“MUSICA... LEVA DELLA FORMAZIONE”
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica”
Convegno Regionale - 07 Aprile 2009
Grand Hotel d’Aragona, ctr. San Donato, 70014. CONVERSANO - Bari
di
Gianluigi Antonaci
Mettersi in gioco è proprio del mondo dell’arte. L’artista non deve
partire dal presupposto di saper fare una cosa, come in un lavoro, ma usa
degli strumenti ed una tecnica, la voce, i suoni, gli strumenti, i colori, le
parole, i gesti, al servizio di una ricerca, di una comunicazione, e
costruisce (in/consciamente) i significanti di una cultura. In ciò troviamo
il significato di un popolo.
Ad un’arte svenduta corrisponde una società svenduta.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 1
abstract
La musica ha instaurato con il mondo tecnologico un legame profondo. Infatti fra tutte le arti, la
musica è sempre stata quella che con la massima naturalezza ha integrato termini e concetti della scienza,
della fisica, dalla psicologia all'informatica. Si è sempre posta con se stessa, con la società e con le altre arti ed oggi con questa nuova En/Decimamusa - , in rapporto euristico, di ricerca. E la ricerca è il campo
d'azione, la strategia operativa, che troviamo propriamente negli spazi nevralgici definiti atelier/laboratori.
Nella scuola matura oggi una nuova opinione nei riguardi del computer, e delle nuove tecnologie in
generale, non più visto come semplice sussidio, come canale di trasmissione di informazioni, tanto meno
come tutor, ma “partner d’apprendimento” alla stregua degli altri attori facenti parte della classe/comunità
di apprendimento. Oggi il computer è un medium tecnologico e ideologico di programmabile dinamicità
interattiva.
In ambito dell’educazione musicale, in particolare, accanto alle funzioni fondamentali di elaborazione,
conservazione e riproduzione dati (editing - database - output), duplicazione (backup), trasmissione/ricezione
(scambio di informazioni: internet, chatting, e-mail, e-learning, cooperative learning), un impiego forte del
mezzo informatico favorisce la manipolazione di suoni e musiche, l’attività di composizione e manipolazione
creativa, l’apprendimento della notazione e della sintassi musicale, l’attività di esecuzione così come la
gestione ottimale di dati e materiali sonori.
Musica e tecnologia favoriscono, all’interno di un processo critico e controllato, l’interazione
tra linguaggi e l’interdisciplinarietà (la rivisitazione dell’impianto epistemologico delle discipline in
relazione al pensiero informatico; impostazioni didattiche di tipo collaborativo e costruttivista e nuovi
comportamenti e nuove strategie di apprendimento/insegnamento con interazione tra discipline; nuovi piani
metodologici con strategie euristiche; sperimentazione tra linguaggi differenti), la socializzazione (l’uso
solipsistico, segregato, dipende dall’ambiente sociale, famiglia, scuola, ecc.) e la ricerca/studio (sul piano
concettuale e sul piano pratico-operativo).
Si tratta pertanto di accrescere e valorizzare la “pluriprofessionalità” del docente di musica ed
assumere un atteggiamento di costante attenzione metacognitiva, ovvero di conoscenza, da una parte, dei
mezzi e di coscienza, dall’altra, dei propri stati mentali ed anche emozionali, che permettano di valorizzare la
didattica quotidiana. Occorre prendere atto della necessità di un intervento tempestivo intenzionale e
organizzato, considerando il grosso cambiamento in atto: cioè di decidere, e attrezzarsi di conseguenza, se
tale ineluttabile cambiamento debba avvenire con noi, e con il nostro controllo, o senza di noi. Senza il nostro
controllo.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 2
Del ricercar1
Ognuno di noi ha un background esperienziale di vita personale e
professionale che si innesta nel presente in mille modi. A volte ne siamo
coscienti, altre no. Il nostro presente è comunque e sempre la sommatoria
dei nostri vissuti. Tracciare le nostre esperienze significa ricostruire a
posteriori percorsi vissuti e rielaborati, utili per costruire o ritracciare a
priori un possibile nostro cammino. I tracciati quindi sono linee guida su
cui basare la nostra ricerca. Una ricerca di formazione del sé docente e
dell’altro, discente. È questa la formazione esperienziale, una filosofia ed
un metodo che riguarda sia i formatori che gli allievi, i quali di fronte ad
esperienze dirette di vario genere, estrapolano elementi utili per aumentare
le proprie conoscenze ed abilità e focalizzare nuovi valori. Aumentare
queste conoscenze ed abilità sono alla base della azione di ricerca.
La ricerca di una oggettiva qualità dell’essere docente è legata alla
ricerca di una qualità professionale, tout court, avente competenze e
capacità di analisi delle proprie ed altrui motivazioni, ricercando capacità
di operare sempre relazioni umane più vive e profonde. La ricerca si basa
pertanto sulla scoperta non solo di “cosa” insegnare ma soprattutto sul
“come”. Il come è l’associare capacità di iniziativa, correlata alla
disponibilità all'azione pluriprofessionale, con interventi coordinati sulla
realtà sociale e ciò in ordine alla stretta integrazione tra scuola, famiglia e
ambiente sociale. Un non facile compito che vede in agguato il rischio di
tranelli ai quali si deve rispondere, con capacità di autodeterminazione
nell'aggiornamento permanente sul campo, costruendosi dei rinforzi
emotivi che edificano, se non una larga, almeno una buona tolleranza alle
frustrazioni.
I nostri tracciati
esperienziali
E la ricerca del sé
docente e dell’altro,
discente.
Cosa e come insegnare.
L’azione pluriprofessionale
del docente di musica
1 - Rif. Il motivo del ricercare nei dialoghi socratici. Per cercare di chiarire qual è tale metodo, si deve partire dalla
domanda, del tutto elementare, di quale sia l'attività che Socrate e il suo interlocutore ritengono di svolgere. Su
questo punto le indicazioni che troviamo in diversi di questi dialoghi sono assai esplicite: essi stanno
conducendo una ricerca, una indagine, volta alla scoperta di qualcosa.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 3
Si tratta di assumere invero un atteggiamento di costante attenzione
metacognitiva, ovvero di coscienza dei propri stati mentali ed anche
emozionali, che permetta di valorizzare la didattica quotidiana, rendendo
visibili e consapevoli i momenti che, anche non programmati, possono
assumere valenze significative nei processi di apprendimento, di crescita
emotiva relazionale e di potenziamento delle fasi stesse di metacognizione.
È l’uso della mente, che è centrale per il mantenimento di una
collettività interpretativa e di una cultura democratica (Bruner 1996).
L’arte2
L’arte è il segno ed il sostegno con cui l’uomo ristabilisce il
contatto tra l’infinito mistero divino e la gioia della vita discretizzata.
