato, perché sarà un esame anche di ragionamento sui casi discussi in
classe.
Ci saranno 30 domande, aperte, da svolgersi in due ore.
PROFESSORE =Torniamo sul buoncostume.
Abbiamo parlato dei limiti impliciti e abbiamo visto come il buon costume sia l’unico
limite esplicito che abbiamo!
Quindi cos' è il buoncostume?
Studente = “Il buoncostume è un’istanza comunemente accettata da una comunità e
va collocata in un contesto temporale preciso in quanto varia a seconda dei periodi
storici”
PROFESSORE = il primo posto dove cercare la definizione di buoncostume è il codice
Penale, esattamente all’articolo 529.
Articolo 529 - Codice Penale
“Agli effetti della legge penale si considerano osceni gli atti e gli oggetti che secondo
il sentimento comune offendono il pudore.”
PROFESSORE =Domanda: cos'è dunque il sentimento comune e il pudore?
Interviene come al solito la Corte Costituzionale, deputata a interpretare le leggi
La Corte Costituzionale ha precisato con fermezza che
“il buoncostume non può essere fatto coincidere con la morale o la coscienza
etica, in quanto[questi], sono concetti che vivono nella coscienza individuale, e non
tollerano determinazioni quantitative, ma al contrario esso[il buoncostume] deve
intendersi come risultante da un insieme di precetti che impongono un determinato
comportamento nella vita sociale di relazione, l'inosservanza dei quali comporta, in
particolare, la violazione del pudore sessuale, della dignità personale che con esso si
congiunge, e del sentimento morale dei giovani”.
Quindi il concetto di buoncostume non può essere determinato dal singolo
individuo:la morale di ciascuno di noi può esser diversa da quella di ognuno degli
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altri.
Questa è giurisprudenza (ossia è una sentenza) mentre la dottrina (ossia lo studio del
diritto) ha evidenziato come nel concetto di buoncostume ci sia un'istanza
interpretativa contestualizzata, o meglio da contestualizzarsi (collocarsi) nel periodo
storico in esame.
Il problema in realtà è più generale e concerne i due diversi approcci che hanno gli
studiosi del diritto.
Esistono due tipologie di studiosi di diritto:
chi interpreta il diritto come una formula matematica,
altri invece che sono più elastici
Per i primi la norma, in teoria, dovrebbe portare ad un' interpretazione univocamente
determinata, sempre e comunque.
In realtà, soprattutto nel diritto Costituzionale vi sono una serie di principi/concetti
che lasciano ampio spazio a un dibattito; come nel nostro caso in particolare, il
concetto di buoncostume, se calato in un contesto concreto, crea enormi difficoltà a
chi vi si approccia con uno forma mentis totalmente (esclusivamente) razionalizzante:
il problema di una determinazione univoca del concetto crea un generale problema tra
gli studiosi del diritto.
Esempio :
Una volta al mare si poteva andare solo con costumi di un certo tipo, via via che il
tempo è trascorso, nella nostra società, i costumi sono andati riducendosi, a volte sin
quasi a scomparire.
L'approccio a una norma che delinea concetti così astratti e variabili come quelli del
buoncostume dovrebbe essere diverso da quello meramente razionale-matematico.
Infatti lo scorso anno c'è stata una sentenza in cui la Corte Costituzionale ha
affermato che:
“il buoncostume non è diretto semplicemente a esprimere un valore di libertà
individuale, ma anche un valore riferibile alla collettività in generale, nel senso che
indica le condizioni indispensabili per assicurare una convivenza sociale conforme ai
principi costituzionali inviolabili di tutela della dignità umana e del rispetto
reciproco tra le persone.”
Parliamo di convivenza sociale e rispetto reciproco tra le persone: troviamo quindi il
concetto di rispetto di pudore e buoncostume calato nel contesto sociale concreto =
abbiamo inserito un fattore discriminante, ossia la differenza tra sfera pubblica
(società e quindi convivenza sociale) e privata (vita e morale del singolo).
Da questa sentenza possiamo evincere che si parla di buoncostume soltanto al
momento della pubblicità (inteso come rendere pubblico qualcosa), ed è una cosa
molto importante.
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Esempio:
Nei paesi medio-orientali gli atti di sodomia sono assolutamente proibiti, a livello di
legislazione.
PROFESSORE: se l'elemento della pubblicità è un discrimine tra ciò che è
buoncostume nella sfera pubblica e privata, come andiamo a considerare l'opera
d'arte?
