LE RELIGIONI Per una classificazione UN TERMINE AMBIGUO Il termine “religione” deriva dal latino “religio”. Fin dall’antichità, esistono due etimologie possibili: religio è termine che rimanda ai rapporti stabiliti tra gli uomini e gli dèi mediante il culto (religare, “legare”, “fissare”, “annodare”); religio indica l’osservazione scrupolosa di queste pratiche (religere / relegare, “raccogliere di nuovo”, “rileggere”). TANTI MODI PER CATALOGARE Non esiste un’unica classificazione della religione e delle religioni, ma tanti modi e tanti criteri diversamente utili e accettabili RELIGIO PAGANA E RELIGIO CRISTIANA Nell’ambito della religione romana, il termine religio indicava sia l’atteggiamento del pio romano di fronte ai suoi dèi nel compiere gli atti fondamentali del culto privato e pubblico, sia l’insieme stesso di questi atti. La religione cristiana riprese il vocabolo sia in senso positivo, applicandolo a sé, sia in senso negativo, applicandolo alle superstizioni o alle religioni degli altri. RELIGIONI ETNICHE O FONDATE? Nella categoria delle religioni etniche rientrano quelle che non hanno la figura di un fondatore storico e le cui origini si perdono nella notte dei tempi: le religioni della antica Grecia, di Roma, dell’India, il paganesimo celtico, slavo, mongolo, cinese, giapponese e buona parte delle cosiddette religioni dei primitivi. RELIGIONI ETNICHE O FONDATE? Le religioni fondate hanno invece alla loro origine un fondatore, come Gesù per il cristianesimo, Muhammad per l’islam, Zoroastro per lo zoroastrismo, Buddha per il Buddhismo. RELIGIONI ETNICHE O FONDATE? Esistono anche religioni che presentano chiari riferimenti etnici e contemporaneamente si richiamano alla figura di un fondatore, come Laotsé per il Taoismo e Orfeo per l’Orfismo: queste vengono dette religioni miste. RELIGIONI UNIVERSALI E NAZIONALI Si considerano universali, anche se poco estese e popolose, religioni che hanno una diffusione oltre il loro luogo di origine e che hanno la pretesa di rivolgersi a tutti gli uomini. Si considera nazionale una religione come quella dell’antica Roma, circoscritta al territorio di nascita. N.B. - Risulta complesso inserire in tale schema una religione come quella di Israele che alle origini si presenta chiaramente come religione nazionale, ma di fatto propone una concezione di Dio che supera gli orizzonti di una semplice nazione. LA RIVELAZIONE AL CENTRO È diffusa la distinzione tra religioni pagane e religioni rivelate. Tale classificazione parte da un presupposto teologico che considera religioni superiori quelle che si fondano sulla rivelazione abramico-mosaica rispetto a tutte le altre e pertanto non è apprezzata in ambienti scientifici. RELIGIONI ARCAICHE E VIVE Un’ulteriore distinzione è quella tra religioni arcaiche e religioni vive. Alle civiltà ormai tramontate (ad es., egizi, assiro-babilonesi, greci e romani, civiltà precolombiane mesoamericane e andine…) appartengono le religioni morte, ovvero estinte sul piano storico e sociale, diversamente dalle religioni che coinvolgono persone e popoli vivi. GEOGRAFIA RELIGIOSA Un’altra forma di classificazione è quella di tipo geografico, a partire da quattro aree del mondo... AREE GEOGRAFICHE 1. Le religioni del “Vicino Oriente” di origine semitica (ebraismo, cristianesimo, islam), definite religioni della Parola in quanto incentrate su una rivelazione divina trasmessa all’uomo tramite una scrittura dal carattere profetico e intrisa di contenuti etici; 2. le religioni di origine indiana (induismo e buddhismo), a forte tendenza mistica: attraverso la meditazione, la dimensione corporale raggiunge la medesima importanza di quella spirituale; 3. le religioni della tradizione sinogiapponese (confucianesimo, taoismo, scintoismo), caratterizzate dalla ricerca sapienziale e dall’ideale dell’armonia cosmica; 4. le religioni ancestrali dell’Africa e dell’Oceania (animismo, tribalismo, culto degli antenati, magia), incentrate su una visione sacrale, ciclica, astorica della realtà spazio-temporale e delle sue energie superiori. AREE GEOGRAFICHE