L’arte musicale è un’organizzazione di suoni nello spazio che può
determinare un movimento emotivo di identità interiore sia a chi crea sia a
chi ascolta. Verso una ri-flessione reciproca.
L’arte della didattica è un’organizzazione di azioni e relazioni che
deve determinare un movimento emotivo di identità, di crescita e di
autonomia, è ricerca di un saper interiore ed esteriore, sia di chi parla sia
di chi ascolta. Anch’essa verso una ri-flessione reciproca.
La forma estetica dell’arte?
Anche un semplice sorriso!
Valorizzare l’attività
didattica quotidiana
L’arte della didattica
E’ evidente che all’interno di questo quadro l’attenzione
metacognitiva dovrebbe diventare elemento trasversale a qualsiasi attività,
per facilitare miglioramenti dell’autostima e della percezione di
autoefficacia e processi di empowerment3 , attraverso “un cammino che
contribuisce ad alimentare la speranza del futuro e a percepire se stesso
come persona che può cimentarsi, riuscire nei suoi obiettivi e arricchirsi
sempre” (Putton 2000).
2
- L'arte è un modo per comunicare, per questo motivo essa può essere definita un linguaggio. L'arte, nel suo
significato più ampio, comprende ogni attività umana - svolta singolarmente o collettivamente - che,
poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a
forme creative di espressione estetica. (def. da Wikipedia, l'enciclopedia libera).
3 Il termine "empowerment" è mutuato dalla psicologia sociale, di comunità e del lavoro, e rappresenta una
proposta innovativa nel campo della learning organization, basata sulla responsabilizzazione individuale, sulla
capacità attiva di ciascun individuo di solving problem, sulla partecipazione, sul realizzare una organizzazione
"a misura d'uomo", per promuovere il "fattore umano", dando a ciascuno ampie possibilità di realizzare il
proprio potenziale.
Empowerment è una parola con un duplice significato, perché indica sia il processo verso la consapevolezza e
lo sviluppo delle potenzialità, sia, allo stesso tempo, il risultato ottenuto: promozione delle risorse, qualità della
vita, benessere e salute emozionale. (http://www.psychomedia.it/smiab/empowerment.htm)
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 4
En-Decimamusa
(di chi crede nella tecnologia al servizio delle arti e delle scienze ovvero della libera
discussione asimmetrica tra “ io”, il mio “diverso” in me e la En-Decimamusa. Alla
ricerca di simmetrie e di una Ennesima Via*.)
Nelle olimpie dimore siede già da alcuni decenni, accanto alle altre
figlie di Zeus e Mnemosine, una decima, o forse undicesima, Musa4. Sia
essa l’arte del XX secolo che risponde al nome di “Cinema” o siano le
nuove scienze e le nuove arti e le nuove tecnologie, tutte insieme, del Terzo
millennio, noi siamo sedotti dalla loro energia.5
Affascina questa “iper-dia-bolica” En-Decimamusa della nostra
epoca che naviga per lidi inesplorati e come un camaleonte si adagia,
fantastica, assapora e restituisce i raggi del sole di un sapere che
arrogantemente dice di possedere. È innovativa energia creativa, di scienza
Energia medianica e
mediatica, multiforme ed
ipermediale.
intrisa e connaturata e di arte promulgatrice e medianica e mediatica.
Essenza di vita reale e di vita virtuale. È dea creatrice di infiniti possibili e
sembra non essere figlia di un dio perché generatrice anche di sé stessa. Si
dice essere multiforme e multimediale e che esisteva prima di nascere. Oggi
rivive multiforme e ipermediale.
Lei è il nuovo volto di un antico mito, a volte perverso, che l’umanità
brama: l’infinito.
4
Le Muse: Pausania ci narra che le Muse, Dee dei Monti, erano in origine tre, figlie della Madre Terra e dell'Aria,
mentre la Mitologia dalle originarie tre, ne individua nove o addirittura dieci, secondo Omero, che chiamò Saffo
"Decima Musa".
Esiodo e la Mitologia, ci tramandano la nascita delle nove Muse da Mnemosine, Dea della Memoria, figlia del Cielo e
della Terra, con cui Zeus (l'Autorità) giacque per nove notti.
Nella rappresentazione del mito risiede il suo significato: le Muse, Dee delle Arti e delle Scienze, sono figlie della
Memoria e del Potere.
Clio - "colei che rende celebri", presiede alla Storia; Euterpe - "colei che rallegra" - è Dea della Musica. Inventrice del
flauto, viene rappresentata con un doppio flauto; Talia - "la festiva" - è Dea della Commedia e della Poesia Satirica;
Melpomene - "la cantante" - presiede alla Tragedia; Tersicore - "colei che diletta con la danza" - è la Dea della Danza e
viene ritratta con in mano la lira; Erato - "colei che suscita desideri" - è Dea della Mimica e della Poesia Mèlica (è la
poesia lirica ed erotica, pura espressione del sentimento senza finalità storiche, politiche o morali. Cioè: solo canto). E'
una vispa giovinetta coronata di mirti e rose. Anche lei ha sempre con sé lira e plettro; Polinnia - "ricca di inni" presiede alla Lirica; Urania - "la celeste" - Dea dell'Astronomia e delle Matematiche; Calliope - "colei dalla bella
voce" - è Dea della Poesia Epica.
5
Il giudice, gastronomo Brillat-Savarin, primi '800, aveva designato come decima Musa Gastarea, per presiedere ai
piaceri del Gusto.
L'undicesima Musa avrebbe dovuto essere Peithò (persuasione), figlia di Hermes (eloquenza) e Afrodite (seduzione),
divinità caratterizzata dall’assenza di violenza nel suo modo d'essere: che avvince senza costringere, vincolando eros e
logos nella persuasione, irresistibile perché sa cedere.
Ai nostri tempi si sono aggiunte altre due Muse, la decima Musa, quella delle Arti Cinematografiche e l'undicesima
che non ha ancora una fisionomia definita e sembra sia l'ispiratrice per alcuni della pubblicità, per altri dell'informatica
o la multimedialità.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 5
Lei è la nuova realtà contenuta dentro una scatola di metallo. Ma è
anche rete concettuale e semantica multiforme e multifunzionale, arte
concreto/astratta
del
fare
psicologia,
sociologia,
didattica,
del
neodogmatismo, del gossip, del tutto e, forse ancor di più, del nulla.
È lei un “lui”, definito da Theodore Holm Nelson - padre teorico del
Rete concettuale e luogo
www e del concetto di “ipertesto”, un “luogo magico della memoria
magico della memoria
letteraria” perché Depositario di Massa di Memorie. È lui, l’insieme delle
letteraria.