L'opera d'arte non è soggetta ai diritti del buoncostume.
Articolo 529 del Codice Penale sancisce così tale posizione:
“Non si considera oscena l'opera d'arte o l'opera di scienza, salvo che per
motivo diverso dal quello di studio sia offerto in vendita, venduta, o comunque
procurata, persona minore di 18 anni”
Quale problema sorge ora?
Bisogna capire cosa si intende per opera d'arte!
Discussione sul caso dell'artista che ha lasciato morire di fame un cane legato in una
stanza, riprendendolo nella sua agonia: in Italia è reato far soffrire gli animali.
Finora abbiamo parlato dell'articolo 21 e della LIBERTÀ ATTIVA/POSITIVA di
espressione.
Ovviamente così come siamo liberi di esprimerci abbiamo anche una libertà di non
espressione, esiste quindi una LIBERTÀ NEGATIVA, parimenti importante, e anche
questa coperta dall'articolo 21.
Tutti noi, oltre a poter esprimere le nostre idee possiamo anche non farlo, è un nostro
diritto: possiamo tener riservate sia idee che opinioni.
Questa LIBERTÀ NEGATIVA, vale sia tra noi privati cittadini che anche nei
confronti della Pubblica Amministrazione (P.A.).
Ma così come ci sono dei limiti alla LIBERTÀ POSITIVA, abbiamo anche dei limiti
che non ci consentono di non esprimerci (cioè ci obbligano a farlo, sostanzialmente).
Limiti alla LIBERTÀ NEGATIVA:
Salute pubblica (per motivi di salute pubblica siamo obbligati a rivelare alcune nostre
informazioni);
Giustizia;
Buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione.
Questi limiti imposti alla LIBERTÀ NEGATIVA di non esprimerci, hanno natura
costituzionale: siamo quindi obbligati a parlare, senza possibilità di alternativa
(altrimenti si infrange la legge).
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Rilettura dell'articolo 21 della Costituzione:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità
giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo
autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per
l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo
intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere
eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai
oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di
ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i
mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre
manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati
a prevenire e a reprimere le violazioni”.
Analisi articolo 21.
Tutti = si intende qualsiasi persona che si trova nel territorio dell'Italia.
Il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione =
riguardano l'oggetto dell'articolo 21 che concerne:
Idee
Pareri
Opinioni
Notizie che si ritenga di comunicare agli altri in via generale
Tra queste ultime, in particolare ( oggetto numero 4 = notizie che si ritenga di
comunicare agli altri), vanno ricondotte anche:
Notizie e fatti di attualità
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Conoscenze
Informazioni
PROFESSORE = quali sono i limiti espliciti che abbiamo nell'articolo 21?
Il limite del buoncostume.
PROFESSORE = quali sono invece i limiti impliciti?
Morale
Ordine pubblico
Prestigio del Governo, dell'Ordine Giudiziario e delle Forze Armate.
PROFESSORE = Abbiamo una LIBERTÀ ATTIVA, ossia un diritto di esprimerci, ma
abbiamo anche una LIBERTÀ cosiddetta NEGATIVA, ossia un diritto di non far
compartecipe nessuno delle nostre idee/opinioni.
Quali sono i limiti al diritto di non espressione? Ossia i limiti alla nostra LIBERTÀ
NEGATIVA?
I limiti sono:
Salute pubblica (per motivi di salute pubblica siamo obbligati a rivelare alcune nostre
informazioni);
Giustizia;
Buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione.
PROFESSORE = perché l'articolo 21 al secondo comma : “La stampa non può essere
soggetta ad autorizzazioni o censure.” può sembrare antiquato, perché?
Perché sembra collegare la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero solo
al medium della stampa. Invece è necessaria un'interpretazione estensiva della
stampa, interpretazione che è stata data dalla stessa Corte Costituzionale.
PROFESSORE = Cos'è l'Authority o Garante per la Privacy?
Il Garante per la privacy è un organo indipendente pubblico.
PROFESSORE = il terzo comma dell'articolo 21 dice.
“ Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel
caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso
di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei
48
responsabili”
In linea di massima non si può sequestrare la stampa;,
Ricordiamo l'articolo 28 dello Statuto Albertino “La stampa è libera ma una legge ne
reprime gli abusi”: qui si indicava però il fatto che una legge ordinaria poteva
definire le ipotesi nelle quali si potesse punire.