Nuove Tecnologie nelle sue innumerevoli sfaccettature, il dio computer
finito ed infinito, la En-Decimamusa che crea o nutre in sé, come un diomadre, universi di reti semantiche e di reti globali, antichi, presenti e futuri:
il www (world wide web) una rete software globale, una biblioteca
universale di documenti multimediali.
Lui è una “lei” dalla certezza assoluta che ricerchiamo per sentirci
anche noi dei, demiurghi, assoluti, al di là del tempo e dello spazio.
La sua proiezione è nella nostra mente e si manifesta nei domini
analogici e digitali delle idee e della tecnologia.
È lei nella televisione, la tragedia, il teatro, il cinema, il giornale, nelle
macchine di oggi tutte, in tutte le scienze e in tutte le arti… ovunque l’uomo
sia. È nelle esperienze che vanno incontro ad “un nuovo sapere dalle forti
Nuovo sapere multi-pluriinterdisciplinare
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 6
caratteristiche innovative e dai forti agganci multi/pluri/interdisciplinari” e
che consentono “un salto di qualità nei livelli di apprendimento, di
socializzazione e di formazione dei ragazzi, mediante il raggiungimento di
obiettivi cognitivi e non cognitivi”6.
Ma mai è, e mai dovrà essere, uomo. E semmai lo sarà, non sarà me!
È un dio pagano però a volte così piccolo che tenta di trasfigurarsi in
uomo, di emularlo. E forse lo ha già sostituito… donne non più con calze di
rete, ma in rete, virtuali, pronte a tutto, purché si paghi, o altrimenti il
Cavallo di Troia ti invaderà e ti annullerà. Annichilimento dei sentimenti,
onanismo cerebrale, tutto di tutto.
È questo il tallone d’Achille di questo mutante dio ermafrodito?
O è il destino di noi uomini arroganti illusi da questo Eden fallace?
Catturati dal canto perverso di Sirene cibernetiche?
«Senza incorrere in atteggiamenti da “apocalittici” e/o da “integrati”,
occorre prendere atto della necessità di un intervento tempestivo
intenzionale e organizzato, considerando il grosso cambiamento in atto: si
tratta cioè di decidere (e attrezzarsi di conseguenza) se tale cambiamento
(ineluttabile) debba avvenire con noi (con il nostro controllo) o senza di noi
(senza il nostro controllo)!»7
“La civiltà tecnologica sta operando la trasformazione dei sistemi di
relazione interpersonale e più in generale dei sistemi cognitivi e percettivi,
ma è altrettanto profondo l’intervento di una scienza e di un arte
Civiltà tecnologica e i
bisogni dell’uomo: la
tecnologia educativa.
consapevoli, che da oltre un ventennio si pongono costruttivamente di
fronte a questi problemi: assistiamo di fatto alla partecipazione diretta e
critica di scienziati e artisti nella discussione e nella creazione del futuro
scenario di vita”8.
Sbenaglia-Occhibianco, Una esperienza di cinema d’azione (idem, pag 87 e seg.),
Sbenaglia, idem, pagg. 93-94
8
Michelangelo Lupone, Civiltà del suono. Le questioni del cambiamento, in Il complesso di elettra CIDIM)
6
7
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 7
L’utilizzo della nuove tecnologie deve poter diventare “tecnologia
educativa”,
strategia
di
insegnamento/apprendimento.
Deve
poter
rispondere ai bisogni dell’uomo.
Deve servire le arti! E le arti devono servirsi, oramai, di LEI!
Nutri, oh musa, la mia mente e il mio corpo di nuova linfa!
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 8
Nuove tecnologie e multimedialità
Computer - Scuola
Nel mondo della scuola possiamo incontrare, nei confronti delle
Nuove Tecnologie Informatiche, sentimenti contrastanti. Fra gli insegnanti
si è sviluppato un fervido dibattito tra chi li considera, con entusiasmo,
Tecnologia e scuola:
dibattito aperto.
strumenti efficaci e di grande portata innovativa ed altri che, con un
atteggiamento di rifiuto, li considerano accessori con il quale i ragazzi
perdono tempo o ancor peggio si alienano dal contesto sociale.
Le Nuove Tecnologie Informatiche sono strumenti concettualmente
ingombranti che hanno natura dialettica, linguistica.9
Il computer è una grande innovazione tecnologica verso il quale il
mondo giovanile sente una particolare attrazione e una confidenza speciale.
Modifica lo stesso modo di pensare e le strategie di sopravvivenza nel
tempo presente. Il computer è una parte di noi, è una palestra
straordinaria di conoscenza, ma non è di certo uno strumento dei
Il computer: non è uno
strumento dei sentimenti.
sentimenti10. Bisogna conoscerne i limiti per impedire di farne un uso
eccessivo ed improprio. Usato male, può divenire tremendo.
Se questo strumento è oramai indispensabile a ogni tipo di lavoro e
di professione e ci pone in una dimensione internazionale e ci offre un
mondo ricchissimo di immagini, colori, musica e parole, in spazi virtuali
infiniti, bisogna essere coscienti che non potrà, e non dovrà mai, sostituirsi
al mondo del reale. Né riuscirà mai, perché macchina, ad essere dominio
delle relazioni che hanno bisogno della partecipazione di due termini, di
uomini e donne nella loro presenza totale. Attraverso uno schermo
possiamo vivere emozioni, ma non dobbiamo rischiare di ritenere che questi
siano sentimenti o che possano soddisfare i reali bisogni dell’uomo.
Dal punto di vista degli apprendimenti vi è il rischio del sapere
nozionistico e frammentato in cui lo stile comunicativo si riduce a quello
degli sms, una comunicazione condensata e ridotta. Il gusto della vita, come
9
Amedeo Gaggiolo, Educazione musicale e nuove tecnologie, Pubblicato da EDT srl, 2003
Vittorino Andreoli,
10
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 9
afferma Andreoli, ha bisogno invece del racconto, dell’invenzione e persino
dell’utopia.
Sta a noi docenti orientare l’attenzione verso una cultura informatica
adeguata e costruttiva, per la persona e per la società stessa.
Una scuola che con consapevolezza e capacità di analisi impiega
con competenza teorica e metodologica gli artefatti e i concetti che
emergono dal mondo tecnologico, adattandoli alle proprie necessità
sviluppa
la
tecnologia
educativa
come
supporto
Il computer nella didattica di
tipo collaborativo e
costruttivista
all'istruzione
tradizionale (uso di lavagna luminosa, slide-show, audiovisivi, a supporto
della
lezione
d'apprendimento
cattedratica);
(gioco,
come
micromondo,
costruzione
simulazione
di
ambienti
al
computer,
simulazione come costruzione di un contesto sociale, ecc.); come
mutamento epistemologico indotto dall'impiego di nuovi artefatti; come
analisi delle trasformazioni indotte dai cosiddetti "nuovi media" nei
processi di lettura/scrittura; come strumento per "adeguare" processi di
lettura/scrittura alle caratteristiche cognitive umane (ipertesti, ipermedia,
ecc.).
L'utilizzo
quindi
delle
Tecnologie
dell’informazione
e
la
comunicazione (TIC, convergenza di informatica e telematica per nuovi
modi di gestire e comunicare l'informazione: Internet, l'Architettura aperta
di rete, la Mulit-Ipermedialità) nella didattica è spesso legato alla scelta di
mettere in atto strategie didattiche di tipo collaborativo.
All'interno di impostazioni didattiche di tipo collaborativo e
costruttivista possiamo creare ambienti di apprendimento anche virtuali
caratterizzati da un alto livello comunicativo di tutti i partecipanti (docenti,
studenti, pari, esperti) e dall'abbattimento, tramite le reti, dei vincoli di
spazio e di tempo. In questi contesti l'atteggiamento prevalente dello
studente è molto più attivo di quanto avviene in genere durante la lezione
frontale.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 10
L'impegno della scuola per l'alfabetizzazione nei confronti dei nuovi
linguaggi è particolarmente importante. Al rischio della omogeneizzazione
Uso critico dei nuovi
linguaggi
che tutto appiattisce non si risponde arroccandosi o rifiutando modernità e
tecnologie ma utilizzandole in modo critico
- per lo sviluppo della creatività
- per
la
possibilità
di
ampliare
l'ambito
della
comunicazione
e
dell'interazione
- per la costruzione cooperativa di un sapere collettivo a cui ogni essere
umano può partecipare e contribuire
- per l'elaborazione di percorsi che si costruiscono su affinità di interesse e
conoscenze, sulla condivisione di progetti, in un processo di cooperazione
- per la condivisione del sapere, a partire dall'apprendimento cooperativo
- per la messa in sinergia di competenze e di risorse
- per la costruzione di una memoria comune
- per una nuova strategia dell’integrazione della diversità
- per il recupero di qualunque “svantaggio”
L’impiego pertanto di un qualsivoglia sottoinsieme combinato di
Multimedialità
scrittura alfabetica, iconica (quindi anche grafica), immagini fisse ed
animate, audio parlato o suonato è certo alla base di qualsiasi discorso sulla
multimedialità.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 11
Per multimedialità si intende la compresenza di più mezzi di
comunicazione in uno stesso supporto informativo. Si parla di contenuti
multimediali, quando per comunicare un'informazione riguardo a qualcosa
ci si avvale di media diversi: immagini in movimento (danza, video),
immagini statiche (fotografie e illustrazioni, disegni), musica e testo.
Spesso noi lo correliamo ad una piattaforma elettronica (televisione,
computer ecc.) ma è bene sottolineare che anche una tragedia greca
presenta, come spunto d’esempio, gli elementi propri della multimedialità.
Per essere più precisi nella terminologia e non cadere quindi in
ambiguità, oggi si intende usare più propriamente il termine di
”ipermedia”, ovvero uno strumento di comunicazione più sofisticato
dell'ipertesto.
Programmabile dinamicità interattiva: dal libro all’ipermedia
In una cultura multimediale bisogna attivare specifiche competenze
cognitive, affera Franca Pinto Minerva nel saggio introduttivo de “La terza
via”, a cura di Salvatore Sbenaglia. Medium formativo, mezzo che possa
sviluppare capacità cognitive diversificate è questo “irrinunciabile
strumento”: il computer perché culturale, multiuso, multimediale,
ipermediale. Questo nuovo dio asessuato e camaleontico ha inoltre
caratteristiche molto interessanti da un punto di vista pedagogico e
didattico: è programmabile, è dinamico e soprattutto è interattivo. Medium
tecnologico e ideologico di programmabile dinamicità interattiva.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 12
La rivoluzione dunque parte dall'interattività che rende possibile
narrazioni e letture non lineari di modo che il fruitore non debba limitarsi
semplicemente alla ricezione ma sia spinto a "l'attiva, indipendente e
autonoma costruzione del significato" (Paulson, citato in Landow
"Ipertesto", Baskerville, p.139). La nozione di interattività lascia però
anch'essa insoddisfatti e non dà ragione della grande trasformazione
possibile nell'arte del narrare, del leggere, dell'imparare. L'ipertesto dà la
possibilità di moltissime strutturazioni di legami (links) fra nodi concettuali.
Da questa possibilità nascono facili euforie e produzioni a propagazione
infinita e a struttura arbitraria. In generale si può notare che queste
produzioni ipertestuali si fondano sostanzialmente sull'uso prevalente del
medium testuale decorato da media diversi. L'effetto che inducono è quello
del disorientamento. La produzione di ipertesti di questo tipo non ha molto
senso.
Non è difficile infatti imbattersi in Cd su temi storici in cui i percorsi
sono strutturati per concetti di tipo enciclopedico, che è come dire nessuna
strutturazione, e la multimedialità non supera quella di un libro corredato di
illustrazioni, al quale si antepone un filmato introduttivo. Più rari, e in
generale realizzati da enti o istituzioni che hanno finalità di divulgazione
del sapere, i prodotti multimediali in cui si avverte l’esigenza di costruire
percorsi strutturati per concetti.
Mentre nel libro si trova un flusso sequenziale e ordinato di
informazioni organizzate in capitoli, paragrafi e note nell’ipertesto prevale
la logica reticolare: testi, immagini, suoni e filmati sono legati secondo
links logici e associativi. Mentre il libro ha una sua fisicità l’ipertesto non
ha spessore ma circonda in modo olistico l’iperlettore attraverso
significative differenze strutturali e processuali.
Differenze strutturali e processuali tra libro e ipertesto
Differenze strutturali e processuali tra libro di testo e Ipertesto – Ipermedia.
Differenze strutturali
Supporto cartaceo
Supporto elettronico
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 13
Numero di pagine
Struttura lineare
Indice
Realtà materiale
Segnalibri fisici
Bibliografia
Monomedialità
Numero di Byte (dimensioni)
Struttura reticolare
Mappa dell’ipertesto
Realtà virtuale
Segnalibri virtuali (bookmark)
Riferimenti esterni (linkografia)
Multimedialità
Differenze processuali
Interiorità
Senso di compiutezza (inizio-fine)
Ricchezza dei periodi.
Notevole uso delle subordinate.
Univocità di significato
Soggettività dell’autore
Rigidità
Distinzione netta tra lettore e scrittore
dei suoi percorsi
interattività
Incompiutezza diffusa
I periodi sono asciutti e brevi.
Scarso uso delle subordinate.