La nostra Costituzione esprime di nuovo il principio per cui la stampa non può essere
soggetta né ad autorizzazioni né a censure.
Ricordiamo che:
AUTORIZZAZIONE = controllo preventivo
CENSURA = controllo posteriore
Il terzo comma ci indica quali sono le uniche ipotesi in cui si può procedere a
sequestro della stampa.
Ma il IV comma dice:
“In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo
intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere
eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e mai non
oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di
ogni effetto.
PROFESSORE = le domande sono:
La polizia può sequestrare la stampa? = sì, ma solo quando vi sia assoluta
urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria.
Cosa deve fare la polizia nel caso di sequestro? = Il poliziotto ne deve
dare immediata comunicazione, e comunque mai oltre le 24 ore
Per quanto tempo massimo può essere sequestrato lo stampato
prima che il sequestro si intenda revocato e privo di effetti? = 48 ore
Possiamo dire quindi che a livello Costituzionale ci sono dei paletti necessari e molto
forti per poter passare e motivare un sequestro della stampa:
urgenza
impossibilità di un tempestivo intervento autorità giudiziaria
immediatezza della comunicazione a autorità giudiziaria
sequestro deve essere confermato/motivato entro 48 ore
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Questi paletti ci tutelano fortemente.
Passiamo ora ad esaminare gli ultimi due argomenti importanti che approfondiremo
nella prossima lezione:
LIBERTÀ DI INFORMAZIONE
DIRITTO DI CRONACA
PROFESSORE = la libertà di informazione e il diritto di cronaca sono coperti
dall'articolo 21 della Costituzione?
Sì!
Abbiamo parlato di libertà di espressione e quindi è logico il passaggio tra diritto di
esprimersi e diritto di informare, e quindi del diritto di cronaca.
La Costituzione di fatto non riporta il termine informazione, ma come vi ho spiegato
prima il Diritto di Cronaca è costituzionalmente tutelato dall'interpretazione
costituzionale stessa.
Il diritto di cronaca sussiste con tre principi cardine che ne garantiscono anche la
protezione da parte costituzionale (questi principi derivano da sentenze della Corte):
Verità (il fatto deve essere vero);
Utilità sociale (deve avere un'utilità sociale);
Continenza (devo riportare informazioni che siano effettivamente connesse all'utilità
sociale del fatto, e non altre non necessarie o attinenti);
Esempio:
Se il signor Conti è arrestato e condotto in prigione, io che sono un giornalista e
scrivo del fatto, non devo poi riportare anche quello che hanno fatto i suoi parenti,
etc.
PROFESSORE = un limite al DIRITTO DI CRONACA , che è anche limite generale
alla libertà di espressione è:
LA TUTELA DELL'ONORE = un limite anch'esso di rango costituzionale,
ravvisabile leggendo gli articoli 2 e 3 della Costituzione.
Articolo 2
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come
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singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede
l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”
Art. 3.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
L'articolo 2 = parla dei diritti inviolabili dell'uomo.
L'articolo 3 = parla della pari dignità di tutti i cittadini.
PROFESSORE = qui potremmo fare un discorso a cappello sul fatto che si parla di
cittadini italiani, ma tralasciamo e evidenziamo come il punto principale sia che la
Corte Costituzionale ha dedotto il concetto dell'onore interpretando gli articoli 2 e 3
della Costituzione, e facendone quindi un limite anch'esso di rango costituzionale,
limite applicabile alla libertà di espressione e per esteso di informazione.
Ma cos'è l'onore concretamente?
Per la Corte Costituzionale l'onore è:
“ Il complesso di relazioni da cui dipende il valore sociale di una persona”
Il problema di questa definizione è che non abbiamo una possibile interpretazione
univocamente determinata.
Nell'ambito del diritto di informazione, nel momento in cui viene pubblicato un
articolo che impatta sull'onore di una persona, il danno che la persona subisce va
quantificato economicamente.
Il valore sociale della persona non è certamente un concetto facilmente traducibile,
né facilmente oggettivabile.
Abbiamo due tipi di approccio nei confronti dell'onore:
Onore in senso soggettivo = consiste del sentimento che ciascuno ha di sé stesso e
della propria identità;
Onore in senso oggettivo = cioè la reputazione che si individua nella stima che i
consociati hanno del soggetto in questione;
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