Polivalenza di significato
Collaborazione in team
Flessibilità
Possibilità del lettore di diventare autore
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Ipermedia
L’ipermedia unisce, infatti, l'ipertestualità (informazioni strutturate
Ipermedialità
in modo non sequenziale) alla multimedialità ( informazioni rappresentate
con mezzi diversi). L'ipermedia contiene quindi, oltre al testo scritto, anche
immagini, suoni, voci, animazioni e video; ad essi si correlano tutti gli
elementi peculiari dell'ipertesto: i nodi ed i link. Un nodo può essere
costituito da un insieme di testi, immagini, suoni, animazioni. facendo clic
su un punto caldo (parola o immagine) o su un pulsante possiamo
visualizzare un grafico o un testo, ascoltare un brano musicale o azionare un
video. Un esempio di ipermedia sono le pagine che si trovano nei siti di
Internet.
L’ipertesto, e l’ipermedia in particolare, rafforza un atteggiamento
mentale aperto, dinamico capace di privilegiare situazioni di problem
solving, piuttosto che situazioni di travaso di nozioni e saperi.
Si tratta di dare spazio ad una sorta di pensiero associativo, di logica
combinatoria che permetta percorsi plurimi all’interno del contenuto da
elaborare.
Un ipermedia costituisce un grosso stimolo ad “imparare facendo”
favorendo forme più naturali di apprendimento,
basate sull’azione e
sull’esperienza concreta anziché, come usualmente avviene nelle scuole, sul
linguaggio e sull’astrazione (per processo indotto da altri). Si avanza anche
per tentativi, per prove ed errori.
Non è la semplice somma di più mezzi ma è l’integrazione di più
codici espressivi. Sembra essere congeniale al modo naturale di conoscere,
pensare, ricordare.
Nata soprattutto con l’intento di motivare e stimolare alunni in
situazione di disagio scolastico, coinvolgendo tra l’altro tre alunni
diversamente abili, l’esperienza di lavoro in team sul “nuovo sapere”, dalle
forti
caratteristiche
innovative
e
dai
forti
agganci
multi-pluri-
interdisciplinari, ha conseguito un salto di qualità nei livelli di
apprendimento, di socializzazione e di formazione dei ragazzi, mediante il
raggiungimento di obbiettivi cognitivi e non.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 15
Computer learning partner
Matura oggi una nuova opinione nei riguardi del computer non più
visto come semplice sussidio, come canale di trasmissione di informazioni,
Computer: partner
d’apprendimento
tanto meno come tutor, ma “partner d’apprendimento” (Resnick, 1987)
alla stregua degli altri attori facenti parte della classe/comunità di
apprendimento.
In questa ottica il computer è venuto incontro alle necessità di tutti
gli studenti coinvolti, rendendoli “apprendenti” collaborativi, autonomi,
consapevoli e responsabili.
Un percorso ottimale si caratterizza per adoperare come strumento di
lavoro, di integrazione, di apprendimento, il computer coinvolgendo, ove
possibile, la classe intera per promuovere la competenza esperta tramite:
Modelling
l’apprendista osserva il maestro che dimostra come fare. Il maestro
rende i processi visibili, l’apprendista lo imita.
Coaching
il maestro assiste continuamente secondo le necessità , dà feedback,
agevola il lavoro.
Scaffolding
il maestro fornisce un appoggio all’apprendista, uno stimolo,
preimposta il lavoro
Fading
il maestro elimina gradualmente il supporto, in modo da dare a chi
apprende uno spazio progressivamente maggiore di responsabilità.
Per raggiungere gli obiettivi preposti nelle varie attività didattiche,
anche soprattutto con l’utilizzo dei nuovi media, è necessario educare gli
alunni alle strategie quali, l’articolazione, incoraggiando a verbalizzare ciò
che l’alunno sta facendo, la riflessione, spingendo a riflettere durante
l’azione e a confrontarsi, e l’esplorazione, inducendo a porre domande,
risolvendo quindi i problemi in forma nuova.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 16
La fabbrica dei suoni
Continuare la trattazione di un argomento come quello in generale
sulle Tecnologie Informatiche, o Tecnologie Informatiche per la
Comuicazione (TIC) che dir si voglia, e meglio ancora, nello specifico, sul
“dominio digitale” in campo musicale, adoperando immagini retoriche,
quali possono essere suggerite dal titolo del paragrafo, potrebbe sembrare
un luogo comune, un pretesto.
E forse lo è.
Si vuole in realtà suggerire, al di là dei pretesti, anche una possibile
riflessione, attraverso la terminologia, su sorte di corsi e ricorsi che
accadono nel modo della musica.
Agli albori di una nuova civiltà, di questa era dell'homo tecnologicus,
sembrava essersi infatti ripresentato la figura del musicista artigiano e ciò a
causa della straordinaria rivoluzione culturale provocata dal progresso
travolgente delle scienze e della tecnologia.
La musica elettronica poneva agli inizi ai compositori condizioni di
limiti, di chiusure, costringendo il "genio artistico", permettetemi questa
espressione, a sottostare a questi limiti, a queste chiusure. Ciò a causa di
strumenti di lavoro limitati in primo luogo. Il "genio artistico" non poteva,
nei primi anni di quello che veniva definita musica elettronica, muoversi in
un campo metodologicamente chiaro e preciso. Un nuovo approccio, un
nuovo pensiero musicale e scientifico doveva poco alla volta imporsi
poiché stavano entrando in scena nuove macchine simboliche, capaci di
elaborazione logica e astratta11.
Il musicista operava come un artigiano, e si doveva adeguare a
strumenti che dovevano essere "affinati". È stata questa una fase cruciale
della nostra musica contemporanea poiché l'ambiente sonoro che per
millenni aveva condizionato l'ascolto dell'uomo stava per essere
trasformato. In maniera radicale.
Da strumenti meccanici si stava trapassando all'utilizzo di mezzi di
generazione del suono artificiale. Il pensiero musicale classico veniva
travolto dalla rivoluzione scientifica e tecnologica e non a caso questo
11
G. Tisato, Atti XX Convegno Nazionale – 20 anni di acustica in Italia, Roma 1992
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coincideva con gli anni della riproduzione e della generazione "elettrica"
del suono così come la crisi della pittura figurativa era iniziata con la
comparsa della fotografia (che metteva in discussione la funzione di
rappresentazione della realtà)12.
L’informatica ha trovato pertanto nella musica un’importantissima
area applicativa che, con l’andare del tempo, si è evoluta e perfezionata fino
a diventare una vera e propria disciplina scientifica: l’Informatica Musicale.
L'informatica musicale, ovvero la computer music, nasce come
sottocampo interdisciplinare della musica elettronica. Negli anni più recenti
però, di pari passo alle crescenti potenzialità dei microprocessori, e alla
implementazione di algoritmi sempre più sofisticati, il trattamento digitali
dei segnali e la musica sperimentale hanno acquisito una posizione sempre
più centrale nel panorama musicale. Hanno acquisito ovvero una vera e
propria dignità, uno status d'arte, sicuramente di straordinaria importanza.
Se consideriamo il significato antico dato al termine fabbrica, esso
era indicato come sinonimo di composizione, struttura. Le definizione
arcaiche date ne sono un esempio: la fabbrica dell'universo, con cui si
soleva indicare il sistema cosmico, o ancora, la fabbrica del corpo umano,
con cui si suole indicare l'intero apparato, e le funzioni, del corpo umano, e
così via.
Nell'attuale contesto discorsivo, con la fabbrica dei suoni si è voluto
indicare un semplice punto d'inizio di molteplici diramazioni che ruotano
attorno all'argomento suono. Per meglio comprendere l'intreccio discorsivo
si veda la Tabella 1 - La Fabbrica dei Suoni
12
J.C. Risset, Arte e scienza: musica elettroacustica numerica, in Nuova Atlantide, il continente della musica elettronica 1900-1986, ERI
Ed. RAI, 1986
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La
Fabbrica
dei
Suoni
Composizione
Struttura
Edificio
analisi
Forma
suoni
costruzione
Tabella 1 - La Fabbrica dei Suoni
Inoltre, il semplice pretesto terminologico sottintende e si riferisce alle
questioni del cambiamento
che la civiltà del suono contemporanea
produce13. Nel XX secolo, come afferma Lupone in un saggio, abbiamo
come protagonisti imputati e meritevoli una massa imponente di corpi senza
voce: le macchine. Ma è soprattutto con l'arrivo del computer che storici,
politologi, filosofi, sociologi hanno iniziato a porsi preoccupanti
interrogativi.
Si è iniziato ad interrogare su quale futuro si possa prefigurare nel
rapporto uomo-macchina.
Si pone la domanda su come potrà l'uomo affermare la propria
individualità e riconoscere le proprie azioni in una tanto auspicata civiltà
delle macchine e della tecnologia.
L'uomo sembrerebbe destinato a divenire vittima di una schiavitù o a
dividere il proprio ambito decisionale con le cosiddette macchine
decisionali.
Storie cinematografiche e trame letterarie ci abituano a considerare
questi accadimenti come ineluttabili. È una preoccupazione senz'altro
motivata ma non possiamo permetterci, afferma Lupone, di ripetere
l'atteggiamento di quel faraone di cui ci racconta Platone nel Fedro, il quale
obiettava, a chi gli proponeva la nuova tecnica della scrittura, che questa
strana invenzione avrebbe tolto all'uomo la capacità di interiorizzare il
13
M. Lupone, Il complesso di Elettra, Le questioni del cambiamento, in Il complesso di elettra CIDIM)
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 19
sapere della memoria, destinando il genere umano alla povertà ed al
degrado spirituale.
La musica ha instaurato con il mondo tecnologico un legame
profondo. Infatti fra tutte le arti, la musica è sempre stata quella che con la
massima naturalezza ha integrato termini e concetti della scienza, della
fisica, dalla psicologia all'informatica. Si è sempre posta con se stessa, con
le altre arti, con la società, in rapporto euristico, di ricerca.
Ma la ricerca è il campo d'azione, la strategia operativa, che troviamo
propriamente negli spazi definiti laboratori.
Perché allora una... fabbrica?
Una macchina che lavora è un'immagine che ci riconduce
inevitabilmente alla "industria" di una fabbrica. La scelta di usare il termine
fabbrica e non laboratorio è legata ancora ad un altro fattore. In questo caso
il medium informatico, il computer, oltre ad essere composizione, struttura,
si identifica come edificio in cui si svolge un'attività, un luogo dove si
fabbricano cose determinate. E come dire: oggetto tu sei e oggetto tu
rimarrai se io soggetto vorrò.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 20
Non creerai tu macchina mondi virtuali se io, uomo-demiurgo, non lo
bramerò...
Il nostro edificio, con il proprio hardware, la nostra fabbrica, costruirà
oggetti chiamate suoni. La nostra macchina, scatola infernale, ci aiuterà e
sarà estensione non solo del corpo ma anche della nostra mente. È il nostro
operatore.
Se permettete una forma di animismo... (ed anche un'immagine
fumettistica)... la macchina informatica è il nostro fido ed instancabile (non
sempre) "lavoratore"...
È laboratorio, luogo di ricerca, macchina ahimè non sempre
rispondente a fini elevati.
In fondo è pur solo una macchina. Dobbiamo essere noi ad
amministrarla. A saperla condurre ad una meta. È uno strumento, un mezzo,
un medium come tanti altri strumenti di lavoro adoperati, per far calcoli, per
far disegni, per far guerra... per far musica.
"Gli strumenti musicali somigliano a organi umani estesi e, talvolta,
perfino a delle vere e proprie macchine." (G.M. Koenig, Genesi e forma)
Ma per il musicista contemporaneo, questo nuovo strumento di lavoro si
pone con problematiche complesse. è possibile che sia, come afferma
Tisato, prolungamento della mente. Il mondo informatico ha permesso di
vedere, ascoltare, e pensare, ciò che prima era difficilmente, o per niente,
visibile, udibile e pensabile[11].
Se il linguaggio musicale ha avuto un'influenza forte dallo sviluppo
degli strumenti (il pianoforte, l'orchestra, le percussioni) altrettanto gli
strumenti si sono evoluti dalle esigenze della tecnica compositiva.
- Le trasformazioni introdotte con i nuovi strumenti hanno avviato,
tuttavia, una rivoluzione che è innanzitutto cognitiva, modificando
fortemente il nostro approccio alla conoscenza, attraverso nuovi supporti,
nuovi prodotti, nuovi dispositivi di memoria e di gestione delle
informazioni. Derrick de Kerckhove, comunemente considerato l’erede
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intellettuale di McLuhan, è tra i principali studiosi che hanno approfondito
l’argomento delle connessioni tra le tecnologie e la mente umana,
investigando le implicazioni
determinate dall’uso degli
strumenti
tecnologici sullo sviluppo della psiche e sulla definizione di nuovi modelli
mentali, in un approccio che considera i mezzi di comunicazione “come
tecnologie che, investendo il linguaggio e il modo in cui lo utilizziamo,
coinvolgono anche le nostre strategie di elaborazione delle informazioni” .
Il tema della “creatività nell’era digitale” coagula intorno a sé queste
riflessioni, investendo tanto il versante tecnologico che quello culturale. Gli
studi sull’argomento non possono cioè trascurare le peculiarità dei mezzi e
degli strumenti utilizzati, e quindi le potenzialità e i limiti che li
caratterizzano, ma anche la matrice culturale entro la quale vengono
prodotte e diffuse le nuove forme di rappresentazione. […]
Impostare le giuste configurazioni di connessioni e realizzare la
comunità in rete costituiscono, per de Kerckhove, due significativi oggetti
di approfondimento nello studio dei media digitali. Lo studioso parla infatti
di un nuovo “medium d’arte” che si caratterizza attraverso le due forme di
“arte della connessione” - o arte dell’intelligenza del software - e “arte della
comunità“. In estrema sintesi, nelle attività di interrelazione di pensieri e
persone si sostanzia il messaggio dei nuovi media che recuperano e
potenziano attraverso l’elettricità forme di interazione, modalità del
pensiero, procedure di elaborazione delle informazioni caratteristiche
dell’oralità primaria.14 -
Sull'argomento edificio-luogo-macchina però noi rimaniamo secondo
un'ottica, una interpretazione strictu sensu, considerandolo strumento di
lavoro al servizio anche dell'arte.
In tal senso vi è una indiscutibile e straordinaria realtà che vede questa
Fabbrica dei Suoni come strumento di lavoro. Allargando il campo
14
Saggio di Annalisa Buffardi pubblicato in L.Savonardo (a cura di) Musicman_machine. Arte e nuove tecnologie nell’era digitale
(Grauseditore 2004)
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 22
d'azione del discorso, è in realtà l'informatica in senso lato, tout court, una
delle più grandi rivoluzioni del mondo contemporaneo, uno strumento
prezioso: strumento di lavoro ma anche strumento d'arte.
Sta a noi ed al nostro atteggiamento di fronte ad esso la risoluzione
del problema (se tale invero è).
Abbiamo la possibilità di affiancarci come padroni, artigiani,
demiurghi che gestiscono un mondo invisibile, virtuale, potenziale.
Abbiamo la possibilità di avere un ausilio potenzialmente infinito.
Infinito quanto il finito della sua struttura fisica, il suo hardware.
Finito quanto le infinite possibilità di combinazioni di calcolo del suo
software.
Finito quanto la sua certezza finita: o si o no.
Zero o uno.
La riduzione assoluta del margine d'errore: vero o falso.
I campi fondamentali dell'informatica musicale, della computer music,
sono molteplici. La tecnologia, ed in particolare il software realizzato in
campo musicale, ha permesso infatti in primo luogo la produzione di suoni,
sintesi; si è posta quindi come terreno fertile nella concezione stessa della
musica con programmi che assistono il musicista nella composizione e nella
costruzione di modelli per la per la comprensione della musica come
fenomeno acustico e linguistico, analisi; ha richiesto e disposto specifiche
tecniche e procedure per l'esecuzione, performance.
Attraverso la tecnologia si raggiunge la "conquista della memoria" per
mezzo della registrazione, la riproduzione, la trascrizione. Nuove
attrezzature elettroniche hanno permesso di emulare il reale o di
reinventarla con l'analisi-sintesi del suono, con la costruzione "virtuale"
degli strumenti, con tecniche di sintesi innovative.
La fabbrica dei suoni inoltra la propria produzione in svariati campi
musicali ed extramusicali.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 23
Per avere un quadro esaustivo riportiamo la tabella tassonomica della
Computer Music proposta da Stephen T. Pope tratta da Computer Music
Journal:
Tassonomia della Computer Music (Informatica musicale)
di Stephen T. Pope
1. Teoria musicale, composizione, ed esecuzione
2. Acustica musicale, psicoacustica, percezione e cognizione
3. Rappresentazione e notazione di segni musicali ed eventi
4. Controllo digitale, sintesi e elaborazione digitale di segnali sonori
5. Supporto hardware per strumenti musicali informatici e ausili
6. Computer nell'educazione musicale, educazione all'informatica musicale
7. Letteratura della Computer music, storia e fonti
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 24
A Taxonomy of Computer Music
di Stephen Travis Pope – Computer Music Journal - 1993
1. Music theory, composition, and performance
1.1.
Music theory, sociology, and aesthetics
1.1.1. Music theory and analysis
1.1.2. Temperament and tuning systems
1.1.3. New musical aesthetics and sociologies
1.2. Composition of electroacoustic music
1.2.1. Sound and composition models and notations
1.2.2. Models of the composition and performance processes
1.2.3. Sound design and processing
1.2.4. Realization and production techniques
1.2.5. "Aural rendering" or "sonification" of scientific data
1.3. Algorithmic and computer-aided composition
1.3.1. Compositional algorithms and languages
1.3.2. Composition systems for score or sound synthesis
1.3.3. Artificial Intelligence and composition
1.4. Performance situations and interfaces
1.4.1. Performing and conducting
1.4.2. Gesture recognition and interfaces
1.4.3. Score following in performance
1.4.4. Expression representation and analysis
2. Musical acoustics, psychoacoustics, perception, and cognition
2.1. Musical acoustics and psychoacoustics
2.1.1. Acoustics of musical instruments and voice
2.1.2. Psychoacoustics
2.1.3. Room and spatial acoustics
2.2. Music perception and psychology
2.2.1. Physiology of hearing
2.2.2. Pitch identification
2.2.3. Rhythm identification
2.2.4. Timbre perception
2.3. Music understanding and cognition
2.3.1. Rhythm understanding
2.3.2. Key and scale recognition
2.3.3. Higher-level structures
3. Musical signal and event representation and notation
3.1. Models of signals and events
3.1.1. Language systems
3.1.2. Encodings and file formats
3.1.3. Graphical notation systems
3.2. Musical event description languages
3.2.1. Note-list formats
3.2.2. Music input languages
3.2.3. Music programming languages
3.3. Musical signal description languages
3.3.1. Signal models and descriptions
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 25
3.3.2. Software synthesis languages
3.4. Music notation and printing tools
3.4.1. Transcription or performance
3.4.2. Optical recognition of scores
4. Digital control and sound signal synthesis and processing
4.1. Sound synthesis methods
4.1.1. Additive sound synthesis methods
4.1.2. Subtractive sound synthesis methods
4.1.3. Nonlinear sound synthesis methods
4.1.4. Physical models of acoustical systems
4.1.4.X. Various types of physical models
4.1.5. Other synthesis methods
4.1.6. Analysis and resynthesis systems
4.2. Time- and frequency-domain signal processing
4.2.1. Software architecture
4.2.2. Time domain model synthesis
4.2.3. Frequency domain model synthesis
4.2.4. Ad hoc synthesis techniques
4.2.5. Effects and filters
4.3. Sound spatialization and localization
4.4. Machine recognition of signals and events
4.5. Real-time processing and scheduling
4.5.1. Real-time scheduling
4.5.2. Real-time languages
4.5.3. Hardware architectures
4.6. MIDI and control processing
5. Hardware support for computer music instruments and tools
5.1. Hardware for DSP and digital audio
5.2. Computer music workstations
5.2. Input/Output devices for music
6. Computers in music education, and computer music education
6.1. Computers in music education
6.2. Computer music education
7. Computer music literature, history, and sources
7.1. Bibliographies/diskographies
7.2. Studio reports
7.3. Descriptions of compositions
7.4. History of electroacoustic music
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 26
Fra tutte le arti, la musica è sempre stata quella che con la massima
naturalezza ha integrato termini e concetti della scienza, della fisica, dalla
psicologia all'informatica. Si è sempre posta con se stessa, con la società e
con le altre arti - ed oggi con questa nuova En/Decimamusa - , in rapporto
euristico, di ricerca. E la ricerca è il campo d'azione, la strategia operativa,
che
troviamo
propriamente
negli
spazi
nevralgici
definiti
atelier/laboratori.
In
ambito
dell’educazione musicale, accanto alle funzioni
fondamentali di elaborazione, conservazione e riproduzione dati (editing database - output), duplicazione (backup), trasmissione/ricezione (scambio
di informazioni: internet, chatting, e-mail, e-learning, cooperative learning),
un impiego forte del mezzo informatico favorisce la manipolazione di
suoni e musiche, l’attività di composizione e manipolazione creativa,
l’apprendimento della notazione e della sintassi musicale, l’attività di
esecuzione così come la gestione ottimale di dati e materiali sonori.
Musica e tecnologia favoriscono, all’interno di un processo critico
e controllato, l’interazione tra linguaggi e l’interdisciplinarietà (la
rivisitazione dell’impianto epistemologico delle discipline in relazione al
pensiero informatico; impostazioni didattiche di tipo collaborativo e
costruttivista
e
nuovi
comportamenti
e
nuove
strategie
di
apprendimento/insegnamento con interazione tra discipline; nuovi piani
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 27
metodologici con strategie euristiche; sperimentazione tra linguaggi
differenti), la socializzazione (l’uso solipsistico, segregato, dipende
dall’ambiente sociale, famiglia, scuola, ecc.) e la ricerca/studio (sul piano
concettuale e sul piano pratico-operativo).
Si tratta pertanto di accrescere e valorizzare la “pluriprofessionalità”
del docente di musica ed assumere un atteggiamento di costante attenzione
metacognitiva, ovvero di conoscenza, da una parte, dei mezzi e di
coscienza, dall’altra, dei propri stati mentali ed anche emozionali, che
permettano di valorizzare la didattica quotidiana.
Esiste un vasto parco di periferiche e di sistemi hardware nonché
un vasto repertorio di programmi (software) in grado di essere supporto
alle tecniche psico-pedagogiche ed in particolare all’attività di didattica
della musica. L’idea che gli strumenti offerti dalle Tecnologie
dell’Informatica possano giocare un ruolo rilevante nell’educazione
degli studenti è oggi universalmente accettata (Michela Ott, Sbenaglia
idem pag 84).
Tutti abbiamo bisogno di ausili e ne facciamo uso ogni giorno, in
contesto internazionale si parla di “tools for living”, ovvero “utensili
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 28
per la vita quotidiana”. L’uso del personal computer presenta una serie
di
vantaggi
d’insegnamento.
molto
rilevanti
Possiamo
rispetto
notare
nello
ai
metodi
tradizionali
specifico,
nell’elenco
sottostante, gli ambiti in cui si muovono le nuove tecnologie, attraverso
sia il computer, come macchina e stazione di lavoro a se stante, sia in
rete, attraverso collegamenti con piattaforme esterne.
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 29
Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica
Bibliografia
(in italiano, di base, per iniziare)
Educazione musicale e nuove tecnologie
di Amedeo Gaggiolo
Pubblicato da EDT srl, 2003
ISBN 8870636704, 9788870636703
156 pagine
Media e tecnologia per la didattica
di Paolo Ardizzone, Vandenplas-Holber C., P. Cesare Rivoltella
Pubblicato da Vita e Pensiero, 2008
ISBN 8834315901, 9788834315903
286 pagine
Il computer e la didattica
di Salvatore Colazzo
Pubblicato da Amaltea edizioni, 2002
ISBN 8884060338, 9788884060334
68 pagine
Oltre il multimedia
di Patrizia Ghislandi
Edition: 2
Pubblicato da FrancoAngeli, 1995
ISBN 8820491176, 9788820491178
384 pagine
Didattica e tecnologia diffusa. Riflessioni per un'antropologia multimediale
di Davide Parmigiani
Pubblicato da FrancoAngeli, 2004
ISBN 8846453700, 9788846453709
240 pagine
Scienza dell'educazione: il nodo della didattica
di Giovanni Genovesi
Pubblicato da FrancoAngeli, 2006
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 30
Sitografia
(per avviare le prime ricerche)
-
www.siem-online.it
Società Italiana per l’Educazione Musicale
-
www.edumus.com
Edumus: website di riferimento per l'educazione musicale italiana
-
http://www.dienneti.it/musica/index.htm
-
www.deezer.com
-
http://www.bdp.it/musiknet/
Museo virtuale degli strumenti
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” di Gianluigi Antonaci - 31
“MUSICA... LEVA DELLA FORMAZIONE”
“Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica” .................................................................. 1
Del ricercar ................................................................................................................................................. 3
L’arte .......................................................................................................................................................... 4
En-Decimamusa ............................................................................................................................................. 5
Nuove tecnologie e multimedialità ............................................................................................................ 9
Computer - Scuola ......................................................................................................................................... 9
Programmabile dinamicità interattiva: dal libro all’ipermedia .................................................................... 12
Differenze strutturali e processuali tra libro e ipertesto ............................................................................... 13
Ipermedia ..................................................................................................................................................... 15
Computer learning partner ........................................................................................................................... 16
La fabbrica dei suoni .................................................................................................................................... 17
Tassonomia della Computer Music (Informatica musicale) ........................................................................ 24
A Taxonomy of Computer Music ................................................................................................................ 25
1. Music theory, composition, and performance .................................................................................. 25
2. Musical acoustics, psychoacoustics, perception, and cognition ....................................................... 25
3. Musical signal and event representation and notation ...................................................................... 25
4. Digital control and sound signal synthesis and processing............................................................... 26
5. Hardware support for computer music instruments and tools .......................................................... 26
6. Computers in music education, and computer music education ....................................................... 26
7. Computer music literature, history, and sources............................................................................... 26
Le nuove tecnologie al servizio della didattica e della Musica ............................................................................... 30
Bibliografia ........................................................................................................................................... 30
Sitografia .............................................................................................................................................. 31
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